Gli accadimenti degli ultimi anni ci hanno dimostrato come il contesto sia diventato più complesso, mutevole e rischioso rispetto al passato. Eventi come la pandemia e, a stretto giro, il conflitto “Russia-Ucraina”, hanno reso molto più difficile la gestione e la comprensione delle dinamiche di mercato, sistematicamente impattate da eventi di portata globale.
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Gli accadimenti degli ultimi anni ci hanno dimostrato come il contesto sia
diventato più complesso, mutevole e rischioso rispetto al passato. Credo che
non si tratti solo di una percezione, ma sia un vero e proprio dato di fatto
destinato a essere una costante negli anni a venire. Eventi come la pandemia e, a
stretto giro, il conflitto “Russia-Ucraina”, hanno reso molto più difficile la
gestione e la comprensione delle dinamiche di mercato, sistematicamente
impattate da eventi di portata globale.
Un contesto simile non può che portare ansia e stress in coloro che ogni giorno
devono prendere decisioni in ambito professionale e aziendale, pregiudicandone
la capacità di valutazione e la propensione ad agire consapevolmente. La nostra
motivazione, l’energia che alimenta la volontà di confrontarsi con la vita, sia a
livello personale che professionale, dipendono molto, infatti, dal nostro
benessere psico-fisico. Come può quindi un leader, proteggere se stesso e il suo
team, evitando la “somatizzazione” di continui eventi improvvisi e
preoccupanti?
Chiaramente, non pretendo di offrire una soluzione in questo breve articolo, a
maggior ragione considerando che l’ansia e gli effetti dello stress sono un
argomento oggetto di studio e di ricerca da parte di esperti della scienza medica
e della psicologia. Posso però fornire qualche spunto, sulla base del mio vissuto
da uomo di business, avendo affrontato molte situazioni in cui ho dovuto
raggiungere un obiettivo sotto forte pressione.
Una strategia che ritengo indispensabile per un leader è il saper promuovere e
mantenere buoni rapporti all’interno del team di lavoro. Questo perché relazioni
interpersonali positive riducono, anche di molto, gli effetti negativi dello stress
che, a lungo andare, possono causare un vero e proprio logoramento.
Tuttavia, il successo di questa strategia dipende dalle competenze relazionali del
leader, ovvero dalle sue abilità comunicative. In alcuni casi, queste abilità sono
una predisposizione del singolo, in altri richiedono invece un’attività di
apprendimento dedicato.
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Fiducia, disciplina, positività, creatività, capacità di comunicare attraverso una
corretta gestione delle emozioni, sono tutti approcci dialoganti che favoriscono i
rapporti interpersonali, migliorandone stabilità e durata. Le competenze richieste
sono: empatia, abilità inclusiva di condividere, ascoltare e negoziare, capacità di
gestire le persone ponendosi con loro nel modo più adeguato.
Tutte queste hanno sicuramente ricadute benefiche sui rapporti sociali, in
termini di miglioramento del lavoro di squadra, di armonia e di collaborazione.
Non solo, ma in un ambiente sostenuto e motivato da una coinvolgente rete di
relazioni, ogni singolo membro del team diventa protagonista e, con esso, il suo
contributo al raggiungimento dell’obiettivo.
Queste abilità hanno un potenziale importante che, se ben sfruttato, permette
una crescita sensibile del livello qualitativo degli “ambienti professionali”, con
significative ricadute sui risultati di business. Una connessione già ampiamente
dimostrata dalla letteratura economica e scientifica.
La qualità delle relazioni diventa, dunque, una risorsa strategica da utilizzare in
ogni ambito - personale o professionale - dove tutti concorrono interagendo,
ognuno con le proprie competenze, all’ottenimento dell’obiettivo comune.
Andrea Mennillo
Fondatore e Direttore Generale, International Development Advisory
Presidente Fordham University London Centre Advisory Board