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LA PESTE NERA E LA
   CRISI DEL TRECENTO
Di Aka Horlande Annabelle, Battistella Francesca, Bianchin Simone & Sacilotto Chiara
CAUSE              CONSEGUEN
                         ZE
 Le carestie ed il
cambiamento delle     Diffusione delle
      condizioni     malattie, soprattutto
 climatiche hanno      della peste nera
       portano        portata dalle pulci
 all’indebolimento         dei topi.
della popolazione.
I LUOGHI PIU’ COLPITI
          SONO:
I paesi che si affacciano sul Mediterraneo:
   Italia
   Francia
   Spagna
Negli anni successivi raggiunge anche:
• Germania
• Fiandre
• Inghilterra
• Scozia
• L’area del Mar Baltico
• Paesi Scandinavi
MORTALITA’
               ITALIA                               PARIGI                                   BORGOGNA



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              TOSCANA                               PARIGI                                   INGHILTERRA




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LE CONSEGUENZE
IMMEDIATE DELLA PESTE
        SONO:
SUL TERRITORIO:
 Riduzione demografica
 I terreni, un tempo coltivati, ritornano macchie e boschi
 I villaggi rurali si svuotano e assumono un aspetto
  selvaggio e desertico
SULL’ ECONOMIA SIGNORILE:
 Ricaduta sui prezzi delle derrate alimentari
 Aumento dei salari agricoli per la scarsità di manodopera
 Riduzione degli introiti signorili cioè delle entrate
  monetarie derivanti dagli affitti, dai pagamenti dei diritti
  d’uso, ecc…
 I contadini fuggono dal feudo e si rifugiano in città per
  trovare lavoro e risorse
LE REAZIONI DEL
                     POPOLO
         Il popolo credeva che la peste fosse una
          punizione mandata da Dio per punire la
                    malvagità umana.

       Nascita del fenomeno dei FLAGELLANTI.
    Venivano fatte lunghe processioni di penitenti, che
    vagavano per le strade italiane, svizzere e tedesche,
           percuotendosi il corpo e digiunando.

Il popolo era convinto che attraverso il sacrificio individuale
      e la mortificazione della carne, si potesse riscattare
          l’uomo dalle sue colpe e liberarlo dalla peste.

Infine, si pensava che le minoranze religiose, in particolare
       gli Ebrei, fossero portatori della malattia, e quindi
                      venivano massacrati.
Dopo la crisi della peste, il tema
centrale per le opere di letteratura
 e per quelle religiose, diventa la
           MORTE.
LE RIVOLTE
Nella seconda metà del 1300, i cittadini
 cominciano a ribellarsi a causa dello
  sfruttamento a cui sono sottoposti.

     Le tre rivolte principali sono:
      LA RIVOLTA FRANCESE
       LA RIVOLTA INGLESE
LA RIVOLTA DEI CIOMPI DI FIRENZE
LA RIVOLTA DI PARIGI
                RIVOLTA POPOLARE
                      1350

                 Scontro tra due parti:


1. Nelle campagne c’è la     1. Tentativo di riforma
   ribellione antifeudale.      politica sostenuto dai
                                ceti artigianali,
                                commerciali e
                                professionali parigini.
BATTAGLIA DI POITIERS
                      1356


• Sconfitta dei francesi da parte degli inglesi.
• Il re francese viene fatto prigioniero, e viene chiesto
  un riscatto in denaro.
• Le organizzazioni dei mercanti parigini, guidate da
  Etienne Marcel, chiamate a raccogliere il denaro
  occorrente, levano un atto di accusa contro la
  nobiltà francese.
RIVOLTA DI JACQUERIE
                     1358


1. Disordini nelle           1. Irruzione nel palazzo
   campagne                     di Carlo di Valois,
                                costretto ad
                                andarsene
3. Un esercito blocca la
   rivolta affrontando i
   contadini                 3. Assassinio di Etienne
                                Marcel
5. Carlo di Valois ritorna
   in Francia
LA RIVOLTA INGLESE
               1380
                         CAUSA
 Aumento dei prezzi che colpiscono soprattutto i ceti rurali.

                      CONSEGUENZE

• I contadini della regione del Kent marciano fino a Londra e
             assaltano i palazzi nobiliari per protesta.
 • Re Riccardo II concede, in seguito a ciò, l’abolizione della
    servitù, liberando i contadini dal feudo e concedendo un’
                         amnistia generale.
   • In seguito, le concessioni vennero annullate ed i nobili
                 soffocarono la rivolta nel sangue.
LA RIVOLTA DEI CIOMPI
         DI FIRENZE
1282 - Vittoria del “popolo grasso”(imprenditori, mercanti e
        professionisti organizzati nelle 7 Arti Maggiori) sui
        Magnati;
     - Nascita dell’ordinamento costituzionale fiorentino;
     - esclusione di una parte del popolo dal governo che non
       poteva neanche organizzarsi in corporazioni. Tra loro
    c’erano i CIOMPI (operai tessili addetti alla cardatura della
       lana) che venivano sfruttati nelle botteghe.
1378 - I Ciompi presentano ai governanti della città la
       richiesta di riconoscimento di un loro statuto corporativo.
21 Luglio 1378 - Il governo cittadino accoglie le richieste dei
                 Ciompi.

22 Luglio 1378 - I Ciompi si impadroniscono del palazzo del
                         potere cittadino scacciando i membri del
                         governo avviando così una riforma delle
                         istituzioni politiche cittadine, che prevede
  la                             creazioni di 3 nuove Arti del “popolo
  minuto” e la                   equa ripartizione delle cariche
  governative fra le                     7 Arti Maggiori, 14 Arti Minori
  e le 3 appena                          costituite;
               - reazione della borghesia fiorentina che fa
                 chiudere i negozi della lana penalizzando
                 l’economia cittadina;
               - i capi delle Arti Minori tolgono l’appoggio dato ai
                 Ciompi.
Agosto 1378 - I rivoltosi vengono sconfitti, la loro
                      corporazione sciolta ed i loro capi
                      condannati e giustiziati.
1382 - Vengono sciolte anche le altre 2 Arti create con
       quella dei Ciompi.
FINE

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La crisi del'300

  • 1. LA PESTE NERA E LA CRISI DEL TRECENTO Di Aka Horlande Annabelle, Battistella Francesca, Bianchin Simone & Sacilotto Chiara
  • 2. CAUSE CONSEGUEN ZE Le carestie ed il cambiamento delle Diffusione delle condizioni malattie, soprattutto climatiche hanno della peste nera portano portata dalle pulci all’indebolimento dei topi. della popolazione.
  • 3. I LUOGHI PIU’ COLPITI SONO: I paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Italia Francia Spagna Negli anni successivi raggiunge anche: • Germania • Fiandre • Inghilterra • Scozia • L’area del Mar Baltico • Paesi Scandinavi
  • 4. MORTALITA’ ITALIA PARIGI BORGOGNA 150% 150% 150% 100% POPOLAZIONE 100% 100% 50% POPOLAZIONE POPOLAZIONE 50% 50% 0% 0% 0% 1300 1400 1300 1400 agosto 1348 novembre 1348 TOSCANA PARIGI INGHILTERRA 150% 150% 150% 100% 100% 100% POPOLAZIONE POPOLAZIONE POPOLAZIONE 50% 50% 50% 0% 0% 0% 1340 1400 1348 1398 1300 1350
  • 5. LE CONSEGUENZE IMMEDIATE DELLA PESTE SONO: SUL TERRITORIO:  Riduzione demografica  I terreni, un tempo coltivati, ritornano macchie e boschi  I villaggi rurali si svuotano e assumono un aspetto selvaggio e desertico SULL’ ECONOMIA SIGNORILE:  Ricaduta sui prezzi delle derrate alimentari  Aumento dei salari agricoli per la scarsità di manodopera  Riduzione degli introiti signorili cioè delle entrate monetarie derivanti dagli affitti, dai pagamenti dei diritti d’uso, ecc…  I contadini fuggono dal feudo e si rifugiano in città per trovare lavoro e risorse
  • 6. LE REAZIONI DEL POPOLO Il popolo credeva che la peste fosse una punizione mandata da Dio per punire la malvagità umana. Nascita del fenomeno dei FLAGELLANTI. Venivano fatte lunghe processioni di penitenti, che vagavano per le strade italiane, svizzere e tedesche, percuotendosi il corpo e digiunando. Il popolo era convinto che attraverso il sacrificio individuale e la mortificazione della carne, si potesse riscattare l’uomo dalle sue colpe e liberarlo dalla peste. Infine, si pensava che le minoranze religiose, in particolare gli Ebrei, fossero portatori della malattia, e quindi venivano massacrati.
  • 7. Dopo la crisi della peste, il tema centrale per le opere di letteratura e per quelle religiose, diventa la MORTE.
  • 8. LE RIVOLTE Nella seconda metà del 1300, i cittadini cominciano a ribellarsi a causa dello sfruttamento a cui sono sottoposti. Le tre rivolte principali sono: LA RIVOLTA FRANCESE LA RIVOLTA INGLESE LA RIVOLTA DEI CIOMPI DI FIRENZE
  • 9. LA RIVOLTA DI PARIGI RIVOLTA POPOLARE 1350 Scontro tra due parti: 1. Nelle campagne c’è la 1. Tentativo di riforma ribellione antifeudale. politica sostenuto dai ceti artigianali, commerciali e professionali parigini.
  • 10. BATTAGLIA DI POITIERS 1356 • Sconfitta dei francesi da parte degli inglesi. • Il re francese viene fatto prigioniero, e viene chiesto un riscatto in denaro. • Le organizzazioni dei mercanti parigini, guidate da Etienne Marcel, chiamate a raccogliere il denaro occorrente, levano un atto di accusa contro la nobiltà francese.
  • 11. RIVOLTA DI JACQUERIE 1358 1. Disordini nelle 1. Irruzione nel palazzo campagne di Carlo di Valois, costretto ad andarsene 3. Un esercito blocca la rivolta affrontando i contadini 3. Assassinio di Etienne Marcel 5. Carlo di Valois ritorna in Francia
  • 12. LA RIVOLTA INGLESE 1380 CAUSA Aumento dei prezzi che colpiscono soprattutto i ceti rurali. CONSEGUENZE • I contadini della regione del Kent marciano fino a Londra e assaltano i palazzi nobiliari per protesta. • Re Riccardo II concede, in seguito a ciò, l’abolizione della servitù, liberando i contadini dal feudo e concedendo un’ amnistia generale. • In seguito, le concessioni vennero annullate ed i nobili soffocarono la rivolta nel sangue.
  • 13. LA RIVOLTA DEI CIOMPI DI FIRENZE 1282 - Vittoria del “popolo grasso”(imprenditori, mercanti e professionisti organizzati nelle 7 Arti Maggiori) sui Magnati; - Nascita dell’ordinamento costituzionale fiorentino; - esclusione di una parte del popolo dal governo che non poteva neanche organizzarsi in corporazioni. Tra loro c’erano i CIOMPI (operai tessili addetti alla cardatura della lana) che venivano sfruttati nelle botteghe. 1378 - I Ciompi presentano ai governanti della città la richiesta di riconoscimento di un loro statuto corporativo.
  • 14. 21 Luglio 1378 - Il governo cittadino accoglie le richieste dei Ciompi. 22 Luglio 1378 - I Ciompi si impadroniscono del palazzo del potere cittadino scacciando i membri del governo avviando così una riforma delle istituzioni politiche cittadine, che prevede la creazioni di 3 nuove Arti del “popolo minuto” e la equa ripartizione delle cariche governative fra le 7 Arti Maggiori, 14 Arti Minori e le 3 appena costituite; - reazione della borghesia fiorentina che fa chiudere i negozi della lana penalizzando l’economia cittadina; - i capi delle Arti Minori tolgono l’appoggio dato ai Ciompi.
  • 15. Agosto 1378 - I rivoltosi vengono sconfitti, la loro corporazione sciolta ed i loro capi condannati e giustiziati. 1382 - Vengono sciolte anche le altre 2 Arti create con quella dei Ciompi.
  • 16. FINE