Il laboratorio “Diamo un volto ai personaggi dell’Orlando Furioso”
è stato proposto alla classe 2^A
con l’intento di avvicinare i ragazzi al poema di Ariosto in modo giocoso e accattivante.
La lettura del poema aveva seguito alcuni percorsi tematici legati ai personaggi più evocativi:
Orlando, Angelica, Rinaldo, Carlo Magno, e in seguito Ferraù, Bradamante, Ruggero, il giovane Medoro, la maga Alcina, Melissa, Olimpia, Cimoso e l’archibugio…Ci è sembrato naturale tentare di dare un volto a questi personaggi, andando a cercare proprio nell’arte del Rinascimento un aiuto alla nostra immaginazione…Così è nata questa presentazione, frutto delle ricerche attraverso svariato materiale iconografico, con una precisa attenzione alla “psicologia” di ciascun personaggio. Le immagini e i dettagli sono stati scelti durante ricerche in piccolo gruppo, e in seguito proposte, discusse e condivise all’interno della classe. Un modo anche per verificare la comprensione da parte degli alunni, dei molteplici intrecci di questo magnifico, grande gioco letterario che è il “Furioso”.
Le scelte musicali sono rimaste nell’ ambito dell’ opzione personale di ciascun alunno ed hanno coperto un ampio ventaglio di sonorità, dalle note dell’”Orfeo” di Monteverdi a quelle più inusitate, ma di grande effetto, di “Satisfaction” dei Rolling Stones: con ampia libertà di scelta individuale e ancora di gioco.
Cremona, giugno 2007
Daniela Bardella
insegnante di Italiano
Ristampa di un diario, edito nel 1910, in merito ad un viaggio compiuto dall'autore in Dalmazia; ristampa di un discorso e di uno studio sempre dell'autore risalenti al 1920; ristampa di scritti e documenti dell'autore risalenti al 1921. Il suddetto materiale ha come tema principale l'agonia dell'italianità della Dalmazia in seguito alla cinquantennale persecuzione austriaca e slava e all'assegnazione della regione alla Jugoslavia in seguito al Trattato di Rapallo del 1920. A questo materiale si aggiunge uno scritto del 1941 in merito alla redenzione della Dalmazia in seguito alla vittoriosa campagna di Jugoslavia.
Il laboratorio “Diamo un volto ai personaggi dell’Orlando Furioso”
è stato proposto alla classe 2^A
con l’intento di avvicinare i ragazzi al poema di Ariosto in modo giocoso e accattivante.
La lettura del poema aveva seguito alcuni percorsi tematici legati ai personaggi più evocativi:
Orlando, Angelica, Rinaldo, Carlo Magno, e in seguito Ferraù, Bradamante, Ruggero, il giovane Medoro, la maga Alcina, Melissa, Olimpia, Cimoso e l’archibugio…Ci è sembrato naturale tentare di dare un volto a questi personaggi, andando a cercare proprio nell’arte del Rinascimento un aiuto alla nostra immaginazione…Così è nata questa presentazione, frutto delle ricerche attraverso svariato materiale iconografico, con una precisa attenzione alla “psicologia” di ciascun personaggio. Le immagini e i dettagli sono stati scelti durante ricerche in piccolo gruppo, e in seguito proposte, discusse e condivise all’interno della classe. Un modo anche per verificare la comprensione da parte degli alunni, dei molteplici intrecci di questo magnifico, grande gioco letterario che è il “Furioso”.
Le scelte musicali sono rimaste nell’ ambito dell’ opzione personale di ciascun alunno ed hanno coperto un ampio ventaglio di sonorità, dalle note dell’”Orfeo” di Monteverdi a quelle più inusitate, ma di grande effetto, di “Satisfaction” dei Rolling Stones: con ampia libertà di scelta individuale e ancora di gioco.
Cremona, giugno 2007
Daniela Bardella
insegnante di Italiano
Ristampa di un diario, edito nel 1910, in merito ad un viaggio compiuto dall'autore in Dalmazia; ristampa di un discorso e di uno studio sempre dell'autore risalenti al 1920; ristampa di scritti e documenti dell'autore risalenti al 1921. Il suddetto materiale ha come tema principale l'agonia dell'italianità della Dalmazia in seguito alla cinquantennale persecuzione austriaca e slava e all'assegnazione della regione alla Jugoslavia in seguito al Trattato di Rapallo del 1920. A questo materiale si aggiunge uno scritto del 1941 in merito alla redenzione della Dalmazia in seguito alla vittoriosa campagna di Jugoslavia.
Cronache delle operazioni della Regia Marina italiana nell'Adriatico negli ultimi mesi di guerra del 1918, redatte da Maffio Maffii e pubblicate nel 1919.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Una prospettiva concentrata sull’antropizzazione del territorio
I nostri antenati erano molto poveri, difficilmente potremo trovare nuovi insediamenti con reperti preziosi, ovvero durevoli.
Ma l’archeologia può progredire con altri metodi; i nostri avi ci parlano con “picco e paea”, basta essere attenti al loro linguaggio.
Ho provato ad utilizzare google earth per rivisitare le mie zone, evidenziando alcuni interventi umani sul paesaggio naturale.
Sull’abnorme ”ignoranza” di molti veneti ho una mia ipotesi.
La dominazione romana ha prodotto un effetto globalizzante molto simile a quello moderno dove usiamo, molto a sproposito e con pessimo gusto, solo termini inglesi per qualsiasi nuova definizione.
Il provincialismo, l’abdicazione alla propria identità, è proseguito poi per tutta la nostra storia, raggiungendo il parossismo con il risorgimento ed il fascismo.
Ma la cultura veneta ha comunque qualche tara particolarmente grave.
Penso alla sua reazione al lavaggio di cervello operato dall’insigne storico Umberto Bossi, che ci ha rivelato la nostra identità di celti.
Poche voci autorevoli si sono fatte sentire per ridicolizzarlo.
In compenso, pensosi personaggi, travestiti da esperti, "accademici", si sono cimentati nel divulgare il verbo bossiano, producendo una non trascurabile quantità di spazzatura editoriale.
soggiorno economico a Ravenna nel bed and breakfast Ai GIardini San Vitale R...Andrea Palumberi
Ravenna bed and breakfast "Ai Giardini San Vitale". Un bed and breakfast a Ravenna, in una vecchia chiesa sconsacrata. Un luogo magico, un bed breakfast romantico e di charme, molto amato dagli stranieri in visita a Firenze.
Cronache delle operazioni della Regia Marina italiana nell'Adriatico negli ultimi mesi di guerra del 1918, redatte da Maffio Maffii e pubblicate nel 1919.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Una prospettiva concentrata sull’antropizzazione del territorio
I nostri antenati erano molto poveri, difficilmente potremo trovare nuovi insediamenti con reperti preziosi, ovvero durevoli.
Ma l’archeologia può progredire con altri metodi; i nostri avi ci parlano con “picco e paea”, basta essere attenti al loro linguaggio.
Ho provato ad utilizzare google earth per rivisitare le mie zone, evidenziando alcuni interventi umani sul paesaggio naturale.
Sull’abnorme ”ignoranza” di molti veneti ho una mia ipotesi.
La dominazione romana ha prodotto un effetto globalizzante molto simile a quello moderno dove usiamo, molto a sproposito e con pessimo gusto, solo termini inglesi per qualsiasi nuova definizione.
Il provincialismo, l’abdicazione alla propria identità, è proseguito poi per tutta la nostra storia, raggiungendo il parossismo con il risorgimento ed il fascismo.
Ma la cultura veneta ha comunque qualche tara particolarmente grave.
Penso alla sua reazione al lavaggio di cervello operato dall’insigne storico Umberto Bossi, che ci ha rivelato la nostra identità di celti.
Poche voci autorevoli si sono fatte sentire per ridicolizzarlo.
In compenso, pensosi personaggi, travestiti da esperti, "accademici", si sono cimentati nel divulgare il verbo bossiano, producendo una non trascurabile quantità di spazzatura editoriale.
soggiorno economico a Ravenna nel bed and breakfast Ai GIardini San Vitale R...Andrea Palumberi
Ravenna bed and breakfast "Ai Giardini San Vitale". Un bed and breakfast a Ravenna, in una vecchia chiesa sconsacrata. Un luogo magico, un bed breakfast romantico e di charme, molto amato dagli stranieri in visita a Firenze.
1. Ravenna
orfana felice dell’acqua
Vai a:
- I luoghi simbolo
- I viandanti ispirati
«È una città che ha un porto grandissimo che però non si vede, sdraiato com' è
nella piana tra il mare e la periferia; che è stata capitale dell' Impero Romano
d'Occidente eppure si gode il rango di piccola provinciale; che ha otto
monumenti considerati dall'Unesco «Patrimonio dell'Umanità» ma che non li
ostenta. Anzi, sembra nasconderli, e quando ve li trovate di fronte vedete solo
severi muri di pietra viva, ma dentro esplode la magia dei mosaici».
Eraldo Baldini
2. Città di mare a terra
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Veduta aerea di Ravenna. La distanza del centro città dal mare Adriatico assomma
a 8 km.
Il porto canale e il porto commerciale circondato dalle lagune (o pialasse).
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3. La pineta
oggi e… ieri
Botticelli, Nastagio incontra la donna e il cavaliere nella pineta di Ravenna
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4. La pialassa
ovvero la laguna salmastra che vive e respira al ritmo della marea
Capanno da pescaTramonto sulla pialassa («piglia e lassa»)
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6. Gabriele D’Annunzio
poeta 1863 - 1938
Ravenna, glauca notte rutilante d’oro,
sepolcro di violenti custodito
da terribili sguardi,
cupa carena grave d’un incarco
imperiale, ferrea, construtta
di quel ferro onde il Fato
è invincibile, spinta dal naufragio
ai confini del mondo,
sopra la riva estrema!
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7. Herman Hesse
scrittore 1877 -1662
Sono stato anche a Ravenna.
E’ una piccola città morta,
ricca di chiese e di rovine,
di cui notizia più d’un libro porta.
Tu l’attraversi e poi ti guardi intorno,
le sue strade sono torbide e bagnate
e sono da un millennio mute
e dappertutto trovi erba e muschio.
E’ come per le canzoni un po’ passate:
nessuno ride dopo averle ascoltate;
ma poi tutti le voglion riascoltare;
e sino a tarda notte meditare.
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8. Marguerite Yourcenar
scrittrice 1903 - 1987
Letteralmente, i personaggi dei
mosaici sono minati: hanno scavato in
se stessi enormi caverne nelle quali
raccolgono Dio. Affondati nelle
viscere dell'estasi, partono alla ricerca
di un sole di mezzanotte, ai mistici
antipodi del giorno. La loro
esperienza contraddice lo slancio
gotico che tende le braccia a Dio.
Rinchiusi in un sogno, imprigionati
sotto la campana da palombaro delle
cupole, sfuggono alla frenesia del
mondo nella serenità del baratro.
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