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INDICE

Introduzione                           pag.7

Premessa                               pag.9

Il fantastico mondo della Cene         pag.11
Il messaggero tascabile                pag.15
Indovina chi                           pag.21
Nel bosco incantato                    pag.24
Le sfidanti                            pag.31
Che profumino!                         pag.36
Principessa bagnata…                   pag.49
Questioni di cuore                     pag.58
Magia                                  pag.69
Torta al cioccolato                    pag.79
Le vere principesse                    pag.90

Minisodi                               pag.101
Il maiale volante                      pag.103
Vandalo                                pag.109
Arturo                                 pag.115

Ringraziamenti                         pag.121

Cenerontola principessa all’arrembaggio pag.123
per la Fondazione Francesca Rava
INTRODUZIONE
      Il mio bambino numero uno, che ha i capelli come
un casco di banane e cento fidanzate, da grande vuole
diventare un dottore per guardare i coccodrilli che abi-
tano nelle orecchie dei suoi pazienti.
      Il mio bambino numero due, che ha i capelli pazzi e
un amico che si chiama Marìotereso e vive dentro il muro
della cucina, da grande vuole diventare un poliziotto a
cavallo dentro un parco, così, se fa caldo, può fermarsi
al baracchino dei gelati e comprare un cornetto alla
panna per sé e una coppetta al caffè per il suo cavallo.
      Il mio bambino numero tre, che ha i capelli ricci e
mangia ogni giorno quattro yogurt gusto banana, è trop-
po piccolo per dire cosa vuol fare da grande ma io credo
che voglia diventare un signore delle pulizie perché tra
tutti i giocattoli sceglie sempre la scopa e lo straccetto.
      Il loro papà, che ha i capelli neri e gli occhiali
tondi, da grande vuole diventare suonatore il tamburel-
lo, mangiare le cicorie che sono verdure verdi e amaris-
sime, e leggere tutti i fumetti del mondo.
      Io, che ho i capelli come un carciofo e sono una
principessa, anche se è un segreto, da grande voglio
diventare Cenerontola.
      Perché Cenerontola ha mani grandi e forti e se
gioca a braccio di ferro vince.
      Perché sta bene anche senza un fidanzato.
      Perché ha la corona.
      Perché balla da sola mentre pulisce il castello.


                                                          7
Perché sa che le scarpette di vetro fanno sudare i
piedi e preferisce le ballerine color amaranto.
      Perché non si fa fregare e nemmeno intimidire.
      Perché sa lavorare a maglia.
      Perché è spettinata, non usa il phon e non le viene
il torcicollo.
      Perché sa fare il minestrone che piace ai sette nani.
      Perché va pazza per il cioccolato.
      Perché è amica del Gatto con gli Stivali, del cocco-
drillo Arturo e del drago rosso che quando è preoccupa-
to lancia le pietre contro le montagne.
      Perché è gentile anche con i nemici.
      Perché non ha paura di perdere.
      Io da grande voglio diventare Cenerontola perché
lei sì che è una vera principessa.
      Grazie a Davide che ha cambiato una vocale e ha
scoperto un tesoro, il tesoro della folle, eroica, nobile e
straordinaria normalità di tutte noi. Grazie a
Cenerontola che ci dà il coraggio di sconfiggere le tante
Prunelle del mondo, creature false, antipatiche, senza
brufoli, che hanno amiche streghe e controllano la stam-
pa.
      Alle Cenerontole e ai Cenerontoli, ai dottori, ai
poliziotti a cavallo, ai signori delle pulizie, ai suonatori
di tamburello e a tutti gli altri, buona lettura!

     Claudia de Lillo alias Elasti

     www.nonsolomamma.com




8
PREMESSA
     Cenerontola è nata come nelle migliori fiabe per
un colpo di fantasia. È bastato cambiare una lettera
nei laboratori di scrittura creativa che condivido coi
bimbi nelle scuole ed ecco nascere un nuovo personag-
gio, diverso nella forma e scintillante nel saper sorri-
dere della vita. Le principesse insomma non devono
essere per forza come ce le immaginiamo da sempre o
moderne eroine combattive da cartone in tre dimen-
sioni. Dietro una principessa c’è prima di tutto una
donna “normale” che, come Cenerontola, può vivere
in un castello in affitto, sognare un’occasione per
cambiare le cose e magari, con l’aiuto di chi si fa con-
tagiare dalla sua passione, riuscire nella più rocambo-
lesca delle imprese.

     Trascinato da un gioco di parole, dalla galassia di
personaggi spericolati che mi spuntavano in mente e
da una pagina Facebook che ha raccolto l’entusiasmo
di una vita con la prospettiva di una lettera diversa, è
nato così questo libro, una vera e propria avventura
tutta per Cenerontola.

     La storia che state per leggere è pensata a strati,
un po’ come le torte di cui sono goloso, per essere
gustata sia dai più piccoli che dai più grandi, per esse-
re letta in compagnia o anche su un dolce cuscino
della sera. Alla fine non aspettatevi la solita pagina


                                                        9
bianca dopo la conclusione, troverete infatti dei mini-
sodi, delle piccole storie dedicate ad alcuni personag-
gi del libro che si meritavano uno spazio tutto loro per
offrire nuovi punti di vista e di fantasia.

     Buona lettura!

     Davide Nonino

     www.cenerontola.it




10
Capitolo 1

IL FANTASTICO MONDO DELLA CENE




                             11
Cenerontola principessa all’arrembaggio



            'era una volta una principessa... e il suo

      C     nome era Cenerontola. Sì, proprio con la
            “o” in mezzo. E per questo non era né alta
né bionda, né bella né magra e non aveva neppure gli
occhi azzurri. Abitava, più o meno felice e contenta,
in affitto in un castello di soli due piani alla periferia
del villaggio e odiava le scarpe di vetro che le faceva-
no sudare i piedi. Come tutte le principesse anche
Cenerontola aveva un pretendente innamorato alla
follia del suo buon cuore, ma il Principe Buzzurro non
era uomo particolarmente desiderabile. Famoso per la
sua pancetta e per non aver regalato mai neppure un
fiore rinsecchito alle giovani donne del regno,
Buzzurro passava le sue giornate alIa locanda “I qua-
rantaquattroladroni in fila per due” chiedendo invano
di essere ricevuto dalla sua amata. Cenerontola d’al-
tronde di uomini, per lo più buzzurri, non ne voleva
sapere. Era già abbastanza impegnata a gestire e
soprattutto a pulire il castello.
      Con i pochi soldi che le aveva lasciato la nonna
Margherita non poteva permettersi né una cameriera
      né una bacchetta magica spolverina. Così faceva
tutto da sola, comprese le calze a righine azzurre e
verdi di cui andava fierissima. Lavorare a maglia era
infatti il suo hobby preferito: la sera si spaparanzava
sul divano di fronte al caminetto e ci passava delle
ore. Sui piedi, per tenersi al calduccio, ci distendeva
il Gatto con gli Stivali, che si era rifugiato nel suo
castello alla ricerca di un posto tranquillo dove riceve-


12
“CENERONTOLA, PRINCIPESSA ALL’ARREMBAGGIO”
  PER LA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUS

      Questa avventura principesca vuole regalare un sorri-
so a chi non ha la fortuna di poter anche solo sognare un
futuro da principessa.
      Con “Cenerontola, principessa all’arrembaggio” ho
scelto infatti di continuare un percorso di solidarietà e di
grande soddisfazione intrapreso con la Fondazione
Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus già con il manuale di
scrittura creativa per giovani scrittori “Chi ha visto
Cenerontola?” che supporta il progetto Francisville.
      La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in con-
dizioni di disagio in Italia e nel mondo tramite adozioni a
distanza, progetti, attività di sensibilizzazione sui diritti
dei bambini, volontariato e rappresenta in Italia N.P.H. –
Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli),
organizzazione umanitaria internazionale, che da oltre 50
anni salva i bambini orfani e abbandonati nelle sue case
orfanotrofio ed ospedali in Messico, Guatemala, Nicaragua,
Honduras, El Salvador, Repubblica Dominicana, Haiti,
Bolivia, Perù.
      N.P.H. lavora in paesi del Terzo e Quarto mondo dove
il primo problema è salvare i bambini dalla morte per fame
e malattia. Ma per N.P.H. è solo l’inizio: aiutare veramen-
te questi bambini significa dare loro gli strumenti per svi-
luppare il loro potenziale secondo capacità e propensione
personali, e tornare ad amare e vivere come cittadini
responsabili del paese. Nelle case N.P.H., come pure nelle


                                                         123
Scuole di strada, i bambini accolti trovano cibo, cure medi-
che, vestitini, un tetto, ma soprattutto un’educazione sco-
lastica e professionale per spezzare il circolo di povertà. I
pequeños lasciano N.P.H. quando hanno imparato una pro-
fessione e sono pronti ad affrontare la vita con le proprie
forze.
      Il 10% dei proventi della vendita di questo libro andrà
quindi a supportare l’operato della Fondazione Francesca
Rava per il programma Maternità Sicura che ha come
obiettivi la riduzione del tasso di mortalità materna e
infantile in seguito al parto, tra i più alti al mondo in Haiti,
la riduzione delle disabilità infantile, del tasso di infezione
da HIV e altre patologie dalla mamma al feto, l’incremen-
to dell’accesso alle cure primarie e preventive
      Ad Haiti oltre 520 donne ogni 100.000 parti muoiono
per complicazioni durante la gravidanza o il parto, un tasso
di mortalità materno di 20 volte superiore a quello dei
paesi industrializzati che è anche conseguente causa di un
altra drammatica realtà: ad Haiti il 16% della popolazione
minorenne è orfana dalla nascita.
      Ogni anno, 74 bambini ogni 1.000 nati vivi, non rag-
giungono il primo anno di vita.
      Su 10.000 donne gravide approssimativamente il 4%
sono sieropositive e trasmettono il virus al bambino. Sono
moltissimi i bambini che nascono con malformazioni o disa-
bilità legate a parti mal gestiti, infezioni e patologie neo-
natali non diagnosticate.
      Le mamme sono giovanissime, appena raggiungono
l’età fertile (11/12 anni) molte sperimentano la prima gra-
vidanza. Non si sottopongono a controlli né hanno i mezzi


124
e la possibilità di modificare le loro abitudini alimentari.
La malnutrizione e l’assenza di integratori, come l’acido
folico, incidono drammaticamente sulle condizioni e sulla
crescita del feto.
      Il programma di Maternità sicura N.P.H. si articola nel
reparto di Maternità all’interno dell’Ospedale Saint
Damien, in un Centro ambulatoriale materno e infantile a
Wharf Jeremie e nella clinica Manitaine a Tabarre, nelle
vicinanze dell’Ospedale.

      La scelta di abbinare il libro ad un singolo progetto è
stata fatta per garantire la trasparenza e la certezza che i
fondi raccolti vadano alla giusta destinazione e siano quan-
to prima operativi.




     Per maggiori informazioni sui progetti e le iniziative
passate e future della Fondazione:

     www.nphitalia.org

     tel. 02.541.229.17




                                                         125
Cenerontola, principessa all'arrembaggio - ANTEPRIMA

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Cenerontola, principessa all'arrembaggio - ANTEPRIMA

  • 1.
  • 2. INDICE Introduzione pag.7 Premessa pag.9 Il fantastico mondo della Cene pag.11 Il messaggero tascabile pag.15 Indovina chi pag.21 Nel bosco incantato pag.24 Le sfidanti pag.31 Che profumino! pag.36 Principessa bagnata… pag.49 Questioni di cuore pag.58 Magia pag.69 Torta al cioccolato pag.79 Le vere principesse pag.90 Minisodi pag.101 Il maiale volante pag.103 Vandalo pag.109 Arturo pag.115 Ringraziamenti pag.121 Cenerontola principessa all’arrembaggio pag.123 per la Fondazione Francesca Rava
  • 3. INTRODUZIONE Il mio bambino numero uno, che ha i capelli come un casco di banane e cento fidanzate, da grande vuole diventare un dottore per guardare i coccodrilli che abi- tano nelle orecchie dei suoi pazienti. Il mio bambino numero due, che ha i capelli pazzi e un amico che si chiama Marìotereso e vive dentro il muro della cucina, da grande vuole diventare un poliziotto a cavallo dentro un parco, così, se fa caldo, può fermarsi al baracchino dei gelati e comprare un cornetto alla panna per sé e una coppetta al caffè per il suo cavallo. Il mio bambino numero tre, che ha i capelli ricci e mangia ogni giorno quattro yogurt gusto banana, è trop- po piccolo per dire cosa vuol fare da grande ma io credo che voglia diventare un signore delle pulizie perché tra tutti i giocattoli sceglie sempre la scopa e lo straccetto. Il loro papà, che ha i capelli neri e gli occhiali tondi, da grande vuole diventare suonatore il tamburel- lo, mangiare le cicorie che sono verdure verdi e amaris- sime, e leggere tutti i fumetti del mondo. Io, che ho i capelli come un carciofo e sono una principessa, anche se è un segreto, da grande voglio diventare Cenerontola. Perché Cenerontola ha mani grandi e forti e se gioca a braccio di ferro vince. Perché sta bene anche senza un fidanzato. Perché ha la corona. Perché balla da sola mentre pulisce il castello. 7
  • 4. Perché sa che le scarpette di vetro fanno sudare i piedi e preferisce le ballerine color amaranto. Perché non si fa fregare e nemmeno intimidire. Perché sa lavorare a maglia. Perché è spettinata, non usa il phon e non le viene il torcicollo. Perché sa fare il minestrone che piace ai sette nani. Perché va pazza per il cioccolato. Perché è amica del Gatto con gli Stivali, del cocco- drillo Arturo e del drago rosso che quando è preoccupa- to lancia le pietre contro le montagne. Perché è gentile anche con i nemici. Perché non ha paura di perdere. Io da grande voglio diventare Cenerontola perché lei sì che è una vera principessa. Grazie a Davide che ha cambiato una vocale e ha scoperto un tesoro, il tesoro della folle, eroica, nobile e straordinaria normalità di tutte noi. Grazie a Cenerontola che ci dà il coraggio di sconfiggere le tante Prunelle del mondo, creature false, antipatiche, senza brufoli, che hanno amiche streghe e controllano la stam- pa. Alle Cenerontole e ai Cenerontoli, ai dottori, ai poliziotti a cavallo, ai signori delle pulizie, ai suonatori di tamburello e a tutti gli altri, buona lettura! Claudia de Lillo alias Elasti www.nonsolomamma.com 8
  • 5. PREMESSA Cenerontola è nata come nelle migliori fiabe per un colpo di fantasia. È bastato cambiare una lettera nei laboratori di scrittura creativa che condivido coi bimbi nelle scuole ed ecco nascere un nuovo personag- gio, diverso nella forma e scintillante nel saper sorri- dere della vita. Le principesse insomma non devono essere per forza come ce le immaginiamo da sempre o moderne eroine combattive da cartone in tre dimen- sioni. Dietro una principessa c’è prima di tutto una donna “normale” che, come Cenerontola, può vivere in un castello in affitto, sognare un’occasione per cambiare le cose e magari, con l’aiuto di chi si fa con- tagiare dalla sua passione, riuscire nella più rocambo- lesca delle imprese. Trascinato da un gioco di parole, dalla galassia di personaggi spericolati che mi spuntavano in mente e da una pagina Facebook che ha raccolto l’entusiasmo di una vita con la prospettiva di una lettera diversa, è nato così questo libro, una vera e propria avventura tutta per Cenerontola. La storia che state per leggere è pensata a strati, un po’ come le torte di cui sono goloso, per essere gustata sia dai più piccoli che dai più grandi, per esse- re letta in compagnia o anche su un dolce cuscino della sera. Alla fine non aspettatevi la solita pagina 9
  • 6. bianca dopo la conclusione, troverete infatti dei mini- sodi, delle piccole storie dedicate ad alcuni personag- gi del libro che si meritavano uno spazio tutto loro per offrire nuovi punti di vista e di fantasia. Buona lettura! Davide Nonino www.cenerontola.it 10
  • 7. Capitolo 1 IL FANTASTICO MONDO DELLA CENE 11
  • 8. Cenerontola principessa all’arrembaggio 'era una volta una principessa... e il suo C nome era Cenerontola. Sì, proprio con la “o” in mezzo. E per questo non era né alta né bionda, né bella né magra e non aveva neppure gli occhi azzurri. Abitava, più o meno felice e contenta, in affitto in un castello di soli due piani alla periferia del villaggio e odiava le scarpe di vetro che le faceva- no sudare i piedi. Come tutte le principesse anche Cenerontola aveva un pretendente innamorato alla follia del suo buon cuore, ma il Principe Buzzurro non era uomo particolarmente desiderabile. Famoso per la sua pancetta e per non aver regalato mai neppure un fiore rinsecchito alle giovani donne del regno, Buzzurro passava le sue giornate alIa locanda “I qua- rantaquattroladroni in fila per due” chiedendo invano di essere ricevuto dalla sua amata. Cenerontola d’al- tronde di uomini, per lo più buzzurri, non ne voleva sapere. Era già abbastanza impegnata a gestire e soprattutto a pulire il castello. Con i pochi soldi che le aveva lasciato la nonna Margherita non poteva permettersi né una cameriera né una bacchetta magica spolverina. Così faceva tutto da sola, comprese le calze a righine azzurre e verdi di cui andava fierissima. Lavorare a maglia era infatti il suo hobby preferito: la sera si spaparanzava sul divano di fronte al caminetto e ci passava delle ore. Sui piedi, per tenersi al calduccio, ci distendeva il Gatto con gli Stivali, che si era rifugiato nel suo castello alla ricerca di un posto tranquillo dove riceve- 12
  • 9. “CENERONTOLA, PRINCIPESSA ALL’ARREMBAGGIO” PER LA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUS Questa avventura principesca vuole regalare un sorri- so a chi non ha la fortuna di poter anche solo sognare un futuro da principessa. Con “Cenerontola, principessa all’arrembaggio” ho scelto infatti di continuare un percorso di solidarietà e di grande soddisfazione intrapreso con la Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus già con il manuale di scrittura creativa per giovani scrittori “Chi ha visto Cenerontola?” che supporta il progetto Francisville. La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in con- dizioni di disagio in Italia e nel mondo tramite adozioni a distanza, progetti, attività di sensibilizzazione sui diritti dei bambini, volontariato e rappresenta in Italia N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli), organizzazione umanitaria internazionale, che da oltre 50 anni salva i bambini orfani e abbandonati nelle sue case orfanotrofio ed ospedali in Messico, Guatemala, Nicaragua, Honduras, El Salvador, Repubblica Dominicana, Haiti, Bolivia, Perù. N.P.H. lavora in paesi del Terzo e Quarto mondo dove il primo problema è salvare i bambini dalla morte per fame e malattia. Ma per N.P.H. è solo l’inizio: aiutare veramen- te questi bambini significa dare loro gli strumenti per svi- luppare il loro potenziale secondo capacità e propensione personali, e tornare ad amare e vivere come cittadini responsabili del paese. Nelle case N.P.H., come pure nelle 123
  • 10. Scuole di strada, i bambini accolti trovano cibo, cure medi- che, vestitini, un tetto, ma soprattutto un’educazione sco- lastica e professionale per spezzare il circolo di povertà. I pequeños lasciano N.P.H. quando hanno imparato una pro- fessione e sono pronti ad affrontare la vita con le proprie forze. Il 10% dei proventi della vendita di questo libro andrà quindi a supportare l’operato della Fondazione Francesca Rava per il programma Maternità Sicura che ha come obiettivi la riduzione del tasso di mortalità materna e infantile in seguito al parto, tra i più alti al mondo in Haiti, la riduzione delle disabilità infantile, del tasso di infezione da HIV e altre patologie dalla mamma al feto, l’incremen- to dell’accesso alle cure primarie e preventive Ad Haiti oltre 520 donne ogni 100.000 parti muoiono per complicazioni durante la gravidanza o il parto, un tasso di mortalità materno di 20 volte superiore a quello dei paesi industrializzati che è anche conseguente causa di un altra drammatica realtà: ad Haiti il 16% della popolazione minorenne è orfana dalla nascita. Ogni anno, 74 bambini ogni 1.000 nati vivi, non rag- giungono il primo anno di vita. Su 10.000 donne gravide approssimativamente il 4% sono sieropositive e trasmettono il virus al bambino. Sono moltissimi i bambini che nascono con malformazioni o disa- bilità legate a parti mal gestiti, infezioni e patologie neo- natali non diagnosticate. Le mamme sono giovanissime, appena raggiungono l’età fertile (11/12 anni) molte sperimentano la prima gra- vidanza. Non si sottopongono a controlli né hanno i mezzi 124
  • 11. e la possibilità di modificare le loro abitudini alimentari. La malnutrizione e l’assenza di integratori, come l’acido folico, incidono drammaticamente sulle condizioni e sulla crescita del feto. Il programma di Maternità sicura N.P.H. si articola nel reparto di Maternità all’interno dell’Ospedale Saint Damien, in un Centro ambulatoriale materno e infantile a Wharf Jeremie e nella clinica Manitaine a Tabarre, nelle vicinanze dell’Ospedale. La scelta di abbinare il libro ad un singolo progetto è stata fatta per garantire la trasparenza e la certezza che i fondi raccolti vadano alla giusta destinazione e siano quan- to prima operativi. Per maggiori informazioni sui progetti e le iniziative passate e future della Fondazione: www.nphitalia.org tel. 02.541.229.17 125