L’attività di marketing viene influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
Un estratto dal nostro report sulle 8 tendenze di consumo per il 2017. Nell'estratto raccontiamo 3 trend e stili di vita: life curator, survival e qualified self.
Ambiente di marketing ? Come definiamo l’ambiente di marketing ? Perchè è importante conoscerlo?
L’ambiente di marketing di un’impresa è composto dagli attori e dalle forze esterne che influenzano la sua capacità di sviluppare e di mantenere con successo nel tempo, transazioni con i propri clienti. L’ambiente di marketing è costituito da un microambiente e da un macroambiente.
L’attività di marketing viene dunque influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
• Senior. Gli over 65 rappresentano ormai uno dei target più corteggiati dai brand. Diverse le ragioni: dalla disponibilità economica, al tempo libero, alla rilevanza quantitativa. E aumentano le aziende che li eleggono a destinatari privilegiati, dedicando loro prodotti e campagne di comunicazione. A pag. 9
• Trendfood. Si conferma l’attenzione degli italiani per il cibo sano e biologico, il cui consumo, nonostante la crisi, registra un aumento significativo. E cresce anche il trend “della rinuncia”, con vegetarianesimo, veganesimo e crudismo in testa. C’è anche una new entry: il cibo etnico. A pag. 6
• Baratto. Nell’era della sharing economy, le persone riprendono a scambiarsi di tutto. Ma la transizione oggi avviene sul web, attraverso appositi siti e piattaforme online che avvicinano la domanda all’offerta. E si baratta di tutto, da vestiti a servizi, fino alle strutture ricettive. A pag.6
• Branding. Uno studio TNS sfata la convinzione diffusa secondo cui la tecnologia stia trasformando il mondo in un villaggio globale. I brand vincenti, all’opposto, si rivelano essere quelli attenti alle culture locali e in grado di plasmare la propria comunicazione a seconda dei target e Paesi di riferimento. A pag. 7
• Big Data. Preziosi alleati o “spie”? Il loro impiego è sempre più diffuso e, per certe industrie, determinante. Come per Salute e Big Pharma, che ricorrono ad App e piattaforme digitali per la gestione dei dati sanitari. Non mancano dei casi in cui la condivisione si rivela però invasiva: le smart cities per esempio potrebbero arrivare perfino a “sapere troppo” sui loro abitanti. A pag. 8
Healthy trends per il retail e per l’industriaLargo Consumo
Le esperienze di industria e retail a confronto sui bisogni emergenti di benessere e cibi sani, sempre più oggetto di sfida anche sul fronte dell’innovazione.
Le diseguaglianze sociali sono un problema sempre più grave in tutto il mondo, e stanno assumendo dimensioni preoccupanti soprattutto in quelli che sono tradizionalmente definiti come “Paesi ricchi”: lo spread tra i redditi molto alti – il cosiddetto 1% più ricco – e quelli “normali” è sempre maggiore, ma la quantità di ricchezza complessiva è sempre la stessa. Gli effetti negativi di tali diseguaglianze sono devastanti, come evidenziato dai vari studi presentati nel Journal for a Progressive Economy, di cui si cerca di dare una sintesi in questo paper (e nel successivo).
Presentazione del Professor Giuseppe Mastromatteo (Università Cattolica del Sacro Cuore - Dipartimento di Politica Economica) e del Professor Lorenzo Esposito (Banca d’Italia e Università Cattolica del Sacro Cuore Dipartimento di Politica Economica)
Migrations-Mediations. ARTS AND COMMUNICATION AS RESOURCES FOR INTERCULTURAL DIALOGUE- Un ricerca dell'Università Cattolica. La presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza
È possibile una finanza etica?
Presentazione realizzata dal Gruppo di Iniziativa Territoriale (GIT) dei soci della Provincia di Treviso di Banca Popolare Etica
L’attività di marketing viene influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
Un estratto dal nostro report sulle 8 tendenze di consumo per il 2017. Nell'estratto raccontiamo 3 trend e stili di vita: life curator, survival e qualified self.
Ambiente di marketing ? Come definiamo l’ambiente di marketing ? Perchè è importante conoscerlo?
L’ambiente di marketing di un’impresa è composto dagli attori e dalle forze esterne che influenzano la sua capacità di sviluppare e di mantenere con successo nel tempo, transazioni con i propri clienti. L’ambiente di marketing è costituito da un microambiente e da un macroambiente.
L’attività di marketing viene dunque influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
• Senior. Gli over 65 rappresentano ormai uno dei target più corteggiati dai brand. Diverse le ragioni: dalla disponibilità economica, al tempo libero, alla rilevanza quantitativa. E aumentano le aziende che li eleggono a destinatari privilegiati, dedicando loro prodotti e campagne di comunicazione. A pag. 9
• Trendfood. Si conferma l’attenzione degli italiani per il cibo sano e biologico, il cui consumo, nonostante la crisi, registra un aumento significativo. E cresce anche il trend “della rinuncia”, con vegetarianesimo, veganesimo e crudismo in testa. C’è anche una new entry: il cibo etnico. A pag. 6
• Baratto. Nell’era della sharing economy, le persone riprendono a scambiarsi di tutto. Ma la transizione oggi avviene sul web, attraverso appositi siti e piattaforme online che avvicinano la domanda all’offerta. E si baratta di tutto, da vestiti a servizi, fino alle strutture ricettive. A pag.6
• Branding. Uno studio TNS sfata la convinzione diffusa secondo cui la tecnologia stia trasformando il mondo in un villaggio globale. I brand vincenti, all’opposto, si rivelano essere quelli attenti alle culture locali e in grado di plasmare la propria comunicazione a seconda dei target e Paesi di riferimento. A pag. 7
• Big Data. Preziosi alleati o “spie”? Il loro impiego è sempre più diffuso e, per certe industrie, determinante. Come per Salute e Big Pharma, che ricorrono ad App e piattaforme digitali per la gestione dei dati sanitari. Non mancano dei casi in cui la condivisione si rivela però invasiva: le smart cities per esempio potrebbero arrivare perfino a “sapere troppo” sui loro abitanti. A pag. 8
Healthy trends per il retail e per l’industriaLargo Consumo
Le esperienze di industria e retail a confronto sui bisogni emergenti di benessere e cibi sani, sempre più oggetto di sfida anche sul fronte dell’innovazione.
Le diseguaglianze sociali sono un problema sempre più grave in tutto il mondo, e stanno assumendo dimensioni preoccupanti soprattutto in quelli che sono tradizionalmente definiti come “Paesi ricchi”: lo spread tra i redditi molto alti – il cosiddetto 1% più ricco – e quelli “normali” è sempre maggiore, ma la quantità di ricchezza complessiva è sempre la stessa. Gli effetti negativi di tali diseguaglianze sono devastanti, come evidenziato dai vari studi presentati nel Journal for a Progressive Economy, di cui si cerca di dare una sintesi in questo paper (e nel successivo).
Presentazione del Professor Giuseppe Mastromatteo (Università Cattolica del Sacro Cuore - Dipartimento di Politica Economica) e del Professor Lorenzo Esposito (Banca d’Italia e Università Cattolica del Sacro Cuore Dipartimento di Politica Economica)
Migrations-Mediations. ARTS AND COMMUNICATION AS RESOURCES FOR INTERCULTURAL DIALOGUE- Un ricerca dell'Università Cattolica. La presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza
È possibile una finanza etica?
Presentazione realizzata dal Gruppo di Iniziativa Territoriale (GIT) dei soci della Provincia di Treviso di Banca Popolare Etica
2. FORNITURA A CHILOMETRO ZERO
Questo outcome di apprendimento svilupperà i seguenti argomenti
La globalizzazione
La salute
3. CHE COS’È LA GLOBALIZZAZIONE
Con il termine globalizzazione s'intende quel fenomeno economico che facilita il passaggio
dai mercati nazionali a quelli mondiali. Il fenomeno dipende da vari fattori: la riduzione
dei vincoli protezionistici e normativi, l'evoluzione della tecnologia dell'informazione,
l'espansione del settore terziario nell'economia e la maggior rapidità dei mezzi di trasporto.
Caratteristica della globalizzazione è vedere gli stessi prodotti in tutto il mondo.
La globalizzazione è l’antitesi della produzione a km zero, in quanto la produzione avviene
con imprese dislocate in varie parti del mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove
i costi di produzione sono molto bassi (delocalizzazione).
La globalizzazione influenza la società nel suo complesso, in ambito economico, tecnico,
scientifico, culturale e sociale. Essa provoca una complessiva omogeneizzazione,
comportando l’eliminazione delle diversità e delle differenze tra le persone.
4. A COSA HA PORTATO LA GLOBALIZZAZIONE?
La globalizzazione ha portato a :
un aumento del commercio internazionale
compagnie ed imprese che operano in più paesi
una maggiore dipendenza dall'economia globale
la libera circolazione di capitali, beni e servizi
Sebbene la globalizzazione stia probabilmente contribuendo a creare
più ricchezza nei paesi in via di sviluppo, non sta aiutando a colmare il
divario tra i paesi più poveri del mondo e quelli più ricchi.
5. ACQUISTI NON GLOBALIZZATI
Per contrastare la globalizzazione, alcune persone scelgono di non
utilizzare organizzazioni multinazionali con cui fare trading
Per il loro approvvigionamento di cibo, scelgono di andare dagli
agricoltori locali e comprare il cibo direttamente da loro. Questo li
aiuta a diventare più eco-compatibili, cioè non dannosi per l'ambiente.
Comprendono cioè l'importanza di ridurre la quantità di passaggi per
l’acquisto del cibo
Conoscono le migliori fonti (non le organizzazioni globali) per
acquistare i loro prodotti