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Nelle classi I e II per svolgere la tematica: ASCOLTO, è stato proposto ai bambini
l’episodio di “ Zaccheo”.
Dopo aver raccontato la storia di Zaccheo e la visione del
filmato a cartoni, dalla conversazione guidata sono
scaturite alcune domande fatte dai bambini:
1. Chi era Zaccheo?
2. Che lavoro faceva?
3. Perché Zaccheo non aveva amici?
4. Perché voleva vedere Gesù?
5. Perché Gesù andò a casa di Zaccheo?
6. Cosa significa cambiare vita?
7. Anche i diversi sono amati da Gesù?
8. Cosa accadde dopo l’incontro di Gesù
9. Perché Zaccheo cambiò vita dopo l’incontro con Gesù?
10.Che cosa rappresenta l’incontro con Gesù per Zaccheo?
Una conversazione guidata ha risposto alle numerose domande. Infatti gli è stato
spiegato che la conversione di Zaccheo è un miracolo molto bello compiuto da Gesù ed
è la guarigione del cuore.
Zaccheo era un uomo che si era arricchito in modo disonesto e per questo era
disprezzato da tutti.
All’inizio del racconto c’è la preparazione di Zaccheo all’incontro di Gesù, che cercava di
vedere il suo volto, la sua potenza e i suoi miracoli. La folla rappresenta la confusione, le
distrazioni che si agitano dentro di noi, può essere: il lavoro, la casa, le preoccupazioni,
tutto ciò che ci distoglie da Gesù.
Gesù insegnava che per entrare in relazione con
le persone bisogna accorgersi dell’altro.
Con questo testo si è cercato di far comprendere
ai bambini il concetto e il valore della fede.
La parola fede è la fiducia e la fedeltà verso Dio,
verso Gesù. Avere fede significa confidare in Dio
e affidarsi a Lui nelle difficoltà.
Zaccheo è proprio colui che pur essendo piccolo
di statura ha cercato di andare incontro a Gesù,
salendo sull’albero di sicomoro. Un albero grande
e accogliente che simboleggia l’albero della vita.
L’incontro con Gesù è esperienza; Gesù alzò lo sguardo per vedere Zaccheo, lo chiamò
per nome e gli chiese di scendere, quindi ricevette la parola di Dio:<oggi devo venire a
casa tua>.
Anche i diversi, come in questo caso, possono fidarsi e abbandonarsi a Gesù. I peccatori
possono cambiare vita perché verranno sempre considerati e aiutati, e scegliere la via
del bene, insegnata da Gesù. Come Zaccheo, anche le persone devono guardare tutti
con tenerezza, senza escludere nessuno, poiché come dice Papa Francesco:<Gesù ti
guarda con immensa tenerezza>.
Pensiamo a quando si è in difficoltà e a come possono essere superate attraverso l’aiuto
reciproco, valorizzando tutte le caratteristiche di ognuno.
Dopo l’incontro con Gesù Zaccheo si alzò; alzarsi significa svegliarsi, risorgere,
cominciare un cammino.
Zaccheo chiamò dicendo: <Eccomi>, vuol dire che il miracolo era avvenuto. Zaccheo
aveva obbedito alla legge dell’amore ed era pronto a restituire ciò che non era suo.
L’episodio di Zaccheo insegna che vivere rubando e arricchendosi non rende felici, ma la
felicità sta piuttosto nel restituire quello che si è ingiustamente tolto agli altri.
Come attività è stata proposto una scheda di sintesi del racconto.
Infine i bambini hanno cantato “Vorrei vedere Gesù”.
Il racconto e la storia del Popolo Ebreo affascinano sempre gli alunni e suscitano in loro
grande curiosità.
Il personaggio di Abramo, la terra tra i due fiumi, la
povertà della gente, il nomadismo, il baratto, la
frustrazione di andare, sempre, alla ricerca di un
posto dove abitare, la mancanza di una guida e
soprattutto di una Patria hanno condotto gli alunni a
maturare la capacità di accogliere, raccontare e
raccontarsi, ascoltare utilizzando le varie possibilità
che il linguaggio consente.
La storia di Abramo narrata e presentata anche attraverso video, ha fatto emergere nei
bambini un particolare interesse che li ha portati a chiedersi:
- “Abramo e Sara si amavano ?”
- “Abramo si fida di Dio?”
- “ Il popolo lo segue con fiducia?”
- “Perché Abramo non è così stupito dalla
richiesta di Dio?”
- “Abramo era abituato ad offrire sacrifici?”
- “Perché Isacco non scappa quando si
accorge che manca l’agnello per il
sacrificio?”
- “ La fede del padre è uguale a quella del
figlio?”
- “ Dopo tanti sacrifici Dio lo premia?”
- “ Dio si fida di Abramo?”
Ogni bambino sa di avere una storia personale, conosce le tradizioni della propria
famiglia, riflette, si confronta, discute con gli adulti e comincia a riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
<< Non ci sarà fedeltà se non si troverà nel cuore dell’uomo una domanda
per la quale solo Dio è la risposta.>>
San Giovanni Paolo II
LA SAMARITANA
Gli alunni hanno ascoltato e seguito con vivo interesse la lettura del brano, e la visione
del video inerente la Samaritana.
La prima loro impressione è stata di ammirazione per la
pazienza, la dolcezza e la disponibilità di Gesù verso la
Samaritana.
Le domande che sono scaturite:
- “Perché Gesù parla con quella donna?”
- “Cosa può fare Gesù in questi casi?”
- “Le donne non si sentono a disagio?”
- “Tutte le donne in Samaria erano così?”
- “Proprio a lei Gesù si doveva rivolgere? Ad una
donna e per di più samaritana.”
Dopo aver cercato di comprendere la condizione della donna, il contesto, le abitudini e
i modi di pensare si è giunti alla conclusione che tutti abbiamo bisogno di essere
guidati, che non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto.
Chiedere il dono dell’acqua, che viene fuori dall’amore di Gesù è l’unica strada verso la
felicità.
Chi non chiede rischia di morire di sete; viceversa chi beve da quella fonte morirà
d’amore.
DOCENTI: APREDA GIOVANNA E SABATINO ANNUNZIATA
I BAMBINI ALL’OPERA PER IL SINODO

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  • 2. Nelle classi I e II per svolgere la tematica: ASCOLTO, è stato proposto ai bambini l’episodio di “ Zaccheo”. Dopo aver raccontato la storia di Zaccheo e la visione del filmato a cartoni, dalla conversazione guidata sono scaturite alcune domande fatte dai bambini: 1. Chi era Zaccheo? 2. Che lavoro faceva? 3. Perché Zaccheo non aveva amici? 4. Perché voleva vedere Gesù? 5. Perché Gesù andò a casa di Zaccheo? 6. Cosa significa cambiare vita? 7. Anche i diversi sono amati da Gesù? 8. Cosa accadde dopo l’incontro di Gesù 9. Perché Zaccheo cambiò vita dopo l’incontro con Gesù? 10.Che cosa rappresenta l’incontro con Gesù per Zaccheo? Una conversazione guidata ha risposto alle numerose domande. Infatti gli è stato spiegato che la conversione di Zaccheo è un miracolo molto bello compiuto da Gesù ed è la guarigione del cuore. Zaccheo era un uomo che si era arricchito in modo disonesto e per questo era disprezzato da tutti. All’inizio del racconto c’è la preparazione di Zaccheo all’incontro di Gesù, che cercava di vedere il suo volto, la sua potenza e i suoi miracoli. La folla rappresenta la confusione, le distrazioni che si agitano dentro di noi, può essere: il lavoro, la casa, le preoccupazioni, tutto ciò che ci distoglie da Gesù. Gesù insegnava che per entrare in relazione con le persone bisogna accorgersi dell’altro. Con questo testo si è cercato di far comprendere ai bambini il concetto e il valore della fede. La parola fede è la fiducia e la fedeltà verso Dio, verso Gesù. Avere fede significa confidare in Dio e affidarsi a Lui nelle difficoltà. Zaccheo è proprio colui che pur essendo piccolo di statura ha cercato di andare incontro a Gesù, salendo sull’albero di sicomoro. Un albero grande e accogliente che simboleggia l’albero della vita.
  • 3. L’incontro con Gesù è esperienza; Gesù alzò lo sguardo per vedere Zaccheo, lo chiamò per nome e gli chiese di scendere, quindi ricevette la parola di Dio:<oggi devo venire a casa tua>. Anche i diversi, come in questo caso, possono fidarsi e abbandonarsi a Gesù. I peccatori possono cambiare vita perché verranno sempre considerati e aiutati, e scegliere la via del bene, insegnata da Gesù. Come Zaccheo, anche le persone devono guardare tutti con tenerezza, senza escludere nessuno, poiché come dice Papa Francesco:<Gesù ti guarda con immensa tenerezza>. Pensiamo a quando si è in difficoltà e a come possono essere superate attraverso l’aiuto reciproco, valorizzando tutte le caratteristiche di ognuno. Dopo l’incontro con Gesù Zaccheo si alzò; alzarsi significa svegliarsi, risorgere, cominciare un cammino. Zaccheo chiamò dicendo: <Eccomi>, vuol dire che il miracolo era avvenuto. Zaccheo aveva obbedito alla legge dell’amore ed era pronto a restituire ciò che non era suo. L’episodio di Zaccheo insegna che vivere rubando e arricchendosi non rende felici, ma la felicità sta piuttosto nel restituire quello che si è ingiustamente tolto agli altri. Come attività è stata proposto una scheda di sintesi del racconto. Infine i bambini hanno cantato “Vorrei vedere Gesù”.
  • 4. Il racconto e la storia del Popolo Ebreo affascinano sempre gli alunni e suscitano in loro grande curiosità. Il personaggio di Abramo, la terra tra i due fiumi, la povertà della gente, il nomadismo, il baratto, la frustrazione di andare, sempre, alla ricerca di un posto dove abitare, la mancanza di una guida e soprattutto di una Patria hanno condotto gli alunni a maturare la capacità di accogliere, raccontare e raccontarsi, ascoltare utilizzando le varie possibilità che il linguaggio consente. La storia di Abramo narrata e presentata anche attraverso video, ha fatto emergere nei bambini un particolare interesse che li ha portati a chiedersi: - “Abramo e Sara si amavano ?” - “Abramo si fida di Dio?” - “ Il popolo lo segue con fiducia?” - “Perché Abramo non è così stupito dalla richiesta di Dio?” - “Abramo era abituato ad offrire sacrifici?” - “Perché Isacco non scappa quando si accorge che manca l’agnello per il sacrificio?” - “ La fede del padre è uguale a quella del figlio?” - “ Dopo tanti sacrifici Dio lo premia?” - “ Dio si fida di Abramo?” Ogni bambino sa di avere una storia personale, conosce le tradizioni della propria famiglia, riflette, si confronta, discute con gli adulti e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. << Non ci sarà fedeltà se non si troverà nel cuore dell’uomo una domanda per la quale solo Dio è la risposta.>> San Giovanni Paolo II
  • 5. LA SAMARITANA Gli alunni hanno ascoltato e seguito con vivo interesse la lettura del brano, e la visione del video inerente la Samaritana. La prima loro impressione è stata di ammirazione per la pazienza, la dolcezza e la disponibilità di Gesù verso la Samaritana. Le domande che sono scaturite: - “Perché Gesù parla con quella donna?” - “Cosa può fare Gesù in questi casi?” - “Le donne non si sentono a disagio?” - “Tutte le donne in Samaria erano così?” - “Proprio a lei Gesù si doveva rivolgere? Ad una donna e per di più samaritana.” Dopo aver cercato di comprendere la condizione della donna, il contesto, le abitudini e i modi di pensare si è giunti alla conclusione che tutti abbiamo bisogno di essere guidati, che non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto. Chiedere il dono dell’acqua, che viene fuori dall’amore di Gesù è l’unica strada verso la felicità. Chi non chiede rischia di morire di sete; viceversa chi beve da quella fonte morirà d’amore.
  • 6. DOCENTI: APREDA GIOVANNA E SABATINO ANNUNZIATA I BAMBINI ALL’OPERA PER IL SINODO