La carta si ottiene dalla cellulosa, materiale presente in tutti i vegetali, attraverso un procedimento industriale meccanizzato. La materia prima principale è il legno di alberi appositamente coltivati, che una volta tagliati vengono sostituiti con nuove piante. È possibile ottenere la carta anche da altri materiali quali il cotone, il lino e la canapa.
credits photo: Nicholas A. Tonelli, Dan Taylr
Il ciclo produttivo della carta comincia con il taglio degli alberi, i cui tronchi vengono fatti a pezzi, scortecciati e sminuzzati in piccoli pezzi detti chips.
I chips vengono trattati con una soluzione di acqua e soda caustica a 160°C: in questo modo la cellulosa si separa dalla lignina e dà un impasto lavorabile, che viene sottoposto a cicli di sbiancatura e lavaggio.
La pasta sbiancata viene raffinata per eliminare le impurità, utilizzando sostanze chimiche, dette cariche, che ne migliorano alcune caratteristiche come la resistenza e la patinatura.
L’impasto raffinato viene immesso nella cassa di afflusso della macchina continua, e poi fatto colare su un nastro trasportatore detto tavola piana. Passando sul nastro, l’impasto perde acqua e si consolida formando un foglio sottile. Il foglio è sottoposto all’azione di rulli che assorbono l’acqua residua e lo essicano.
La carta passa attraverso un sistema di rulli per la calandratura, calibrati, che riducono il foglio allo spessore desiderato.
credits photo: wikimediacommons/Cjp24
La carta viene infine avvolta dalla bobinatrice in grandi bobine, dalle quali se ne ricavano di più piccole, che vengono tagliate nei vari formati dalle macchine taglierine.
credits photo: Marion Doss