L’ultimatum di Carmen Thyssen - Il Giornale dell'Arte n.373 marzo 2017 pg.17Roberta Bosco
Il Giornale dell'Arte n.373 marzo 2017 pg.17 L’ultimatum di Carmen Thyssen. Madrid. Venticinque anni fa lo Stato spagnolo acquistava dal barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza (1921-2002) 775 opere in cambio di una sede in cui esporle, il madrileno
Palacio Villahermosa, e di 44.100 milioni di pesetas, cifra molto inferiore al loro valore reale.
Prima bozza di lavoro sui 12 articoli della nostra Costituzione. Progetto "A scuola di legalità", a.s. 2012-13, IA e IIA San Vito Romano (Rm). Prof.ssa Cristina Galizia
www.arringo.blogspot.com
resoconto dell'evoluzione normativa e culturale avvenuta in italia nell'ultimo ventennio. a cura del disaster manager dr. giuliano pardini (Comune di Viareggio)
L’ultimatum di Carmen Thyssen - Il Giornale dell'Arte n.373 marzo 2017 pg.17Roberta Bosco
Il Giornale dell'Arte n.373 marzo 2017 pg.17 L’ultimatum di Carmen Thyssen. Madrid. Venticinque anni fa lo Stato spagnolo acquistava dal barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza (1921-2002) 775 opere in cambio di una sede in cui esporle, il madrileno
Palacio Villahermosa, e di 44.100 milioni di pesetas, cifra molto inferiore al loro valore reale.
Prima bozza di lavoro sui 12 articoli della nostra Costituzione. Progetto "A scuola di legalità", a.s. 2012-13, IA e IIA San Vito Romano (Rm). Prof.ssa Cristina Galizia
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resoconto dell'evoluzione normativa e culturale avvenuta in italia nell'ultimo ventennio. a cura del disaster manager dr. giuliano pardini (Comune di Viareggio)
E SE RAGIONASSIMO UN PO’ INVECE DI ACCETTARE PASSIVAMENTE OGNI NOTIZIA ? Spu...tramerper
Forse, prima di accettare come vere le notizie e come giusti i commenti che troviamo nei mass-media, sarebbe il caso di mantenere un po’ di spirito critico
Comprendere fino in fondo i diversi aspetti, i diversi ruoli, le sottigliezze e le profondità di quanto sistematicamente viene messo in atto per mistificare la realtà, per creare verità parallele dotate di verosimiglianza, per alimentare false credenze.
LEZIONI DAL PROCESSO ETERNIT, amianto, Casale Monferratomorosini1952
La sentenza della Cassazione sulla prescrizione della punibilità dei crimini di amianto a Casale Monferrato stimola una riflessione sulla condizione dell’uomo nell’era tecnologica. Come molte altre sentenze nel mondo, essa conferma che la civiltà industriale, di cui la giustizia è una componente, non sa ancora gestire le conseguenze a lunga distanza delle sue tecnologie. Di queste conseguenze legislatori e giudici non sanno o non possono sanzionare le responsabilità in modo confacente alle tecnologie moderne. Nel caso dell’amianto tra esposizione e malattia passano decenni, mentre i tempi di prescrizione giuridica sono molto più brevi. Peggio ancora: la prescrizione delle accertate responsabilità è ora dichiarata, pur sapendo che la frequenza mensile dei decessi per amianto a Casale aumenterà ancora per anni. (....)
Di fronte all’accresciuta portata spazio-temporale delle nostre alterazioni delle condizioni igieniche e dell’ambiente, leggi e giurisprudenza sono vetuste. Infatti, da millenni esse sono concepite per sanzionare azioni offensive di pochi individui a danno di pochi altri individui, vicini nello spazio e nel tempo. "L’uomo è antiquato" titolò nel 1956 il suo libro più importante il filosofo Günter Anders, descrivendo come la nostra capacità di prevedere sia rimasta indietro rispetto alla nostra crescente capacità di fare. Per questo anche "la giustizia è antiquata". È da questa condizione antropologica e giuridica che scaturisce la sentenza della Cassazione sulla prescrizione di un grave crimine di amianto. Va ricordato tuttavia che proprio un giudice della Suprema Corte italiana, Amedeo Postiglione, è da vent’anni fondatore e direttore instancabile dell’Icef, la "Fondazione per una corte internazionale dell’ambiente", che mira a estendere nello spazio e nel tempo la potestà della giustizia di sanzionare i delitti ambientali.
Lo sgomento per la vicenda di amianto di Casale Monferrato non ci impedisca di imparare questa amarissima lezione e di applicarla con urgenza alle tecnologie e alle leggi del futuro. Sarà il modo migliore di onorare la memoria dei milioni di vittime senza giustizia dell’amianto.
Il racconto della salute pubblica - Convegno AIE - 22 novembre 2022 Rosy Battaglia
Slides presentate il 22 novembre al convegno delle e dei giovani medici dell' Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
"Il racconto della salute. Le evidenze della sanità “narrativa" è il titolo del workshop. Il mio intervento si intitola "Il racconto della salute pubblica".
E SE RAGIONASSIMO UN PO’ INVECE DI ACCETTARE PASSIVAMENTE OGNI NOTIZIA ? Spu...tramerper
Forse, prima di accettare come vere le notizie e come giusti i commenti che troviamo nei mass-media, sarebbe il caso di mantenere un po’ di spirito critico
Comprendere fino in fondo i diversi aspetti, i diversi ruoli, le sottigliezze e le profondità di quanto sistematicamente viene messo in atto per mistificare la realtà, per creare verità parallele dotate di verosimiglianza, per alimentare false credenze.
LEZIONI DAL PROCESSO ETERNIT, amianto, Casale Monferratomorosini1952
La sentenza della Cassazione sulla prescrizione della punibilità dei crimini di amianto a Casale Monferrato stimola una riflessione sulla condizione dell’uomo nell’era tecnologica. Come molte altre sentenze nel mondo, essa conferma che la civiltà industriale, di cui la giustizia è una componente, non sa ancora gestire le conseguenze a lunga distanza delle sue tecnologie. Di queste conseguenze legislatori e giudici non sanno o non possono sanzionare le responsabilità in modo confacente alle tecnologie moderne. Nel caso dell’amianto tra esposizione e malattia passano decenni, mentre i tempi di prescrizione giuridica sono molto più brevi. Peggio ancora: la prescrizione delle accertate responsabilità è ora dichiarata, pur sapendo che la frequenza mensile dei decessi per amianto a Casale aumenterà ancora per anni. (....)
Di fronte all’accresciuta portata spazio-temporale delle nostre alterazioni delle condizioni igieniche e dell’ambiente, leggi e giurisprudenza sono vetuste. Infatti, da millenni esse sono concepite per sanzionare azioni offensive di pochi individui a danno di pochi altri individui, vicini nello spazio e nel tempo. "L’uomo è antiquato" titolò nel 1956 il suo libro più importante il filosofo Günter Anders, descrivendo come la nostra capacità di prevedere sia rimasta indietro rispetto alla nostra crescente capacità di fare. Per questo anche "la giustizia è antiquata". È da questa condizione antropologica e giuridica che scaturisce la sentenza della Cassazione sulla prescrizione di un grave crimine di amianto. Va ricordato tuttavia che proprio un giudice della Suprema Corte italiana, Amedeo Postiglione, è da vent’anni fondatore e direttore instancabile dell’Icef, la "Fondazione per una corte internazionale dell’ambiente", che mira a estendere nello spazio e nel tempo la potestà della giustizia di sanzionare i delitti ambientali.
Lo sgomento per la vicenda di amianto di Casale Monferrato non ci impedisca di imparare questa amarissima lezione e di applicarla con urgenza alle tecnologie e alle leggi del futuro. Sarà il modo migliore di onorare la memoria dei milioni di vittime senza giustizia dell’amianto.
Il racconto della salute pubblica - Convegno AIE - 22 novembre 2022 Rosy Battaglia
Slides presentate il 22 novembre al convegno delle e dei giovani medici dell' Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
"Il racconto della salute. Le evidenze della sanità “narrativa" è il titolo del workshop. Il mio intervento si intitola "Il racconto della salute pubblica".
1. ART. 11-12
ART. 8 ART. 9 ART. 10
Religione Scienze Italiano Fisica
Il mistero legato a un entità di-
vina, creatrice del nostro mon-
do e l’intero universo imma-
ginabile, accompagna l’umanità
sin dall’età primordiale. Poiché
il divino è un concetto che ab-
braccia tutte le religioni, tutti
devono avere il diritto di profes-
sare la propria nel seno della
comunità di appartenenza e che
la fede di ognuno accresca nel
mistero divino.
Ebbene l’articolo otto protegge
proprio questo diritto, renden-
do tutti liberi davanti alla leg-
ge, mai ignari e sognatori da-
vanti all’infinità del cielo, che in
alto nasconde la verità dietro al
mistero.
La nostra Repubblica tutela la
biodiversità e gli ecosistemi, in
vista soprattutto delle nuove ge-
nerazioni. E quelle vecchie inve-
ce? Quando si parla di tradizione
non sempre l’associamo a qual-
cosa nel passato: l’agricoltura
tradizionale, con il suo uso co-
stante di fertilizzante e pesticidi
e la trasformazione e frammen-
tazione degli habitat, è un pro-
blema più che presente!
E’, infatti, una delle principali
cause di perdita di biodiversità.
La soluzione sarebbe un connu-
bio tra agricoltura tradizionale e
bio, sfruttando gli aspetti positivi
per realizzare prodotti di qualità
che rispettano l’ambiente e gli
organismi che lo popolano.
Così come per l’italiano, anche lo
straniero possiede uguali diritti,
e lo Stato concede loro l’asilo nel
nostro territorio. Tutta questa
accoglienza ahimè non c’è sem-
pre stata. Stiamo parlando pro-
prio del Medioevo. La percezio-
ne dell’altro era assai diversa al
tempo, dove lo straniero era
oggetto di esclusione.
Non solo, anche la cultura cri-
stiana e quella islamica non an-
davano d’accordo, a causa anche
delle Crociate. Ancora oggi pur-
troppo l’odio persiste ma la pace
è sempre più vicina.
“La bandiera della Repubblica è
il tricolore italiano: verde, bian-
co e rosso, a tre bande verticali
di eguali dimensioni.” Poche ri-
ghe, ma che racchiudono una
grande storia. La storia della no-
stra Italia. Una storia di verdi
prati, di bianchi picchi innev-
vati e di rosso, sangue rosso.
Sangue versato in guerra.
Guerra che spaventa, ma non
insegna. Armi che rendono
ignoranti. Il collegamento alla
fisica riguarda proprio l’inven-
zione peggiore dell’umanità: la
bomba atomica. Non dirò nien-
te, Einstein lo farà per me:
«Non ho idea di quali armi ser-
viranno per combattere la terza
Guerra Mondiale, ma la quarta
sarà combattuta coi bastoni e
con le pietre. In ogni caso, se lo
avessi saputo, avrei fatto l'oro-
logiaio».
2. ART. 5 ART. 4
Arte Matematica
Diritto di tutti è il lavoro, lo dice
la Costituzione! Tuttavia, dovere
di tutti è quello di pagare le tas-
se, prima fonte di entrata dello
Stato, eppure c’è chi ancora
evade il fisco! Infatti, l’Italia, co-
me altri paesi, possiede un debi-
to pubblico, che si genera quan-
do le uscite dello Stato supera-
no le sue entrate. Fin dagli albo-
ri del Bel Paese, il debito pubbli-
co si è sempre tenuto relativa-
mente basso, anche se in lieve
crescita.
Nel 1981 però, una semplice let-
tera tra Andreatta e Ciampi de-
cretò la separazione tra Bank-
italia e Tesoro avendo effetti
devastanti sulla crescita del no-
stro debito pubblico.
L’Italia oggi è “una e indivisibi-
le”, ma non accentrata dal pun-
to di vista amministrativo, e nel
quale i cosiddetti enti locali, le
Regioni, le Province e i Comuni,
svolgono un ruolo fondamenta-
le anche nella crescita culturale
e artistica del Paese.
Nell’età rinascimentale tutto era
diverso, e il nostro Stato diviso
in diverse realtà territoriali. Ri-
cordiamo in particolare quelle
che hanno fornito in un grande
sviluppo all’arte del Quattrocen-
to, come la corte dei Medici a
Firenze, il ducato di Urbino coi
Montefeltro e i Gonzaga a Man-
tova.