Renishaw Equator & Silca: la chiave del successo Daniel Disanto
Case study Renishaw - Silca.
Ognuno, frugando nelle proprie tasche, troverà quasi sicuramente una chiave Silca. Sono infatti oltre 230 milioni le
chiavi che ogni anno escono dallo stabilimento Silca di Vittorio Veneto (TV). L’azienda fa parte dal 2001 della Key System Division di Kaba, multinazionale svizzera che impiega 7.000 di- pendenti e con un fatturato che ha raggiunto il miliardo di franchi svizzeri, suddivisa nelle divisione Key System e Controllo Accessi. Ogni anno l’intera divisione Key System - che oltre a quello di Vittorio Veneto ha stabilimenti pro- duttivi anche in USA, Cina, India e Colombia - produce 600 milioni di chiavi. Grazie a Equator, infatti, l’accuratezza assolu- ta della macchina di misura (CMM) - collocata in un luogo separato, a temperatura controlla- ta e gestita da operatori specializzati - può es- sere estesa all’officina. Una volta che i dati di calibrazione sono stati importati nel softwa- re, le misure eseguite con Equator diventano infatti tracciabili rispetto ai valori nominali del CAD. La misura in sala metrologica viene dunque limitata ai pezzi master (per la valida- zione), mentre per il controllo di processo che prevede il confronto fra i pezzi di produzione e il campione di riferimento viene utilizzato esclusivamente Equator. Si elimina così il “collo di bottiglia” del passaggio in sala metrologica che, nell’attesa dei risultati, può di fatto bloc- care la produzione.
Spazio Tecnico è una pubblicazione trimestrale di CDU – Consorzio Distributori Utensili – che affronta, con gli opportuni approfondimenti, i singoli comparti merceologici.
Solar Green è produttore di moduli fotovoltaici con tecnologia policristallina. I moduli sono prodotti solo presso la fabbrica sita alle porte di Milano e cerca distributori per coprire il mercato sia nazionale che internazionale.
I moduli prodotti sono sia di tipo standard (con cornice) che di tipo integrato innovativo (per ottenere il massimo contributo ventennale previsto). L'azienda possiede tutte le certificazioni richiesta tra cui la "Factory Inspection Made in UE".
Tecnologie per il risanamento di tubazioni acquedottistiche ed irrigue di gra...Servizi a rete
Atti del convegno
Project financing e grandi gare: master plan Abbanoa 2017
Le tecnologie a basso impatto ambientale per il risanamento e rinnovamento delle reti idriche: aspetti progettuali, nuovi materiali, soluzioni tecniche.
Cagliari, 30/06/2017
93 Visione termografica per il controllo continuo - Automazione e Strumentazi...Cristian Randieri PhD
Durante gli ultimi anni, Intellisystem Technologies ha sviluppato, grazie alle moderne tecnologie dei sistemi di visione termografici, uno strumento importante per il controllo non distruttivo di strutture composite a sezione costante durante la loro produzione, denominato CTS (Continous Thermography Scanning). Nella maggior parte di questi processi produttivi si utilizzano delle fibre di rinforzo annegate in una resina posta in uno stampo riscaldato, dove la resina subisce la polimerizzazione. Grazie al sistema CTS è possibile effettuare il monitoraggio continuo dell’intero processo produttivo per verificare la presenza di difetti. CTS, di fatto, utilizza una termocamera robotizzata che si muove in tandem con una sorgente di calore sulla superficie del campione del materiale da analizzare. Sia la termocamera che la sorgente di calore si spostano sulla superficie del campione a una velocità costante, permettendo alla termocamera di registrare i cambiamenti di temperatura superficiali del materiale durante il processo di riscaldamento. Le immagini termiche così ottenute mettono in risalto eventuali regioni nel materiale affetto da delaminazione, vuoti o cavità nella matrice, o modifiche strutturali del materiale composito ottenuto. Il sistema proposto si interfaccia facilmente con i sistemi di automazione dell’impianto in cui viene installato. Grazie a questa soluzione è possibile di fatto ottimizzare l’intero processo produttivo riducendone i costi.
Il mondo della luce all’interno del flusso BIM. Illuminazione sportiva e inqu...normeUNI1
Presentazione a supporto dell'intervento di Gianpiero Bellomo, TECH-NYX, Coordinatore GL 01 “Termini generali e criteri di qualità - Definizioni“, GL 04 “Illuminazione degli ambienti sportivi” e GL 08 “Inquinamento luminoso“ al webinar "GIORNATA DELLA LUCE, DELL’ILLUMINAZIONE E DELLA NORMAZIONE" del 28 ottobre 2021
Heritage or Historic BIM? Information modeling for cultural heritage and facility management.
The presentation illustrates the state-of-the-art and the future researches on Historic Building Information Modeling (hBIM) at University of Padua.
Renishaw Equator & Silca: la chiave del successo Daniel Disanto
Case study Renishaw - Silca.
Ognuno, frugando nelle proprie tasche, troverà quasi sicuramente una chiave Silca. Sono infatti oltre 230 milioni le
chiavi che ogni anno escono dallo stabilimento Silca di Vittorio Veneto (TV). L’azienda fa parte dal 2001 della Key System Division di Kaba, multinazionale svizzera che impiega 7.000 di- pendenti e con un fatturato che ha raggiunto il miliardo di franchi svizzeri, suddivisa nelle divisione Key System e Controllo Accessi. Ogni anno l’intera divisione Key System - che oltre a quello di Vittorio Veneto ha stabilimenti pro- duttivi anche in USA, Cina, India e Colombia - produce 600 milioni di chiavi. Grazie a Equator, infatti, l’accuratezza assolu- ta della macchina di misura (CMM) - collocata in un luogo separato, a temperatura controlla- ta e gestita da operatori specializzati - può es- sere estesa all’officina. Una volta che i dati di calibrazione sono stati importati nel softwa- re, le misure eseguite con Equator diventano infatti tracciabili rispetto ai valori nominali del CAD. La misura in sala metrologica viene dunque limitata ai pezzi master (per la valida- zione), mentre per il controllo di processo che prevede il confronto fra i pezzi di produzione e il campione di riferimento viene utilizzato esclusivamente Equator. Si elimina così il “collo di bottiglia” del passaggio in sala metrologica che, nell’attesa dei risultati, può di fatto bloc- care la produzione.
Spazio Tecnico è una pubblicazione trimestrale di CDU – Consorzio Distributori Utensili – che affronta, con gli opportuni approfondimenti, i singoli comparti merceologici.
Solar Green è produttore di moduli fotovoltaici con tecnologia policristallina. I moduli sono prodotti solo presso la fabbrica sita alle porte di Milano e cerca distributori per coprire il mercato sia nazionale che internazionale.
I moduli prodotti sono sia di tipo standard (con cornice) che di tipo integrato innovativo (per ottenere il massimo contributo ventennale previsto). L'azienda possiede tutte le certificazioni richiesta tra cui la "Factory Inspection Made in UE".
Tecnologie per il risanamento di tubazioni acquedottistiche ed irrigue di gra...Servizi a rete
Atti del convegno
Project financing e grandi gare: master plan Abbanoa 2017
Le tecnologie a basso impatto ambientale per il risanamento e rinnovamento delle reti idriche: aspetti progettuali, nuovi materiali, soluzioni tecniche.
Cagliari, 30/06/2017
93 Visione termografica per il controllo continuo - Automazione e Strumentazi...Cristian Randieri PhD
Durante gli ultimi anni, Intellisystem Technologies ha sviluppato, grazie alle moderne tecnologie dei sistemi di visione termografici, uno strumento importante per il controllo non distruttivo di strutture composite a sezione costante durante la loro produzione, denominato CTS (Continous Thermography Scanning). Nella maggior parte di questi processi produttivi si utilizzano delle fibre di rinforzo annegate in una resina posta in uno stampo riscaldato, dove la resina subisce la polimerizzazione. Grazie al sistema CTS è possibile effettuare il monitoraggio continuo dell’intero processo produttivo per verificare la presenza di difetti. CTS, di fatto, utilizza una termocamera robotizzata che si muove in tandem con una sorgente di calore sulla superficie del campione del materiale da analizzare. Sia la termocamera che la sorgente di calore si spostano sulla superficie del campione a una velocità costante, permettendo alla termocamera di registrare i cambiamenti di temperatura superficiali del materiale durante il processo di riscaldamento. Le immagini termiche così ottenute mettono in risalto eventuali regioni nel materiale affetto da delaminazione, vuoti o cavità nella matrice, o modifiche strutturali del materiale composito ottenuto. Il sistema proposto si interfaccia facilmente con i sistemi di automazione dell’impianto in cui viene installato. Grazie a questa soluzione è possibile di fatto ottimizzare l’intero processo produttivo riducendone i costi.
Il mondo della luce all’interno del flusso BIM. Illuminazione sportiva e inqu...normeUNI1
Presentazione a supporto dell'intervento di Gianpiero Bellomo, TECH-NYX, Coordinatore GL 01 “Termini generali e criteri di qualità - Definizioni“, GL 04 “Illuminazione degli ambienti sportivi” e GL 08 “Inquinamento luminoso“ al webinar "GIORNATA DELLA LUCE, DELL’ILLUMINAZIONE E DELLA NORMAZIONE" del 28 ottobre 2021
Heritage or Historic BIM? Information modeling for cultural heritage and facility management.
The presentation illustrates the state-of-the-art and the future researches on Historic Building Information Modeling (hBIM) at University of Padua.
Cronistoria momenti salienti cantiere via alberto mario,pa~2
1. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
1
INGEGNERIA INTEGRATA
DI ING. DIEGO DELL’ERBA
Parte Prima
CRONISTORIA
“MOMENTI SALIENTI”
RECUPERO STRUTTURALE
CONDOMINIO DI
VIA ALBERTO MARIO N.24
00152 ROMA
2. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
2
RIPORTIAMORIPORTIAMO
NELLA PRESENTAZIONENELLA PRESENTAZIONE
LE FASI SALIENTI DELL’INTERVENTO DILE FASI SALIENTI DELL’INTERVENTO DI
RECUPERO STRUTTURALERECUPERO STRUTTURALE
CHE HA IMPEGNATOCHE HA IMPEGNATO
LO STUDIO DILO STUDIO DI
INGEGNERIA INTEGRATAINGEGNERIA INTEGRATA
DI ING. DIEGO DELL’ERBADI ING. DIEGO DELL’ERBA
3. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
3
L’ING. DIEGO DELL’ERBAL’ING. DIEGO DELL’ERBA
DA MOLTI ANNIDA MOLTI ANNI
E’ IMPEGNATO AD INSEGNAREE’ IMPEGNATO AD INSEGNARE
ALL’INGEGNERE CIVILEALL’INGEGNERE CIVILE
LE TECNICHE STRUMENTALI DILE TECNICHE STRUMENTALI DI
DIAGNOSTICA STRUTTURALEDIAGNOSTICA STRUTTURALE
CHE DA SEMPRECHE DA SEMPRE
SONO PATRIMONIO DELL’INGEGNERIASONO PATRIMONIO DELL’INGEGNERIA
INDUSTRIALEINDUSTRIALE
4. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
4
A SEGUITOA SEGUITO
DI UN FONOGRAMMADI UN FONOGRAMMA
DEI VIGILI DEL FUOCODEI VIGILI DEL FUOCO
L’ING. DIEGO DELL’ERBAL’ING. DIEGO DELL’ERBA
ACCETTA L’INCARICOACCETTA L’INCARICO
DI RECUPERO STRUTTURALEDI RECUPERO STRUTTURALE
DEL FABBRICATODEL FABBRICATO
DI VIA ALBERTO MARIODI VIA ALBERTO MARIO
5. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
5
L’ING. DIEGO DELL’ERBAL’ING. DIEGO DELL’ERBA
DECIDE DI INTERVENIREDECIDE DI INTERVENIRE
SUL FABBRICATOSUL FABBRICATO
NELLA RICERCA DELLE CAUSE CHE HANNONELLA RICERCA DELLE CAUSE CHE HANNO
DETERMINATO IL DISSESTODETERMINATO IL DISSESTO
EDILIZIO IN ATTOEDILIZIO IN ATTO
6. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
6
INDAGINI DI GEOFISICAINDAGINI DI GEOFISICA
E MONITORAGGI FOTOE MONITORAGGI FOTO--DIGITALIDIGITALI
SONO IMPIEGATI SULLE STRUTTURE CHESONO IMPIEGATI SULLE STRUTTURE CHE
COSTITUISCONOCOSTITUISCONO
IL FABBRICATOIL FABBRICATO
7. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
7
LA DIAPOSITIVALA DIAPOSITIVA
CHE SEGUECHE SEGUE
RIPORTA L’INDICERIPORTA L’INDICE
DEGLI ARGOMENTI CHE SONO STATIDEGLI ARGOMENTI CHE SONO STATI
TRATTATI NELL’INDAGINETRATTATI NELL’INDAGINE
DI GEOFISICADI GEOFISICA
8. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
8
INDICE ANALITICO
1. PREMESSA
2. DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
3. MODALITA’ DI INTERVENTO
4. QUADRO DEL DISSESTO
5. PROVE STRUMENTALI DI GEOFISICA APPLICATA
5.1. MONITORAGGIO STRUTTURALE FOTO – DIGITALE
5.2. PROVE SONICHE
5.3. MISURE DI GEOFISICA GEO – ELETTRICHE
6. CAUSE DISSESTO EDILIZIO
7. INDIRIZZI PER IL RECUPERO.
11. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
11
STRUMENTAZIONE
PER INDAGINI
STRUTTURALI SULLA
MURARIA CON
UTILIZZO DEGLI
ULTRASUONI
GRAFICO
RAPPRESENTATIVO
DELLA TECNICA DI
IMPIEGO DEGLI
ULTRASUONI PER LE
INDAGINI
STRUTTURALI SULLE
MURATURE
25. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
25
CYCLOPE
ACQUISIZIONE E RESTITUZIONE DI PRESE STEREOSCOPICHE SENZA
PUNTI DI APPOGGIO
Riassunto
Il sistema CYCLOP è un sistema monocamera che trasferisce in ambito digitale la
maggior parte dei vantaggi della bicamera e che implementa, dal punto di vista software,
alcune soluzioni innovative. Esso è costituito da un supporto sul quale viene montata una
sola camera che, traslando rigidamente lungo la base, consente la realizzazione di prese
stereoscopiche prive di parallassi d’altezza. La traslazione rigida della camera garantisce
l’allineamento e la complanarità tra gli assi fiduciali, nonché il parallelismo tra gli assi di
presa, condizioni necessarie per l’eliminazione delle parallassi d’altezza. Il sistema
CYCLOP consente di utilizzare qualsiasi tipo di camera (purché di essa sia noto
l’orientamento interno) scelta in funzione delle caratteristiche dell’oggetto da rilevare,
senza dover richiedere alcuna calibrazione aggiuntiva del sistema. Il sistema CYCLOP
comprende, inoltre, un software che consente l’immediato trattamento delle immagini
digitali per la misura e la restituzione vettoriale tridimensionale.
Nelle applicazioni della fotogrammetria terrestre l’uso della bicamera rappresenta una
soluzione ideale per il rilievo di oggetti di piccole e medie dimensioni, fissi o in movimento.
Come è noto la bicamera è un sistema di presa fotogrammetrica costituito da due camere
fotografiche montate su una base di lunghezza nota in modo tale da garantire il parallelismo
tra gli assi di presa, la complanarità tra i due piani di formazione delle immagini e il
parallelismo degli assi fiduciali interni. Le immagini fotografiche prodotte dalla bicamera
possono essere direttamente utilizzate per la restituzione grazie alla conoscenza della
lunghezza reale della base di presa.
La bicamera consente una notevole semplificazione operativa, in quanto permette di passare
direttamente dalla fase di presa alla fase di restituzione senza dover eseguire l’orientamento
esterno e quindi senza richiedere la presenza di un poligono di punti di appoggio.
Nel passato sono stati realizzati molti sistemi bicamera: Veroplast e Technoster A e B della
Galileo, IMK dalla Jena, K460 della Kelsh, TS-20/40/120 della Nikon, SKB 40/120 della
Sokkisha, C 40/120 della Wild, SMK 40/120 della Zeiss. Ancora negli anni ‘80 è stato
proposto un sistema bicamera per le camere semimetriche HASSELBLAD.
La bicamera non è però riuscita ad imporsi tra gli utenti della fotogrammetria terrestre. La
sempre maggior facilità di acquisizione delle coordinate dei punti di appoggio, la disponibilità
di poligoni tarati che vengono montati attorno agli oggetti da rilevare anche di dimensioni
millimetriche, la necessità di utilizzare camere fotografiche e/o digitali di caratteristiche
diverse in funzione dell’oggetto da rilevare e, non ultimo, il notevole costo delle bicamere,
hanno, di fatto, spinto i rilevatori a prediligere sempre la tecnica classica di determinazione a
posteriori dei parametri di orientamento esterno.
Lo sviluppo delle tecniche di fotogrammetria digitale ha consentito di espandere notevolmente
il bacino di utenza di tale tecnica. Il grado di automazione offerto dal trattamento delle
immagini digitali ha permesso di avere a disposizione, a prezzi contenuti, software che
consentano la restituzione di coppie stereoscopiche. Rimaneva comunque la difficoltà di
progettare correttamente la presa, di predisporre un poligono di punti di appoggio e di
eseguire le fasi di orientamento esterno delle immagini utilizzate. Il sistema CYCLOP, oggetto
di brevetto Menci Software, rappresenta una rilettura del principio di funzionamento della
bicamera che consente di eseguire prese stereoscopiche direttamente utilizzabili per la
restituzione. Esso è costituito da un supporto di presa e da un software che consente il
trattamento immediato delle immagini acquisite per il rilievo dell’oggetto ripreso.
TAVOLA DI MONITORAGGIO FOTO DIGITALE DEL
11-02-2002
27. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
27
IMPORTANTE
L’ESAME DEL MONITORAGGIO
FOTO-DIGITALE
EFFETTUATO SUL FABBRICATO
ALLE DATE DEL 11-02-2002 E DEL 22-07-2002
RIPORTANO UNO SPOSTAMENTO MEDIO IN
ALCUNI PUNTI SIGNIFICATIVI DELLA
STRUTTURA DI CIRCA 1.5 CM.
35. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
35
INGEGNERIA INTEGRATA
DI ING. DIEGO DELL’ERBA
PERFORAZIONE MURO CANTINA
SOTTOSTANTE LA PARETE
LOTTO SALA BILIARDO
PER VERIFICA SPESSORI MURATURA E ALTREZZA FONDAZIONE
36. PROCEDURE PROGETTUALI
ISO 9001
36
INGEGNERIA INTEGRATA
DI ING. DIEGO DELL’ERBA
TERRENO CIRCA 15 CM.
MURO CIRCA 30 CM.
MURO CIRCA 30 CM.
PROFONDITA’ FONDAZIONE
CIRCA 2.5 MT.
SCHEMATIZZAZIONE DEL MURO DI
FONDAZIONE SOTTO LA PARETE DIVISORIA
LOTTO-SALA BILIARDO