2. Fino ad pochi secoli fa l’uomo possedeva una ridottissima capacità di
modificare l’ambiente di vita e quindi era costretto ad adattarsi alle
condizioni climatiche locali costruendo edifici adatti al contesto e vivendo in
condizioni di comfort che oggi considereremmo inaccettabili
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BREVE STORIA DEL COMFORT
3. BREVE STORIA DEL COMFORT
A seconda dei contesti geografici gli edifici assumevano conformazioni
differenti, aumentando le masse delle pareti laddove le condizioni
climatiche imponevano una protezione dal calore esterno e riducendo la
dimensione delle finestre per proteggersi dalle condizioni estreme sia di
caldo che di freddo.
Le grandi masse permettevano di evitare rapidi scambi termici tra
ambiente esterno ed interno. Le piccole finestre permettevano di
minimizzare gli apporti termici dovuti al sole.
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4. BREVE STORIA DEL COMFORT
Lo sviluppo delle tecnologie
impiantistiche ha portato rapidamente a
svincolarsi dai due requisiti prima
fondamentali per ogni costruzione:
• grandi masse
• piccole aperture
Questo ha permesso di smaterializzare
progressivamente l’involucro edilizio.
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5. BREVE STORIA DEL COMFORT
Questo processo è avvenuto in tutto il mondo
indipendentemente dalle condizioni ambientali
locali.
A Singapore si trovano edifici identici a quelli di New
York.
Ma tutto questo ha avuto un prezzo: “sono
aumentate enormemente le richieste energetiche
per la climatizzazione degli edifici e sono aumentate
enormemente le emissioni di inquinanti in atmosfera
per l’enorme carico energetico richiesto”.
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6. BREVE STORIA DEL COMFORT
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7. BREVE STORIA DEL COMFORT
A partire dagli anni ’70, con la grande crisi
energetica, si è compreso che non era
sostenibile una progettazione insensibile
alle condizioni climatiche locali; ne sono
derivati:
• l’introduzione di tecniche di isolamento
termico;
• un ripensamento del rapporto tra edificio
ed ambiente.
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8. BREVE STORIA DEL COMFORT
L’isolamento è stato introdotto nelle soluzioni costruttive italiane a partire
dai primi anni ’70 in relazione alla richiesta normativa di contenimento dei
consumi energetici attuata con due leggi successive:
La 373/93 e la 10/91
Oggi per il protocollo di Kyoto siamo passati alla “certificazione
energetica”
DL 192 , DL 311 , DPR 59
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9. QUADRO NORMATIVO VIGENTE
• DLgs 192/2005:
- E’ il decreto che impone un limite di trasmittanza alle soluzioni costruttive dell’involucro edilizio (2 date di
scadenza 2006; 2009)
- Pareti esterne
- Finestre
- Coperture
- Pavimenti e strutture interne (verso ambienti non riscaldati)
• DLgs 311/2006:
- Corregge il DLgs 192 posticipando le prescrizioni del 2009 al 2010
• DPR 59/2009:
- Toglie il vincolo del limite di trasmittanza per le nuove costruzioni (ma introduce un limite sull’Energia Primaria –
Epi necessaria alla climatizzazione invernale
- Mantiene il vincolo per le ristrutturazioni edilizie (ma il mercato si è già adattato alla nuova soluzione)
- Introduce indicazioni sul controllo termico in fase estiva
- Trasmittanza periodica pareti e copeture
- Limiti alla dimensione finestre per cambio procedura di calcolo (1/5 sup. opaca)
- Obblighi di schermatura e di vetri a controllo termico
- Linee guida per la certificazione energetica (Specificano i criteri in base ai quali assegnare un certificato di
classe energetica all’edificio per compravendite e locazioni)
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11. Dlgs 192/2005 - SUPERFICI OPACHE
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TRASMITTANZA TERMICA (U) :
flusso di calore che passa attraverso una parete per m² di superficie
della parete e per grado K di differenza tra la temperatura interna ad
un locale e la temperatura esterna o del locale contiguo.
E’ espressa in W/m²K
12. Dlgs 311/2006 - SUPERFICI OPACHE VERTICALI
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13. Dlgs 311/2006 - SUPERFICI OPACHE ORIZZONTALI
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14. Dlgs 311/2006 - SUPERFICI TRASPARENTI
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15. Dlgs 311/2006 - ESEMPIO EDIFICIO IN ZONA “D”
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16. DPR 59/2009 - DECRETO VIGENTE
Riduce i vincoli sulla trasmittanza edilizia.
Nelle nuove costruzioni salta l’obbligo di garantire una trasmittanza minima
ma risulta necessario far si che una grandezza (EPi = Energia primaria in
fase invernale) sia sotto un limite che dipende dal rapporto tra Superficie e
Volume e dalla zona nella quale ci si inserisce.
Questo vincolo non è raggiungibile se non si adottano valori
di trasmittanza analoghi a quelli dei decreti precedenti
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17. DPR 59/2009 - DECRETO VIGENTE
Riduce i vincoli sulla trasmittanza edilizia.
Nelle nuove costruzioni salta l’obbligo di garantire una trasmittanza minima
ma risulta necessario far si che una grandezza (EPi = Energia primaria in
fase invernale) sia sotto un limite che dipende dal rapporto tra Superficie e
Volume e dalla zona nella quale ci si inserisce.
Questo vincolo non è raggiungibile se non si adottano valori
di trasmittanza analoghi a quelli dei decreti precedenti
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INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA (Epgl ) :
esprime il consumo di energia primaria totale riferito all’unità di
superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente in
kWh/m²anno o kWh/m³anno
19. I MATERIALI PER L’ISOLAMENTO
• Materiali sfusi granulari
• Materiali fibrosi in materassini
• Materiali cellulari in pannelli
• Materiali cementizi con inerti di alleggerimento
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20. MATERIALI SFUSI GRANULARI
I materiali sfusi granulari sono i materiali usati per primi per l’isolamento in
Italia. Sono inerti granulari (perlite, argilla espansa) che vengono iniettati
a pressione in modo da riempire lo spazio d’aria lasciato tra due tramezze
in forati.
La perlite ad esempio è un materiale in granuli che viene espanso
termicamente fino ad avere densità di 60 Kg/m³.
Questo le consente di avere un λ di 0.05 W/mK
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21. MATERIALI SFUSI GRANULARI
CONDUCIBILITÀ TERMICA (λ) :
La conducibilità termica o conduttività termica (indicata con λ o k) è il
rapporto, in condizioni stazionarie, fra il flusso di calore e il gradiente di
temperatura che provoca il passaggio del calore.
In altri termini, la conducibilità termica è una misura dell'attitudine di una
sostanza a trasmettere il calore (vale a dire maggiore è il valore di λ,
meno isolante è il materiale). Essa dipende solo dalla natura
del materiale, non dalla sua forma.
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22. MATERIALI SFUSI GRANULARI
Tuttavia sono oggi poco utilizzati per il fatto che il riempimento con
materiale sfuso comporta la presenza di cavità di aria e quindi si riducono
le capacità coibenti ed inoltre dal punto di vista applicativo risulta una
tecnica complicata da realizzare.
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23. MATERIALI FIBROSI IN PANNELLI
I materassini fibrosi sono gli isolanti introdotti
negli anni ’70
λ medio = 0.04 W/mk
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Il polistirene espanso (EPS) è uno dei materiali più
diffusi per l’isolamento termico per il fatto che ha λ
= 0.036 W/mK
Medio-basso assorbimento
Buona permeabilità al vapore μ = 30-50
24. MATERIALI FIBROSI IN PANNELLI
Il polistirene estruso (XPS) è un altro materiale molto
diffuso per l’isolamento termico per il fatto che ha λ =
0.031 W/mK (migliore dell’EPS)
basso assorb. < 0.3%
Buone proprietà meccaniche
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Il poliuretano (PUR) si realizza utilizzando gas
espandenti , si applica in 2 modi:
• Pannelli espansi in fabbrica
• A spruzzo sul lato interno delle pareti
λ = 0.027 W/mK (migliore dell’XPS)
25. MATERIALI FIBROSI IN PANNELLI
Si stanno diffondendo oggi per la forte
attenzione agli aspetti ambientali del costruire
materiali naturali. Quello tradizionalmente
impiegato nel passato in Italia è stato il sughero
ma oggi sono diffusi anche fibre di legno,
canapa, lino (persino la carta riciclata).
λ = 0.040 W/mK (leggermente superiore
all’EPS, ma completamente naturale)
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27. I PACCHETTI STRUTTURALI
Gli isolanti visti fin ora sono parte
integrante del pacchetto strutturale e
collaborano fortemente (in base allo
spessore di progetto) alla trasmittanza
termica finale della parete.
Si aumenterà poi lo spessore dell’isolante
a seconda del livello energetico che si
vorrà ottenere.
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28. I PACCHETTI STRUTTURALI
Più l’involucro edilizio è isolato e migliore sarà la
classificazione energetica.
Ad esempio il consumo energetico di una casa
in classe C è di circa 90 Kwh/m²anno (circa 9 m³
di GPL per ogni m² di superficie).
Di contro, il consumo energetico di una casa in
classe A è di circa 30 Kwh/m²anno (circa 3 m³ di
GPL per ogni m² di superficie).
Si consideri che la maggior parte delle case
in Italia non superano la classe “G”
(circa 17,5 m³ di GPL per ogni m² di superficie).
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30. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - L’IDEA
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Il progetto, in fase di realizzazione nel comune di Montefiore dell’Aso, si pone l’obiettivo di
realizzare un villaggio interamente “eco”sostenibile e “vivibile”. Da qui il nome
“ECOVIVIBILE”.
In fase di progettazione, particolare attenzione è stata posta nell’analizzare i parametri
bioclimatici (sole, ombra e vento) in modo da utilizzare la natura come fonte di sostegno.
Sfruttare il sole per riscaldamento e produzione di energia elettrica. Sfruttare la ventilazione
naturale per raffrescare gli spazi, e, le piante per ottenere un adeguato ombreggiamento
estivo.
Inoltre, per la fase realizzativa, sono stati scelti solo materiali naturali e riciclabili, in modo da
tenere sempre in considerazione l’intero ciclo di vita dei manufatti (dalla produzione,
all’utilizzo, fino alla dismissione).
37. IL PACCHETTO DEL VILLAGGIO
Ing. Daniele Porrà – Studio Tecnico BeHOUSE – Largo Belvedere 6/7, Montefiore dell’Aso
38. IL PACCHETTO DEL VILLAGGIO
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◄Intonaco esterno
◄Lastra AQUApanel (1,3 cm)
◄ Pannello OSB (1,8 cm)
◄ Isolante in fibra di legno (10,0 cm)
◄ Pannello OSB (1,8 cm)
◄ Isolante in fibra di legno (6,0 cm)
◄ Camera d’aria (4,0 cm)
◄ Pannello OSB (1,8 cm)
◄ Cartongesso (1,3 cm)
◄ Intonaco interno
◄ Montanti (10,0 cm)
◄ Pilastri in legno (25,0 cm)
U = 0,26 W/m²K
39. IL PACCHETTO DEL VILLAGGIO
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40. IL PACCHETTO DEL VILLAGGIO
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◄Travetti in legno (10,0 cm)
◄ Perlinato (2,8 cm)
◄ Isolante in fibra di legno (10,0 cm)
◄ Barriera al vapore
◄ Travetti in legno (4,0 cm)
◄ Camera d’aria (4,0 cm)
◄ Pannello OSB (1,8 cm)
◄ Impermeabilizzante
◄ Coppi
◄ Griglia uscita flusso aria
U = 0,26 W/m²K
41. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - IL LEGNO
Ing. Daniele Porrà – Studio Tecnico BeHOUSE – Largo Belvedere 6/7, Montefiore dell’Aso
La qualitá abitativa delle case in legno dipende dai materiali usati per la loro
realizzazione. Si usano materiali sostenibili come il legno e derivati di legno
perché ne è provata la qualitá, e c'è la certezza che il loro uso non nuoce alla
salute.
Infatti l’uomo trascorre tre quarti della sua vita in spazi chiusi; i materiali utilizzati
influenzano notevolmente la nostra salute. Per questo motivo è consigliabile
usare materiali appropriati e rispettosi della salute. Il legno è in grado di
soddisfare questa esigenza prioritaria in quanto, come materiale da costruzione
naturale, è vivo e produce un effetto particolarmente benefico.
42. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - IL LEGNO
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VANTAGGI:
• Salute;
• Elevato isolamento termo-acustico;
• Rapida realizzazione;
• Durabilità;
• Resistenza al fuoco;
• Inattaccabilità da muffe e insetti;
• Stabilità e resistenza sismica.
43. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - L’ENERGIA
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Il villaggio sarà realizzato con l’obiettivo di produrre case a triplo zero, cioè
edifici che hanno zero emissioni di CO2, zero impiego di combustibili fossili e zero
costi energetici. Questo sarà possibile utilizzando materiali completamente
naturali per la struttura e infissi di ultima concezione.
Inoltre, riscaldamento, acqua calda sanitaria e cucine, saranno alimentati da
energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici integrati e da pannelli solari
termici.
44. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - L’ENERGIA
Ing. Daniele Porrà – Studio Tecnico BeHOUSE – Largo Belvedere 6/7, Montefiore dell’Aso
TECNOLOGIE A CONFRONTO
Per il calcolo dei consumi nella “Casa Tradizionale”, è stato ipotizzato un mutuo per
l’acquisto di abitazione e fotovoltaico di circa 87.500€. La casa, in classe C, necessita di
circa 9mc di Gpl per ogni mq di superficie, pertanto, il costo di riscaldamento sarà di circa
1.400€/anno.
Nella “Casa ECOvivibile”, è stato considerato un costo di costruzione più alto per un
investimento complessivo di circa 107.000€, ma, come si evince dai grafici riportati in testa,
la maggiore somma è completamente coperta dai più bassi costi di gestione e
manutenzione. Risparmi dovuti a tutti i meccanismi di recupero energetico di cui le abitazioni
sono munite.
45. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - L’ENERGIA
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CASA TRADIZIONALE CASA “ECOvivibile”
46. IL VILLAGGIO “ECOvivibile” - L’ENERGIA
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CASA TRADIZIONALE CASA “ECOvivibile”
47. IL VILLAGGIO “ECOvivibile”
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Fasi realizzative
(casa 53)
Prova Sismica Struttura in legno
(7 piani - h: 24 m - magnitudo 7.2)
Prova Sismica Struttura in cemento armato
(6 piani - h: 20 m - magnitudo 6.8)
48. Ing. Daniele Porrà – Studio Tecnico BeHOUSE – Largo Belvedere 6/7, Montefiore dell’Aso
Grazie per l’attenzione
Ing. Daniele Porrà