SlideShare a Scribd company logo
I campanili medioevali di Roma costituiscono una
testimonianza imponente dell'architettura.
La maggior parte dei campanili medioevali di
Roma sono d'età romanica (sec. XI-XII) e si
sviluppano secondo un sistema compositivo
costituito da una struttura divisa in ordini (i piani)
da cornici orizzontali in laterizio.
Tali cornici sono costituite da filari di mattoni
CAMPANILI ROMANICI a ROMA
Tali cornici sono costituite da filari di mattoni
aggettanti posti a mensola , dentelli o a dente di
sega a forma di V rovesciata.
In ogni ordine sovrapposto sono impiegate, per
alleggerire la struttura muraria dal basso,
monofore, bifore, trifore ,quadrifore,polifore.
I capitelli hanno la forma di un tronco di piramide
base quadrata o rettangolare, rovesciata
a stampella Campanile di S.Crisogono
Prof.ssa Annamaria Valenza
Secondo la tradizione è la prima chiesa aperta
ufficialmente al culto e la prima chiesa
dedicata a Maria a Roma.
Venne fondata da San Callisto (221- 227) e
terminata nel IV secolo da papa Giulio I (337-
352).
La facciata, a capanna semplice venne rifatta
nel XII sec., ( sotto papa Innocenzo II (1130-
1143) e papa Eugenio III (1145-1153).
S. Maria in Trastevere - Piazza S. Maria in Trastevere
1143) e papa Eugenio III (1145-1153).
presenta tre finestre rettangolari ad arco e
nella parte superiore dei mosaici aggiunti
probabilmente nel XIII sec.
Nel 1702 papa Clemente XI incaricò Carlo
Fontana della costruzione del portico esterno,
costituito da cinque archi a tutto sesto, al di
sopra una balaustra sorregge le statue di:
"S. Callisto", "S. Cornelio", "S. Giulio" e
"S. Calepodio".
Prof.ssa Annamaria Valenza
Il campanile di S. Maria in
Trastevere venne realizzato nel XII
sec. Quando venne modificata la
facciata ( sotto papa Innocenzo II
(1130-1143) e papa Eugenio III
(1145-1153).
Fu in seguito restaurato nel 1600
e nel 1713.
Il campanile alto 20 m, di base
quadrata è costituito da un
basamento (inglobato nella chiesa
Prof.ssaAnnamariaValenza
basamento (inglobato nella chiesa
e nell'edificio adiacente) su cui
s'impostano quattro ordini .
Primo ordine è caratterizzato da trifore a pilastro murate
Secondo ordine nel XIX secolo è stato inserito un orologio al posto delle quadrifore su
colonnine.
Terzo ordine era caratterizzato da quadrifore oggi murate
Quarto ordine è caratterizzato da una trifora con colonnine e pilastri a stampella, l’apertura
centrale è stata murata.
Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano
formati da due cornici con laterizi posti a dente di
sega al centro un’altra cornice formata da
mensolette marmoree aggettanti e laterizi posti a
forma di V rovesciata.
Prof.ssaAnnamariaValenza
Sulla sommità, un tabernacolo con un mosaico su
fondo oro raffigurante la "Vergine con il
Bambino“
Le scodelle di cotto colorato verde e rosso (XII
secolo) completano la decorazione della
superficie.
Nel campanile sono presenti quattro campane,
rispettivamente datate al 1580, 1600, 1667 e
1772, un’altra al di sopra del tetto.
S. Crisogono - Piazza S. Sonnino
La chiesa originaria risale al 499 d. C.
La chiesa subì vari restauri e
rifacimenti:
il primo risale al 1126, un periodo di
intensa attività edilizia a Roma, in
occasione del quale venne costruito
il campanile romanico .
Prof.ssaAnnamariaValenza
il campanile romanico .
Il portico e la facciata appartengono
al 1626, quando la chiesa venne
restaurata radicalmente
dall'architetto Giovanni Battista Soria
per volontà del cardinale Scipione
Borghese.
Prof.ssaAnnamariaValenza
Costruito su base quadrata di 8 m e alto 45 m,
il campanile della chiesa di S. Crisogono fu
realizzato intorno al 1120 per ordine del
cardinale titolare della chiesa, Giovanni da
Crema, a cui si deve la ricostruzione anche della
basilica. Si sviluppa su cinque ordini
Primo e Secondo ordine
Sono caratterizzati da una trifora sorretta da
pilastri entrambe murate nel 1626, quando il
campanile per l’aggiunta del tetto a cuspide
rischiò il crollo
Prof.ssaAnnamariaValenza
rischiò il crollo
Terzo ordine
è caratterizzato da una bifora con gli archi a
doppia ghiera sorretti da un pilastro centrale
Quarto ordine
è caratterizzato da una bifora con gli archi a
doppia ghiera sorretti da un pilastro centrale
Quinto ordine
.con due bifore affiancate con archi a doppia ghiera sorretti da colonnine con capitelli a
stampella, separate da un pilastro
Prof.ssaAnnamariaValenza
Gli ordini sono suddivisi da cornici
marcapiano formati da due cornici con
laterizi posti a denti di sega e al centro
un’altra cornice formata da mensolette
marmoree aggettanti.
La sommità presenta un coronamento
cuspidato gotico ma dovuto ai restauri
secenteschi.
Nella cella campanaria si conservano
quattro campane, di cui la più antica,
nonché la più piccola, è del 1578, voluta dal
cardinale Bourbon;
la seconda è del 1638, voluta dal cardinale
Pietro Maria Borghese;
la terza è del 1851, ottenuta con il bronzo di
una più antica;
la quarta è del 1962, sistemata dai padri
Trinitari.
Prof.ssa Annamaria Valenza
S. Cecilia in Trastevere - Piazza S. Cecilia
La basilica di S. Cecilia, situata nella piazza omonima, sorge sulla casa della martire
romana Cecilia e di suo marito Valeriano.
S.Gregorio Magno fece costruire la basilica primitiva nel VI secolo.
Nell'820 il corpo della santa venne rinvenuto nelle catacombe di S. Callisto e nell'821
papa Pasquale I fece trasportare il corpo della santa nella chiesa di S.Cecilia e ne ordinò
la ricostruzione.
Nel corso dei restauri avvenuti fra i secoli XII e XIII furono costruiti il portico, il campanile
ed il chiostro.
Al centro del quale si trova una
vasca quadrata sormontata da unavasca quadrata sormontata da una
grande anfora in pietra, di origine
paleocristiana.
La facciata della basilica,
venne realizzata da Ferdinando
Fuga nel XVIII secolo è a capanna
semplice, preceduta da un portico
a quattro colonne ioniche con
architrave.
Prof.ssa Annamaria Valenza
il campanile di S. Cecilia in Trastevere sorge sul lato settentrionale della chiesa è datato
alla prima metà del XII secolo
E’ composto da cinque ordini
Terzo ordine
è formato da una bifora con gli
Quarto e quinto ordine
sono formati da una trifora con
colonnine, capitelli a stampella e
archetti a doppia ghiera
.
Gli ordini sono
suddivisi da cornici
marcapiano
formati da due
cornici con laterizi
Primo ordine
è formato tre archi ciechi
a tutto sesto
Secondo ordine
è formato da una bifora con gli
archetti a doppia ghiera sorretti
da un pilastro in muratura
è formato da una bifora con gli
archetti a doppia ghiera sorretti
da un pilastro in muratura
cornici con laterizi
posti a denti di
sega e al centro
un’altra cornice
formata da
mensolette
marmoree
aggettanti.
Prof.ssaAnnamariaValenza
Le cornici all'imposta degli
archi sono sottolineate da un
filare a denti di sega.
Sui capitelli a stampella della
trifora del quarto ordine è
presente un bassorilievo che
rappresenta una crocerappresenta una croce
equilatera.
La cella campanaria ospita una
piccola campana del XIII secolo
e altre due del 1344
Prof.ssa Annamaria Valenza
S. Maria in Cappella - Vicolo S. Maria in Cappella
Questa piccola chiesa venne fondata il 25 marzo 1090 durante il pontificato di Urbano II
(1088-1090)
E' probabilmente detta "In Cappella" da un'epigrafe che si trova all'interno della chiesa,
dopo le parole "Sanctae Mariae", infatti, seguono immediatamente "Quae Appella" che,
"appella", male interpretato, divenne "cappella”, dando origine all'odierna denominazione.
Secondo un’altra interpretazione il nome deriva da
“cuppelle” barili .
Nel XVI secolo l’edificio passa di proprietà della
confraternita dei Barilai
Caduta in abbandono, dopo
un primo intervento alla fine
del settecento, un secondo
e radicale restauro stilistico
fu affidato all’architetto
Andrea Busiri Vici che nel
1880 rielaborò la facciata in
cotto, inserendo la struttura
superiore del protiro.
acquerello di Achille Pinelli del 1834
Prof.ssaAnnamariaValenza
Il campanile, del primo periodo romanico,
collocato fra la fine dell'XI e gli inizi del XII
secolo.
Si innalza per due lati sui muri della chiesa
mentre gli altri fianchi sono sostenuti dai
pilastri di fondazione.
Realizzato in laterizio, il campanile si sviluppa
su due ordini, con bifore a pilastro,
gli archi a tutto sesto sono coronati da unagli archi a tutto sesto sono coronati da una
ghiera sempre in mattoni.
La superficie è scandita da cornici marcapiano
realizzate con un filare a denti di sega inserito
tra due filari di laterizi.
L'imposta degli archi e gli archi stessi delle
bifore sono sottolineati da semplici
modanature, sempre in cotto.
Prof.ssa Annamaria Valenza
La chiesa a tre navate, separate da due filari
formati da cinque colonne di spoglio, con
trabeazione continua e una sola abside.
Dell’antica decorazione “cosmatesca” rimane solo
una lastra, forse d’altare, e frammenti di marmi
policromi e di pavimentazione rinvenuti nel corso
degli scavi.
La decorazione interna è
frutto di un importante
intervento decorativo
ottocentesco di gusto
neomedievale, per il quale
fu fonte di ispirazione il
ricco patrimonio musivo
ravennate.
In particolare la parte inferiore dell’abside
riprende le volte a botte di Galla Placidia.
Prof.ssa Annamaria Valenza
Particolare della lunetta con san Pietro
Il lungo lavoro di scavo archeologico è
ancora visibile nelle navate laterali, un
cantiere ancora aperto che ha portato alla
luce reperti ceramici e lacerti murari
databili tra il IV e il V secolo, testimoni delle
strutture precedenti la costruzione della
chiesa e della vivace vita del quartiere
Prof.ssa Annamaria Valenza
Ludovico Brea - Polittico di Santa Devota -1515 ( copia )
Al centro Santa Devota
A sinistra Santa Barbara che sorregge con la mano
detsra la torre
A destra sant’Agata
Tutte e tre le Sante tengono in mano la palma simbolo
del martirioProf.ssa Annamaria Valenza
L'opera è attribuita a Borromini, che l'avrebbe
fatta realizzare da Giovan Battista Calandra in
micromosaico (mosaico filato) in occasione del
giubileo di Urbano VIII Barberini ( ai lati della
croce compaiono le api simbolo dei Barberini)
(1625) per la basilica di S. Pietro, come sigillo
della porta santa alla chiusura dell'evento.
Quando Innocenzo X Pamphilij riaprì la porta
santa per il suo giubileo, nel 1649, ruppesanta per il suo giubileo, nel 1649, ruppe
simbolicamente il sigillo (sono ancora visibili le
tracce del martello lungo il profilo del mosaico)
e ne fece dono al cardinal nipote (nipote
di donna Olimpia, Francesco Maidalchini), e
per questa via il piccolo mosaico venne
riposizionato sullo stipite della porta della
chiesa, che era divenuta la cappella privata
dell'adiacente giardino di donna Olimpia in
Trastevere.
Prof.ssa Annamaria Valenza
Museo di Santa Maria in Cappella
Il Museo di Santa Maria in Cappella, allestito attorno alla piccola chiesa dedicata alla
Vergine, consacrata da papa Urbano II nel 1090
L’epigrafe di consacrazione,
ricorda il primitivo
appellativo dell’edificio que
appellatur de pinea (“che è
detta dei pini”),
l’anno di consacrazione
MCX (1090)
e il papa Urbano IIe il papa Urbano II
•Nel XIV secolo il suocero di santa Francesca Romana Andreozzo de Ponziani fondò
l’ospedale del Santissimo Salvatore (1391) dove santa Francesca lavorò per 30 anni.
•Nel XV secolo l’edificio di culto fu assegnato alla congregazione delle Oblate di Tor de’
Specchi e usato come ospedale
•Nel 1540 l’edificio venne ceduto alla compagnia dei Barilari
Prof.ssa Annamaria Valenza
•Nel 1653 divenne proprietà della famiglia Doria
Pamphilj e donna Olimpia Maidalchini Pamphilj
acquistò case, torri, granai e luoghi di pesca
attorno all’edificio sacro, ottenendo dal cognato
papa Innocenzo X pieni poteri sulla chiesa di
Santa Maria.
Tutta l’area acquistata dalla nobildonna fu
trasformata in un casino “belvedere” con
un giardino con essenze rare, viti e piante da
frutto, soprattutto agrumi.frutto, soprattutto agrumi.
•Nei secoli seguenti la proprietà fu affidata ad
affittuari cadendo pian piano in declino fino al
1857 il principe Filippo Andrea V commissionò
all’architetto Andrea Busiri Vici la costruzione
dell’ospedale dei Cronici, attivo ancora oggi con il
nome di Casa di riposo Santa Francesca Romana.
Prof.ssa Annamaria Valenza
L’ altare con Agnus
Dei (Agnello di Dio)
dedicato nel 1113 da
papa Pasquale II è stato
posizionato all’interno
della chiesa
Gruppo con acquasantiera,
capitello e leone stiloforo,capitello e leone stiloforo,
i cui pezzi, databili tra il XII e il XIII
secolo, sono stati assemblati
probabilmente nel XIX secolo.
Frammento di
protome
( testa)
leonina della
cattedra
(sedia
episcopale )
Prof.ssaAnnamariaValenza
Una delle sale all'interno del Museo di Santa Maria in
Cappella accoglie vetrate di pregevole fattura,
realizzate tra il 1854 e il 1870.
Questo intenso dettaglio della figura di Cristo tratto
dalla vetrata con "Storie di Maria e Marta", è opera
di un artigiano in grado di lavorare il vetro finemente,
con grande tecnica e maestria.
Madonna con
Bambino, XIV secolo
Prof.ssaAnnamariaValenza
Il giardino è circondato per tre lati daIl giardino è circondato per tre lati da
un edificio: due ali fiancheggiate da un
porticato, quella mediana interrotta al
centro da un loggiato neoclassico con
frontone e cupola ottagonale.
Chiude il quarto lato un alto muro
costeggiante il Lungotevere Ripa, la cui
unica apertura è una porta ad arco
munita di inferriate.
Prof.ssa Annamaria Valenza
La chiesa di San Benedetto in Piscinula in Trastevere, così
chiamata perché nelle vicinanze sorgevano al tempo dei
Romani delle piscine termali.
la chiesa è stata costruita tra la fine dell’ XI e l’inizio del XII
secolo, e ha subito varie modifiche,
la facciata è stata rifatta
nel 1844 dall'architetto Pietro Camporese, con portale
architravato, finestrone semicircolare e timpano.
S. Benedetto in Piscinula - Piazza in Piscinula
architravato, finestrone semicircolare e timpano.
In linea con la facciata dell'originaria chiesa medioevale
sorge il più piccolo campanile di Roma, costruito tra il
1100 – 1200 .
Nella cella campanaria si trovano attualmente due
campane: la più piccola, di cm. 45 di diametro, porta la
data del 1069; la seconda campana risale al 1465.
Prof.ssa Annamaria Valenza
Il campanile è realizzato in laterizi ed è suddiviso in
due ordini da una cornice a dentelli.
Nel primo ordine si aprono, delle bifore sorrette da
un pilastrino sormontato da un capitello a stampella
( forma di un tronco di piramide base quadrata
rovesciata)
Anche il secondo ordine è caratterizzato da bifore
sorrette da un pilastrino sormontato da un capitello
a stampella su cui è incisa una croce.
Una cornice, a denti di sega , racchiusi tra due file di
mattoni leggermente aggettanti, sottolinea il piano di
imposta degli archetti delle bifore.
Frammenti marmorei di vario colore, dimensione e
forma (come la piccola croce in serpentino) sono
inseriti a scopo decorativo sulla cortina muraria
Il campanile è concluso con un tetto dagli spioventi
molto accentuati.
Prof.ssa Annamaria Valenza
S. Bartolomeo all'Isola - Isola Tiberina
La basilica di San Bartolomeo all’Isola ha oltre
mille anni, si trova sull’Isola Tiberina, venne
costruita alla fine del X secolo I sulle rovine del
tempio di Esculapio e dedicata a Sant’Adalberto,
venne restaurata da Pasquale II nel 1113 e quindi
nuovamente nel 1180 dopo assunto il titolo di
San Bartolomeo.
Rovinata da una piena del 1557, la chiesa venne
modificata nel 1624 da Orazio Torriani, con
facciata barocca su due piani e a portico, infinefacciata barocca su due piani e a portico, infine
ancora restaurata nel 1852.
Arretrato sulla sinistra il campanile a trifore del
XII secolo.
Prof.ssa Annamaria Valenza
La realizzazione di questo campanile si fa risalire
ai restauri fatti eseguire da papa Pasquale II nel
1113 .
Il campanile, dalla base quasi rettangolare,
è formato da quattro ordini visibili solo su un lato.
Primo ordine è caratterizzato da una monofora
Secondo ordine è caratterizzato da una bifora
con al centro un pilastro di grandi dimensioni
Terzo ordine si innalza con trifore con gli archi
Terzo ordine
Quarto
ordine
Terzo ordine si innalza con trifore con gli archi
sorretti da pilastrini in laterizio
Quarto ordine è caratterizzato da trifore con gli
archi sorretti da colonnine in marmo liscio e
capitello a stampella
Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano
realizzate con un filare a denti di sega inserito
tra due filari di laterizi.
Nella parte superiore si conserva ancora qualche
scodella di smalto.
Primo ordine
Secondo
ordine
Prof.ssa Annamaria Valenza
S. Maria in Cosmedin - Piazza Bocca della Verità
Le prime notizie relative a S. Maria in Cosmedin risalgono al VI
secolo quando la chiesa. Un primo restauro si ebbe nel IX secolo
con papa Niccolò I, probabilmente in conseguenza del terremoto
dell'anno 847; un altro restauro fu quello realizzato, dopo i
gravissimi danni inferti dall'invasione di Roberto il Guiscardo, dai
pontefici Gelasio II e Callisto II nel XII secolo. Artefice di questi lavori
fu Alfano Camerario, al quale si deve sostanzialmente l'aspetto
attuale della chiesa, compresi il protiro ,il portico e il campanile
romanico.
Francesco Caetani, diacono dal 1295 al 1304, restaurò
nuovamente la chiesa, dotandola probabilmente di
una nuova facciata.
Nel 1718 la chiesa fu soggetta ad un radicale restauro
per volere del cardinale Albani e ad opera
dell'architetto Giuseppe Sardi: la facciata fu
trasformata ed ornata con stucchi e cornici secondo il
gusto barocco dell'epoca.
Nel 1894 la chiesa fu nuovamente rinnovata per opera
di Giovanni Battista Giovenale, il quale, ripristinò
l'antica facciata distruggendo quella settecentesca.
Prof.ssaAnnamariaValenza
Il campanile è alto 34,20 m è situato a destra del prospetto
della chiesa ed è realizzato in laterizi
non c’è una datazione certa è stata individuata intorno al
1123, data in cui iniziano i lavori di modifica della chiesa .
E’ suddiviso in 7 piani di bifore e trifore.
Gli ordini vanno letti dal basso verso l’alto
Quarto, quinto, sesto e settimo ordine
presentano trifore con colonnine semplici o scanalate di
marmo, senza basi e dai capitelli a stampella.
Il primo ordine
presenta bifore a pilastri con tamponatura
sono presenti delle piccole aperture di forma rettangolare.
Il secondo ordine
presenta bifore sorrette da un pilastro
Il terzo ordine
presenta trifore sorrette da un pilastrino sempre in laterizi.
Prof.ssa Annamaria Valenza
Gli ordini sono suddivisi da
cornici marcapiano formati da
due cornici con laterizi posti a
denti di sega e al centro
un’altra cornice formata da
mensolette marmoree
aggettanti.
Una cornice, a dentelli,
racchiusi tra due file di
mattoni leggermente
aggettanti, sottolinea il pianoaggettanti, sottolinea il piano
di imposta degli archetti delle
bifore.
Il campanile è concluso con un tetto "alla romana" a
quattro falde.
Nel campanile funzionano due campane, di cui una,
nel sesto ordine è del 1289 ed è ancora efficiente.
Prof.ssa Annamaria Valenza

More Related Content

What's hot

Gli appennini
Gli appennini Gli appennini
Gli appennini
casto56
 
Swivel base vice Production Manufacturing
Swivel base vice Production ManufacturingSwivel base vice Production Manufacturing
Swivel base vice Production Manufacturing
Shivam Padmani
 
Statistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdf
Statistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdfStatistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdf
Statistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdf
nikeshsingh56
 
Pisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto
Pisa (rinaldi, anelli, alsini)correttoPisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto
Pisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto
alessandra cocchi
 
Mechanism of Metal cutting
Mechanism of Metal cuttingMechanism of Metal cutting
Mechanism of Metal cutting
Adil Malik
 
LËVIZJET THEMELORE TE MAKINAT METALPRERËSE-
LËVIZJET  THEMELORE  TE MAKINAT  METALPRERËSE-LËVIZJET  THEMELORE  TE MAKINAT  METALPRERËSE-
LËVIZJET THEMELORE TE MAKINAT METALPRERËSE-Rrahim Maksuti
 
L'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdf
L'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdfL'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdf
L'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdf
Jenifer Aceituno
 
L’architettura italiana dal romanico al barocco.
L’architettura italiana dal romanico al barocco.L’architettura italiana dal romanico al barocco.
L’architettura italiana dal romanico al barocco.
Alessandro Arpetti
 

What's hot (10)

Gli appennini
Gli appennini Gli appennini
Gli appennini
 
08 problemi postunitari
08 problemi postunitari08 problemi postunitari
08 problemi postunitari
 
Swivel base vice Production Manufacturing
Swivel base vice Production ManufacturingSwivel base vice Production Manufacturing
Swivel base vice Production Manufacturing
 
Statistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdf
Statistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdfStatistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdf
Statistics For Management by Richard I. Levin 8ed.pdf
 
Pisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto
Pisa (rinaldi, anelli, alsini)correttoPisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto
Pisa (rinaldi, anelli, alsini)corretto
 
La Mozzarella
La MozzarellaLa Mozzarella
La Mozzarella
 
Mechanism of Metal cutting
Mechanism of Metal cuttingMechanism of Metal cutting
Mechanism of Metal cutting
 
LËVIZJET THEMELORE TE MAKINAT METALPRERËSE-
LËVIZJET  THEMELORE  TE MAKINAT  METALPRERËSE-LËVIZJET  THEMELORE  TE MAKINAT  METALPRERËSE-
LËVIZJET THEMELORE TE MAKINAT METALPRERËSE-
 
L'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdf
L'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdfL'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdf
L'ART DEL RENAIXEMENT I MANIERISME.pdf
 
L’architettura italiana dal romanico al barocco.
L’architettura italiana dal romanico al barocco.L’architettura italiana dal romanico al barocco.
L’architettura italiana dal romanico al barocco.
 

Similar to Campanili Romanici a Roma

Santo Stefano Rotondo.pptx
Santo Stefano Rotondo.pptxSanto Stefano Rotondo.pptx
Santo Stefano Rotondo.pptx
OseaeTobia
 
Architettura Romanica
Architettura RomanicaArchitettura Romanica
Architettura Romanica
Annamaria Valenza
 
Presentazione arte
Presentazione artePresentazione arte
Presentazione arte
Davidssdivad
 
San Miniato al Monte
San Miniato al MonteSan Miniato al Monte
San Miniato al Monte
Liceo Scientifico Charles Darwin
 
architettura romanica
 architettura romanica  architettura romanica
architettura romanica
RolanzRobi
 
Il duomo di amalfi interni
Il duomo di amalfi interniIl duomo di amalfi interni
Il duomo di amalfi interni
My own sweet home
 
Il duomo di casertavecchia
Il duomo di casertavecchiaIl duomo di casertavecchia
Il duomo di casertavecchia
My own sweet home
 
Mappa Degli Insediamenti.Ppt
Mappa Degli Insediamenti.PptMappa Degli Insediamenti.Ppt
Mappa Degli Insediamenti.Pptviviana berardi
 
San Geminiano a Modena.
San Geminiano a Modena.San Geminiano a Modena.
San Geminiano a Modena.
alessandra cocchi
 
Versione italiana chiesa di s. eligio maggiore
Versione italiana chiesa di s. eligio maggioreVersione italiana chiesa di s. eligio maggiore
Versione italiana chiesa di s. eligio maggiore
My own sweet home
 
Basilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'AmbrogioBasilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'Ambrogio
Liceo Scientifico Charles Darwin
 
Ragusa ibla itinerario
Ragusa ibla itinerarioRagusa ibla itinerario
Ragusa ibla itinerario
Maria pia Dell'Erba
 
Progetto Trinacria
Progetto TrinacriaProgetto Trinacria
Progetto Trinacria
pgava
 
Noto
NotoNoto
Piazza San Marco
Piazza San MarcoPiazza San Marco

Similar to Campanili Romanici a Roma (20)

Santo Stefano Rotondo.pptx
Santo Stefano Rotondo.pptxSanto Stefano Rotondo.pptx
Santo Stefano Rotondo.pptx
 
Architettura Romanica
Architettura RomanicaArchitettura Romanica
Architettura Romanica
 
23. Architettura bizantina in Calabria
23. Architettura bizantina in Calabria23. Architettura bizantina in Calabria
23. Architettura bizantina in Calabria
 
Presentazione arte
Presentazione artePresentazione arte
Presentazione arte
 
San Miniato al Monte
San Miniato al MonteSan Miniato al Monte
San Miniato al Monte
 
architettura romanica
 architettura romanica  architettura romanica
architettura romanica
 
Il duomo di amalfi interni
Il duomo di amalfi interniIl duomo di amalfi interni
Il duomo di amalfi interni
 
Il duomo di casertavecchia
Il duomo di casertavecchiaIl duomo di casertavecchia
Il duomo di casertavecchia
 
Mappa Degli Insediamenti.Ppt
Mappa Degli Insediamenti.PptMappa Degli Insediamenti.Ppt
Mappa Degli Insediamenti.Ppt
 
San Geminiano a Modena.
San Geminiano a Modena.San Geminiano a Modena.
San Geminiano a Modena.
 
Versione italiana chiesa di s. eligio maggiore
Versione italiana chiesa di s. eligio maggioreVersione italiana chiesa di s. eligio maggiore
Versione italiana chiesa di s. eligio maggiore
 
Basilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'AmbrogioBasilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'Ambrogio
 
Ragusa ibla itinerario
Ragusa ibla itinerarioRagusa ibla itinerario
Ragusa ibla itinerario
 
Progetto Trinacria
Progetto TrinacriaProgetto Trinacria
Progetto Trinacria
 
Noto
NotoNoto
Noto
 
Piazza San Marco
Piazza San MarcoPiazza San Marco
Piazza San Marco
 
I luoghi culturali in campania
I luoghi culturali in campaniaI luoghi culturali in campania
I luoghi culturali in campania
 
22. Architettura Bizantina - Caratteri generali
22. Architettura Bizantina - Caratteri generali22. Architettura Bizantina - Caratteri generali
22. Architettura Bizantina - Caratteri generali
 
30. Donato Bramante - Michelangelo Buonarroti
30. Donato Bramante - Michelangelo Buonarroti30. Donato Bramante - Michelangelo Buonarroti
30. Donato Bramante - Michelangelo Buonarroti
 
27. Architettura Gotica in Francia, Inghilterra e Italia
27. Architettura Gotica in Francia, Inghilterra e Italia27. Architettura Gotica in Francia, Inghilterra e Italia
27. Architettura Gotica in Francia, Inghilterra e Italia
 

Campanili Romanici a Roma

  • 1. I campanili medioevali di Roma costituiscono una testimonianza imponente dell'architettura. La maggior parte dei campanili medioevali di Roma sono d'età romanica (sec. XI-XII) e si sviluppano secondo un sistema compositivo costituito da una struttura divisa in ordini (i piani) da cornici orizzontali in laterizio. Tali cornici sono costituite da filari di mattoni CAMPANILI ROMANICI a ROMA Tali cornici sono costituite da filari di mattoni aggettanti posti a mensola , dentelli o a dente di sega a forma di V rovesciata. In ogni ordine sovrapposto sono impiegate, per alleggerire la struttura muraria dal basso, monofore, bifore, trifore ,quadrifore,polifore. I capitelli hanno la forma di un tronco di piramide base quadrata o rettangolare, rovesciata a stampella Campanile di S.Crisogono Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 2. Secondo la tradizione è la prima chiesa aperta ufficialmente al culto e la prima chiesa dedicata a Maria a Roma. Venne fondata da San Callisto (221- 227) e terminata nel IV secolo da papa Giulio I (337- 352). La facciata, a capanna semplice venne rifatta nel XII sec., ( sotto papa Innocenzo II (1130- 1143) e papa Eugenio III (1145-1153). S. Maria in Trastevere - Piazza S. Maria in Trastevere 1143) e papa Eugenio III (1145-1153). presenta tre finestre rettangolari ad arco e nella parte superiore dei mosaici aggiunti probabilmente nel XIII sec. Nel 1702 papa Clemente XI incaricò Carlo Fontana della costruzione del portico esterno, costituito da cinque archi a tutto sesto, al di sopra una balaustra sorregge le statue di: "S. Callisto", "S. Cornelio", "S. Giulio" e "S. Calepodio". Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 3. Il campanile di S. Maria in Trastevere venne realizzato nel XII sec. Quando venne modificata la facciata ( sotto papa Innocenzo II (1130-1143) e papa Eugenio III (1145-1153). Fu in seguito restaurato nel 1600 e nel 1713. Il campanile alto 20 m, di base quadrata è costituito da un basamento (inglobato nella chiesa Prof.ssaAnnamariaValenza basamento (inglobato nella chiesa e nell'edificio adiacente) su cui s'impostano quattro ordini . Primo ordine è caratterizzato da trifore a pilastro murate Secondo ordine nel XIX secolo è stato inserito un orologio al posto delle quadrifore su colonnine. Terzo ordine era caratterizzato da quadrifore oggi murate Quarto ordine è caratterizzato da una trifora con colonnine e pilastri a stampella, l’apertura centrale è stata murata.
  • 4. Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano formati da due cornici con laterizi posti a dente di sega al centro un’altra cornice formata da mensolette marmoree aggettanti e laterizi posti a forma di V rovesciata. Prof.ssaAnnamariaValenza Sulla sommità, un tabernacolo con un mosaico su fondo oro raffigurante la "Vergine con il Bambino“ Le scodelle di cotto colorato verde e rosso (XII secolo) completano la decorazione della superficie. Nel campanile sono presenti quattro campane, rispettivamente datate al 1580, 1600, 1667 e 1772, un’altra al di sopra del tetto.
  • 5. S. Crisogono - Piazza S. Sonnino La chiesa originaria risale al 499 d. C. La chiesa subì vari restauri e rifacimenti: il primo risale al 1126, un periodo di intensa attività edilizia a Roma, in occasione del quale venne costruito il campanile romanico . Prof.ssaAnnamariaValenza il campanile romanico . Il portico e la facciata appartengono al 1626, quando la chiesa venne restaurata radicalmente dall'architetto Giovanni Battista Soria per volontà del cardinale Scipione Borghese. Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 6. Costruito su base quadrata di 8 m e alto 45 m, il campanile della chiesa di S. Crisogono fu realizzato intorno al 1120 per ordine del cardinale titolare della chiesa, Giovanni da Crema, a cui si deve la ricostruzione anche della basilica. Si sviluppa su cinque ordini Primo e Secondo ordine Sono caratterizzati da una trifora sorretta da pilastri entrambe murate nel 1626, quando il campanile per l’aggiunta del tetto a cuspide rischiò il crollo Prof.ssaAnnamariaValenza rischiò il crollo Terzo ordine è caratterizzato da una bifora con gli archi a doppia ghiera sorretti da un pilastro centrale Quarto ordine è caratterizzato da una bifora con gli archi a doppia ghiera sorretti da un pilastro centrale Quinto ordine .con due bifore affiancate con archi a doppia ghiera sorretti da colonnine con capitelli a stampella, separate da un pilastro Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 7. Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano formati da due cornici con laterizi posti a denti di sega e al centro un’altra cornice formata da mensolette marmoree aggettanti. La sommità presenta un coronamento cuspidato gotico ma dovuto ai restauri secenteschi. Nella cella campanaria si conservano quattro campane, di cui la più antica, nonché la più piccola, è del 1578, voluta dal cardinale Bourbon; la seconda è del 1638, voluta dal cardinale Pietro Maria Borghese; la terza è del 1851, ottenuta con il bronzo di una più antica; la quarta è del 1962, sistemata dai padri Trinitari. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 8. S. Cecilia in Trastevere - Piazza S. Cecilia La basilica di S. Cecilia, situata nella piazza omonima, sorge sulla casa della martire romana Cecilia e di suo marito Valeriano. S.Gregorio Magno fece costruire la basilica primitiva nel VI secolo. Nell'820 il corpo della santa venne rinvenuto nelle catacombe di S. Callisto e nell'821 papa Pasquale I fece trasportare il corpo della santa nella chiesa di S.Cecilia e ne ordinò la ricostruzione. Nel corso dei restauri avvenuti fra i secoli XII e XIII furono costruiti il portico, il campanile ed il chiostro. Al centro del quale si trova una vasca quadrata sormontata da unavasca quadrata sormontata da una grande anfora in pietra, di origine paleocristiana. La facciata della basilica, venne realizzata da Ferdinando Fuga nel XVIII secolo è a capanna semplice, preceduta da un portico a quattro colonne ioniche con architrave. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 9. il campanile di S. Cecilia in Trastevere sorge sul lato settentrionale della chiesa è datato alla prima metà del XII secolo E’ composto da cinque ordini Terzo ordine è formato da una bifora con gli Quarto e quinto ordine sono formati da una trifora con colonnine, capitelli a stampella e archetti a doppia ghiera . Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano formati da due cornici con laterizi Primo ordine è formato tre archi ciechi a tutto sesto Secondo ordine è formato da una bifora con gli archetti a doppia ghiera sorretti da un pilastro in muratura è formato da una bifora con gli archetti a doppia ghiera sorretti da un pilastro in muratura cornici con laterizi posti a denti di sega e al centro un’altra cornice formata da mensolette marmoree aggettanti. Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 10. Le cornici all'imposta degli archi sono sottolineate da un filare a denti di sega. Sui capitelli a stampella della trifora del quarto ordine è presente un bassorilievo che rappresenta una crocerappresenta una croce equilatera. La cella campanaria ospita una piccola campana del XIII secolo e altre due del 1344 Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 11. S. Maria in Cappella - Vicolo S. Maria in Cappella Questa piccola chiesa venne fondata il 25 marzo 1090 durante il pontificato di Urbano II (1088-1090) E' probabilmente detta "In Cappella" da un'epigrafe che si trova all'interno della chiesa, dopo le parole "Sanctae Mariae", infatti, seguono immediatamente "Quae Appella" che, "appella", male interpretato, divenne "cappella”, dando origine all'odierna denominazione. Secondo un’altra interpretazione il nome deriva da “cuppelle” barili . Nel XVI secolo l’edificio passa di proprietà della confraternita dei Barilai Caduta in abbandono, dopo un primo intervento alla fine del settecento, un secondo e radicale restauro stilistico fu affidato all’architetto Andrea Busiri Vici che nel 1880 rielaborò la facciata in cotto, inserendo la struttura superiore del protiro. acquerello di Achille Pinelli del 1834 Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 12. Il campanile, del primo periodo romanico, collocato fra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo. Si innalza per due lati sui muri della chiesa mentre gli altri fianchi sono sostenuti dai pilastri di fondazione. Realizzato in laterizio, il campanile si sviluppa su due ordini, con bifore a pilastro, gli archi a tutto sesto sono coronati da unagli archi a tutto sesto sono coronati da una ghiera sempre in mattoni. La superficie è scandita da cornici marcapiano realizzate con un filare a denti di sega inserito tra due filari di laterizi. L'imposta degli archi e gli archi stessi delle bifore sono sottolineati da semplici modanature, sempre in cotto. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 13. La chiesa a tre navate, separate da due filari formati da cinque colonne di spoglio, con trabeazione continua e una sola abside. Dell’antica decorazione “cosmatesca” rimane solo una lastra, forse d’altare, e frammenti di marmi policromi e di pavimentazione rinvenuti nel corso degli scavi. La decorazione interna è frutto di un importante intervento decorativo ottocentesco di gusto neomedievale, per il quale fu fonte di ispirazione il ricco patrimonio musivo ravennate. In particolare la parte inferiore dell’abside riprende le volte a botte di Galla Placidia. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 14. Particolare della lunetta con san Pietro Il lungo lavoro di scavo archeologico è ancora visibile nelle navate laterali, un cantiere ancora aperto che ha portato alla luce reperti ceramici e lacerti murari databili tra il IV e il V secolo, testimoni delle strutture precedenti la costruzione della chiesa e della vivace vita del quartiere Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 15. Ludovico Brea - Polittico di Santa Devota -1515 ( copia ) Al centro Santa Devota A sinistra Santa Barbara che sorregge con la mano detsra la torre A destra sant’Agata Tutte e tre le Sante tengono in mano la palma simbolo del martirioProf.ssa Annamaria Valenza
  • 16. L'opera è attribuita a Borromini, che l'avrebbe fatta realizzare da Giovan Battista Calandra in micromosaico (mosaico filato) in occasione del giubileo di Urbano VIII Barberini ( ai lati della croce compaiono le api simbolo dei Barberini) (1625) per la basilica di S. Pietro, come sigillo della porta santa alla chiusura dell'evento. Quando Innocenzo X Pamphilij riaprì la porta santa per il suo giubileo, nel 1649, ruppesanta per il suo giubileo, nel 1649, ruppe simbolicamente il sigillo (sono ancora visibili le tracce del martello lungo il profilo del mosaico) e ne fece dono al cardinal nipote (nipote di donna Olimpia, Francesco Maidalchini), e per questa via il piccolo mosaico venne riposizionato sullo stipite della porta della chiesa, che era divenuta la cappella privata dell'adiacente giardino di donna Olimpia in Trastevere. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 17. Museo di Santa Maria in Cappella Il Museo di Santa Maria in Cappella, allestito attorno alla piccola chiesa dedicata alla Vergine, consacrata da papa Urbano II nel 1090 L’epigrafe di consacrazione, ricorda il primitivo appellativo dell’edificio que appellatur de pinea (“che è detta dei pini”), l’anno di consacrazione MCX (1090) e il papa Urbano IIe il papa Urbano II •Nel XIV secolo il suocero di santa Francesca Romana Andreozzo de Ponziani fondò l’ospedale del Santissimo Salvatore (1391) dove santa Francesca lavorò per 30 anni. •Nel XV secolo l’edificio di culto fu assegnato alla congregazione delle Oblate di Tor de’ Specchi e usato come ospedale •Nel 1540 l’edificio venne ceduto alla compagnia dei Barilari Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 18. •Nel 1653 divenne proprietà della famiglia Doria Pamphilj e donna Olimpia Maidalchini Pamphilj acquistò case, torri, granai e luoghi di pesca attorno all’edificio sacro, ottenendo dal cognato papa Innocenzo X pieni poteri sulla chiesa di Santa Maria. Tutta l’area acquistata dalla nobildonna fu trasformata in un casino “belvedere” con un giardino con essenze rare, viti e piante da frutto, soprattutto agrumi.frutto, soprattutto agrumi. •Nei secoli seguenti la proprietà fu affidata ad affittuari cadendo pian piano in declino fino al 1857 il principe Filippo Andrea V commissionò all’architetto Andrea Busiri Vici la costruzione dell’ospedale dei Cronici, attivo ancora oggi con il nome di Casa di riposo Santa Francesca Romana. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 19. L’ altare con Agnus Dei (Agnello di Dio) dedicato nel 1113 da papa Pasquale II è stato posizionato all’interno della chiesa Gruppo con acquasantiera, capitello e leone stiloforo,capitello e leone stiloforo, i cui pezzi, databili tra il XII e il XIII secolo, sono stati assemblati probabilmente nel XIX secolo. Frammento di protome ( testa) leonina della cattedra (sedia episcopale ) Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 20. Una delle sale all'interno del Museo di Santa Maria in Cappella accoglie vetrate di pregevole fattura, realizzate tra il 1854 e il 1870. Questo intenso dettaglio della figura di Cristo tratto dalla vetrata con "Storie di Maria e Marta", è opera di un artigiano in grado di lavorare il vetro finemente, con grande tecnica e maestria. Madonna con Bambino, XIV secolo Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 21. Il giardino è circondato per tre lati daIl giardino è circondato per tre lati da un edificio: due ali fiancheggiate da un porticato, quella mediana interrotta al centro da un loggiato neoclassico con frontone e cupola ottagonale. Chiude il quarto lato un alto muro costeggiante il Lungotevere Ripa, la cui unica apertura è una porta ad arco munita di inferriate. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 22. La chiesa di San Benedetto in Piscinula in Trastevere, così chiamata perché nelle vicinanze sorgevano al tempo dei Romani delle piscine termali. la chiesa è stata costruita tra la fine dell’ XI e l’inizio del XII secolo, e ha subito varie modifiche, la facciata è stata rifatta nel 1844 dall'architetto Pietro Camporese, con portale architravato, finestrone semicircolare e timpano. S. Benedetto in Piscinula - Piazza in Piscinula architravato, finestrone semicircolare e timpano. In linea con la facciata dell'originaria chiesa medioevale sorge il più piccolo campanile di Roma, costruito tra il 1100 – 1200 . Nella cella campanaria si trovano attualmente due campane: la più piccola, di cm. 45 di diametro, porta la data del 1069; la seconda campana risale al 1465. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 23. Il campanile è realizzato in laterizi ed è suddiviso in due ordini da una cornice a dentelli. Nel primo ordine si aprono, delle bifore sorrette da un pilastrino sormontato da un capitello a stampella ( forma di un tronco di piramide base quadrata rovesciata) Anche il secondo ordine è caratterizzato da bifore sorrette da un pilastrino sormontato da un capitello a stampella su cui è incisa una croce. Una cornice, a denti di sega , racchiusi tra due file di mattoni leggermente aggettanti, sottolinea il piano di imposta degli archetti delle bifore. Frammenti marmorei di vario colore, dimensione e forma (come la piccola croce in serpentino) sono inseriti a scopo decorativo sulla cortina muraria Il campanile è concluso con un tetto dagli spioventi molto accentuati. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 24. S. Bartolomeo all'Isola - Isola Tiberina La basilica di San Bartolomeo all’Isola ha oltre mille anni, si trova sull’Isola Tiberina, venne costruita alla fine del X secolo I sulle rovine del tempio di Esculapio e dedicata a Sant’Adalberto, venne restaurata da Pasquale II nel 1113 e quindi nuovamente nel 1180 dopo assunto il titolo di San Bartolomeo. Rovinata da una piena del 1557, la chiesa venne modificata nel 1624 da Orazio Torriani, con facciata barocca su due piani e a portico, infinefacciata barocca su due piani e a portico, infine ancora restaurata nel 1852. Arretrato sulla sinistra il campanile a trifore del XII secolo. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 25. La realizzazione di questo campanile si fa risalire ai restauri fatti eseguire da papa Pasquale II nel 1113 . Il campanile, dalla base quasi rettangolare, è formato da quattro ordini visibili solo su un lato. Primo ordine è caratterizzato da una monofora Secondo ordine è caratterizzato da una bifora con al centro un pilastro di grandi dimensioni Terzo ordine si innalza con trifore con gli archi Terzo ordine Quarto ordine Terzo ordine si innalza con trifore con gli archi sorretti da pilastrini in laterizio Quarto ordine è caratterizzato da trifore con gli archi sorretti da colonnine in marmo liscio e capitello a stampella Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano realizzate con un filare a denti di sega inserito tra due filari di laterizi. Nella parte superiore si conserva ancora qualche scodella di smalto. Primo ordine Secondo ordine Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 26. S. Maria in Cosmedin - Piazza Bocca della Verità Le prime notizie relative a S. Maria in Cosmedin risalgono al VI secolo quando la chiesa. Un primo restauro si ebbe nel IX secolo con papa Niccolò I, probabilmente in conseguenza del terremoto dell'anno 847; un altro restauro fu quello realizzato, dopo i gravissimi danni inferti dall'invasione di Roberto il Guiscardo, dai pontefici Gelasio II e Callisto II nel XII secolo. Artefice di questi lavori fu Alfano Camerario, al quale si deve sostanzialmente l'aspetto attuale della chiesa, compresi il protiro ,il portico e il campanile romanico. Francesco Caetani, diacono dal 1295 al 1304, restaurò nuovamente la chiesa, dotandola probabilmente di una nuova facciata. Nel 1718 la chiesa fu soggetta ad un radicale restauro per volere del cardinale Albani e ad opera dell'architetto Giuseppe Sardi: la facciata fu trasformata ed ornata con stucchi e cornici secondo il gusto barocco dell'epoca. Nel 1894 la chiesa fu nuovamente rinnovata per opera di Giovanni Battista Giovenale, il quale, ripristinò l'antica facciata distruggendo quella settecentesca. Prof.ssaAnnamariaValenza
  • 27. Il campanile è alto 34,20 m è situato a destra del prospetto della chiesa ed è realizzato in laterizi non c’è una datazione certa è stata individuata intorno al 1123, data in cui iniziano i lavori di modifica della chiesa . E’ suddiviso in 7 piani di bifore e trifore. Gli ordini vanno letti dal basso verso l’alto Quarto, quinto, sesto e settimo ordine presentano trifore con colonnine semplici o scanalate di marmo, senza basi e dai capitelli a stampella. Il primo ordine presenta bifore a pilastri con tamponatura sono presenti delle piccole aperture di forma rettangolare. Il secondo ordine presenta bifore sorrette da un pilastro Il terzo ordine presenta trifore sorrette da un pilastrino sempre in laterizi. Prof.ssa Annamaria Valenza
  • 28. Gli ordini sono suddivisi da cornici marcapiano formati da due cornici con laterizi posti a denti di sega e al centro un’altra cornice formata da mensolette marmoree aggettanti. Una cornice, a dentelli, racchiusi tra due file di mattoni leggermente aggettanti, sottolinea il pianoaggettanti, sottolinea il piano di imposta degli archetti delle bifore. Il campanile è concluso con un tetto "alla romana" a quattro falde. Nel campanile funzionano due campane, di cui una, nel sesto ordine è del 1289 ed è ancora efficiente. Prof.ssa Annamaria Valenza