Rapporto di ricerca di Intrage sulla donna anziana in Italia. Sono più di 7 milioni, quasi un quarto delle donne italiane e il 12 per cento di tutta la popolazione italiana. Si occupano di figli e nipoti, escono poco di casa e hanno meno opportunità dei loro coetanei maschi. Rappresentano, col loro modo di vivere, ciò che è stata la società italiana negli ultimi 40 anni, anche se il futuro ci prospetta cambiamenti profondi.
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...Giovanni Campagnoli
Comunità Montana Valle Sabbia
POLITICHE GIOVANILIE E MONDO ADULTO
Gavardo (Bs) sabato 13 ottobre 2007 Centro Culturale Zane
POLITICHE GIOVANILI: QUALI IMMAGINI PER DEFINIRLE e
DESCRIVERLE?
giovanni campagnoli
Il mio contributo nasce dall’osservazione di quanto accade in Italia con metodo scientifico.
Ringrazio Istituto Piepoli-Common Grounds- Iassp per aver messo a disposizione materiale di ricerca utile a tal fine
Dall’ultimo rapporto Svimez il Sud è a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell’ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l’80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014)
Le 4 emergenze fondamentali su cui intervenire con 4 categorie di azioni concrete e immediatamente cantierabili sono:
1. Un programma di lotta e prevenzione alla povertà nel Mezzogiorno, che tra il 2013 e 2012 nel Mezzogiorno è passata dal 9,8 al 12,6%.
2. Un programma chiaro e periodicamente monitorabile di azioni di contrasto del lavoro nero e lavoro irregolare soprattutto femminile (Lo Svimez ha parlato di segregazione femminile in posti poco qualificati), che nel Mezzogiorno continua a essere altissimo e rende il Sud l’area meno reattiva agli interventi di contrasto dell’irregolarità. La Calabria a tal proposito guida il gruppo delle regioni con i livelli di irregolarità più alti, con una diffusione che ha superato il 27%
3. Investimenti di rigenerazione urbana e housing sociale con strumenti di finanza agevolata per rispondere all’emergenza casa in Italia: dal 2008 al 2012, sono aumentate del 7% le famiglie in stato di “deprivazione materiale severa”, cioè che non riescono, ad esempio, a pagare l’affitto o il mutuo. La quota di famiglie investite da una condizione di disagio abitativo per problemi economici o di sovraffolamento nel 2004 è stata stimata al 15,5% delle famiglie, corrispondenti, in termini assoluti, a 3,3 milioni. Nel mezzogiorno aumenta l’incidenza del disagio.
4. Programmi di informazione, formazione e sensibilizzazione per rispondere all’emergenza violenza, problema ancora più controverso nel Sud dove nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate.
Presentazione di Roberta Zizza per il convegno del fruppo Donne di Manageritalia del 6 giugno 2007 a Milano.
http://donne.manageritalia.it/info-sul-convegno
giovanni campagnoli (2007), Politiche giovanili: quali immagini per definirle...Giovanni Campagnoli
Comunità Montana Valle Sabbia
POLITICHE GIOVANILIE E MONDO ADULTO
Gavardo (Bs) sabato 13 ottobre 2007 Centro Culturale Zane
POLITICHE GIOVANILI: QUALI IMMAGINI PER DEFINIRLE e
DESCRIVERLE?
giovanni campagnoli
Il mio contributo nasce dall’osservazione di quanto accade in Italia con metodo scientifico.
Ringrazio Istituto Piepoli-Common Grounds- Iassp per aver messo a disposizione materiale di ricerca utile a tal fine
Dall’ultimo rapporto Svimez il Sud è a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell’ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l’80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014)
Le 4 emergenze fondamentali su cui intervenire con 4 categorie di azioni concrete e immediatamente cantierabili sono:
1. Un programma di lotta e prevenzione alla povertà nel Mezzogiorno, che tra il 2013 e 2012 nel Mezzogiorno è passata dal 9,8 al 12,6%.
2. Un programma chiaro e periodicamente monitorabile di azioni di contrasto del lavoro nero e lavoro irregolare soprattutto femminile (Lo Svimez ha parlato di segregazione femminile in posti poco qualificati), che nel Mezzogiorno continua a essere altissimo e rende il Sud l’area meno reattiva agli interventi di contrasto dell’irregolarità. La Calabria a tal proposito guida il gruppo delle regioni con i livelli di irregolarità più alti, con una diffusione che ha superato il 27%
3. Investimenti di rigenerazione urbana e housing sociale con strumenti di finanza agevolata per rispondere all’emergenza casa in Italia: dal 2008 al 2012, sono aumentate del 7% le famiglie in stato di “deprivazione materiale severa”, cioè che non riescono, ad esempio, a pagare l’affitto o il mutuo. La quota di famiglie investite da una condizione di disagio abitativo per problemi economici o di sovraffolamento nel 2004 è stata stimata al 15,5% delle famiglie, corrispondenti, in termini assoluti, a 3,3 milioni. Nel mezzogiorno aumenta l’incidenza del disagio.
4. Programmi di informazione, formazione e sensibilizzazione per rispondere all’emergenza violenza, problema ancora più controverso nel Sud dove nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate.
Presentazione di Roberta Zizza per il convegno del fruppo Donne di Manageritalia del 6 giugno 2007 a Milano.
http://donne.manageritalia.it/info-sul-convegno
I have created a moodboard for my taget audience of their interests and hobbies. The particular picturesi chose was because they represent what teenagers like around that age.
Silicon Valley Managers and HR / OD professionals are as knowledgeable as anyone about working with highly analytical, technology-centered organizations. Technical teams need care and feeding to work well under the pressure of accelerating demands. At the same time, their members are not always receptive to efforts to engage them, impart leadership skills, or embed a customer-focused culture.
You don't just need content. You need content that is useful for your consumer and that can be easily found where they are looking.
From ratings and reviews sites to hilarious tumblr feeds, your customer is consuming a huge amount of content about you before making their buying decision.
Social media e odio online contro le donneDario De Lucia
Dopo i migranti sono le donne a ricevere in quantità maggiore linguaggi d'odio sul web. In queste slide realizzate per la Cgil Ravenna trovate il punto su chi utilizza i social oggi in Italia e attraverso studi, di Amnesty International e Vox Diritti, l'hate speech e la misoginia online.
Scrivimi a deluciadario@gmail.com
www.darioreggio.it/chi-sono-dario-de-lucia/dario-de-lucia-social-media-manager/
Nella presentazione dopo una visione generale della situazione occupazionale femminile vengono illustrati i dati relativi alla situazione della provincia di Bergamo.
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Social media e odio online contro le donneDario De Lucia
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Scrivimi a deluciadario@gmail.com
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Nella presentazione dopo una visione generale della situazione occupazionale femminile vengono illustrati i dati relativi alla situazione della provincia di Bergamo.
Più giustizia tra generazioni - Pieni diritti elettorali solo a 25 anni: una ...morosini1952
Please, sign the petition:
http://www.change.org/petitions/voto-a-18-anni-per-il-senato-subito.
See also:
Measuring Intergenerational Justice – Toward a Synthetic Index for OECD Countries, Pieter Vanhuysse, ECSWPR, Vienna, aprile 2013
http://www.bertelsmann-stiftung.de/cps/rde/xbcr/SID-780ED9CC-543893BE/bst/xcms_bst_dms_37614_37615_2.pdf
http://www.intergenerationaljustice.org / http://en.wikipedia.org/wiki/Foundation_for_the_Rights_of_Future_Generations
http://www.intergenerationaljustice.org/images/stories/other_languages/flyer_italienisch.pdf
http://www.if.org.uk
Quanti italiano usano il web i social? Chi sono gli analfabeti funzionali? La nostra soglia di attenzione è capace di analizzare la complessità? Ma sopratutto come le fake news funzionano e come possiamo riconoscerle e arginarle?
Mercoledì 9 Ottobre lo SPI CGIL di Ravenna mi ha chiamato per parlare di fake news e social network, una utile guida per capire il fenomeno con dei dati utili.
Linkedin www.linkedin.com/in/deluciadario/
L’Italia ai tempi dei Social Media
Fact and Figures: i tratti dell’Italia degli anni dei Social Media e della crisi, economica e di valori
Nando Pagnioncelli IPSOS
SOCIAL HRM MATTERS ETAss Annual Event - 22 Maggio 2014
La politica sull'uguaglianza di genere in Italia - Analisi approfondita per l...Drughe .it
In base all'Indice europeo dell'uguaglianza di genere, l'Italia si classifica fra i paesi dell'UE con la minore uguaglianza di genere. La sua performance è superiore alla media UE in un solo settore, quella della salute, grazie alla longevità delle donne italiane. In tutti gli altri campi la situazione è lungi dall'essere soddisfacente. Le politiche per affrontare lo squilibrio di genere sono state caute e i progressi in ambito giuridico sono stati promossi principalmente da direttive provenienti dall'UE o dalle pressioni esercitate dalla società civile. All'Italia manca un'adeguata infrastruttura di genere a livello centrale per promuovere, coordinare e monitorare le iniziative a favore dell'uguaglianza di genere.
Preoccupati, un po’ sfiduciati, ma decisi a cambiare le cose, a prendere in mano il proprio futuro. E' il "sentiment" dei Millennials, la generazione nata fra il cuore degli anni Ottanta e la fine del secolo (millennio) scorso.
Come influisce l’equità di genere sulla crescita economica?
Quali sono gli effetti della rappresentanza e dell’empowerment femminili sulla produttività aziendale?
Quali strategie stanno adottando le grandi aziende italo-tedesche per implementare la diversity al loro interno?
Questi i temi al centro dell’agenda del 12° Forum Economico Italo-Tedesco, svoltosi martedì 5 giugno 2018 presso la sede del Gruppo 24 Ore in presenza di oltre 300 ospiti.
Il progressivo invecchiamento della popolazione aziendale accentuato dalle riforme pensionistiche comporta la necessità di trattenere a lungo le persone attive e motivate sul mercato del lavoro. Durante l'incontro è stato approfondito il tema della gestione delle risorse di diverse fasce di età e in particolare quella con maggiore seniority, fornendo proposte e strumenti già consolidati a supporto delle politiche delle risorse umane, per sostenere la prestazione dei lavoratori lungo tutto l’arco della vita, oltre a riportare casi concreti di percorsi intrapresi da aziende del territorio.
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SCS e Impronta Etica a Farete il 8 9 2014 - Presentazione Ageing
La vita moderna della donna anziana
1. La vita moderna della donna anziana Uno sguardo sulla donna over 65 in Italia, per capire meglio il nostro futuro Clicca sulla freccia verso destra ( ) per vedere la presentazione
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4. Quante sono le over 65 Le donne con almeno 65 anni residenti in Italia sono circa 7 milioni e 68 mila, pari al 23% della popolazione femminile e al 12% di tutta la popolazione . Nel 1990 erano solo 5 milioni. L’Istat prevede che, nel 2051 , saranno 11,2 milioni, pari al 18% di tutta la popolazione . Il 38% delle donne over 65 vive sola. Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat, 2009.
6. Il welfare delle nonne Fonte: elaborazione Intrage da dati Censis, 2007. Attività di supporto per figli e nipoti Un terzo delle donne over65 si occupa direttamente dei nipoti , fornendo così un supporto diretto, anche educativo, alle future generazioni .
7. Un passaggio difficile Reazione al pensionamento delle over 65 Per le donne, il passaggio all’età della pensione è più difficile che per gli uomini. Per loro, pensione non significa maggiore libertà . Fonte: elaborazione Intrage da dati Censis, 2007.
9. Pochi incontri con le amiche Frequenza con cui si incontrano gli amici La vita sociale delle donne over 65 è decisamente meno intensa, rispetto a quella degli uomini. In poche escono tutti i giorni. Ma solamente il 17% di esse manca di relazioni sociali. Fonte: elaborazione Intrage sulla popolazione con più di 65 anni, da dati Istat, 2009.
10. Vita sociale? La domenica a messa Attività sociali praticate L’impegno degli anziani nella vita collettiva è, in genere, limitato. Ma le donne partecipano comunque molto meno degli uomini. L’unica eccezione è costituita dalla messa domenicale. Fonte: elaborazione Intrage sulla popolazione con più di 65 anni, da dati Istat, 2009.
11. Cultura e informazione sacrificate Fruizione di spettacoli e intrattenimenti Anche per quanto riguarda il consumo di cultura e spettacoli , le donne hanno meno occasioni di uscire di casa . Ma tra le mura domestiche, dove domina la Tv , il basso livello d’istruzione rende più difficile l’accesso ad un’informazione più sofisticata, come quella dei quotidiani e, soprattutto, di internet . Uso di strumenti mediatici Fonte: elaborazione Intrage sulla popolazione con più di 65 anni, da dati Istat, 2009.
12. Interesse per la politica Fonte: elaborazione Intrage sulla popolazione con più di 65 anni, da dati Istat, 2009. Atteggiamenti verso la politica Passando il tempo prevalentemente in casa , e avendo minori relazioni sociali, le donne anziane si interessano ai fatti politici molto meno degli uomini. I famigliari diventano così consiglieri ancor più indispensabili, al momento del voto.
14. Sempre a casa Incidenti domestici tra gli over 65 Abbiamo visto come le donne anziane escano poco di casa. Ma, all’interno dell’abitazione, continuano a svolgere le incombenze domestiche , che le espongono ad un rilevante numero di incidenti. È il prezzo più alto che devono pagare per il ruolo loro assegnato. Fonte: elaborazione Intrage sulla popolazione con più di 65 anni, da dati Istat, 2009.
15. Piccoli movimenti, a piedi Mezzi di trasporto utilizzati Le donne, per spostarsi, vanno molto a piedi . Tra maschi e femmine, la differenza nell’uso dei mezzi di trasporto è parecchio marcata. È l’ennesima conferma di una vita sociale meno ricca di occasioni, rispetto a quella dei loro mariti. Fonte: elaborazione Intrage sulla popolazione con più di 65 anni, da dati Istat, 2009.
17. I vantaggi di una vita sempre attiva Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat e Ministero della Salute, 2009. Indice di massa corporea degli over 65 L’essere occupate, quanto meno, in faccende domestiche, rende la vita delle donne più sana, e lo dimostra il minor tasso di persone sovrappeso , rispetto ai maschi. Ma ciò non si traduce necessariamente in una salute migliore.
18. Più longeve, ma con una salute peggiore Condizioni di salute delle persone con più di 65 anni Nonostante la maggiore attività , in casa, e le abitudini più salutari (fumano e bevono molto meno degli uomini), le donne over 65 vivono mediamente in condizioni di salute peggiori , rispetto a quelle dei maschi coetanei. Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat e Ministero della Salute, 2009.
19. Sole, ma non sempre indipendenti Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat e Ministero della Salute, 2009. Tasso di disabilità dopo i 65 anni Circa una donna su 5 , a quest’età, è disabile e perciò priva dell’autonomia necessaria a vivere bene da sola (e abbiamo visto quanto la solitudine sia frequente, tra le over 65). Il fenomeno della disabilità è decisamente in calo , negli ultimi anni, ma solamente tra gli uomini.
20. Più longeve Speranza di vita a 65 anni Nonostante le peggiori condizioni di salute, le donne vivono più a lungo degli uomini. La loro speranza di vita , sempre cresciuta negli ultimi anni, è di circa 22 anni dopo aver compiuto il 65° anno di età. Per gli uomini è di circa 18 anni. Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat e Ministero della Salute, 2009.
21. 5 Una speranza per il futuro Noi pensiamo che le donne anziane del futuro vivranno meglio, rispetto alle attuali, e che il gap di genere non sarà mai più come quello attuale.
22. Uscire dall’isolamento Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat, 2010. Modalità d’uso di internet tra gli over 65 Se si considera come le persone over 65 usano internet, si deve osservare che le donne sono più propense a vedere una rete come uno strumento in più per relazionarsi con le altre persone. Internet perciò si aggiunge al telefono, quale mezzo per bilanciare l’isolamento nel quale si trovano molte donne. Ma internet è anche un mezzo ricco di opportunità.
23. Segnali di cambiamento Fonte: e-Content 2010. Utenti internet attivi per età e sesso Per il futuro, un segnale significativo di cambiamento, può essere colto proprio nell’utilizzo di internet. Tra le giovani generazioni, le ragazze sembrano più propense ad utilizzare la Rete. L’accesso alle migliori opportunità di sviluppo della conoscenza non saranno precluse alle donne. Anzi.
24. Tra i giovani nessuna differenza Fonte: Osservatorio Facebook, 2010. Presenza % per genere su Facebook, per età Le curve tracciate dalla presenza per genere su Facebook, in base all’età, mostrano che il “gap” riguarda solo le generazioni più anziane. È uno dei segnali che le differenze di opportunità, per i due generi, non potranno più essere come quelle che le attuali over 65 hanno dovuto subire per tutta la vita.
25. Generazioni a confronto Titolo di studio a 25-29 anni Titolo di studio a 65 e più anni Le donne anziane del futuro vivranno in modo molto diverso, perché il loro ruolo nella famiglia e nella società è cambiato. Lo testimoniano, più di ogni altra cosa, i dati sul titolo di studio, che mostrano come si stia colmando il gap di genere. Le donne hanno ormai un livello di scolarizzazione maggiore, rispetto agli uomini. Sarà in grado la società italiana di riconoscere loro un ruolo adeguato? Fonte: elaborazione Intrage da dati Istat, 2009.