Itinerario teatrale cortigiane e libertinaggio a veneziaWalter Fano
L'itinerario proposto è una passeggiata tra calli e campi alla ricerca di quei luoghi che raccontano la storia delle cortigiane e del libertinaggio a Venezia.
La narrazione si alternerà agli interventi di due attrici professioniste che reciteranno scene ispirate ai fatti descritti. Una sorta di teatro per strada (o meglio per “calle”) che renderà viva e vivace la narrazione appena ascoltata, con la verve e l'umorismo caratteristici della migliore commedia veneziana.
A Roma, lungo il ponte che conduce a Castel Sant’Angelo, nella notte tra il 10 e l’11 settembre si dice che compaia il fantasma di una giovane dama, vissuta nel Rinascimento.
La sua storia ha ispirato dipinti, romanzi e tragedie, il suo nome era Beatrice ed il suo spettro si aggira ancora per la Città Eterna
Itinerario teatrale cortigiane e libertinaggio a veneziaWalter Fano
L'itinerario proposto è una passeggiata tra calli e campi alla ricerca di quei luoghi che raccontano la storia delle cortigiane e del libertinaggio a Venezia.
La narrazione si alternerà agli interventi di due attrici professioniste che reciteranno scene ispirate ai fatti descritti. Una sorta di teatro per strada (o meglio per “calle”) che renderà viva e vivace la narrazione appena ascoltata, con la verve e l'umorismo caratteristici della migliore commedia veneziana.
A Roma, lungo il ponte che conduce a Castel Sant’Angelo, nella notte tra il 10 e l’11 settembre si dice che compaia il fantasma di una giovane dama, vissuta nel Rinascimento.
La sua storia ha ispirato dipinti, romanzi e tragedie, il suo nome era Beatrice ed il suo spettro si aggira ancora per la Città Eterna
Quinto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema del Cibo, del 18 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
LA FAKE "SLAVA"
Abbiamo subito passivamente il lavaggio del cervello dell’illustre storico Bossi.
Tutti Celti! Conformismo servile innato?
Cerco una spiegazione meno umiliante al link:
http://bit.ly/STORIA-RIVE-MUSON
Adesso tutti slavi? Certamente siamo parenti molto stretti degli Sloveni
Seguendo una direttrice costante nel flusso della civilizzazione, siamo venuti da est, per mare e per terra.
Nel secondo caso, con un flusso lento, secolare ed un profondo rimescolamento etnico-culturale nei territori attraversati.
Alcuni hanno proseguito, come i Veneti combattuti da Cesare nella Gallia.
In controtendenza, dal nord si è sempre verificato un flusso inverso, le “invasioni barbariche”.
In questo caso, popoli rozzi, ma militarmente vincenti, si appropriano delle ricchezze locali con un’assimilazione lenta e problematica.
Pensiamo ai Dori in Grecia, cioè alla spiccata individualità culturale degli Spartani, oppure ai Mocheni, ai Cimbri, a Bossi, isolatosi a Gemonio…
Longobardo o Celtico???
Diffidare degli storici “fai da te”, che confondono i due tipi di flusso e costruiscono strampalate ipotesi, arzigogolando su qualche vaga assonanza linguistica.
I VENETI, DISPOSTI A FARE BUONI AFFARI CON CHIUNQUE
Fin dall’antichità ci caratterizza una spiccata vocazione per il commercio, che Venezia ha esercitato con enorme successo per un millennio.
Quando Roma è uno sconosciuto villaggio del Lazio, Omero consacra la nostra fama, già consolidata, come insuperabili allevatori di cavalli, che piazziamo in tutto il mediterraneo.
VIRTÙ BELLICHE ZERO
Nessuna forma di resistenza contro l’espansione di Roma, alla quale spalanchiamo le porte, addirittura invitandola a mediare qualche nostra diatriba.
Venezia, al culmine del suo splendore, difende i suoi interessi soprattutto investendo sull’efficienza del suo arsenale, in grado di ricostruire rapidamente l’intera flotta.
Assolda gli slavi come soldati, i condottieri li compra, a peso d'oro, tra i migliori.
Non si fida mai di loro e se ne disfa in fretta, alcuni, come il Carmagnola, li decapitata.
REITA ED IL MATRIARCATO
Visitate il museo archeologico di Este, per capire la religiosità dei nostri antenati.
Reita ha molti punti in comune con la “grande madre mediterranea”.
Schematizzando un po’, si può dire che, fin dalla preistoria, i popoli dediti ad attività pacifiche, l’agricoltura p.e., davano la preminenza ad una divinità femminile.
Questa peculiarità comportava una maggior valorizzazione della donna nella gerarchia sociale: l’archeologia ha trovato significativi riscontri anche per i Veneti.
DA REITA A MARIA
Tra le divinità romane si avvicina maggiormente a Giunone, padrona di casa, moglie vigile ed arcigna di un Giove passionale, capriccioso, insomma inaffidabile.
La nostra religiosità è cambiata poco in tre millenni!
I luoghi di culto a Reita, coincidono spesso con un santuario mariano, molto frequentato anche oggi.
Sabato 2 marzo 2013 alle ore 18.30 nella sala delle riunioni '' Antonio Buscaino '' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è volto il settimanale incontro previsto dal XXVII Corso di cultura; relatrice della serata la Prof.ssa Lina Novara.
Quarto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema dell'Omosessualità, dell'11 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
Ipertesto realizzato dagli alunni della classe 2.0 di Trivento sulla civiltà egizia, seguendo le indicazioni di un webquest appositamente realizzato dai docenti.
Quinto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema del Cibo, del 18 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
LA FAKE "SLAVA"
Abbiamo subito passivamente il lavaggio del cervello dell’illustre storico Bossi.
Tutti Celti! Conformismo servile innato?
Cerco una spiegazione meno umiliante al link:
http://bit.ly/STORIA-RIVE-MUSON
Adesso tutti slavi? Certamente siamo parenti molto stretti degli Sloveni
Seguendo una direttrice costante nel flusso della civilizzazione, siamo venuti da est, per mare e per terra.
Nel secondo caso, con un flusso lento, secolare ed un profondo rimescolamento etnico-culturale nei territori attraversati.
Alcuni hanno proseguito, come i Veneti combattuti da Cesare nella Gallia.
In controtendenza, dal nord si è sempre verificato un flusso inverso, le “invasioni barbariche”.
In questo caso, popoli rozzi, ma militarmente vincenti, si appropriano delle ricchezze locali con un’assimilazione lenta e problematica.
Pensiamo ai Dori in Grecia, cioè alla spiccata individualità culturale degli Spartani, oppure ai Mocheni, ai Cimbri, a Bossi, isolatosi a Gemonio…
Longobardo o Celtico???
Diffidare degli storici “fai da te”, che confondono i due tipi di flusso e costruiscono strampalate ipotesi, arzigogolando su qualche vaga assonanza linguistica.
I VENETI, DISPOSTI A FARE BUONI AFFARI CON CHIUNQUE
Fin dall’antichità ci caratterizza una spiccata vocazione per il commercio, che Venezia ha esercitato con enorme successo per un millennio.
Quando Roma è uno sconosciuto villaggio del Lazio, Omero consacra la nostra fama, già consolidata, come insuperabili allevatori di cavalli, che piazziamo in tutto il mediterraneo.
VIRTÙ BELLICHE ZERO
Nessuna forma di resistenza contro l’espansione di Roma, alla quale spalanchiamo le porte, addirittura invitandola a mediare qualche nostra diatriba.
Venezia, al culmine del suo splendore, difende i suoi interessi soprattutto investendo sull’efficienza del suo arsenale, in grado di ricostruire rapidamente l’intera flotta.
Assolda gli slavi come soldati, i condottieri li compra, a peso d'oro, tra i migliori.
Non si fida mai di loro e se ne disfa in fretta, alcuni, come il Carmagnola, li decapitata.
REITA ED IL MATRIARCATO
Visitate il museo archeologico di Este, per capire la religiosità dei nostri antenati.
Reita ha molti punti in comune con la “grande madre mediterranea”.
Schematizzando un po’, si può dire che, fin dalla preistoria, i popoli dediti ad attività pacifiche, l’agricoltura p.e., davano la preminenza ad una divinità femminile.
Questa peculiarità comportava una maggior valorizzazione della donna nella gerarchia sociale: l’archeologia ha trovato significativi riscontri anche per i Veneti.
DA REITA A MARIA
Tra le divinità romane si avvicina maggiormente a Giunone, padrona di casa, moglie vigile ed arcigna di un Giove passionale, capriccioso, insomma inaffidabile.
La nostra religiosità è cambiata poco in tre millenni!
I luoghi di culto a Reita, coincidono spesso con un santuario mariano, molto frequentato anche oggi.
Sabato 2 marzo 2013 alle ore 18.30 nella sala delle riunioni '' Antonio Buscaino '' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è volto il settimanale incontro previsto dal XXVII Corso di cultura; relatrice della serata la Prof.ssa Lina Novara.
Quarto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema dell'Omosessualità, dell'11 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
Ipertesto realizzato dagli alunni della classe 2.0 di Trivento sulla civiltà egizia, seguendo le indicazioni di un webquest appositamente realizzato dai docenti.
2. Gruppo di terracotta con due giovani sposi seduti sul letto Parigi, Museo del Louvre
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6. La dote in genere era costituita da gioielli, monete e oggetti preziosi, molto raramente da beni immobili, e veniva affidata al futuro genero. Tuttavia il padre continuava ad esercitare una sorta di controllo su quei beni perché in caso di divorzio essa ritornava al padre o al tutore che doveva maritarla di nuovo Uno scatola (pisside) per gioielli con scene nuziali (Atene – Museo Nazionale)
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9. L'educazione sessuale Fanciulle Ragazzi Donne adulte Uomini adulti Vaso a figure rosse con scena erotica VI-V sec. Tarquinia – Museo Etrusco
10. Segregazione Sviluppo di relazioni “omofile” = di amore e di affetto ( NO alla omossessualità) L'educazione sessuale
11. Socrate Sosteneva che le relazioni tra adulti e giovinetti erano l’unica forma di amore puro L'educazione sessuale
13. La prostituzione Maschi Apertamente condannata al punto che comportava la perdita dei diritti civili Femmine Accettata nel caso in cui fossero schiave o straniere
14. Famosi in Atene i postriboli del Pireo Laide Frine Taide ( cortigiane famose, abituate al lusso e frequentate da politici e intellettuali illustri) La prostituzione
15. "I Menecmi" (una testimonianza tratta da una commedia di Plauto) “ Le prostitute hanno l’abitudine di mandare nel porto i loro piccoli schiavi le loro giovani serve. Quando una nave straniera entra nel porto, chiedono da che paese venga e a chi appartenga. Non appena riescono ad avvicinare il padrone della nave, gli si appiccicano e se riescono a farlo cadere nelle loro reti lo rimandano a casa completamente spogliato. Si tratta di vere e proprie navi pirata alla posta nei porti”. La prostituzione
16. L’archeologia ci è venuta incontro nel chiarire alcuni interrogativi. L’oggetto, riportato nelle diapositive, che ha destato molta discussione tra gli studiosi per il suo utilizzo, doveva servire per filare la lana. Su questo oggetto vengono riportate alcune scene di contrattazione all’interno di un ergasterion (il bordello dell’epoca). Anche le prostitute quindi, nel tempo libero, si dedicavano alle tipiche attività femminili domestiche. “ Epinetron” La prostituzione
17. Lo sfruttamento delle prostitute/schiave era perfettamente lecito e costava pochi oboli, ma doveva fruttare bene ai protettori, considerato l’alto numero dei viaggiatori e dei marinai nei porti del Pireo e di Corinto Solone Nel 594 ufficializzò la professione e stabilì che le tenutarie di case chiuse ne rispondessero allo stato e versassero l’imposta sulla prostituzione, che venne in seguito destinata alla costruzione del tempio dedicato a Afrodite Pandemos La prostituzione
18. Il mondo antico conosceva una forma di prostituzione sacra di cui sappiamo poco e che era praticata nei templi di Afrodite di Corinto, Pafo, Cipro e sul monte Erice in Sicilia. Si tratta di una tradizione di origine orientale (Asia Minore e Egitto) ed era collegata a riti propiziatori della fertilità La prostituzione (“giovane prostituta” di Godward
19. “ Le ierodule ” = le prostitute sacre Vivevano all’interno del recinto sacro e le offerte dei clienti andavano alla divinità. Esisteva inoltre anche una prostituzione part time per le fanciulle che volevano guadagnarsi la dote Strabone Afferma che il santuario di Afrodite a Corinto era assai ricco perché possedeva più di mille prostitute sacre, offerte alla divinità come ex voto dagli uomini e dalle donne. Un atleta vincitore ai giochi olimpici del 464 ne offrì addirittura 50. La prostituzione