SlideShare a Scribd company logo
IF CRASC’15
III CONVEGNO DI INGEGNERIA FORENSE
VI CONVEGNO SU CROLLI, AFFIDABILITÀ STRUTTURALE, CONSOLIDAMENTO
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA, 14-16 MAGGIO 2015
IL FATTORE ESPOSIZIONE IN UNA DEMOLIZIONE
CONTROLLATA
M. Lucidi
Libero Professionista, Roma
SOMMARIO
Lo studio analizza l’andamento nel tempo del rischio, a partire dalla necessità di demoli-
zione di una struttura per motivi di interesse o di sicurezza pubblica, passando per le confi-
gurazioni via via più deboli che porteranno fino al suo crollo, con la possibilità in itinere di
crolli improvvisi totali o parziali. Nel caso dell’impiego di esplosivi, in aggiunta viene pre-
so in considerazione un collasso parziale instabile a seguito di un’esplosione probabilmente
non avvenuta completamente, con la rapidità di indagine che ne consegue almeno nel de-
terminare se la motivazione è proprio legata ad un colpo mancato, ovvero ad una carica
esplosiva non scoppiata, o ad un errore di progettazione della linea di tiro.
Il fattore tempo che caratterizza l’esposizione di persone e di beni non interessati alla de-
molizione, è determinante fin dalla decisione che la struttura esistente va abbattuta. Tutte le
configurazioni strutturali, a partire da quel tempo zero, sono maggiormente a rischio per i
tempi di ritorno legati ad eventi naturali rari.
Il rischio è legato ad una variazione studiata dei percorsi di carico, che in ogni momento
devono rientrare in una combinazione dei carichi verificata ai vari stati limite, in funzione
della durata di tale configurazione provvisoria, e almeno fino a quando sono presenti degli
operatori che potrebbero essere investiti dal crollo.
1. INTRODUZIONE
La demolizione è una delle operazioni possibili da mettere in atto nel momento in cui la co-
struzione non è più in grado di assolvere a ciò per cui è stata realizzata. Ogni struttura, dal
momento in cui viene progettata, porta in se delle caratteristiche tecniche che le dovrebbero
garantire la sopravvivenza fino a quando non dovessero intervenire eventi naturali di peri-
colosità superiore a quelli già messi in conto. Oppure sono sopraggiunti motivi di carattere
doloso imponderabili, a seguito dei quali la costruzione ha riportato dei danni da valutare.
Nella vita utile di una struttura è auspicabile anche un monitoraggio, con conseguente even-
tuale manutenzione tali, da far rispettare le caratteristiche per cui tale costruzione è nata.
Il costante controllo di un professionista, è una garanzia per l’incolumità di tutte le persone
che, anche se nella più completa ignoranza tecnica, si aspettano di vivere in sicurezza
M. Lucidi
all’interno di una nuova costruzione, intendendola nuova quando rientrante nella sua vita
utile. A maggior ragione chi vive nelle immediate vicinanze.
Un analogo senso di sicurezza dovrebbe essere percepito dalle persone che si affidano alle
competenze di un tecnico dei Vigili del Fuoco quando gli notifica la non agibilità della pro-
pria casa, oppure quando chi risiede vicino ad una costruzione da demolire non ha da teme-
re da potenziali rischi di crolli che possano coinvolgere anche la sua abitazione, o da inter-
ruzione di servizi.
A seguire si prenderanno in considerazione vari aspetti di interesse per chi nel tempo di un
ciclo di vita di una costruzione, si trova ad essere a rischio della propria vita.
Si parte da chi utilizza tale struttura, e che quindi sarebbe più tranquillo nel sapere che si è
provveduto a tutto il necessario affinché possa usufruirne in completa sicurezza, passando
per chi si trova ad operare all’interno di una costruzione da demolire e quindi già in parten-
za al limite della sicurezza, o potenzialmente coinvolgibile in un crollo imprevisto in tale
fase, concludendo con un’analisi di rischio massimo nel momento in cui il crollo per la de-
molizione non è quello previsto. In quest’ultima analisi si faranno delle ipotesi proprio sulla
limitazione dei danni derivanti agli operai esposti che dovranno intervenire.
2. SCEGLIERE SE DEMOLIRE
I soggetti esposti ai rischi di una demolizione, qualunque essa sia, sono gli operai che ope-
rano sulla struttura e chi indirettamente si trova a poter essere coinvolto in un crollo im-
provviso. Possono essere gli abitanti nelle immediate vicinanze, anche all’interno delle pro-
prie abitazioni, ma anche chi si trova di passaggio nei pressi dell’area di intervento. Se il
crollo è improvviso ed inaspettato, potrebbero non essere ancora complete o adeguate, tutte
le prescrizioni di sicurezza come ad esempio il confinamento delle aree di lavoro.
Il crollo può avvenire per errore umano, per definizione non prevedibile, da eventi naturali
straordinari ed estemporanei o da dolo.
2.1. Rischio e livello di sicurezza
Nelle immagini a seguire emerge come decadono le caratteristiche strutturali nel tempo,
nell’interfaccia tra degrado delle caratteristiche del materiale e della ridistribuzione dei ca-
richi. Questa considerazione viene fatta nella eventualità in cui parliamo della fine della vi-
ta utile di una costruzione, per la quale si è provveduto a un corretto monitoraggio durante
il suo normale utilizzo.
In (1) viene caratterizzato l’indice di sicurezza per funzioni di distribuzione di probabilità
normale di R e S tra loro indipendenti, o comunque normalizzate.
(1)
Il fattore esposizione in una demolizione controllata
Figura 1. Rappresentazione unitaria dei metodi di verifica della sicurezza strutturale (A. Migliacci).
Si possono definire ulteriori coefficienti di sicurezza, che sono i coefficienti parziali fun-
zione degli stati limite considerati, che incorporano le incertezze geometriche e di modello.
L’area di sovrapposizione delle distribuzioni riportate in figura 2, rappresenta la probabilità
di crisi o di insuccesso della struttura.
Figura 2. Sicurezza strutturale con confronto tra resistenza ed effetto delle azioni tramite i valori ca-
ratteristici.
La diminuzione delle caratteristiche meccaniche dei materiali che evolvono nel tempo per
fenomeni di deterioramento, e l’incremento dei livelli di carico per variazione di destina-
zione d’uso, comportano l’andamento nel tempo sia dei valori medi che degli intervalli di
interesse delle distribuzioni di probabilità che sono riportate nella figura 3, soggette anche a
danneggiamenti per fenomeni particolari.
M. Lucidi
Figura 3. Andamento stocastico della capacità prestazionale di una struttura nel tempo.
2.2. Urgenza e messa in sicurezza
Il fattore tempo nel caso dell’urgenza, fa propendere per un intervento che eviti il crollo
improvviso in presenza di esposti. Potrebbe essere il caso di un danneggiamento strutturale
in seguito ad un evento straordinario. Si procede all’allontanamento degli esposti da parte
delle autorità competenti per ragioni di inagibilità del costruito, alla messa in sicurezza per
chi dovrà procedere ad ulteriori sopralluoghi tecnici e quindi alle considerazioni economi-
che per il consolidamento ovvero la demolizione.
Figura 4. Messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco degli edifici di San Felice sul Panaro nel
giugno 2012 (http://www.ladigetto.it/files.php?file=Calamit/VVFF_Panaro_756269859.jpg).
I puntellamenti in riferimento alla figura 4, non hanno comportato l’occupazione della sede
stradale permettendo la ripresa della normale viabilità all’esterno, oltre a consentire a tutte
le ditte i sopralluoghi tecnici all’interno per gli interventi definitivi e necessari per la conse-
Il fattore esposizione in una demolizione controllata
guente agibilità degli edifici.
2.3. Rischio al limite della sicurezza scelta di recupero o demolizione
In figura 5 si rappresenta come aumentare la vita utile di una struttura intervenendo con un
piano di manutenzione dell’opera, che consenta di spostare l’affidabilità strutturale nella
zona di sicurezza. Anche qui devono essere fatte delle considerazioni di tipo economico, e
nello stesso tempo valutare quali debbano essere le caratteristiche di base che deve garanti-
re una struttura affinché possa essere recuperata.
Figura 5. L’elemento strutturale in questione è la pila di un ponte. Nelle tre immagini della prima co-
lonna è riportato l’andamento dell’indice di affidabilità ß e possibili andamenti di scenari di manuten-
zione mirati ad ottenere una vita utile fino a T=50 anni (periodo di monitoraggio ΔT=2 anni). Nelle
altre tre immagini della seconda colonna ci sono gli andamenti nel tempo dei costi di manutenzione
normalizzati.
3. SCELTA DEL METODO DI DEMOLIZIONE
La scelta di utilizzo dell’esplosivo nasce per ragioni di tempo e di sicurezza nell’operazione
di demolizione. Risulta essere una tecnica costosa per l’uso di materiale particolare e per
M. Lucidi
l’impiego di maestranze altamente qualificate, ma in alcuni casi è molto più sicura (struttu-
re a notevole sviluppo lungo una o due delle dimensioni spaziali), ed anche economicamen-
te vantaggiosa per volumetrie notevoli.
Figura 6. Analisi dei costi pre-demolizione per la demolizione di Punta Penotti, con la descrizione dei
n.3 scenari facilmente deducibili dalle tabelle.
Nonostante nell’analisi dei costi era emerso che il terzo scenario era più conveniente in
termini di spesa in quanto si portavano in scomputo dei recuperi derivanti dalla demolizione
selettiva dei materiali riciclabili, la demolizione venne effettuata con l’esplosivo per motivi
evidentemente legati agli altri aspetti caratteristici indiretti del primo scenario.
Nel grafico a seguire, risultato di un’analisi dettagliata, emerge che la demolizione con
l’esplosivo risulta essere più sicura delle tecniche di demolizione tradizionali. Caratteristica
rilevante è il basso numero di operai esposti al rischio e la sicurezza al contorno garantita
dell’evacuazione dell’area di intervento fino ad una distanza di sicurezza.
Il fattore esposizione in una demolizione controllata
Figura 7. Progetto delle Demolizione - Analisi quantitativa del rischio prima della demolizione con
esplosivo.
Figura 8. Probabilità di infortunio prima della demolizione con esplosivo.
M. Lucidi
Figura 9. Investigazione delle cause del fallimento - Analisi quantitativa del rischio dopo il fallimen-
to della demolizione con esplosivo.
Figura 10. Probabilità di infortunio dopo il fallimento della demolizione con esplosivo.
Il fattore esposizione in una demolizione controllata
4. ANDAMENTO NEL TEMPO DEL RISCHIO
Nelle figure 9 e 10 viene evidenziato qualitativamente nel grafico il processo investigativo
nella determinazione del fallimento in una demolizione con esplosivo, e l’analisi quantitati-
va numerica che fa emergere una dannosità superiore ai valori del comparto demolizioni nel
caso di mancata demolizione. Nella seguente figura 11 si nota l’andamento qualitativo della
distribuzione di probabilità del rischio nel tempo. La deformazione della funzione di distri-
buzione di probabilità con il tempo, nel momento in cui viene degradata la struttura per
procedere all’indebolimento necessario per la demolizione con l’esplosivo e il percentile
che va garantito, e che quindi ha bisogno di un monitoraggio continuo durante le operazioni
di preparazione della demolizione, deve rientrare nel livello di sicurezza. L’operazione deve
essere non solo di monitoraggio, ma anche di prevenzione. Quindi il piano di demolizione,
e i suoi aggiornamenti in progress, devono essere sottoposti ad uno strutturista in grado di
determinare se tali interventi sulla configurazione strutturale siano in sicurezza.
Figura 11. Andamento qualitativo nel tempo delle prestazioni, dell’affidabilità e degli esposti per una
costruzione particolarmente alta da demolire al termine della propria vita utile.
M. Lucidi
Nei grafici di figura 11 sono riportati i seguenti tempi: t0 come inizio della vita della struttu-
ra; td è il riferimento nel caso di fine della vita utile; te per il tempo di inizio emergenza che
coincide con l’evacuazione nel caso di eventi calamitosi; ta rappresenta il tempo in cui la
struttura è nuovamente agibile per l’uso civile; tr1 e tr2 rientrano nel progetto di manutenzio-
ne per rendere la struttura affidabile in prossimità del termine della vita utile; t0d e t*0d sono
i tempi iniziali delle demolizioni con esplosivo e con metodi diversi, quando ormai non è
più vantaggioso procedere al recupero; t’d è il termine della demolizione con esplosivo, ov-
vero l’inizio della fase più a rischio nel caso di mancata demolizione; t’’d è la demolizione
al termine della precedente fase; t*’d è il termine della demolizione con altri metodi diversi
dall’impiego di esplosivi.
La scelta del metodo di demolizione nel caso di una costruzione particolarmente alta, o per
strutture particolari quali i ponti, dipende da ragioni economiche e di sicurezza. Nello stu-
dio svolto nelle figure 6 e 8, nell’analisi quantitativa risulta essere più sicuro ed economico
l’impiego della demolizione controllata con esplosivo. Per costruzioni che si trovano al li-
mite dell’affidabilità, per la sicurezza degli esposti a potenziali crolli, bisogna agire rapi-
damente riducendo i tempi di esposizione, oltre a coinvolgere il minor numero possibile di
operatori soggetti al rischio di collasso. Emerge la riduzione di rischio assoluto
nell’intervallo t0d – t’d, e del rischio assoluto riducendo l’intervallo t’d e t’’d. Nell’ultimo ca-
so si potrebbe optare anche per un cambio di metodologia di demolizione, ma sempre in
grado di garantire una riduzione dei tempi di esecuzione.
Figura 12. Il coefficiente ECR compara un coefficiente di collasso accettabile in seguito ai danni del
mainshock per un terremoto. I coefficienti α1 e α2 sono funzione della destinazione d’uso
dell’edificio.
L’evacuazione in caso di rischio di crollo nel post evento sismico, ma per qualsiasi emer-
genza in luoghi confinati, descrive bene il fenomeno di allontanamento degli esposti da un
ambiente pericoloso. Le squadre di soccorso hanno necessità di effettuare dei sopralluoghi
in emergenza e il recupero superstiti, fino a quando il rischio non compromette anche la lo-
ro incolumità.
Il fattore esposizione in una demolizione controllata
Figura 13. Nella figura di sinistra viene definito dopo quanto tempo è possibile superare la fase più
rischiosa prima di intervenire con le squadre di soccorso, o con dei sopralluoghi tecnici, nel caso di un
forte mainshock indicizzato da un valore di gamma più alto di α2; nella figura di destra viene valutato
il tempo necessario per le squadre di soccorso per intervenire in zona rossa, quando non è possibile
aspettare il passaggio in zona gialla dopo un tempo k.
La struttura parzialmente crollata, o collassata in modo inaspettato, versa nelle stesse con-
dizioni, e c’è comunque necessità di intervenire per completare l’opera di demolizione in
quanto la situazione venutasi a creare è altamente a rischio. Nella (2) viene riportato il ri-
schio totale associato ad un evento calamitoso, risultato della convoluzione di tre termini, in
cui per P si definisce la pericolosità, ovvero la probabilità di accadimento dell’evento, con
V la vulnerabilità, cioè la propensione a subire danneggiamenti in seguito ad un evento e
con E l’esposizione come il numero di elementi a rischio presenti nell’area.
(2)
Figura 14. Mantenimento del rischio agendo sulla sola esposizione, all’aumentare di pericolosità e
vulnerabilità.
P P
V
V
P P
R
=
M. Lucidi
Per la riduzione del rischio, in ultima analisi, si passa a lavorare sul solo fattore Esposizio-
ne, in quanto la configurazione instabile in cui si troverebbe una struttura crollata in manie-
ra imprevista, è altamente pericolosa e vulnerabile. Il tempo a disposizione per trovare una
soluzione, a parte quello necessario e prescritto per un eventuale colpo mancato, è molto
limitato. Non è possibile fare grandi studi sulla nuova affidabilità strutturale, per cui sarà
importante limitare l’esposizione riducendo le persone che operano, riducendo il tempo di
intervento ed eventualmente cambiare la tecnica di demolizione.
5. CONCLUSIONI
Dall’analisi svolta emerge la necessità di un costante monitoraggio della struttura durante la
sua vita utile, proprio per determinare in ogni momento l’andamento dell’affidabilità della
stessa. Oltre all’evento eccezionale e allo studio di un piano di manutenzione adeguato che
nel tempo garantisce un sostanziale aumento della vita utile di una struttura, è determinante
un continuo controllo della fase di demolizione come scelta definitiva.
Nel caso di strutture particolarmente sviluppate nello spazio, sia in altezza che in lunghez-
za, risulta più sicuro ed economico l’impiego dell’esplosivo nella demolizione controllata.
Sicurezza che viene messa in discussione nel caso in cui la demolizione dovesse non andare
come progettato.
In tutte le analisi di rischio che hanno per oggetto un crollo strutturale, si ha come indice di
danno la perdita della vita umana, o il ferimento. Per limitare tale danno si è voluto puntare
sull’allontanamento dal pericolo proprio del maggior numero di persone. La rapidità di al-
lontanamento nel caso di una evacuazione, come la velocità con cui gli operatori del soc-
corso prestano il loro servizio ai feriti anche in strutture post sisma, hanno messo in eviden-
za il fattore tempo come elemento concomitante nella riduzione del rischio agendo
sull’esposizione.
BIBLIOGRAFIA
Biondini F., Bontempi F., Frangopol D.M., Malerba P.G.: Probabilistic service life assessment and
maintenance planning of concrete structures. Journal of Structural Engineering, in stampa, DOI:
10.1061/(ASCE)0733-9445(2006)132:5(810)
Bontempi F.: Analisi della capacità resistente e della vita residua delle strutture esistenti. CISM Udi-
ne, 2000.
Coppe D.: Manuale pratico di esplosivistica civile. PEI, Parma, 2004, 2a
edizione.
Lassandro P.: Deconstruction case study in southern Italy: economic and environment assessment.
Pubblicazione ITC-CNR, proc. of the CIB Task Group 39 – Deconstruction Fourth Annual Meeting,
CIB publication 287, University of Florida, Gainesville, Florida, USA, May 7-10, 2003
Mordà N.: Demolizioni civili e industriali. EPC, Roma, 2011
Yeo G.L., Cornell C.A.: Bulding tagging criteria based on aftershock PSHA. 13th World Conference
on Earthquake Engineering, Vancouver, B.C., Canada, August 1-6, 2004, Paper No. 3283

More Related Content

Viewers also liked

130522 evacuation planning draft
130522 evacuation planning draft130522 evacuation planning draft
130522 evacuation planning draft
Marco Lucidi
 
INFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAV
INFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAVINFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAV
INFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAV
Marco Lucidi
 
Exposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco Lucidi
Exposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco LucidiExposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco Lucidi
Exposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco Lucidi
Marco Lucidi
 
130103 sintesi tesi per concorso
130103 sintesi tesi per concorso130103 sintesi tesi per concorso
130103 sintesi tesi per concorso
Marco Lucidi
 
ANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischio
ANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischioANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischio
ANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischio
Marco Lucidi
 
Investigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini Difensive
Investigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini DifensiveInvestigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini Difensive
Investigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini Difensive
Marco Lucidi
 
Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...
Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...
Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...
Marco Lucidi
 
Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP
Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPPInformazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP
Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP
Marco Lucidi
 
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...
Marco Lucidi
 
Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26
Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26
Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26
Marco Lucidi
 
UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...
UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...
UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...
Franco Bontempi Org Didattica
 
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012
Franco Bontempi
 
L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE: INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...
L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE:  INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE:  INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...
L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE: INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...
Franco Bontempi Org Didattica
 

Viewers also liked (13)

130522 evacuation planning draft
130522 evacuation planning draft130522 evacuation planning draft
130522 evacuation planning draft
 
INFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAV
INFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAVINFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAV
INFRASTRUTTURE CRITICHE_Progettazione della Security in Teatri Ostili_NO TAV
 
Exposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco Lucidi
Exposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco LucidiExposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco Lucidi
Exposure Factor in a Controlled Demolition_Eng Marco Lucidi
 
130103 sintesi tesi per concorso
130103 sintesi tesi per concorso130103 sintesi tesi per concorso
130103 sintesi tesi per concorso
 
ANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischio
ANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischioANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischio
ANALISI DEL RISCHIO_esposizione al rischio
 
Investigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini Difensive
Investigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini DifensiveInvestigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini Difensive
Investigazioni Private e Consulenze Tecniche nelle Indagini Difensive
 
Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...
Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...
Tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria della Sicurezza e della Protezione Ci...
 
Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP
Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPPInformazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP
Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP
 
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...
INFRASTRUTTURE CRITICHE_sicurezza fisica nelle fasi progettuali, costruttive ...
 
Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26
Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26
Presentazione Tesi di Laurea Magistrale - LM 26
 
UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...
UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...
UN MESTIERE DIFFICILE: come non andare in prigione facendo l’ingegnere. - BON...
 
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012
Connessioni in Acciaio - Lezione 14 dicembre2012
 
L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE: INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...
L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE:  INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE:  INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...
L’INGEGNERIA FORENSE STRUTTURALE: INVESTIGAZIONE DI SCENARI DI COLLASSO FIRE...
 

Similar to Il Fattore Esposizione in una Demolizione Controllata_Ing. Marco Lucidi

IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...
IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...
IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...
Franco Bontempi
 
UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...
UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...
UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...
Franco Bontempi Org Didattica
 
Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...
Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...
Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...
Luca Mengoni
 
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendioIl ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
StroNGER2012
 
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendioIl ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Franco Bontempi
 
I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...
I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...
I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...
Franco Bontempi
 
Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018
Norme Tecniche per le Costruzioni  NTC 2018Norme Tecniche per le Costruzioni  NTC 2018
Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018
damianozennaro
 
Prevenzione dei rischi negli insediamenti produttivi
Prevenzione dei rischi negli insediamenti produttiviPrevenzione dei rischi negli insediamenti produttivi
Prevenzione dei rischi negli insediamenti produttiviDario
 
Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.
Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.
Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.
Franco Bontempi
 
03 introduzione alla-fire-investigation
03 introduzione alla-fire-investigation03 introduzione alla-fire-investigation
03 introduzione alla-fire-investigationMarco Minozzi
 
Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015
Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015
Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015
Enrico Flaccovio
 
La valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadotti
La valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadottiLa valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadotti
La valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadotti
Franco Bontempi Org Didattica
 
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioniLa vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
Franco Bontempi
 
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioniLa vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
Franco Bontempi
 
Vulnerabilità sismica e rischio sismico
Vulnerabilità sismica e rischio sismico Vulnerabilità sismica e rischio sismico
Vulnerabilità sismica e rischio sismico
Uneba
 
298 2015 organizzazione del cantiere
298   2015   organizzazione del cantiere298   2015   organizzazione del cantiere
298 2015 organizzazione del cantiere
http://www.studioingvolpi.it
 

Similar to Il Fattore Esposizione in una Demolizione Controllata_Ing. Marco Lucidi (20)

IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...
IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...
IL RUOLO DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE NELLA IMPOSTAZIONE INGEGNERISTICA DELLA...
 
UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...
UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...
UNA FORMULAZIONE DEL DEGRADO DELLA RISPOSTA DI STRUTTURE INTELAIATE IN C.A./C...
 
Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...
Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...
Scheda per il rilevamento sui fabbricati per l'agibilità sintetica post-terre...
 
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendioIl ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
 
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendioIl ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
Il ruolo delle strutture nella protezione passiva contro l'incendio
 
I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...
I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...
I CONCETTI ELEMENTARI ALLA BASE DELLA ROBUSTEZZA STRUTTURALE DI PONTI E VIADO...
 
100 2015 rischi-cantiere_edile
100   2015   rischi-cantiere_edile100   2015   rischi-cantiere_edile
100 2015 rischi-cantiere_edile
 
Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018
Norme Tecniche per le Costruzioni  NTC 2018Norme Tecniche per le Costruzioni  NTC 2018
Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018
 
Prevenzione dei rischi negli insediamenti produttivi
Prevenzione dei rischi negli insediamenti produttiviPrevenzione dei rischi negli insediamenti produttivi
Prevenzione dei rischi negli insediamenti produttivi
 
Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.
Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.
Sicurezza delle strutture e applicazioni nuovi materiali.
 
26 linee guida-ponteggi_fvg
26   linee guida-ponteggi_fvg26   linee guida-ponteggi_fvg
26 linee guida-ponteggi_fvg
 
212 storia di infortunio
212   storia di infortunio212   storia di infortunio
212 storia di infortunio
 
03 introduzione alla-fire-investigation
03 introduzione alla-fire-investigation03 introduzione alla-fire-investigation
03 introduzione alla-fire-investigation
 
Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015
Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015
Revisione delle norme tecniche per le costruzioni 2015
 
La valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadotti
La valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadottiLa valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadotti
La valutazione analitica della sicurezza e della robustezza di ponti e viadotti
 
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioniLa vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
 
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioniLa vulnerabilità sismica delle costruzioni
La vulnerabilità sismica delle costruzioni
 
Vulnerabilità sismica e rischio sismico
Vulnerabilità sismica e rischio sismico Vulnerabilità sismica e rischio sismico
Vulnerabilità sismica e rischio sismico
 
155 2015 modello piano delle demolizioni
155   2015   modello piano delle demolizioni155   2015   modello piano delle demolizioni
155 2015 modello piano delle demolizioni
 
298 2015 organizzazione del cantiere
298   2015   organizzazione del cantiere298   2015   organizzazione del cantiere
298 2015 organizzazione del cantiere
 

Recently uploaded

Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA FrancescoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA AlessioConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO TizianoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Servizi a rete
 
onvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simone
onvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simoneonvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simone
onvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simone
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI MarcoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI AlfredoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI AndreaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA BiancaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO LuigiaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO YuriConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Servizi a rete
 

Recently uploaded (10)

Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA FrancescoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA AlessioConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO TizianoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
 
onvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simone
onvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simoneonvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simone
onvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | COLLA Simone
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI MarcoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI AlfredoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI AndreaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA BiancaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO LuigiaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO YuriConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
 

Il Fattore Esposizione in una Demolizione Controllata_Ing. Marco Lucidi

  • 1. IF CRASC’15 III CONVEGNO DI INGEGNERIA FORENSE VI CONVEGNO SU CROLLI, AFFIDABILITÀ STRUTTURALE, CONSOLIDAMENTO SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA, 14-16 MAGGIO 2015 IL FATTORE ESPOSIZIONE IN UNA DEMOLIZIONE CONTROLLATA M. Lucidi Libero Professionista, Roma SOMMARIO Lo studio analizza l’andamento nel tempo del rischio, a partire dalla necessità di demoli- zione di una struttura per motivi di interesse o di sicurezza pubblica, passando per le confi- gurazioni via via più deboli che porteranno fino al suo crollo, con la possibilità in itinere di crolli improvvisi totali o parziali. Nel caso dell’impiego di esplosivi, in aggiunta viene pre- so in considerazione un collasso parziale instabile a seguito di un’esplosione probabilmente non avvenuta completamente, con la rapidità di indagine che ne consegue almeno nel de- terminare se la motivazione è proprio legata ad un colpo mancato, ovvero ad una carica esplosiva non scoppiata, o ad un errore di progettazione della linea di tiro. Il fattore tempo che caratterizza l’esposizione di persone e di beni non interessati alla de- molizione, è determinante fin dalla decisione che la struttura esistente va abbattuta. Tutte le configurazioni strutturali, a partire da quel tempo zero, sono maggiormente a rischio per i tempi di ritorno legati ad eventi naturali rari. Il rischio è legato ad una variazione studiata dei percorsi di carico, che in ogni momento devono rientrare in una combinazione dei carichi verificata ai vari stati limite, in funzione della durata di tale configurazione provvisoria, e almeno fino a quando sono presenti degli operatori che potrebbero essere investiti dal crollo. 1. INTRODUZIONE La demolizione è una delle operazioni possibili da mettere in atto nel momento in cui la co- struzione non è più in grado di assolvere a ciò per cui è stata realizzata. Ogni struttura, dal momento in cui viene progettata, porta in se delle caratteristiche tecniche che le dovrebbero garantire la sopravvivenza fino a quando non dovessero intervenire eventi naturali di peri- colosità superiore a quelli già messi in conto. Oppure sono sopraggiunti motivi di carattere doloso imponderabili, a seguito dei quali la costruzione ha riportato dei danni da valutare. Nella vita utile di una struttura è auspicabile anche un monitoraggio, con conseguente even- tuale manutenzione tali, da far rispettare le caratteristiche per cui tale costruzione è nata. Il costante controllo di un professionista, è una garanzia per l’incolumità di tutte le persone che, anche se nella più completa ignoranza tecnica, si aspettano di vivere in sicurezza
  • 2. M. Lucidi all’interno di una nuova costruzione, intendendola nuova quando rientrante nella sua vita utile. A maggior ragione chi vive nelle immediate vicinanze. Un analogo senso di sicurezza dovrebbe essere percepito dalle persone che si affidano alle competenze di un tecnico dei Vigili del Fuoco quando gli notifica la non agibilità della pro- pria casa, oppure quando chi risiede vicino ad una costruzione da demolire non ha da teme- re da potenziali rischi di crolli che possano coinvolgere anche la sua abitazione, o da inter- ruzione di servizi. A seguire si prenderanno in considerazione vari aspetti di interesse per chi nel tempo di un ciclo di vita di una costruzione, si trova ad essere a rischio della propria vita. Si parte da chi utilizza tale struttura, e che quindi sarebbe più tranquillo nel sapere che si è provveduto a tutto il necessario affinché possa usufruirne in completa sicurezza, passando per chi si trova ad operare all’interno di una costruzione da demolire e quindi già in parten- za al limite della sicurezza, o potenzialmente coinvolgibile in un crollo imprevisto in tale fase, concludendo con un’analisi di rischio massimo nel momento in cui il crollo per la de- molizione non è quello previsto. In quest’ultima analisi si faranno delle ipotesi proprio sulla limitazione dei danni derivanti agli operai esposti che dovranno intervenire. 2. SCEGLIERE SE DEMOLIRE I soggetti esposti ai rischi di una demolizione, qualunque essa sia, sono gli operai che ope- rano sulla struttura e chi indirettamente si trova a poter essere coinvolto in un crollo im- provviso. Possono essere gli abitanti nelle immediate vicinanze, anche all’interno delle pro- prie abitazioni, ma anche chi si trova di passaggio nei pressi dell’area di intervento. Se il crollo è improvviso ed inaspettato, potrebbero non essere ancora complete o adeguate, tutte le prescrizioni di sicurezza come ad esempio il confinamento delle aree di lavoro. Il crollo può avvenire per errore umano, per definizione non prevedibile, da eventi naturali straordinari ed estemporanei o da dolo. 2.1. Rischio e livello di sicurezza Nelle immagini a seguire emerge come decadono le caratteristiche strutturali nel tempo, nell’interfaccia tra degrado delle caratteristiche del materiale e della ridistribuzione dei ca- richi. Questa considerazione viene fatta nella eventualità in cui parliamo della fine della vi- ta utile di una costruzione, per la quale si è provveduto a un corretto monitoraggio durante il suo normale utilizzo. In (1) viene caratterizzato l’indice di sicurezza per funzioni di distribuzione di probabilità normale di R e S tra loro indipendenti, o comunque normalizzate. (1)
  • 3. Il fattore esposizione in una demolizione controllata Figura 1. Rappresentazione unitaria dei metodi di verifica della sicurezza strutturale (A. Migliacci). Si possono definire ulteriori coefficienti di sicurezza, che sono i coefficienti parziali fun- zione degli stati limite considerati, che incorporano le incertezze geometriche e di modello. L’area di sovrapposizione delle distribuzioni riportate in figura 2, rappresenta la probabilità di crisi o di insuccesso della struttura. Figura 2. Sicurezza strutturale con confronto tra resistenza ed effetto delle azioni tramite i valori ca- ratteristici. La diminuzione delle caratteristiche meccaniche dei materiali che evolvono nel tempo per fenomeni di deterioramento, e l’incremento dei livelli di carico per variazione di destina- zione d’uso, comportano l’andamento nel tempo sia dei valori medi che degli intervalli di interesse delle distribuzioni di probabilità che sono riportate nella figura 3, soggette anche a danneggiamenti per fenomeni particolari.
  • 4. M. Lucidi Figura 3. Andamento stocastico della capacità prestazionale di una struttura nel tempo. 2.2. Urgenza e messa in sicurezza Il fattore tempo nel caso dell’urgenza, fa propendere per un intervento che eviti il crollo improvviso in presenza di esposti. Potrebbe essere il caso di un danneggiamento strutturale in seguito ad un evento straordinario. Si procede all’allontanamento degli esposti da parte delle autorità competenti per ragioni di inagibilità del costruito, alla messa in sicurezza per chi dovrà procedere ad ulteriori sopralluoghi tecnici e quindi alle considerazioni economi- che per il consolidamento ovvero la demolizione. Figura 4. Messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco degli edifici di San Felice sul Panaro nel giugno 2012 (http://www.ladigetto.it/files.php?file=Calamit/VVFF_Panaro_756269859.jpg). I puntellamenti in riferimento alla figura 4, non hanno comportato l’occupazione della sede stradale permettendo la ripresa della normale viabilità all’esterno, oltre a consentire a tutte le ditte i sopralluoghi tecnici all’interno per gli interventi definitivi e necessari per la conse-
  • 5. Il fattore esposizione in una demolizione controllata guente agibilità degli edifici. 2.3. Rischio al limite della sicurezza scelta di recupero o demolizione In figura 5 si rappresenta come aumentare la vita utile di una struttura intervenendo con un piano di manutenzione dell’opera, che consenta di spostare l’affidabilità strutturale nella zona di sicurezza. Anche qui devono essere fatte delle considerazioni di tipo economico, e nello stesso tempo valutare quali debbano essere le caratteristiche di base che deve garanti- re una struttura affinché possa essere recuperata. Figura 5. L’elemento strutturale in questione è la pila di un ponte. Nelle tre immagini della prima co- lonna è riportato l’andamento dell’indice di affidabilità ß e possibili andamenti di scenari di manuten- zione mirati ad ottenere una vita utile fino a T=50 anni (periodo di monitoraggio ΔT=2 anni). Nelle altre tre immagini della seconda colonna ci sono gli andamenti nel tempo dei costi di manutenzione normalizzati. 3. SCELTA DEL METODO DI DEMOLIZIONE La scelta di utilizzo dell’esplosivo nasce per ragioni di tempo e di sicurezza nell’operazione di demolizione. Risulta essere una tecnica costosa per l’uso di materiale particolare e per
  • 6. M. Lucidi l’impiego di maestranze altamente qualificate, ma in alcuni casi è molto più sicura (struttu- re a notevole sviluppo lungo una o due delle dimensioni spaziali), ed anche economicamen- te vantaggiosa per volumetrie notevoli. Figura 6. Analisi dei costi pre-demolizione per la demolizione di Punta Penotti, con la descrizione dei n.3 scenari facilmente deducibili dalle tabelle. Nonostante nell’analisi dei costi era emerso che il terzo scenario era più conveniente in termini di spesa in quanto si portavano in scomputo dei recuperi derivanti dalla demolizione selettiva dei materiali riciclabili, la demolizione venne effettuata con l’esplosivo per motivi evidentemente legati agli altri aspetti caratteristici indiretti del primo scenario. Nel grafico a seguire, risultato di un’analisi dettagliata, emerge che la demolizione con l’esplosivo risulta essere più sicura delle tecniche di demolizione tradizionali. Caratteristica rilevante è il basso numero di operai esposti al rischio e la sicurezza al contorno garantita dell’evacuazione dell’area di intervento fino ad una distanza di sicurezza.
  • 7. Il fattore esposizione in una demolizione controllata Figura 7. Progetto delle Demolizione - Analisi quantitativa del rischio prima della demolizione con esplosivo. Figura 8. Probabilità di infortunio prima della demolizione con esplosivo.
  • 8. M. Lucidi Figura 9. Investigazione delle cause del fallimento - Analisi quantitativa del rischio dopo il fallimen- to della demolizione con esplosivo. Figura 10. Probabilità di infortunio dopo il fallimento della demolizione con esplosivo.
  • 9. Il fattore esposizione in una demolizione controllata 4. ANDAMENTO NEL TEMPO DEL RISCHIO Nelle figure 9 e 10 viene evidenziato qualitativamente nel grafico il processo investigativo nella determinazione del fallimento in una demolizione con esplosivo, e l’analisi quantitati- va numerica che fa emergere una dannosità superiore ai valori del comparto demolizioni nel caso di mancata demolizione. Nella seguente figura 11 si nota l’andamento qualitativo della distribuzione di probabilità del rischio nel tempo. La deformazione della funzione di distri- buzione di probabilità con il tempo, nel momento in cui viene degradata la struttura per procedere all’indebolimento necessario per la demolizione con l’esplosivo e il percentile che va garantito, e che quindi ha bisogno di un monitoraggio continuo durante le operazioni di preparazione della demolizione, deve rientrare nel livello di sicurezza. L’operazione deve essere non solo di monitoraggio, ma anche di prevenzione. Quindi il piano di demolizione, e i suoi aggiornamenti in progress, devono essere sottoposti ad uno strutturista in grado di determinare se tali interventi sulla configurazione strutturale siano in sicurezza. Figura 11. Andamento qualitativo nel tempo delle prestazioni, dell’affidabilità e degli esposti per una costruzione particolarmente alta da demolire al termine della propria vita utile.
  • 10. M. Lucidi Nei grafici di figura 11 sono riportati i seguenti tempi: t0 come inizio della vita della struttu- ra; td è il riferimento nel caso di fine della vita utile; te per il tempo di inizio emergenza che coincide con l’evacuazione nel caso di eventi calamitosi; ta rappresenta il tempo in cui la struttura è nuovamente agibile per l’uso civile; tr1 e tr2 rientrano nel progetto di manutenzio- ne per rendere la struttura affidabile in prossimità del termine della vita utile; t0d e t*0d sono i tempi iniziali delle demolizioni con esplosivo e con metodi diversi, quando ormai non è più vantaggioso procedere al recupero; t’d è il termine della demolizione con esplosivo, ov- vero l’inizio della fase più a rischio nel caso di mancata demolizione; t’’d è la demolizione al termine della precedente fase; t*’d è il termine della demolizione con altri metodi diversi dall’impiego di esplosivi. La scelta del metodo di demolizione nel caso di una costruzione particolarmente alta, o per strutture particolari quali i ponti, dipende da ragioni economiche e di sicurezza. Nello stu- dio svolto nelle figure 6 e 8, nell’analisi quantitativa risulta essere più sicuro ed economico l’impiego della demolizione controllata con esplosivo. Per costruzioni che si trovano al li- mite dell’affidabilità, per la sicurezza degli esposti a potenziali crolli, bisogna agire rapi- damente riducendo i tempi di esposizione, oltre a coinvolgere il minor numero possibile di operatori soggetti al rischio di collasso. Emerge la riduzione di rischio assoluto nell’intervallo t0d – t’d, e del rischio assoluto riducendo l’intervallo t’d e t’’d. Nell’ultimo ca- so si potrebbe optare anche per un cambio di metodologia di demolizione, ma sempre in grado di garantire una riduzione dei tempi di esecuzione. Figura 12. Il coefficiente ECR compara un coefficiente di collasso accettabile in seguito ai danni del mainshock per un terremoto. I coefficienti α1 e α2 sono funzione della destinazione d’uso dell’edificio. L’evacuazione in caso di rischio di crollo nel post evento sismico, ma per qualsiasi emer- genza in luoghi confinati, descrive bene il fenomeno di allontanamento degli esposti da un ambiente pericoloso. Le squadre di soccorso hanno necessità di effettuare dei sopralluoghi in emergenza e il recupero superstiti, fino a quando il rischio non compromette anche la lo- ro incolumità.
  • 11. Il fattore esposizione in una demolizione controllata Figura 13. Nella figura di sinistra viene definito dopo quanto tempo è possibile superare la fase più rischiosa prima di intervenire con le squadre di soccorso, o con dei sopralluoghi tecnici, nel caso di un forte mainshock indicizzato da un valore di gamma più alto di α2; nella figura di destra viene valutato il tempo necessario per le squadre di soccorso per intervenire in zona rossa, quando non è possibile aspettare il passaggio in zona gialla dopo un tempo k. La struttura parzialmente crollata, o collassata in modo inaspettato, versa nelle stesse con- dizioni, e c’è comunque necessità di intervenire per completare l’opera di demolizione in quanto la situazione venutasi a creare è altamente a rischio. Nella (2) viene riportato il ri- schio totale associato ad un evento calamitoso, risultato della convoluzione di tre termini, in cui per P si definisce la pericolosità, ovvero la probabilità di accadimento dell’evento, con V la vulnerabilità, cioè la propensione a subire danneggiamenti in seguito ad un evento e con E l’esposizione come il numero di elementi a rischio presenti nell’area. (2) Figura 14. Mantenimento del rischio agendo sulla sola esposizione, all’aumentare di pericolosità e vulnerabilità. P P V V P P R =
  • 12. M. Lucidi Per la riduzione del rischio, in ultima analisi, si passa a lavorare sul solo fattore Esposizio- ne, in quanto la configurazione instabile in cui si troverebbe una struttura crollata in manie- ra imprevista, è altamente pericolosa e vulnerabile. Il tempo a disposizione per trovare una soluzione, a parte quello necessario e prescritto per un eventuale colpo mancato, è molto limitato. Non è possibile fare grandi studi sulla nuova affidabilità strutturale, per cui sarà importante limitare l’esposizione riducendo le persone che operano, riducendo il tempo di intervento ed eventualmente cambiare la tecnica di demolizione. 5. CONCLUSIONI Dall’analisi svolta emerge la necessità di un costante monitoraggio della struttura durante la sua vita utile, proprio per determinare in ogni momento l’andamento dell’affidabilità della stessa. Oltre all’evento eccezionale e allo studio di un piano di manutenzione adeguato che nel tempo garantisce un sostanziale aumento della vita utile di una struttura, è determinante un continuo controllo della fase di demolizione come scelta definitiva. Nel caso di strutture particolarmente sviluppate nello spazio, sia in altezza che in lunghez- za, risulta più sicuro ed economico l’impiego dell’esplosivo nella demolizione controllata. Sicurezza che viene messa in discussione nel caso in cui la demolizione dovesse non andare come progettato. In tutte le analisi di rischio che hanno per oggetto un crollo strutturale, si ha come indice di danno la perdita della vita umana, o il ferimento. Per limitare tale danno si è voluto puntare sull’allontanamento dal pericolo proprio del maggior numero di persone. La rapidità di al- lontanamento nel caso di una evacuazione, come la velocità con cui gli operatori del soc- corso prestano il loro servizio ai feriti anche in strutture post sisma, hanno messo in eviden- za il fattore tempo come elemento concomitante nella riduzione del rischio agendo sull’esposizione. BIBLIOGRAFIA Biondini F., Bontempi F., Frangopol D.M., Malerba P.G.: Probabilistic service life assessment and maintenance planning of concrete structures. Journal of Structural Engineering, in stampa, DOI: 10.1061/(ASCE)0733-9445(2006)132:5(810) Bontempi F.: Analisi della capacità resistente e della vita residua delle strutture esistenti. CISM Udi- ne, 2000. Coppe D.: Manuale pratico di esplosivistica civile. PEI, Parma, 2004, 2a edizione. Lassandro P.: Deconstruction case study in southern Italy: economic and environment assessment. Pubblicazione ITC-CNR, proc. of the CIB Task Group 39 – Deconstruction Fourth Annual Meeting, CIB publication 287, University of Florida, Gainesville, Florida, USA, May 7-10, 2003 Mordà N.: Demolizioni civili e industriali. EPC, Roma, 2011 Yeo G.L., Cornell C.A.: Bulding tagging criteria based on aftershock PSHA. 13th World Conference on Earthquake Engineering, Vancouver, B.C., Canada, August 1-6, 2004, Paper No. 3283