Una presentazione del pensiero di alcuni uomini di scienza credenti e su come la loro fede li ha portati a scoperte eccezionali di interesse immenso per l'umanità. Il lavoro è stato svolto dal gruppo giovanile "Voce Giovane" della Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Via Giuseppe Savagnone, 13 di Palermo.
2. «Nel principio Dio creò i cieli e la terra»
Genesi 1:1
Nella Genesi ci viene descritta a grandi linee la
creazione della terra per mano di Dio ed anche se la
Bibbia non è un testo scientifico, in quanto credenti
riconosciamo che solo Dio è l’onnipotente e
creatore di tutte le cose.
Per alcuni, proprio per questa premessa, la scienza,
ovvero il sapere che si fonda sulla certezza di
fenomeni dimostrabili, e la fede, ovvero il credere
per lo più a qualcosa che è invisibile, devono essere
scisse. E quindi se sei scienziato e segui la tua
ragione non puoi credere in un Dio creatore .
Ma proprio uno scienziato ha detto…
3. «L’uomo che non ammette Dio è un pazzo»
(Newton, matematico e fisico, 1643-1723)
Tanti scienziati, nel corso della storia, hanno
compreso che alla base di tutto il loro sapere
scientifico, di tutte le loro scoperte che in parte
ci spiegano come funziona il mondo, C’È
qualcosa di più grande, di trascendentale,
l’Autore di ogni cosa, comprese le tantissime
leggi che governano tutto l’universo.
Ovvero, Dio creatore.
4. Uno dei più antichi e più conosciuti è sicuramente
l’astronomo Nicolò Copernico (1473-1543) che rivoluzionò
l’astronomia con il modello eliocentrico e con queste
parole esaltava e ammirava la gloria di Dio:
«Conoscere le grandi
opere di Dio, comprendere
la sua sapienza, la sua
maestà e potenza,
apprezzare la lavorazione
meravigliosa delle sue
leggi, sicuramente tutto
questo deve essere un
piacevole e accettabile
modo di rendere lode
all’Altissimo»
Sistema eliocentrico
5. «Così infinitamente rendo grazie a Dio, che si è
compiaciuto di far me solo primo osservatore
di cosa così ammiranda, e tenuta a tutti i secoli
occulta».
Con queste parole Galileo Galilei
(1564-1642), fisico, astronomo e
matematico, riconosceva che tutte
le scoperte che aveva fatto tramite
il telescopio (la rotazione della
terra, le macchie solari, le
montagne della luna, i satelliti di
Giove, le fasi di Venere, le stelle che
compongono la Via Lattea) gli erano
state concesse solo per la grazia di
Dio.
Fasi della luna
6. Giovanni Keplero (1571-1630), anch’egli
astronomo e matematico, conosciuto per le sue
leggi che regolano il movimento dei pianeti,
riconosceva una certa affinità tra la Trinità e
l’armonia geometrica dell’universo e inoltre
dichiarava che, «Non vi è in me ambizione più
grande né desiderio più ardente dello scoprire
se posso trovare Dio anche dentro di me,
questo Dio che quando osservo l’universo
riesco quasi a toccare con mano».
7. Blaise Pascal (1623-1662) è stato un matematico, si occupò
di idrostatica e di idrodinamica, gettò le basi del calcolo
delle probabilità e contribuì alla costruzione dei calcolatori
meccanici. Ma dopo un certo tempo abbandonò i suoi studi
matematici e fisici per dedicarsi alla teologia ed il suo
pensiero più grande diventò quello di esortare gli altri a
credere in Dio perché «se vincete, vincete tutto, se perdete
non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste,
senza esitare» ed a riconoscere che solo per mezzo di Gesù
possiamo conoscere e comunicare con Dio:
Pascalina
Unità di misura per calcolare
lo sforzo e la pressione
8. «È solo per mezzo di Gesù Cristo che noi conosciamo Dio.
Senza questo mediatore ogni comunicazione con Dio è
tolta. Per mezzo di Gesù Cristo noi conosciamo Dio. […] Ma
per provare Gesù Cristo noi abbiamo le profezie che sono
prove solide e concrete. Poiché queste profezie si sono
realizzate e sono state confermate dagli avvenimenti, esse
attestano la verità certa, la prova della divinità di Gesù
Cristo. […] Al di là di questo e senza le Scritture, senza il
peccato originale, senza il necessario mediatore, promesso
e arrivato, non è assolutamente possibile provare Dio e
s’insegnano la morale e la dottrina. Dunque Gesù Cristo è
il vero Dio degli uomini. Ma al tempo stesso noi veniamo a
conoscenza della nostra miseria, perché quel Dio non è
altro che il riparatore della nostra miseria. Così non ci è
possibile conoscere adeguatamente Dio se non
conoscendo le nostre iniquità»
9. Lo abbiamo citato all’inizio, «L’uomo che non ammette
Dio è un pazzo», Isaac Newton (1643-1727) un
matematico e fisico che fece grandi scoperte, come la
legge di gravitazione universale e le leggi del moto, e
fondò le basi della meccanica classica, credeva
fermamente in Dio e lo paragonava ad un orologiaio
che aveva messo in moto l’universo.
Telescopio riflettore PendoloLegge di gravitazione universale
Unità di misura della forza
10. Ed esortava l’«umanità a credere che ci sia un
Essere che ha fatto tutte le cose, e ha tutte le
cose in suo potere, e che è quindi da temere. Noi
riconosciamo, quindi, un solo Dio, infinito,
eterno, onnipresente, onnisciente, onnipotente,
Creatore di tutte le cose, saggio, giusto, buono,
santo. Noi dobbiamo amarlo, temerlo,
onorarlo, avere fiducia in lui, pregarlo, rendergli
grazie, lodarlo, santificare il suo nome, obbedire
ai suoi comandamenti».
Ed infine…
11. «Dio ha fatto e governa il mondo invisibile, e ci ha
comandato di amare e di adorare lui, e
nessun altro Dio; di onorare i nostri genitori e maestri,
e amare il prossimo come noi stessi; essere temperati,
giusti e pacifici, e essere misericordiosi anche con i
cattivi. Per la potenza con la quale ha dato la vita in un
primo momento a tutte le specie animali, è in grado di
far rivivere i morti e ha fatto rivivere Gesù Cristo,
nostro Redentore, che è andato in cielo a ricevere un
regno e preparare un posto
per noi, è vicino a Dio in dignità, e può essere adorato
come l’Agnello di Dio. Egli ha inviato lo
Spirito Santo a confortarci in sua assenza, ritornerà
per regnare su noi»
12. Gottfried Leibnitz (1646-1716) è stato un matematico, a lui
si deve il termine funzione, contribuì allo sviluppo del
calcolo infinitesimale e integrale, inoltre viene considerato
precursore dell’informatica per lo sviluppo del sistema
numerico binario e della calcolatrice meccanica, ed infine
introdusse il concetto di Monadi come forme sostanziali
dell’essere.
Anche lui era un cristiano e sosteneva che «Dio è
assolutamente perfetto, e la perfezione non è nient’altro
che quantità di realtà positiva, priva di limitazioni. E dove
non ci sono limiti, cioè in Dio, la perfezione è
assolutamente infinita. Ne consegue anche che gli esseri
creati derivano le loro perfezioni dall’influenza di Dio, ma
che le loro imperfezioni derivano dalla loro natura, che è
incapace di essere senza limiti. Perché è in questo che essa
si differenzia da Dio» e che…
13. «In Dio c’è il Potere, che è la fonte di tutto, anche
della Conoscenza, il cui contenuto è la varietà di idee e
volontà finale, che comporta cambiamenti o
innovazioni secondo il principio del meglio».
Calcolatrice meccanica
Sistema numerico binario
14. In questo elenco troviamo anche
l’inventore della pila elettrica,
ovvero Alessandro Volta (1745-
1827). In suo onore l’unità di misura
del potenziale elettrico venne
chiamata Volt. Questo scienziato,
come altri, ringraziava Dio per
avergli infuso la fede e lo pregava
con queste parole: «Prego Dio che
la mia professione, che mi è stata
chiesta e che fornisco con gioia,
scritta di mio pugno e che ho
firmato, può essere presentata a
tutti, perché io non mi vergogno
del Vangelo»
La pila di Volta
15. André-Marie Ampère (1775-1836), è stato un
fisico conosciuto per aver scoperto
l’elettromagnetismo, inoltre l’unità di misura
della corrente elettrica porta il suo nome. Si
professava credente e cattolico e più volte difese
il suo credo e con queste parole affermava
l’importanza di stare vicini a Dio:
«Scrivi con una mano sola; con l’altra tieniti
aggrappato alla veste di Dio, come un bimbo si
tiene alla veste del padre! Senza questa
precauzione ti sfracelleresti immancabilmente
contro una roccia»
16. Un altro scienziato che contribuì allo studio
dell’elettromagnetismo e dell’elettrochimica è stato Michael
Faraday (1791-1867), fisico e chimico, conosciuto anche per
la Legge di Faraday sull’elettrochimica, l’elettrolisi e
l’induzione elettromagnetica. Di sicuro i suoi studi, il suo
lavoro lo impegnavano molto, ma riconosceva che Dio era
più prezioso di qualsiasi cosa nel mondo:
«E dunque, fratelli, dobbiamo
valorizzare il privilegio di conoscere la
verità di Dio ben oltre tutto ciò che
possiamo avere in questo mondo.
Vediamo inoltre la perfezione della
legge di Dio compiutasi in Cristo, tanto
più dunque dobbiamo ringraziare Dio
per il suo dono ineffabile»
Gabbia di Faraday
17. «Credo che più a fondo si studi la scienza, tanto più ci si allontani da
qualcosa di paragonabile all’ateismo», parole di uno scienziato che
più si inoltrava nelle scoperte scientifiche e più si avvicinava a Dio,
William Thomson Kelvin (1824-1907), è stato un fisico e ingegnere,
conosciuto per aver sviluppato la scala Kelvin, per i suoi studi della
termodinamica e per essere stato un uomo timoroso di Dio:
«Riteniamo che il potere di indagare le
leggi stabilite dal Creatore per il
mantenimento dell’armonia e la
permanenza delle sue opere è il più
nobile privilegio che Egli ha concesso al
nostro stato intellettuale. Come la
profondità della nostra comprensione
delle opere meravigliose di Dio cresce,
più forti sono i nostri sentimenti di
timore e venerazione nella
contemplazione di esse, e più cerchiamo
di avvicinarsi al loro Autore»
18. James Clerk Maxwell (1831-1879) ha elaborato
la teoria moderna dell’elettromagnetismo,
dimostrando che elettricità, luce e magnetismo
sono tutte manifestazioni del medesimo
fenomeno: il campo elettromagnetico. Ma
Maxwell oltre a mettersi all’opera con la fisica e
la matematica, si adoperava per Cristo:
«Penso che più entriamo nell’opera di Cristo e
più Egli avrà spazio per far lavorare la Sua
opera in noi. Il nostro culto è pubblico, e
Cristo sarà dove due o tre sono riuniti nel suo
nome».
19. E ancora diceva: «Penso che gli uomini di
scienza, così come tutti gli altri uomini, abbiano
bisogno di imparare da Cristo, e credo che i
cristiani, le cui menti sono scientifiche, siano
tenuti a studiare la scienza, così che la loro
visione della gloria di Dio diventi ancora più
vasta»
20. William Henry Bragg (1862-1942), premio Nobel della
fisica nel 1915, realizzò il primo spettroscopio a raggi X per
lo studio della struttura cristallina e ancor più importante,
realizzò Gesù Cristo nella sua vita:
«La regola di Cristo e l’esempio mostrato da Dio come
nostro Padre, e noi come suoi figli, è una società in cui
l’amore governa su tutto. Se poi cerchiamo una regola di
condotta, dovremmo pensare di essere come i bambini
[…]. Noi confidiamo che questa vita è una preparazione:
non una prova finale»
«A volte le persone chiedono se la religione e la scienza
non si oppongano l’uno all’altro. Si, lo fanno: allo stesso
modo come il pollice e le dita della mia mano si
oppongono l’uno alle altre. Si tratta di un’opposizione
per mezzo della quale tutto può essere compreso»
21. A lui si deve l’invenzione del radiotelegrafo, un sistema di
comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio,
Guglielmo Giovanni Maria Marconi (1874-1937), fisico e
inventore, che vinse il premio Nobel per la fisica nel 1909.
Questo scienziato si proclamava cristiano e non se ne
vergognava:
«Ad ogni passo che la scienza fa, ci porta sempre nuove
sorprese e risultati. Eppure la scienza è come una luce fioca
di una lanterna tremolante in una foresta profonda,
attraverso la quale l’umanità si sforza di trovare la sua
strada verso Dio. E’ solo la fede che può portare alla luce e
servire come un ponte tra l’uomo e l’Assoluto […]. Sono
orgoglioso di essere cristiano. Credo non solo come
cristiano, ma anche come scienziato. Come un dispositivo
senza fili, nella preghiera lo spirito umano è in grado di
inviare onde invisibili per l’eternità, onde che raggiungono il
loro obiettivo di fronte a Dio».
22. «Credo che sarebbe una grande tragedia se gli uomini
perdessero la loro fede nella preghiera. Senza l’aiuto
della preghiera forse avrebbero fallito, dove sono invece
riusciti. Questo mi ha permesso di raggiungere quello
che ho fatto, Dio ha fatto di me un semplice strumento
della Sua volontà, per la rivelazione del suo potere
divino».
Guglielmo Marconi e il radiotelegrafo
23. Per concludere
Da questo elenco di citazioni di scienziati credenti si evince
quanto sia importante la scienza, e la conoscenza in generale,
per i cristiani, e si è dimostrato che non è vero che la fede
annulla la scienza e viceversa, anzi sono le due facce di una
stessa medaglia.
All’inizio si è detto che la Bibbia non è un testo da cui si
possono trarre informazioni scientifiche, però, proprio per
questo motivo, invita il credente a conoscere e nel libro dei
Proverbi, in cui ricorre spesso la parola «scienza», intesa come
«il sapere», lo scrittore incoraggia il lettore a conoscere le cose
per acquisire maggiore intelligenza, potenza e soprattutto per
conoscere meglio il nostro Dio creatore, perché proprio «dalla
bocca dell’Eterno procede la scienza» (Proverbi 2:6).