Occupazione: il grande inganno.
Quanto sono affidabili i dati sull’occupazione? Quanto sono utili i provvedimenti adottati dal Governo per favorire la crescita? Continuiamo a nutrire seri dubbi…
Approvata la legge di stabilità per il 2015Paolo Soro
Approvata la Legge di Stabilità per il 2015.
La Camera ha approvato in via definitiva la Legge di Stabilità per il 2015, con 307 voti favorevoli e 116 contrari. Ora, si attende la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2015, salvo alcune norme di carattere retroattivo, valevoli già dall’anno in corso.
L’Accordo di rinnovo del CCNL tra ANAPA/UNAPASS-ReteImpresAgenzie e FIBA/CISL, FISAC/CGIL, FNA e UILCA, le sole OO.SS. rappresentative delle Lavoratrici e dei Lavoratori del settore, è l’unico ad avere rilevanza giuridica.
TFR in busta paga? No, grazie.
L’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro rende noti i primi dati concernenti il numero dei lavoratori che hanno fatto richiesta del TFR in busta paga: il risultato, come prevedibile, è disarmante.
Disegno di Legge “Stabilità 2015”
- STABILIZZAZIONE BONUS 80 EURO
- DEDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO DA IMPONIBILE IRAP
- SGRAVI CONTRIBUTIVI PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO
- PROROGA AL 26.01.2015 DEL VERSAMENTO IMU SUI TERRENI AGRICOLI MONTANI
- AUMENTO DELLA RITENUTA SUI BONIFICI
- RIVALUTAZIONE TERRENI E FABBRICATI
- REGIME FISCALE AGEVOLATO
- EROGAZIONI LIBERALI ALLE ONLUS
- RAVVEDIMENTO OPEROSO
- DICHIARAZIONE IVA ANNUALE ANTICIPATA A FEBBRAIO
1. UNIONE SINDACALE di BASE - LAVORO PRIVATO -
Coordinamento Regionale Puglia
Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato Puglia
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ESUBERI NATUZZI?
RIAPRIRE LA VERTENZA! … SUBITO!!
Nostro malgrado, siamo costretti a prendere atto che da più parti si continua a fingere di credere che il
rilancio della Natuzzi Spa possa essere fondato sui tre pilastri che hanno retto fin’ora le sorti della stessa
azienda, ovvero:
- taglio del costo del lavoro, compiuto attraverso la decurtazione delle retribuzioni e dei diritti dei
lavoratori, a fronte del peggioramento delle condizioni di vita nelle linee produttive;
- iniezioni di ingenti finanziamenti pubblici. Infatti, a settembre, grazie al famoso “Accordo di
programma” sono stati somministrati altri 37 milioni di euro, da parte del MiSE e le Regioni Puglia e
Basilicata. Questo solo per citare l’ultima ondata di soldi della collettività giunti all’industria santermana,
ma se ne potrebbe fare un elenco lunghissimo;
- espulsione dal ciclo lavorativo degli indesiderati. A tal proposito sarebbe bene fare un po’ di conti per
comprendere che, se Natuzzi dovesse spendere la cifra massima prevista per l’esodo incentivato,
spenderebbe 14 milioni e 600 mila euro (cioè i 40 mila euro che offre a chi accetta di andare in mobilità x
365 che sono le unità dichiarati in esubero), quindi i soldi che Natuzzi mette sul piatto per chi non si oppone
al licenziamento, non sono neanche la metà di quelli sopra citati, elargiti dallo Stato nell’ultima tranche di
settembre.
Viceversa, noi riteniamo che questa strategia sia destinata soltanto a dilazionare di qualche altro mese lo
stillicidio occupazionale, ma che non è assolutamente risolutiva del dramma in esame. Tra l’altro, i timidi
segnali di ripresa che i bilanci della Natuzzi Spa fanno registrare non sono certo dovuti ai tagli draconiani
attuati, bensì al deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro che favorisce le esportazioni, dunque la Natuzzi
Spa che esporta il 90% di ciò che produce nel territorio murgiano. Tuttavia, considerate le imprevedibili
fluttuazioni delle monete, temiamo che non appena il cambio torni ad essere sfavorevole, risentiremo la
vecchia litania del piangere miseria.
Pertanto, avanziamo delle proposte per salvaguardare l’occupazione non solo di chi sta in Cigs a zero
ore, ma anche della restante forza lavoro, che potrebbe uscire al “prossimo giro”. Chiediamo ai soggetti
preposti di riaprire subito la vertenza Natuzzi ed estendere il Contratto di Solidarietà a tutti i dipendenti,
innalzando la riduzione media dell’orario di lavoro dall’attuale 40% al 53,5% così da non sforare i limiti
fissati dalla cosiddetta Riforma Fornero. Tale soluzione non sarebbe solo un atto di giustizia sociale e di
rispetto delle ragioni per cui è stato istituito il CdS, ma spronerebbe l’azienda ad adottare gli opportuni
provvedimenti per soddisfare la propria capacità produttiva. Se invece sindacati complici e istituzioni
continuano ad assecondare ogni pretesa della Natuzzi, non si capisce davvero per quale motivo essa
debba cambiare la sua politica ed assumersi le proprie responsabilità sociali.
Infine, chiediamo di avviare in tutti gli stabilimenti Natuzzi le procedure di rinnovo delle RSU, in quanto
è fin troppo evidente che sussiste un grave problema di delegittimazione delle rappresentanze sindacali.
Quanto sin qui esposto lo andremo a gridare dinanzi ai cancelli della sede centrale della NATUZZI a
Santeramo l’11 gennaio a partire dalle ore 10:00, tutti i lavoratori che hanno a cuore il loro futuro e la
propria dignità professionale sono invitati a partecipare.
Sono invitati, altresì, tutti gli esponenti politici e istituzionali del territorio che intendo operare
nell’interesse della collettività.
USB LAVORO PRIVATO PUGLIA