presentazione nell' ambito del modulo di psicologia generale della formazione per psicoterapeuti organizzata dalla Scuola Romana di Terapia Familiare di Crotone
Propongo un percorso in 5 punti sul "vedere e non vedere".
La cecità viene considerata come normale fenomeno fisiologico e percettivo; questi modelli ci permettono di avviare un percorso di consapevolezza a partire dalla nostra conoscenza dei limiti percettivi, particolarmente significativo in rapporto alla sicurezza.
Viene trattato inoltre il rapporto tra questi fenomeni e la resilienza, la gestione dello stress, la ricerca - a livello organizzativo - di "tutori di resilienza", di aspetti che permettano di superare i limiti percettivi individuali.
1. Mappa 1
la mente umana rappresenta la realtà attraverso modelli mentali, manipolazioni simboliche, schemi
cognitivi. Quattro approcci diversi indagano le modalità dei processi mentali.
Approccio cognitivista: la mente umana registra immagazzina e recupera informazioni, comportandosi
come un computer, ma anche come avaro cognitivo.
Approccio costruttivista: la mente umana si comporta adattandosi attraverso processi di assimilazione e
accomodamento
Approccio meta cognitivo: la mente umana è un sistema RICORSIVO. Riflette sui propri processi e apprende
per tentativi ed errori riconosciuti
Approccio ecologista:la mente umana elabora , non solo internamente, ma anche esternamente
(apprendimento cooperativo)
Mappa 2
Questi approcci indagano l’interfacciarsi della nostra mente rispetto alla realtà. Grazie ai progressi delle
neuroscienze ad esempio con la scoperta dei neuroni a specchio anche la psicologia ha trovato nuovo
slancio per comprendere i processi cognitivi, il linguaggio e il comportamento. I neuroni a specchio si
attivano quando un individuo vede compiere un movimento quasi come se se lo rispecchiasse,
compiendolo da lui stesso senza in realtà effettuarlo. Questi neuroni decodificano e comprendono le azioni
altrui, comprendono la gestualità e le espressioni delle emozioni. Quanto il contributo delle neuroscienze
sia importante nel nostro indagare lo dimostra Fodor che in tal senso ha elaborato il concetto di modello
modulare della cognizione umana: i moduli sono meccanismi di calcolo che intervengono nell’analisi
percettiva e nelle funzioni visivo motorie. Nel disegno a mano libera parti dell’emisfero destro forniscono i
dettagli, invece altri nell’emisfero sinistro controllano il contorno. Ogni modulo è dominio specifico e
riguarda una ristretta classe di input. Sono impenetrabili a livello cognitivo. La mente funziona come un
coltellino svizzero che ha vari arnesi (apribottiglia, apriscatole, stuzzicadenti…) ognuno dei quali ha una
specifica mansione.
I moduli analizzano l’input in modalità bottom-up dal basso verso l’alto, quando la percezione è guidata
dagli stimoli fisici (contorno, forma, colore, suoni…) e top down quando è la mente che fa ipotesi
percettive, aspettative, convinzioni, concetti.
Iniziamo ad analizzare la percezione visiva.
Secondo Aristotele le sensazioni sono coscienti perché sono registrate dagli organi di senso. Quindi sembra
che il dato oggettivo e la realtà percepita coincidano. Ebbinghaus e altri agli inizi del 900 hanno elaborato il
modello sensista: la più piccola unità percettiva è costituita dalla sensazione elementare:quindi realtà
esterna e interna equivalgono. Questo modello detto realismo ingenuo trova alcune disconferme. Gli
psicologi della gestalt (forma-configurazione totale) hanno elaborato delle leggi che operano
indipendentemente e prima del significato assegnato alle cose:
LEGGE DELLA VICINANZA: ELEMENTI VICINI TENDONO AD ESSERE RAGGRUPPATI INSIEME
LEGGE DELLA SOMIGLIANZA: ELEMENTI SIMILI TENDONO AD ESSERE RAGGRUPPATI INSIEME
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2. LEGGE DELLA CHIUSURA:ELEMENTI CHE FORMANO UNITA’ CHIUSE TENDONO AD ESSERE RAGGRUPPATI
INSIEME
LEGGE DELLA BUONA CONTINUAZIONE:ELEMENTI CHE FORMANO LINEE O CURVE TENDONO AD ESSERE
RAGGRUPPATI INSIEME ( IN UNA SERIE SI FATICA AD IDENTIFICARE UNA T SISTEMATA IN MANIERA
DIFFORME DALLE ALTRE)
LEGGE DEL DESTINO COMUNE:ELEMENTI CHE SI MUOVONO INSIEME TENDONO AD ESSERE RAGGRUPPATI
COME UN UNICO ELEMENTO ( STORMO)
Le categorie percettive consentono il riconoscimento che è un processo bottom up e top down.
Nell’illusione 13 consideriamo il numero tredici quando la decodifica avviene secondo categoria numerica,
lettera b quando si categorizza secondo alfabeto. Il riconoscimento si manifesta secondo Naisser quando
tutti gli input conducono ad un unico output.
Questo accade per:
SOVRAPPOSIZIONE DI FORMA se accade la coincidenza sovrappositiva della forma (ad esempio vari
caratteri di lettera A a a sono riconosciuti) e ciò coincide con le tracce in memoria, allora avviene il
riconoscimento. Questo confronto si definisce PROTOTIPO. Però la traccia viene riconosciuta anche senza la
sovrapposizione della forma: nel triangolo di Kanisza non c’ è il contorno, ma il riconoscimento avviene
grazie ai MODELLI PER CARATTERISTICHE (in questo caso la presenza di tre vertici). Il riconoscimento di
forme tridimensionali avviene secondo alcuni studioso per GEONI ( unità geometriche fondamentali).
L’elaborazione si mostra controllata da due sistemi neurali detti LA VIA DEL COME (movimento-
rappresentazione spaziale) E LA VIA DEL COSA che rimanda alle rappresentazioni in memoria ad esempio il
riconoscimento dei volti.
La lettura è un esempio di come in questo processo intervengano meccanismi bottom up (decodifica dei
fonemi)e top down (conoscenze preesistenti, codifica del contesto…). Le singole lettere son lette più
facilmente quando fanno parte di parole, rispetto a quando sono inserite in non parole. Una parola scritta
sbiadita è facilmente riconoscibile se inserita in una frase piuttosto che isolata.
Altri studiosi hanno preso in considerazione il comportamento percettivo e hanno visto che si verifica in tal
senso una SELEZIONE: la mente pregiudizialmente tende a non riconoscere stimoli motivazionalmente poco
rilevanti poco attraenti per il soggetto (che magari in quel momento non ha necessità di soddisfare quel
particolare bisogno), ma stimoli soddisfacenti a dei bisogni primari, tendono ad essere subito e meglio
riconosciuti anche se si presentano poco attraenti. Stimoli caratterizzati da NOVITA’ INCERTEZZA
CONFLITTO COMPLESSITA’ sono preferiti.
VARIABILI AMBIENTALI secondo Gibson tramite la percezione cogliamo immediatamente le offerte
(AFFONDANCES) delle strutture fisiche degli oggetti che ci circondano. Afferrare una palla, spingere una
carriola sono azioni percettive offerte dall’ambiente. Secondo il ciclo percettivo gli schemi cognitivi
elaborati internamente, anticipano e guidano l’azione percettiva che le variabili ambientali modificano in
un rapporto circolare.
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3. RAPPORTO TRA PERCEZIONE TEMPORALE E ATTENZIONE
Fin qui abbiamo parlato soprattutto di percezioni visive, legate al movimento, avremmo potuto soffermarci
sulle percezioni sonore, ma esiste anche una forma di percezione soggettiva temporale, di cui non è ancora
tutt’oggi chiaro il meccanismo e la relazione con il mondo esterno. Lei prof. Cardaci ha elaborato la teoria
del Mental Clock Model:l’elaborazione soggettiva dell’informazione temporale consiste in un confronto
automatico tra il nostro orologio mentale e quello ufficiale. Se si sta svolgendo un’attività che impegna la
nostra attenzione e la spinta motivazionale è forte, ad esempio navigare in Internet, allora il nostro orologio
mentale rallenta e sottostimiamo il passare ufficiale del tempo. Quando ad esempio l’utente è poco attivo,
attende la connessione ad internet, il suo orologio mentale si velocizza e sovrastima la durata del tempo
ufficiale.
ATTENZIONE componente più specifica e mirata della percezione; interviene la FOCALIZZAZIONE come
filtro per bloccare e attenuare gli input e LA CONCENTRAZIONE sforzo mentale, capacità limitata secondo le
difficoltà del compito. (interferenze nei processi attenzionali….cocktail party, shawodowing ciò che sente
l’orecchio destro è diverso dal sinistro effetto stroop)
MEMORIA acquisisce, immagazzina, interiorizza eventi. Memorie esplicita dire il prorio nome- implicita
richiamare un’informazione senza esserne coscienti magari avendo come indizio una sola parola-
procedurale abilità apprese andare in bicicletta-autobiografica episodica- temporale quando è accaduto un
evento, quanto è durato… FASI IMMAGAZZINAMENTO-CODIFICA- RECUPERO
LINGUAGGIO: Il linguaggio è strumento di pensiero verbale, come afferma Vygotsky econsente all’uomo di
elaborare concetti, risolvere problemi: studiato come processo cognitivo. Unità fondamentale è la parola o i
foni. La lingua è organizzazione formale dal punto di vista sintattico, semantico come significato dei segni
linguistici e pragmatico a livello di comunicazione. Secondo Chomsky è meccanismo innato si fonda su
meccanismi innati già nel grembo materno, poi verso i dieci anni c’è la piena padronanza. Comprensione=
decodifica dell’input verbale – Produzione espressiva= di output linguistici. Teoria dei prototipi il significato
è spazio semantico con elementi più rappresentativi di altri: cane è più proto tipico di mosca per definire
l’animale.
PENSIERO: è capacità di costruire modelli mentali della realtà. E’ un’attività multipla esistono varie linee di
pensiero che però si rifanno tutte ad una sequenza principale che corrisponde al fluire solito della
coscienza, le operazioni concomitanti non sono coscienti. I modelli mentali sono la rappresentazione
simbolica di eventi, la capacità che la mente umana ha di raffigurarsi indirettamente un evento, non sono
sempre espliciti consapevoli, come io mi vedo, il mio rapporto con gli altri .I modelli mentali possono essere
controfattuali FASI :bottom up traduzione di eventi o oggetti in simboli-top down produzione di nuovi
simboli tramite ragionamento inferenza- trasposizione dell’attività simbolica in processi esterni (controllo)
PENSIERO INTUITIVO SCOPERTA INSIGHT VERSUS LOGICO RELAZIONALE SEQUENZE –ORDINATE IN VISTA
DI UNO SCOPO.
PROBLEM SOLVING:Situazione nuova in cui il soggetto è coinvolto in una ricerca=stato iniziale (domanda)-
spazio del problema(ipotesi, ricerca selezione strategie risolutive)- Stato finale (soluzione). Non è un
compito che prevede la sola applicazione di strumenti già posseduti. Problemi ben definiti (piccolo Gauss) e
mal definiti (come posso migliorare le mie relazioni con gli altri), MA ci sono BARRIERE COGNITIVE :
dialettica ,per i problemi mal definiti (definire mezzi e obiettivi)-identificative(la sequenza o la
combinazione giusta)- di sintesi (scelta operazione giusta).Pensiero produttivo (insight fasi :filtraggio
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4. informazioni-accostamento di elementi in un quadro isolato-confronto selettivo x insight )- pensiero
meccanico (tentativi errori)
CONCETTI O CATEGORIE: Sono il prodotto delle attività della mente che tende ad organizzare
economicamente la molteplicità delle informazioni. Un concetto esiste ogni qualvolta due o più oggetti o
eventi sono classificati insieme o sono distinti da altri. Per Bruner categorizzare vuol dire rendere
equivalenti cose discernibili come diverse. I concetti si formano secondo ecologisti all’ambiente come base,
secondo intellettuali da processi cognitivi interni all’organismo. La percezione selettiva coglie direttamente
i caratteri comuni da stimoli diversi (processo bottom up).Ma ciò non accade solo per trasparenza
percettiva: Wittgenstein nella nozione di gioco afferma che la nostra mente ha costruito la categoria gioco
e in essa noi inseriamo ciò che presenta queste caratteristiche (top down).I concetti possono anche avere
natura anticipatoria, combinatoria, probabilistica (concetto di fungo commestibile…).Bruner sostiene che si
categorizza con vinci-rimani-perdi-scarta: conservi l’ipotesi se giusta, la scarti se sbagliata e ne cerchi
un’altra. Per altri studiosi la categorizzazione avviene per Prototipi:, non basate su proprietà degli oggetti,
ma su un elemento culturalmente tipico di quella categoria (mela prototipico di frutto non kiwi).La
similarità non è però categoria assoluta:la categoria “regali di compleanno” racchiude oggetti che non
appartengono allo stesso dominio, ma sono accomunati da uno scopo “goal derived”.I bambini
categorizzano in base al copione al quale sono abituati (categoria tematica-narrativa) Solo in seguito si
sviluppano strategie categoriali e si formano concetti.
COGNIZIONE:Studiosi oggi non distinguono più la cognizione dalla motivazione. Secondo i cognitivisti
motivazione e cognizione si influenzano a vicenda e regolano la vita mentale e l’adattamento ambientale.Le
motivazioni dirigono l’azione verso scopi, le cui aspettative dell’individuo assegnanno un termine valore
d’importanza. Il risultato conseguito (successo o fallimento) assume valenza diversa se il soggetto analizza il
successo o fallimento come frutto delle proprie azioni o di fattori esterni (caso-fortuna) I modelli mentali
sono interessati in maniera sinergica da motivazione, processi cognitivi e coscienza.
METACOGNIZIONE : pensare sul pensare, su ciò che sappiamo, ciò che sappiamo fare, su ciò che proviamo.
Influenza i processi cognitivi. Può manifestarsi sotto forma di auto interrogazione, autovalutazione,
autogestione della cognizione. Far leva su :orientamento (ciò che si sa da ciò che si deve sapere)-ordine,
sistematicità, accuratezza (pianificare sistematizzare organizzare)-valutazione (giudicare la difficoltà del
compito e la qualità della performances)-Elaborazione: ridescrizione rappresentazionale Trasforma le
informazioni implicite in cognizioni esplicite:quando si impara a suonare il pianoforte si suonano i blocchi di
note poi il brano intero poi si parte da vari punti in modo fluido e magari si improvvisa.
APPRENDIMENTO Esplorando lo stile di apprendimento è possibile aiutare il soggetto a gestire
consapevolmente le proprie risorse e attitudini cognitive.
Tipi di apprendimento:
organizzatori: lavorano su pezzi e dettagli per risalire a concetti più ampi. Preferiscono ambienti di
apprendimento ben strutturati dove le cose o sono giuste o sbagliate.
Narrativi: inseriscono le informazioni in un più ampio contesto di solito collegato con esempi, legati al
mondo reale.
Centrati sulle contrapposizioni: apprendono tramite differenze, messe in contrasto con conoscenze già
acquisite.
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5. Globali:apprendono prima i concetti principali dai quali possono essere ricavati i dettagli. Hanno una
visione generale e verificano le idee piuttosto che i dettagli
MAPPE CONCETTUALI: sono organizzatori visivi perché generano un percorso ragionato fra concetti che
riguardano uno stesso dominio. La mappa costringe a riflettere sulle proprie conoscenze. Possiamo
costruire una mappa secondo:
-categorie descrivibili come liste di proprietà naturali
- categorie descrivibili come liste di proprietà convenzionali
-elementi differenti accomunati da qualche proprietà saliente
-set di esempi e prototipi
-concetti basati su proprietà visibili versus inferibili
-concetti naturali versus concetti artificiali
-concetti sfumati
I nessi possono essere rappresentati sotto forma di relazioni gerarchiche, relazioni diacroniche, relazioni
causali, collegamenti tematici, analogie differenze.
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