2. La definizione della Direttiva (Art. 6)
Cessazione della qualifica di
rifiuto
• Operazioni di recupero
• Criteri specifici definiti sulla
base di condizioni
• Procedura di Comitato
• Alcuni obiettivi minimi:
carta, C&D, PFU, Tessili
• Possibilità di definire
standard nazionali
3. Direttiva Rifiuti (2008/98/CE)
• Meccanismo End of waste (EoW) regolato nell´art. 6
• Motivazione per l’introduzione dell’EoW?
– Incoraggiare la produzione di materiali riciclati di alta
qualità
– Aumentare, grazie a prodotti riciclati di alta qualità, la
fiducia dei consumatori
– Diminuire gli oneri superflui & facilitare il mercato interno
per il commercio di prodotti riciclati di alta qualità [cfr.
COM(2005)666 def.].
• EoW presupposto necessario ed essenziale per creare
cd. società del recupero/riciclo (premessa 28 ecc., art.
11)
4. Il Recepimento in Italia (D.Lgs 205/2010)
Art. 184 ter (abroga il precedente Art. 181 bis)
Ricalca nei tratti essenziali le scelte europee
Introduce quattro diverse possibilità oltre ai
Regolamenti comunitari:
1. EoW con Decreto Ministeriale (esempio CSS)
2. EoW attraverso D.M. 5/2/98
3. EoW attraverso autorizzazioni (art. 9bis)
4. EoW attraverso Accordi di programma
specifici
Alcuni problemi interpretativi rispetto
all’applicazione nel periodo transitorio
5. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
La genesi del Reg. 333/2011
•I perché del Reg. 333/2011
La struttura del Regolamento
•Articoli
•Allegati
Il ruolo dei controlli e della
certificazione
6. Reg. 333/2011: genesi del regolamento
I lavori preparatori al Reg.333/2011 sono iniziati nel 2008.
http://ftp.jrc.es/EURdoc/JRC53238.pdf
7. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
La struttura del testo
Artt. 1 e 2 : Campo di
applicazione e Definizioni
Criteri stabiliti sulla
Artt. 3 e 4 : Criteri per rottami di base delle condizioni
Fe ed Acciaio / Al. dell’Art. 6 della
Direttiva
1. Conformità del materiale in ingresso
2. Conformità del processo di recupero 1. Punto 2 degli allegati
3. Conformità dell’esito del recupero 2. Punto 3 degli allegati
4. Rispetto degli obblighi previsti agli 3. Punto 1 degli allegati
artt. 5 e 6
8. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
Gli articoli 5 e 6:
Art. 5: Dichiarazione di conformità
Il produttore deve utilizzare un modello conforme all’All. III (anche
elettronico) per ogni partita e deve trasmetterla al detentore
successivo conservandone copia per un anno.
Art.6: Gestione della qualità
Il gestore deve attuare un sistema di qualità accessibile alle Autorità
competenti che permetta di verificare:
1. Accettazione rifiuti in ingresso
2. Monitoraggio di processo e verifica qualità output
3. Radioattività
4. Meccanismo di feedback
9. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
• Il ruolo del sistema di
gestione della qualità
• Organismi terzi ed
indipendenti
• Periodicità del
controllo (ogni 3 anni)
• Ruolo dei controlli
10. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
Come soddisfare
le disposizioni dell’art. 6?
1. Applicare un SGQ che dimostri
la conformità ai criteri degli art.
3e4
2. Prevedere una serie di
procedimenti documentati
3. Prevedere nel SGQ gli obblighi
di monitoraggio
4. Controllo dei fornitori
11. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
La dichiarazione di conformità
• Allegato III
• Obbligo di conservazione di una
copia
• Trasmissione ai soggetti
coinvolti
• Può essere rilasciato solo dopo
le risultanze positive dell’audit
12. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
CRITERI per ROTTAMI di FERRO e ACCIAIO: art. 3 – ALLEGATO I
Rottame in uscita
Rottame in uscita
Rifiuti in ingresso
Rifiuti in ingresso criteri p.to 11
criteri p.to
trattamento
trattamento
criteri p.to 22
criteri p.to ++
criteri p.to 33
criteri p.to Rispetto art. 55ee66
Rispetto art.
il personale qualificato
classifica ogni partita
controlli a vista su fa un controllo visivo su ogni
tutti i rifiuti da partita (2%estranei, ossidi,
personale oli, radioattività, pericolosità,
qualificato formato POPs, contenitori a
pressione)
Almeno ogni 6 mesi
12
merceologica sugli estranei
13. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
CRITERI per ROTTAMI di ALLUMINIO e sue LEGHE: art. 4 – ALLEGATO II
Rottame in uscita
Rottame in uscita
Rifiuti in ingresso
Rifiuti in ingresso criteri p.to 11
criteri p.to
trattamento
trattamento
criteri p.to 22
criteri p.to ++
criteri p.to 33
criteri p.to Rispetto art. 55ee66
Rispetto art.
il personale qualificato classifica ogni
partita
controlli a vista su
fa un controllo visivo su ogni partita
tutti i rifiuti da
(5%estranei o resa al 90%, PVC, oli,
personale
radioattività pericolosità, POPs,
qualificato formato
contenitori a pressione)
Almeno ogni 6 mesi merceologica
sugli estranei/resa del metallo
13
14. Reg. 333/2011 sui rottami metallici
problemi
Verifica visiva
Verifica visiva
Personale qualificato
Personale qualificato
Controllo di filiera
Controllo di filiera
Certificazione della filiera
Certificazione della filiera
14
15. Il Reg. (CE) 1179/2012
Cocciame di Vetro
Stessi presupposti del Reg. 333/2011
Stessa struttura (Articoli + Allegati)
Stesse condizioni per la definizione
dello status di EoW
Entrata in vigore dal 11 giugno 2013
16. Il Reg. (CE) 1179/2012
Alcuni numeri sulla raccolta del vetro
Quantità Quantità Quantita Vetro
Vetro pro Vetro pro vetro pro raccolto in
capite 2011 capite 2010 capite (italia) Veneto da
2010 RU 2010
40 kg/ab 39 kg/ab 29 kg/ab 191.000 t
17. Il Reg. (CE) 1179/2012
• I criteri sono definiti all’Art. 3 e all’Allegato 1
Specifiche tecniche (cliente, settore)
Punto 1 Componenti non vetrose
Assenza caratteristiche di pericolo
Sono ammessi i rifiuti recuperabili del vetro da imballaggio,
vetro piano, vasellame privo di vetro al Pb
Punto 2 E’ escluso il vetro da raccolta indifferenziata e vetro da servizi
sanitari
I rifiuto contenenti vetro devono essere raccolti, separati,
Punto 3 trasformati e tenuti divisi dalle altre tipologie
I processi di preparazione devono essere completati
Per ogni punto sono previsti gli obblighi minimi di monitoraggio interno
18. Il Reg. (CE) 1179/2012
Art. 4 “Dichiarazione di
conformità”
– Per ciascuna partita
– Allegato II
– Obbligo di trasmissione e
conservazione
– Anche in formato elettronico
19. Il Reg. (CE) 1179/2012
Art. 5 Sistema di gestione
• Attestazione di un
organismo terzo ed
indipendente
• Richieste competenze
specifiche
– NACE 38
– NACE 23.1
20. IL CSS
Obiettivi:
1.ridurre i quantitativi di
emissioni clima alteranti
2.Ridurre il ricorso alla discarca
3.Rispetto della gerarchia dei
rifiuti
21. Il DM CSS - EoW
Il D. Lgs 205/2010 abroga la definizione di CDR
ed introduce all’ Art. 183 comma 1 lett. cc
Combustibile Solido Secondario:
Il combustibile solido prodotto da rifiuti che
rispetta le caratteristiche di classificazione e di
specificazione individuate delle norme tecniche
UNI CEN/TS 15359 e successive modifiche ed
integrazioni; fatta salva l'applicazione
dell'articolo 184-ter, il combustibile solido
secondario, e' classificato come rifiuto speciale
RIMANE UN RIFIUTO
22. CDR vs CSS vs CSS-EoW
CDR CSS CSS-EoW
E’un rifiuto non pericoloso E’un rifiuto non pericoloso NON E’ UN RIFIUTO
E’ un combustibile solido E’ un combustibile solido E’ un combustibile solido
Si genera attraverso un Si genera attraverso un Si genera attraverso un
trattamento trattamento trattamento
E’ottenuto da rifiuti urbani E’ottenuto da rifiuti urbani E’ottenuto da una limitata
e speciali e speciali tipologia di rifiuti urbani e
speciali non pericolosi
Due tipologie (CDR / CDRQ) Molte tipologie (125) Molte tipologie (18)
E’un tipo di CSS Non é un CDR E’un sottoinsieme del CSS
23. IL CSS
• La definizione delle specifiche tecniche del CSS
risale ai primi anni 2000
• Le norme tecniche sono state sviluppate
nell’ambito del WG343 al quale ha preso parte
il CTI
24. IL CSS EOW
• Parametri piú restrittivi
rispetto al CSS
• Individuazione dei CER
Art. 6 della ammissibili
Direttiva • Produttori autorizzati AIA
2008/98/CE • Utilizzatori industriali
(cementifici – centrali)
• Filiera certificata
• Registrazione REACh
25. La classificazione del CSS EOW
La norma UNI prevede 5 classi per i parametri PCI, Cl, Hg.
Caratteristiche di classificazione
Valori limite per classe
Unità di
Caratteristica Misura statistica
misura 1 2 3 4 5
PCI media MJ/kg t.q. ≥ 25 ≥ 20 ≥ 15 ≥ 10 ≥3
Cl media % s.s. ≤ 0,2 ≤ 0,6 ≤ 1,0 ≤ 1,5 ≤3
mediana mg/MJ t.q. ≤ 0,02 ≤ 0,03 ≤ 0,08 ≤ 0,15 ≤ 0,50
Hg
80° percentile mg/MJ t.q. ≤ 0,04 ≤ 0,06 ≤ 0,16 ≤ 0,30 ≤ 1,00
Per essere definito EOW il CSS deve rientrare nella classe 3 (PCI, Cl) e 2 (Hg).
Deve essere verificato ogni sottolotto di produzione
27. I parametri di specificazione
Nella CEN 15359 i parametri di specificazione
sono definiti in sede contrattuale tra produttore
ed utilizzatore
Nel CSS EoW per i parametri di specificazione
sono definiti i valori limite e le frequenze
analitiche in funzione della potenzialitá
impiantistica (verifica per ogni lotto di
produzione)
28. Rifiuti ammessi
• Rifiuti urbani
• Rifiuti speciali non
pericolosi
• Non sono ammessi alcuni
rifiuti non pericolosi
(Allegato III)
• Rispetto della gerarchia dei
rifiuti
• Uso di altri materiali purché
non pericolosi
29. La produzione e l’uso del CSS
Obiettivo: Massima tutela ambientale
Produzione Cementifici Centrali
termoelettriche
Solo impianti Capacitá di Potenza termica
autorizzati AIA produzione superiore a 50 Mw
superiore alle 500
t/d di clinker
Certificazione Autorizzazione AIA Autorizzazione AIA
qualitá ambientale
UNI EN 15358 Uni EN ISO 14001 Uni EN ISO 14001
Registrazione EMAS Registrazione EMAS
Emissioni conformi Emissioni conformi
al D.Lgs 133/05 al D.Lgs 133/05
30. La dichiarazione di conformitá
• Rispetto delle prescizione tecniche
• Verifica dei parametri di
classificazione
• Verifica dei dati dell’utilizzatore
• Rispetto delle disposizioni
nazionali e comunitarie
sull’immissione al commercio
(REACh)
31. Sistema di gestione della qualitá
• Obbligo di sistemi di gestione della qualitá
• Schemi specifici con elementi standard:
– Procedure di processo
– Monitoraggio di processo e recording
– Controllo degli output
• Norma specifica per gli impianti CSS (UNI EN
15358) o registrazione EMAS
32. Disciplina del deposito, trasporto ed utilizzo.
• Limitare la movimentazione del CSS presso
depositi intermedi
• Limitazioni temporali al deposito
• Limitare le possibili fonti di alterazione del CSS
• Documentazione in triplice copia
Garantire la qualitá del CSS tra
produttore ed utilizzatore
33. Quali altri settori?
• Carta
• Rottami di rame e
leghe di rame
• Biowaste
• Rifiuti plastici
• Aggregati riciclati
http://susproc.jrc.ec.europa.eu/activities/
waste/index.html
34. Grazie per la cortese attenzione
Loro Francesco
Osservatorio Rifiuti e Compostaggio – ARPAV
Editor's Notes
Ribadire che si tratta di principi generali sì, ma sono concretamente applicabili ogni qual volta ci si trovi in “dubbio” su come applicare la norma Rifiuti utilizzati come materiale nell’operazione di recupero PUNTO 1 Esclusione dei pericolosi non trattati Esclusione di limatura, scaglie e polveri contenti olio Esclusione dei fusti e contenitori che abbiano contenuto oli o vernici Processi e tecniche di trattamento PUNTO 2 Separazione alla fonte o processo di separazione Riduzione volumetrica finalizzata all’uso in fonderia Per i rifiuti pericolosi: Bonifica dei RAEE Bonifica dei CFC Pulizia dei cavi Pulizia dei contenitori Eliminazione delle sostanze pericolose
Ribadire che si tratta di principi generali sì, ma sono concretamente applicabili ogni qual volta ci si trovi in “dubbio” su come applicare la norma
Espresse da più parti le perplessità su queste cose
Ricordarsi aspetti definiti all’art. 6 dichiarazione di conformitá e periodo intercorrente tra messa in esercizio e messa a regime