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Come imparare a leggere con i
bambini e i ragazzi
Aidan Chaimbers
Il Piacere di Leggere
• Quanto il ragazzo è davvero libero di scegliere?
• Qual è l’offerta editoriale?
• Quanto influisce l’omologazione culturale?
Anche la letteratura per ragazzi si colloca nel contesto complessivo dell’industria
culturale e nelle strategie di marketing. Così un ragazzo compra un libro e lo legge non
per fare una scoperta di se stesso e del mondo circostante ma per raggiungere uno
status che lo omologhi agli altri.
L’OMOLOGAZIONE CULTURALE
1) L’imposizione di un modello (vedi il mondo della Disney production ad esempio)
2) La semplificazione della struttura linguistica nelle narrazioni, con il conseguente
impoverimento lessicale.
Per superare L’omologazione
E’ necessario sostenere
L’IDENTIFICAZIONE
grazie al contributo dell’adulto
FACILITATORE
I facilitatori (persone, insegnanti, bibliotecari, genitori, scrittori, editori che
aiutano i bambini a diventare lettori di letteratura) devono conoscere molto
bene le esigenze dei bambini e dei ragazzi per poter scegliere una vasta
bibliografia che rispecchi ciascuno di loro, sostenendo così l’identificazione
con personaggi che legge, aiutandoli a scoprire “se stessi e il mondo
circostante”.
Per contrastare l’omologazione è necessario sostenere una
LETTERATURA SPECCHIO
“Nelle mie storie, non ci sono principesse, avventure e astronauti! Non ci
sono immagini fantastiche e, soprattutto, non frottole accattivanti! Voglio
raccontare storie vere di persone reali, proprio come ci comportiamo
nella vita quotidiana. Racconto mini-comici-drammi in cui ogni bambino si
può riconoscere. Ma, naturalmente anche nella quotidianità può
esserci qualcosa di irreale, inaspettato!
Infatti, nel mezzo della giornata possiamo essere colti da: stupore, terrore, un’improvvisa crisi di risate e
domande esistenziali. Noi adulti abbiamo quasi dimenticato questo genere di cose, preoccupati come siamo a
pagare l'affitto, a portare cibo a casa e fare il nostro dovere: dimenticando che la vita è un enigma
incomparabile! Pieno di possibilità. Cose che non abbiamo mai pensato che fossimo in grado di fare! Proprio
mentre si combattono le guerre, s’inventano i computer e nascono bambini ... le stagioni dell'anno seguono il
loro ciclo perpetuo, più e più volte come hanno fatto per migliaia di anni passati ... LA REALTA’ E’ UNA FAVOLA.
Ogni giorno è nuovo. I bambini capiscono perfettamente ciò che noi adulti abbiamo dimenticato. Così, voglio
raccontare storie in modo che i bambini e gli adulti possano ricordarsi, ridere e stupirsi insieme.
I bambini che hanno compreso la magia della realtà sono più ampiamente dotati e se un giorno questi bambini
saranno al potere o saranno semplicemente genitori, potremmo contare su un mondo migliore”
Gunilla Bergström
Alfons Aberg
Casa editrici: Il Gioco di Leggere
Risposta del lettore a un testo
Aidan Chambers
La comprensione del libro è condizionata dalla
Fenomenologia del Lettore
Pensieri
Sentimenti
Esperienze di vita
Emozioni
Educazione
TELL ME
Insegnare ai bambini ad essere lettori critici
Questo agevolerà i bambini ad essere buoni comunicatori per il resto della loro vita.
Non è un metodo ma un approccio che nasce dall’osservazione delle risposte del
lettore. E’ semplicemente un atteggiamento per formulare e porre domande che
ognuno di noi può adattare alla propria personalità e ai bisogni degli alunni.
PREMESSA FONDAMENTALE
L’AMBIENTE
Esiste una stretta correlazione tra la ricchezza dell’ambiente in cui si legge e la
ricchezza del linguaggio con cui si parla dei libri. Se i bambini sono circondati da un
appropriato numero di testi, oculatamente scelti, se ci sono quotidianamente letture
ad alta voce, se s’incoraggiano i bambini a leggere per proprio conto, durante le
lezioni, con lo scambio informale di opinioni tra loro e gli insegnanti, questi bambini
saranno ben preparati ad impegnarsi in questo genere di comunicazione.
Il piccolo lettore
La Letteratura
I sentimenti dominano il
suo pensiero poiché le
capacità razionali non
sono ancora molto
sviluppate
Dedicherà tutta la sua attenzione quando gli si presenta qualcosa di
veramente significativo e quello che leggerà diventerà importante dal
punto di vista emotivo.
La letteratura non è stata
creata per scopi di utilità
ma per esprimere
emozioni e sentimenti
LETTURA ATTIVA
Aiutando i bambini a diventare
Scrittori
(riscrivendo il testo)
Attori
(recitando il testo)
Registi
(interpretando il testo)
Critici
(commentando il testo)
Dovrebbe essere il lavoro di chi insegna ai bambini a leggere
Da lettore passivo a lettore attivo
“L’atto di leggere sta nel parlare di ciò che
abbiamo letto”.
L’interpretazione, la discussione del testo giocano un ruolo
importante nella comprensione della lettura.
Potreste mai immaginare un bambino diventare lettore se
nessuno gli parlasse mai dei libri tra i quali può scegliere?
La conversazione diventa
SIGNIFICATO - interpretazione
Di cosa si parla quando ci si riferisce a un libro?
Di cosa non si parla?
Il significato che ognuno attribuisce alla storia fa emergere le emozioni. I bambini provano forti emozioni. Le
persone più preparate a decifrare questo linguaggio sono i genitori ma visto che le famiglie demandano
molte responsabilità alla scuola, spetta all’adulto facilitatore osservare con attenzione le espressioni dei più
piccoli, collegate al disegno.
Trama, personaggi,
ambientazione della
storia, stile di scrittura:
elementi formali
Significato, inteso
come messaggio,
valore, contenuto,
logica:
interpretazione
La lettura e i suoi elementi
1) Decodificazione: Possiamo leggere solo quando sappiamo
decodificare i segni sulla pagina, i gruppi di lettere chiamati:
“parole” e “frasi”.
2) Comprensione: Leggendo, impariamo a cercare la presenza e
la ripetizione degli elementi comuni che ci fanno capire che
tipo di storia abbiamo di fronte. Per i bambini le ripetizioni
aiutano a comprendere il significato.
ELEMENTI EXTRATESTUALI
World-to-text: confrontiamo istintivamente il nostro mondo
(persone, eventi, espressioni già sentite, esperienza) al testo.
Text-to-text: paragoniamo un testo a un altro testo per cogliere
elementi comuni.
PARLARE DEI LIBRI
“Non sappiamo quello che pensiamo finché non ascoltiamo
quello che diciamo.”
Parlare ad alta voce può aiutarci a capire meglio i nostri pensieri, migliora la comprensione di
quello che stiamo dicendo.
Quando ci rivolgiamo agli altri mettiamo in moto un altro tipo di parola.
Parlare assieme produce la COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO.
Parlare insieme vuol dire CONOSCERE perché ascoltare le parole degli altri ci rende consapevoli di
quello che non sapevamo di sapere.
Secondo Jerome Bruner parlare di libri è alla base dello sviluppo cognitivo perché sorprende,
pone dubbi di ciò che ritenevamo ovvio, aumenta la capacità di valutare non solo
razionalmente ma anche attraverso l’intuito. E’ uno strumento di libertà, leggerezza,
immaginazione.
RECIPROCA
CONOSCENZA
I BAMBINI E LA CRITICA LETTERARIA
CRITICA
Ricerca del significato
- Interpretazione
- Studio del linguaggio
- Stili narrativi
- Convenzioni culturali e sociali
- Interazione tra lettore e testo
La critica è sempre autobiografica
Nasce dall’esperienza personale del lettore
Ruolo del critico letterario
Secondo Wystan Hug Auden i compiti del critico sono:
- Farmi conoscere autori o testi che non fanno ancora parte della mia esperienza.
- Convincermi di aver sottovalutato un autore, o un testo perché non lo avevo letto attentamente.
- Mostrarmi rapporti tra i testi di diverse epoche e culture con i quali, altrimenti non sarei mai venuto a
contatto.
- Offrire una lettura del testo in grado di aumentare la mia comprensione.
- Illustrare e far scoprire il processo della creazione artistica.
- Illustrare e far scoprire il rapporto tra arte e vita, scienza economia, etica, religione, etc.
I bambini sono buoni critici
- I bambini che hanno apprezzato un libro lo rendono familiare e lo fanno apprezzare con entusiasmo ad altri
coetanei.
- Attraverso le osservazioni sul campo si è notato come alcuni bambini abbiano convinto i loro coetanei di
aver sottovalutato un testo. “il libro non mi piaceva e non lo avevo capito finché non ne abbiamo parlato:
parlare mi ha fatto capire molto di più.”
- Le osservazioni hanno rilevato come i bambini dai sette ai nove anni riescano a cooperare in una ricerca
sugli argomenti.
- E’ acuto l’interesse dei bambini relativo alla realizzazione di un libro, su come è stato creato e realizzato
(invitando gli autori a visitare le classi).
- I bambini hanno una spiccata capacità di associare gli aspetti salienti della storia vicissitudini di vita reale, a
questioni che riguardano il mondo circostante.
Superare l’approccio sbagliato della scuola
Nella nostra scuola molti bambini sanno che le loro risposte vengono scartate
come sbagliate, sciocche, inutili, infantili... imparano presto a tenere per sé i
propri pensieri. Una delle conseguenze è che i bambini cercano di indovinare
il pensiero dell'insegnante, cioè riferiscono come proprie le risposte che gli
adulti desiderano sentire, un modo anche per assicurarsi le lodi dell'adulto. Il
risultato è che così i bambini imparano a non fidarsi delle loro opinioni,
diventano abili nell'esprimere pensieri non personali, vivendo un'esperienza
tutt'altro che educativa o umanamente positiva. Non dar valore a ciò che i
bambini realmente pensano porta alla disaffezione per lo studio, imparano
cioè a cercare le strategie per essere accettati più che il piacere di conoscere
e condividere.
OGNI COSA E’ DEGNA DI ESSERE ESPRESSA
I bambini devono sentirsi sicuri quando si esprimono, ascoltati, rispettati:
devono sapere che qualsiasi pensiero è degno di essere espresso.
“DIMMI”
No “perché” ma “dimmi” per agevolare una conversazione su un libro letto.
Compito dell’insegnante è cercare una parola di apertura come l’espressione
“dimmi” partendo da un punto di riflessione: una parola capace di suggerire il
desiderio di collaborazione, mostrando interesse all’ascolto. Per agevolare la
comprensione del significato che si raggiunge (si costruisce) in modo graduale.
Ruolo dell’insegnante
- Guidare alla comprensione del testo, facendo da mediatore.
- Affermando l’ovvio perché dopo aver affermato l’ovvio possono germogliare nuove idee (iniziamo
dalla condivisione di ciò che ognuno di noi conosce: ogni cosa è degna di essere detta)
- Non dovrebbe influenzare il gruppo (la maggior parte degli studenti vorrebbe compiacere
l’insegnante, per questo l’insegnante non offre il proprio punto di vista fin quando la discussione
non entrerà nel vivo).
- Spesso gli insegnanti adoperano l’indicativo e l’imperativo , usare il condizionare è ivece una buona
strategia per mantenere viva la conversazione.
- Importanti sono le pause, il modo di gesticolare e di muoversi: aspetti che i bambini colgono
immediatamente.
- Profonda conoscenza del libro.
Scelta dei libri
Modelli narrativi:
• Narrazione in prima persona
• Narrazione in terza persona
• Combinazione di narrazione in prima e terza persona
• Storie scritte al passato remoto, passato prossimo e con combinazione dei tempi.
• Lettere
• Diari
• Monologo interiore
• Storie espresse solamente da dialoghi
• Testi scritti per il teatro
• Storie in cui le parole e illustrazioni sono utilizzate in modo integrale per raccontare la storia.
• Storie raccontate unicamente tramite immagini
• Fumetti
• Storie di vita quotidiana e contemporanea
• Storie Fantasy
• Racconti Storici
• Racconti ambientati in possibili futuri.
Diario delle letture
Visto che ogni nuova lettura dipende dalle precedenti, l’adulto facilitatore
deve conoscere quello che i bambini hanno già letto e ascoltato, per decidere
cosa offrire come proposta successiva.
Per il diario delle letture, è sufficiente segnare la data del prestito
accompagnando il libro con una semplice scheda-questionario.
- Ti è piaciuto il libro?
- Quanto tempo ci hai messo a leggerlo?
- Lo hai letto tutto?
- Quale personaggio ti è piaciuto di più?
Un sondaggio utile che aiuterà lo stesso insegnante a monitorare le reazioni
dei bambini per le future scelte di libri da leggere insieme.

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  • 1. Come imparare a leggere con i bambini e i ragazzi Aidan Chaimbers
  • 2. Il Piacere di Leggere • Quanto il ragazzo è davvero libero di scegliere? • Qual è l’offerta editoriale? • Quanto influisce l’omologazione culturale? Anche la letteratura per ragazzi si colloca nel contesto complessivo dell’industria culturale e nelle strategie di marketing. Così un ragazzo compra un libro e lo legge non per fare una scoperta di se stesso e del mondo circostante ma per raggiungere uno status che lo omologhi agli altri. L’OMOLOGAZIONE CULTURALE 1) L’imposizione di un modello (vedi il mondo della Disney production ad esempio) 2) La semplificazione della struttura linguistica nelle narrazioni, con il conseguente impoverimento lessicale.
  • 3. Per superare L’omologazione E’ necessario sostenere L’IDENTIFICAZIONE grazie al contributo dell’adulto FACILITATORE I facilitatori (persone, insegnanti, bibliotecari, genitori, scrittori, editori che aiutano i bambini a diventare lettori di letteratura) devono conoscere molto bene le esigenze dei bambini e dei ragazzi per poter scegliere una vasta bibliografia che rispecchi ciascuno di loro, sostenendo così l’identificazione con personaggi che legge, aiutandoli a scoprire “se stessi e il mondo circostante”. Per contrastare l’omologazione è necessario sostenere una LETTERATURA SPECCHIO
  • 4. “Nelle mie storie, non ci sono principesse, avventure e astronauti! Non ci sono immagini fantastiche e, soprattutto, non frottole accattivanti! Voglio raccontare storie vere di persone reali, proprio come ci comportiamo nella vita quotidiana. Racconto mini-comici-drammi in cui ogni bambino si può riconoscere. Ma, naturalmente anche nella quotidianità può esserci qualcosa di irreale, inaspettato! Infatti, nel mezzo della giornata possiamo essere colti da: stupore, terrore, un’improvvisa crisi di risate e domande esistenziali. Noi adulti abbiamo quasi dimenticato questo genere di cose, preoccupati come siamo a pagare l'affitto, a portare cibo a casa e fare il nostro dovere: dimenticando che la vita è un enigma incomparabile! Pieno di possibilità. Cose che non abbiamo mai pensato che fossimo in grado di fare! Proprio mentre si combattono le guerre, s’inventano i computer e nascono bambini ... le stagioni dell'anno seguono il loro ciclo perpetuo, più e più volte come hanno fatto per migliaia di anni passati ... LA REALTA’ E’ UNA FAVOLA. Ogni giorno è nuovo. I bambini capiscono perfettamente ciò che noi adulti abbiamo dimenticato. Così, voglio raccontare storie in modo che i bambini e gli adulti possano ricordarsi, ridere e stupirsi insieme. I bambini che hanno compreso la magia della realtà sono più ampiamente dotati e se un giorno questi bambini saranno al potere o saranno semplicemente genitori, potremmo contare su un mondo migliore” Gunilla Bergström Alfons Aberg Casa editrici: Il Gioco di Leggere
  • 5. Risposta del lettore a un testo Aidan Chambers La comprensione del libro è condizionata dalla Fenomenologia del Lettore Pensieri Sentimenti Esperienze di vita Emozioni Educazione
  • 6. TELL ME Insegnare ai bambini ad essere lettori critici Questo agevolerà i bambini ad essere buoni comunicatori per il resto della loro vita. Non è un metodo ma un approccio che nasce dall’osservazione delle risposte del lettore. E’ semplicemente un atteggiamento per formulare e porre domande che ognuno di noi può adattare alla propria personalità e ai bisogni degli alunni. PREMESSA FONDAMENTALE L’AMBIENTE Esiste una stretta correlazione tra la ricchezza dell’ambiente in cui si legge e la ricchezza del linguaggio con cui si parla dei libri. Se i bambini sono circondati da un appropriato numero di testi, oculatamente scelti, se ci sono quotidianamente letture ad alta voce, se s’incoraggiano i bambini a leggere per proprio conto, durante le lezioni, con lo scambio informale di opinioni tra loro e gli insegnanti, questi bambini saranno ben preparati ad impegnarsi in questo genere di comunicazione.
  • 7. Il piccolo lettore La Letteratura I sentimenti dominano il suo pensiero poiché le capacità razionali non sono ancora molto sviluppate Dedicherà tutta la sua attenzione quando gli si presenta qualcosa di veramente significativo e quello che leggerà diventerà importante dal punto di vista emotivo. La letteratura non è stata creata per scopi di utilità ma per esprimere emozioni e sentimenti
  • 8. LETTURA ATTIVA Aiutando i bambini a diventare Scrittori (riscrivendo il testo) Attori (recitando il testo) Registi (interpretando il testo) Critici (commentando il testo) Dovrebbe essere il lavoro di chi insegna ai bambini a leggere
  • 9. Da lettore passivo a lettore attivo “L’atto di leggere sta nel parlare di ciò che abbiamo letto”. L’interpretazione, la discussione del testo giocano un ruolo importante nella comprensione della lettura. Potreste mai immaginare un bambino diventare lettore se nessuno gli parlasse mai dei libri tra i quali può scegliere? La conversazione diventa
  • 10. SIGNIFICATO - interpretazione Di cosa si parla quando ci si riferisce a un libro? Di cosa non si parla? Il significato che ognuno attribuisce alla storia fa emergere le emozioni. I bambini provano forti emozioni. Le persone più preparate a decifrare questo linguaggio sono i genitori ma visto che le famiglie demandano molte responsabilità alla scuola, spetta all’adulto facilitatore osservare con attenzione le espressioni dei più piccoli, collegate al disegno. Trama, personaggi, ambientazione della storia, stile di scrittura: elementi formali Significato, inteso come messaggio, valore, contenuto, logica: interpretazione
  • 11. La lettura e i suoi elementi 1) Decodificazione: Possiamo leggere solo quando sappiamo decodificare i segni sulla pagina, i gruppi di lettere chiamati: “parole” e “frasi”. 2) Comprensione: Leggendo, impariamo a cercare la presenza e la ripetizione degli elementi comuni che ci fanno capire che tipo di storia abbiamo di fronte. Per i bambini le ripetizioni aiutano a comprendere il significato. ELEMENTI EXTRATESTUALI World-to-text: confrontiamo istintivamente il nostro mondo (persone, eventi, espressioni già sentite, esperienza) al testo. Text-to-text: paragoniamo un testo a un altro testo per cogliere elementi comuni.
  • 12. PARLARE DEI LIBRI “Non sappiamo quello che pensiamo finché non ascoltiamo quello che diciamo.” Parlare ad alta voce può aiutarci a capire meglio i nostri pensieri, migliora la comprensione di quello che stiamo dicendo. Quando ci rivolgiamo agli altri mettiamo in moto un altro tipo di parola. Parlare assieme produce la COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO. Parlare insieme vuol dire CONOSCERE perché ascoltare le parole degli altri ci rende consapevoli di quello che non sapevamo di sapere. Secondo Jerome Bruner parlare di libri è alla base dello sviluppo cognitivo perché sorprende, pone dubbi di ciò che ritenevamo ovvio, aumenta la capacità di valutare non solo razionalmente ma anche attraverso l’intuito. E’ uno strumento di libertà, leggerezza, immaginazione. RECIPROCA CONOSCENZA
  • 13. I BAMBINI E LA CRITICA LETTERARIA CRITICA Ricerca del significato - Interpretazione - Studio del linguaggio - Stili narrativi - Convenzioni culturali e sociali - Interazione tra lettore e testo La critica è sempre autobiografica Nasce dall’esperienza personale del lettore
  • 14. Ruolo del critico letterario Secondo Wystan Hug Auden i compiti del critico sono: - Farmi conoscere autori o testi che non fanno ancora parte della mia esperienza. - Convincermi di aver sottovalutato un autore, o un testo perché non lo avevo letto attentamente. - Mostrarmi rapporti tra i testi di diverse epoche e culture con i quali, altrimenti non sarei mai venuto a contatto. - Offrire una lettura del testo in grado di aumentare la mia comprensione. - Illustrare e far scoprire il processo della creazione artistica. - Illustrare e far scoprire il rapporto tra arte e vita, scienza economia, etica, religione, etc. I bambini sono buoni critici - I bambini che hanno apprezzato un libro lo rendono familiare e lo fanno apprezzare con entusiasmo ad altri coetanei. - Attraverso le osservazioni sul campo si è notato come alcuni bambini abbiano convinto i loro coetanei di aver sottovalutato un testo. “il libro non mi piaceva e non lo avevo capito finché non ne abbiamo parlato: parlare mi ha fatto capire molto di più.” - Le osservazioni hanno rilevato come i bambini dai sette ai nove anni riescano a cooperare in una ricerca sugli argomenti. - E’ acuto l’interesse dei bambini relativo alla realizzazione di un libro, su come è stato creato e realizzato (invitando gli autori a visitare le classi). - I bambini hanno una spiccata capacità di associare gli aspetti salienti della storia vicissitudini di vita reale, a questioni che riguardano il mondo circostante.
  • 15. Superare l’approccio sbagliato della scuola Nella nostra scuola molti bambini sanno che le loro risposte vengono scartate come sbagliate, sciocche, inutili, infantili... imparano presto a tenere per sé i propri pensieri. Una delle conseguenze è che i bambini cercano di indovinare il pensiero dell'insegnante, cioè riferiscono come proprie le risposte che gli adulti desiderano sentire, un modo anche per assicurarsi le lodi dell'adulto. Il risultato è che così i bambini imparano a non fidarsi delle loro opinioni, diventano abili nell'esprimere pensieri non personali, vivendo un'esperienza tutt'altro che educativa o umanamente positiva. Non dar valore a ciò che i bambini realmente pensano porta alla disaffezione per lo studio, imparano cioè a cercare le strategie per essere accettati più che il piacere di conoscere e condividere. OGNI COSA E’ DEGNA DI ESSERE ESPRESSA I bambini devono sentirsi sicuri quando si esprimono, ascoltati, rispettati: devono sapere che qualsiasi pensiero è degno di essere espresso.
  • 16. “DIMMI” No “perché” ma “dimmi” per agevolare una conversazione su un libro letto. Compito dell’insegnante è cercare una parola di apertura come l’espressione “dimmi” partendo da un punto di riflessione: una parola capace di suggerire il desiderio di collaborazione, mostrando interesse all’ascolto. Per agevolare la comprensione del significato che si raggiunge (si costruisce) in modo graduale. Ruolo dell’insegnante - Guidare alla comprensione del testo, facendo da mediatore. - Affermando l’ovvio perché dopo aver affermato l’ovvio possono germogliare nuove idee (iniziamo dalla condivisione di ciò che ognuno di noi conosce: ogni cosa è degna di essere detta) - Non dovrebbe influenzare il gruppo (la maggior parte degli studenti vorrebbe compiacere l’insegnante, per questo l’insegnante non offre il proprio punto di vista fin quando la discussione non entrerà nel vivo). - Spesso gli insegnanti adoperano l’indicativo e l’imperativo , usare il condizionare è ivece una buona strategia per mantenere viva la conversazione. - Importanti sono le pause, il modo di gesticolare e di muoversi: aspetti che i bambini colgono immediatamente. - Profonda conoscenza del libro.
  • 17. Scelta dei libri Modelli narrativi: • Narrazione in prima persona • Narrazione in terza persona • Combinazione di narrazione in prima e terza persona • Storie scritte al passato remoto, passato prossimo e con combinazione dei tempi. • Lettere • Diari • Monologo interiore • Storie espresse solamente da dialoghi • Testi scritti per il teatro • Storie in cui le parole e illustrazioni sono utilizzate in modo integrale per raccontare la storia. • Storie raccontate unicamente tramite immagini • Fumetti • Storie di vita quotidiana e contemporanea • Storie Fantasy • Racconti Storici • Racconti ambientati in possibili futuri.
  • 18. Diario delle letture Visto che ogni nuova lettura dipende dalle precedenti, l’adulto facilitatore deve conoscere quello che i bambini hanno già letto e ascoltato, per decidere cosa offrire come proposta successiva. Per il diario delle letture, è sufficiente segnare la data del prestito accompagnando il libro con una semplice scheda-questionario. - Ti è piaciuto il libro? - Quanto tempo ci hai messo a leggerlo? - Lo hai letto tutto? - Quale personaggio ti è piaciuto di più? Un sondaggio utile che aiuterà lo stesso insegnante a monitorare le reazioni dei bambini per le future scelte di libri da leggere insieme.