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LE CITTÁ INVISIBILI di Italo Calvino
e visibili
LE CITTÁ VISIBILI E INVISIBILI
GRUPPO DIECI
Francesca Aristodemo
Marta Bressi
Valentina Cannatelli
Alessio Di Salvo
Claudio Di Stefano
Emanuele Faraci
Stefano Ferrara
Serena Filigenzi
Ivan Giaquinto
Nourhan Saleh
Università degli Studi di Roma “Sapienza”
Corso di Laurea specialistica in Organizzazione e Marketing
per la Comunicazione d’Impresa
Esercitazione per il corso di Brand Design
Docente: Bonifacio Pontonio
INDICE
BUDAPEST...................pag. 3
MAROZIA ...............................pag. 13
BARI......................................................................................................pag. 23
ADELMA...........................................pag. 33
BUDAPESTLE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
“Budapest sa di paprika, cannella e panna
acida, è pulita, sorprendente. È gloriosa
e fiera, mai doma, è Art Nouveau e acque
termali, è ponti e fiorini. Romanticamente
Budapest: la mitteleuropea, l’asburgica,
la scintillante.”
4
BUDAPEST
LE CITTÁ INVISIBILI
Budapest è la capitale dell'Ungheria e provincia
autonoma. È divisa in 23 circoscrizioni che hanno una
propria organizzazione e amministrazione locale.
Budapest nasce ufficialmente nel 1873 con l'unione delle
città di Buda e Óbuda, situate sulla sponda occidentale del
Danubio, con la città di Pest, situata sulla sponda orientale.
città. Da qui si può ammirare il Danubio, il vero grande
protagonista della città: un gigantesco cordone ombelicale
che ne racconta romanticamente la storia e che
unisce idealmente l’Ungheria. Inanellata di ponti che la
divide in due parti donandole intensa malia e suggestione:
alla sinistra del fiume si trova l’elegante Buda, alta arroccata
e circondata da colli, e alla sua destra la popolare e
moderna Pest, dove inizia la pianura verso la Alfold
ungherese.
“Il più occidentale tra gli splendidi porti sul Danubio, che qui è di nobile ampiezza e profondità, ci ha riportati alle tradizioni della dominazione turca.” 5
"Le fotografie in bianco e nero ci fanno capire che Budapest è piena di contrasti. È sia bella che sporca, sfarzosa e povera, ricca e povera." 6
CONCEPTLE CITTÁ INVISIBILI
La bellezza di Budapest risiede nella presenza
del "bel Danubio blu", fiume che attraversa la
città ripartendola in due frazioni distinte e
separate e che abbiamo inserito all'interno del
logo per dare forza al suo valore simbolico.
Si è scelto di raffigurare graficamente tale
suddivisione attraverso l'utilizzo dei colori della
città - il verde ed il rosso. La scelta di questi
ultimi non è casuale e non è legata solo alla
bandiera ungherese: il verde simboleggia il
legame di Buda con la natura, il passato e la
tradizione. Il rosso di Pest evidenzia la passione
e la forza di un paese orientato allo sviluppo
economico, politico e sociale.
“Le sirene dal letto del fiume, sussurrano: il rumore del tuo passaggio è una canzone di tempi lontani e non se li porta mai via.” 7
“Bisognerebbe alzare un fuoco grandissimo, perchè la gente si riscaldi. Buttarvi ogni cosa, antica e vecchia, rotta e scheggiata, ed anche nuova e intatta.” 8
Logo 100%
Logo 70%
Logo 50%
“Bello sarà di nuovo il nome magiaro degno della gran fama antica. Laviamo l'onta che i secoli vi impressero.” 9
“Budapest è la città più bella del Danubio: una sapiente messinscena come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca”. 10
“Tahoma è un carattere humanist sans-serif disegnato da Matthew Carter: è molto simile al Verdana ma con un corpo più stretto e minor spazio tra le lettere.” 11
“Ritrovarsi dopo avere assaporato il calice insanguinato: echeggiano sfuggevoli sonorità zigane ebbrezze immacolate di violini: Budapest rinasce per crescere libertà.” 12
MAROZIALE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
“Basta che qualcuno faccia qualcosa per il solo piacere
di farla, e perché il suo piacere diventi piacere altrui:
in quel momento tutti gli spazi cambiano, le altezze,
le distanze, la città si trasfigura, diventa cristallina,
trasparente come una libellula. Ma bisogna che tutto
capiti come per caso, senza dargli troppa importanza,
senza la pretesa di star compiendo una operazione
decisiva, tenendo ben presente che da un momento
all’altro la Marozia di prima tornerà.” 14
MAROZIALE CITTÁ INVISIBILI
A Marozia i vecchi legami e le vecchie
tradizioni lasciano il posto all’innovazione
ed alle novità. Cambiano i tempi, ma il
rapporto tra la città del topo e quella della
rondine non varia. È per questo motivo
che vivere a Marozia equivale ad imbattersi
ogni giorno in qualcosa di nuovo e luminoso,
con la consapevolezza - però - che li dove
oggi c’è splendore e libertà domani si
potrebbe incorrere in un ritorno alle tenebre.
"Le case stanno tutte abbracciate con morbosità, distinte da pietre incastonate con violenza per aderire alle mura che da sempre le attendono.” 15
“A Marozia il pensiero si evolve, continuamente. Ciò che pensavi un attimo prima magari ora non è più. Se cambi vuol dire che hai assunto un’altra prospettiva.” 16
CONCEPT
LE CITTÁ INVISIBILI
Per la creazione del logo ci siamo ispirati al passaggio tra le
due ere di Marozia, rappresentando uno stormo di rondini,
simbolo di libertà, novità e della resurrezione della città.
Anche i colori scelti, cioè l'azzurro e il bianco,
rappresentano proprio il passare dalle tenebre alla luce, il
senso della novità che sembra avvicinarsi. Abbiamo voluto
sintetizzare visivamente questa trasformazione, con tre
rondini, differenti tra loro, ma allo stesso tempo simili, che
spiccano il volo verso la modernità, così come la gente, la
fisionomia e gli aspetti peculiari della città si trasformano
nel passaggio da una città all’altra.
"Succede spesso sui compatti muri di Marozia, quando meno t'aspetti vedi aprirsi uno spiraglio e apparire una città diversa, che dopo un istante è già sparita.” 17
"Cambiamento significa movimento. Movimento significa frizione. Il movimento o il cambiamento senza frizioni o conflitti appartiene solamente al vuoto." 18
Logo 100%
Logo 70%
Logo 50%
“Se riesci a diventare rondine, dall'alto potrai vedere meglio tutte le discariche piene di topi che ti circondano.” 19
“Convivono nell'uomo fogna e cielo. E basta un gesto per mostrarti code di topo o ali di rondine dove non le avevi mai viste.” 20
“Il Garamond originale è un carattere con grazie di stile rinascimentale: è uno dei caratteri più usati nell'editoria ed esistono numerose varianti.” 21
“La profezia della Sibilla si considera avverata da tempo; il vecchio secolo è sepolto, il nuovo è al culmine.” 22
BARILE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
“Camminando per Bari ho sentito odori di antico, profumo di modernità: mentre
il cielo tremava per non piangere, ammiravo il mare in tempesta affacciato dalla
mia finestra. Ricca e portuale, poverella e popolana, sotto ogni arco si vede un
Santo, dai balconcini quanta roba s’affaccia, e dispettosa la tramontana s’intrufola
tra vicoli, stradine e la mia faccia. Ammiccando su per la muraglia vado alla
ricerca di chissà cosa a ritrovare odori e santità.”
24
BARILE CITTÁ INVISIBILI
Capoluogo della provincia omonima e della Puglia.
Tra il Castello e il Porto si svolge la Città Vecchia. La conformazione
di Bari viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate,
la cui testa è la piccola penisola sulla quale è sorto il primo
nucleo urbano, Bari Vecchia. Essa sembra un labirinto di budelli
angusti, corti chiuse, case-torri, archi che attraversano le strade.
Centro marinaro di antica tradizione, il capoluogo pugliese
svolge da tempo un'importante funzione mercantile, che è stata
fortemente potenziata dall'espansione industriale. Nel secondo
dopoguerra, l'urbanizzazione rapida e spesso incontrollata ha
reso meno regolare la parte moderna del capoluogo, sviluppatasi
al di là del quartiere murattiano, dall’ordinata pianta a scacchiera.
Bari è nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di
San Nicola. Tale privilegio ha reso la sua basilica uno dei centri
prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente.
“Bari e il suo porto: una città nella città. Ho come l’impressione che fra loro non esista dialogo reale.” 25
“Bari in bianco e nero interroga la vastità metafisica dei suoi spazi e gli intrecci di storia e cultura che vi transitano.” 26
CONCEPT
LE CITTÁ INVISIBILI
Il logo di Bari presenta, oltre al nome della città
stessa, una spirale bicolore. Per essa, partendo
dal basso, è stato utilizzato principalmente il
colore blu come richiamo alla natura marittima
della città, oltre al rosso - colore imperiale per
eccellenza - volto a rappresentare la cresta del
gallo, simbolo del capoluogo pugliese.
Quest’ultima e la cresta dell’onda si fondono in
un unico vortice intento a simboleggiare
l’apertura verso il futuro e l’innovazione, senza
perdere di vista ciò che è stato il passato e la
storia mercantile della città marinara.
“A Bari è scritta la storia della vita che si rinnova di continuo: le onde cancellano le impronte sulla sabbia oppure vi lasciano nuovi oggetti venuti da chissà dove.” 27
“Bari ha un legame indissolubile con il mare, quasi esclusivo: il navigatore un po’ atipico con difficoltà si allontana o abbandona il proprio molo.” 28
Logo 100%
Logo 70%
Logo 50%
“Trovo attraente questa città nuova, con le sue vie larghe, ad angoli retti, per veder sempre in fondo ad esse il mare, come si vedono a Torino le Alpi.” 29
Città di
Bari
“Ce Parígge tenéve u mare jève na pìccole Bare. – Traduzione: Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. (detto popolare barese)” 30
Verdana
Verdana
“Il Verdana è un font sans-serif altamente leggibile disegnato da Matthew Carter per la Microsoft Corporation: ideato nel 1994 e diffuso nel 1996.” 31
“Barche e marinai attraccano al molo chi pesca, chi ripara le reti, chi ricorda vecchie storie, questa è Bari, Bari viva, Bari delle genti.” 32
ADELMALE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
"Mai nei miei viaggi m'ero spinto fino a Adelma, era l’imbrunire:
se è una città che vedo in sogno, dove non s'incontrano
che morti, il sogno mi fa paura. Se Adelma è una città vera,
abitata da vivi, basterà continuare a fissarli perché le somiglianze
si dissolvano e appaiano facce estranee, apportatrici d'angoscia.
In un caso o nell'altro è meglio che non insista a guardarli."
34
ADELMALE CITTÁ INVISIBILI
Se Adelma è una città che vedo in sogno, dove
non s'incontrano che morti, il sogno mi fa paura.
Se Adelma è una città vera, abitata da vivi, basterà
continuare a fissarli perché le somiglianze si
dissolvano e appaiano facce estranee, apportatrici
d'angoscia. In un caso o nell'altro è meglio che
non insista a guardarli. Si arriva a un momento
nella vita in cui tra la gente che si è conosciuta i
morti sono più dei vivi. E la mente si rifiuta
d'accettare altre fisionomie, altre espressioni.
“Forse Adelma è la città cui si arriva morendo
e in cui ognuno ritrova persone che ha conosciuto.
È segno che sono morto anch'io".
“Mai come oggi gli uomini sono morti così silenziosamente e igienicamente, e mai sono stati così soli.” 35
“Quando diciamo mare diciamo l’immenso mostro capace di divorarsi qualsiasi cosa, o quell’onda che ci schiuma intorno ai piedi.” 36
CONCEPT
LE CITTÁ INVISIBILI
Il Logo di Adelma è rappresentato da una porta sul mare volta ad indicare l’apertura verso
di esso e l'infinito, ma allo stesso tempo verso l'aldilà, e le tenebre. Mare e morte si
fondono nelle colonne dell'uscio, in quanto elementi fondamentali della descrizione della
città “invisibile” del testo di Italo Calvino.
Adelma infatti viene descritta dallo scrittore come la città del ricordo, del passato e
dell'aldilà, dove qualsiasi viso si incontri raffigura persone non più in vita. Non solo la
morte, ma anche il mare è al centro della descrizione, essendo Adelma una città marina,
che ridà luce a tutta questa decadenza. Proprio per tale motivo abbiamo voluto
presentare una porta, diretta verso l'aldilà, ma anche rappresentare il mare e la speranza.
I colori scelti per questo logo sono il nero e il blu: con il primo che rimanda all'oscurità e al
mondo dei morti, e l'altro invece mare, oasi di tranquillità e di pace interiore.
“Il mare era lontano. Ma soprattutto era terribile, esageratamente bello, terribilmente forte, disumano e nemico, meraviglioso.“ 37
“Il mare non è mai stato amico dell’uomo, al massimo complice della sua irrequietezza.” 38
Logo 100%
Logo 70%
Logo 50%
“Il marinaio che prese al volo la cima e la legò alla bitta somigliava a uno che era stato soldato con me, ed era morto.” 39
ADELMA
ADELMA
“Il viaggio è senza limiti e i confini sono solo di chi teme: da qualche parte all’ orizzonte c’ è un’altra sponda che ci attende.” 40
“Il Berlin Sans è un carattere non ortodosso disegnato da David Berlow e Matthew Butterick: rielaborazione moderna del grafico Lucian Bernhard.” 41
“Forse Adelma è la città cui si arriva morendo e in cui ognuno ritrova persone che ha conosciuto. È segno che sono morto anch'io." 42
Brand Design - Le città invisibili e visibili di Italo Calvino

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  • 1. LE CITTÁ INVISIBILI di Italo Calvino e visibili
  • 2. LE CITTÁ VISIBILI E INVISIBILI GRUPPO DIECI Francesca Aristodemo Marta Bressi Valentina Cannatelli Alessio Di Salvo Claudio Di Stefano Emanuele Faraci Stefano Ferrara Serena Filigenzi Ivan Giaquinto Nourhan Saleh Università degli Studi di Roma “Sapienza” Corso di Laurea specialistica in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’Impresa Esercitazione per il corso di Brand Design Docente: Bonifacio Pontonio
  • 3. INDICE BUDAPEST...................pag. 3 MAROZIA ...............................pag. 13 BARI......................................................................................................pag. 23 ADELMA...........................................pag. 33
  • 4. BUDAPESTLE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
  • 5. “Budapest sa di paprika, cannella e panna acida, è pulita, sorprendente. È gloriosa e fiera, mai doma, è Art Nouveau e acque termali, è ponti e fiorini. Romanticamente Budapest: la mitteleuropea, l’asburgica, la scintillante.” 4
  • 6. BUDAPEST LE CITTÁ INVISIBILI Budapest è la capitale dell'Ungheria e provincia autonoma. È divisa in 23 circoscrizioni che hanno una propria organizzazione e amministrazione locale. Budapest nasce ufficialmente nel 1873 con l'unione delle città di Buda e Óbuda, situate sulla sponda occidentale del Danubio, con la città di Pest, situata sulla sponda orientale. città. Da qui si può ammirare il Danubio, il vero grande protagonista della città: un gigantesco cordone ombelicale che ne racconta romanticamente la storia e che unisce idealmente l’Ungheria. Inanellata di ponti che la divide in due parti donandole intensa malia e suggestione: alla sinistra del fiume si trova l’elegante Buda, alta arroccata e circondata da colli, e alla sua destra la popolare e moderna Pest, dove inizia la pianura verso la Alfold ungherese. “Il più occidentale tra gli splendidi porti sul Danubio, che qui è di nobile ampiezza e profondità, ci ha riportati alle tradizioni della dominazione turca.” 5
  • 7. "Le fotografie in bianco e nero ci fanno capire che Budapest è piena di contrasti. È sia bella che sporca, sfarzosa e povera, ricca e povera." 6
  • 8. CONCEPTLE CITTÁ INVISIBILI La bellezza di Budapest risiede nella presenza del "bel Danubio blu", fiume che attraversa la città ripartendola in due frazioni distinte e separate e che abbiamo inserito all'interno del logo per dare forza al suo valore simbolico. Si è scelto di raffigurare graficamente tale suddivisione attraverso l'utilizzo dei colori della città - il verde ed il rosso. La scelta di questi ultimi non è casuale e non è legata solo alla bandiera ungherese: il verde simboleggia il legame di Buda con la natura, il passato e la tradizione. Il rosso di Pest evidenzia la passione e la forza di un paese orientato allo sviluppo economico, politico e sociale. “Le sirene dal letto del fiume, sussurrano: il rumore del tuo passaggio è una canzone di tempi lontani e non se li porta mai via.” 7
  • 9. “Bisognerebbe alzare un fuoco grandissimo, perchè la gente si riscaldi. Buttarvi ogni cosa, antica e vecchia, rotta e scheggiata, ed anche nuova e intatta.” 8
  • 10. Logo 100% Logo 70% Logo 50% “Bello sarà di nuovo il nome magiaro degno della gran fama antica. Laviamo l'onta che i secoli vi impressero.” 9
  • 11. “Budapest è la città più bella del Danubio: una sapiente messinscena come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca”. 10
  • 12. “Tahoma è un carattere humanist sans-serif disegnato da Matthew Carter: è molto simile al Verdana ma con un corpo più stretto e minor spazio tra le lettere.” 11
  • 13. “Ritrovarsi dopo avere assaporato il calice insanguinato: echeggiano sfuggevoli sonorità zigane ebbrezze immacolate di violini: Budapest rinasce per crescere libertà.” 12
  • 14. MAROZIALE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
  • 15. “Basta che qualcuno faccia qualcosa per il solo piacere di farla, e perché il suo piacere diventi piacere altrui: in quel momento tutti gli spazi cambiano, le altezze, le distanze, la città si trasfigura, diventa cristallina, trasparente come una libellula. Ma bisogna che tutto capiti come per caso, senza dargli troppa importanza, senza la pretesa di star compiendo una operazione decisiva, tenendo ben presente che da un momento all’altro la Marozia di prima tornerà.” 14
  • 16. MAROZIALE CITTÁ INVISIBILI A Marozia i vecchi legami e le vecchie tradizioni lasciano il posto all’innovazione ed alle novità. Cambiano i tempi, ma il rapporto tra la città del topo e quella della rondine non varia. È per questo motivo che vivere a Marozia equivale ad imbattersi ogni giorno in qualcosa di nuovo e luminoso, con la consapevolezza - però - che li dove oggi c’è splendore e libertà domani si potrebbe incorrere in un ritorno alle tenebre. "Le case stanno tutte abbracciate con morbosità, distinte da pietre incastonate con violenza per aderire alle mura che da sempre le attendono.” 15
  • 17. “A Marozia il pensiero si evolve, continuamente. Ciò che pensavi un attimo prima magari ora non è più. Se cambi vuol dire che hai assunto un’altra prospettiva.” 16
  • 18. CONCEPT LE CITTÁ INVISIBILI Per la creazione del logo ci siamo ispirati al passaggio tra le due ere di Marozia, rappresentando uno stormo di rondini, simbolo di libertà, novità e della resurrezione della città. Anche i colori scelti, cioè l'azzurro e il bianco, rappresentano proprio il passare dalle tenebre alla luce, il senso della novità che sembra avvicinarsi. Abbiamo voluto sintetizzare visivamente questa trasformazione, con tre rondini, differenti tra loro, ma allo stesso tempo simili, che spiccano il volo verso la modernità, così come la gente, la fisionomia e gli aspetti peculiari della città si trasformano nel passaggio da una città all’altra. "Succede spesso sui compatti muri di Marozia, quando meno t'aspetti vedi aprirsi uno spiraglio e apparire una città diversa, che dopo un istante è già sparita.” 17
  • 19. "Cambiamento significa movimento. Movimento significa frizione. Il movimento o il cambiamento senza frizioni o conflitti appartiene solamente al vuoto." 18
  • 20. Logo 100% Logo 70% Logo 50% “Se riesci a diventare rondine, dall'alto potrai vedere meglio tutte le discariche piene di topi che ti circondano.” 19
  • 21. “Convivono nell'uomo fogna e cielo. E basta un gesto per mostrarti code di topo o ali di rondine dove non le avevi mai viste.” 20
  • 22. “Il Garamond originale è un carattere con grazie di stile rinascimentale: è uno dei caratteri più usati nell'editoria ed esistono numerose varianti.” 21
  • 23. “La profezia della Sibilla si considera avverata da tempo; il vecchio secolo è sepolto, il nuovo è al culmine.” 22
  • 24. BARILE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
  • 25. “Camminando per Bari ho sentito odori di antico, profumo di modernità: mentre il cielo tremava per non piangere, ammiravo il mare in tempesta affacciato dalla mia finestra. Ricca e portuale, poverella e popolana, sotto ogni arco si vede un Santo, dai balconcini quanta roba s’affaccia, e dispettosa la tramontana s’intrufola tra vicoli, stradine e la mia faccia. Ammiccando su per la muraglia vado alla ricerca di chissà cosa a ritrovare odori e santità.” 24
  • 26. BARILE CITTÁ INVISIBILI Capoluogo della provincia omonima e della Puglia. Tra il Castello e il Porto si svolge la Città Vecchia. La conformazione di Bari viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è la piccola penisola sulla quale è sorto il primo nucleo urbano, Bari Vecchia. Essa sembra un labirinto di budelli angusti, corti chiuse, case-torri, archi che attraversano le strade. Centro marinaro di antica tradizione, il capoluogo pugliese svolge da tempo un'importante funzione mercantile, che è stata fortemente potenziata dall'espansione industriale. Nel secondo dopoguerra, l'urbanizzazione rapida e spesso incontrollata ha reso meno regolare la parte moderna del capoluogo, sviluppatasi al di là del quartiere murattiano, dall’ordinata pianta a scacchiera. Bari è nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale privilegio ha reso la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente. “Bari e il suo porto: una città nella città. Ho come l’impressione che fra loro non esista dialogo reale.” 25
  • 27. “Bari in bianco e nero interroga la vastità metafisica dei suoi spazi e gli intrecci di storia e cultura che vi transitano.” 26
  • 28. CONCEPT LE CITTÁ INVISIBILI Il logo di Bari presenta, oltre al nome della città stessa, una spirale bicolore. Per essa, partendo dal basso, è stato utilizzato principalmente il colore blu come richiamo alla natura marittima della città, oltre al rosso - colore imperiale per eccellenza - volto a rappresentare la cresta del gallo, simbolo del capoluogo pugliese. Quest’ultima e la cresta dell’onda si fondono in un unico vortice intento a simboleggiare l’apertura verso il futuro e l’innovazione, senza perdere di vista ciò che è stato il passato e la storia mercantile della città marinara. “A Bari è scritta la storia della vita che si rinnova di continuo: le onde cancellano le impronte sulla sabbia oppure vi lasciano nuovi oggetti venuti da chissà dove.” 27
  • 29. “Bari ha un legame indissolubile con il mare, quasi esclusivo: il navigatore un po’ atipico con difficoltà si allontana o abbandona il proprio molo.” 28
  • 30. Logo 100% Logo 70% Logo 50% “Trovo attraente questa città nuova, con le sue vie larghe, ad angoli retti, per veder sempre in fondo ad esse il mare, come si vedono a Torino le Alpi.” 29
  • 31. Città di Bari “Ce Parígge tenéve u mare jève na pìccole Bare. – Traduzione: Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. (detto popolare barese)” 30
  • 32. Verdana Verdana “Il Verdana è un font sans-serif altamente leggibile disegnato da Matthew Carter per la Microsoft Corporation: ideato nel 1994 e diffuso nel 1996.” 31
  • 33. “Barche e marinai attraccano al molo chi pesca, chi ripara le reti, chi ricorda vecchie storie, questa è Bari, Bari viva, Bari delle genti.” 32
  • 34. ADELMALE CITTÁ INVISIBILI DI ITALO CALVINO
  • 35. "Mai nei miei viaggi m'ero spinto fino a Adelma, era l’imbrunire: se è una città che vedo in sogno, dove non s'incontrano che morti, il sogno mi fa paura. Se Adelma è una città vera, abitata da vivi, basterà continuare a fissarli perché le somiglianze si dissolvano e appaiano facce estranee, apportatrici d'angoscia. In un caso o nell'altro è meglio che non insista a guardarli." 34
  • 36. ADELMALE CITTÁ INVISIBILI Se Adelma è una città che vedo in sogno, dove non s'incontrano che morti, il sogno mi fa paura. Se Adelma è una città vera, abitata da vivi, basterà continuare a fissarli perché le somiglianze si dissolvano e appaiano facce estranee, apportatrici d'angoscia. In un caso o nell'altro è meglio che non insista a guardarli. Si arriva a un momento nella vita in cui tra la gente che si è conosciuta i morti sono più dei vivi. E la mente si rifiuta d'accettare altre fisionomie, altre espressioni. “Forse Adelma è la città cui si arriva morendo e in cui ognuno ritrova persone che ha conosciuto. È segno che sono morto anch'io". “Mai come oggi gli uomini sono morti così silenziosamente e igienicamente, e mai sono stati così soli.” 35
  • 37. “Quando diciamo mare diciamo l’immenso mostro capace di divorarsi qualsiasi cosa, o quell’onda che ci schiuma intorno ai piedi.” 36
  • 38. CONCEPT LE CITTÁ INVISIBILI Il Logo di Adelma è rappresentato da una porta sul mare volta ad indicare l’apertura verso di esso e l'infinito, ma allo stesso tempo verso l'aldilà, e le tenebre. Mare e morte si fondono nelle colonne dell'uscio, in quanto elementi fondamentali della descrizione della città “invisibile” del testo di Italo Calvino. Adelma infatti viene descritta dallo scrittore come la città del ricordo, del passato e dell'aldilà, dove qualsiasi viso si incontri raffigura persone non più in vita. Non solo la morte, ma anche il mare è al centro della descrizione, essendo Adelma una città marina, che ridà luce a tutta questa decadenza. Proprio per tale motivo abbiamo voluto presentare una porta, diretta verso l'aldilà, ma anche rappresentare il mare e la speranza. I colori scelti per questo logo sono il nero e il blu: con il primo che rimanda all'oscurità e al mondo dei morti, e l'altro invece mare, oasi di tranquillità e di pace interiore. “Il mare era lontano. Ma soprattutto era terribile, esageratamente bello, terribilmente forte, disumano e nemico, meraviglioso.“ 37
  • 39. “Il mare non è mai stato amico dell’uomo, al massimo complice della sua irrequietezza.” 38
  • 40. Logo 100% Logo 70% Logo 50% “Il marinaio che prese al volo la cima e la legò alla bitta somigliava a uno che era stato soldato con me, ed era morto.” 39
  • 41. ADELMA ADELMA “Il viaggio è senza limiti e i confini sono solo di chi teme: da qualche parte all’ orizzonte c’ è un’altra sponda che ci attende.” 40
  • 42. “Il Berlin Sans è un carattere non ortodosso disegnato da David Berlow e Matthew Butterick: rielaborazione moderna del grafico Lucian Bernhard.” 41
  • 43. “Forse Adelma è la città cui si arriva morendo e in cui ognuno ritrova persone che ha conosciuto. È segno che sono morto anch'io." 42