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in Toscana: 60 anni di storia
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1951
1956
1961
1966
1971
1976
1981
1986
1991
1996
2001
2006
2011
2015
Sette censimenti per raccontare
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Ricostruzione degli indicatori ai confini attuali
[per i comuni che hanno subito variazioni territoriali] Diversi censimenti :
diverse metodologie
1951 ---- 1961 ---- 1971 ---- 1981 ---- 1991 ---- 2001 ---- 2011 2015
I dati contano e raccontano
Demografia e territorio
La crescita intercensuaria 1951 – 2011
1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015
Da 47 milioni ---------------- forte crescita [+27,6%]--------------a oltre 60 milioni
------------------------------- ------------------------------ -------------- --------------- --------
Crescita Saturazione e comuni cintura Crescita zero Ripresa Declino
Toscana
1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015
Da 3 milioni ---------------- forte crescita [+16,6%]---------------a oltre 3,5 milioni
------------------------------- ------------------------------ -------------- --------------- --------
Crescita Saturazione e comuni cintura Ripresa DeclinoDeclino
Anni ‘70 – arresto della
crescita demografica
Anni ‘00 – ripresa della
crescita imputabile alla
popolazione straniera
Fino agli anni ’70 crescita
centri urbani |
Anni ’80 spopolamento aree
interne del paese |
Dagli anni ‘90 – crescita zero
Italia
I dati contano e raccontano la Toscana
Demografia e territorio
Struttura | Forme familiari | Modelli di insediamento abitativo
Toscana
1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015
Prima transizione demografica Seconda transizione demografica
?
IV
48,7
IV
96,4Invecchiamento IV
187,3Degiovanimento
3,6 componenti per famiglia 2,6 componenti per famiglia Prima t.d. -> caduta della
mortalità infantile e aumento
speranza di vita
Seconda t.d. -> crollo delle
nascite e emergere di nuovi
modi di fare famiglia
Terza transizione
demografica?
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Emergere di nuove forme familiari di nuove forme familiari
Anziani che vivono con i figli
Ampiezza della famiglia
Giovani che vivono da soli
1991
2,8
3,0
2001
2,5
5,4
2011
Un solo genitore con figli
2,3
7,1
3,2
8,8
3,9
11,1
Separazioni e divorzi 2,1 3,8 6,2
2,3
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Coppie giovani con figli 12,7 8,3 6,0
I dati contano e raccontano la Toscana
Transizione abitativa.
Nuclei familiari più piccoli
occupano abitazioni più
grandi, preferendo la
proprietà ad altri titoli di
godimento
I dati contano e raccontano la Toscana
Demografia e territorio
Struttura | Forme familiari | Modelli di insediamento abitativo
Toscana
I comuni di piccole (< 5mila abitanti) e grandi (> 50mila abitanti) dimensioni
demografiche hanno sperimentato in maniera più intensa entrambi i processi
I comuni intermedi (20 - 50mila abitanti) resistono ai processi di invecchiamento
e assottigliamento dei nuclei familiari, in ragione dell’accoglienza di
popolazione da insediamenti di dimensione demografica maggiore
I dati contano e raccontano la Toscana
Demografia e territorio
Struttura | Forme familiari | Modelli di insediamento abitativo
Terza transizione demografica?
Aumento della presenza straniera: da
7,9 stranieri ogni 1.000 residenti nel
1991 a 105,8 nel 2015
Evidente nei comuni di piccola
dimensione demografica presenti
nella parte meridionale della regione
Attivazione di dinamiche di
ripopolamento e ringiovanimento di
alcune aree?
I dati contano e raccontano la Toscana
Demografia e territorio
Le principali trasformazioni dal 1991 al 2011
I cluster di comuni. 1991 e 2011 Forte invecchiamento e decrescita ->
comuni destinati allo spopolamento
Invecchiamento e presenza straniera
- > comuni che sperimentano la 3°
transizione demografica
Forte consumo di suolo, alta qualità
delle abitazioni -> Comuni con alta
incidenza di nuclei e centri abitati
Popolazione giovane in leggera
espansione -> tassi di crescita positivi
e profili per età giovani [capoluoghi
di provincia]
I dati contano e raccontano la Toscana
Capitale umano e lavoro
Processo di accrescimento dei
livelli di istruzione
INDICATORI 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011
Incidenza di analfabeti 11,0 7,1 4,2 2,2 1,3 0,8 0,6
Incidenza di laureati e diplomati
sulla popolazione di 6 e più anni
4,1 5,1 8,3 14,3 22,5 32,9 41,2
Differenziali di genere per
l'istruzione superiore
162,0 153,6 139,0 121,5 108,1 101,4 97,6
Scomparsa dell’analfabetismo
Raggiungimento della parità di genere nell’istruzione superiore
Aumento di oltre 10 volte dei livelli di istruzione superiore
«Recupero» formativo
delle donne spiccato nei
comuni di piccola-media
dimensione [< 20mila
abitanti]
I dati contano e raccontano la Toscana
Capitale umano e lavoro
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011
Commercio
Terziario
Industria
Agricoltura
Crescita senza interruzioni della rilevanza del settore terziario (al netto del commercio): dal 14% del 1951 al 47% del
2011
Turbolenze del settore industriale: raggiunge un picco nel 1971 (48,4% degli occupati) per occupare nel 2011 poco
meno di 1/3 degli occupati
Declino senza interruzioni della rilevanza del settore agricolo: dal 40% del 1951 al 4% del 2011
I dati contano e raccontano la Toscana
Capitale umano e lavoro
Effetti delle trasformazioni della
struttura produttiva
 Aumento dell’occupazione
femminile nelle aree
tradizionalmente a bassa
occupazione
 Diminuzione dell’occupazione
maschile nelle aree più
industrializzate del Paese
I dati contano e raccontano la Toscana
Capitale umano e lavoro
Toscana
2011
Le aree urbane centrali mostrano i livelli più
alti di occupazione femminile [Prato | Firenze]
I comuni caratterizzati da profili insediativi di
media piccola dimensione e strutture per età
piuttosto anziane presentano livelli di
occupazione femminile tra i più bassi della
Toscana [Siena | Grosseto | Massa]
Nei piccoli e medi centri si concentra
l’aumento dell’occupazione femminile nel
settore terziario extra commercio: dal 14,2%
del 1951 al 58% del 2011
Possibile identificazione con i servizi alla
persona? E quindi indicatore di un aumento di
bassi profili occupazionali per le donne?
I dati contano e raccontano la Toscana
Le principali trasformazioni dal 1991 al 2011
I cluster di comuni. 1991 e 2011
Agricoltura -> Bassi livelli di
istruzione. Mobilità lunga
Industria -> resilienza alla crisi.
Livelli occupazionali alti
Terziario specializzato ->
capoluoghi di provincia. Alti livelli
di istruzione e di occupazione
femminile
Terziario -> comuni della costa
con alti livelli di istruzione
Capitale umano e lavoro
Sostanziale stabilità quantitativa e di
localizzazione
I dati contano e raccontano la Toscana
Lavoro
Istruzione
Età
Tipologie
familiari
Indice di vulnerabilità sociale e materiale . 1991 e 2011
Indice di vulnerabilità sociale e materiale . 1991 e 2011
 Vulnerabilità in espansione e più eterogenea sul
territorio nazionale
 Si notano l’evoluzione positiva della Sardegna e
quella negativa della Toscana
I dati contano e raccontano la Toscana
INDICATORI 1971 1981 1991 2001 2011
Famiglie numerose 7,4 3,6 2,9 1,5 1,4
Popolazione in condizione di affollamento 8,4 4,0 1,4 0,9 1,2
Anziani 85+anni che vivono da soli 10,0 17,5 24,6 34,5 39,2
Giovani fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione
19,9 11,6 8,4 9,3 9,2
Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione - 39,0 34,3 19,6 14,1
Tasso di disoccupazione - 8,8 11,2 6,4 8,1
Tasso di disoccupazione giovanile - 29,8 32,4 19,7 27,2
Famiglie in potenziale disagio di assistenza - - 2,3 3,0 3,7
Famiglie con potenziale disagio economico - - 1,4 0,4 1,4
Famiglie con potenziale disagio economico – famiglie con figli dove nessun
componente percepisce redditi da lavoro e/o da pensione
Famiglie in potenziale disagio di assistenza – entrambi i componenti con un’età
superiore a 85 anni
I dati contano e raccontano la Toscana
20011991
2011
 Vulnerabilità diffusa. La popolazione residente
nelle aree a rischio passa dal 20% del 1991 al 28,5%
del 2011
 Peculiarità toscana. Corrono un rischio maggiore di
vulnerabilità i comuni di media-grande dimensione
[Viareggio, Prato, Livorno, Massa e Carrara]
 L’area centrale della Toscana si conferma
l’area a maggior benessere con un tessuto
industriale attivo e una popolazione più
istruita e meno anziana
Indice di vulnerabilità sociale e materiale . 1991 e 2011
I dati contano e raccontano Firenze
 Preferenza per il centro storico e per il quartiere di
Rifredi
 Aree con opportunità di lavoro, di svago di servizi
 Collegamento con l’esterno grazie a due importanti
stazioni ferroviarie
 Preferenza per il centro storico
 Si distinguono due fasi di insediamento: 1. concentrazione nelle
aree centrali delle città, lasciate parzialmente vuote dai cittadini
autoctoni in favore di zone meno centrali spinti dalla ricerca di
una qualità della vita migliore. 2. dispersione sul territorio e
abitazione delle aree cerniera del centro storico, come il quartiere
Isolotto-Legnaia
I dati contano e raccontano Firenze
 Massimo nei quartieri residenziali della città: il
centro storico e Campo di Marte, seguendo una
distribuzione “a raggio” dell’istruzione della
popolazione adulta
 I quartieri meno qualificati dal punto di vista
dell’istruzione sono quelli dell’Isolotto-Legnaia e la
parte nord del quartiere Campo di Marte
 Maggiore intensità di utilizzo nei pressi delle stazioni
ferroviarie: centro storico e Rifredi
 Molto basso invece l’utilizzo del mezzo pubblico nelle
aree più periferiche della città, segnale di
un’efficienza limitata dei mezzi pubblici diversi dal
treno e della conseguente scelta del mezzo privato.
I dati contano e raccontano Firenze
 Presenza di maggiore disagio economico nelle aree
fuori dal centro, e in particolare proprio nelle aree di
confine del comune di Firenze
 In particolare, il quartiere dell’Isolotto e la parte
settentrionale del quartiere di Rifredi sono abitate da
numerose famiglie che non hanno alcuna entrata
economica in forma di stipendio e/o pensione.
 Nel quartiere di Gavinana-Galluzzo (parte sud del
comune) convivono situazioni di benessere economico
e di potenziale disagio
I dati contano e raccontano la Toscana
 La localizzazione dei giovani che non studiano e non
lavorano ricalca a grandi linee quella delle famiglie con
disagio economico
 Parte del quartiere di Rifredi e del quartiere di
Isolotto-Legnaia e Campo di Marte
I dati contano e raccontano la Toscana
In Toscana non si sperimentano gravi situazioni di disagio: permangono tuttavia delle
situazioni di criticità da una rilevazione all’altra
I comuni con oltre 50.000 abitanti sperimentano miglioramenti qualitativi e
quantitativi negli ambiti dell’istruzione e del lavoro
Si presentano tuttavia come i più vulnerabili dal punto divista economico
I comuni di piccola dimensione demografica vivono con maggiore intensità il processo
di invecchiamento demografico e mostrano una maggiore potenziale vulnerabilità in
termini di assistenza
Valorizzazione del patrimonio informativo statistico dei censimenti della popolazione e
delle abitazioni
1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2015 2017 2020 2021 2022 2023 2024 2025 20272026
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L. Porciani, Percorsi evolutivi socio-demografici in Toscana: 60 anni di storia

  • 1.
  • 2. Firenze 26 maggio 2017 Palazzo Medici Riccardi Sala Luca Giordano Via Cavour, 1 Linda Porciani Percorsi evolutivi socio-demografici in Toscana: 60 anni di storia
  • 3. I dati contano e raccontano Lettura integrata di Storia e Territorio Dati Serie storica 1951 -2011 Dettaglio territoriale di analisi comunale e subcomunale Sistema informativo dati e indicatori Valorizzazione del patrimonio informativo censuario Metodi Analisi spaziale dei fenomeni Analisi per gruppi
  • 4. Sette censimenti per raccontare I dati contano e raccontano Tre storie da raccontare 1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015
  • 5. Sette censimenti per raccontare I dati contano e raccontano Ricostruzione degli indicatori ai confini attuali [per i comuni che hanno subito variazioni territoriali] Diversi censimenti : diverse metodologie 1951 ---- 1961 ---- 1971 ---- 1981 ---- 1991 ---- 2001 ---- 2011 2015
  • 6. I dati contano e raccontano Demografia e territorio La crescita intercensuaria 1951 – 2011 1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015 Da 47 milioni ---------------- forte crescita [+27,6%]--------------a oltre 60 milioni ------------------------------- ------------------------------ -------------- --------------- -------- Crescita Saturazione e comuni cintura Crescita zero Ripresa Declino Toscana 1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015 Da 3 milioni ---------------- forte crescita [+16,6%]---------------a oltre 3,5 milioni ------------------------------- ------------------------------ -------------- --------------- -------- Crescita Saturazione e comuni cintura Ripresa DeclinoDeclino Anni ‘70 – arresto della crescita demografica Anni ‘00 – ripresa della crescita imputabile alla popolazione straniera Fino agli anni ’70 crescita centri urbani | Anni ’80 spopolamento aree interne del paese | Dagli anni ‘90 – crescita zero Italia
  • 7. I dati contano e raccontano la Toscana Demografia e territorio Struttura | Forme familiari | Modelli di insediamento abitativo Toscana 1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006 2011 2015 Prima transizione demografica Seconda transizione demografica ? IV 48,7 IV 96,4Invecchiamento IV 187,3Degiovanimento 3,6 componenti per famiglia 2,6 componenti per famiglia Prima t.d. -> caduta della mortalità infantile e aumento speranza di vita Seconda t.d. -> crollo delle nascite e emergere di nuovi modi di fare famiglia Terza transizione demografica? Transizioni demografiche
  • 8. Emergere di nuove forme familiari di nuove forme familiari Anziani che vivono con i figli Ampiezza della famiglia Giovani che vivono da soli 1991 2,8 3,0 2001 2,5 5,4 2011 Un solo genitore con figli 2,3 7,1 3,2 8,8 3,9 11,1 Separazioni e divorzi 2,1 3,8 6,2 2,3 7,6 Coppie giovani con figli 12,7 8,3 6,0 I dati contano e raccontano la Toscana Transizione abitativa. Nuclei familiari più piccoli occupano abitazioni più grandi, preferendo la proprietà ad altri titoli di godimento
  • 9. I dati contano e raccontano la Toscana Demografia e territorio Struttura | Forme familiari | Modelli di insediamento abitativo Toscana I comuni di piccole (< 5mila abitanti) e grandi (> 50mila abitanti) dimensioni demografiche hanno sperimentato in maniera più intensa entrambi i processi I comuni intermedi (20 - 50mila abitanti) resistono ai processi di invecchiamento e assottigliamento dei nuclei familiari, in ragione dell’accoglienza di popolazione da insediamenti di dimensione demografica maggiore
  • 10. I dati contano e raccontano la Toscana Demografia e territorio Struttura | Forme familiari | Modelli di insediamento abitativo Terza transizione demografica? Aumento della presenza straniera: da 7,9 stranieri ogni 1.000 residenti nel 1991 a 105,8 nel 2015 Evidente nei comuni di piccola dimensione demografica presenti nella parte meridionale della regione Attivazione di dinamiche di ripopolamento e ringiovanimento di alcune aree?
  • 11. I dati contano e raccontano la Toscana Demografia e territorio Le principali trasformazioni dal 1991 al 2011 I cluster di comuni. 1991 e 2011 Forte invecchiamento e decrescita -> comuni destinati allo spopolamento Invecchiamento e presenza straniera - > comuni che sperimentano la 3° transizione demografica Forte consumo di suolo, alta qualità delle abitazioni -> Comuni con alta incidenza di nuclei e centri abitati Popolazione giovane in leggera espansione -> tassi di crescita positivi e profili per età giovani [capoluoghi di provincia]
  • 12. I dati contano e raccontano la Toscana Capitale umano e lavoro Processo di accrescimento dei livelli di istruzione INDICATORI 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Incidenza di analfabeti 11,0 7,1 4,2 2,2 1,3 0,8 0,6 Incidenza di laureati e diplomati sulla popolazione di 6 e più anni 4,1 5,1 8,3 14,3 22,5 32,9 41,2 Differenziali di genere per l'istruzione superiore 162,0 153,6 139,0 121,5 108,1 101,4 97,6 Scomparsa dell’analfabetismo Raggiungimento della parità di genere nell’istruzione superiore Aumento di oltre 10 volte dei livelli di istruzione superiore «Recupero» formativo delle donne spiccato nei comuni di piccola-media dimensione [< 20mila abitanti]
  • 13. I dati contano e raccontano la Toscana Capitale umano e lavoro 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Commercio Terziario Industria Agricoltura Crescita senza interruzioni della rilevanza del settore terziario (al netto del commercio): dal 14% del 1951 al 47% del 2011 Turbolenze del settore industriale: raggiunge un picco nel 1971 (48,4% degli occupati) per occupare nel 2011 poco meno di 1/3 degli occupati Declino senza interruzioni della rilevanza del settore agricolo: dal 40% del 1951 al 4% del 2011
  • 14. I dati contano e raccontano la Toscana Capitale umano e lavoro Effetti delle trasformazioni della struttura produttiva  Aumento dell’occupazione femminile nelle aree tradizionalmente a bassa occupazione  Diminuzione dell’occupazione maschile nelle aree più industrializzate del Paese
  • 15. I dati contano e raccontano la Toscana Capitale umano e lavoro Toscana 2011 Le aree urbane centrali mostrano i livelli più alti di occupazione femminile [Prato | Firenze] I comuni caratterizzati da profili insediativi di media piccola dimensione e strutture per età piuttosto anziane presentano livelli di occupazione femminile tra i più bassi della Toscana [Siena | Grosseto | Massa] Nei piccoli e medi centri si concentra l’aumento dell’occupazione femminile nel settore terziario extra commercio: dal 14,2% del 1951 al 58% del 2011 Possibile identificazione con i servizi alla persona? E quindi indicatore di un aumento di bassi profili occupazionali per le donne?
  • 16. I dati contano e raccontano la Toscana Le principali trasformazioni dal 1991 al 2011 I cluster di comuni. 1991 e 2011 Agricoltura -> Bassi livelli di istruzione. Mobilità lunga Industria -> resilienza alla crisi. Livelli occupazionali alti Terziario specializzato -> capoluoghi di provincia. Alti livelli di istruzione e di occupazione femminile Terziario -> comuni della costa con alti livelli di istruzione Capitale umano e lavoro Sostanziale stabilità quantitativa e di localizzazione
  • 17. I dati contano e raccontano la Toscana Lavoro Istruzione Età Tipologie familiari Indice di vulnerabilità sociale e materiale . 1991 e 2011 Indice di vulnerabilità sociale e materiale . 1991 e 2011  Vulnerabilità in espansione e più eterogenea sul territorio nazionale  Si notano l’evoluzione positiva della Sardegna e quella negativa della Toscana
  • 18. I dati contano e raccontano la Toscana INDICATORI 1971 1981 1991 2001 2011 Famiglie numerose 7,4 3,6 2,9 1,5 1,4 Popolazione in condizione di affollamento 8,4 4,0 1,4 0,9 1,2 Anziani 85+anni che vivono da soli 10,0 17,5 24,6 34,5 39,2 Giovani fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione 19,9 11,6 8,4 9,3 9,2 Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione - 39,0 34,3 19,6 14,1 Tasso di disoccupazione - 8,8 11,2 6,4 8,1 Tasso di disoccupazione giovanile - 29,8 32,4 19,7 27,2 Famiglie in potenziale disagio di assistenza - - 2,3 3,0 3,7 Famiglie con potenziale disagio economico - - 1,4 0,4 1,4 Famiglie con potenziale disagio economico – famiglie con figli dove nessun componente percepisce redditi da lavoro e/o da pensione Famiglie in potenziale disagio di assistenza – entrambi i componenti con un’età superiore a 85 anni
  • 19. I dati contano e raccontano la Toscana 20011991 2011  Vulnerabilità diffusa. La popolazione residente nelle aree a rischio passa dal 20% del 1991 al 28,5% del 2011  Peculiarità toscana. Corrono un rischio maggiore di vulnerabilità i comuni di media-grande dimensione [Viareggio, Prato, Livorno, Massa e Carrara]  L’area centrale della Toscana si conferma l’area a maggior benessere con un tessuto industriale attivo e una popolazione più istruita e meno anziana Indice di vulnerabilità sociale e materiale . 1991 e 2011
  • 20. I dati contano e raccontano Firenze  Preferenza per il centro storico e per il quartiere di Rifredi  Aree con opportunità di lavoro, di svago di servizi  Collegamento con l’esterno grazie a due importanti stazioni ferroviarie  Preferenza per il centro storico  Si distinguono due fasi di insediamento: 1. concentrazione nelle aree centrali delle città, lasciate parzialmente vuote dai cittadini autoctoni in favore di zone meno centrali spinti dalla ricerca di una qualità della vita migliore. 2. dispersione sul territorio e abitazione delle aree cerniera del centro storico, come il quartiere Isolotto-Legnaia
  • 21. I dati contano e raccontano Firenze  Massimo nei quartieri residenziali della città: il centro storico e Campo di Marte, seguendo una distribuzione “a raggio” dell’istruzione della popolazione adulta  I quartieri meno qualificati dal punto di vista dell’istruzione sono quelli dell’Isolotto-Legnaia e la parte nord del quartiere Campo di Marte  Maggiore intensità di utilizzo nei pressi delle stazioni ferroviarie: centro storico e Rifredi  Molto basso invece l’utilizzo del mezzo pubblico nelle aree più periferiche della città, segnale di un’efficienza limitata dei mezzi pubblici diversi dal treno e della conseguente scelta del mezzo privato.
  • 22. I dati contano e raccontano Firenze  Presenza di maggiore disagio economico nelle aree fuori dal centro, e in particolare proprio nelle aree di confine del comune di Firenze  In particolare, il quartiere dell’Isolotto e la parte settentrionale del quartiere di Rifredi sono abitate da numerose famiglie che non hanno alcuna entrata economica in forma di stipendio e/o pensione.  Nel quartiere di Gavinana-Galluzzo (parte sud del comune) convivono situazioni di benessere economico e di potenziale disagio
  • 23. I dati contano e raccontano la Toscana  La localizzazione dei giovani che non studiano e non lavorano ricalca a grandi linee quella delle famiglie con disagio economico  Parte del quartiere di Rifredi e del quartiere di Isolotto-Legnaia e Campo di Marte
  • 24. I dati contano e raccontano la Toscana In Toscana non si sperimentano gravi situazioni di disagio: permangono tuttavia delle situazioni di criticità da una rilevazione all’altra I comuni con oltre 50.000 abitanti sperimentano miglioramenti qualitativi e quantitativi negli ambiti dell’istruzione e del lavoro Si presentano tuttavia come i più vulnerabili dal punto divista economico I comuni di piccola dimensione demografica vivono con maggiore intensità il processo di invecchiamento demografico e mostrano una maggiore potenziale vulnerabilità in termini di assistenza Valorizzazione del patrimonio informativo statistico dei censimenti della popolazione e delle abitazioni 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2015 2017 2020 2021 2022 2023 2024 2025 20272026