giovanni campagnoli (2006-08), Attese dei giovani e missione educativa e form...Giovanni Campagnoli
Torino, 28 febbraio ‘08 Centro Don Bosco, Valdocco
CONVEGNO NAZIONALE PER I DIRETTORI DEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLA FEDERAZIONE SALESIANA CNOS-FAP
“Come rispondere alle attese dei giovani e garantire la missione educativa e formativa dei Centri di Formazione Professionali Salesiani”
giovanni campagnoli
Presentazione realizzata da Marialuisa Damini del Kit "Zero Poverty - Agisci Ora - Percorsi di educazione contro la povertà e l'esclusione sociale" (Caritas in collaborazione con Cem Mondialità, edito da Città Nuova)
Teorie e tecniche della mediazione linguistico-culturale per l’ente pubblico ...LeMafalde
W4I seconda edizione
Lezione 11 gennaio 2012
"Teorie e tecniche della mediazione linguistico-culturale
per l’ente pubblico e il privato sociale"
Docenti: Giuseppe Faso e Tiziana Chiappelli
giovanni campagnoli (2006-08), Attese dei giovani e missione educativa e form...Giovanni Campagnoli
Torino, 28 febbraio ‘08 Centro Don Bosco, Valdocco
CONVEGNO NAZIONALE PER I DIRETTORI DEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLA FEDERAZIONE SALESIANA CNOS-FAP
“Come rispondere alle attese dei giovani e garantire la missione educativa e formativa dei Centri di Formazione Professionali Salesiani”
giovanni campagnoli
Presentazione realizzata da Marialuisa Damini del Kit "Zero Poverty - Agisci Ora - Percorsi di educazione contro la povertà e l'esclusione sociale" (Caritas in collaborazione con Cem Mondialità, edito da Città Nuova)
Teorie e tecniche della mediazione linguistico-culturale per l’ente pubblico ...LeMafalde
W4I seconda edizione
Lezione 11 gennaio 2012
"Teorie e tecniche della mediazione linguistico-culturale
per l’ente pubblico e il privato sociale"
Docenti: Giuseppe Faso e Tiziana Chiappelli
Concetti di base e competenze chiave per l’Educazione alla Cittadinanza Democ...INSMLI
Questi documenti sono stati utlilizzati come materiali preparatori del seminario di formazione di Reggio Emilia, 6-8 marzo 2006, intitolato Dalla storia alla cittadinanza. Saperi e pratiche per un ethos civile, che si è svolto presso la sede dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia.
Il seminario è stato promosso e progettato dal Landis.
Concetti di base e competenze chiave per l’Educazione alla Cittadinanza Democ...INSMLI
Questi documenti sono stati utlilizzati come materiali preparatori del seminario di formazione di Reggio Emilia, 6-8 marzo 2006, intitolato Dalla storia alla cittadinanza. Saperi e pratiche per un ethos civile, che si è svolto presso la sede dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia.
Il seminario è stato promosso e progettato dal Landis.
MASTER project was presented during a conference organized by Polish Agency of Enterprise Development (acronym:PARP). Conference entitled: Technology Parks today and tomorrow. What is the result of the benchmarking of Technology Parks in Poland? (edition 2012).
Józefina Osowska who represents TECHIN (coordinator of the project) made a 20 minutes presentation about the project itself, consortium partners, results developed: practical information about how to use MASTER system in 10 steps was presented to the audience.
Furthermore it was a stand organized in a separate conference room, during the main event, with MASTER banners, dissemination materials and whole-day presentation about the project and results. It was around 120 particpants during the whole conference.
This conference was a great opportunity to present MASTER project to the wider audience - participants represented very different environments: Universities, Non-profit organizations, Public institutions (Ministries), private SMEs, tenants from Technology Parks and incubators from almost whole Poland.
Presentazione Progetto Formativo per Agenti in Attività Finanziaria e Mediato...Dida Network srl
Dida allarga la sua offerta formativa con un percorso formativo certificato, flessibile e progettato per servire nel modo più efficace ed efficiente i destinatari.
I contenuti sono inerenti le materie rilevanti per le attività di agenzia in attività finanziaria e mediazione creditizia e il percorso formativo è conforme alla circolare n. 5/12 dell'Organismo per la gestione degli elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi (OAM).
Dida, ente certificatore, è in prima linea anche per l'erogazione di percorsi formativi inerenti gli obblighi di aggiornamento professionale in conformità con quanto previsto dalla circolare n. 6/12 dell'OAM.
Inoltre, Dida con la sua estesa offerta formativa costruita con contenuti di primo livello e con strumenti efficaci già sperimentati in migliaia di corsi erogati, si propone per gestire in una logica di outsourcing tutte le esigenze dei professionisti nel settore degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.
Il servizio è completo di tutti gli strumenti necessari per la gestione di tutte le esigenze di formazione del settore e comprende, oltre ai contenuti sopra descritti, corsi di aggiornamento professionale sulle materie dell'ISVAP, dell'antiriciclaggio e della trasparenza e privacy.
Contattaci per avere un'offerta completa, professionale, certificata e allo stato dell'arte per il settore.
Area specializzata nei servizi di consulenza per la formazione rivolti alle organizzazioni pubbliche e private, in contesti nazionali ed internazionali. Logica dell'intervento, concept del processo, approccio metodologico rigoroso, unicità e dinamicità dei progetti, Ricerca e creatività, innovazione e tecnologia al servizio delle organizzazioni. Ogni soluzione viene personalizzata e contestualizzata.
Conferenza Finale Progetto ACUME | Intervento Crea
1. 1
ACUME - Advancing cross CUltural MEdiation
2011-1-IT1-LEO05-01899
Riflessioni sul Profilo del Mediatore Interculturale
2. Il partneriato
2
Il consorzio è stato costituito da 6 partner:
l'applicant è l’Università per Stranieri di Siena in particolare il Centro FAST,
un'Università privata (FH Joanneum di Graz in Austria),
un ente pubblico (Junta de Andalucìa),
una ONG (associazione CReA) e
due imprese (Dida e Incoma).
Sono rappresentati, attraverso tali partner, 3 Paesi europei:
Italia, Spagna e Austria.
3. il concetto base intorno al quale si è concordato
3
Se definiamo la mediazione interculturale come :
un processo di creazione e riparazione del legame sociale e di regolazione dei
conflitti di vita quotidiani, all’interno dei quali, un terzo imparziale e
indipendente tenta, attraverso l’organizzazione di scambi fra le persone o le
istituzioni di aiutarli a migliorare una relazione o a regolare un conflitto che li
oppone per ragioni culturali
allora il mediatore tenterà di esercitare tale funzione di ponte, facilitatore di
dialogo e di avvicinamento.
Da un Colloquio di esperti a Creteil nel 2000
4. Progetto ACUME
4
Il progetto si è proposto di permettere ai Mediatori interculturali, lavoratori
della lingua e della relazione, l'acquisizione di 4 delle competenze chiave
identificate dall’Unione Europea nella raccomandazione del 2006 sulle
competenze chiave per l'apprendimento permanente ed in particolare:
la comunicazione nella madrelingua, nelle lingue straniere,
le competenze sociali e civiche,
la consapevolezza
l'espressione culturale.
5. Principali boiettivi
5
IL progetto nasce per consentire al Mediatore interculturale e linguistico
culturale di :
- di superare le difficoltà nella produzione dello scritto della L2;
- di sviluppare un'idonea capacità di ascolto e di empatia (competenze
interculturali), pur nel rispetto dei limiti deontologici (neutralità, equidistanza
fra operatore pubblico e utente immigrato, segreto professionale);
- di collaborare in équipe con gli altri professionisti dell'ambito educativo e dei
servizi sociali.
6. Progetto ACUME
6
Nel delineare la qualifica di mediatore interculturale è stato preso a modello il
percorso che viene utilizzato nella VAE.
In Francia è possibile che femmes rélais, ovvero donne che volontariamente
svolgono il ruolo di mediatori sociali e culturali nel proprio quartiere,
organizzate da associazioni locali, in accordo con la Prefettura, possano far
valere l’esperienza acquisita per ottenere un titolo riconosciuto dallo Stato, che
è quello di Tecnico di mediazione nei servizi.
Questo procedimento valuta, ad opera di un Jury, le esperienze e competenze
acquisite da ciascun candidato e le valida, indicando eventuali ulteriori
integrazioni necessarie
VAE= Validation des Acquis d’expérience
7. Progetto ACUME
7
ACUME, seppur in scala ridotta, propone un’analoga valutazione delle
competenze in ingresso e in uscita, proponendo un rinforzo in tre aree,
personalizzando l’erogazione formativa, secondo necessità individuali.
L’approccio pedagogico didattico sottostante alla realizzazione dei moduli
formativi prende infatti in considerazione tre segmenti che vanno ad
implementare il profilo professionale del Mediatore interculturale:
quello comunicativo-relazionale,
quello linguistico e
la capacità del lavoro in équipe.
8. Progetto ACUME
8
La componente comunicativo relazionale viene sviluppata attraverso moduli
didattici che prevedono esercizi e pratiche riguardanti la revisione delle proprie
modalità di lavoro, dei propri approcci culturali e dei pregiudizi connessi con
ciascuna cultura.
Si basa su approcci antropologici e metodi interattivi e maieutici.
Parte dalla dimensione personale e individuale di ciascun discente.
9. Unità Didattica 1.3
ELEMENTI CULTURALI ANTROPOLOGICI (L’ETNIA, LA PARENTELA, VALORI E NORME COME BASI
DELLA CULTURA)
Consta di 4 ore in aula e 4 in auto apprendimento
Ore
Obiettivi Specifici
Principali
contenuti
Metodologie
Letture
necessarie
Letture
raccomandate
Web links
Il mediatore interculturale è un professionista che opera nell’ambito interlinguistico e interculturale
ricoprendo principalmente la funzione di facilitatore nel contatto fra persone che trovano ostacoli
nella comunicazione a causa di differenti origini culturali.
L’unità didattica sviluppa pertanto lo specifico obiettivo di rendere consapevole il mediatore di
pregiudizi culturali e malintesi linguistici che si frappongono fra interlocutori appartenenti ad una
diversa cultura. Evidenzia chiavi di lettura antropologica del conflitto.
Le società attuali sono stabilmente multiculturali ed il fenomeno migratorio nei paesi occidentali è ormai
•
il concetto di cultura e le sue definizioni
una caratteristica fissa. I contatti fra persone di diversa cultura possono essere all’origine di nuove soluzioni
•
cultura egemonica e culture subalterne
di convivenza e trasformazione sociale ma anche di incomprensioni e conflitti. Le fonti di questi malintesi
•
la parentela, lo spazio il tempo
sono talvolta causati da incomprensioni linguistiche, altre da equivoci basati su comportamenti interpretati
•
cultura e lingua, diverse società , altri da differenti abitudini e concezioni rispetto ai valori
in modo differente da membri di bilinguismo sottrattivo e additivo
e le norme della propria società di riferimento. Quel che è certo che la ilfunzione del mediatore
•
elementi identificativi dell'etnicità e dell'etnocentrismo, concetto di etnia
interculturale è quella di cercare di prevenire conflitti e incomprensioni favorendo lo scambio fra persone
appartenenti a differenti origini linguistiche e culturali.
lezione frontale, esercitazioni, studi di caso, test socio metrico
Nessuna
C.T. Altan Antropologia, storia e problemi, Feltrinelli Milano 1983
R. Beals H. Hoijer Introduzione all’antropologia, vol 2 Antropologia culturale, Il Mulino, Bologna
1970
R. Benedict Modelli di cultura ed it. Feltrinelli Milano 1960
P. Berbeglia Intercultura l’arte di vivere insieme , Edizioni interculturali, Roma 1998
T. Burckhardt Simboli Edizioni all’insegna del Veltro , Parma 1983
P.Rossi Cultura e Antropologia , Einaudi, Torino 1983
Nessuno
9
10. STRUTTURA DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE
10
SESSIONE 1
N°
Contenuti
Soggetti coinvolti
Durata
(minuti)
Attività
Supporti
Docente Allievi
1
Somministrazione
socio-test
del
15
Cartaceo, lavagna
x
Compilazione del test per la
verifica delle relazioni e dei legami
esistenti all’interno del gruppo
Presentazione
degli
obiettivi
e
dell’
articolazione
dell’unità
didattica
10
3
Presentazione
discussione collettiva
contenuti
100
4
Pausa
10
5
Gioco interattivo sulle
società calde e fredde
105
2
e
dei
Slides Elementi
antropologici
x
culturali
culturali
x
x
Visione e commento slides, Slides Elementi
paragone con le varie culture di antropologici
provenienza dei discenti
x
x
Lavoro
in
sottogruppi:
ai Esercitazione 1: “le società
partecipanti viene chiesto di calde e fredde”
costruire due immaginarie società
con caratteristiche antitetiche,
descriverle ed ipotizzare una
settimana di scambio. I contributi
vengono trascritti su fogli ed i
risultati sono discussi in plenaria.
11. Es: Come si contraddistingue una cultura?
11
Brainstorming: in qualità di mediatori quali sono gli elementi che
contrassegnano una cultura e quali gli aspetti ai quali culturalmente pensate di
dover fare maggior attenzione?
Risposte:
Valori
Ruoli nell’organizzazione sociale
Organizzazione familiare
Modalità comunicative
Habitat
Tratti somatici e abbigliamento (innati o provocati)
Storia e Patrimonio artistico
Lingua
12. ESERCITAZIONE1: Società calde e fredde
12
OBIETTIVI DELL’ESERCITAZIONE
L’esercitazione è finalizzata a:
favorire la riflessione sulle proprie culture ed i loro presupposti
promuovere la capacità di lavorare in gruppo per arrivare alla definizione di soluzioni negoziate e condivise
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
Nella prima parte della sessione, condotta in plenaria, il docente divide l’aula in due sottogruppi e presenta ai
corsisti la lista di aggettivi in base ai quali ipotizzare la costruzione di scenari di ipotetiche società: collocazione
geografica, leggi, attività economiche e produttive, rapporti familiari.
Nella seconda parte il docente propone di immaginare una visita di scambio della durata di una settimana .
La discussione finale verte sui principi dell’accoglienza reciproca e sui parametri utilizzati per realizzarla,
riflettendo su somiglianze e differenze e su quanto si desideri essere stimolati dalle novità o rassicurati da
consuetudini note.
ISTRUZIONI
Ciascun gruppo di lavoro dovrà:
costruire la propria società in base all’appartenenza alla società A, basata sulle seguenti caratteristiche: caldo
leggero piccolo lento chiuso o alla società B basata sui seguenti aggettivi: freddo pesante grande veloce aperto
raffigurare per iscritto le società identificate e le loro caratteristiche
individuare un programma di accoglienza
verificare con una discussione collettiva i criteri dell’accoglienza stessa sulla base delle proprie caratteristiche
personali
13. APPROFONDIMENTO:Il socio test
13
Il socio test è uno strumento di facile applicabilità in qualunque contesto formativo
ed educativo, che permette di visualizzare i rapporti fra le persone componenti il
gruppo di lavoro o di apprendimento. Standardizzato da Mary Norway negli Stati
Uniti nel primo novecento, è ancora di larghissimo uso . La modalità utilizzabile per
la realizzazione può essere quella scritta ma anche quella grafico-pittorica o verbale.
Vengono poste tre semplici domande a cui ciascuno deve rispondere per iscritto:
Con chi studieresti?
A chi faresti una confidenza?
Con chi usciresti?
Ogni domanda prevede l’individuazione di un solo nominativo fra i partecipanti al
gruppo.
Vengono analizzati due tipi di parametri: il leader del gruppo, che è quello che
raccoglie il maggior numero di preferenze sulla base di ciascuna delle domande;
l’espansione emotiva di ciascuno scrivente, per vedere se ha variato preferenza di
“compagno” a seconda del criterio (domanda).
La classe analizza i risultati e li commenta.
14. Progetto ACUME
14
La componente linguistica è basata prioritariamente sui moduli FAD, prodotti
dall’Università per Stranieri di Siena tramite FAST adattati allo specifico target
group del progetto.
15. Lavoro in équipe
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La componente del lavoro in équipe è basata sulla riflessione sulle pratiche di
mediazione e del lavoro in ambito sociale. Indirizza la propria attenzione
all’analisi e implementazione della capacità di costruire ambienti cooperativi e
socializzanti di apprendimento.
16. Es.: Cosa s’intende per lavoro di rete?
16
L'intervento di rete ipotizza un'azione sulle reti sociali primarie (capitale
umano) e sulle reti secondarie (capitale sociale = facoltà delle persone di
relazionarsi, di sperimentare un senso di fiducia e di comunanza per dar vita a
scambi e perseguire azioni comuni che consentano, nella situazione di disagio,
di rompere il proprio isolamento trovando sostegno e collaborazione -Raineri,
2004) per riequilibrare la relazione sfide-risorse, spostando la dinamica sociale
dall'individuo al collettivo, dalla dipendenza all'autonomia, riducendo così il
grado di vulnerabilità delle singole persone e dei gruppi(Sanicola).
Le reti sociali primarie e secondarie vengono mobilizzate:
•lavorando sull’empowerment
•valorizzando il positivo nelle azioni e nelle relazioni
•sostenendo la condivisione
•creando sinergie tra operatori
•stimolando una progettazione partecipata ed una presa in carico condivisa
•mettendo in rete attori,obiettivi e risorse integrando gli interventi