L’importanza dell’attività di prevenzione e le nuove sfide della comunicazioneArpa Piemonte
E' disponibile un servizio di informazione e previsione nivo-meteorologica per l’escursionismo, disponibile sul sito della Rete Escursionistica della Regione Piemonte, caratterizzato da un elevato grado di dettaglio spaziale e temporale, da un’elevata affidabilità perché basato su dati oggettivi, analisi tecniche specializzate e costantemente verificato.
Dati meteorologici (temperatura, velocità e direzione del vento, umidità relativa, precipitazioni) e di altezza neve al suolo misurati da ben 52 stazioni dislocate sul territorio montano e collinare della regione sono aggiornati con cadenza semioraria per dare un quadro di dettaglio delle condizioni sul territorio.
Secondo incontro del Crisis Camp Italia a Bologna , 17 Marzo 2012.
Tema dell' incontro > gli #SMEM social media emergency manager, gli #tag piu opportuni in emergenza e il vademecum per il cittadino.
Comunicare l' emergenza. il futuro della Protezione civile. Siena 2013Barbara Barsanti
Una giornata di studi, organizzata da VAB Toscana (Vigilanza Antincedi Boschivi) in collaborazione con il CESVOT (Centro Servizi Volontariato Toscana) con il patrocinio della della Provincia di Siena, dell''Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Siena e il partenariato delle Associazioni di Volontariato: ARI Siena, ARIES, CB IL Palio, CB Ilcinus, Rosa dei Venti CB e Radio CB Amiata Est.
Psicologia e situazioni di pericolo. Convegno "Lo psicologo nell’ambito dell’emergenza: tra opportunità e limiti. Opl a sostegno e tutela della professionalità dello Psicologo dell’Emergenza " del 20/4/2013
L’importanza dell’attività di prevenzione e le nuove sfide della comunicazioneArpa Piemonte
E' disponibile un servizio di informazione e previsione nivo-meteorologica per l’escursionismo, disponibile sul sito della Rete Escursionistica della Regione Piemonte, caratterizzato da un elevato grado di dettaglio spaziale e temporale, da un’elevata affidabilità perché basato su dati oggettivi, analisi tecniche specializzate e costantemente verificato.
Dati meteorologici (temperatura, velocità e direzione del vento, umidità relativa, precipitazioni) e di altezza neve al suolo misurati da ben 52 stazioni dislocate sul territorio montano e collinare della regione sono aggiornati con cadenza semioraria per dare un quadro di dettaglio delle condizioni sul territorio.
Secondo incontro del Crisis Camp Italia a Bologna , 17 Marzo 2012.
Tema dell' incontro > gli #SMEM social media emergency manager, gli #tag piu opportuni in emergenza e il vademecum per il cittadino.
Comunicare l' emergenza. il futuro della Protezione civile. Siena 2013Barbara Barsanti
Una giornata di studi, organizzata da VAB Toscana (Vigilanza Antincedi Boschivi) in collaborazione con il CESVOT (Centro Servizi Volontariato Toscana) con il patrocinio della della Provincia di Siena, dell''Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Siena e il partenariato delle Associazioni di Volontariato: ARI Siena, ARIES, CB IL Palio, CB Ilcinus, Rosa dei Venti CB e Radio CB Amiata Est.
Psicologia e situazioni di pericolo. Convegno "Lo psicologo nell’ambito dell’emergenza: tra opportunità e limiti. Opl a sostegno e tutela della professionalità dello Psicologo dell’Emergenza " del 20/4/2013
Il workshop aiuta i superiori a identificare le situazioni di stress che coinvolgono loro stessi o i propri collaboratori e aiuta a superarle in modo costruttivo, prevenendo così infortuni, malattie e costose assenze.
Slides a supporto del corso di formazione sull'intervento di analisi del benessere organizzativo. Partendo dalla concezione di salute, si passa alla descrizione delle varie tipologie di benessere, per giungere all'approccio aziendale. Il rifermento teorico è dato dal lavoro di Avallone e Palomatas.
Se ti piace il mio lavoro, lascia un commento, clicca "seguimi", "mi piace" e "favourite".
Se vuoi avere anche tutti gli altri corsi di formazione sicurezza ai sensi del Dgs 181/08, scrivimi a dianatedoldi@gmail.com. Sono formatrice freelance e posso svolgere interventi formativi presso aziende di ogni tipo su tematiche inerenti alla sicurezza sul lavoro.
Se usi parte dei materiali che ti permetto di scaricare gratuitamente sei etico e professionale se mi citi. La conoscenza condivisa è un valore da riconoscere. vedi qui: http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/
GRAZIE E BUON LAVORO!
La comunicazione "a rete" delle agenzie ambientaliMarco Talluri
Illustrazione dei contenuti del capitolo omonimo inserito nel volume "LIbro bianco sulla comunicazione ambientale" in occasione della presentazione del volume (15 dicembre 2020)
L’informazione ambientale: il ruolo dell’ente pubblico Marco Talluri
Ittervento nell'ambito del corso di formazione sul giornalismo ambientale “Informare sull’ambiente, per l’ambiente”, Organizzato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con: Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento, Museo delle Scienze (MUSE), Fondazione E. Mach (FEM), Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige.
Trento, MUSE, 10 giugno 2022
Una descrizione di cosa sia il CSV e del processo di stakeholder engagement, facendo riferimento all'implementazione di questo nella strategia di Enel.
Organizzare la comunicazione nelle agenzie ambientali ed integrarla nel SNPAMarco Talluri
Intervento alla sessione dedicata alla comunicazione della Summer school AssoArpa che si tiene a Cagliari il 29 settembre 2017 http://www.assoarpa.it/formazione/summer-school-2017_programma-pdf/
Lavori in corso per integrare nel SNPA le attività di comunicazione e informa...Marco Talluri
Presentazione fatta in occasione di un corso di formazione per comunicatori e dirigenti, organizzato da Arpa Piemonte a Torino il 30 gennaio 2018, nel corso del quale è stato illustrato il percorso di integrazione delle attività di comunicazione e informazione nel Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente
La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblicaMarco Talluri
Intervento sull’esperienza delle rete dei comunicatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, all'incontro del 28 luglio 2021, nell’ambito dei “Sentieri di escursionismo ambientale” dal titolo: La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblica.
Intervento nel convegno "Comunicare la sostenibilità tra crisi internazionale e nuove sfide ambientali" presso l'Università di Urbino, promosso da PA Social Marche organizzata in collaborazione con l'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, nell'ambito del PA Social Day il 7 giugno 2022
Il workshop aiuta i superiori a identificare le situazioni di stress che coinvolgono loro stessi o i propri collaboratori e aiuta a superarle in modo costruttivo, prevenendo così infortuni, malattie e costose assenze.
Slides a supporto del corso di formazione sull'intervento di analisi del benessere organizzativo. Partendo dalla concezione di salute, si passa alla descrizione delle varie tipologie di benessere, per giungere all'approccio aziendale. Il rifermento teorico è dato dal lavoro di Avallone e Palomatas.
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Se vuoi avere anche tutti gli altri corsi di formazione sicurezza ai sensi del Dgs 181/08, scrivimi a dianatedoldi@gmail.com. Sono formatrice freelance e posso svolgere interventi formativi presso aziende di ogni tipo su tematiche inerenti alla sicurezza sul lavoro.
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GRAZIE E BUON LAVORO!
La comunicazione "a rete" delle agenzie ambientaliMarco Talluri
Illustrazione dei contenuti del capitolo omonimo inserito nel volume "LIbro bianco sulla comunicazione ambientale" in occasione della presentazione del volume (15 dicembre 2020)
L’informazione ambientale: il ruolo dell’ente pubblico Marco Talluri
Ittervento nell'ambito del corso di formazione sul giornalismo ambientale “Informare sull’ambiente, per l’ambiente”, Organizzato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con: Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento, Museo delle Scienze (MUSE), Fondazione E. Mach (FEM), Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige.
Trento, MUSE, 10 giugno 2022
Una descrizione di cosa sia il CSV e del processo di stakeholder engagement, facendo riferimento all'implementazione di questo nella strategia di Enel.
Organizzare la comunicazione nelle agenzie ambientali ed integrarla nel SNPAMarco Talluri
Intervento alla sessione dedicata alla comunicazione della Summer school AssoArpa che si tiene a Cagliari il 29 settembre 2017 http://www.assoarpa.it/formazione/summer-school-2017_programma-pdf/
Lavori in corso per integrare nel SNPA le attività di comunicazione e informa...Marco Talluri
Presentazione fatta in occasione di un corso di formazione per comunicatori e dirigenti, organizzato da Arpa Piemonte a Torino il 30 gennaio 2018, nel corso del quale è stato illustrato il percorso di integrazione delle attività di comunicazione e informazione nel Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente
La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblicaMarco Talluri
Intervento sull’esperienza delle rete dei comunicatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, all'incontro del 28 luglio 2021, nell’ambito dei “Sentieri di escursionismo ambientale” dal titolo: La rete delle agenzie di protezione ambientale: una cultura pubblica.
Intervento nel convegno "Comunicare la sostenibilità tra crisi internazionale e nuove sfide ambientali" presso l'Università di Urbino, promosso da PA Social Marche organizzata in collaborazione con l'Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, nell'ambito del PA Social Day il 7 giugno 2022
Trasparenza e accountability nella PA
Seminario Palermo, 1 Marzo 2016
Incontro, rivolto in particolare agli iscritti al corso online sulla Partecipazione civica aperto a dirigenti, funzionari e dipendenti del sistema della Pubblica Amministrazione regionale siciliana. http://eventipa.formez.it/node/70124
Appunti per la comunicazione del rischio del progetto One Health Citizen Sci...Marco Talluri
Intervento nel corso del laboratorio di formazione partecipata
"La comunicazione del rischio in aree a forte pressione ambientale" tenutosi il 23 gennaio 2024
Bando per voucher finalizzati al supporto in un checkup sulla Corporate Social Responsibility e sull'Economia Circolare a favore delle aziende localizzate nelle provincie di Como e Lecco.
My presentation to the conference
"40 Years of Credible Environmental Labelling – Driving Smart Innovations towards Our Green Future",
25 October 2018 - World Ecolabel Day
Climate Change - Mitigation and adaptation efforts by the Italian Industrial ...Fabio Iraldo
Relazione al convegno: "Raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi: una sfida globale che passa per un impegno locale". United Nations e Ministero dell'Ambiente, La Spezia, 3 ottobre 2018.
Il 21 giugno 2018 si è svolto il convegno finale del progetto BG Circular promosso da Confindustria Bergamo con la collaborazione di ERGO spinoff company della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
Geo 20giu2018 reg made green in italy iraldoFabio Iraldo
Il 29 maggio scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 21 marzo 2018 n. 56, recante il "Regolamento per l'attuazione dello schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti, denominato "Made Green in Italy", di cui all'Art. 21, comma 1, della Legge 221/2015. Con questo atto normativo prende definitivamente il via la fase applicativa dello schema, basato sul metodo della Product Environmental Footprint della Commissione Europea, dopo una lunga e travagliata gestazione. Il 20 giugno prossimo abbiamo organizzato un "instant meeting" di GEO, Green Economy Observatory, dello IEFE Università Bocconi in partnership con l'IdM della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
Call for articles, special issue on: "The Future of Ecolabels"Fabio Iraldo
The German Environment Agency (UBA), the Oeko-Institute, adelphi consult GmbH and the Institute for Research on Energy and Environmental Economics and Policy (IEFE) of Bocconi University are promoting and launching the present call for contributions. The call aims to identify and describe the key challenges facing ecolabels, such as defining criteria to deal with critical raw materials, chain-of-custody and traceability of raw material value chains, integration of social criteria and human rights aspects in ecolabels, addressing issues of product durability and obsolescence and implementing a harmonized performance and impact measurement system for ecolabels.
REFIT: the future of EMAS and EcolabelFabio Iraldo
Report from the Commission to the European Parliament and the Council on the review of implementation of the EU EcoManagement and Audit Scheme and of the EU Ecolabel
Economia circolare: il position paper dell'osservatorio GEO - Green Economy O...Fabio Iraldo
All'inizio del 2016, l'Osservatorio GEO (www.geo.unibocconi.it) ha elaborato un set di proposte per promuovere lo sviluppo dell'economia circolare nel nostro Paese.
This special issue intends to gather contributions concerning theoretical background, practical implementation and lessons learned about circular economy applied in both policies and corporate strategies. Specifically, guest editors encourage submissions of original research articles that report significant research contributions and industry and/or company case-studies.
Presentazione delle esperienze aziendali del progetto Life Iris alla cop22Fabio Iraldo
Strategie di adattamento al cambiamento climatico da parte del mondo imprenditoriale: le esperienze che stiamo conducendo nell'ambito del progetto Life IRIS presentate a Marrakesh alla COP 22
Relazione convegno Assindustria Vicenza: la gestione della comunicazione nelle emergenze
1. Gestire efficacemente la
comunicazione
nelle crisi ed emergenze
ambientali
Fabio Iraldo
IdM - Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
2. Premessa: rilevanza dei
rapporti con gli stakeholder
L’attenzione che la comunità locale rivolge alle
organizzazioni operanti nel territorio è motivata
da una serie di ragioni che hanno natura
economica (possibilità di lavoro), sociale
(cittadinanza d’impresa) ma anche ambientale.
Il verificarsi di una serie di incidenti ambientali ha
portato all’incremento dei timori per la qualità
ambientale del territorio e, quindi, per la qualità
della vita della popolazione.
La diffusione di informazioni, anche tecnico-
scientifiche, ha incrementato la consapevolezza
della comunità locale, agendo di conseguenza
sulla soglia di percezione del rischio.
3. Aumenta infatti la
consapevolezza dei tre livelli:
• Prestazioni ambientali “reali”
• Prestazioni ambientali “comunicate”
• Prestazioni ambientali “percepite”
Su queste dimensioni si costruisce la
credibilità della comunicazione
ambientale dell’azienda, essenziale
nelle fasi di crisi ed emergenza.
4. Incidere sulla
conoscenza
y
Incidere sul Posizionamento
consenso dell’azienda nel
tempo t0
rispetto allo
A A stakeholder
z “comunità locale”
M M
A
M B B
B x
B M A Incidere sulle prestazioni
Legenda:
x = ecoefficienza reale y = ecoefficienza dichiarata z = ecoefficienza percepita
A = alta M = media B = bassa
5. Lo svilupparsi di strumenti di gestione ambientale a
livello di impresa (es.: EMAS e ISO 14001) e di
territorio (Patto dei Sindaci, Agenda 21 Locale)
ha favorito anche la diffusione di istanze
partecipative da parte di molti stakeholder, ed
in particolare della comunità locale.
Le organizzazioni, soprattutto le imprese, si
ritrovano quindi a dover gestire istanze di
informazione e di garanzia circa l’impatto
ambientale delle proprie attività. Ciò si amplifica
in situazioni di emergenza.
6. In particolare, la crisi o
l’emergenza ambientale…
• …è un evento straordinario il cui accadimento e la cui
visibilità all’esterno e all’interno minacciano di produrre un
effetto negativo sull’organizzazione e la sua reputazione,
sui suoi beni e servizi, sui suoi dipendenti e sugli altri
stakeholder strategici e, infine, sui suoi risultati economico
– finanziari
• Essa è caratterizzata da due aspetti principali:
1. ECCEZIONALITA’
2. VISIBILITA’
Quindi è essenziale saperla gestire sotto il profilo della
comunicazione
7. Caratteristiche della crisi o
emergenza:
• Il fattore sorpresa
• Carenza delle informazioni necessarie (spesso
neanche di quelle indispensabili)
• Mancanza di tempo acuita dalla progressione
delle pressioni esterne ed interne nonché dalla
necessità di gestire emergenze continue
• La “sospensione” del giudizio degli “alleati”
(partner, fornitori, soci, sponsors ecc.)
• Lo “scollamento” organizzativo con perdita di
controllo dell’apparato (middle management,
dipendenti, ecc.)
8. La International Association for Public
Participation:
ha elaborato cinque diversi livelli di comunicazione
verso gli stakeholder, utilizzando due criteri :
• Lo scambio informativo tra l’organizzazione e gli
stakeholder
• Il coinvolgimento degli stakeholder e la loro
partecipazione attiva
Un’azienda deve attrezzarsi per gestire al meglio
ciascuno di questi cinque livelli.
9. La “scala” della
comunicazione ambientale
Livello di scambio di informazioni
Stakeholder engagement: partecipazione
nel processo decisionale
Comunicazione
bidirezionale
Comunicazione
unidirezionale
Comunicazione
ad hoc
Livello di coinvolgimento degli stakeholder
Fonte: International Association for Public Participation
10. Cosa fare?
Una corretta gestione dei rapporti con la
comunità locale prevede, da un lato, una
chiara conoscenza delle questioni che
preoccupano lo stakeholder e, dall’altro,
l’elaborazione di un idoneo piano di
comunicazione che sia in grado di
soddisfare, e possibilmente anticipare, le
istanze informative.
L’implementazione di un vero e proprio Sistema
di gestione della comunicazione facilità queste
attività: la ISO 14063 è l’unico riferimento
normativo che prevede la strutturazione di un
tale sistema.
11. Presupposto della 14063: la
comunicazione può essere…
- AD HOC (es.: risposta a specifica richiesta o
intervento a convegno…)
- PIANIFICATA:
1. Unilaterale: quando l’organizzazione distribuisce
informazioni senza opportunità di interagire con i
destinatari
2. Bilaterale: quando avviene uno scambi di
informazioni e di idee fra l’organizzazione e le
parti interessate
3. Processo decisionale partecipato: quando
l’organizzazione collabora con le parti interessate
(es.: i feedback delle comunità locali incidono
sulle scelte dell’organizzazione)
12. ATTENZIONE, messaggio
chiave della ISO 14063:
• Per essere realmente efficace, la
comunicazione ambientale in caso di
crisi o di emergenza non può
essere una comunicazione ad
hoc, ma deve essere una
comunicazione pianificata, e
possibilmente “bilaterale”.
13. Scopo della norma
ISO 14063
• Fornire una guida ad un’organizzazione
sui principi generali, politica, strategia e
attività relativamente alla
comunicazione ambientale interna ed
esterna.
• E’ applicabile da tutte le organizzazioni
a prescindere da dimensione, settore,
localizzazione, struttura, ecc. e dal fatto
che essa abbia attuato un sistema di
gestione ambientale.
14. Principi generali di
comunicazione ambientale
(a)
• Trasparenza: rendere disponibili i processi, le
procedure, i metodi, le fonti di dati e le
assunzioni utilizzate nella comunicazione
ambientale a tutte le parti interessate (tenendo in
conto la riservatezza), informandole del loro
ruolo.
• Appropriatezza: fare in modo che l’informazione
fornita sia rilevante per le parti interessate,
usando formati, linguaggio e media che
incontrino i loro interessi e bisogni, consentendo
una piena partecipazione.
15. Principi generali di
comunicazione
ambientale (b)
• Credibilità: comunicare in modo onesto e leale e
fornire informazioni che siano veritiere, accurate,
sostanziali e non fuorvianti, utilizzando metodi e
indicatori riconosciuti e riproducibili.
• Capacità di rispondere: assicurarsi che la
comunicazione sia commisurata ai fabbisogni delle
parti interessate, rispondere alle loro richieste e
preoccupazioni esaustivamente e
tempestivamente, informarle su come le richieste
sono state recepite, processate e soddisfatte.
• Chiarezza: accertarsi che gli approcci e il
linguaggio utilizzati siano comprensibili per le parti
interessate.
16. Strategia di comunicazione
ambientale
La Direzione dell’organizzazione sviluppa una
strategia per implementare la sua Politica di
comunicazione.
La strategia include:
• Obiettivi di comunicazione ambientale
• Identificazione delle parti interessate
• Indicazione di quando e cosa intende
comunicare (pianificazione)
• Allocazione di risorse adeguate
17. Identificazione delle
parti interessate
• L’organizzazione identifica le parti interne ed
esterne che abbiano un interesse (reale o
potenziale) nelle sue attività, servizi e prodotti.
Una parte interessata è definita come “una
persona o un gruppo che è interessato a
(concerned with) o interessato da (affected by) la
prestazione ambientale di un’organizzazione”
• Successivamente, “target groups” dovranno essere
identificati per attività di comunicazione
ambientale più specifici. Un target group è definito
come una parte interessata che “è stata
selezionata come il focus delle attività di
comunicazione ambientale”
18. Risorse
• Le attività di comunicazione ambientale
dipendono dalla disponibilità di risorse.
• Quindi la strategia di comunicazione
ambientale deve includere l’allocazione
di risorse umane, tecniche e
finanziarie, responsabilità e poteri, e
corrispondenti ruoli.
• L’esperienza e competenza del
personale e i fabbisogni di formazione
devono essere tenuti in considerazione
nell’allocare appropriate risorse.
19. Al punto 6.2.4:
Pianificazione della
comunicazione in caso di
crisi e di emergenze
• La comunicazione ambientale è particolarmente
cruciale nelle fasi di crisi e di emergenza
• L’organizzazione identifica le potenziali situazioni
di crisi e di emergenza e pianifica le opportune
modalità di comunicazione ambientale
• In particolare, l’organizzazione deve riconoscere
l’importanza di una comunicazione efficace e
trasparente con i media in caso di crisi o
emergenza. I media devono essere tenuti informati
sulle questioni ambientali inerenti l’organizzazione,
in modo tale da fornire loro un background di
informazioni e contatti da attivare in caso di
emergenza.
20. Il processo ISO 14063
applicato alle emergenze:
1. Definire ex ante gli obiettivi della comunicazione
in casi di crisi e di emergenza
2. Identificare gli stakeholder e definire i target
3. Progettare e pianificare una strategia generale
4. Sviluppare delle modalità standard (per quanto
possibile) della comunicazione in casi di
emergenza, che guidino le scelte e i
comportamenti delle funzioni coinvolte
21. Inoltre:
• L’ulteriore passaggio che caratterizza la fase di
programmazione è la predisposizione, all’interno
dei più generali piani di intervento, di specifici
piani di comunicazione correlati ai singoli
eventi possibili.
• In particolare, la redazione del piano in un
momento precedente al manifestarsi di una
crisi ambientale permette all’organizzazione di
elaborare il documento con maggior cura e di non
trovarsi impreparata di fronte all’evento critico.
22. Obiettivi della
comunicazione in caso di
crisi o di emergenza:
• Mantenere le comunità potenzialmente
interessate da tali eventi informate sulle
misure adottate e consapevoli dei rischi
cui sono esposte
• Ridurre o evitare problemi di salute dei
lavoratori e delle comunità residenti
• Ridurre o evitare gli impatti sull’ambiente
• Assicurare che le autorità siano mantenute
opportunamente informate
23. Gli stakeholder esterni
rilevanti nei casi di crisi
• Istituzioni
• Media
• Associazioni di opinione
• I clienti
• Le altre aziende/associazioni industriali
24. I target “esterni” possibili
• Il sindaco per un sito
• Le autorità a secondo della gravità:
minore (prefetto, capitaneria di porto), o
maggiore (dipartimento protezione civile)
• Le associazioni ambientaliste
• I media locali e/o nazionali (a seconda del
tipo di emergenza)
• …
25. Gli stakeholder “interni”
• Il management (es.: corporate)
• Il personale
• I rappresentanti sindacali
• Le funzioni di supporto
• Le organizzazioni operative di pronto
intervento
26. Un target “interno”
cruciale: il personale
• E’ un interlocutore diretto e privilegiato
– Cultura aziendale
– Veicolo verso l’esterno
– Interessato alla vita/futuro dell’azienda
• Comunicazione
– Tempestiva
– Completa
– Espressione del punto di vista aziendale
27. Il Piano della comunicazione
viene costruito sulla base di:
• Scenari ipotetici di potenziali incidenti/infortuni;
• Popolazioni potenzialmente esposte e vulnerabilità delle
stesse;
• Azioni di mitigazioni preventivate;
• Impatti ambientali potenzialmente attesi a livello locale o su
larga scala;
• Quali media e altri mezzi di comunicazione utilizzabili per
informare la popolazione su come comportarsi;
• Messaggi rivolti alle specifiche parti interessate;
• Formazione ed esercitazioni preventive;
• Preparazione alle accuse da parte dei media;
• Requisiti e conseguenze legali significative.
28. Procedure standard:
cosa fare
• Raccogliere informazioni il più velocemente possibile
• Raccontare i fatti in maniera concisa, accurata, completa
• Assicurare la coerenza di tutti i messaggi
• Rispondere con tempestività alle richieste di informazione
• Evitare l’uso di terminologia tecnica
• Tenere informato il call center e il front line del tono e
dell’atteggiamento da adottare
• Monitorare le uscite sui media e rettificare le affermazioni non corrette
• Fornire alle parti interessate indicazioni su dove è possibile esporre le
proprie domande, esprimere i propri dubbi e preoccupazioni e
ottenere tutte le informazioni;
• Indire una conferenza stampa per spiegare e discutere la situazione;
• Indire un incontro con la comunità per spiegare e discutere quanto
accaduto
• fornire informazioni sulle azioni di risposta che l’organizzazione sta
portando avanti, sullo stato attuale della situazione, sul follow up.
29. Procedure standard:
cosa non fare
• Azzardare valutazioni non supportate da fatti/dati
• Bluffare/mentire, in particolare nascondere fatti
rilevanti o esporli in maniera ambigua
• Fare commenti “off-the-record”
• Cercare scuse
• Accusare altri o individuare un capro espiatorio
• Utilizzare lo scudo del no-comment
• Ritenere che i mass media non se ne
occuperanno
• Fornire informazioni in maniera non coordinata
• Perdere il controllo delle emozioni
30. O addirittura cosa non dire:
• Questa non è una crisi
• Per il momento non possiamo dire nulla
• Quello che si dice da altre parti non ci
interessa
• La direzione è occupata con altre priorità
• No comment (protratto)
• Ma che cosa volete da noi?
• Insistere nel negare la responsabilità
31. Infine, se si gestisce e
comunica bene:
crisi come opportunità
• Rafforzamento della reputazione
• Attuazione dei cambiamenti
• Consolidamento del senso di
appartenenza
• Apprendimento per la gestione e
comunicazione in crisi future