2° parte delle slides sugli affidamenti dei servizi sociali. In questa parte si trattano alcuni temi particolari come la sussidiarietà, l'accreditamento, la co-progettazione, il lavoro per i disabili.
Presentazione a cura della dott.ssa Marina Guglielmi sul tema: ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LE MODALITÀ
DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DEL SISTEMA
INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI
PREVISTO DALL’ARTICOLO 35, COMMA 5, DELLA
LEGGE REGIONALE 31 MARZO 2006, N. 6
Presentazione a cura della dott.ssa Marina Guglielmi sul tema: ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LE MODALITÀ
DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DEL SISTEMA
INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI
PREVISTO DALL’ARTICOLO 35, COMMA 5, DELLA
LEGGE REGIONALE 31 MARZO 2006, N. 6
Programma 2121 è un progetto non filantropico, ma un’ampia partnership pubblico-privata multi-attore che unisce realtà tra loro istituzionalmente e strutturalmente differenti nel perseguimento di un obiettivo comune: l’implementazione di tirocini di reinserimento lavorativo finalizzati all’inclusione sociale di detenuti, in grado di unire formazione ed esperienza lavorativa in vista di un effettivo e sostenibile reinserimento nella società attraverso il lavoro.
La possibilità di rendersi occupabili attraverso tirocinio lavorativo in ambiente non protetto offerta ai detenuti come in Programma 2121, contribuisce in modo rilevante ad alcuni SDG(s). Si segnala inoltre la centralità innovativa della governance in Programma 2121, come elemento fondamentale per la sostenibilità del progetto.
I tratti distintivi principali sono: Tirocini equamente retribuiti in ambienti "non protetti"; Partnership a valore condiviso - Non un'iniziativa filantropica; Competenze trasversali e tecniche; Focus sullo sviluppo dell'occupabilità dei detenuti; Sottoscrizione di una clausola sociale volontaria per attivare la partecipazione dell'industria.
I risultati della valutazione di parte terza dell'impatto del valore sociale hanno indicato la creazione complessiva di AUS 2.4Mil e per:
Partecipanti miglioramento di: Autostima; Sensazione dignità; Aspirazioni; Posizione finanziaria; Relazioni famigliari; Speranza; Qualità della vita; Connessioni sociali
Famiglia dei detenuti miglioramento di: Posizione finanziaria; Relazioni famigliari
Governo: Risparmio sui costi grazie alla riduzione dei reati
Settore in generale aumento di: Inclusività nel processo di assunzione; ESG compliance.
Per maggiori informazioni: www.programma2121.org
Cittadini protagonisti in Comune per attuare la CostituzioneFranco Brugnola
L'intervento svolto da me nella sala consiliare del Comune di Torrice il 27 dicembre 2019 in occasione del convegno su "Il cittadino protagonista: partecipazione, informazione, trasparenza e tutela della legalità nei rapporti con la P.A."
Gli strumenti normativi per regolare il rapporto fra le organizzazioni di volontariato e gli enti pubblici (convenzioni, rendiconti, contratti, regole, ecc.).
Azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti mediante l’introduzione dei modelli innovativi nella gestione dei servizi
Sharing cities: le esperienze e le istanze in immagini e parole FPA
"Sharing City, dalla visione alle realtà. Esperienze e soggetti dell'economia collaborativa": il Report del LIS - Laboratorio Innovazione Sociale "Margherita Hack" . Lo scorso 25 maggio nell'ambito FORUM PA 2016 ha ospitato un pomeriggio di lavori dedicato al confronto tra le esperienze di sharing economy già attive sui territori italiani, il legislatore, la PA locale e la rappresentanza del nuovo prosumer, alla luce della proposta di legge sulla sharing economy in discussione. Buona lettura!
Pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’in...dmelpi
Intervento del Prof. Marco Meneguzzo e del Dr. Tobiolo Gianella in occasione del pomeriggio di studio “Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV) – Accademia di architettura, Mendrisio
L'intervento di Giuseppe Franco Ferrari al convegno "partenariato pubblico-pr...Giuseppe Franco Ferrari
Il professor Giuseppe Franco Ferrari, docente di diritto presso l'Università Bocconi di Milano è intervenuto al convegno "Partenariato pubblico - privato e patto di stabilità"
LEPS: la supervisione del personale dei servizi socialiFranco Pesaresi
Questo articolo è il settimo di una serie di schede sui Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). I precedenti articoli erano relativi ai LEPS del “Percorso assistenziale integrato” , delle “Dimissioni protette” , del “Pronto intervento sociale” , della “Prevenzione allontanamento familiare - P.I.P.P.I.” , dei “Servizi per la residenza fittizia per i senza dimora” , dell’ “Assistenza domiciliare sociale” ora invece ci si occupa del LEPS relativo alla “Supervisione del personale dei servizi sociali”.
SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
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Programma 2121 è un progetto non filantropico, ma un’ampia partnership pubblico-privata multi-attore che unisce realtà tra loro istituzionalmente e strutturalmente differenti nel perseguimento di un obiettivo comune: l’implementazione di tirocini di reinserimento lavorativo finalizzati all’inclusione sociale di detenuti, in grado di unire formazione ed esperienza lavorativa in vista di un effettivo e sostenibile reinserimento nella società attraverso il lavoro.
La possibilità di rendersi occupabili attraverso tirocinio lavorativo in ambiente non protetto offerta ai detenuti come in Programma 2121, contribuisce in modo rilevante ad alcuni SDG(s). Si segnala inoltre la centralità innovativa della governance in Programma 2121, come elemento fondamentale per la sostenibilità del progetto.
I tratti distintivi principali sono: Tirocini equamente retribuiti in ambienti "non protetti"; Partnership a valore condiviso - Non un'iniziativa filantropica; Competenze trasversali e tecniche; Focus sullo sviluppo dell'occupabilità dei detenuti; Sottoscrizione di una clausola sociale volontaria per attivare la partecipazione dell'industria.
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Partecipanti miglioramento di: Autostima; Sensazione dignità; Aspirazioni; Posizione finanziaria; Relazioni famigliari; Speranza; Qualità della vita; Connessioni sociali
Famiglia dei detenuti miglioramento di: Posizione finanziaria; Relazioni famigliari
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Settore in generale aumento di: Inclusività nel processo di assunzione; ESG compliance.
Per maggiori informazioni: www.programma2121.org
Cittadini protagonisti in Comune per attuare la CostituzioneFranco Brugnola
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SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
LEPS: Servizi per la residenza fittizia per i senza dimoraFranco Pesaresi
Per le persone senza dimora, la residenza anagrafica rappresenta un requisito decisivo per le sue possibilità di inclusione, perché ad essa si collega la possibilità di usufruire dei servizi sanitari, socio-assistenziali e abitativi, erogati dagli enti locali.
Una persona senza dimora può eleggere a suo domicilio non necessariamente un luogo fisico, l’importante è che scelga il Comune presso cui stabilisce i suoi interessi In questo caso, la persona viene iscritta in una via fittizia, territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico; una via dove non vive nessuno e che in realtà non esiste, ma che viene istituita per dare la possibilità anche alle persone senza dimora di ottenere la residenza e i diritti ad essa connessi.
A quattro anni dal primo lockdown, e nella quarta giornata nazionale per le vittime del Covid, l'articolo si occupa delle residenze per
anziani ritornando a quel periodo terribile che ha segnato le vite, e le morti, di migliaia di anziani ricoverati. Lo facciamo
con la recensione del libro di Costanzo Ranci “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo” (Mimesis
Edizioni, 2023).
ANZIANI. RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DEL PNRR, MA LA RIFORMA NON C'E'Franco Pesaresi
Il Decreto Legislativo attuativo n. 29/2024, in grandissima parte, non dà attuazione alla Legge delega rinviando quasi tutte le decisioni più importanti ad una serie impressionante di ulteriori 19 decreti e linee guida. Nei prossimi mesi bisognerà cogliere ogni occasione, compresa quelle dei tanti decreti attuativi previsti, per recuperare i contenuti in linea con le previsioni più innovative della legge 33/2023.
Il servizio di Pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari si attiva in caso di emergenze ed urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno.
RIFORMA NON AUTOSUFFICIENZA: TRADIMENTI E RINVIIFranco Pesaresi
on il Decreto Legislativo attuativo, approvato il 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri anziché procedere con l’avvio dell’attuazione della riforma della non autosufficienza prevista dalla Legge Delega 33/2023, si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa. Franco Pesaresi mette a fuoco gli elementi centrali del recente Decreto, evidenziandone la distanza dai contenuti della Legge delega approvata meno di un anno fa dal Governo, una riforma che anziani non autosufficienti e caregiver attendono da anni.
LE DIMISSIONI PROTETTE (riordinate nel 2021-22)Franco Pesaresi
Le dimissioni protette sono state individuate come Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS). L'articolo riordina il quadro normativo delle dimissioni protette.
Bilancio 2024: i fondi per la disabilità sono diminuiti?Franco Pesaresi
Dopo la presentazione della Legge di Bilancio 2024 al Parlamento si è sviluppata una discussione sulla dimensione dei fondi destinati alla disabilità tra chi affermava che i fondi sono diminuiti rispetto all’anno precedente e le dichiarazioni del Governo che invece affermavano che i fondi sono rimasti gli stessi.
Come stanno effettivamente le cose?
Il Decreto del Ministero del Salute n. 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale ha introdotto un nuovo strumento per
l’assistenza globale dei pazienti territoriali: il Progetto di salute. In questo contributo, l'autore propone un’analisi
dello strumento come definito dal quadro normativo e propone alcune valutazioni rispetto alla sua attuazione nel sistema
organizzativo dei servizi.
Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa (2° parte)Franco Pesaresi
Seconda parte di un articolo che affronta il tema della regolamentazione nazionale degli alloggi per anziani. Negli ultimi due anni sono uscite ben 5 norme che dicono cose diverse ed inadeguate.
Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa (1° parte)Franco Pesaresi
Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi
dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e
confuso.
Le Marche approvano l'attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienzaFranco Pesaresi
Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. L'autore mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.
La rivista "Abitare e Anziani" n.3/2023 ha dedicato l'intero numero agli alloggi assistiti. E' presente il mio articolo: "Gli alloggi assistiti: un'alternativa alle strutture residenziali per anziani".
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
PRIME MISURE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Franco Pesaresi
Le proposte del "Patto per la non autosufficienza" per la legge di bilancio 2024 per avviare un piano di legislatura per l'attuazione della L. 33/2023.
1. Gli affidamenti dei servizi
sociali alle cooperative
2° parte
La 1° parte delle slides è reperibile al seguente indirizzo web:
http://www.slideshare.net/francopesaresi/gli-affidamenti-dei-servizi-sociali-alle-cooperative
Franco Pesaresi
Comune di Ancona
Osimo – 3 febbraio 2010
3. Franco Pesaresi 3
Friuli: l’affidamento nella
sussidiarietà/1
L’utilizzo di forme alternative agli appalti può essere
giustificato:
– Dalle modalità attraverso le quali il servizio oggetto di
affidamento è stato progettato e programmato; o
– Dalle caratteristiche dei soggetti individuati quali
potenziali partner di specifiche progettualità; o
– Perché l’amministrazione intende condividere con il
soggetto privato responsabilità inerenti l’esercizio di
funzioni pubbliche coinvolgendolo nella gestione di un
pubblico servizio.
4. Franco Pesaresi 4
Friuli: l’affidamento nella
sussidiarietà/2
Le seguenti procedure possono costituire una forma
concreta di attuazione del principio di sussidiarietà
orizzontale perché sono quelli che offrono maggiori
possibilità di sviluppare rapporti innovativi e di favorire
sinergie operative fra pubblica amministrazione e i soggetti
privati:
1. La concessione;
2. Gli accordi integrativi e sostitutivi del provvedimento;
3. Il convenzionamento diretto e le attribuzioni di
vantaggi economici.
5. Franco Pesaresi 5
Friuli: la concessione
Con la concessione di un servizio
pubblico si trasferisce in capo ad un
privato un potere di cui la PA è titolare. Il
privato diventa sostituto della PA nella
erogazione del servizio assumendo il
rischio gestionale.
E’ l’utente che compensa il
concessionario.
Scelta del concessionario attraverso una
gara informale invitando almeno 5
concorrenti.
6. Franco Pesaresi 6
Friuli: accordi integrativi e
sostitutivi del provvedimento
Sono strumenti giuridici (art.11 L. 241/1990) che hanno la
peculiare funzione di permettere alle PA di negoziare con i
privati le modalità di esercizio di funzioni pubbliche.
In questo caso l’impegno della PA a corrispondere utilità
economiche in cambio dell’apporto del soggetto privato
non costituisce il corrispettivo per il compimento di un
servizio ma è la conseguenza dell’assunzione da parte del
privato del dovere di realizzare o collaborare nell’esercizio
di una funzione sociale (prevista nel pdz).
Procedura di selezione pubblica con invito a
presentare manifestazioni di interesse. In caso di
più manifestazioni si sollecita prioritariamente un
accordo fra i richiedenti.
7. Franco Pesaresi 7
Friuli: il convenzionamento diretto e le
attribuzioni di vantaggi economici
L’ente pubblico può concedere
finanziamenti e può stipulare convenzioni
con associazioni di volontariato e le
associazioni di promozione sociale per lo
svolgimento di attività rimborsando alle
stesse le spese sostenute.
Le PA devono dotarsi di un regolamento
per definire le modalità di individuazione
del partner e per l’attribuzione di
finanziamentio e vantaggi economici.
9. Franco Pesaresi 9
L’accreditamento istituzionale
L’accreditamento istituzionale è uno strumento di
regolazione dell’accesso al mercato sociale.
Le norme infatti stabiliscono che se un soggetto
privato vuole gestire un servizio sociale per conto
del Pubblico, oltre che al contratto, deve
innanzitutto essere accreditato (in qualche regione ci
sono limiti all’accreditamento) e cioè possedere una
serie di requisiti strutturali ed organizzativi.
L’accreditamento istituzionale può essere uno
strumento molto utile da utilizzare in alcune
procedure di affidamento.
10. Franco Pesaresi 10
Come concepire l’accreditamento?
C’è chi lo considera uno strumento per inserire i soggetti
privati in un mercato regolato e controllato in cui pubblico e
privato operano in concorrenza fra loro;
C’è chi lo considera un meccanismo di selezione dei
soggetti che svolgono attività per conto delle Pubbliche
amministrazioni.
Questa seconda ipotesi è quella che ci convince di più ma
dobbiamo lasciare aperta la porta anche alla prima ipotesi.
Lo strumento è adattabile e i comuni lo devono utilizzare
flessibilmente secondo le loro esigenze.
11. Franco Pesaresi 11
Comune di Ancona e accreditamento
Utilizzato per selezionare i gestori. Caso degli asili nido. Il
comune non ha strutture ed ha invece bisogno di asili nido.
La selezione è avvenuta fra i gestori privati (cooperative e
non) di strutture già accreditate presenti nel territorio .
Utilizzato per migliorare la qualità dei gestori. Caso delle
agenzie di recupero scolastico. Erano già presenti (privati e
volontari) nel territorio (5). Abbiamo stabilito i requisiti, le
abbiamo accreditate, abbiamo distribuito i “buoni “ alle
famiglie bisognose di recupero scolastico per i figli,
abbiamo dato alle famiglie la possibilità di scegliere
l’agenzia dove spendere i buoni. Convenzione con tutti i
soggetti accreditati per regolare i rapporti.
12. Franco Pesaresi 12
Lombardia: uso
dell’accreditamento
La regione Lombardia (DGR 9/1353/2011) prevede
la possibilità di derogare da forme di selezione
pubblica e di procedere alla collaborazione
diretta:
– Per la sperimentazione di unità di offerta e di
nuovi modelli gestionali dei servizi;
– In presenza di soggetti accreditati;
– Da regolare con convenzione da approvarsi
con provvedimento amministrativo motivando
le ragioni dell’intervento e della scelta del
soggetto, gli strumenti di controllo, vigilanza e
verifica.
13. Franco Pesaresi 13
Lombardia: accordi procedimentali
La scelta del soggetto accreditato può avvenire anche con
gli accordi procedimentali previsti dall’art.11 della L.
241/1990.
Il soggetto accreditato e le relative proposte progettuali
vanno selezionate sula base di criteri predefiniti e di
procedura pubblica.
Attuazione della logica dell’accordo procedimentale è la
coprogettazione
14. Franco Pesaresi 14
Come usare l’accreditamento?
La regione e i comuni devono puntare con maggior forza
sullo strumento dell’accreditamento istituzionale per
regolare l’accesso al mercato sociale.
La regione deve spiegare con maggiore chiarezza il
procedimento autorizzazione/accreditamento/accordo
contrattuale che nella legge regionale non è chiaro e che è
molto migliorato con il Piano sociale regionale.
Deve essere spiegato che l’accreditamento rappresenta una
opportunità. Può essere d’aiuto anche se non in tutte le
situazioni a patto che venga interpretato con flessibilità e
intelligenza (come abbiamo visto in due esempi molto
diversi: asili nidi e recupero scolastico.)
16. Franco Pesaresi 16
Le co-progettazioni
Le co-progettazioni sono un oggetto misterioso.
Se ne parla molto ma sono rarissime. Solo l’1% (3 su 232)
degli affidamenti dei capoluoghi segue questa procedura.
Ancora meno nel 2006 e 2007.
Anche la regione Veneto nelle sue lunghissime linee guida
(69 pagine) non ne parla esplicitamente se non
collocandole fra gli accordi procedimentali (L.241/00). Nel
parlano esplicitamente l’E. Romagna, il Piemonte e la Puglia
prevedendo istruttorie pubbliche a cui possono partecipare
solo soggetti del territorio di riferimento (qualche dubbio su
questo ultimo aspetto) e, in Puglia, solo per progetti sotto
soglia. Anche la Basilicata ne parla genericamente.
L’Abruzzo annuncia indirizzi non ancora emanati.
17. Franco Pesaresi 17
Le co-progettazioni in Lombardia
La Lombardia descrive nel dettaglio le procedure per la co-
progettazione.
La co-progettazione ha per oggetto la definizione
progettuale di iniziative in partnership fra ente pubblico e
soggetto del terzo settore.
Il soggetto partner deve essere individuato con una
procedura di selezione pubblica. Si bandisce una istruttoria
pubblica allo scopo di identificare il soggetto partner.
Il procedimento si articola nelle seguenti fasi: 1. definizione
degli ambiti di intervento; 2. invito a presentare le proposte
progettuali; 3. istruttoria pubblica; 4. selezione dei soggetti;
co-progettazione tra i soggetti preventivamente selezionali
e l’ente locale.
18. Franco Pesaresi 18
Le co-progettazioni in Friuli
I comuni possono indire istruttorie pubbliche per la
coprogettazione di interventi innovativi e sperimentali
riservati al terzo settore.
Il soggetto privato può operare non solo in termini di mero
erogatore dei servizi ma assumere un ruolo maggiormente
attivo anche nelle fasi programmatorie e progettuali
conferendo risorse e soluzioni proprie.
Dette procedure possono avere come esito gli accordi di
collaborazione (art.119, Dlgs 267/2000) che non sono veri e
propri affidamenti ma più strumenti per la collaborazione e
la partnership.
Bando pubblico per la selezione del partner con progetto
contenente offerta economicamente più vantaggiosa,
progettazione congiunta, definizione negoziale del costo
delle prestazioni, stipula convenzione.
20. Franco Pesaresi 20
Lavoro per i disabili
La normativa distingue fra:
– “Laboratori protetti”
–cooperative sociali di tipo B.
21. Franco Pesaresi 21
Laboratori protetti (art. 52 Dlgs 163/2006)
I comuni possono riservare la partecipazione alle
procedure d’appalto ai Laboratori protetti.
Il Laboratorio protetto deve possedere tutti i seguenti
requisiti:
1. Deve essere un soggetto giuridico che eserciti in via
stabile e principale un’attività economica organizzata;
2. Deve avere fra le finalità statutarie dell’ente, quella
dell’inserimento lavorativo delle persone disabili;
3. Deve avere la maggioranza di lavoratori disabili che, in
ragione della natura o della gravità del loro handicap, non
possono esercitare un’attività professionale in
condizioni normali.
Occorre un bando di gara completo per affidare la fornitura
ad un Laboratori protetto.
22. Franco Pesaresi 22
Cooperative sociali tipo B (art. 5
L381/1991)
I comuni possono stipulare convenzioni con le cooperative
sociali di tipo B (svolgono una attività diversa dal settore
sociale ed educativo) finalizzate all’inserimento lavorativo
di persone svantaggiate, anche in deroga alla disciplina in
materia di contratti.
Le cooperative sociali di tipo B devono possedere un
organico costituito almeno per il 30% da persone disagiate
(invalidi fisici, psichici e sensoriali, tossicodipendenti,
alcolisti, ecc.).
Queste procedure possono essere ancora previste per le
forniture di beni o servizi di importo inferiore alla soglia
comunitaria (Umbria).
Umbria ha anche previsto 5% di tutti i servizi esternalizzati.
23. Franco Pesaresi 23
Differenze?
Entrambi i soggetti perseguono finalità
sociali ma i requisiti richiesti sono diversi.
Le cooperative sociali di tipo B non sono
Laboratori protetti ma possono
accreditarsi come tali se acquisiscono i
requisiti prescritti.
24. Franco Pesaresi 24
Veneto
La regione Veneto nell’approvare la nuova legge sulla
cooperazione sociale (LR 23/2006), dopo l’approvazione del
D. Lgsl. 163/2006, ha avvicinato le due normative.
Il Veneto ha previsto appalti riservati per le cooperative
sociali di tipo B senza distinzione di soglia, a patto che:
– La cooperativa sia composta in maggioranza (non il 30%) da persone
svantaggiate o deboli (non disabili);
– La cooperativa sia iscritta all’albo regionale;
– Possano partecipare all’appalto analoghi organismi aventi sede
nell’Unione Europea in possesso di requisiti equivalenti a quelli
richiesti per l’iscrizione all’albo.
E’ praticabile questa strada che semplifica? Può essere una
indicazione anche per la nostra regione?
Calabria invece ha definito laboratori protetti quelli che rispettano
l’art. 52 DLgsl 163.
25. Franco Pesaresi 25
Lombardia
Appalti sotto soglia comunitaria
Si possono stipulare convenzioni con cooperative sociali
di tipo B in deroga alle normali procedure al fine di creare
opportunità lavorative per le persone svantaggiate.
Appalti sopra la soglia comunitaria
– nei bandi di gara e nei capitolati è facoltà dell’amministrazione
inserire l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego di persone
svantaggiate e di adottare specifici programmi di inserimento
lavorativo;
– Alla gara può partecipare qualunque impresa (cooperativa e non);
– La verifica della capacità di adempiere agli obblighi non può
intervenire prima dell’aggiudicazione.
– Aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa (70% e 30%).
26. Franco Pesaresi 26
Friuli Venezia Giulia
Appalti importo minore di € 50.000
Le amministrazioni non sono tenute al rispetto di alcuna forma vincolante
di selezione della coop. sociale (ma è meglio se espletano una procedura
selettiva)
Appalti superiori a € 50.000 ma sotto soglia comunitaria
Si possono stipulare convenzioni con cooperative sociali di tipo B in
deroga alle normali procedure al fine di creare opportunità lavorative per
le persone svantaggiate. Selezione attraverso procedura negoziata previo
espletamento di gara ufficiosa tra almeno 3 coop sociali.
Appalti sopra la soglia comunitaria
– nei bandi di gara e nei capitolati è facoltà dell’amministrazione
inserire l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego di persone
svantaggiate e di adottare specifici programmi di inserimento
lavorativo;
– Alla gara può partecipare qualunque impresa (cooperativa e non).
27. Franco Pesaresi 27
Friuli: Laboratori protetti (art. 52 Dlgs 163/2006)
I comuni possono riservare la partecipazione alle
procedure d’appalto ai Laboratori protetti.
Il Laboratorio protetto deve possedere tutti i seguenti
requisiti:
1. Deve essere un soggetto giuridico che eserciti in via
stabile e principale un’attività economica organizzata;
2. Deve avere fra le finalità statutarie dell’ente, quella
dell’inserimento lavorativo delle persone disabili;
3. Deve avere la maggioranza di lavoratori disabili che, in
ragione della natura o della gravità del loro handicap, non
possono esercitare un’attività professionale in
condizioni normali. (acquisiti anche dopo l’aggiudicazione)
Occorre un bando di gara completo per affidare la fornitura
ad un Laboratori protetto (mancando normativa italiana). Coop
possono farsi accreditare come lab. protetti
29. Franco Pesaresi 29
Le regioni
La L. 328 prevede che le regioni adottino specifici indirizzi
per regolamentare i rapporti tra enti locali e terzo settore
con particolare riferimento ai sistemi di affidamento dei
servizi alla persona.
17 regioni l’hanno fatto anche se non tutte hanno
perfezionato il loro percorso. Alcune (E. Romagna, Calabria,
FVG) devono approvare le norme attuative. La Sicilia ha
regolato la materia con uno strumento debolissimo: una
circolare.
Anche la regione Marche deve rinnovare il proprio quadro
normativo ma l’importanza della materia richiede un assetto
principale regolato dalla legge regionale a cui si possono
affiancare indirizzi attuativi di rango inferiore.