XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Burattino Jacopo e teatrino
1.
2. *un mantello (la "pellegrina"),
per ripararsi da freddo e dalle
intemperie, simbolo
dell'umanità di Cristo nel
quale avvolgersi.
*un gran cappello a larghe falde
detto "petaso"per difendersi
tanto dal caldo come dalla
pioggia.
*un bastone chiamato "bordone",
serviva da sostegno e per difendersi
dagli animali selvatici incontrati lungo la
via; simboleggia la trinità quale "terzo
piede" cui il pellegrino si appoggia.
*la conchiglia, "concha"
veniva fissata al cappello
o al mantello; o le
“chiavi” come simbolo
dei luoghi visitati.
Era codificato quasi fosse una divisa, per renderlo immediatamente riconoscibile.
Generalmente di colore marrone scuro, era composto da:
*una veste corta per non
intralciare il passo,
*la sportina o
borsello di cuoio o di
pelle di cervo, era
ormai accessorio
indispensabile e
doveva esser portato
sempre aperto in
segno di fiducia.
3. • Caratteristiche dell’abito del pellegrino
• Materiale occorrente
• Procedure per costruire la testa, il collo e le
mani
• Indicazioni per confezionare i vestiti e gli
accessori (borsa, cappello, bisaccia)
• Indicazioni per fare capelli, barba, baffi
• Come muoverlo
• Esempio di teatrino
• Il burattino va in scena
INDICE
4. • Nastro carta alto 2 cm
• Cartone 10x10 cm per collo
• Cartoncino per fare le mani
• Tempere acriliche per mani e viso
• Pennello
• Lana per fare capelli, barba, baffi
• Stoffa 70x30 cm per vestito
• Stoffa 50x26 cm per mantello
• Stoffa per borraccia
• Legnetto alto circa 40-50cm
• 2 Pagine e mezzo di un
quotidiano
5. • Struttura del burattino
• Abiti del burattino
• Cappello del burattino
• Capelli-barba del
burattino
• Per muoverlo
• Esempio di teatrino
6. LA TESTA
• Arrotolare il cartone su un
indice e poi fermarlo con il
nastro di carta a formare un
cilindro.
• Accartocciare le pagine del
quotidiano e poi formare
una palla cercando di
lasciare un buco nel centro
inferiore.
• Unire il collo alla palla e
fermare con il nastro di
carta. Con lo stesso ricoprire
tutta la palla di giornale.
7. Una volta fatta la testa si
può modellare aggiungendo
dei pezzetti di giornale
accartocciato per formare il
naso, le orecchie, le
sopracciglia e la bocca e
fermarli con il nastro di carta.
Dipingere la testa e il
collo con le tempere
acriliche.
8. LE MANI
• Sul cartoncino disegnare le mani.
• Tagliare le sagome e poi rivestirle tutte con il
nastro di carta.
• Dipingere le mani con le tempere acriliche.
• Una volta asciutte attaccarle alla stoffa delle
maniche.
9. TUNICA = Piegare la stoffa sul lato lungo e poi a metà sull’altro lato.
Posizionare sopra la sagoma del vestito e poi tagliare lasciando 1 cm
di bordo per le cuciture.
Aprire la stoffa e tagliare lungo le maniche e i fianchi.
Ripiegare il vestito a metà e, all’altezza del collo, fare prima un
piccolo taglio verticale e poi effettuarne un secondo di 2-3 cm in
orizzontale della stoffa
All’altezza delle maniche cucire le mani, facendo attenzione affinchè
i pollici siano verso l’alto
MANTELLO = Con l’altro pezzo di stoffa tagliare un pezzo per fare il
mantello e i lacci da legare al collo
BORRACCIA = Cucire con un pezzo di stoffa la forma della borraccia e
legarla ad un bastoncino alto circa 30-40cm
DETTAGLI = Applicare gli eventuali dettagli (cintola, croce, conchiglia)
11. • Prendere il fondo di una bottiglia o di
un bicchiere di plastica, fare dei
piccoli taglietti sul margine inferiore e
poi ripiegare in esterno; i lembi
incollarli su un cartone o un pezzo di
velcro tagliato ad anello abbastanza
largo per fare una tesa ampia.
• Ricoprire tutto con il nastro di carta e
poi dipingere come si vuole.
12. • Su un rettangolo di cartone 10x25
cm, arrotolare sul lato lungo un
po’ di lana (grigia o marrone),
senza sovrapporla. Al centro del
rettangolo fermarla con un pezzo
di nastro biadesivo di circa 7-8
cm.
• Tagliare a metà del lato opposto
del rettangolo. Incollare dietro la
testa. Tagliare a piacere.
• Per la barba o i baffi seguire la
stessa procedura.
13. • Indice dentro il collo
• Pollice dentro una manica
del burattino
• Medio e anulare nell’altra
manica
14. OCCORRENTE
• 1 scatola di cartone grande
• Righello, matita e forbice
• Pennarello nero
• Colori a tempera o acrilici
• Colla vinilica e nastro adesivo
• Stecchini per spiedini
• Fogli di cartone leggero
• stoffa
15. Prendiamo una scatola di cartone e
lasciamola aperta verso il basso
tagliando le alette laterali e
conseguentemente lasciamo
chiusa verso l'alto in quanto sarà
il soffitto del nostro teatrino.
Adesso al centro del rettangolo
centrale, disegniamo con l'aiuto
di un righello ed una matita, un
rettangolo abbastanza grande, in
modo che i personaggi che
interpreteranno le storie, si
possano muovere e i nostri
bambini possano vederli. Ora
ritagliamo il rettangolo
disegnato, in modo da creare il
palcoscenico del teatrino.
16. Adesso la struttura
esterna è pronta …
bisogna abbellire il
nostro scatolone;
quindi con i colori
acrilici dipingiamo le
facciate esterne e le
pareti interne. Infine
provvediamo a
cucire il sipario.
17. Per il palco, possiamo utilizzare una foto o un
disegno in cui vogliamo ambientare la nostra
scena, da stampare e incollare sullo sfondo in
corrispondenza all'apertura rettangolare che
abbiamo ritagliato.
18.
19. (Forza che più avanti c’è Santiago!)
(Voce fuori campo legge per introdurre i personaggi)
PERSONAGGI:
GIORGIO: è un bambino che nell’a.s. 2014/2015 frequenta la classe …. della
scuola primaria di…….. Gli piace leggere e fare meravigliosi viaggi nel
tempo.
LANFRANCO: è un nobile lucchese, un uomo inquieto che, leggendo la vita
di San Francesco, ha scoperto valori di vita diversi da quelli che ha vissuto
fino ad ora. Nel 1461 si prepara per un lungo viaggio….
LUOGO: la biblioteca comunale (citare dove).
20. (Nella scena ricostruire una mini biblioteca, solo disegni, magari 3D, Lanfranco seduto
che scrive, Giorgio in piedi)
Giorgio è in biblioteca, assorto nella lettura di “Racconti di un
pellegrino russo”, affascinato dal protagonista che è per
l'appunto un pellegrino che attraversa l'Ucraina e la Russia
portando con sé solo pane secco e la Bibbia. All’improvviso
sente un rumore forte proveniente dallo scaffale in fondo, va
a vedere e …non crede ai suoi occhi: un uomo è seduto a un
tavolo e con una penna strana (penna di gallina e calamaio)
sta scrivendo su un foglio ingiallito….
GIORGIO: Cosa stai facendo?
LANFRANCO: Sssssss…sto scrivendo il mio testamento! Sono in
partenza!
G: Testamento? Partenza? Stai per morire?
L: Lascio tutti i miei averi al Santuario di San Pellegrino in Alpe.
L: In un certo senso sì! Ho tante cose, denaro, case, servitori,
ricchezze di ogni genere, ma non ho nulla di quello che voglio
veramente, ho deciso di dare un senso alla mia vita.
(sottofondo –un senso- di Vasco rossi)
21. L: Tutto pronto per la Benedizione, fammi veder se manca qualcosa per la vestizione.
(da un baule tira fuori:cappello, mantello, bisaccia, bordone, sandali, croce)
G: Certo strano abbigliamento per fare un viaggio, il trolley e il navigatore non lo
porti?
L: Cosa sono il trolley e il navigatore? Non sono mica nel XX sec…certo ne avete di
cose buffe! Inizio il mio pellegrinaggio alla tomba di San Giacomo, non ho bisogno
di questi aggeggi strani! Non so se farò ritorno, ma se mai tornassi, ti porterò una
conchiglia come prova del viaggio che ho fatto a Santiago di Compostela.
G: Compostela? (Giorgio tira fuori il Tablet) Google Maps mi dice che a piedi sono più
di 2000 km e più di 400 ore, sono tanti km e tanti giorni, dove dormirai?
L: So che incontrerò tante difficoltà, mi adatterò, son sicuro che troverò tante persone
che mi aiuteranno e poi ci sono gli “OSPITALI”!
G: Ho capito! Se sei stanco vai in ospedale! Certo sei strano, parli di testamento,
ospedale e dici che non stai per morire?
L: Gli ospitali sono dei luoghi lungo la via, dove i viandanti trovano un pasto caldo e
un letto al termine di una lunga giornata di cammino, trovano anche sostegno
spirituale e ascolto.
Non sto per morire, -a Dio piacendo- sto rinascendo a nuova vita,mi metto in
cammino nella Sua luce.
G: Aspettaa! (Lanfranco sparisce)
(voce fuori campo)
Motto della GMG 1989, Santiago de Compostela: “ YO SOY LA VIA, LA VERDAD Y LA VITA”
22. “In un'era in cui ci si vuole muovere sempre più veloci,
in cui non si capisce più che le uniche distanze
incolmabili sono quelle del cuore, fa bene
riconsiderare la propria vita e gli incontri che l'hanno
caratterizzata con il passo del pellegrino: un incedere
ora affaticato, ora sollecito, guardingo o entusiasta,
ma sempre a misura d'uomo... "Camminando si apre
cammino" ricordava Machado e, soprattutto, si
procede a un'andatura che anche il più debole riesce
a sostenere... Non siamo forse tutti dei pellegrini alla
ricerca di un senso, non solo davanti a noi ma anche
nel nostro passato, nella strada percorsa, negli
incontri avuti? Allora non c'è bisogno di fermare il
mondo, né, tanto meno, di scendere: basta che
impariamo nuovamente a fermarci noi, a sostare
nell'amicizia e a vivere nella gratitudine.”
(Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose)
23. VERIFICA :
collega la definizione
alla parola corretta
DEFINIZIONE DESCRIZIONE
Il bordone La conchiglia veniva fissata al cappello o al mantello;
Il petaso un bastone serviva da sostegno e per difendersi dagli animali
selvatici incontrati lungo la via;
La concha La sportina di cuoio o di pelle di cervo, era ormai accessorio
indispensabile e doveva esser portato sempre aperto in segno di
fiducia.
La calabaza una zucca secca in funzione di primitiva borraccia;
Borsello di cuoio La conchiglia che ricorda la meta raggiunta dal pellegrino
La pellegrina un gran cappello a larghe falde per difendersi tanto dal caldo come
dalla pioggia.
24. Possibili altre verifiche
• Disegna un pellegrino
• Scrivi le parti del vestiario e le loro
caratteristiche
• Manda in scena il pellegrino e fallo
parlare con i tuoi compagni