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1
Come amministrare un’impresa
Laura Caruso Bruno Oltolini
www.acamar.org www.starmyazienda.it
Il presente documento costituisce solo
una traccia per la discussione in aula;
non può e non intende costituire
materiale autonomo rispetto agli incontri
programmati
2
Come amministrare un’impresa
Avviare un’attività o amministrare un’impresa è un mestiere complicato. Mille “carte e
cartacce” sembrano ostacolare i nostri progetti. Ma dietro quel che pare solo un
obbligo si celano mille opportunità, perché i numeri ci parlano, se siamo in grado di
capire che cosa ci vogliono dire!
Laura Caruso, formatrice e consulente indipendente, si occupa di amministrazione e
finanza d’impresa da venticinque anni. Punta a trasferire i messaggi che i “numeri” ci
lanciano, senza perdere di vista il sistema complessivo in cui le imprese operano.
Laura Caruso – © 2015
3
Contabilità e Bilancio
Fiscalità d’impresa
Finanza
Business Planning
Laura Caruso – © 2015
4
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Obiettivo: avere un’idea dei regimi formali per esercitare un’attività imprenditoriale. Non
disorientarsi di fronte a un bilancio: la situazione patrimoniale, il conto economico, le voci
che lo compongono e che cosa rappresentano.
In quale forma esercitare un’attività economica?
Società di capitali
Laura Caruso – © 2015
5
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Noi parliamo di attività di impresa!
Un po’ di ordine nei termini:
 Impresa
 Azienda
 “Ditta”
 Impresa individuale
 Società
 Freelance / Lavoratore autonomo / Professionista
Le imprese commerciali sono obbligate a tenere una contabilità
aziendale
Laura Caruso – © 2015
6
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Tuttavia, secondo diversi principi contabili…
Laura Caruso – © 2015
7
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
 Contabilità, concetto di conto, metodo, sistema
 Principi e criteri
 Le due viste:
Situazione Patrimoniale Conto Economico
Laura Caruso – © 2015
8
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Il patrimonio (o capitale)
Crediti + Beni – Debiti = Patrimonio Netto (o Capitale Netto)
Principali classi di attività:
Immobilizzazioni Tecniche
Immobilizzazioni Immateriali
Immobilizzazioni Finanziarie
Rimanenze Quote ideali di Patrimonio Netto:
Crediti Capitale sociale
Lavori su commesse Fondi di riserva
Liquidità Utili/Perdite a nuovo
Utile/Perdita d’esercizio
Principali classi di passività:
Debiti commerciali
Debiti finanziari
Fondi per rischi e oneri futuri
Laura Caruso – © 2015
- =
9
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Il risultato economico (utile o perdita d’esercizio)
Ricavi (o C.P.R.) – Costi (o C.N.R.) = Utile d’esercizio / (Perdita d’esercizio)
Ricavi: anche “Proventi”
Costi: anche “Oneri”
Ricavi della produzione
(Costi della produzione)
Risultato Operativo
Proventi finanziari
(Oneri finanziari)
Risultato ante imposte
(Imposte)
Risultato netto (Utile o Perdita d’esercizio)
Laura Caruso – © 2015
10
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Il risultato economico (utile o perdita d’esercizio)
Un’altra riclassificazione utile ai fini dell’analisi di bilancio
Ricavi della produzione
(Costi della produzione al netto di amm.ti e acc.ti)
EBITDA
(Ammortamenti)
(Svalutazioni)
EBIT
Proventi finanziari
(Oneri finanziari)
EBT
(Imposte)
NET PROFIT
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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Laura Caruso – © 2015
CRITERIO
12
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Laura Caruso – © 2015
CRITERIO
13
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Laura Caruso – © 2015
14
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Che cosa lega la situazione Patrimoniale e il Conto Economico?
Facciamo un passo indietro e andiamo a cercare il numero…
Che cosa rappresenta il Risultato Economico (Utile o Perdita d’esercizio)?
Come viene destinato l’Utile d’esercizio?
Come viene coperta la Perdita d’esercizio?
Come influiscono i criteri di valutazione nel ciclo di vita complessivo di
un’impresa?
Facciamo l’esempio degli ammortamenti…
Laura Caruso – © 2015
15
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Conti Economici al netto dell’iscrizione degli impianti:
Costo iniziale degli impianti: 150
Se considero il costo dell’impianto nel primo anno (cioè: se non lo “ammortizzo”), i Conti
Economici saranno così definiti:
Laura Caruso – © 2015
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5
Ricavi 100 120 140 120 150
Costi -60 -70 -80 -70 -90
Utile 40 50 60 50 60
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE
Ricavi 100 120 140 120 150 630
Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370
Impianto -150 -150
Utile -110 50 60 50 60 110
16
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
A) Ammortamento in quote costanti:
B) Ammortamento a quote crescenti:
C) Ammortamenti in base all’utilizzo:
Laura Caruso – © 2015
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE
Ricavi 100 120 140 120 150 630
Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370
Amm.ti -30 -30 -30 -30 -30 -150
Utile 10 20 30 20 30 110
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE
Ricavi 100 120 140 120 150 630
Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370
Amm.ti -20 -25 -30 -35 -40 -150
Utile 20 25 30 15 20 110
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE
Ricavi 100 120 140 120 150 630
Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370
Amm.ti -24 -29 -33 -29 -35 -150
Utile 16 21 27 21 25 110
17
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
Confrontiamo gli scenari:
Laura Caruso – © 2015
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE
"0" -110 50 60 50 60 110
A 10 20 30 20 30 110
B 20 25 30 15 20 110
C 16 21 27 21 25 110
18
Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015
I diversi assetti formali di un’attività imprenditoriale:
approfondimenti a cura del Dott. Bruno Oltolini
Laura Caruso – © 2015
Dott. Bruno Oltolini
Studio Marcarini & Associati
www.studio-marcarini.it
tel. 02/76011500
www.startmyazienda.it
Via Filippo Corridoni 11 - 20122 - MILANO (MI)
c/o Open Milano - Viale Montenero 6 - 20135 - MILANO (MI)
c/o Coworking Login – Via Privata Stefanardo da Vimercate 28 – 20128 – Milano (MI)
twitter @StartMyAzienda
19
Contabilità e Bilancio
Fiscalità d’impresa
Finanza
Business Planning
Laura Caruso – © 2015
20
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Obiettivo: avere qualche riferimento del nostro sistema fiscale, delle imposte dirette (Irpef,
Ires, Irap), delle principali imposte indirette (IVA, Bollo, Registro) e delle modalità con le
quali lo Stato ci richiede di adempiere ai nostri obblighi di contribuenti.
Laura Caruso – © 2015
Art. 53
Tutti sono tenuti a concorrerealle spese
pubbliche in ragione della lorocapacità
contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri
di progressività.
21
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
I tributi:
- Tasse
- Imposte
- Contributi
Imposte Dirette Imposte Indirette
Reddito
Patrimonio Consumi
I.R.Pe.F: Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (T.U.I.R., DPR 917/86)
Le aliquote sono
progressive per
scaglioni.
Laura Caruso – © 2015
22
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Esempio:
Laura Caruso – © 2015
da a aliquota da a aliquota
- 10.000,00 20% - 10.000,00 20%
10.000,01 50.000,00 30% 10.000,01 50.000,00 30%
50.000,01 oltre 40% 50.000,01 oltre 40%
Imponibile: 30.000,00 Imponibile: 30.000,00
Imposta: Imposta:
Netto: Netto:
Imponibile: 10.000,00 Imponibile: 10.000,00
Imposta: Imposta:
Netto: Netto:
Imponibile: 11.000,00 Imponibile: 11.000,00
Imposta: Imposta:
Netto: Netto:
Fasce Scaglioni
23
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Esercitazione:
Determinare l’I.R.Pe.F su un imponibile di 60.000 € in base alle aliquote vigenti.
Addizionali Regionali / Comunali (ca 1,5% : 2,5%)
Deduzioni / Detrazioni
Laura Caruso – © 2015
24
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Nozione di reddito imponibile
Principio di derivazione
Base di partenza: risultato del conto economico (utile/perdita determinati secondo le
regole civilistiche)
+ Variazioni in aumento
Variazioni necessarie in applicazione della disciplina fiscale
-Variazioni in diminuzione
Variazioni necessarie in applicazione della disciplina fiscale
= Reddito (d’Impresa) Imponibile
La natura delle variazioni è duplice:
a) variazioni permanenti
b) variazioni temporanee
(vds oltre, determinazione e versamento delle imposte)
Laura Caruso – © 2015
25
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Nozione di reddito imponibile
Imposte applicabili
Per imprese costituite in forma di società di capitali:
IRES
Per imprese individuali e per soci di società di persone:
IRPEF
Per tutte le imprese:
IRAP (3,9%)
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Regole generali
Competenza
I ricavi, le spese e gli altri componenti positivi e negativi concorrono a formare il reddito
nell’esercizio di competenza. Questo principio può in alcuni casi essere derogato dalle
norme relative ai singoli componenti.
Cessioni di beni
I corrispettivi delle cessioni si considerano conseguiti, e le spese d’acquisizione dei beni si
considerano sostenute, alla data della consegna o spedizione per i beni mobili e della
stipulazione dell’atto per gli immobili e per le aziende
Prestazioni di servizi
i corrispettivi delle prestazioni di servizi si considerano conseguiti, e le spese d’acquisizione
dei servizi si considerano sostenute, alla data in cui le prestazioni sono ultimate, ovvero,
per quelle dipendenti da contratti di locazione, mutuo, assicurazione e altri contratti da cui
derivano corrispettivi periodici, alla data di maturazione dei corrispettivi.
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Regole generali
Imputazione al Conto Economico
I ricavi, gli altri proventi e le rimanenze concorrono a formare il reddito anche se non
imputati al conto economico, mentre le spese e gli altri componenti negativi non sono
deducibili se non risultano imputati al conto economico nell’esercizio di competenza.
Sono tuttavia deducibili i componenti negativi imputati al conto dei profitti e delle perdite
di esercizi precedenti se:
a) la deduzione è stata rinviata in conformità alle norme sul reddito d’impresa che
dispongono o consentono il rinvio;
b) i costi imputati al periodi di imposta precedenti non disponevano del requisito della
certezza dal punto di vista fiscale (la certezza dal punto di vista fiscale si determina in
periodi successivi).
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Regole generali
Inerenza
La deducibilità dei costi, fiscalmente, è sottoposta alla condizione di inerenza rispetto ai
ricavi prodotti, cioè che il loro sostenimento è necessario alla produzione dei ricavi.
l’inerenza deve essere dimostrata sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo:
Qualitativo: è necessario dimostrare che i costi sostenuti sono direttamente imputabili
all’attività attraverso documenti che attestino la loro inerenza. Ad esempio, l’esplicita
indicazione nella fattura che i costi sono sostenuti per un determinato progetto, cantiere o
lavorazione
Quantitativo: è necessario fornire indicazioni in merito all’ammontare del costo sostenuto
ed alla sua congruità rispetto all’attività svolta e ai ricavi conseguiti (Es.: caso in cui le spese
sostenute siano sproporzionate rispetto ai ricavi)
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Alcune regole rilevanti ai fini della determinazione del Reddito d’impresa…
Ammortamenti
Interessi passivi
Telefonia
Autoveicoli
Manutenzioni
Spese relative a più esercizi
Svalutazione crediti
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Determinazione e versamento delle imposte dirette
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Determinazione e versamento delle imposte dirette
Impresa Società Società
Individuale di persone di capitali
IRPEF X - -
IRES - - X
IRAP X X X
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Versamento imposte dirette
Acconti: 100% periodo di imposta precedente
40% entro il 16 giugno
60% entro il 30 novembre
(unico versamento a novembre se l’acconto non supera euro 257,52)
Laura Caruso – © 2015
33
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Imposta sul Valore Aggiunto
Tutto quanto segue è disciplinato principalmente dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633
“Meccanismo” generale
Iva sulle vendite
- Iva sugli acquisti
= Iva da versare
Presupposti
Presupposto oggettivo
Il presupposto oggettivo dell’imposta consiste in:
 Cessione di beni
 Prestazioni di servizi
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Imposta sul Valore Aggiunto
Momento impositivo
Presupposto soggettivo
Presupposto soggettivo dell’imposta sono:
 Attività d’impresa
 Professione (abituale)
Regimi
 Ordinario
 Contabilità ordinaria, versamenti mensili, obbligatorio per Società di Capitali e soggetti che
superano determinati limiti (v. regime semplificato), facoltativo per gli altri.
 Semplificato
 Soli registri iva (vendite, acquisti, corrispettivi), versamenti trimestrali, facoltativo per soggetti
che non superano i limiti di fatturato:
 400.000 euro / anno (professionisti e servizi)
 700.000 euro / anno (altre attività)
 Regimi agevolati (attualmente “minimi”, limite ricavi in base a codici ATECO, imposta sostitutiva
15%)
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Classificazione delle operazioni
Ai fini IVA le operazioni sono classificate in:
 Imponibili
 Cessioni di beni e prestazioni di servizi all’interno del territorio nazionale o
dell’Unione Europea (in tal caso, Intrastat)
 Esenti
 Operazioni che a rigore dovrebbero essere imponibili ma che, per motivi di
opportunità sociale, sono esentati dall’imposta. Ad esempio:
 Operazioni di credito
 Assicurazioni
 Spese mediche
 Trasporto urbano
 Istruzione
 Prestazioni socio-sanitarie
 Escluse
 Operazioni che non rientrano nel campo di applicazione dell’imposta (ad es.:
anticipazioni, risarcimenti)
 Non imponibili
 Operazioni all’esportazione (al di fuori dell’Unione Europea)
Laura Caruso – © 2015
36
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Operazioni Esenti
Chi effettua operazioni esenti non può portare in detrazione tutta l’IVA sugli acquisti.
L’IVA sugli acquisti ammessa in detrazione corrisponde alla proporzione esistente tra le
vendite imponibili e le vendite esenti.
Questo meccanismo prende il nome di “pro rata di indetraibilità”
36 bis
Il DPR 633/72 prevede la possibilità (opzione) di adottare un regime (cd regime 36bis) che
azzera il pro rata di indetraibilità (esclude, cioè, qualsiasi detrazione di IVA sugli acquisti)
concedendo la possibilità di non emettere fattura per le operazioni esenti.
I ricavi possono essere registrati sul registro dei corrispettivi.
La fattura va comunque emessa su richiesta del cliente.
Laura Caruso – © 2015
37
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Aliquote
 Minima: 4%
 Ridotta: 10%
 Ordinaria: 22%
Laura Caruso – © 2015
38
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Aliquote
Alcuni esempi:
Aliquota minima
Prodotti alimentari di prima necessità
Giornali, riviste, libri
Fertilizzanti, mangimi
Abitazioni (non di lusso, abitazione principale)
Mense
Aliquota ridotta
Altri prodotti alimentari
Energia elettrica, gas uso domestico
Prestazioni alberghiere
Abitazioni (non di lusso)
Laura Caruso – © 2015
39
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Liquidazioni e versamenti
Liquidazioni e versamenti periodici
 Mensile
 Contribuenti in regime ordinario
 Versamento entro il giorno 16 del mese successivo a quello di liquidazione
 Trimestrale
 Contribuenti in regime semplificato
 Versamento entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di
liquidazione
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Liquidazioni e versamenti
Acconto
Si versa nel corso del mese di dicembre .
Sono previsti tre metodi:
 Storico
Applicando il metodo storico, l’acconto Iva è pari all'88% del versamento effettuato, o
che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese o trimestre dell'anno precedente. Il
versamento preso a base del calcolo deve essere al lordo dell’acconto dovuto per l’anno
precedente.
 Previsionale
Con il metodo previsionale l’acconto viene calcolato sulla base di una stima delle
operazioni che si ritiene di effettuare fino al 31 dicembre. Con questo metodo, l’acconto
è pari all’88% dell’Iva che si prevede di dover versare per il mese di dicembre o per il IV
trimestre
 Analitico
Il calcolo con il metodo analitico si basa sulle operazioni effettuate fino al 20 dicembre.
In particolare, l’acconto è pari al 100% dell’importo risultante da un’apposita liquidazione
intermedia
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Operazioni con l’estero
Paesi dell’Unione Europea
Italia:
Registrazione di fatture di acquisto e di vendita con IVA e liquidazione/versamento in base
al regime
Paesi U.E:
La fattura è ricevuta o emessa senza indicazione di IVA, viene registrata su entrambi i
registri e periodicamente si adempie all’obbligo di presentazione elenchi Intrastat e
liquidazione dell’imposta:
 Oltre 50.000 euro / trimestre: periodicità mensile
 Entro 50.000 euro / trimestre: periodicità trimestrale
Scadenza: entro il giorno 16 del mese successivo al mese/trimestre
Laura Caruso – © 2015
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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Operazioni con l’estero
Altri Paesi
Acquisti di beni
Bolla doganale, Imposta applicabile in base alle aliquote interne
Acquisti di servizi
Autofattura
Vendite
Esportazioni (non si applica IVA in Italia, ma imposte nel paese di destinazione)
Laura Caruso – © 2015
43
Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015
Cenni su imposta di Bollo
Cenni su imposta di Registro
Laura Caruso – © 2015
44
Contabilità e Bilancio
Fiscalità d’impresa
Finanza
Business Planning
Laura Caruso – © 2015
45
Finanza, 10 dicembre 2015
Obiettivo: orientarsi tra i principali strumenti finanziari, sapere come si misurano i costi dei
finanziamenti e i rendimenti degli investimenti senza cadere nei facili tranelli del sistema.
Comprendere perché la finanza ha avuto il sopravvento sull’economia reale e il contesto
che questo ha generato.
Laura Caruso – © 2015
?
se io vi propongo due
investimenti, il primo
richiede un esborso
iniziale di 100 mila euro
e un rimborso di 105
mila euro, e il secondo
un esborso iniziale di
100 mila euro e un
rimborso di 110 mila
euro, quale scegliete?
46
Finanza, 10 dicembre 2015
Avevo dimenticato: il primo investimento prevede un rimborso tra
un anno, il secondo fra tre anni.
Laura Caruso – © 2015
Grossolanamente:
i 5.000 € del primo investimento rappresentano il 5% all’anno.
I 10.000 € del secondo investimento rappresentano il 10% in tre anni, e il 3,33% all’anno.
Questa “cosa” si chiama
Valore finanziario del tempo
47
Finanza, 10 dicembre 2015
Riformulo: se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un
esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro fra
un anno, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un
rimborso di 110 mila euro fra due anni, quale scegliete?
Verifichiamolo insieme, e diamo un nome a questa “cosa”…
Laura Caruso – © 2015
48
Finanza, 10 dicembre 2015
Le categorie di Strumenti Finanziari:
Strumenti Finanziari Primari
 Crediti
 Finanziamenti
 Prestiti / Mutui
 Titoli
 Rappresentativi di Debito
 Rappresentativi di Capitale
 Azioni
 Quote
Strumenti Finanziari Derivati
 Di Negoziazione (o di trading)
 Di Copertura (o di hedging)
 BS, IRS, CDS, CAP, FLOOR, DCS, Futures, Options
Gli strumenti finanziari derivati possono essere Complessi (o “multipli”) (es: Swaption)
Strumenti finanziati primari e complessi possono “convivere” (Strumenti Finanziari
Combinati Embedded Derivatives, o derivati impliciti)
Laura Caruso – © 2015
49
Finanza, 10 dicembre 2015
Secondo le finalità:
Strumenti per la gestione corrente e l’elasticità di cassa
 Scoperto di C/C
 Apertura di Credito in C/C
 Sconto (Effetti, RiBa, SDD, Fatture)
Strumenti per la gestione finanziaria strutturale (finalità di investimento)
 Finanziamenti a Medio/Lungo termine
 Non garantiti
 Garantiti
 Garanzie personali
 Garanzie reali
 Leasing (finanziario/operativo)
 Prestiti Obbligazionari
Laura Caruso – © 2015
50
Finanza, 10 dicembre 2015
Torniamo sulla misurazione…
Laura Caruso – © 2015
Calcoliamo il tasso effettivo…
51
Finanza, 10 dicembre 2015
Laura Caruso – © 2015
140.000,00 contro 139.401,37. Ma allora? (trova le differenze…)
52
Finanza, 10 dicembre 2015
La finanza e l’economia reale:
vi racconto una favola…
Laura Caruso – © 2015
Sub
Prime
Securitization
Derivati
Rate da pagare
Rate non
pagate
Junk
Bonds
53
Finanza, 10 dicembre 2015
Laura Caruso – © 2015
C’era una volta un Principe che voleva avere tutto e
subito.
Tutto – si narra – pare partire proprio da quella
euforica e agile concessione di crediti alle famiglie
negli Stati Uniti, un bel po' di anni fa, che secondo il
modello consumista ha spinto moltissimi a
"comprare a rate" un sacco di cose – la maggior
parte delle quali non serviva loro – per scoprire in
breve che il totale delle rate da pagare superava la
somma delle entrate familiari.
Questi crediti che le banche vantavano verso queste
famiglie, che gli americani chiamano "bad loans",
"prestiti cattivi", alla lettera, incominciavano a
scottare nelle mani delle banche, che quindi hanno
inventato un gioco.
-1-
54
Finanza, 10 dicembre 2015
Laura Caruso – © 2015
Il gioco era questo: si prendevano questi prestiti
cattivi, che erano attività dei bilanci delle banche,
che però non valevano quasi più niente, perché i
debitori non avevano i soldi per rimborsarli, e li
vendevano a una società che veniva chiamata
"veicolo" ("special purpose vehicle", tecnicamente), la
quale a sua volta li acquistava.
La società veicolo non esisteva realmente: non aveva
una sede, non aveva dipendenti, era stata messa in
piedi dalla stessa banca che aveva concesso i prestiti
cattivi proprio per venderglieli.
-2-
55
Finanza, 10 dicembre 2015
Laura Caruso – © 2015
La società veicolo li acquistava, ma come li pagava alla
banca?
Li pagava emettendo dei prestiti obbligazionari,
tecnicamente delle "notes", o dei "bonds", e indovinate chi
se li comprava?
Se li comprava la banca che aveva emesso i prestiti cattivi
e li aveva venduti alla società veicolo!
Subito dopo prendeva queste obbligazioni e li piazzava ai
risparmiatori, che se le compravano, anche perché le
agenzie di rating dicevano che non erano tanto male, anzi!
Cioè: i risparmiatori si compravano obbligazioni che
venivano spacciate per buone ma che in realtà non erano
altro che quei prestiti cattivi (chiamati anche "sub prime",
certamente ne avrete sentito parlare) mascherati da
obbligazioni buone, ma che tanto buone non erano, visto
che certamente avrete sentito o letto anche queste due
parole: junk bonds, che vuol dire obbligazioni spazzatura.
-3-
56
Finanza, 10 dicembre 2015
Laura Caruso – © 2015
Ecco, quelle erano le obbligazioni spazzatura, ma
nessuno ancora lo sapeva.
Il miracolo era compiuto: come Gesù trasformò
l'acqua in vino, le banche americane trasformarono i
prestiti cattivi in obbligazioni (apparentemente)
buone.
Noi non volevamo essere meno in gamba degli
americani, e a metà degli anni novanta anche le
banche europee e quelle italiane, tutte, iniziarono a
compiere lo stesso miracolo.
Vendettero le obbligazioni (apparentemente) buone
che però erano (realmente) spazzatura ai propri
clienti, che le acquistarono, ma che poi non furono
rimborsate, perché tutti i nodi vengono al pettine.
-4-
57
Finanza, 10 dicembre 2015
Laura Caruso – © 2015
Questa storiella che io vi ho raccontato così, un po'
da massaia, si poteva anche raccontare con parole
incomprensibili, si tratta delle cartolarizzazioni dei
crediti, avrei potuto dire che il sistema aveva
proceduto ad una massiccia securitization dei loans
attraverso la creazione di SPV, sotto la guida di un
arranger, che prevedeva l'emissione di notes junior
poi immesse sul mercato anche con particolari
forme di credit enhancement, e voi ovviamente non
avreste capito un piffero.
Molti miei colleghi la raccontano così, questa favola.
Poi c’è l’altra favola dei derivati, ma quella ve la
racconto senza leggerla…
-5-
58
Contabilità e Bilancio
Fiscalità d’impresa
Finanza
Business Planning
Laura Caruso – © 2015
59
Business Planning, 17 dicembre 2015
Obiettivo: Fornire qualche utile informazione per mettere nero su bianco, misurandolo,
quello che il nostro progetto sarà in grado di creare, perché nessuno finanzierà un’idea di
impresa senza ritorni.
Workshop
Contenuti:
 Piano di Marketing
 Piano degli investimenti
 Conto Economico di previsione
 Piano finanziario di previsione
 Situazione Patrimoniale di previsione
Laura Caruso – © 2015
Descrizione esaustiva…
60
Business Planning, 17 dicembre 2015
Case Study
Laura Caruso – © 2015
61
Business Planning, 17 dicembre 2015
Case Study
Laura Caruso – © 2015

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LogED 2015 "Come amministrare un'impresa"

  • 1. 1 Come amministrare un’impresa Laura Caruso Bruno Oltolini www.acamar.org www.starmyazienda.it Il presente documento costituisce solo una traccia per la discussione in aula; non può e non intende costituire materiale autonomo rispetto agli incontri programmati
  • 2. 2 Come amministrare un’impresa Avviare un’attività o amministrare un’impresa è un mestiere complicato. Mille “carte e cartacce” sembrano ostacolare i nostri progetti. Ma dietro quel che pare solo un obbligo si celano mille opportunità, perché i numeri ci parlano, se siamo in grado di capire che cosa ci vogliono dire! Laura Caruso, formatrice e consulente indipendente, si occupa di amministrazione e finanza d’impresa da venticinque anni. Punta a trasferire i messaggi che i “numeri” ci lanciano, senza perdere di vista il sistema complessivo in cui le imprese operano. Laura Caruso – © 2015
  • 3. 3 Contabilità e Bilancio Fiscalità d’impresa Finanza Business Planning Laura Caruso – © 2015
  • 4. 4 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Obiettivo: avere un’idea dei regimi formali per esercitare un’attività imprenditoriale. Non disorientarsi di fronte a un bilancio: la situazione patrimoniale, il conto economico, le voci che lo compongono e che cosa rappresentano. In quale forma esercitare un’attività economica? Società di capitali Laura Caruso – © 2015
  • 5. 5 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Noi parliamo di attività di impresa! Un po’ di ordine nei termini:  Impresa  Azienda  “Ditta”  Impresa individuale  Società  Freelance / Lavoratore autonomo / Professionista Le imprese commerciali sono obbligate a tenere una contabilità aziendale Laura Caruso – © 2015
  • 6. 6 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Tuttavia, secondo diversi principi contabili… Laura Caruso – © 2015
  • 7. 7 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015  Contabilità, concetto di conto, metodo, sistema  Principi e criteri  Le due viste: Situazione Patrimoniale Conto Economico Laura Caruso – © 2015
  • 8. 8 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Il patrimonio (o capitale) Crediti + Beni – Debiti = Patrimonio Netto (o Capitale Netto) Principali classi di attività: Immobilizzazioni Tecniche Immobilizzazioni Immateriali Immobilizzazioni Finanziarie Rimanenze Quote ideali di Patrimonio Netto: Crediti Capitale sociale Lavori su commesse Fondi di riserva Liquidità Utili/Perdite a nuovo Utile/Perdita d’esercizio Principali classi di passività: Debiti commerciali Debiti finanziari Fondi per rischi e oneri futuri Laura Caruso – © 2015 - =
  • 9. 9 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Il risultato economico (utile o perdita d’esercizio) Ricavi (o C.P.R.) – Costi (o C.N.R.) = Utile d’esercizio / (Perdita d’esercizio) Ricavi: anche “Proventi” Costi: anche “Oneri” Ricavi della produzione (Costi della produzione) Risultato Operativo Proventi finanziari (Oneri finanziari) Risultato ante imposte (Imposte) Risultato netto (Utile o Perdita d’esercizio) Laura Caruso – © 2015
  • 10. 10 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Il risultato economico (utile o perdita d’esercizio) Un’altra riclassificazione utile ai fini dell’analisi di bilancio Ricavi della produzione (Costi della produzione al netto di amm.ti e acc.ti) EBITDA (Ammortamenti) (Svalutazioni) EBIT Proventi finanziari (Oneri finanziari) EBT (Imposte) NET PROFIT Laura Caruso – © 2015
  • 11. 11 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Laura Caruso – © 2015 CRITERIO
  • 12. 12 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Laura Caruso – © 2015 CRITERIO
  • 13. 13 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Laura Caruso – © 2015
  • 14. 14 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Che cosa lega la situazione Patrimoniale e il Conto Economico? Facciamo un passo indietro e andiamo a cercare il numero… Che cosa rappresenta il Risultato Economico (Utile o Perdita d’esercizio)? Come viene destinato l’Utile d’esercizio? Come viene coperta la Perdita d’esercizio? Come influiscono i criteri di valutazione nel ciclo di vita complessivo di un’impresa? Facciamo l’esempio degli ammortamenti… Laura Caruso – © 2015
  • 15. 15 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Conti Economici al netto dell’iscrizione degli impianti: Costo iniziale degli impianti: 150 Se considero il costo dell’impianto nel primo anno (cioè: se non lo “ammortizzo”), i Conti Economici saranno così definiti: Laura Caruso – © 2015 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Ricavi 100 120 140 120 150 Costi -60 -70 -80 -70 -90 Utile 40 50 60 50 60 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE Ricavi 100 120 140 120 150 630 Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370 Impianto -150 -150 Utile -110 50 60 50 60 110
  • 16. 16 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 A) Ammortamento in quote costanti: B) Ammortamento a quote crescenti: C) Ammortamenti in base all’utilizzo: Laura Caruso – © 2015 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE Ricavi 100 120 140 120 150 630 Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370 Amm.ti -30 -30 -30 -30 -30 -150 Utile 10 20 30 20 30 110 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE Ricavi 100 120 140 120 150 630 Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370 Amm.ti -20 -25 -30 -35 -40 -150 Utile 20 25 30 15 20 110 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE Ricavi 100 120 140 120 150 630 Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370 Amm.ti -24 -29 -33 -29 -35 -150 Utile 16 21 27 21 25 110
  • 17. 17 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 Confrontiamo gli scenari: Laura Caruso – © 2015 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE "0" -110 50 60 50 60 110 A 10 20 30 20 30 110 B 20 25 30 15 20 110 C 16 21 27 21 25 110
  • 18. 18 Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015 I diversi assetti formali di un’attività imprenditoriale: approfondimenti a cura del Dott. Bruno Oltolini Laura Caruso – © 2015 Dott. Bruno Oltolini Studio Marcarini & Associati www.studio-marcarini.it tel. 02/76011500 www.startmyazienda.it Via Filippo Corridoni 11 - 20122 - MILANO (MI) c/o Open Milano - Viale Montenero 6 - 20135 - MILANO (MI) c/o Coworking Login – Via Privata Stefanardo da Vimercate 28 – 20128 – Milano (MI) twitter @StartMyAzienda
  • 19. 19 Contabilità e Bilancio Fiscalità d’impresa Finanza Business Planning Laura Caruso – © 2015
  • 20. 20 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Obiettivo: avere qualche riferimento del nostro sistema fiscale, delle imposte dirette (Irpef, Ires, Irap), delle principali imposte indirette (IVA, Bollo, Registro) e delle modalità con le quali lo Stato ci richiede di adempiere ai nostri obblighi di contribuenti. Laura Caruso – © 2015 Art. 53 Tutti sono tenuti a concorrerealle spese pubbliche in ragione della lorocapacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
  • 21. 21 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 I tributi: - Tasse - Imposte - Contributi Imposte Dirette Imposte Indirette Reddito Patrimonio Consumi I.R.Pe.F: Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (T.U.I.R., DPR 917/86) Le aliquote sono progressive per scaglioni. Laura Caruso – © 2015
  • 22. 22 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Esempio: Laura Caruso – © 2015 da a aliquota da a aliquota - 10.000,00 20% - 10.000,00 20% 10.000,01 50.000,00 30% 10.000,01 50.000,00 30% 50.000,01 oltre 40% 50.000,01 oltre 40% Imponibile: 30.000,00 Imponibile: 30.000,00 Imposta: Imposta: Netto: Netto: Imponibile: 10.000,00 Imponibile: 10.000,00 Imposta: Imposta: Netto: Netto: Imponibile: 11.000,00 Imponibile: 11.000,00 Imposta: Imposta: Netto: Netto: Fasce Scaglioni
  • 23. 23 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Esercitazione: Determinare l’I.R.Pe.F su un imponibile di 60.000 € in base alle aliquote vigenti. Addizionali Regionali / Comunali (ca 1,5% : 2,5%) Deduzioni / Detrazioni Laura Caruso – © 2015
  • 24. 24 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Nozione di reddito imponibile Principio di derivazione Base di partenza: risultato del conto economico (utile/perdita determinati secondo le regole civilistiche) + Variazioni in aumento Variazioni necessarie in applicazione della disciplina fiscale -Variazioni in diminuzione Variazioni necessarie in applicazione della disciplina fiscale = Reddito (d’Impresa) Imponibile La natura delle variazioni è duplice: a) variazioni permanenti b) variazioni temporanee (vds oltre, determinazione e versamento delle imposte) Laura Caruso – © 2015
  • 25. 25 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Nozione di reddito imponibile Imposte applicabili Per imprese costituite in forma di società di capitali: IRES Per imprese individuali e per soci di società di persone: IRPEF Per tutte le imprese: IRAP (3,9%) Laura Caruso – © 2015
  • 26. 26 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Regole generali Competenza I ricavi, le spese e gli altri componenti positivi e negativi concorrono a formare il reddito nell’esercizio di competenza. Questo principio può in alcuni casi essere derogato dalle norme relative ai singoli componenti. Cessioni di beni I corrispettivi delle cessioni si considerano conseguiti, e le spese d’acquisizione dei beni si considerano sostenute, alla data della consegna o spedizione per i beni mobili e della stipulazione dell’atto per gli immobili e per le aziende Prestazioni di servizi i corrispettivi delle prestazioni di servizi si considerano conseguiti, e le spese d’acquisizione dei servizi si considerano sostenute, alla data in cui le prestazioni sono ultimate, ovvero, per quelle dipendenti da contratti di locazione, mutuo, assicurazione e altri contratti da cui derivano corrispettivi periodici, alla data di maturazione dei corrispettivi. Laura Caruso – © 2015
  • 27. 27 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Regole generali Imputazione al Conto Economico I ricavi, gli altri proventi e le rimanenze concorrono a formare il reddito anche se non imputati al conto economico, mentre le spese e gli altri componenti negativi non sono deducibili se non risultano imputati al conto economico nell’esercizio di competenza. Sono tuttavia deducibili i componenti negativi imputati al conto dei profitti e delle perdite di esercizi precedenti se: a) la deduzione è stata rinviata in conformità alle norme sul reddito d’impresa che dispongono o consentono il rinvio; b) i costi imputati al periodi di imposta precedenti non disponevano del requisito della certezza dal punto di vista fiscale (la certezza dal punto di vista fiscale si determina in periodi successivi). Laura Caruso – © 2015
  • 28. 28 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Regole generali Inerenza La deducibilità dei costi, fiscalmente, è sottoposta alla condizione di inerenza rispetto ai ricavi prodotti, cioè che il loro sostenimento è necessario alla produzione dei ricavi. l’inerenza deve essere dimostrata sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo: Qualitativo: è necessario dimostrare che i costi sostenuti sono direttamente imputabili all’attività attraverso documenti che attestino la loro inerenza. Ad esempio, l’esplicita indicazione nella fattura che i costi sono sostenuti per un determinato progetto, cantiere o lavorazione Quantitativo: è necessario fornire indicazioni in merito all’ammontare del costo sostenuto ed alla sua congruità rispetto all’attività svolta e ai ricavi conseguiti (Es.: caso in cui le spese sostenute siano sproporzionate rispetto ai ricavi) Laura Caruso – © 2015
  • 29. 29 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Alcune regole rilevanti ai fini della determinazione del Reddito d’impresa… Ammortamenti Interessi passivi Telefonia Autoveicoli Manutenzioni Spese relative a più esercizi Svalutazione crediti Laura Caruso – © 2015
  • 30. 30 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Determinazione e versamento delle imposte dirette Laura Caruso – © 2015
  • 31. 31 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Determinazione e versamento delle imposte dirette Impresa Società Società Individuale di persone di capitali IRPEF X - - IRES - - X IRAP X X X Laura Caruso – © 2015
  • 32. 32 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Versamento imposte dirette Acconti: 100% periodo di imposta precedente 40% entro il 16 giugno 60% entro il 30 novembre (unico versamento a novembre se l’acconto non supera euro 257,52) Laura Caruso – © 2015
  • 33. 33 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Imposta sul Valore Aggiunto Tutto quanto segue è disciplinato principalmente dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 “Meccanismo” generale Iva sulle vendite - Iva sugli acquisti = Iva da versare Presupposti Presupposto oggettivo Il presupposto oggettivo dell’imposta consiste in:  Cessione di beni  Prestazioni di servizi Laura Caruso – © 2015
  • 34. 34 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Imposta sul Valore Aggiunto Momento impositivo Presupposto soggettivo Presupposto soggettivo dell’imposta sono:  Attività d’impresa  Professione (abituale) Regimi  Ordinario  Contabilità ordinaria, versamenti mensili, obbligatorio per Società di Capitali e soggetti che superano determinati limiti (v. regime semplificato), facoltativo per gli altri.  Semplificato  Soli registri iva (vendite, acquisti, corrispettivi), versamenti trimestrali, facoltativo per soggetti che non superano i limiti di fatturato:  400.000 euro / anno (professionisti e servizi)  700.000 euro / anno (altre attività)  Regimi agevolati (attualmente “minimi”, limite ricavi in base a codici ATECO, imposta sostitutiva 15%) Laura Caruso – © 2015
  • 35. 35 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Classificazione delle operazioni Ai fini IVA le operazioni sono classificate in:  Imponibili  Cessioni di beni e prestazioni di servizi all’interno del territorio nazionale o dell’Unione Europea (in tal caso, Intrastat)  Esenti  Operazioni che a rigore dovrebbero essere imponibili ma che, per motivi di opportunità sociale, sono esentati dall’imposta. Ad esempio:  Operazioni di credito  Assicurazioni  Spese mediche  Trasporto urbano  Istruzione  Prestazioni socio-sanitarie  Escluse  Operazioni che non rientrano nel campo di applicazione dell’imposta (ad es.: anticipazioni, risarcimenti)  Non imponibili  Operazioni all’esportazione (al di fuori dell’Unione Europea) Laura Caruso – © 2015
  • 36. 36 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Operazioni Esenti Chi effettua operazioni esenti non può portare in detrazione tutta l’IVA sugli acquisti. L’IVA sugli acquisti ammessa in detrazione corrisponde alla proporzione esistente tra le vendite imponibili e le vendite esenti. Questo meccanismo prende il nome di “pro rata di indetraibilità” 36 bis Il DPR 633/72 prevede la possibilità (opzione) di adottare un regime (cd regime 36bis) che azzera il pro rata di indetraibilità (esclude, cioè, qualsiasi detrazione di IVA sugli acquisti) concedendo la possibilità di non emettere fattura per le operazioni esenti. I ricavi possono essere registrati sul registro dei corrispettivi. La fattura va comunque emessa su richiesta del cliente. Laura Caruso – © 2015
  • 37. 37 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Aliquote  Minima: 4%  Ridotta: 10%  Ordinaria: 22% Laura Caruso – © 2015
  • 38. 38 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Aliquote Alcuni esempi: Aliquota minima Prodotti alimentari di prima necessità Giornali, riviste, libri Fertilizzanti, mangimi Abitazioni (non di lusso, abitazione principale) Mense Aliquota ridotta Altri prodotti alimentari Energia elettrica, gas uso domestico Prestazioni alberghiere Abitazioni (non di lusso) Laura Caruso – © 2015
  • 39. 39 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Liquidazioni e versamenti Liquidazioni e versamenti periodici  Mensile  Contribuenti in regime ordinario  Versamento entro il giorno 16 del mese successivo a quello di liquidazione  Trimestrale  Contribuenti in regime semplificato  Versamento entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di liquidazione Laura Caruso – © 2015
  • 40. 40 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Liquidazioni e versamenti Acconto Si versa nel corso del mese di dicembre . Sono previsti tre metodi:  Storico Applicando il metodo storico, l’acconto Iva è pari all'88% del versamento effettuato, o che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese o trimestre dell'anno precedente. Il versamento preso a base del calcolo deve essere al lordo dell’acconto dovuto per l’anno precedente.  Previsionale Con il metodo previsionale l’acconto viene calcolato sulla base di una stima delle operazioni che si ritiene di effettuare fino al 31 dicembre. Con questo metodo, l’acconto è pari all’88% dell’Iva che si prevede di dover versare per il mese di dicembre o per il IV trimestre  Analitico Il calcolo con il metodo analitico si basa sulle operazioni effettuate fino al 20 dicembre. In particolare, l’acconto è pari al 100% dell’importo risultante da un’apposita liquidazione intermedia Laura Caruso – © 2015
  • 41. 41 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Operazioni con l’estero Paesi dell’Unione Europea Italia: Registrazione di fatture di acquisto e di vendita con IVA e liquidazione/versamento in base al regime Paesi U.E: La fattura è ricevuta o emessa senza indicazione di IVA, viene registrata su entrambi i registri e periodicamente si adempie all’obbligo di presentazione elenchi Intrastat e liquidazione dell’imposta:  Oltre 50.000 euro / trimestre: periodicità mensile  Entro 50.000 euro / trimestre: periodicità trimestrale Scadenza: entro il giorno 16 del mese successivo al mese/trimestre Laura Caruso – © 2015
  • 42. 42 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Operazioni con l’estero Altri Paesi Acquisti di beni Bolla doganale, Imposta applicabile in base alle aliquote interne Acquisti di servizi Autofattura Vendite Esportazioni (non si applica IVA in Italia, ma imposte nel paese di destinazione) Laura Caruso – © 2015
  • 43. 43 Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015 Cenni su imposta di Bollo Cenni su imposta di Registro Laura Caruso – © 2015
  • 44. 44 Contabilità e Bilancio Fiscalità d’impresa Finanza Business Planning Laura Caruso – © 2015
  • 45. 45 Finanza, 10 dicembre 2015 Obiettivo: orientarsi tra i principali strumenti finanziari, sapere come si misurano i costi dei finanziamenti e i rendimenti degli investimenti senza cadere nei facili tranelli del sistema. Comprendere perché la finanza ha avuto il sopravvento sull’economia reale e il contesto che questo ha generato. Laura Caruso – © 2015 ? se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 110 mila euro, quale scegliete?
  • 46. 46 Finanza, 10 dicembre 2015 Avevo dimenticato: il primo investimento prevede un rimborso tra un anno, il secondo fra tre anni. Laura Caruso – © 2015 Grossolanamente: i 5.000 € del primo investimento rappresentano il 5% all’anno. I 10.000 € del secondo investimento rappresentano il 10% in tre anni, e il 3,33% all’anno. Questa “cosa” si chiama Valore finanziario del tempo
  • 47. 47 Finanza, 10 dicembre 2015 Riformulo: se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro fra un anno, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 110 mila euro fra due anni, quale scegliete? Verifichiamolo insieme, e diamo un nome a questa “cosa”… Laura Caruso – © 2015
  • 48. 48 Finanza, 10 dicembre 2015 Le categorie di Strumenti Finanziari: Strumenti Finanziari Primari  Crediti  Finanziamenti  Prestiti / Mutui  Titoli  Rappresentativi di Debito  Rappresentativi di Capitale  Azioni  Quote Strumenti Finanziari Derivati  Di Negoziazione (o di trading)  Di Copertura (o di hedging)  BS, IRS, CDS, CAP, FLOOR, DCS, Futures, Options Gli strumenti finanziari derivati possono essere Complessi (o “multipli”) (es: Swaption) Strumenti finanziati primari e complessi possono “convivere” (Strumenti Finanziari Combinati Embedded Derivatives, o derivati impliciti) Laura Caruso – © 2015
  • 49. 49 Finanza, 10 dicembre 2015 Secondo le finalità: Strumenti per la gestione corrente e l’elasticità di cassa  Scoperto di C/C  Apertura di Credito in C/C  Sconto (Effetti, RiBa, SDD, Fatture) Strumenti per la gestione finanziaria strutturale (finalità di investimento)  Finanziamenti a Medio/Lungo termine  Non garantiti  Garantiti  Garanzie personali  Garanzie reali  Leasing (finanziario/operativo)  Prestiti Obbligazionari Laura Caruso – © 2015
  • 50. 50 Finanza, 10 dicembre 2015 Torniamo sulla misurazione… Laura Caruso – © 2015 Calcoliamo il tasso effettivo…
  • 51. 51 Finanza, 10 dicembre 2015 Laura Caruso – © 2015 140.000,00 contro 139.401,37. Ma allora? (trova le differenze…)
  • 52. 52 Finanza, 10 dicembre 2015 La finanza e l’economia reale: vi racconto una favola… Laura Caruso – © 2015 Sub Prime Securitization Derivati Rate da pagare Rate non pagate Junk Bonds
  • 53. 53 Finanza, 10 dicembre 2015 Laura Caruso – © 2015 C’era una volta un Principe che voleva avere tutto e subito. Tutto – si narra – pare partire proprio da quella euforica e agile concessione di crediti alle famiglie negli Stati Uniti, un bel po' di anni fa, che secondo il modello consumista ha spinto moltissimi a "comprare a rate" un sacco di cose – la maggior parte delle quali non serviva loro – per scoprire in breve che il totale delle rate da pagare superava la somma delle entrate familiari. Questi crediti che le banche vantavano verso queste famiglie, che gli americani chiamano "bad loans", "prestiti cattivi", alla lettera, incominciavano a scottare nelle mani delle banche, che quindi hanno inventato un gioco. -1-
  • 54. 54 Finanza, 10 dicembre 2015 Laura Caruso – © 2015 Il gioco era questo: si prendevano questi prestiti cattivi, che erano attività dei bilanci delle banche, che però non valevano quasi più niente, perché i debitori non avevano i soldi per rimborsarli, e li vendevano a una società che veniva chiamata "veicolo" ("special purpose vehicle", tecnicamente), la quale a sua volta li acquistava. La società veicolo non esisteva realmente: non aveva una sede, non aveva dipendenti, era stata messa in piedi dalla stessa banca che aveva concesso i prestiti cattivi proprio per venderglieli. -2-
  • 55. 55 Finanza, 10 dicembre 2015 Laura Caruso – © 2015 La società veicolo li acquistava, ma come li pagava alla banca? Li pagava emettendo dei prestiti obbligazionari, tecnicamente delle "notes", o dei "bonds", e indovinate chi se li comprava? Se li comprava la banca che aveva emesso i prestiti cattivi e li aveva venduti alla società veicolo! Subito dopo prendeva queste obbligazioni e li piazzava ai risparmiatori, che se le compravano, anche perché le agenzie di rating dicevano che non erano tanto male, anzi! Cioè: i risparmiatori si compravano obbligazioni che venivano spacciate per buone ma che in realtà non erano altro che quei prestiti cattivi (chiamati anche "sub prime", certamente ne avrete sentito parlare) mascherati da obbligazioni buone, ma che tanto buone non erano, visto che certamente avrete sentito o letto anche queste due parole: junk bonds, che vuol dire obbligazioni spazzatura. -3-
  • 56. 56 Finanza, 10 dicembre 2015 Laura Caruso – © 2015 Ecco, quelle erano le obbligazioni spazzatura, ma nessuno ancora lo sapeva. Il miracolo era compiuto: come Gesù trasformò l'acqua in vino, le banche americane trasformarono i prestiti cattivi in obbligazioni (apparentemente) buone. Noi non volevamo essere meno in gamba degli americani, e a metà degli anni novanta anche le banche europee e quelle italiane, tutte, iniziarono a compiere lo stesso miracolo. Vendettero le obbligazioni (apparentemente) buone che però erano (realmente) spazzatura ai propri clienti, che le acquistarono, ma che poi non furono rimborsate, perché tutti i nodi vengono al pettine. -4-
  • 57. 57 Finanza, 10 dicembre 2015 Laura Caruso – © 2015 Questa storiella che io vi ho raccontato così, un po' da massaia, si poteva anche raccontare con parole incomprensibili, si tratta delle cartolarizzazioni dei crediti, avrei potuto dire che il sistema aveva proceduto ad una massiccia securitization dei loans attraverso la creazione di SPV, sotto la guida di un arranger, che prevedeva l'emissione di notes junior poi immesse sul mercato anche con particolari forme di credit enhancement, e voi ovviamente non avreste capito un piffero. Molti miei colleghi la raccontano così, questa favola. Poi c’è l’altra favola dei derivati, ma quella ve la racconto senza leggerla… -5-
  • 58. 58 Contabilità e Bilancio Fiscalità d’impresa Finanza Business Planning Laura Caruso – © 2015
  • 59. 59 Business Planning, 17 dicembre 2015 Obiettivo: Fornire qualche utile informazione per mettere nero su bianco, misurandolo, quello che il nostro progetto sarà in grado di creare, perché nessuno finanzierà un’idea di impresa senza ritorni. Workshop Contenuti:  Piano di Marketing  Piano degli investimenti  Conto Economico di previsione  Piano finanziario di previsione  Situazione Patrimoniale di previsione Laura Caruso – © 2015 Descrizione esaustiva…
  • 60. 60 Business Planning, 17 dicembre 2015 Case Study Laura Caruso – © 2015
  • 61. 61 Business Planning, 17 dicembre 2015 Case Study Laura Caruso – © 2015