art.18/legge 330 come benefit? è possibile a livello individuale negoziare deroghe se si cambia lavoro e se si ha un profilo professionale elevato; 7,6 mln su 22,2 mln sono i tutelati dall'art 18; quanto costa la decontribuzione per i prossimi 3 anni? quali sono le stime ministeriali sul numero di contratti a tutele crescenti dal 2015-al 2018? leggi ......
Ipotesi di riduzione dei contributi pensionistici al primo pilastro. Una prim...Nicola_C_Salerno
La prima quantificazione di una ipotesi di riduzione dei contributi pensionistici obbligatori per gli under 40 lavoratori dipendenti regolari (pubblici e privati, full time e part time).
Le elaborazioni sono descritte passo passo.
CeRM, Settembre 2012
Ipotesi di riduzione dei contributi pensionistici al primo pilastro. Una prim...Nicola_C_Salerno
La prima quantificazione di una ipotesi di riduzione dei contributi pensionistici obbligatori per gli under 40 lavoratori dipendenti regolari (pubblici e privati, full time e part time).
Le elaborazioni sono descritte passo passo.
CeRM, Settembre 2012
Principali variabili economiche da monitorare r2.pptxgiovanni facco
monitoraggio delle principali variabili economiche: come stiamo andando ? qui sono raccolti e aggiornati i principali indicatori economici fonte Istat, Ocse, Bce, Bankitalia...
Occupazione: il grande inganno.
Quanto sono affidabili i dati sull’occupazione? Quanto sono utili i provvedimenti adottati dal Governo per favorire la crescita? Continuiamo a nutrire seri dubbi…
Tutti coloro che verranno assunti con il nuovo contratto a tutele crescenti potranno essere licenziati per motivi economici (crisi o riorganizzazione aziendale) senza più il rischio per l’imprenditore di una riassunzione in caso di impugnazione giudiziaria. Se il licenziamento andasse in contenzioso è previsto un indennizzo economico pari a 1,5 mensilità per ogni anno di lavoro del dipendente, con un tetto massimo di 36 mensilità
LA presentazione dlla ricercatrice Clizia Savarese la convegno organizzato all'Inca nazionale, patronato della Cgil, WLa previdenza complementare: a più di venti anni dall’avvio quali prospettive per il suo futuro?", Roma, 23 aprile 2015).
TFR in busta paga? No, grazie.
L’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro rende noti i primi dati concernenti il numero dei lavoratori che hanno fatto richiesta del TFR in busta paga: il risultato, come prevedibile, è disarmante.
Principali variabili economiche da monitorare r2.pptxgiovanni facco
monitoraggio delle principali variabili economiche: come stiamo andando ? qui sono raccolti e aggiornati i principali indicatori economici fonte Istat, Ocse, Bce, Bankitalia...
Occupazione: il grande inganno.
Quanto sono affidabili i dati sull’occupazione? Quanto sono utili i provvedimenti adottati dal Governo per favorire la crescita? Continuiamo a nutrire seri dubbi…
Tutti coloro che verranno assunti con il nuovo contratto a tutele crescenti potranno essere licenziati per motivi economici (crisi o riorganizzazione aziendale) senza più il rischio per l’imprenditore di una riassunzione in caso di impugnazione giudiziaria. Se il licenziamento andasse in contenzioso è previsto un indennizzo economico pari a 1,5 mensilità per ogni anno di lavoro del dipendente, con un tetto massimo di 36 mensilità
LA presentazione dlla ricercatrice Clizia Savarese la convegno organizzato all'Inca nazionale, patronato della Cgil, WLa previdenza complementare: a più di venti anni dall’avvio quali prospettive per il suo futuro?", Roma, 23 aprile 2015).
TFR in busta paga? No, grazie.
L’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro rende noti i primi dati concernenti il numero dei lavoratori che hanno fatto richiesta del TFR in busta paga: il risultato, come prevedibile, è disarmante.
1. JOB
ACT
alcune
ques0oni
Ar0colo
18
come
benefit?
1. Il
contra,o
di
lavoro
a
tutele
crescen3
si
applica
decorrere
da
marzo
2015
agli
assun3,
a
prescindere
dalla
classe
di
età;
chi
ha
un
contra,o
di
lavoro
“
precario
“
e
viene
assunto
a
TI
a
tutele
crescen3
porta
in
dote
la
“
decontribuzione
,
cioè
24.000
per
3
anni
a
beneficio
della
sola
impresa”;
chi
invece
ha
già
un
contraBo
a
TI
ma
vuole
cambiare
azienda
o
è
costre,o,
verrà
assunto
con
le
nuove
regole
(contra9o
a
tutele
crescen;)
“
senza
portare
in
dote
alcuna
decontribuzione”
alla
nuova
azienda
perdendo
in
ogni
caso
la
tutela
dell’art.
18
se
mai
prima
ne
fosse
in
possesso
;
poco
male
poteva
succedere
anche
prima
del
job
act
di
trovare
lavoro
in
una
piccola
impresa!
2. I
dipenden3
ad
oggi
tutela3
dall’art.18
sono
circa
7,6
mln
su
di
un
totale
occupa3
dipenden3
di
22,4
mln
circa,
il
31%
una
minoranza
anche
se
significa3va
e
di
peso
;
non
si
hanno
da3
cer3
sui
dipenden3
appartenen3
ad
imprese
sogge,e
a
tutela
che
decidono
per
vari
mo3vi
di
andare
a
lavorare
in
piccole
aziende;
comunque
sulla
base
dell’esperienza
si
s3mano
non
mol0.
Da
oggi
con
il
job
act
la
situazione
cambia
in
modo
defini0vo….
Perché
chiunque
venga
assunto
da
ora
in
poi
a
TI
si
vedrà
applicato
un
contra,o
a
tutele
crescen3
compresi
i
dipenden3
che
hanno
già
un
lavoro
e
vogliono
cambiare;
3. conviene
cambiare
azienda
?
Quali
benefici
e
quali
perdite
?
Quale
margine
di
negoziazione
ha
un
lavoratore
con
esperienza
?
La
norma
non
rischia
di
frenare,
in
una
possibile
ed
auspicata
fase
di
ripresa
produRva,
i
processi
di
mobilità
tra
aziende
?
quan3
anni
durerà
questo
doppio
traBamento
con
riferimento
alla
legge
300?
4. I
lavoratori
di
età
superiore
a
30-‐35
anni
(
e
che
quindi
si
suppone
abbiano
già
un
lavoro
a
TI
)
che
intendono,
vogliono
o
sono
costreR
cambiare
azienda
sono
circa
il
60
%
del
totale
assunzioni
annuali,
cioè
circa
400.000
unità
a
secondo
degli
anni
e
della
situazione
economica
del
paese
(
da;
Ministero
del
Lavoro
,
Isfol
);
job
act
ques3oni
aperte
giovanni
facco
01/05/15
2. 1. il
40%
delle
ricerche
di
personale
effe,uate
annualmente
dalle
aziende
riguarda
lavoratori
con
significa0ve
esperienze
di
lavoro
(
da;
Excelsior
)
(circa
300.000
unità
anno
)
e
tenuto
conto
che
i
dipenden3
oggi
tutela3
sono
il
31%
del
totale
occupa3
e
che
sono
quindi
soggeR,
se
cambiano
azienda,
a
perdere
le
tutele
si
può
approssima3vamente
considerare
che
la
ques3one
posta
può
interessare
circa
90.000
dipenden3
su
base
annua.
Non
pochi
!!!
2. Il
bacino
dei
tutela0
(
7,
6
mln
di
lavoratori
)
per
“
svuotarsi
“
a,raverso
percorsi
naturali
(
mobilità
tra
aziende,
pensionamen;,
espulsioni
dal
mercato,
crisi
aziendali
e
altro
…)
e
dare
quindi
piena
applicazione
al
job
act,
impiegherà
qualche
decennio;
cosa
questa
che
a
buon
senso
pare
nè
pra0cabile
nè
opportuna
;
si
pensa
che,
superato
un
periodo
necessario
per
verificarne
la
funzionalità,
la
norma
verrà
estesa
a
tuR
in
tempi
rapidi.
3. C
‘è
da
ges3re
quindi
un
periodo
di
transizione
;
non
è
pensabile,
sopra,u,o
se
vi
sarà
la
ripresa
economica,
che
le
imprese
possano
rinunciare
a
lavoratori
con
competenze
nè
che
lavoratori
professionalizza3
con
età
tra
40-‐
50
anni
rinuncino
a
offerte
di
lavoro
senza
contropar0te;
si
apre
ad
avviso
quindi
un
piccolo
mercato
del
lavoro
parallelo
dove
le
par3
troveranno
con
concretezza
e
laicità
le
loro
intese
a
prescindere
….
Non
durerà
a
lungo
questa
situazione
ma
ci
sarà.
4.
la
legge
infaR
non
vieta
che
tra
dipendente
e
azienda
si
possano
trovare
intese
contraBuali
migliora0ve
nel
comune
interesse:
ecco
che
l’art
18
può
rientrare
dalla
finestra
,
può
essere
negoziato
come
qualsiasi
altro
benefit
(
sanità,
auto,
previdenza
complementare
bonus…);
ovviamente
la
deroga
è
il
prezzo
che
una
azienda
sarà
disponibile
a
pagare
per
avere
una
competenza
di
alto
profilo;
in
alterna3va
può
assumerlo
come
dirigente
(
il
costo
complessivo
contra9o
+
benefit
non
si
discosta
molto
dalla
precedente
ipotesi)
sopra,u,o
se
il
lavoratore
avrà
un
età
oltre
i
50
anni
e
ha
competenze
dis3n3ve.
job
act
ques3oni
aperte
giovanni
facco
01/05/15
JOB
ACT
alcune
ques0oni
3. Quanto
costa
la
decontribuzione
prevista?
1. Il
Ministero
del
Lavoro
ha
s3mato
che
nei
prox
3
anni
(
2015-‐2016-‐2017
)
il
contra,o
a
tutele
crescen3
a
tempo
indeterminato
e
quindi
sogge,o
a
decontribuzione
(
24.000
€
per
i
tre
anni
)
possa
riguardare
circa
1
milione
di
dipenden0
;
2. ad
avviso
è
una
s3ma
che
può
essere
considerata
prudente
se
si
pensa
che
nel
periodo
in
esame
[
2015-‐2017
]
è
prevista
una
uscita
dal
mercato
di
oltre
3
mln
di
lavoratori,
tuZ
o
parte
di
essi
potranno
essere
rimpiazza0
(
s;me
Excelsior-‐Unioncamere
).
3. E’
prevedibile,
almeno
per
il
2015,
vista
la
modesta
crescita
del
PIL,
che
non
sarà
nuova
occupazione
ma
piu,osto
occupazione
da
trasformazione
di
preceden0
contraZ
(
TD,
cococo,
cocopro,
interinale….)
contribuendo
in
questo
modo
a
ridurre
la
precarietà
a,ualmente
esistente,
aspe,o
questo
altamente
posi3vo.
4. l’indicatore
chiave
per
misurare
se
l’occupazione
cresce
è
il
tasso
di
occupazione
(
n.
di
occupa;
/popolazione
15-‐64
anni
di
età),
aBualmente
fermo
al
55,5%;
si
ricorda
che
le
distanze
in
termini
occupazionali,
che
separano
il
nostro
paese
dagli
altri
è
notevole,
tra
il
10-‐20%;
5. Se
questo
indicatore
non
cresce,
rimangono
e
non
trovano
soluzione
gli
squilibri
di
età
(
tasso
di
disoccupazione
giovanile)
di
genere
(
tasso
di
occupazione
femminile
),
di
area
territoriale
(
nord/Sud
)….
6. Secondo
uno
studio
della
CGIA
di
Mestre
la
decontribuzione
prevista
dovrebbe
costare
allo
Stato
circa
15
mld
di
Euro
così
distribui0
per
anno:
q 2015
1,86
mld
q 2016
4,88
mld
q 2017
5,0
mld
q 2018
(
trascinamento
)
2,9
mld
q Secondo
il
rapporto
di
previsione
aprile
2015
Prometeia
le
misure
di
sgravio
della
Legge
di
Stabilità
2015
troveranno
copertura
solo
parziale:
l’aumento
ne,o
di
disavanzo
nel
2015
sarà
di
circa
10
miliardi
(0,7%
del
Pil)
a
fronte
dei
6
miliardi
di
copertura;
7. Ovviamente
se
non
cresce
il
PIL
e
quindi
il
tasso
di
occupazione
e
quindi
la
platea
dei
contribuen0
vs
INPS,
il
tema
delle
pensioni
e
della
loro
copertura
economica
,
parzialmente
affrontato
dalla
riforma
Fornero,
si
può
riaprire
.
job
act
ques3oni
aperte
giovanni
facco
01/05/15
JOB
ACT
alcune
ques0oni
4. Lavoratori
autonomi
e
modalità
organizza0ve-‐
produZve
nuove.
1. Con
la
riforma
Treu
e
Biagi
le
imprese
hanno
risposto
alla
rigidità
del
mercato
del
lavoro
con
forzature
e
un
diffuso
abuso
delle
diverse
forme
contraBuali
flessibili
previste
dalle
stesse
riforme;
ad
oggi
ad
es.
i
contraR
a
Tempo
Indeterminato
aRva3
annualmente
non
superano
il
16%
degli
avvia0
al
lavoro
creando
così
una
vasta
area
di
precarietà
del
lavoro
concentrata
in
par3colar
modo
nei
giovani
e
nelle
donne
a,raverso
l’uso
di
una
mol3tudine
di
contraR
flessibili
e
senza
futuro;
2. a
questa
situazione
si
è
aggiunta
una
profonda
crisi
economica
che
ha
inciso
fortemente
sulla
stru,ura
produRva
con
la
perdita
di
oltre
1
mln
di
pos3
di
lavoro
,
con
la
chiusura
di
oltre
100.000
imprese,
con
la
riduzione
della
capacità
produZva
di
oltre
il
30%
della
potenzialità
degli
impian3,
con
la
caduta
della
domanda
interna
…
3.
Nonostante
questa
situazione
non
si
può
pensare
di
ricondurre
la
vasta
gamma
delle
prestazioni
lavora0ve
a
paradigmi
contra,uali
assimilabili
o
ascrivibili
solo
alla
0pologia
del
lavoro
dipendente.
4. Ci
si
riferisce
a
tu,e
quelle
aZvità
professionali
/
intelleBuali
che
si
configurano
per
la
loro
autonomia
imprenditoriale
lavora3va
e
decisionale
ma
che
non
trovano
ancora
con
il
job
act
una
pulita
ed
adeguata
configurazione
contraBuale
…..
Si
sta
parlando
di
oltre
5
mln
di
lavoratori
che
sono
messi
nel
limbo
….
forme
di
lavoro
queste
sempre
guardate
con
sospe,o;
I
primi
decre3
applica3ci
del
job
act
con3nuano
su
questa
strada…
rimandando
ad
altri
decre3
le
definizioni
contra,uali
da
applicare
….
5. Il
job
act
art.47
“
applicazione
del
lavoro
subordinato
alle
collaborazione
organizza;ve
del
commi9ente”
precisa
che”….
sono
escluse
[
cioè
non
si
applica
a
decorrere
dal
1
gen2016
la
disciplina
del
lavoro
subordinato
…]
le
collaborazione
prestate
nell’esercizio
di
professioni
intelle9uali
per
le
quali
è
necessaria
l’iscrizione
ad
apposi;
albi
professionali”
trascurando
tu,e
quelle
professioni
non
organizzate
,
cioè
senza
albo,
la
cui
regolamentazione
organica
si
era
tentata
con
la
legge
n.
4
del
gennaio
2013
e
che
invece
non
trova
applicazione
coerente
con
le
nuove
disposizioni.
Sono
all’esame
della
competente
Commissione
Parlamentare
la
messa
a
punto
di
proposte
di
decre3
applica3vi
sul
tema
;
si
spera
in
maniera
defini3va.
01/05/15
job
act
ques3oni
aperte
giovanni
facco
JOB
ACT
alcune
ques0oni