Gesù ci ha dato l'esempio perfetto di come essere leoni per lui, senza innalzarci e senza essere aggressivi, ma restando fermi nella nostra fede per essere una testimonianza per gli altri ed un aiuto per coloro che lo cercano.
The Epistle of Ignatius to Polycarp is an epistle attributed to Ignatius of Antioch, a second-century bishop of Antioch, and addressed to Polycarp, the bishop of Smyrna. It was written during Ignatius' transport from Antioch to his execution in Rome.
This Epistle has been highly esteemed by several learned men of the church of Rome and others. The Quakers have printed a translation and plead for it, as the reader may see, by consulting Poole's Annotations on Col. vi. 16. Sixtus Senensis mentions two MSS., the one in the Sorbonne Library at Paris, which is a very ancient copy, and the other in the Library of Joannes a Viridario, at Padua, which he transcribed and published, and which is the authority for the following translation. There is a very old translation of this Epistle in the British Museum, among the Harleian MSS., Cod. 1212.
The Epistle to Titus is one of the three pastoral epistles in the New Testament, historically attributed to Paul the Apostle. It is addressed to Saint Titus and describes the requirements and duties of presbyters/bishops.
The Epistle of Ignatius to Polycarp is an epistle attributed to Ignatius of Antioch, a second-century bishop of Antioch, and addressed to Polycarp, the bishop of Smyrna. It was written during Ignatius' transport from Antioch to his execution in Rome.
This Epistle has been highly esteemed by several learned men of the church of Rome and others. The Quakers have printed a translation and plead for it, as the reader may see, by consulting Poole's Annotations on Col. vi. 16. Sixtus Senensis mentions two MSS., the one in the Sorbonne Library at Paris, which is a very ancient copy, and the other in the Library of Joannes a Viridario, at Padua, which he transcribed and published, and which is the authority for the following translation. There is a very old translation of this Epistle in the British Museum, among the Harleian MSS., Cod. 1212.
The Epistle to Titus is one of the three pastoral epistles in the New Testament, historically attributed to Paul the Apostle. It is addressed to Saint Titus and describes the requirements and duties of presbyters/bishops.
The Epistle to Titus is one of the three pastoral epistles in the New Testament, historically attributed to Paul the Apostle. It is addressed to Saint Titus and describes the requirements and duties of presbyters/bishops.
E' la nostra unità come credenti ciò che mostra al mondo il volto di Gesù; come credenti dobbiamo avere altruismo e umiltà. Posso essere altruista senza essere umile, o essere umile ed essere ancora egoista. Ma se non amo disinteressatamente e non mi rendo umile, non posso essere veramente unito ai miei fratelli e alle mie sorelle in Cristo.
This Epistle has been highly esteemed by several learned men of the church of Rome and others. The Quakers have printed a translation and plead for it, as the reader may see, by consulting Poole's Annotations on Col. vi. 16. Sixtus Senensis mentions two MSS., the one in the Sorbonne Library at Paris, which is a very ancient copy, and the other in the Library of Joannes a Viridario, at Padua, which he transcribed and published, and which is the authority for the following translation. There is a very old translation of this Epistle in the British Museum, among the Harleian MSS., Cod. 1212.
The Epistle of Ignatius to Polycarp is an epistle attributed to Ignatius of Antioch, a second-century bishop of Antioch, and addressed to Polycarp, the bishop of Smyrna. It was written during Ignatius' transport from Antioch to his execution in Rome.
"Chi rotolerà per me la pietra?" Quella dei miei problemi, delle mine incertezze, delle mie ferite... Gesù lo ha già fatto., nella Pasqua di duemila anni fa. Lo ha fatto per dare a te la sua stessa potenza. Devi solo varcare la soglia di quella tomba vuota, ed accettare la resurrezione.
Sarebbe bello non cadere mai... Perché non è tanto la prima caduta che fa male, ma l'ennesima caduta dopo cento cadute. Cosa fai quando cadi? Quando cadi hai tre sostegni potenti: la fede, la Parola e le preghiera. Perché sarebbe bello non cadere mai, ma quanto è più bello rialzarsi, e vincere, dopo essere caduti tante volte!
Il piano di Gesù non era quello di risolvere solamente i problemi legati alla nostra vita quotidiana, ma di risolvere in maniera globale il problema della VITA: quella scritta tutta in maiuscolo. Quella eterna! Come risurrezione e vita, Gesù sarà sempre lì, al nostro fianco per noi. Credi tu questo?
Anche se non ci siamo mai stati, ognuno di noi, ha visto almeno un deserto. Non i deserti della terra, ma quelli dell'anima: quelli della paura, della solitudine, della dipendenza, della rabbia, della povertà... Molti di noi, come Gesù e grazie a Gesù, ne sono usciti. E quel Gesù che ha vinto il deserto ci chiede di essere un ponte per altri che scavalchi i loro deserti.
Quando pensi alla tua vita, pensi ad un bicchiere mezzo pieno, o a uno mezzo vuoto? E come credente, cosa ti aspetti che faccia Dio? Che forse lo riempia? Lo farà... ma non attraverso le opere del mondo. Non ora, ma alla fine. Ma quando tornerà il Figlio.
Come è possibile che un leone divenga agnello? E perché dovrebbe farlo? Gesù l'ha fatto per noi, per lavarci col suo sangue... E per darci l'esempio di avere il coraggio di un leone e la mitezza di un agnello per parlare al mondo di lui.
La chiesa non è mai stata un qualcosa di statico, ma è sempre stata qualcosa di dinamico, che cambi a seconda di come cambia la società, con il fine di continuare a fornire alla gente un ponte tramite cui raggiungere Dio. Ma il cambiamento sarà efficace in funzione di quanto noi saremo disposti a cambiare noi stessi per costruire quei nuovi ponti.
Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operano il bene, ma per tutti. Il Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”, che non vuole che nessuno perisca, ma che tutti giungano al pentimento, è realmente disceso: anche se non il 25 dicembre, ma è disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.
Gesù è disceso a Natale per portare Gioia a tutti: non solo ai "giusti", ma soprattutto a coloro che non conoscono un Dio "lento all'ira e di gran bontà". Scendiamo in strada, e festeggiamo assieme a loro la Gioia che viene.
Gesù è venuto a cambiare il mondo attraverso una Vergine; non perché Maria ne aveva fatto richiesta non perché aveva fatto un “casting” per diventare la Madonna... Ma perché aveva fede... anche se non sapeva come sarebbe successo. La fede è la chiave di cosa accadrà nella tua vita... e in quella di chi ti scorre a fianco.
The Epistle to Titus is one of the three pastoral epistles in the New Testament, historically attributed to Paul the Apostle. It is addressed to Saint Titus and describes the requirements and duties of presbyters/bishops.
E' la nostra unità come credenti ciò che mostra al mondo il volto di Gesù; come credenti dobbiamo avere altruismo e umiltà. Posso essere altruista senza essere umile, o essere umile ed essere ancora egoista. Ma se non amo disinteressatamente e non mi rendo umile, non posso essere veramente unito ai miei fratelli e alle mie sorelle in Cristo.
This Epistle has been highly esteemed by several learned men of the church of Rome and others. The Quakers have printed a translation and plead for it, as the reader may see, by consulting Poole's Annotations on Col. vi. 16. Sixtus Senensis mentions two MSS., the one in the Sorbonne Library at Paris, which is a very ancient copy, and the other in the Library of Joannes a Viridario, at Padua, which he transcribed and published, and which is the authority for the following translation. There is a very old translation of this Epistle in the British Museum, among the Harleian MSS., Cod. 1212.
The Epistle of Ignatius to Polycarp is an epistle attributed to Ignatius of Antioch, a second-century bishop of Antioch, and addressed to Polycarp, the bishop of Smyrna. It was written during Ignatius' transport from Antioch to his execution in Rome.
"Chi rotolerà per me la pietra?" Quella dei miei problemi, delle mine incertezze, delle mie ferite... Gesù lo ha già fatto., nella Pasqua di duemila anni fa. Lo ha fatto per dare a te la sua stessa potenza. Devi solo varcare la soglia di quella tomba vuota, ed accettare la resurrezione.
Sarebbe bello non cadere mai... Perché non è tanto la prima caduta che fa male, ma l'ennesima caduta dopo cento cadute. Cosa fai quando cadi? Quando cadi hai tre sostegni potenti: la fede, la Parola e le preghiera. Perché sarebbe bello non cadere mai, ma quanto è più bello rialzarsi, e vincere, dopo essere caduti tante volte!
Il piano di Gesù non era quello di risolvere solamente i problemi legati alla nostra vita quotidiana, ma di risolvere in maniera globale il problema della VITA: quella scritta tutta in maiuscolo. Quella eterna! Come risurrezione e vita, Gesù sarà sempre lì, al nostro fianco per noi. Credi tu questo?
Anche se non ci siamo mai stati, ognuno di noi, ha visto almeno un deserto. Non i deserti della terra, ma quelli dell'anima: quelli della paura, della solitudine, della dipendenza, della rabbia, della povertà... Molti di noi, come Gesù e grazie a Gesù, ne sono usciti. E quel Gesù che ha vinto il deserto ci chiede di essere un ponte per altri che scavalchi i loro deserti.
Quando pensi alla tua vita, pensi ad un bicchiere mezzo pieno, o a uno mezzo vuoto? E come credente, cosa ti aspetti che faccia Dio? Che forse lo riempia? Lo farà... ma non attraverso le opere del mondo. Non ora, ma alla fine. Ma quando tornerà il Figlio.
Come è possibile che un leone divenga agnello? E perché dovrebbe farlo? Gesù l'ha fatto per noi, per lavarci col suo sangue... E per darci l'esempio di avere il coraggio di un leone e la mitezza di un agnello per parlare al mondo di lui.
La chiesa non è mai stata un qualcosa di statico, ma è sempre stata qualcosa di dinamico, che cambi a seconda di come cambia la società, con il fine di continuare a fornire alla gente un ponte tramite cui raggiungere Dio. Ma il cambiamento sarà efficace in funzione di quanto noi saremo disposti a cambiare noi stessi per costruire quei nuovi ponti.
Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operano il bene, ma per tutti. Il Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”, che non vuole che nessuno perisca, ma che tutti giungano al pentimento, è realmente disceso: anche se non il 25 dicembre, ma è disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.
Gesù è disceso a Natale per portare Gioia a tutti: non solo ai "giusti", ma soprattutto a coloro che non conoscono un Dio "lento all'ira e di gran bontà". Scendiamo in strada, e festeggiamo assieme a loro la Gioia che viene.
Gesù è venuto a cambiare il mondo attraverso una Vergine; non perché Maria ne aveva fatto richiesta non perché aveva fatto un “casting” per diventare la Madonna... Ma perché aveva fede... anche se non sapeva come sarebbe successo. La fede è la chiave di cosa accadrà nella tua vita... e in quella di chi ti scorre a fianco.
Gesù viene sulla terra per dare la speranza e testimoniare di un Dio misericordioso che aveva promesso avrebbe aperto una via dalla morte certa alla vita eterna. Dal ventre della morte, che sia un grande pesce, una tomba, o una vita lontana dal Padre, alla speranza di un altro giorno, di un'altra vita, di una vita nuova in Cristo. Rinati!
Nella tempesta, come credenti abbiamo due possibilità: tacere, ed esser zavorra inutile, o proclamare Dio, e portare conforto e salvezza. Anche quando la tempesta è dentro di noi.
La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui, li cerca affinché cambino vita. E talvolta troviamo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E anche che un Dio misericordioso chiami noi, imperfetti, ad agire per lui.
A fianco di chi siede Gesù? A fianco di coloro che sono accettati dalla società... o a fianco di coloro che sono visti come reietti? A fianco di chi non ha pensieri per la testa, o di chi soffre? E per cosa gioisce Gesù? Per le sue novantanove pecore nell'ovile, o per quella ritrovata?
La chiesa non è mai un qualcosa di statico, ma cambia nel tempo, con lo scopo di adempiere al Grande Mandato di Gesù. Ed ogni cambiamento non è una malattia, ma una opportunità da cogliere per essere più efficaci nella società per Cristo.
La chiesa, che sia grande o piccola, è il luogo dove si impara a correre assieme, a supportarsi, ad ammonirsi ed incoraggiarsi. Gesù non ha mai mandato i suoi discepoli da soli in una missione; se vuoi essere efficace nella tua vita di credente, devi avere una chiesa reale, fatta di uomini e donne come te.
Una delle maniere più potenti che abbiamo come credenti per testimoniare Cristo al mondo è il riunirsi; non visitando un edificio una volta alla settimana, ma essendo coinvolti gli uni con gli altri. Sia che ci troviamo in una grande chiesa sia in una piccola comunità, il risultato sarà lo stesso: e condividere chi siamo e ciò che abbiamo con generosità produrrà gioia.
Cosa fa " amore”? Cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto, dove troviamo un modella a cui ispirarci? Tutto parte e termina nel nuovo comandamento di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri".
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1. Siate dunque imitatori di Dio,come figli amati
Efesini 5:1
Guarda cosa fa Dio e poi fallo,come i bambini che
imparano il comportamento corretto dai propri
genitori
Efesini 5:1 (The message)
3. Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate
che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?»
Luca 2:49
4. ma glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori.
Siate sempre pronti a rendere conto della speranza che
è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni
1Pietro 3:15
Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è
potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del
Giudeo prima e poi del Greco
Romani 1:16
5. Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta
scritto: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il
culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli
si avvicinarono a lui e lo servivano.
Matteo 4:10-11
6. Nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata
umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate
tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi
darà anche la via di uscirne, affinché la possiate
sopportare.
1 Corinzi 10:13
Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo,
ed egli fuggirà da voi.”
Giacomo 4:7
7. Mentre Gesù era a tavola in casa, sopraggiunsero molti
pubblicani e peccatori e si misero a tavola con Gesù e
con i suoi discepoli. I farisei, veduto ciò, dicevano ai
suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i
pubblicani e con i peccatori?» Ma Gesù, avendoli uditi,
disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico,
ma i malati.
Matteo 9:10-12
8. Poiché, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di
tutti, per guadagnarne il maggior numero; con i Giudei mi
sono fatto giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che
sono sotto la legge mi sono fatto come uno che è sotto la
legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per
guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che
sono senza legge mi sono fatto come se fossi senza legge
(pur non essendo senza la legge di Dio, ma essendo sotto la
legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza
legge. Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i
deboli; mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni
modo alcuni. E faccio tutto per il vangelo, al fine di esserne
partecipe insieme ad altri.
1 Corinzi 9:19-23
9. Non conformatevi a questo mondo, ma siate
trasformati mediante il rinnovamento della vostra
mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la
volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.
Romani 12:2
Non adirarti a causa dei malvagi; non avere invidia di
quelli che agiscono perversamente; perché presto
saranno falciati come il fieno e appassiranno come
l’erba verde.
Salmi 37:1-2
10. Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un
uomo approvato, un operaio che non abbia di che
vergognarsi, che tagli rettamente la parola della
verità.
2 Timoteo 2:15
11. GESù con il suo esempio ci insegna che
dobbiamo:
1. Proclamare la nostra fede in Dio;
2. Imparare a resistere alle tentazioni;
3. Restare integri senza farci influenzare dal
mondo.