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Le difficoltà linguistiche, culturali, territoriali dei bambini e delle famiglie
la Salute
Giuseppe Cirillo
Pediatra Volontario Ambulatorio Emergency Castelvolturno
Associazione Culturale Pediatri
ISTAT
L’Integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni
Napoli 6 dicembre 2016
ACCESSO AI SERVIZI E DISUGUAGLIANZE
Ogni differenza di salute riferibile all’istruzione, alla condizione sociale o ad altre
caratteristiche individuali quali l’etnia, deve considerarsi una discriminazione,
la negazione di un diritto.
L’equità nella salute è un valore etico, normativo, fondato sul principio
della giustizia distributiva, e fa parte dei principali diritti dell’uomo.
I determinanti primari (reddito, lavoro, istruzione,..) influenzano fortemente
i determinanti secondari (comportamenti, abitudini di vita, accesso e utilizzazione dei servizi)
e determinano , insieme ai fattori ambientali e biologici, i risultati di salute e
le disuguaglianze relative.
Esempio: il sovrappeso e l’obesità da abitudini alimentari scorrette per incapacità a capire i
valori nutrizionali degli alimenti e quindi eccesso di zuccheri, sale, grassi, attraverso l’uso di
cibo spazzatura anche dai due anni in poi.
CATENE CAUSALI DI ESPOSIZIONE CHE PORTANO ALLA MALATTIA
D1
D2….n
Pa1 O1 S1P1
P2….n Pa2….n O2 S3….n
Cause distali
Socio-
economiche
Cause prossimali Segnali fisio-
patologici
Outcomes Sequele
Es. le cause distali socio-economiche comprendono il reddito, l’istruzione e l’occupazione, i
rapporti sociali, servizi accessibili e appropriati, tutte influenzano i livelli dei fattori prossimali quali
l’inattività, la dieta, l’uso di tabacco ed alcool, l’alienazione, L’estraneità, la separazione e
l’isolamento; questo interagisce con i segnali e le cause fisiologiche e fisiopatologiche, come la
pressione arteriosa, i livelli di Colesterolo e il metabolismo del glucosio, la stigmatizzazione e
l’emarginazione per causare la malattia cardio-vascolare ed il malessere psico-sociale.
Le sequele comprendono la morte e la disabilità.
Prevenzione Trattamento
WHO Report 2002
I bambini a rischio sociale richiedono più visite al pronto
soccorso e molte delle consultazioni sono improprie
I bambini di basso livello economico-sociale accedono più
difficilmente ai servizi di prevenzione
condizioni socio-economiche
accesso ai servizi sanitari
LE DIFFICOLTÀ TERRITORIALI
Castelvolturno ha 24.727 abitanti (2013)
Al 1º gennaio 2014 la popolazione straniera residente nel Comune
era di 3.568 persone, pari al 14,6% della popolazione.
Secondo stime degli operatori sociosanitari, questa popolazione va moltiplicata per
tre (quindi circa 10.000 persone).
Le nazionalità maggiormente rappresentate sono al 2013:
 Nigeria n.1.061
 Ghana n. 502
 Ucraina n. 328
 Polonia n. 260
Natalità (2013) dell’11,3 per mille: 279 nuovi nati per anno
(il 6,4% da madre straniera in Campania, il 9,7% in provincia di Caserta).
La popolazione femminile in età feconda (15-49 anni) è di n. 6.054 di cui 1.135
straniere.
La Popolazione infantile di 0-2 anni (primi mille giorni) è di n. 865 di cui il 18,9%
stranieri.
Straniere % Italiane %
Non coniugate 37,5 14,3
Livello istruzione medio-basso 57,2 35,3
Madri adolescenti < 18 anni
< 20 anni
4,0
5,1
3,3
3,0
Nati pretermine 6,5 5,9
Nati basso peso < 2.500 gr 7,0 5,6
Natimortalità 0,6 O,3
Inizio tardivo delle cure > 11
settimane
22,9 9,6
TC 41,5 60,7
Madri straniere
77,8% età 20-34 anni
Età n. stranieri Tot popolaz. %
0 -2 164 865 18,9
3 - 5 228 927 24,6
6 - 10 196 1.400 14,0
11 -14 107 1.056 10,1
15 - 18 72 1.024 7,0
Totale 767 5.272 14,5
Bambini e ragazzi stranieri per anno di vita
Situazione sociale dei nuclei familiari
 Le famiglie italiane e straniere per la maggior parte sono monoreddito o con capofamiglia
disoccupati, molti i precari o con uno dei due genitori che vive lontano dalla famiglia.
 Tra gli italiani è alta la percentuale di genitori con la sola licenza elementare e/o media, la
percentuale di analfabeti risulta essere il doppio della media italiana.
 Vi è una percentuale importante di famiglie legate, in un modo o nell’altro, alla criminalità,
organizzata e non
 Vi è scarsa presenza di luoghi di aggregazione ed incontro, di confronto e scambi dove i
ragazzi possano trascorrere il tempo libero in modo costruttivo e/o in movimento (non c’è
una biblioteca, una libreria, un centro sportivo, un teatro)
 Vi è un disagio sociale diffuso per i gravi problemi di convivenza e disgregazione del
territorio che ha portato ad un esasperato individualismo delle famiglie, all’indifferenza
generalizzata per la vita comunitaria;
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ACCESSO AI SERVIZI SANITARI
 Difficoltà linguistiche e culturali
Le famiglie di alcune etnie stanno a casa perché non c’è nessuno
in famiglia che parli in italiano o in inglese (vedi iraniani,…)
(Necessità della mediazione culturale non occasionale)
 Leggi e regolamenti (i bambini in Campania senza codice fiscale non
accedono al pediatra di base),
 economiche (ticket,…)
 mobilità (trasporti pubblici insufficienti, mobilità privata quasi
inesistente)
 Organizzazione familiare
 Grandi difficoltà ci sono frequentemente nell’accesso ai servizi pediatrici di 2° e
3° livello (ospedale, clinica universitaria), per problemi di mobilità, linguistici-
culturali, economici. Questo soprattutto per i bambini con patologie croniche
e/o di lunga durata, là dove sono richiesti numerosi e costanti controlli nel
tempo.
 Difficoltà nella compliance in caso di malattie croniche e/o che
necessitano di controlli molteplici (vedi bambini prematuri)
Al fine di colmare un vuoto normativo e soprattutto assistenziale, da dicembre 2014,
Emergency sta offrendo, assistenza pediatrica ai minori che non hanno i “requisiti” per
l’iscrizione al SSN e la scelta del Pediatra di libera scelta.
Presso l’ambulatorio fisso, in via Domiziana, nel periodo gennaio-aprile 2016, sono stati
104 i minori da 0 14 anni, seguiti dall’ambulatorio pediatrico.
L’Ambulatorio pediatrico di Emergency
 patologie acute delle prime vie aeree,
 gastroenteriti,
 piodermiti,
 candidosi muco-cutanee.
 drepanocitosi,
 broncopolmonite,
 patologie respiratorie legate alla prematurità,
 sovrappeso-obesità, anche grave, di numerosi bambini.
La Campania detiene il primato italiano dell’eccesso ponderale con il 27,2% di sovrappeso e 21,5%
di obesità nelle classi delle scuole medie inferiori.
Le diagnosi principali
Per andare verso e per una sanità dell’offerta attiva, nel mese di luglio 2015, si è deciso di intraprendere
una attività di educazione alimentare rivolta direttamente ai bambini in età scolare attraverso
l’organizzazione di incontri ludico-educativi prima presso centri diurni e campi estivi frequentati da
bambini italiani e stranieri e poi con l’inizio dell’anno scolastico nelle scuole primarie del territorio, in
particolare alle prime classi.
Il Progetto, intitolato, ” Mangiare bene e vivere meglio nella Comunità” , è al
momento in una fase sperimentale e vede lavorare in rete il Comune di Castel
Volturno, con l’Assessorato alle Politiche sociali, l’ASL con il Dipartimento materno-
infantile, Emergency, l’Associazione Culturale Pediatri, i PLS e le Scuole.
Il progetto integrato ha l’obiettivo di Individuare l’eccesso ponderale infantile per un
intervento di promozione della salute, relativo alle abitudini alimentari ed all’attività
fisica, nelle scuole primarie del territorio.
 Organizzazione dei servizi sanitari
o in risposta alla domanda, non andare verso,..
o orari non adeguati alle condizioni della popolazione
o soglia alta di accesso (prenotazione,…..)

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Giuseppe Cirillo-Seconde generazioni tra difficoltà linguistiche e territoriali

  • 1. Le difficoltà linguistiche, culturali, territoriali dei bambini e delle famiglie la Salute Giuseppe Cirillo Pediatra Volontario Ambulatorio Emergency Castelvolturno Associazione Culturale Pediatri ISTAT L’Integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni Napoli 6 dicembre 2016
  • 2. ACCESSO AI SERVIZI E DISUGUAGLIANZE Ogni differenza di salute riferibile all’istruzione, alla condizione sociale o ad altre caratteristiche individuali quali l’etnia, deve considerarsi una discriminazione, la negazione di un diritto. L’equità nella salute è un valore etico, normativo, fondato sul principio della giustizia distributiva, e fa parte dei principali diritti dell’uomo.
  • 3. I determinanti primari (reddito, lavoro, istruzione,..) influenzano fortemente i determinanti secondari (comportamenti, abitudini di vita, accesso e utilizzazione dei servizi) e determinano , insieme ai fattori ambientali e biologici, i risultati di salute e le disuguaglianze relative. Esempio: il sovrappeso e l’obesità da abitudini alimentari scorrette per incapacità a capire i valori nutrizionali degli alimenti e quindi eccesso di zuccheri, sale, grassi, attraverso l’uso di cibo spazzatura anche dai due anni in poi.
  • 4. CATENE CAUSALI DI ESPOSIZIONE CHE PORTANO ALLA MALATTIA D1 D2….n Pa1 O1 S1P1 P2….n Pa2….n O2 S3….n Cause distali Socio- economiche Cause prossimali Segnali fisio- patologici Outcomes Sequele Es. le cause distali socio-economiche comprendono il reddito, l’istruzione e l’occupazione, i rapporti sociali, servizi accessibili e appropriati, tutte influenzano i livelli dei fattori prossimali quali l’inattività, la dieta, l’uso di tabacco ed alcool, l’alienazione, L’estraneità, la separazione e l’isolamento; questo interagisce con i segnali e le cause fisiologiche e fisiopatologiche, come la pressione arteriosa, i livelli di Colesterolo e il metabolismo del glucosio, la stigmatizzazione e l’emarginazione per causare la malattia cardio-vascolare ed il malessere psico-sociale. Le sequele comprendono la morte e la disabilità. Prevenzione Trattamento WHO Report 2002
  • 5. I bambini a rischio sociale richiedono più visite al pronto soccorso e molte delle consultazioni sono improprie I bambini di basso livello economico-sociale accedono più difficilmente ai servizi di prevenzione condizioni socio-economiche accesso ai servizi sanitari
  • 6. LE DIFFICOLTÀ TERRITORIALI Castelvolturno ha 24.727 abitanti (2013) Al 1º gennaio 2014 la popolazione straniera residente nel Comune era di 3.568 persone, pari al 14,6% della popolazione. Secondo stime degli operatori sociosanitari, questa popolazione va moltiplicata per tre (quindi circa 10.000 persone).
  • 7. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono al 2013:  Nigeria n.1.061  Ghana n. 502  Ucraina n. 328  Polonia n. 260
  • 8. Natalità (2013) dell’11,3 per mille: 279 nuovi nati per anno (il 6,4% da madre straniera in Campania, il 9,7% in provincia di Caserta). La popolazione femminile in età feconda (15-49 anni) è di n. 6.054 di cui 1.135 straniere. La Popolazione infantile di 0-2 anni (primi mille giorni) è di n. 865 di cui il 18,9% stranieri.
  • 9. Straniere % Italiane % Non coniugate 37,5 14,3 Livello istruzione medio-basso 57,2 35,3 Madri adolescenti < 18 anni < 20 anni 4,0 5,1 3,3 3,0 Nati pretermine 6,5 5,9 Nati basso peso < 2.500 gr 7,0 5,6 Natimortalità 0,6 O,3 Inizio tardivo delle cure > 11 settimane 22,9 9,6 TC 41,5 60,7 Madri straniere 77,8% età 20-34 anni
  • 10. Età n. stranieri Tot popolaz. % 0 -2 164 865 18,9 3 - 5 228 927 24,6 6 - 10 196 1.400 14,0 11 -14 107 1.056 10,1 15 - 18 72 1.024 7,0 Totale 767 5.272 14,5 Bambini e ragazzi stranieri per anno di vita
  • 11. Situazione sociale dei nuclei familiari  Le famiglie italiane e straniere per la maggior parte sono monoreddito o con capofamiglia disoccupati, molti i precari o con uno dei due genitori che vive lontano dalla famiglia.  Tra gli italiani è alta la percentuale di genitori con la sola licenza elementare e/o media, la percentuale di analfabeti risulta essere il doppio della media italiana.  Vi è una percentuale importante di famiglie legate, in un modo o nell’altro, alla criminalità, organizzata e non  Vi è scarsa presenza di luoghi di aggregazione ed incontro, di confronto e scambi dove i ragazzi possano trascorrere il tempo libero in modo costruttivo e/o in movimento (non c’è una biblioteca, una libreria, un centro sportivo, un teatro)  Vi è un disagio sociale diffuso per i gravi problemi di convivenza e disgregazione del territorio che ha portato ad un esasperato individualismo delle famiglie, all’indifferenza generalizzata per la vita comunitaria;
  • 12. FATTORI CHE INFLUENZANO L’ACCESSO AI SERVIZI SANITARI  Difficoltà linguistiche e culturali Le famiglie di alcune etnie stanno a casa perché non c’è nessuno in famiglia che parli in italiano o in inglese (vedi iraniani,…) (Necessità della mediazione culturale non occasionale)  Leggi e regolamenti (i bambini in Campania senza codice fiscale non accedono al pediatra di base),  economiche (ticket,…)  mobilità (trasporti pubblici insufficienti, mobilità privata quasi inesistente)  Organizzazione familiare
  • 13.  Grandi difficoltà ci sono frequentemente nell’accesso ai servizi pediatrici di 2° e 3° livello (ospedale, clinica universitaria), per problemi di mobilità, linguistici- culturali, economici. Questo soprattutto per i bambini con patologie croniche e/o di lunga durata, là dove sono richiesti numerosi e costanti controlli nel tempo.  Difficoltà nella compliance in caso di malattie croniche e/o che necessitano di controlli molteplici (vedi bambini prematuri)
  • 14. Al fine di colmare un vuoto normativo e soprattutto assistenziale, da dicembre 2014, Emergency sta offrendo, assistenza pediatrica ai minori che non hanno i “requisiti” per l’iscrizione al SSN e la scelta del Pediatra di libera scelta. Presso l’ambulatorio fisso, in via Domiziana, nel periodo gennaio-aprile 2016, sono stati 104 i minori da 0 14 anni, seguiti dall’ambulatorio pediatrico. L’Ambulatorio pediatrico di Emergency
  • 15.  patologie acute delle prime vie aeree,  gastroenteriti,  piodermiti,  candidosi muco-cutanee.  drepanocitosi,  broncopolmonite,  patologie respiratorie legate alla prematurità,  sovrappeso-obesità, anche grave, di numerosi bambini. La Campania detiene il primato italiano dell’eccesso ponderale con il 27,2% di sovrappeso e 21,5% di obesità nelle classi delle scuole medie inferiori. Le diagnosi principali
  • 16. Per andare verso e per una sanità dell’offerta attiva, nel mese di luglio 2015, si è deciso di intraprendere una attività di educazione alimentare rivolta direttamente ai bambini in età scolare attraverso l’organizzazione di incontri ludico-educativi prima presso centri diurni e campi estivi frequentati da bambini italiani e stranieri e poi con l’inizio dell’anno scolastico nelle scuole primarie del territorio, in particolare alle prime classi.
  • 17. Il Progetto, intitolato, ” Mangiare bene e vivere meglio nella Comunità” , è al momento in una fase sperimentale e vede lavorare in rete il Comune di Castel Volturno, con l’Assessorato alle Politiche sociali, l’ASL con il Dipartimento materno- infantile, Emergency, l’Associazione Culturale Pediatri, i PLS e le Scuole. Il progetto integrato ha l’obiettivo di Individuare l’eccesso ponderale infantile per un intervento di promozione della salute, relativo alle abitudini alimentari ed all’attività fisica, nelle scuole primarie del territorio.
  • 18.  Organizzazione dei servizi sanitari o in risposta alla domanda, non andare verso,.. o orari non adeguati alle condizioni della popolazione o soglia alta di accesso (prenotazione,…..)