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Il gioco delle sedie 1
La distribuzione della popolazione e della ricchezza nel mondo
Questo gioco è una rappresentazione delle disparità che esistono a livello mondiale e può
essere utilizzato per condurre una discussione su diversi argomenti: crescita demografica,
ripartizione del reddito, flussi migratori…
Materiale e personale necessario:
− 1 sedia per ogni partecipante (robuste, non di plastica) Conoscere il numero preciso
dei partecipanti
− 1 radiomicrofono
− Impianto di amplificazione
− Impianto cd
− 1 cd di musica movimentata
− 5 cartelloni di colori diversi (ma chiari)
− 1 bacheca + 1 pennarello (spesso) oppure 1 lavagna + gessi
− Volontari per aiutare il conduttore (1 ogni 10 partecipanti circa)
La ricchezza è, in questo gioco, rappresentata dal PIL. Si può discutere su quanto il
PIL sia un indicatore di reale benessere e portare alcuni esempi di altri indici di
sviluppo (per esempio il GPI – genuine progress indicator – o l’ISU). La differenza sta
nel fatto che il PIL contabilizza un po’ tutte le transazioni monetarie, infatti il PIL di un
Paese può crescere per esempio in seguito ad un grosso terremoto (molte spese per
la ricostruzione), oppure in seguito a spese per il ripristino ambientale o a spese
militari…. Il GPI depura il PIL da tutte queste aberrazioni, l’ISU fornisce un quadro più
congruente al reale benessere dei cittadini.
Il gioco delle sedie 2
FASI DEL GIOCO
• SUDDIVISIONE SPONTANEA NEI CONTINENTI
Si chiede ai partecipanti di suddividersi in maniera proporzionale a come pensano sia
suddivisa la popolazione mondiale nei diversi continenti (esempio: se pensiamo che il 25%
della popolazione mondiale sia in Africa, il 25% dei partecipanti si metteranno sotto il cartello
Africa, e così via)
Interviste: Come mai siete andati di più in … Che in …?
• SUDDIVISIONE ESATTA NEI CONTINENTI
Una volta terminata la suddivisione effettuata dai partecipanti, suddividerli in maniera corretta
(in base alla tabella 1 di seguito riportata) [Si può discutere sugli errori commessi dai
giocatori nel ripartirsi nei vari continenti – di solito viene sovrastimata la popolazione
dell’Africa e dell’America del nord, come mai? –]
Considerazioni: l’Asia da sola costituisce il 60% della popolazione mondiale e in
particolare 2 paesi nel mondo ne costituiscono circa il 40%: India (1 miliardo) e Cina (1
miliardo e 300 milioni ufficiali, però si stima che ci siano 250 milioni di bambini nati
clandestinamente – oltre il figlio consentito in città e i due in campagna).
Considerazioni sulla crescita demografica nei vari Paesi.
• DISTRIBUZIONE DELLE SEDIE
A questo punto possiamo effettuare la ripartizione delle sedie (ricchezza) nei diversi
continenti, secondo i dati della tabella 2. Tutti i partecipanti sono ancora in piedi.
• SEDERSI SULLE SEDIE
Adesso tutti i giocatori dovranno sedersi.
REGOLE:
− Nessuno deve rimanere in piedi.
− Nessuna sedia deve restare vuota.
Alcuni potranno distendersi mettendo in fila le sedie che hanno a disposizione altri dovranno
sedersi l’uno sopra l’altro.
Interviste: Come ci si sente a star seduti in… su una sedia? E ad avere… sedie a
disposizione per ognuno, quando altri non ne hanno nemmeno una?
Considerazioni:
Può capitare che qualcuno sparisca proprio dal gioco: c’è chi non ce la fa a lottare per
prendersi una parte di sedia e scappa via, o muore.
DIAS 2: “La popolazione nel mondo”
DIAS 3: “Regole del gioco”
Il gioco delle sedie 3
Considerazioni:
Anche se non ce ne rendiamo conto, questa è la distribuzione della ricchezza sulla
terra. Noi europei ed i nordamericani, che costituiamo insieme circa il 15% della
popolazione del mondo, possediamo la gran parte della ricchezza mondiale, mentre
africani, latinoamericani o asiatici lottano per sfamarsi. L’Asia e l’America del Nord
hanno lo stesso numero di sedie, ma la prima ha una popolazione circa 11 volte più
numerosa della seconda.
Ci sono Paesi, soprattutto africani come il Congo o il Mozambico, nei quali il reddito
medio a persona è l’equivalente di 600-700€ all’anno, ossia una cifra pari a circa 1,80€
al giorno. Ma cosa ci fate voi con 1,80€ al giorno? Ve lo immaginate di vivere così?
Con quell’1,80€ dovete mangiare, vestirvi, studiare, pagare l’affitto di casa, la luce, il
telefono, il gas, l’automobile… e spesso anche le cure mediche che non sono
gratuite…
In occidente noi disponiamo, in media, di circa 75€ al giorno a persona… e li
spendiamo… forse senza rendercene conto.
Ma la qualità della vita non dipende e non si misura solo col reddito…
Considerazioni:
… Paesi con un reddito molto diverso possono avere la stessa qualità della vita.
Bisogna allora misurare la “qualità della salute” – ad esempio attraverso il calcolo
della durata media della vita.
Considerazioni:
… ma è importante misurare anche la qualità dell’istruzione – attraverso il calcolo
della durata media degli studi.
Considerazioni:
Se dunque piuttosto che solo il reddito, misuriamo gli indici di salute, istruzione e
reddito insieme… vediamo qual è la situazione dei vari continenti…
… rimane una forte disuguaglianza.
DIAS 4: “Popoli e redditi”
DIAS 5: “Reddito e qualità della vita”
DIAS 6: “Popoli e salute”
DIAS 7: “Popoli e istruzione”
DIAS 8: “Popoli e sviluppo umano”
Il gioco delle sedie 4
• PROVARE A PARLARSI
Si invitano i partecipanti, restando fermi nei posti e nelle posizioni in cui sono seduti, a
parlare l’uno con l’altro. Nel frattempo si manda un cd ad alto volume: in tal modo solo chi è
seduto vicino (in tanti sulla stessa sedia, per es.) riesce a comunicare.
Considerazioni: Le ricchezze dividono le persone e sono di ostacolo alle relazioni
sociali, perché in un certo senso le sostituiscono. Quando la ricchezza è poca si
condivide più facilmente, quando è tanta, invece la paura di perderla prende il
sopravvento sul desiderio di condividerla.
Considerazioni:
Le spese militari concretizzano questa paura: il governo USA spende 1/4 del suo
bilancio totale per difendersi, o per aggredire preventivamente i possibili pericoli.
L’Italia è quasi a quota 1/10.
Considerazioni:
In realtà questa sarebbe la distribuzione delle ricchezze se all’interno di ogni
continente ognuno avesse quanto gli altri. Nei fatti in ogni continente c’è chi ha
tantissimo e chi pochissimo.
• DISTRIBUZIONE DELLE SEDIE ALL’INTERNO DEL CONTINENTE IN BASE ALLE
RICCHEZZE
Si ridistribuiscono le sedie, all’interno di ciascun continente, secondo i dati della tabella 3
Considerazioni:
L’Africa è il continente con le più grosse disparità: in media, il 10% della popolazione
qui possiede la metà del reddito totale. All’interno dei Paesi asiatici la situazione è un
po’ più equilibrata, ma ci sono grandi differenze fra i Paesi: esiste il Giappone (28.000
$ pro capite annui, in media), ed esistono il Tajikistan o il Bangladesch (tra i 1100 e i
1400 $ pro capite annui, in media).
Ci sono dittatori o uomini politici africani che hanno ricchezze pari alla metà del
reddito dell’intero Paese (es. Mobutu, ricchezze pari al debito estero totale della RDC).
DIAS 9: “Ricchezza: condividerla o difenderla?”
DIAS 10: “Disuguaglianze all’interno di ogni continente”
Interviste a chi sta seduto sotto:
i dolori o le malattie sono spesso frutto della povertà.
Il gioco delle sedie 5
• DISTRIBUIRSI LE RICCHEZZE (SEDIE) COME VORREMMO
Si chiede ai partecipanti di ridistribuire le sedie o la popolazione tra i vari continenti, così
come loro vorrebbero che fossero distribuite le ricchezze nella realtà.
Osservare i diversi comportamenti e indicare per ciascuno il corrispondente fenomeno
reale: c’è chi emigra andando a cercarsi la ricchezza; c’è chi va a prendersi la
ricchezza e se la porta a casa, che gli altri lo vogliano o meno; c’è chi spontaneamente
dona la propria ricchezza a chi ne ha di meno; c’è chi fa resistenza e non vuole
cederla; c’è chi ha talmente tanta ricchezza che non riesce ad impedire che gliela
portino via; ecc…
Anche a livello di rapporti internazionali si può fare molto per cambiare le cose, se
riteniamo che non ci piacciano. Si può “cooperare” allo “sviluppo” del pianeta.
Considerazioni finali
(ATTENZIONE: Quest’ultima parte è opportuno farla solo nelle occasioni in cui c’è tempo a
disposizione, e se non si devono fare altre attività che spiegano gli stessi contenuti)
Da cosa dipende allora la grandissima differenza che abbiamo visto tra continenti e tra
popoli?
− Se ci pensate bene, ricordate forse una cosa che avete studiato a scuola, e che si
chiama “colonialismo”. Grazie al colonialismo, per diversi secoli noi europei
abbiamo disposto di manodopera del Sud a costo zero (perché schiavi), per far
arrivare in Europa prodotti di cui avevamo bisogno. In questo modo abbiamo
creato nei Paesi del Sud quella che si chiama una “struttura produttiva” disegnata
apposta sui bisogni nostri, non degli abitanti del posto.
− I prodotti che noi abbiamo iniziato ad importare dal Sud, allora, e che importiamo
ancora, sono prodotti cd “primari”. Questi sono caratterizzati da prezzi
costantemente decrescenti, perché non ne possiamo consumare quantità infinite:
ad es. il caffé, il cotone, le banane, ecc… Mentre le merci prodotte da noi al Nord,
che esportiamo al Sud, sono caratterizzate da prezzi sempre crescenti: ad es.
computer, automobili, macchinari, ecc…
− In più, nei settori produttivi in cui ci sarebbero state possibilità di grandi profitti,
con la forza abbiamo installato grandissime imprese europee, per cui la ricchezza
così prodotta, ritorna sempre da noi: ad es. l’estrazione dell’oro, del petrolio e dei
minerali.
Oggi ci sono altri fenomeni nuovi che si aggiungono a questi meccanismi.
− Innanzitutto ci sono le “barriere doganali”: i prodotti che noi esportiamo al Sud
vengono “sussidiati” – cioè lo Stato paga i produttori così da far costare di meno
quei prodotti e renderli più competitivi sul mercato internazionale –, mentre quelli
che importiamo dal Sud subiscono una tassazione alle nostre frontiere, così
costano di più e sono quindi meno competitivi.
− C’è poi il meccanismo del debito estero. Negli anni ’70 abbiamo prestato valanghe
di soldi ai Paesi poveri, perché erano troppi e non sapevamo come investirli da
noi. Quando si fa un prestito, si richiede un tasso d’interesse, naturalmente: cioè si
deve restituire la somma ricevuta più un certo interesse. A un certo punto, dopo
che glieli avevamo prestati a tassi d’interesse bassissimi – proprio per invogliare i
DIAS 11: “La cooperazione allo sviluppo”
Il gioco delle sedie 6
Paesi del Sud a prenderli in prestito – sapete cos’abbiamo fatto? Abbiamo alzato i
tassi d’interesse, in maniera spaventosa (ad esempio dal 2% al 20%) per nostre
necessità interne. E così ogni anno che passa gli interessi crescono sempre più,
superano addirittura la quota del prestito iniziale e rendono il debito “insolvibile”.
Oggi moltissimi Paesi del Sud pagano al Nord ogni anno una quota di interessi e
restituzione del debito di 5-6 volte superiore a quanto ricevono dal Nord in aiuti. In
pratica è il Sud che sta aiutando il Nord, e non viceversa.
− E poi c’è un altro fenomeno, di cui sicuramente avete sentito parlare, identificato
spesso con il termine di “globalizzazione”.
La ricchezza genera sempre nuovi bisogni. Per soddisfarli noi cerchiamo di
comprare a prezzi sempre più bassi. Ma le imprese non vogliono rinunciare ad
aumentare i loro guadagni e così vanno a produrre dove i salari sono più bassi,
dove non esistono leggi sui diritti dei lavoratori, sulla tutela dell’ambiente, ecc...:
quindi i costi di produzione sono più bassi. La conseguenza è che noi abbiamo di
più non perché siamo più ricchi di prima, ma perché le cose costano di meno.
Questo non solo genera più ricchezza da noi, ma più povertà in quei paesi in cui le
imprese trasferiscono la produzione perché portiamo da loro lo stile di vita
occidentale ma non hanno le risorse per mantenerlo.
Ad es. in molti Paesi dell’Africa subsahariana in passato i bisogni venivano
soddisfatti all’interno della comunità con il meccanismo di distribuzione gratuita,
invece adesso per soddisfare gli stessi bisogni serve denaro e quindi chi ne ha di
più può soddisfarli e chi ne ha di meno è diventato povero.
Si capisce così come il mancato “sviluppo” dei Paesi del Sud non dipende dal fatto
che non sono stati bravi come quelli del Nord, o che non dispongono delle stesse
risorse, ma è una conseguenza intrinseca allo sviluppo del Nord. È lo stesso processo
che provoca contemporaneamente sviluppo a Nord e sottosviluppo a Sud.
Proposte ed esperienze:
− la cooperazione allo sviluppo
− il consumo responsabile
Il gioco delle sedie 7
TABELLA 1: distribuzione della popolazione
Numero di
partecipanti
Europa Africa Asia
America
Latina
America
del Nord
ogni partecipante
rappresenta…
12 2 1 7 1 1
13 2 1 8 1 1
14 2 2 8 1 1
15 2 2 9 1 1
16 2 2 10 1 1
17 3 2 10 1 1
18 3 2 11 1 1
19 3 2 11 2 1
20 3 2 12 2 1
21 3 3 12 2 1
22 3 3 13 2 1
23 3 3 14 2 1
24 4 3 14 2 1
25 4 3 15 2 1
26 4 3 16 2 1
27 4 3 16 2 2
28 4 3 17 2 2
29 4 4 17 2 2
30 4 4 18 2 2
31 4 4 18 3 2
32 4 4 19 3 2
33 5 4 19 3 2
34 5 4 20 3 2
35 5 4 21 3 2
36 5 5 21 3 2
37 5 5 22 3 2
38 6 5 22 3 2
39 6 5 23 3 2
40 6 5 24 3 2
50 8 6 30 4 2
60 9 7 36 4 3
70 10 9 42 5 3
80 12 10 48 6 4
90 13 12 54 7 4
100 15 13 60 8 5
110 17 14 66 8 5
120 18 15 72 9 6
130 20 17 78 9 6
140 21 18 84 10 7
150 23 19 90 11 7
160 24 20 96 12 8
170 26 22 102 12 8
180 27 23 108 13 9
190 29 24 114 14 9
200 30 25 120 15 10
Il gioco delle sedie 8
TABELLA 2: distribuzione della ricchezza tra i continenti
Numero di
sedie
Europa Africa Asia
America
Latina
America
del Nord
ogni sedia
rappresenta…
12 4 0 3 1 4
13 5 0 3 1 4
14 5 0 4 1 4
15 6 0 4 1 4
16 6 0 4 1 5
17 6 0 5 1 5
18 7 0 5 1 5
19 7 0 5 1 6
20 7 0 6 1 6
21 8 0 6 1 6
22 8 0 6 1 7
23 9 0 6 1 7
24 9 0 7 1 7
25 9 1 7 1 7
26 10 1 7 1 7
27 10 1 7 1 8
28 10 1 8 1 8
29 10 1 8 2 8
30 10 1 8 2 8
31 11 1 8 2 8
32 11 1 8 2 9
33 12 1 8 2 9
34 12 1 9 2 9
35 12 1 9 2 10
36 13 1 9 2 10
37 13 1 10 2 10
38 14 1 10 2 10
39 14 1 10 2 11
40 14 1 11 2 11
50 18 1 14 2 14
60 21 2 17 3 17
70 25 2 20 3 20
80 28 2 22 4 22
90 32 2 25 4 25
100 35 2 28 5 28
110 39 2 31 5 31
120 42 3 33 6 33
130 46 3 36 6 36
140 49 3 39 7 39
150 53 3 42 7 42
160 56 4 44 8 44
170 60 4 47 8 47
180 63 4 50 9 50
190 67 4 53 9 53
200 70 5 55 10 55
Il gioco delle sedie 9
TABELLA 3: distribuzione della ricchezza all’interno dei continenti
EUROPA Numero di
partecipanti
Numero di
sedie
Ricchi Sedie dei
ricchi
20 3 7 1 3
30 4 11 1 4
40 6 14 1 5
50 7 18 1 7
60 9 21 1 8
70 10 25 1 10
80 12 28 1 12
100 15 35 2 14
120 18 42 2 16
140 21 49 2 19
160 24 56 2 22
180 27 63 3 24
AFRICA Numero di
partecipanti
Numero di
sedie
Ricchi Sedie dei
ricchi
20 2 1 1 1
30 3 1 1 1
40 5 1 1 1
50 6 1 1 1
60 7 2 1 1
70 9 2 1 1
80 10 2 1 1
100 13 2 1 1
120 15 3 1 2
140 18 3 2 2
160 20 4 2 3
180 23 4 2 3
ASIA Numero di
partecipanti
Numero di
sedie
Ricchi Sedie dei
ricchi
20 12 5 2 3
30 18 8 2 5
40 24 11 3 7
50 30 14 3 9
60 36 17 4 10
70 42 20 4 12
80 48 22 5 13
100 60 28 6 17
120 72 33 7 20
140 84 39 8 24
160 96 44 10 26
180 108 50 11 30
Il gioco delle sedie 10
AMERICA
LATINA
Numero di
partecipanti
Numero di
sedie
Ricchi Sedie dei
ricchi
20 2 1 1 1
30 3 1 1 1
40 4 2 1 1
50 4 2 1 1
60 5 3 1 2
70 5 3 1 2
80 6 4 1 3
100 8 5 1 4
120 9 6 1 5
140 10 7 1 6
160 12 8 1 7
180 13 9 1 8
AMERICA
DEL NORD
Numero di
partecipanti
Numero di
sedie
Ricchi Sedie dei
ricchi
20 1 5 1 3
30 1 8 1 5
40 2 11 1 7
50 2 14 1 9
60 3 17 1 10
70 3 20 1 12
80 4 22 1 13
100 5 28 1 17
120 6 33 1 20
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Istruzioni gioco delle sedie

  • 1. Il gioco delle sedie 1 La distribuzione della popolazione e della ricchezza nel mondo Questo gioco è una rappresentazione delle disparità che esistono a livello mondiale e può essere utilizzato per condurre una discussione su diversi argomenti: crescita demografica, ripartizione del reddito, flussi migratori… Materiale e personale necessario: − 1 sedia per ogni partecipante (robuste, non di plastica) Conoscere il numero preciso dei partecipanti − 1 radiomicrofono − Impianto di amplificazione − Impianto cd − 1 cd di musica movimentata − 5 cartelloni di colori diversi (ma chiari) − 1 bacheca + 1 pennarello (spesso) oppure 1 lavagna + gessi − Volontari per aiutare il conduttore (1 ogni 10 partecipanti circa) La ricchezza è, in questo gioco, rappresentata dal PIL. Si può discutere su quanto il PIL sia un indicatore di reale benessere e portare alcuni esempi di altri indici di sviluppo (per esempio il GPI – genuine progress indicator – o l’ISU). La differenza sta nel fatto che il PIL contabilizza un po’ tutte le transazioni monetarie, infatti il PIL di un Paese può crescere per esempio in seguito ad un grosso terremoto (molte spese per la ricostruzione), oppure in seguito a spese per il ripristino ambientale o a spese militari…. Il GPI depura il PIL da tutte queste aberrazioni, l’ISU fornisce un quadro più congruente al reale benessere dei cittadini.
  • 2. Il gioco delle sedie 2 FASI DEL GIOCO • SUDDIVISIONE SPONTANEA NEI CONTINENTI Si chiede ai partecipanti di suddividersi in maniera proporzionale a come pensano sia suddivisa la popolazione mondiale nei diversi continenti (esempio: se pensiamo che il 25% della popolazione mondiale sia in Africa, il 25% dei partecipanti si metteranno sotto il cartello Africa, e così via) Interviste: Come mai siete andati di più in … Che in …? • SUDDIVISIONE ESATTA NEI CONTINENTI Una volta terminata la suddivisione effettuata dai partecipanti, suddividerli in maniera corretta (in base alla tabella 1 di seguito riportata) [Si può discutere sugli errori commessi dai giocatori nel ripartirsi nei vari continenti – di solito viene sovrastimata la popolazione dell’Africa e dell’America del nord, come mai? –] Considerazioni: l’Asia da sola costituisce il 60% della popolazione mondiale e in particolare 2 paesi nel mondo ne costituiscono circa il 40%: India (1 miliardo) e Cina (1 miliardo e 300 milioni ufficiali, però si stima che ci siano 250 milioni di bambini nati clandestinamente – oltre il figlio consentito in città e i due in campagna). Considerazioni sulla crescita demografica nei vari Paesi. • DISTRIBUZIONE DELLE SEDIE A questo punto possiamo effettuare la ripartizione delle sedie (ricchezza) nei diversi continenti, secondo i dati della tabella 2. Tutti i partecipanti sono ancora in piedi. • SEDERSI SULLE SEDIE Adesso tutti i giocatori dovranno sedersi. REGOLE: − Nessuno deve rimanere in piedi. − Nessuna sedia deve restare vuota. Alcuni potranno distendersi mettendo in fila le sedie che hanno a disposizione altri dovranno sedersi l’uno sopra l’altro. Interviste: Come ci si sente a star seduti in… su una sedia? E ad avere… sedie a disposizione per ognuno, quando altri non ne hanno nemmeno una? Considerazioni: Può capitare che qualcuno sparisca proprio dal gioco: c’è chi non ce la fa a lottare per prendersi una parte di sedia e scappa via, o muore. DIAS 2: “La popolazione nel mondo” DIAS 3: “Regole del gioco”
  • 3. Il gioco delle sedie 3 Considerazioni: Anche se non ce ne rendiamo conto, questa è la distribuzione della ricchezza sulla terra. Noi europei ed i nordamericani, che costituiamo insieme circa il 15% della popolazione del mondo, possediamo la gran parte della ricchezza mondiale, mentre africani, latinoamericani o asiatici lottano per sfamarsi. L’Asia e l’America del Nord hanno lo stesso numero di sedie, ma la prima ha una popolazione circa 11 volte più numerosa della seconda. Ci sono Paesi, soprattutto africani come il Congo o il Mozambico, nei quali il reddito medio a persona è l’equivalente di 600-700€ all’anno, ossia una cifra pari a circa 1,80€ al giorno. Ma cosa ci fate voi con 1,80€ al giorno? Ve lo immaginate di vivere così? Con quell’1,80€ dovete mangiare, vestirvi, studiare, pagare l’affitto di casa, la luce, il telefono, il gas, l’automobile… e spesso anche le cure mediche che non sono gratuite… In occidente noi disponiamo, in media, di circa 75€ al giorno a persona… e li spendiamo… forse senza rendercene conto. Ma la qualità della vita non dipende e non si misura solo col reddito… Considerazioni: … Paesi con un reddito molto diverso possono avere la stessa qualità della vita. Bisogna allora misurare la “qualità della salute” – ad esempio attraverso il calcolo della durata media della vita. Considerazioni: … ma è importante misurare anche la qualità dell’istruzione – attraverso il calcolo della durata media degli studi. Considerazioni: Se dunque piuttosto che solo il reddito, misuriamo gli indici di salute, istruzione e reddito insieme… vediamo qual è la situazione dei vari continenti… … rimane una forte disuguaglianza. DIAS 4: “Popoli e redditi” DIAS 5: “Reddito e qualità della vita” DIAS 6: “Popoli e salute” DIAS 7: “Popoli e istruzione” DIAS 8: “Popoli e sviluppo umano”
  • 4. Il gioco delle sedie 4 • PROVARE A PARLARSI Si invitano i partecipanti, restando fermi nei posti e nelle posizioni in cui sono seduti, a parlare l’uno con l’altro. Nel frattempo si manda un cd ad alto volume: in tal modo solo chi è seduto vicino (in tanti sulla stessa sedia, per es.) riesce a comunicare. Considerazioni: Le ricchezze dividono le persone e sono di ostacolo alle relazioni sociali, perché in un certo senso le sostituiscono. Quando la ricchezza è poca si condivide più facilmente, quando è tanta, invece la paura di perderla prende il sopravvento sul desiderio di condividerla. Considerazioni: Le spese militari concretizzano questa paura: il governo USA spende 1/4 del suo bilancio totale per difendersi, o per aggredire preventivamente i possibili pericoli. L’Italia è quasi a quota 1/10. Considerazioni: In realtà questa sarebbe la distribuzione delle ricchezze se all’interno di ogni continente ognuno avesse quanto gli altri. Nei fatti in ogni continente c’è chi ha tantissimo e chi pochissimo. • DISTRIBUZIONE DELLE SEDIE ALL’INTERNO DEL CONTINENTE IN BASE ALLE RICCHEZZE Si ridistribuiscono le sedie, all’interno di ciascun continente, secondo i dati della tabella 3 Considerazioni: L’Africa è il continente con le più grosse disparità: in media, il 10% della popolazione qui possiede la metà del reddito totale. All’interno dei Paesi asiatici la situazione è un po’ più equilibrata, ma ci sono grandi differenze fra i Paesi: esiste il Giappone (28.000 $ pro capite annui, in media), ed esistono il Tajikistan o il Bangladesch (tra i 1100 e i 1400 $ pro capite annui, in media). Ci sono dittatori o uomini politici africani che hanno ricchezze pari alla metà del reddito dell’intero Paese (es. Mobutu, ricchezze pari al debito estero totale della RDC). DIAS 9: “Ricchezza: condividerla o difenderla?” DIAS 10: “Disuguaglianze all’interno di ogni continente” Interviste a chi sta seduto sotto: i dolori o le malattie sono spesso frutto della povertà.
  • 5. Il gioco delle sedie 5 • DISTRIBUIRSI LE RICCHEZZE (SEDIE) COME VORREMMO Si chiede ai partecipanti di ridistribuire le sedie o la popolazione tra i vari continenti, così come loro vorrebbero che fossero distribuite le ricchezze nella realtà. Osservare i diversi comportamenti e indicare per ciascuno il corrispondente fenomeno reale: c’è chi emigra andando a cercarsi la ricchezza; c’è chi va a prendersi la ricchezza e se la porta a casa, che gli altri lo vogliano o meno; c’è chi spontaneamente dona la propria ricchezza a chi ne ha di meno; c’è chi fa resistenza e non vuole cederla; c’è chi ha talmente tanta ricchezza che non riesce ad impedire che gliela portino via; ecc… Anche a livello di rapporti internazionali si può fare molto per cambiare le cose, se riteniamo che non ci piacciano. Si può “cooperare” allo “sviluppo” del pianeta. Considerazioni finali (ATTENZIONE: Quest’ultima parte è opportuno farla solo nelle occasioni in cui c’è tempo a disposizione, e se non si devono fare altre attività che spiegano gli stessi contenuti) Da cosa dipende allora la grandissima differenza che abbiamo visto tra continenti e tra popoli? − Se ci pensate bene, ricordate forse una cosa che avete studiato a scuola, e che si chiama “colonialismo”. Grazie al colonialismo, per diversi secoli noi europei abbiamo disposto di manodopera del Sud a costo zero (perché schiavi), per far arrivare in Europa prodotti di cui avevamo bisogno. In questo modo abbiamo creato nei Paesi del Sud quella che si chiama una “struttura produttiva” disegnata apposta sui bisogni nostri, non degli abitanti del posto. − I prodotti che noi abbiamo iniziato ad importare dal Sud, allora, e che importiamo ancora, sono prodotti cd “primari”. Questi sono caratterizzati da prezzi costantemente decrescenti, perché non ne possiamo consumare quantità infinite: ad es. il caffé, il cotone, le banane, ecc… Mentre le merci prodotte da noi al Nord, che esportiamo al Sud, sono caratterizzate da prezzi sempre crescenti: ad es. computer, automobili, macchinari, ecc… − In più, nei settori produttivi in cui ci sarebbero state possibilità di grandi profitti, con la forza abbiamo installato grandissime imprese europee, per cui la ricchezza così prodotta, ritorna sempre da noi: ad es. l’estrazione dell’oro, del petrolio e dei minerali. Oggi ci sono altri fenomeni nuovi che si aggiungono a questi meccanismi. − Innanzitutto ci sono le “barriere doganali”: i prodotti che noi esportiamo al Sud vengono “sussidiati” – cioè lo Stato paga i produttori così da far costare di meno quei prodotti e renderli più competitivi sul mercato internazionale –, mentre quelli che importiamo dal Sud subiscono una tassazione alle nostre frontiere, così costano di più e sono quindi meno competitivi. − C’è poi il meccanismo del debito estero. Negli anni ’70 abbiamo prestato valanghe di soldi ai Paesi poveri, perché erano troppi e non sapevamo come investirli da noi. Quando si fa un prestito, si richiede un tasso d’interesse, naturalmente: cioè si deve restituire la somma ricevuta più un certo interesse. A un certo punto, dopo che glieli avevamo prestati a tassi d’interesse bassissimi – proprio per invogliare i DIAS 11: “La cooperazione allo sviluppo”
  • 6. Il gioco delle sedie 6 Paesi del Sud a prenderli in prestito – sapete cos’abbiamo fatto? Abbiamo alzato i tassi d’interesse, in maniera spaventosa (ad esempio dal 2% al 20%) per nostre necessità interne. E così ogni anno che passa gli interessi crescono sempre più, superano addirittura la quota del prestito iniziale e rendono il debito “insolvibile”. Oggi moltissimi Paesi del Sud pagano al Nord ogni anno una quota di interessi e restituzione del debito di 5-6 volte superiore a quanto ricevono dal Nord in aiuti. In pratica è il Sud che sta aiutando il Nord, e non viceversa. − E poi c’è un altro fenomeno, di cui sicuramente avete sentito parlare, identificato spesso con il termine di “globalizzazione”. La ricchezza genera sempre nuovi bisogni. Per soddisfarli noi cerchiamo di comprare a prezzi sempre più bassi. Ma le imprese non vogliono rinunciare ad aumentare i loro guadagni e così vanno a produrre dove i salari sono più bassi, dove non esistono leggi sui diritti dei lavoratori, sulla tutela dell’ambiente, ecc...: quindi i costi di produzione sono più bassi. La conseguenza è che noi abbiamo di più non perché siamo più ricchi di prima, ma perché le cose costano di meno. Questo non solo genera più ricchezza da noi, ma più povertà in quei paesi in cui le imprese trasferiscono la produzione perché portiamo da loro lo stile di vita occidentale ma non hanno le risorse per mantenerlo. Ad es. in molti Paesi dell’Africa subsahariana in passato i bisogni venivano soddisfatti all’interno della comunità con il meccanismo di distribuzione gratuita, invece adesso per soddisfare gli stessi bisogni serve denaro e quindi chi ne ha di più può soddisfarli e chi ne ha di meno è diventato povero. Si capisce così come il mancato “sviluppo” dei Paesi del Sud non dipende dal fatto che non sono stati bravi come quelli del Nord, o che non dispongono delle stesse risorse, ma è una conseguenza intrinseca allo sviluppo del Nord. È lo stesso processo che provoca contemporaneamente sviluppo a Nord e sottosviluppo a Sud. Proposte ed esperienze: − la cooperazione allo sviluppo − il consumo responsabile
  • 7. Il gioco delle sedie 7 TABELLA 1: distribuzione della popolazione Numero di partecipanti Europa Africa Asia America Latina America del Nord ogni partecipante rappresenta… 12 2 1 7 1 1 13 2 1 8 1 1 14 2 2 8 1 1 15 2 2 9 1 1 16 2 2 10 1 1 17 3 2 10 1 1 18 3 2 11 1 1 19 3 2 11 2 1 20 3 2 12 2 1 21 3 3 12 2 1 22 3 3 13 2 1 23 3 3 14 2 1 24 4 3 14 2 1 25 4 3 15 2 1 26 4 3 16 2 1 27 4 3 16 2 2 28 4 3 17 2 2 29 4 4 17 2 2 30 4 4 18 2 2 31 4 4 18 3 2 32 4 4 19 3 2 33 5 4 19 3 2 34 5 4 20 3 2 35 5 4 21 3 2 36 5 5 21 3 2 37 5 5 22 3 2 38 6 5 22 3 2 39 6 5 23 3 2 40 6 5 24 3 2 50 8 6 30 4 2 60 9 7 36 4 3 70 10 9 42 5 3 80 12 10 48 6 4 90 13 12 54 7 4 100 15 13 60 8 5 110 17 14 66 8 5 120 18 15 72 9 6 130 20 17 78 9 6 140 21 18 84 10 7 150 23 19 90 11 7 160 24 20 96 12 8 170 26 22 102 12 8 180 27 23 108 13 9 190 29 24 114 14 9 200 30 25 120 15 10
  • 8. Il gioco delle sedie 8 TABELLA 2: distribuzione della ricchezza tra i continenti Numero di sedie Europa Africa Asia America Latina America del Nord ogni sedia rappresenta… 12 4 0 3 1 4 13 5 0 3 1 4 14 5 0 4 1 4 15 6 0 4 1 4 16 6 0 4 1 5 17 6 0 5 1 5 18 7 0 5 1 5 19 7 0 5 1 6 20 7 0 6 1 6 21 8 0 6 1 6 22 8 0 6 1 7 23 9 0 6 1 7 24 9 0 7 1 7 25 9 1 7 1 7 26 10 1 7 1 7 27 10 1 7 1 8 28 10 1 8 1 8 29 10 1 8 2 8 30 10 1 8 2 8 31 11 1 8 2 8 32 11 1 8 2 9 33 12 1 8 2 9 34 12 1 9 2 9 35 12 1 9 2 10 36 13 1 9 2 10 37 13 1 10 2 10 38 14 1 10 2 10 39 14 1 10 2 11 40 14 1 11 2 11 50 18 1 14 2 14 60 21 2 17 3 17 70 25 2 20 3 20 80 28 2 22 4 22 90 32 2 25 4 25 100 35 2 28 5 28 110 39 2 31 5 31 120 42 3 33 6 33 130 46 3 36 6 36 140 49 3 39 7 39 150 53 3 42 7 42 160 56 4 44 8 44 170 60 4 47 8 47 180 63 4 50 9 50 190 67 4 53 9 53 200 70 5 55 10 55
  • 9. Il gioco delle sedie 9 TABELLA 3: distribuzione della ricchezza all’interno dei continenti EUROPA Numero di partecipanti Numero di sedie Ricchi Sedie dei ricchi 20 3 7 1 3 30 4 11 1 4 40 6 14 1 5 50 7 18 1 7 60 9 21 1 8 70 10 25 1 10 80 12 28 1 12 100 15 35 2 14 120 18 42 2 16 140 21 49 2 19 160 24 56 2 22 180 27 63 3 24 AFRICA Numero di partecipanti Numero di sedie Ricchi Sedie dei ricchi 20 2 1 1 1 30 3 1 1 1 40 5 1 1 1 50 6 1 1 1 60 7 2 1 1 70 9 2 1 1 80 10 2 1 1 100 13 2 1 1 120 15 3 1 2 140 18 3 2 2 160 20 4 2 3 180 23 4 2 3 ASIA Numero di partecipanti Numero di sedie Ricchi Sedie dei ricchi 20 12 5 2 3 30 18 8 2 5 40 24 11 3 7 50 30 14 3 9 60 36 17 4 10 70 42 20 4 12 80 48 22 5 13 100 60 28 6 17 120 72 33 7 20 140 84 39 8 24 160 96 44 10 26 180 108 50 11 30
  • 10. Il gioco delle sedie 10 AMERICA LATINA Numero di partecipanti Numero di sedie Ricchi Sedie dei ricchi 20 2 1 1 1 30 3 1 1 1 40 4 2 1 1 50 4 2 1 1 60 5 3 1 2 70 5 3 1 2 80 6 4 1 3 100 8 5 1 4 120 9 6 1 5 140 10 7 1 6 160 12 8 1 7 180 13 9 1 8 AMERICA DEL NORD Numero di partecipanti Numero di sedie Ricchi Sedie dei ricchi 20 1 5 1 3 30 1 8 1 5 40 2 11 1 7 50 2 14 1 9 60 3 17 1 10 70 3 20 1 12 80 4 22 1 13 100 5 28 1 17 120 6 33 1 20 140 7 39 1 24 160 8 44 1 26 180 9 50 1 30