Al Teatro Binario 7 di Monza, il 17 e 18 ottobre 2015 è andato in scena lo spettacolo Orlando Pazzo per Amore - Tragicommedia POP, una rivisitazione del capolavoro ariostesco; con doppia replica e inaugurando l’undicesima stagione teatrale “Teatro+Tempo Presente” pensata da Corrado Accordino in collaborazione con Elio De Capitani; entrambi attori e registi italiani.
Al Teatro Binario 7 di Monza, il 17 e 18 ottobre 2015 è andato in scena lo spettacolo Orlando Pazzo per Amore - Tragicommedia POP, una rivisitazione del capolavoro ariostesco; con doppia replica e inaugurando l’undicesima stagione teatrale “Teatro+Tempo Presente” pensata da Corrado Accordino in collaborazione con Elio De Capitani; entrambi attori e registi italiani.
L’immagine della femme fatale è l'immagine di una donna particolare forse più eterea che reale, concentrato di bellezza, sensualità, voluttà, peccato, lussuria, ma sempre e soltanto ‘donna’. Per descrivere la femme fatale abbiamo scelto la strada principale delle immagini che come un fiume raccoglie rivoli di pensieri e parole sull’universo femminile; perché se la donna ideale si sogna, si immagina in un mondo irreale e irraggiungibile, la donna è invece reale, presente, viva nella nostra vita così come lo è stato nella vita degli artisti che l’hanno voluta rappresentare attraverso le diverse forme d’arte che nei secoli sono state utilizzate per presentare i propri pensieri, i propri sogni, i propri desideri, la propria volontà di trasmettere ai posteri un pensiero, un immagine, un sogno che è quello della donna: la femme fatale.
ISBN 9781445266640 - 2010
L’immagine della femme fatale è l'immagine di una donna particolare forse più eterea che reale, concentrato di bellezza, sensualità, voluttà, peccato, lussuria, ma sempre e soltanto ‘donna’. Per descrivere la femme fatale abbiamo scelto la strada principale delle immagini che come un fiume raccoglie rivoli di pensieri e parole sull’universo femminile; perché se la donna ideale si sogna, si immagina in un mondo irreale e irraggiungibile, la donna è invece reale, presente, viva nella nostra vita così come lo è stato nella vita degli artisti che l’hanno voluta rappresentare attraverso le diverse forme d’arte che nei secoli sono state utilizzate per presentare i propri pensieri, i propri sogni, i propri desideri, la propria volontà di trasmettere ai posteri un pensiero, un immagine, un sogno che è quello della donna: la femme fatale.
ISBN 9781445266640 - 2010
Bilancio 2015 - la presentazione all'Assemblea di ComunitàAlessio Migazzi
Ecco la presentazione del bilancio 2015. È stato approvato con cinque astensioni su 29 presenti il bilancio della Comunità della Valle di Sole per il 2015. Bilancio e piano delle opere per il periodo dal 2015 al 2017 sono stati illustrati all’assemblea da parte del presidente Alessio Migazzi. Per quanto riguarda il programma delle opere per il prossimo triennio, saranno disponibili oltre 3 milioni per gli investimenti che riguarderanno vari progetti in tutti i settori gestiti dall'ente.
Brocures di presentazione della Compagnia Teatrale Piccolo Nuovo TeatroPiccolo Nuovo Teatro
Compagnia teatrale Piccolo Nuovo Teatro, teatro di strada con trampoli fuoco ed effetti pirotecnici.
Questa è la presentazione degli spettacoli da noi prodotti.
Bilucaglia e Scandurra donano Candelabro LiturgicouBroker
Dono importante
quello fatto dal giornalista
Maurizio Scandurra e dall’In
gegner Cristiano Bilucaglia
per i 150 anni della Basilica
di Maria Ausiliatrice
voluta da Don Bosco festeggiati
lo scorso 9 giugno. Si
tratta infatti di un candelabro
liturgico artistico per il Presbiterio
in bronzo puro, foglia
oro e argento prodotto
dalla Pontificia Fonderia di
Campane Marinelli su disegno
di Ettore Marinelli.
La lezione di Ionesco riletta da Valerio BinascoAgnese Cremaschi
Il Teatro Binario 7 presenta La Lezione di Ionesco, uno dei testi più significativi del Teatro dell’Assurdo, prodotto dalla Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, con la regia di Valerio Binasco.
A seguire, mercoledì 20 gennaio alle ore 20.30, la storica e critica d’arte Simona Bartolena terrà la seconda lezione – approfondimento ad ingresso libero, Il surrealismo sono io: Salvador Dalí e il suo tempo, inserita all’interno della nuova rassegna Teatro+Tempo Arte, che indagherà temi quali l’assurdo, il paradosso, il sogno, l’immaginazione e la visione.
PROGETTO "IL PUPO SICILIANO"
IISS "DANILO DOLCI" PARTINICO (PA).
Il Progetto è stato realizzato con la classe III D dell'Istituto e curato dalla prof.ssa Angelica Piscitello, con l'ausilio del maestro puparo Salvatore Oliveri.
PROGETTO "IL PUPO SICILIANO". Lavoro svolto a scuola e in laboratorio, guidati dal puparo di Alcamo (TR), con la classe III D dell'IISS DANILO DOLCI di Partinico (PA).
1. IL PONTE IN STRADA
di Leo Muscato
L’obiettivo è sempre lo stesso: aderire quanto più possibile alle intenzioni dell’autore;
sforzarsi d’immaginare qual era la qualità di relazione originaria fra l’opera e gli spettatori cui
era destinata e restituirla al pubblico di oggi.
La fuga in maschera ha debuttato a Napoli nel carnevale del 1800, ma in realtà contiene in sé
tutte le caratteristiche dell’opera buffa tipicamente settecentesca, che aveva ereditato le sue
trame dagli esili scenari della Commedia dell’arte.
Il libretto non è che un pretesto per intrecciare le vite di personaggi buffissimi, maschere
comiche, tenere e spietate, di un mondo teatrale che oggi non c’è più. Tutto accade in un solo
giorno, precipitosamente.
Siamo in casa di Marzucco, un vecchio padre autoritario e ostinato, alle prese con le nozze
della figlia, una giovane poco avvenente destinata sposa a un tipetto decisamente ambiguo.
L’arrivo in casa di un contadinello squattrinato, e di una fanciulla con le idee fin troppo chiare,
porta lo scompiglio tra le mura domestiche. Come da prassi, si ruzzola dentro un turbinio di
fraintendimenti, in un ritmo frenetico di eventi, lazzi e comportamenti grevi in cui tutti fanno
di tutto per sembrare altro da ciò che in realtà sono.
Le qualità caratteriali immediatamente riconoscibili dei personaggi non lasciano dubbi
all’universo comico di riferimento: Marzucco ha i tratti comportamentali di Pantalone; Elena
quelli di una Rosaura o di un’Isabella; Corallina quelli di Colombina; Doralbo quelli del
Dottore Ciarlatano; Olimpia quelli di Flaminia; Nastagio quelli di Brighella e Nardullo quelli di
Pulcinella.
Le trame e le maschere tradizionali della commedia all’improvviso, affondavano gli artigli
della loro comicità sui numerosi riferimenti al loro mondo contemporaneo. È per questo che
abbiamo concepito i nostri protagonisti come delle buffe strampalate maschere più vicine ai
nostri giorni, delle reinvenzioni di un mondo contemporaneo filtrato dal settecento
napoletano. Così Marzucco diventa la parodia di un gangster imbranato, circondato da tre
scagnozzi inadeguati a qualunque mansione siano loro destinati; Elena una goffissima
fanciulla “costretta” in un abito troppo elegante che stropiccia di continuo; Olimpia, una
donzella che si sente delicata come un fiore, ma si muove solo se scortata da un bodyguard;
Nardullo si comporta come Pulcinella ma è vestito da punkabbestia; Corallina, furba come
poche, si spaccia per maga vestendosi come le Winx; Doralbo, sembra l’imitatore sfigato del
Mago Otelma e Nastagio è un servitore che si sente Rodolfo Valentino.
Per “realizzare” la grande casa di Marzucco ci siamo un po’ ispirati al concetto delle vecchie
tele dipinte, ma gli abbiamo dato un sapore un po’ più goliardico: delle buffe proiezioni ci
consentono di spostare velocemente l’azione da uno spazio all’altro e caratterizzare in
maniera diversa tutte le varie stanze. Minimo sforzo per la massima resa. È tempo di
austerity!
Abbiamo voluto creare un mondo bizzarro dentro cui far accadere qualunque cosa. Non c’è
nulla di naturalistico e i personaggi sembrano scappati via da un cartone animato della Pixar.
Detto ciò, siamo totalmente consapevoli di quanto folle sia il proposito di voler piegare il
teatro musicale del Settecento alla sensibilità teatrale di oggi. Ma analizzando quel che
accadeva nei teatri in quel periodo, un elemento interessante ha catalizzato la nostra
attenzione. L’opera buffa - coniugando il teatro musicale colto e la commedia dell’arte - è
riuscita in un’impresa che oggi appare impossibile: aumentare l’affluenza del pubblico,
coinvolgendo gli spettatori del teatro popolare. È a questo principio di contaminazione che ci
siamo ispirati: abbiamo tentato di lanciare un ponte in strada, oltre la platea degli affezionati,
con la malcelata speranza di suscitare anche l’interesse di chi ancora pensa che a teatro ci si
può solo annoiare.