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Le ragioni del No-Tav
                                          Un analisi a cura di:
“Una grande opera, o è fortemente utile
o è fortemente dannosa” M.Ponti              Andrea Massaccesi
                                             Francesco Mariucci
                                             Leonardo Cerquiglini
                                             Gerta Bitri
Sviluppo dell’intervento

               Gli attori

               Le Fonti

         Il contesto normativo

            Le motivazioni
             economiche

            Le motivazioni
              ambientali

             I limiti della
             governance

             Conclusioni
I principali attori


       Promotori                                No-Tav
 Unione europea;                     Movimento dei sindaci uniti nella
                                       comunità montana valle Susa e
                                       Sangone;
 Governo Italiano;
                                      Movimento degli abitanti della Val
                                       Susa;
 Governo Francese;
                                      Frangia dei centri sociali;
 Rete Ferroviaria Italiana (Rfi);
                                      Numerosi professori universitari e
                                       tecnici;
 Reseau Ferre de France (Rff);
                                      Coldiretti;
 Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf);
                                      Associazioni ambientaliste (Es.
                                       Habitat);

                                      Rifondazione Comunista, Verdi, Lega
                                       Nord (fase iniziale).
Fonti

   lavoce.info – Articoli di M.Ponti, A.Debernardi, S.Maffii, A.Boitani, R.Prud'Homme;

   D.Ungaro - Eco-Governance, i costi della non partecipazione;

   Rete Ferroviaria Italiana, fascicolo 2;

   L.Bobbio – Le specificità del dibattito pubblico sulle grandi infrastrutture. Il caso della variante
    autostradale di Genova;

   Notav.eu;

   Atti del convegno del Politecnico di Torino “Tav Torino-Lione: quali opportunità e
    criticità?”, del 26 aprile 2012;

   Quaderni I°,II° e III° dell’Osservatorio Tecnico della Lione-Torino;

   Libro bianco sulla Governance dell’Unione Europea;

   CMVSS – Osservazioni al documento del governo italiano;

   Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dossier e Contro Dossier.
Una necessaria premessa sul
      metodo:
 E’ un progetto complesso, la cui valutazione richiede l’intreccio di
  numerose variabili di natura
  macroeconomica, trasportistica, normativa etc;

 Abbiamo riscontrato una notevole difficoltà nel rilevare dati certi.
  Studiosi ed economisti interessati al caso hanno rinvenuto le
  stesse difficoltà;

 La lettura corretta dei dati richiede competenze tecniche
  elevate di cui non disponiamo. Coerentemente con l’obiettivo
  del progetto abbiamo ritenuto opportuno presentarvi le opinioni
  degli economisti e del movimento citando opportunamente la
  fonte.


               E’ STATA DÜRA
Le principali argomentazioni
      pro-tav :
 E’ previsto un forte aumento dei traffici e la linea storica non è in
  grado di sopportare tali traffici;

 L’opera contribuirà ad unire maggiormente l’Italia all’Europa;

 L’opera creerà occupazione;

 L’opera contribuirà cospicuamente alla riduzione delle emissioni di
  CO2 dei trasporti;

 La costruzione della nuova linea ferroviaria riequilibrerà
  l’interscambio modale (rapporto ferroviagomma nel trasporto
  merci);

 L’opera nel suo complesso avrà un impatto sull’ambiente nella
  norma;

 La definizione dell’opera ha visto la partecipazione dei comuni
  interessati;
Il contesto europeo
L’UE non è una vacca grassa
                                  IL CONTESTO
                                  NORMATIVO
 CONVENZIONE EUROPEA DEL
  PAESAGGIO

 LIBRO BIANCO SULLA GOVERNANCE

 EUROPE 20 20 20

 INTERSCAMBIO MODALE


UN PASSATO DA   TAV
ABBANDONARE
1. Le motivazioni economiche del
           No alla Lione-Torino




a) La linea esistente

b) Analisi dei flussi di traffico

c) Interscambio modale

d) Analisi dei costi benefici
a. La linea esistente
La linea storica
Le caratteristiche tecniche della linea
        storica
                             CARATTERISTICHE


 È una linea lunga 287 km

      o tratta di valico (da St. Jean de Maurien a Bussoleno);

      o tratta di valle (da Bussoleno a Torino);

 doppio binario con trazione elettrica (3000V in Italia e 1500V in Francia)

 Il tipo di traffico e misto merci/passeggeri

 Punto più elevato è 1338 m s.l.m. con una pendenza massima del 30‰ (nel
  tunnel del Frejus per 1 km) e una pendenza minima del 10‰ (fino a
  Bussoleno);

 La velocità media sostenibile è di 95 km/h e quella massima e di 130 km/h;
I lavori di ammodernamento
L’esperimento delle AFA
I lavori di ammodernamento

 Sono cominciati nel 2003 e sono terminati nel 2008

 Consistevano :

      o Moderno impianto antincendio;

      o Intervento di consolidamento della galleria del Frejus;

      o Abbassamento dei binari;

      o Modifica del segnalamento istallando il blocco
        automatico di banalizzato;

 Costo totale dell’opera è intorno a 400 milioni di euro;

 Risultato dei lavori
                                    un tunnel con capacità GBI (sagoma
                                                   4,08m)
La capacità della linea storica
           secondo RFI e LTF
 La capacita teorica della linea storica è:

       o   16 treni di lunga percorrenza

       o   30 treni regionali

       o   180 treni merci



 La capacita pratica residua secondo il metodo Capres (applicando un coefficiente
  riduttivo) è:

       o   208 treni al giorno

       o   46 treni regionali e di lunga percorrenza

 Il totale delle tonnellate all’anno (prendendo l’anno come 260 giorni effettivi) è pari
  al 21.481.200
La capacità della linea storica
       secondo i tecnici della CMVSS
 La capacita teorica della linea storica è



 La capacità pratica è



 In termini di tonnellate anno (prendendo l’anno con 350 giorni effettivi)
  è pari al 40.341.000
Come potenziare la linea storica

                  La tesi di Marco Ponti
 adeguamento della catenaria (linea elettrica aerea);

 adeguamento dei moduli di stazione e incremento dei punti di passaggio
  da un binario all’altro;

 nuovo sistema di segnalazione tramite l’introduzione del blocco mobile o di
  brevi sezioni (450 m) per massimizzare l’uttilizo della linea;

 Utilizzo generalizzato di materiale di trazione politensione eliminando le
  manovre di cambio macchine nelle stazioni di confine, migliorando la
  puntualità;

 trazioni multiple intercalate realizzando “super treni” alle estremità della
  tratta al valico;

 barriere anti-rumore o anche coperture scatolari (integrali) nelle prossimità
  dei centri abitati per (nel comune di Borgone);

 Eliminare i passaggi a livello con cavalcavia o sottopasaggi;
A proposito della linea storica..

         Rapporto Brossier                     Rapporto Audit
Il rapporto Brossier afferma che     Il rapporto Audit afferma che le
occorre attendere lo sviluppo del    previsioni del traffico proposte da
contesto internazionale prima di     LTF non sono giudicate attendibili
investire in un progetto come        e che per il Frejus nei prossimi
quello    della   TAV.    Occorre    decenni passerà molto meno
pertanto        investire      sul   traffico di quanto ne è passato
potenziamento       della   linea    negli ultimi decenni. L’audit
storica.                             afferma anche che la TAV avrà
                                     un impatto nullo sull’interscambio
                                     modale



    Questi due rapporti, commissionati dal governo francese,
                        sono stati ignorati.
b. I Flussi di traffico
Flussi storici di traffico
                         (scambio+transito)
                            Traffico Totale attraverso all'arco alpino italiano                      Dal grafico possiamo
          180
                        Totale arco alpino italiano                              164.1                      notare:
                        Totale Italia/Francia
          160           Totale Italia/Francia escl.Ventimiglia
                        Totale Svizzera+Austria
                                                                                                    un forte aumento del
                                                                                                     traffico sulle direttrici
          140


          120
                                                                                 116.0
                                                                                                     Svizzera e Austria;
          106.7
          100
                                                                                                    L'effetto della crisi
Mio (t)




           80                                                                                        economica;
           61.7
           60                                        50.8
                                                                                                    Una sostanziale stasi
                                                                                  48.1
                                                                                            42.5
           40                                         35.8
                                                                                                     del traffico Italia-
                                                                                            24.1
           20                                                                                        Francia;
            0
            1994        1996       1998       2000          2002   2004   2006       2008   2010
  Fonte dati: Alpinfo
Una possibile spiegazione :


 Stiamo assistendo a importanti fenomeni macro economici:

   Cambio di direzione delle merci da Est-Ovest a Sud-Nord:
     occorre potenziare le infrastrutture di conseguenza;


   Le economie centro europee e mediterranee sono economie
    mature:
     Queste economie scambiano tra di loro prevalentemente
       prodotti finiti. Al netto delle infrastrutture, gli operatori oggi
       preferiscono trasportare tali prodotti su gomma;

 Le infrastrutture da sole non bastano…
Le infrastrutture da sole non
bastano
Le previsioni dei promotori

                                            Traffico Merci To- Modane
                                     Traffico merci 1945-2010
                                     Crescita dal 1980 al 1993
                        40
                                     Capacità Linea - CMVSS
                                     Capacità Linea LTF
                                     Ipotesi promotori TAV

                        30
Milioni di Tonnellate




                                                 1993: Apertura                  !!!
                                                 completa A32


                        20
                                1980: Apertura                          Crescita 1 Mio t
                                  Frejus T4                              ogni 30 anni


                        10




                         0
                         1945       1965         1985         2005   2025      2045        2065
La scelta del 1999 non è casuale

                                                                                  TRASPORTO MERCI IN VALSUSA
                                                                                   analisi dei dati di traffico ferroviario e stradale
                                          50
                                                                                                                                                            previsioni
                                          45                                                                                                     trasporto STRADALE
                                                                                                                                       proponenti nuova linea Torino-Lione
milioni di tonnellate di merci all'anno




                                          40

                                          35
                                                                   attuale capacità di trasporto FERROVIARIO
                                                                   linea ESISTENTE Torino-Lione
                                                                                                                                                                                                                  32,1
                                          30
                                                              anomalia trasporto stradale
                                                                     dovuta a chiusura per incidente
                                          25                            Traforo Monte Bianco                                                                     previsioni
                                                                        da marzo 1999 a marzo 2002                                                  trasporto FERROVIARIO
                                          20                                                                                                     proponenti nuova linea Torino-Lione

                                          15                       dati storici
                                                        trasporto STRADALE
                                                                                                                                                               11,5
                                          10



                                          -
                                              5                                               dati storici
                                                                                 trasporto FERROVIARIO                                                          3,9                              1/8
                                                  1980            1985             1990             1995            2000             2005             2010             2015             2020             2025   2030
       Fonti:                                 dati storici di trasporto merci stradale e ferroviario : Alpinfo 2010 (http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html)
                                              Confederazione Svizzera, Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, Ufficio Federale dei Trasporti (CH)
                                              capacità linea ferroviaria esistente; previsioni trasporto stradale e ferroviario : Quaderni dell’Osservatorio (http://www.torino-lione.it/quaderni.htm)
                                              Repubblica Italiana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Osservatorio Torino-Lione (IT)
L'azzardata ipotesi della LTF

           Come può la previsione della LTF essere così ottimista?

 la previsione di LTF è basata su un impostazione sbagliata:

    "si completamente ignorato l’andamento storico dei dati reali di
     traffico della linea nell’elaborare una proiezione dei traffici futuri"
     Mario Cavargna;

    Si ipotizzano tassi di crescita del traffico costanti negli anni. Secondo i
     promotori, il traffico merci crescerà con tassi più alti di quelli di
     crescita del Pil.

       Non vi è alcuna giustificazione teorica o empirica a suffragare
        questa ipotesi.




                 LA PREVISIONE E’ ERRATA
Riassumendo

 Le previsioni sui flussi di traffico della Ltf sono decisamente troppo
  ottimistiche;

 I flussi di traffico tra Italia e Francia sono stati stabili per anni e hanno subito
  un calo negli ultimi anni;

 La linea storica è lontana dalla saturazione (1/8 della capacità prevista
  dalle Comunità Montane e 1/5 della capacità prevista dai promotori della
  Tav);

 Gli economisti prevedono una forte crescita dei traffici Sud/Nord che non
  interesseranno la linea Torino-Lione;




             LA TAV NON E’ UNA PRIORITA’
La tav servirà per i passeggeri o
     per le merci?
                                Previsioni di traffico
                              passeggeri per il 2010
                              7 milioni di passeggeri
1,5 milioni di
 passeggeri
  nel 1991
                           Situazione attuale :
                            700000 passeggeri
                            Molti treni soppressi




  LA TAV RISCHIA DI ESSERE ESSENZIALMENTE UNA LINEA
            MERCI DAL MODESTO TRAFFICO
Una proposta alternativa

      ABBANDONO DEL PROGETTO TORINO-LIONE ALTA
          VELOCITA’ MISTA PASSEGGERIMERCI


 Potenziamento della linea attuale per farla diventare una linea per soli passeggeri;
 Costruzione di un tunnel di base ad alta capacità per una linea merci più
  efficiente;



                                  VANTAGGI:
 L’abbandono dell’alta velocità comporta minori costi di costruzione e
  gestione;
 Minore impatto ambientale;
 Costi complessivi molto inferiori;

                       Permangono altri problemi
c. L’interscambio modale
L’interscambio modale

                 La previsione dei promotori  (secondo il progetto originale)




                        LA STIMA E’ GIUDICATA ECCESSIVAMENTE OTTIMISTA




           Qual è la stima dell’interscambio modale
                   con il progetto low cost ?
     NON VI E’ ALCUNA STIMA UFFICIALE PUBBLICA – si suppone che i benefici
                      del solo tunnel di base siano ridotti
FONTE : Presentazione ufficiale del progetto da parte di Mario Virano.
Quali variabili intervengono
        nell’interscambio modale?
 La modalità di trasporto di una merce è concordata tra i produttori della
  merce, gli acquirenti e gli operatori che organizzano il trasporto;

 La velocità del trasporto – non espressa in termini di velocità (120 km di media per
  i treni merci ) ma in termini di tempo che impiega una merce per arrivare dal
  punto A al punto B;

 Costo complessivo del trasporto – costo del trasporto, affidabilità in termini di
  possibili ritardi, rischio di danni o ammacchi, flessibilità e frequenza con cui il
  servizio è offerto

 Dalla distanza del viaggio – sulle brevi distanze la rotaia non ha chance, sulle
  lunghe PUO’ averne

 Dal tipo di bene – ci sono beni a vocazione ferroviaria e altri a vocazione
  stradale. Le variabili in questo caso sono variabili di
  costo, tempo, viaggio, affidabilità, rischi di danni o ammacchi etc.

 Dall’insieme di scelte pubbliche e private – occorrono politiche che disincentivino
  la gomma e incentivino il trasporto su rotaia
Le variabili applicate alla TAV

 La velocità del trasporto – Il tunnel di base senza il rinnovamento
  delle piastre logistiche avrebbe un impatto nullo;

 Dalla distanza del viaggio – Anche in questo caso, l’assenza di
  piastre logistiche, rende nullo il vantaggio dato dalla costruzione
  della tav;

 Dal tipo di bene – Ricordiamo che siamo in presenza di due
  economie “mature” che si scambiano beni a vocazione
  essenzialmente stradale;

 Dall’insieme di scelte pubbliche e private – Per incentivare la
  ferrovia si deve necessariamente disincentivare il trasporto su
  gomma. Ciò crea ulteriori costi per le imprese e vi sono possibili
  effetti negativi sull’economia.
L’impossibile interscambio modale e il
      trascurabile impatto ambientale
                2 IMPORTANTI MOTIVAZIONI PRO TAV:

 FORTE IMPATTO SULL’INTERSCAMBIO MODALE

 OPERA ESSENZIALE PER RIDURRE LO SMOG E L’INQUINAMENTO




          L’ANALISI DI MARCO PONTI AFFERMA INVECE:

 IMPATTO DEL TUTTO TRASCURABILE SULL’INTERSCAMBIO MODALE

 Conseguenza  IMPATTO DEL TUTTO TRASCURABILE
  SULL’INQUINAMENTO
d. L’Analisi costi benefici a cura di
Marco Ponti e Silvia Maffii
Mancano i 3 presupposti di una
   corretta Analisi Costi/Benefici


 L’analisi non è indipendente;

 Non è prudente;

 Non considera le alternative
  tecniche;
La carenza di fattori chiave


Non viene considerato il costo opportunità dell’opera
 in presenza di un vincolo di bilancio stringente;

Non sono state valutate correttamente le esternalità
 negative dei cantieri e della ferrovia in funzione;

Non viene considerato il calo nei flussi di traffico
 sull’intero corridoio (ferrovia+autostrada);

Non sono state considerate le strategie degli operatori
 ferroviari e autostradali concorrenti.
Gli errori nei calcoli

 Una quota cospicua dei benefici verrebbe dalla ridotta incidentalità ma
  il beneficio è ottenuto applicando tassi del modo stradale
  ingiustificatamente elevati;

 Un beneficio particolare è dovuto alla riduzione degli incidenti nei tunnel
  stradali a cui viene applicato un fattore moltiplicativo dei danni
  particolarmente alto;



  Nonostante gli errori nei calcoli, la scarsa prudenza e la scelta errata dei
                                       fattori

Il risultato dell’analisi costibenefici afferma i benefici derivanti
  dall’opera a pieno regime ammontano a quasi 12 mld di € a
 fronte di un costo stimato (sempre dai promotori) di 11 mld di
                                   €.
Ricordiamo:

La prassi delle grandi opere ci insegna che si devono
 sottostimare i benefici del 50% e sovrastimare i costi del
 50%;

La necessità di una nuova ferrovia per le merci non si basa
 sul valore dei traffici tra due paesi ma sulla quantità di
 tonnellate trasportate durante un periodo di tempo t e
 sulle tipologie di merci che i due paesi scambiano;

I calcoli si basano su presupposti sbagliati;

L’Europa ha finora erogato circa 700 milioni di €. Non vi è
 alcuna certezza riguardo agli altri fondi.
Sintesi
 La linea del Frejus è lontana dalla satuazione;

 Il traffico MERCI e PASSEGGERI sulla linea storica è in calo;

 L’opera avrà un impatto trascurabile sull’interscambio modale;

 Pertanto avrà un impatto trascurabile sul miglioramento delle condizioni
  ambientali;

 Per avere un forte impatto sull’interscambio modale occorre tassare
  pesantemente il trasporto su gomma e sussidiare il trasporto su rotaia. Ciò
  comporta un aumento dei costi per lo stato e per le imprese;

 L’analisi costi benefici si basa su presupposti errati;

 Vi sono errori metodologici importanti per quanto riguarda l’analisi
  costi/benefici;

Nonostante gli errori, i benefici derivanti dall’opera
 superano di poco i costi;
2. I problemi ambientali




a) L’impatto dei
   cantieri
b) L’impatto dell’opera
c) La sostenibilità
   energetica
   dell’opera
a. L’impatto e i problemi dei
cantieri
L’impatto e i problemi dei cantieri


 Produzione di polveri, disturbo, inquinamento

 Fabbisogno energetico e idrico dei cantieri

 Scarsa possibilità di controllo dei cantieri da parte degli
  enti pubblici

 Impatti dei cantieri strettamente legati a quelli dei
  trasporti su strada (LTF calcola circa 1.100.000 viaggi di
  camion)
Polveri sottili, amianto, uranio,
radon
 Lo studio sulla VIA afferma che gli incrementi di PM10 indicano aumenti
  patologici del 10%, calcolato in 20 morti in più all’anno;

 Stime decisamente minimizzate per la presenza di amianto: è ammessa
  per i primi 420 metri del tunnel di base, per poi passare a “rischio da
  nullo a basso” nei successivi 30 km;

 Per la tratta RFI gli studi di VIA mostrano che la collina morenica
  interessata è costituita per il 42% da pietre verdi, delle quali il 45 %
  contiene amianto;

 Precarietà delle misure di smaltimento proposte da LTF: mettere le
  rocce amiantifere in contenitori e spedirle nel nord della Germania
  significa caricare 1000 treni appositi ogni 500 metri di avanzamento,
  con conseguenti costi di smaltimento enormi;

 Addirittura uranio e radon non vengono considerati dalla VIA, che di
  fatto ignora le rilevazioni di Minatome (1980), Somirem (1959) e Agip
  Mineraria (1977).
Per dare un’idea…
Per dare un’idea…
b. L’impatto dell’opera
Rischio idrogeologico

 Le precedenti grandi opere in Val di Susa hanno
  comportato la scomparsa di 40 sorgenti idriche tra
  Gravere, Mattie, Exilles e la val Cenischia, e addirittura la
  TAV rischia di prosciugare il bacino idrico di una valle già
  molto secca

 Solo il tunnel di base drenerà da 60 a 125 milioni di metri
  cubi all’anno, fabbisogno idrico di una città di un milione di
  abitanti

 Il drenaggio del lago del Moncenisio comporterebbe un
  deficit di 150 milioni di kw/h di energia, a causa della
  mancata alimentazione delle centrali idroelettriche ora
  operative
Per dare un’idea…
Volumi estratti e smaltimento

 Il totale delle rocce estratte secondo LTF (quindi da
  rivedere al rialzo), sarebbe di 18,4 milioni di metri
  cubi, pari a sette piramidi di Cheope (SOLO PER LA
  TRATTA ITALIANA), di cui poco più di 10 possono essere
  portati a discarica (DOVE???)

 Anche in questo caso il piano di smaltimento prevede il
  semplice “spostamento” dei materiali via treno (circa 14
  coppie di treni al giorno), con conseguente aumento dei
  costi e coinvolgimento di zone e popolazioni non
  precedentemente toccate
Per dare un’idea…
Smaltire non significa nascondere!
c. Sostenibilità energetica
dell’opera
L’ipotesi dei promotori



 Una volta a regime, la riduzione annuale di gas serra sarà
  pari a 3 milioni di Teq CO2, l’equivalente di una città di
  300.000 abitanti – “Studio specifico sul bilancio carbonio”

 In termini di petrolio, e quindi energetici, questo si
  traduce in un risparmio di circa 1 milione di tonnellate di
  petrolio equivalente (1 MTEP), pari a circa l’1% dei
  consumi NAZIONALI di energia.
Smontiamo il primo punto – un
piccolo dettaglio!

 Il famigerato “studio specifico sul bilancio carbonio” non è
  mai stato reso pubblico!!

 Gli stessi enti interessati (European High Speed Rail e
  European Environment Agency) forniscono dati
  sostanzialmente opposti per quanto riguarda il consumo di
  energia per passeggero per km

 In queste fonti non viene considerata l’energia e le materie
  prime spese per la realizzazione dell’infrastruttura

 Ai costi energetici di costruzione devono essere sommati i
  consumi in fase di esercizio (ventilazione, illuminazione,
  raffreddamento) dei 114 km delle due canne del tunnel di
  base. Si tratta di circa 15,4 MW
Smontiamo il secondo punto –
  una semplice proporzione

 Val di Susa: 1276 kmq – 115.000 abitanti circa – 90 ab/kmq

 Italia: 301.340 kmq – 60.776.000 di abitanti circa – 201,69
  ab/kmq

 Come può una zona che rappresenta lo 0,42% del territorio
  italiano e lo 0,18% dei suoi abitanti, con una densità di
  popolazione pari a meno della metà di quella
  italiana, influire per un risparmio energetico dell’1% del
  fabbisogno nazionale?

 In più, oggi il consumo di tutti i TIR che transitano sulla A32
  da Torino al confine si attesta sulle 18000 TEP annue.
Concludendo…

Il rapporto stilato dallo Swedish National Road and Transport
Research Institute, e il lavoro del Royal Institute of
Technology di Stoccolma sentenzia: “le infrastrutture ad alta
velocità non sono energeticamente e ambientalmente più
convenienti rispetto ad altre modalità, soprattutto quando
comportano la costruzione di lunghi tratti in galleria”
L’Unione Europea

Se da un lato il trasporto merci deve diventare “more
environmentally friendly, safe and more energy
efficient”, da un altro “constructing new infrastructure is not
an objective itself. Current infrastructure use can be
optimised by developing efficient and sustainable logistics
solutions”

                               Commissione Europea – logistica
                               del trasporto merci in Europa -
                               2006
a) La TAV come espressione
                         paradigmatica del
                         modello DAD
                      b) Nella gabbia del conflitto
                      c) Italia e Francia a
                         confronto




3. I problemi legati alla
governance
a. La TAV come espressione
        paradigmatica del modello DAD
      I LIMITI DEL METODO DAD (decidi, annuncia, difendi):
 Scarsa e poco comprensibile informazione attraverso la quale si vuole
  illustrare l’opera;

 Coinvolgimento limitato o assolutamente tardivo delle parti interessate;

 Utilizzo a difesa dell’opera di argomentazioni scientifiche sulle quali è
  difficile raggiungere posizioni omogenee e che determinano difficoltà di
  comprensione delle problematiche;

 Indisponibilità o impossibilità a rivalutare determinate scelte;




                   Vediamo il percorso
Brevi cenni storici

  PRIMA FASE 1988-1994     SECONDA FASE 1995-2002         TERZA FASE 2003-oggi
 Assenza di                Concertazione               Il progetto esce dalla
  informazione;              fallimentare;                legge obiettivo
 Assenza di                Prime grandi                Osservatorio tecnico;
  partecipazione;            manifestazioni e            Grande mobilitazione
 Reale preoccupazione       repressioni;                 dei tecnici
  della popolazione;        Ancora grande                indipendenti;
 Contesto                   incertezza su dati e        Da movimento locale a
  politico, ambientale e     progetti;                    movimento di interesse
  sociale delicato;         Il progetto entra nella      generale;
                             legge obiettivo;




       NIMBY
                                                       OPPOSIZIONE CIVILE ALLE
                                                       GRANDI OPERE
b. Nella gabbia del conflitto
L’osservatorio tecnico sulla Torino-
        Lione
L’osservatorio è un tavolo di confronto istituito dal Governo nel 2005 a seguito
                  dell’imponente manifestazione di Venaus.

                               COMPOSIZIONE:

 Sindaci dei comuni coinvolti;
 Esperti nominati dai promotori;
 Esperti nominati dalle comunità montane;

                         RUOLO DELL’OSSERVATORIO:

 Tentare una mediazione tra le parti in campo;
 Smorzare la tensione sociale;
 Mediazione tecnica sul progetto;
La lettera di Tartaglia a Monti

 Dal 2009 il Governo decide di escludere dall’Osservatorio le
  amministrazioni comunali che non dichiarassero di essere a priori
  d’accordo con l’opera;

 L’Osservatorio ha raggiungo importanti risultati con l’accordo di
  Pra-Catinat:
     necessità di politiche di sostegno al fine di intervenire
      sull’interscambio modale;
     non saturazione della linea storica;

 L’analisi tecnica costi/benefici è uno strumento fondamentale a
  disposizione del decisore politico. E’ utile solo nel caso in cui venga
  utilizzato in una fase antecedente la decisione;
Effetti positivi e limiti
        dell’osservatorio
           ASPETTI POSITIVI                              LIMITI
 Si riconosce pubblicamente la            L’organo non è terzo;
  necessità di coinvolgimento degli        Istituzione tardiva;
  attori locali nel processo               Ruolo incerto;
  decisionale;                             Può decidere COME fare l’opera
 Importanti modifiche del                  e non SE fare l’opera;
  progetto, sia in termini di costi che    I dissidenti vengono allontanati
  in termini di ridimensionamento           dall’osservatorio;
  del territorio interessato;              Accordo di Pra-Catinat non
 Accordo di Pra-Catinat;                   rispettato, né dal governo, né
 Quaderni dell’osservatorio;               dall’osservatorio;




       L’OSSERVATORIO NON E’ UN MODELLO DA
                     SEGUIRE
Quale ruolo per l’osservatorio?




  E’ uno STRUMENTATORIO?
c. Italia e Francia a confronto
Il ritorno al centralismo

                                    2001
                                                         LIBRO BIANCO SULLA
  EUROPA
                                                            GOVERNANCE

  LEGGE
                                                                 ITALIA
 OBIETTIVO

                             LA LEGGE OBIETTIVO

La legge obiettivo si propone di definire una “disciplina speciale” per la
programmazione, il finanziamento e la realizzazione di infrastrutture pubbliche
e private e degli insediamenti produttivi strategici di premiante interesse
nazionale


Finalità  rapida realizzazione delle grandi opere
                    strategiche
Le 3 grandi novità introdotte dalla
   legge obiettivo

Accelera le procedure di appalto e
 permette un pieno ingresso dei privati
 nella realizzazione e gestione delle
 opere di interesse nazionale;

Riformula le procedure per la
 valutazione di impatto ambientale (VIA)

Limita le autonomie locali
Pianificazione e partecipazione
        nella legge obiettivo




                                    L E G G E O B I
       PIANIFICAZIONE                                       PARTECIPAZIONE

 Ruolo centrale del CIPE;                             Gli enti locali vengono coinvolti
                                                        a partire dal progetto definitivo;
 I Ministeri competenti giocano
  un ruolo ancillare;                                  Ruolo meramente consultivo di
                                                        enti locali e comuni;
 La VIA si effettua sul progetto
  preliminare;
                                                       Approvazione del progetto
 I tempi si restringono per la                         anche in caso di motivato
  valutazione del progetto                              dissenso;
                                    E T T

  preliminare;
                                                       Ai cittadini e alle associazioni
 I progetti partono anche senza                        non si assicura nessuna forma di
  una chiara copertura                                  partecipazione;
  finanziaria;
                                    I V
L’imbarbarimento della
          pianificazione
 115 opere
                    2001 – Pre Legge
 Costo totale di
  125,8 mld di €
                       Obiettivo




                                        390 opere

                    2011 – Legge        367,4 mld di €
                     obiettivo a        Sono state ultimate
                       regime            solo 30 opere pari
                                         all’1% del costo
                                         complessivo
Un fenomeno in aumento




               Aumento di
               conflittualità


                                !
L’esperienza francese della Loi
         Barnier
                                PROPONENTE
 E’ nominata dal
  governo;
 Composizione
  mista;                 COMMISSION NATIONALE DU
 Decide se aprire            DEBAT PUBLIC
  un dibattito
                                                        È organizzato
  pubblico o
                                                         dalla
  meno;
                                                         commissione;
                                                        Dura 4 mesi;
                        DIBATTITO PUBBLICO              E’ aperto a tutti;
                                                        Gli esiti non
                                                         hanno valore
                                                         giuridico;

                                 ESITI POSSIBILI:
                Ritiro del progetto
                Accoglimento delle modifiche
                Proseguimento del progetto iniziale
Gli importanti risultati del Debat
        Public
   RIDOTTA CONFLITTUALITA’;
   TEMPI PIU’ CERTI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE;
   COSTI MINORI PER LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA;
   HA DI FATTO CAMBIATO IL MODO CON CUI I PROMOTER PROGETTANO
    LE OPERE;

ALCUNI DATI:

 Dal 2002 sono arrivati a conclusione 31 dibattiti pubblici su diversi tipi di
  infrastrutture:

      In 5 casi i progetti sono stati ritirati dal promotore;

      In 26 casi sono stati mantenuti ma con introduzione di modifiche:

          Di questi 26, in 9 casi il proponente ha scelto una delle ipotesi
           alternative tenendo conto dell’andamento del dibattito;
Legge obiettivo o debat public?
Considerazioni e spunti di
         riflessione
 Una nuova linea ferroviaria di collegamento tra l’Italia e la Francia dovrà
  essere costruita. La linea esistente è oggi ancora in condizione di servire al
  suo scopo. Il vincolo di bilancio con cui ci confrontiamo ci impone una
  seria e importante riflessione sul costo/opportunità delle opere pubbliche.
  Alla luce di ciò, la TAV non è una priorità, né italiana, né francese;

 L’esperienza della TAV è paradigmatica di un modello verticistico che
  mostra ancora una volta tutti i suoi limiti e le sue criticità. Tale esperienza va
  in controtendenza rispetto al solco tracciato dalla stessa Unione Europea.
  Per questo motivo ci auspichiamo una modifica della normativa italiana
  sulle grandi opere e l’introduzione di meccanismi di partecipazione che
  prendano esempio dal modello francese;

 Smettere di utilizzare il concetto di sviluppo sostenibile solo in termini
  propagandistici ed utilitaristici. Occorre, anche in questo caso, una seria
  riflessione su una visione integrata delle modalità di trasporto delle merci e
  delle persone. Le infrastrutture non bastano.

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Le ragioni del movimento No-Tav

  • 1. Le ragioni del No-Tav Un analisi a cura di: “Una grande opera, o è fortemente utile o è fortemente dannosa” M.Ponti Andrea Massaccesi Francesco Mariucci Leonardo Cerquiglini Gerta Bitri
  • 2. Sviluppo dell’intervento Gli attori Le Fonti Il contesto normativo Le motivazioni economiche Le motivazioni ambientali I limiti della governance Conclusioni
  • 3. I principali attori Promotori No-Tav  Unione europea;  Movimento dei sindaci uniti nella comunità montana valle Susa e Sangone;  Governo Italiano;  Movimento degli abitanti della Val Susa;  Governo Francese;  Frangia dei centri sociali;  Rete Ferroviaria Italiana (Rfi);  Numerosi professori universitari e tecnici;  Reseau Ferre de France (Rff);  Coldiretti;  Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf);  Associazioni ambientaliste (Es. Habitat);  Rifondazione Comunista, Verdi, Lega Nord (fase iniziale).
  • 4. Fonti  lavoce.info – Articoli di M.Ponti, A.Debernardi, S.Maffii, A.Boitani, R.Prud'Homme;  D.Ungaro - Eco-Governance, i costi della non partecipazione;  Rete Ferroviaria Italiana, fascicolo 2;  L.Bobbio – Le specificità del dibattito pubblico sulle grandi infrastrutture. Il caso della variante autostradale di Genova;  Notav.eu;  Atti del convegno del Politecnico di Torino “Tav Torino-Lione: quali opportunità e criticità?”, del 26 aprile 2012;  Quaderni I°,II° e III° dell’Osservatorio Tecnico della Lione-Torino;  Libro bianco sulla Governance dell’Unione Europea;  CMVSS – Osservazioni al documento del governo italiano;  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dossier e Contro Dossier.
  • 5. Una necessaria premessa sul metodo:  E’ un progetto complesso, la cui valutazione richiede l’intreccio di numerose variabili di natura macroeconomica, trasportistica, normativa etc;  Abbiamo riscontrato una notevole difficoltà nel rilevare dati certi. Studiosi ed economisti interessati al caso hanno rinvenuto le stesse difficoltà;  La lettura corretta dei dati richiede competenze tecniche elevate di cui non disponiamo. Coerentemente con l’obiettivo del progetto abbiamo ritenuto opportuno presentarvi le opinioni degli economisti e del movimento citando opportunamente la fonte. E’ STATA DÜRA
  • 6. Le principali argomentazioni pro-tav :  E’ previsto un forte aumento dei traffici e la linea storica non è in grado di sopportare tali traffici;  L’opera contribuirà ad unire maggiormente l’Italia all’Europa;  L’opera creerà occupazione;  L’opera contribuirà cospicuamente alla riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti;  La costruzione della nuova linea ferroviaria riequilibrerà l’interscambio modale (rapporto ferroviagomma nel trasporto merci);  L’opera nel suo complesso avrà un impatto sull’ambiente nella norma;  La definizione dell’opera ha visto la partecipazione dei comuni interessati;
  • 8. L’UE non è una vacca grassa IL CONTESTO NORMATIVO CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO LIBRO BIANCO SULLA GOVERNANCE EUROPE 20 20 20 INTERSCAMBIO MODALE UN PASSATO DA TAV ABBANDONARE
  • 9. 1. Le motivazioni economiche del No alla Lione-Torino a) La linea esistente b) Analisi dei flussi di traffico c) Interscambio modale d) Analisi dei costi benefici
  • 10. a. La linea esistente
  • 12. Le caratteristiche tecniche della linea storica CARATTERISTICHE  È una linea lunga 287 km o tratta di valico (da St. Jean de Maurien a Bussoleno); o tratta di valle (da Bussoleno a Torino);  doppio binario con trazione elettrica (3000V in Italia e 1500V in Francia)  Il tipo di traffico e misto merci/passeggeri  Punto più elevato è 1338 m s.l.m. con una pendenza massima del 30‰ (nel tunnel del Frejus per 1 km) e una pendenza minima del 10‰ (fino a Bussoleno);  La velocità media sostenibile è di 95 km/h e quella massima e di 130 km/h;
  • 13. I lavori di ammodernamento
  • 15. I lavori di ammodernamento  Sono cominciati nel 2003 e sono terminati nel 2008  Consistevano : o Moderno impianto antincendio; o Intervento di consolidamento della galleria del Frejus; o Abbassamento dei binari; o Modifica del segnalamento istallando il blocco automatico di banalizzato;  Costo totale dell’opera è intorno a 400 milioni di euro;  Risultato dei lavori un tunnel con capacità GBI (sagoma 4,08m)
  • 16. La capacità della linea storica secondo RFI e LTF  La capacita teorica della linea storica è: o 16 treni di lunga percorrenza o 30 treni regionali o 180 treni merci  La capacita pratica residua secondo il metodo Capres (applicando un coefficiente riduttivo) è: o 208 treni al giorno o 46 treni regionali e di lunga percorrenza  Il totale delle tonnellate all’anno (prendendo l’anno come 260 giorni effettivi) è pari al 21.481.200
  • 17. La capacità della linea storica secondo i tecnici della CMVSS  La capacita teorica della linea storica è  La capacità pratica è  In termini di tonnellate anno (prendendo l’anno con 350 giorni effettivi) è pari al 40.341.000
  • 18. Come potenziare la linea storica La tesi di Marco Ponti  adeguamento della catenaria (linea elettrica aerea);  adeguamento dei moduli di stazione e incremento dei punti di passaggio da un binario all’altro;  nuovo sistema di segnalazione tramite l’introduzione del blocco mobile o di brevi sezioni (450 m) per massimizzare l’uttilizo della linea;  Utilizzo generalizzato di materiale di trazione politensione eliminando le manovre di cambio macchine nelle stazioni di confine, migliorando la puntualità;  trazioni multiple intercalate realizzando “super treni” alle estremità della tratta al valico;  barriere anti-rumore o anche coperture scatolari (integrali) nelle prossimità dei centri abitati per (nel comune di Borgone);  Eliminare i passaggi a livello con cavalcavia o sottopasaggi;
  • 19. A proposito della linea storica.. Rapporto Brossier Rapporto Audit Il rapporto Brossier afferma che Il rapporto Audit afferma che le occorre attendere lo sviluppo del previsioni del traffico proposte da contesto internazionale prima di LTF non sono giudicate attendibili investire in un progetto come e che per il Frejus nei prossimi quello della TAV. Occorre decenni passerà molto meno pertanto investire sul traffico di quanto ne è passato potenziamento della linea negli ultimi decenni. L’audit storica. afferma anche che la TAV avrà un impatto nullo sull’interscambio modale Questi due rapporti, commissionati dal governo francese, sono stati ignorati.
  • 20. b. I Flussi di traffico
  • 21. Flussi storici di traffico (scambio+transito) Traffico Totale attraverso all'arco alpino italiano Dal grafico possiamo 180 Totale arco alpino italiano 164.1 notare: Totale Italia/Francia 160 Totale Italia/Francia escl.Ventimiglia Totale Svizzera+Austria  un forte aumento del traffico sulle direttrici 140 120 116.0 Svizzera e Austria; 106.7 100  L'effetto della crisi Mio (t) 80 economica; 61.7 60 50.8  Una sostanziale stasi 48.1 42.5 40 35.8 del traffico Italia- 24.1 20 Francia; 0 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 Fonte dati: Alpinfo
  • 22. Una possibile spiegazione :  Stiamo assistendo a importanti fenomeni macro economici:  Cambio di direzione delle merci da Est-Ovest a Sud-Nord:  occorre potenziare le infrastrutture di conseguenza;  Le economie centro europee e mediterranee sono economie mature:  Queste economie scambiano tra di loro prevalentemente prodotti finiti. Al netto delle infrastrutture, gli operatori oggi preferiscono trasportare tali prodotti su gomma;  Le infrastrutture da sole non bastano…
  • 23. Le infrastrutture da sole non bastano
  • 24. Le previsioni dei promotori Traffico Merci To- Modane Traffico merci 1945-2010 Crescita dal 1980 al 1993 40 Capacità Linea - CMVSS Capacità Linea LTF Ipotesi promotori TAV 30 Milioni di Tonnellate 1993: Apertura !!! completa A32 20 1980: Apertura Crescita 1 Mio t Frejus T4 ogni 30 anni 10 0 1945 1965 1985 2005 2025 2045 2065
  • 25. La scelta del 1999 non è casuale TRASPORTO MERCI IN VALSUSA analisi dei dati di traffico ferroviario e stradale 50 previsioni 45 trasporto STRADALE proponenti nuova linea Torino-Lione milioni di tonnellate di merci all'anno 40 35 attuale capacità di trasporto FERROVIARIO linea ESISTENTE Torino-Lione 32,1 30 anomalia trasporto stradale dovuta a chiusura per incidente 25 Traforo Monte Bianco previsioni da marzo 1999 a marzo 2002 trasporto FERROVIARIO 20 proponenti nuova linea Torino-Lione 15 dati storici trasporto STRADALE 11,5 10 - 5 dati storici trasporto FERROVIARIO 3,9 1/8 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 2025 2030 Fonti: dati storici di trasporto merci stradale e ferroviario : Alpinfo 2010 (http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html) Confederazione Svizzera, Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, Ufficio Federale dei Trasporti (CH) capacità linea ferroviaria esistente; previsioni trasporto stradale e ferroviario : Quaderni dell’Osservatorio (http://www.torino-lione.it/quaderni.htm) Repubblica Italiana, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Osservatorio Torino-Lione (IT)
  • 26. L'azzardata ipotesi della LTF Come può la previsione della LTF essere così ottimista?  la previsione di LTF è basata su un impostazione sbagliata:  "si completamente ignorato l’andamento storico dei dati reali di traffico della linea nell’elaborare una proiezione dei traffici futuri" Mario Cavargna;  Si ipotizzano tassi di crescita del traffico costanti negli anni. Secondo i promotori, il traffico merci crescerà con tassi più alti di quelli di crescita del Pil.  Non vi è alcuna giustificazione teorica o empirica a suffragare questa ipotesi. LA PREVISIONE E’ ERRATA
  • 27. Riassumendo  Le previsioni sui flussi di traffico della Ltf sono decisamente troppo ottimistiche;  I flussi di traffico tra Italia e Francia sono stati stabili per anni e hanno subito un calo negli ultimi anni;  La linea storica è lontana dalla saturazione (1/8 della capacità prevista dalle Comunità Montane e 1/5 della capacità prevista dai promotori della Tav);  Gli economisti prevedono una forte crescita dei traffici Sud/Nord che non interesseranno la linea Torino-Lione; LA TAV NON E’ UNA PRIORITA’
  • 28. La tav servirà per i passeggeri o per le merci? Previsioni di traffico passeggeri per il 2010 7 milioni di passeggeri 1,5 milioni di passeggeri nel 1991 Situazione attuale :  700000 passeggeri  Molti treni soppressi LA TAV RISCHIA DI ESSERE ESSENZIALMENTE UNA LINEA MERCI DAL MODESTO TRAFFICO
  • 29. Una proposta alternativa ABBANDONO DEL PROGETTO TORINO-LIONE ALTA VELOCITA’ MISTA PASSEGGERIMERCI  Potenziamento della linea attuale per farla diventare una linea per soli passeggeri;  Costruzione di un tunnel di base ad alta capacità per una linea merci più efficiente; VANTAGGI:  L’abbandono dell’alta velocità comporta minori costi di costruzione e gestione;  Minore impatto ambientale;  Costi complessivi molto inferiori; Permangono altri problemi
  • 31. L’interscambio modale La previsione dei promotori  (secondo il progetto originale) LA STIMA E’ GIUDICATA ECCESSIVAMENTE OTTIMISTA Qual è la stima dell’interscambio modale con il progetto low cost ? NON VI E’ ALCUNA STIMA UFFICIALE PUBBLICA – si suppone che i benefici del solo tunnel di base siano ridotti FONTE : Presentazione ufficiale del progetto da parte di Mario Virano.
  • 32. Quali variabili intervengono nell’interscambio modale?  La modalità di trasporto di una merce è concordata tra i produttori della merce, gli acquirenti e gli operatori che organizzano il trasporto;  La velocità del trasporto – non espressa in termini di velocità (120 km di media per i treni merci ) ma in termini di tempo che impiega una merce per arrivare dal punto A al punto B;  Costo complessivo del trasporto – costo del trasporto, affidabilità in termini di possibili ritardi, rischio di danni o ammacchi, flessibilità e frequenza con cui il servizio è offerto  Dalla distanza del viaggio – sulle brevi distanze la rotaia non ha chance, sulle lunghe PUO’ averne  Dal tipo di bene – ci sono beni a vocazione ferroviaria e altri a vocazione stradale. Le variabili in questo caso sono variabili di costo, tempo, viaggio, affidabilità, rischi di danni o ammacchi etc.  Dall’insieme di scelte pubbliche e private – occorrono politiche che disincentivino la gomma e incentivino il trasporto su rotaia
  • 33. Le variabili applicate alla TAV  La velocità del trasporto – Il tunnel di base senza il rinnovamento delle piastre logistiche avrebbe un impatto nullo;  Dalla distanza del viaggio – Anche in questo caso, l’assenza di piastre logistiche, rende nullo il vantaggio dato dalla costruzione della tav;  Dal tipo di bene – Ricordiamo che siamo in presenza di due economie “mature” che si scambiano beni a vocazione essenzialmente stradale;  Dall’insieme di scelte pubbliche e private – Per incentivare la ferrovia si deve necessariamente disincentivare il trasporto su gomma. Ciò crea ulteriori costi per le imprese e vi sono possibili effetti negativi sull’economia.
  • 34. L’impossibile interscambio modale e il trascurabile impatto ambientale 2 IMPORTANTI MOTIVAZIONI PRO TAV:  FORTE IMPATTO SULL’INTERSCAMBIO MODALE  OPERA ESSENZIALE PER RIDURRE LO SMOG E L’INQUINAMENTO L’ANALISI DI MARCO PONTI AFFERMA INVECE:  IMPATTO DEL TUTTO TRASCURABILE SULL’INTERSCAMBIO MODALE  Conseguenza  IMPATTO DEL TUTTO TRASCURABILE SULL’INQUINAMENTO
  • 35. d. L’Analisi costi benefici a cura di Marco Ponti e Silvia Maffii
  • 36. Mancano i 3 presupposti di una corretta Analisi Costi/Benefici  L’analisi non è indipendente;  Non è prudente;  Non considera le alternative tecniche;
  • 37. La carenza di fattori chiave Non viene considerato il costo opportunità dell’opera in presenza di un vincolo di bilancio stringente; Non sono state valutate correttamente le esternalità negative dei cantieri e della ferrovia in funzione; Non viene considerato il calo nei flussi di traffico sull’intero corridoio (ferrovia+autostrada); Non sono state considerate le strategie degli operatori ferroviari e autostradali concorrenti.
  • 38. Gli errori nei calcoli  Una quota cospicua dei benefici verrebbe dalla ridotta incidentalità ma il beneficio è ottenuto applicando tassi del modo stradale ingiustificatamente elevati;  Un beneficio particolare è dovuto alla riduzione degli incidenti nei tunnel stradali a cui viene applicato un fattore moltiplicativo dei danni particolarmente alto; Nonostante gli errori nei calcoli, la scarsa prudenza e la scelta errata dei fattori Il risultato dell’analisi costibenefici afferma i benefici derivanti dall’opera a pieno regime ammontano a quasi 12 mld di € a fronte di un costo stimato (sempre dai promotori) di 11 mld di €.
  • 39. Ricordiamo: La prassi delle grandi opere ci insegna che si devono sottostimare i benefici del 50% e sovrastimare i costi del 50%; La necessità di una nuova ferrovia per le merci non si basa sul valore dei traffici tra due paesi ma sulla quantità di tonnellate trasportate durante un periodo di tempo t e sulle tipologie di merci che i due paesi scambiano; I calcoli si basano su presupposti sbagliati; L’Europa ha finora erogato circa 700 milioni di €. Non vi è alcuna certezza riguardo agli altri fondi.
  • 40. Sintesi  La linea del Frejus è lontana dalla satuazione;  Il traffico MERCI e PASSEGGERI sulla linea storica è in calo;  L’opera avrà un impatto trascurabile sull’interscambio modale;  Pertanto avrà un impatto trascurabile sul miglioramento delle condizioni ambientali;  Per avere un forte impatto sull’interscambio modale occorre tassare pesantemente il trasporto su gomma e sussidiare il trasporto su rotaia. Ciò comporta un aumento dei costi per lo stato e per le imprese;  L’analisi costi benefici si basa su presupposti errati;  Vi sono errori metodologici importanti per quanto riguarda l’analisi costi/benefici; Nonostante gli errori, i benefici derivanti dall’opera superano di poco i costi;
  • 41. 2. I problemi ambientali a) L’impatto dei cantieri b) L’impatto dell’opera c) La sostenibilità energetica dell’opera
  • 42. a. L’impatto e i problemi dei cantieri
  • 43. L’impatto e i problemi dei cantieri  Produzione di polveri, disturbo, inquinamento  Fabbisogno energetico e idrico dei cantieri  Scarsa possibilità di controllo dei cantieri da parte degli enti pubblici  Impatti dei cantieri strettamente legati a quelli dei trasporti su strada (LTF calcola circa 1.100.000 viaggi di camion)
  • 44. Polveri sottili, amianto, uranio, radon  Lo studio sulla VIA afferma che gli incrementi di PM10 indicano aumenti patologici del 10%, calcolato in 20 morti in più all’anno;  Stime decisamente minimizzate per la presenza di amianto: è ammessa per i primi 420 metri del tunnel di base, per poi passare a “rischio da nullo a basso” nei successivi 30 km;  Per la tratta RFI gli studi di VIA mostrano che la collina morenica interessata è costituita per il 42% da pietre verdi, delle quali il 45 % contiene amianto;  Precarietà delle misure di smaltimento proposte da LTF: mettere le rocce amiantifere in contenitori e spedirle nel nord della Germania significa caricare 1000 treni appositi ogni 500 metri di avanzamento, con conseguenti costi di smaltimento enormi;  Addirittura uranio e radon non vengono considerati dalla VIA, che di fatto ignora le rilevazioni di Minatome (1980), Somirem (1959) e Agip Mineraria (1977).
  • 48. Rischio idrogeologico  Le precedenti grandi opere in Val di Susa hanno comportato la scomparsa di 40 sorgenti idriche tra Gravere, Mattie, Exilles e la val Cenischia, e addirittura la TAV rischia di prosciugare il bacino idrico di una valle già molto secca  Solo il tunnel di base drenerà da 60 a 125 milioni di metri cubi all’anno, fabbisogno idrico di una città di un milione di abitanti  Il drenaggio del lago del Moncenisio comporterebbe un deficit di 150 milioni di kw/h di energia, a causa della mancata alimentazione delle centrali idroelettriche ora operative
  • 50. Volumi estratti e smaltimento  Il totale delle rocce estratte secondo LTF (quindi da rivedere al rialzo), sarebbe di 18,4 milioni di metri cubi, pari a sette piramidi di Cheope (SOLO PER LA TRATTA ITALIANA), di cui poco più di 10 possono essere portati a discarica (DOVE???)  Anche in questo caso il piano di smaltimento prevede il semplice “spostamento” dei materiali via treno (circa 14 coppie di treni al giorno), con conseguente aumento dei costi e coinvolgimento di zone e popolazioni non precedentemente toccate
  • 52. Smaltire non significa nascondere!
  • 54. L’ipotesi dei promotori  Una volta a regime, la riduzione annuale di gas serra sarà pari a 3 milioni di Teq CO2, l’equivalente di una città di 300.000 abitanti – “Studio specifico sul bilancio carbonio”  In termini di petrolio, e quindi energetici, questo si traduce in un risparmio di circa 1 milione di tonnellate di petrolio equivalente (1 MTEP), pari a circa l’1% dei consumi NAZIONALI di energia.
  • 55. Smontiamo il primo punto – un piccolo dettaglio!  Il famigerato “studio specifico sul bilancio carbonio” non è mai stato reso pubblico!!  Gli stessi enti interessati (European High Speed Rail e European Environment Agency) forniscono dati sostanzialmente opposti per quanto riguarda il consumo di energia per passeggero per km  In queste fonti non viene considerata l’energia e le materie prime spese per la realizzazione dell’infrastruttura  Ai costi energetici di costruzione devono essere sommati i consumi in fase di esercizio (ventilazione, illuminazione, raffreddamento) dei 114 km delle due canne del tunnel di base. Si tratta di circa 15,4 MW
  • 56. Smontiamo il secondo punto – una semplice proporzione  Val di Susa: 1276 kmq – 115.000 abitanti circa – 90 ab/kmq  Italia: 301.340 kmq – 60.776.000 di abitanti circa – 201,69 ab/kmq  Come può una zona che rappresenta lo 0,42% del territorio italiano e lo 0,18% dei suoi abitanti, con una densità di popolazione pari a meno della metà di quella italiana, influire per un risparmio energetico dell’1% del fabbisogno nazionale?  In più, oggi il consumo di tutti i TIR che transitano sulla A32 da Torino al confine si attesta sulle 18000 TEP annue.
  • 57. Concludendo… Il rapporto stilato dallo Swedish National Road and Transport Research Institute, e il lavoro del Royal Institute of Technology di Stoccolma sentenzia: “le infrastrutture ad alta velocità non sono energeticamente e ambientalmente più convenienti rispetto ad altre modalità, soprattutto quando comportano la costruzione di lunghi tratti in galleria”
  • 58. L’Unione Europea Se da un lato il trasporto merci deve diventare “more environmentally friendly, safe and more energy efficient”, da un altro “constructing new infrastructure is not an objective itself. Current infrastructure use can be optimised by developing efficient and sustainable logistics solutions” Commissione Europea – logistica del trasporto merci in Europa - 2006
  • 59. a) La TAV come espressione paradigmatica del modello DAD b) Nella gabbia del conflitto c) Italia e Francia a confronto 3. I problemi legati alla governance
  • 60. a. La TAV come espressione paradigmatica del modello DAD I LIMITI DEL METODO DAD (decidi, annuncia, difendi):  Scarsa e poco comprensibile informazione attraverso la quale si vuole illustrare l’opera;  Coinvolgimento limitato o assolutamente tardivo delle parti interessate;  Utilizzo a difesa dell’opera di argomentazioni scientifiche sulle quali è difficile raggiungere posizioni omogenee e che determinano difficoltà di comprensione delle problematiche;  Indisponibilità o impossibilità a rivalutare determinate scelte; Vediamo il percorso
  • 61. Brevi cenni storici PRIMA FASE 1988-1994 SECONDA FASE 1995-2002 TERZA FASE 2003-oggi  Assenza di  Concertazione  Il progetto esce dalla informazione; fallimentare; legge obiettivo  Assenza di  Prime grandi  Osservatorio tecnico; partecipazione; manifestazioni e  Grande mobilitazione  Reale preoccupazione repressioni; dei tecnici della popolazione;  Ancora grande indipendenti;  Contesto incertezza su dati e  Da movimento locale a politico, ambientale e progetti; movimento di interesse sociale delicato;  Il progetto entra nella generale; legge obiettivo; NIMBY OPPOSIZIONE CIVILE ALLE GRANDI OPERE
  • 62. b. Nella gabbia del conflitto
  • 63. L’osservatorio tecnico sulla Torino- Lione L’osservatorio è un tavolo di confronto istituito dal Governo nel 2005 a seguito dell’imponente manifestazione di Venaus. COMPOSIZIONE:  Sindaci dei comuni coinvolti;  Esperti nominati dai promotori;  Esperti nominati dalle comunità montane; RUOLO DELL’OSSERVATORIO:  Tentare una mediazione tra le parti in campo;  Smorzare la tensione sociale;  Mediazione tecnica sul progetto;
  • 64. La lettera di Tartaglia a Monti  Dal 2009 il Governo decide di escludere dall’Osservatorio le amministrazioni comunali che non dichiarassero di essere a priori d’accordo con l’opera;  L’Osservatorio ha raggiungo importanti risultati con l’accordo di Pra-Catinat:  necessità di politiche di sostegno al fine di intervenire sull’interscambio modale;  non saturazione della linea storica;  L’analisi tecnica costi/benefici è uno strumento fondamentale a disposizione del decisore politico. E’ utile solo nel caso in cui venga utilizzato in una fase antecedente la decisione;
  • 65. Effetti positivi e limiti dell’osservatorio ASPETTI POSITIVI LIMITI  Si riconosce pubblicamente la  L’organo non è terzo; necessità di coinvolgimento degli  Istituzione tardiva; attori locali nel processo  Ruolo incerto; decisionale;  Può decidere COME fare l’opera  Importanti modifiche del e non SE fare l’opera; progetto, sia in termini di costi che  I dissidenti vengono allontanati in termini di ridimensionamento dall’osservatorio; del territorio interessato;  Accordo di Pra-Catinat non  Accordo di Pra-Catinat; rispettato, né dal governo, né  Quaderni dell’osservatorio; dall’osservatorio; L’OSSERVATORIO NON E’ UN MODELLO DA SEGUIRE
  • 66. Quale ruolo per l’osservatorio? E’ uno STRUMENTATORIO?
  • 67. c. Italia e Francia a confronto
  • 68. Il ritorno al centralismo 2001 LIBRO BIANCO SULLA EUROPA GOVERNANCE LEGGE ITALIA OBIETTIVO LA LEGGE OBIETTIVO La legge obiettivo si propone di definire una “disciplina speciale” per la programmazione, il finanziamento e la realizzazione di infrastrutture pubbliche e private e degli insediamenti produttivi strategici di premiante interesse nazionale Finalità  rapida realizzazione delle grandi opere strategiche
  • 69. Le 3 grandi novità introdotte dalla legge obiettivo Accelera le procedure di appalto e permette un pieno ingresso dei privati nella realizzazione e gestione delle opere di interesse nazionale; Riformula le procedure per la valutazione di impatto ambientale (VIA) Limita le autonomie locali
  • 70. Pianificazione e partecipazione nella legge obiettivo L E G G E O B I PIANIFICAZIONE PARTECIPAZIONE  Ruolo centrale del CIPE;  Gli enti locali vengono coinvolti a partire dal progetto definitivo;  I Ministeri competenti giocano un ruolo ancillare;  Ruolo meramente consultivo di enti locali e comuni;  La VIA si effettua sul progetto preliminare;  Approvazione del progetto  I tempi si restringono per la anche in caso di motivato valutazione del progetto dissenso; E T T preliminare;  Ai cittadini e alle associazioni  I progetti partono anche senza non si assicura nessuna forma di una chiara copertura partecipazione; finanziaria; I V
  • 71. L’imbarbarimento della pianificazione  115 opere 2001 – Pre Legge  Costo totale di 125,8 mld di € Obiettivo  390 opere 2011 – Legge  367,4 mld di € obiettivo a  Sono state ultimate regime solo 30 opere pari all’1% del costo complessivo
  • 72.
  • 73. Un fenomeno in aumento Aumento di conflittualità !
  • 74. L’esperienza francese della Loi Barnier PROPONENTE  E’ nominata dal governo;  Composizione mista; COMMISSION NATIONALE DU  Decide se aprire DEBAT PUBLIC un dibattito  È organizzato pubblico o dalla meno; commissione;  Dura 4 mesi; DIBATTITO PUBBLICO  E’ aperto a tutti;  Gli esiti non hanno valore giuridico; ESITI POSSIBILI:  Ritiro del progetto  Accoglimento delle modifiche  Proseguimento del progetto iniziale
  • 75. Gli importanti risultati del Debat Public  RIDOTTA CONFLITTUALITA’;  TEMPI PIU’ CERTI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE;  COSTI MINORI PER LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA;  HA DI FATTO CAMBIATO IL MODO CON CUI I PROMOTER PROGETTANO LE OPERE; ALCUNI DATI:  Dal 2002 sono arrivati a conclusione 31 dibattiti pubblici su diversi tipi di infrastrutture:  In 5 casi i progetti sono stati ritirati dal promotore;  In 26 casi sono stati mantenuti ma con introduzione di modifiche:  Di questi 26, in 9 casi il proponente ha scelto una delle ipotesi alternative tenendo conto dell’andamento del dibattito;
  • 76. Legge obiettivo o debat public?
  • 77. Considerazioni e spunti di riflessione  Una nuova linea ferroviaria di collegamento tra l’Italia e la Francia dovrà essere costruita. La linea esistente è oggi ancora in condizione di servire al suo scopo. Il vincolo di bilancio con cui ci confrontiamo ci impone una seria e importante riflessione sul costo/opportunità delle opere pubbliche. Alla luce di ciò, la TAV non è una priorità, né italiana, né francese;  L’esperienza della TAV è paradigmatica di un modello verticistico che mostra ancora una volta tutti i suoi limiti e le sue criticità. Tale esperienza va in controtendenza rispetto al solco tracciato dalla stessa Unione Europea. Per questo motivo ci auspichiamo una modifica della normativa italiana sulle grandi opere e l’introduzione di meccanismi di partecipazione che prendano esempio dal modello francese;  Smettere di utilizzare il concetto di sviluppo sostenibile solo in termini propagandistici ed utilitaristici. Occorre, anche in questo caso, una seria riflessione su una visione integrata delle modalità di trasporto delle merci e delle persone. Le infrastrutture non bastano.