The document discusses how modern cloud workloads are becoming more heterogeneous with growing parallel content like video processing and big data analytics. It describes how the Heterogeneous System Architecture (HSA) enables efficient acceleration of these workloads across CPUs, GPUs and other processors. HSA provides a unified memory model and programming model to easily harness the power of parallel processors while increasing performance and reducing power. Emerging programming languages and frameworks are embracing HSA to enable developers to leverage heterogeneous computing resources.
Musei e web 2.0: usare il blog per comunicare i museiMarina Lo Blundo
I musei sono contenitori di storie; sono istituzioni che si rivolgono alla comunità. I museumblog sono un canale di comunicazione per raggiungere il pubblico potenziale, oltre che quello reale e fidelizzato
E’ possibile essere creativi in rete?
La nostra tesi è che, a determinate condizioni, anche i social network più omologanti e che dal punto di vista tecnologico risultano predisposti per facilitare narrazioni standardizzate e promozioni del Sé uniformi, siano ambienti che potenzialmente si prestano a divenire luoghi di sperimentazioni creative.
Se da un lato Facebook (il Libro delle facce) è un facilitatore di narrazioni standardizzate, che rispondono a “comandi” prestabiliti e a correlazioni esplicite (domanda “cosa stai facendo in questo momento?”, risposta “Maddalena sta scrivendo un abstract”), può anche diventare, attraverso un uso irregolare e sovversivo delle risposte, matrice di nuove regole di produzione del discorso: il discorso, per essere capito, ha bisogno, a quel punto, di nuovi criteri di intelligibilità, oltre la gabbia omologante di Facebook. Nella capacità di costruire perciò nuovi paradigmi impliciti – nuovi linguaggi – e di condividerli con i commentatori e i frequentatori del proprio account Facebook, risiede il potenziale creativo e formativo del social in questione.
Si presenteranno quindi gli esiti dell’indagine condotta sull’account Facebook dello scrittore Aldo Nove.
L’esemplificazione attraverso un caso di studio servirà per introdurre l’approccio integrato (che fa propri strumenti della psicologia, dell’antropologia e della semiologia) approntato dalla Community di ricerca di http://www.ibridamenti.com (il blog collettivo ideato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia) relativo all’osservazione delle dinamiche connettive in rete e che riteniamo un utile strumento per costruire progetti di collaborazione creativa on-line.
Convinti come siamo che nessun discorso sulle tecnologie possa in alcun modo prescindere dalle pratiche, proponiamo, a seguire, un laboratorio in cui si proceda all’apertura del proprio account Facebook e alla sperimentazione in prima persona delle potenzialità creative e formative dell’ambiente oggetto di discussione. A questo punto sarà possibile anche verificare il grado di integrazione che FB può avere con altri luoghi e pratiche della rete e in particolare con il blogging.
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Musei e web 2.0: usare il blog per comunicare i museiMarina Lo Blundo
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E’ possibile essere creativi in rete?
La nostra tesi è che, a determinate condizioni, anche i social network più omologanti e che dal punto di vista tecnologico risultano predisposti per facilitare narrazioni standardizzate e promozioni del Sé uniformi, siano ambienti che potenzialmente si prestano a divenire luoghi di sperimentazioni creative.
Se da un lato Facebook (il Libro delle facce) è un facilitatore di narrazioni standardizzate, che rispondono a “comandi” prestabiliti e a correlazioni esplicite (domanda “cosa stai facendo in questo momento?”, risposta “Maddalena sta scrivendo un abstract”), può anche diventare, attraverso un uso irregolare e sovversivo delle risposte, matrice di nuove regole di produzione del discorso: il discorso, per essere capito, ha bisogno, a quel punto, di nuovi criteri di intelligibilità, oltre la gabbia omologante di Facebook. Nella capacità di costruire perciò nuovi paradigmi impliciti – nuovi linguaggi – e di condividerli con i commentatori e i frequentatori del proprio account Facebook, risiede il potenziale creativo e formativo del social in questione.
Si presenteranno quindi gli esiti dell’indagine condotta sull’account Facebook dello scrittore Aldo Nove.
L’esemplificazione attraverso un caso di studio servirà per introdurre l’approccio integrato (che fa propri strumenti della psicologia, dell’antropologia e della semiologia) approntato dalla Community di ricerca di http://www.ibridamenti.com (il blog collettivo ideato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia) relativo all’osservazione delle dinamiche connettive in rete e che riteniamo un utile strumento per costruire progetti di collaborazione creativa on-line.
Convinti come siamo che nessun discorso sulle tecnologie possa in alcun modo prescindere dalle pratiche, proponiamo, a seguire, un laboratorio in cui si proceda all’apertura del proprio account Facebook e alla sperimentazione in prima persona delle potenzialità creative e formative dell’ambiente oggetto di discussione. A questo punto sarà possibile anche verificare il grado di integrazione che FB può avere con altri luoghi e pratiche della rete e in particolare con il blogging.
In queste slide si affronta il tema del rapporto tra biblioteche e Social Media. Come costruire una pagina Facebook per la tua biblioteca? Devo per forza usare tutti i social media?
Primo degli interventi sulle tecnologie di editoria digitale per la divulgazione scientifica. Caratterizzazione del prospect, elementi di marketing e promozione e poi cenni sull'evoluzione degli oggetti dell'editoria digitale e loro status odierno.
Appunti per capire cosa sono i blog, come si sono evoluti e come si è evoluta la narrazione di sé con l'avvento del web. Dal privato del diario al pubblico del web: similitudini e differenze.
Viaggio fra i portali : la condivisione di conoscenze, notizie e documenti.
ICT 14 - Corso di formazione destinata a impiegati, volontarie, volontari, stagiaires e programmi occupazionali nell’ambito del progetto Ipazia-Libri presso la Biblioteca comunale di Bellinzona, Introduzione e pratica alle ICT, tecnologie della comunicazione e dell’informazione con cenni di biblioteconomia teorica ed esercitazioni pratiche.
Musei e comunicazione digitale - criticità e buone pratiche della comunicazio...Marina Lo Blundo
I Musei italiani alla prova della comunicazione digitale, soprattutto alla luce del lockdown. Focus sulle problematiche della comunicazione istituzionale e caso studio: la comunicazione digitale del Parco archeologico di Ostia antica
Teorie e tecniche dei social network per biblioteche pubbliche - Piacenza 2017Valentina Tosi
Appunti per il corso sui Social Network per biblioteche pubbliche organizzato da Caeb per le biblioteche di Piacenza (8 maggio 2017). Biblioteca Passerini Landi (PC).
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
E' possibile un uso creativo di Facebook?
Per quanto Facebook sia un dispositivo omologante e che induce narrazioni standardizzate, si esemplifica la possibilità di farne un uso creativo, attraverso la presentazione di un "case of study" relativo all'osservazione sul campo dell'account Facebook dello scrittore Aldo Nove (A9)
Seminario Editoria Digitale 2014 #2 - Storytelling, neuroni a specchio e cont...Antonio Massara
Il nostro mondo è fatto di storie, che ascoltiamo, che raccontiamo. Possiamo essere autori o spettatori interagenti. Se siamo gente di spettacolo, allora dobbiamo imparare a leggere le storie che ci circondano anche quando sono nascoste, e imparare a proporre le nostre. Si chiamano Content nel Web, e con esse realizziamo i nostri sogni.
La comunicazione social istituzionale nei luoghi dell'archeologiaMarina Lo Blundo
Intervento presentato alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum - Convegno Raccontare l'archeologia a cura di Associazione Nazionale Archeologi
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Similar to Presentazione di be.Beap all'Università degli Studi di Milano (19)
3. Perché nasce?
be.Beap è una rivista (ma non solo!) online che nasce da un’idea di
Andrea Lombardi.
!
Nasce da un esigenza molto sentita: avere un canale di informazione sullo
stato della cultura a Bergamo e provincia.
!
Ovvero: guardandoci attorno, ritrovandoci la sera per uscire, ci siamo
accorti che i mezzi che davano informazioni sugli eventi culturali erano
scarsi, se non addirittura inesistenti.
4. Perché non impegnarsi in
prima persona?
Nasce be.Beap! È solo online, non c’è niente di
cartaceo.
Come è strutturato:
•
Una newsletter mensile
•
Un portale web
•
Presenza su social network (Facebook, Twitter,
YouTube)
•
Partecipazione fisica agli eventi
5. La newsletter
La newsletter esce per la prima volta nel marzo 2013.
!
È a cadenza mensile e accoglie al suo interno le seguenti sezioni, distinte
da un diverso colore di sfondo:
•
Musica
•
Cinema
•
Teatro
•
Letteratura
•
Fotografia
•
Fumetto
6. La newsletter
Per ogni sezione c’è un calendario di eventi e un articolo.
Eventi: riportano data, ora, luogo, organizzatore, breve descrizione, link a
sito o a facebook.
Articoli: presentano un titolo, una fotografia, un breve riassunto. In basso
a destra si aprono e rimandano all’articolo intero. Spesso accolgono al
loro interno gallerie fotografiche, video (multimedialità e convergenza dei
media).
Inoltre si trovano i tags, link facebook, link a siti esterni di
approfondimento.
Ogni articolo può essere condiviso tramite i social network più conosciuti
(twitter, facebook).
8. Il portale
Il sito accoglie al suo interno oltre agli articoli della newsletter
anche articoli di approfondimento, gli eventi e altre rubriche:
•
“Le pillole di Marras”: articoli con recensioni musicali
•
“Oggi sono stato a…”: reportage di eventi a cui partecipiamo
9. Il portale
Nella barra in alto si trova il MENU, che include EVENTI,
ARGOMENTI, EXTRA e un motore di ricerca libera.
In fondo si trovano: una citazione che cambia a ogni “refresh", lo
spazio per iscriversi alla newsletter e gli ultimi commenti agli
articoli.
Infatti l’interazione da parte dei lettori si ha non solo nella
possibilità di condividere gli articoli sui principali social networks,
ma anche in quella di poter commentare gli articoli. (Dinamismo
della fruizione e interattività).
10. Modello di articolo
Un articolo tipo presenta tutti gli aspetti strutturali tipici dell’online, visti in
classe:
!
•
•
•
Oltre al testo contiene gallerie fotografiche o fotografie incorporate nel
testo, video (soprattutto nelle sezioni cinema e musica)
Può essere commentato e condiviso (interattività)
Contiene al suo interno link a siti esterni, facebook e anche ad altri
articoli di be.Beap. Infatti, in fondo ad ogni articolo si trova lo spazio
“Aspetta! C’è dell’altro!” che rimanda agli altri articoli della medesima
categoria (ipertestualità)
11. Altri aspetti testuali
L’articolo è suddiviso in blocchi.
!
Ognuno di noi cerca di usare un proprio stile riconoscibile.
Spesso cerchiamo un “contatto" con il lettore e questo comporta un
frequente uso dei segnali discorsivi e della prima e della seconda persona.
!
Va nella stessa linea della ricerca del contatto col lettore, la presenza in
fondo agli articoli di un blocco con una fotografia dell’autore e una breve
descrizione.
!
Soprattutto nelle interviste viene utilizzato il discorso diretto.
19. Presenza sui social networks
be.Beap sfrutta i social networks principalmente con due modalità:
!
•
Quotidianamente: più volte al giorno, tramite facebook e twitter
(principalmente), vengono pubblicate canzoni, foto, eventi imminenti,
articoli di approfondimento (sia nostri che di siti terzi) e altri contenuti di
rilievo artistico e culturale…
!
•
Dirette degli eventi: durante la nostra partecipazione agli eventi
(concerti, rappresentazioni teatrali, ecc) vengono pubblicati filmati e
fotografie in tempo reale (tramite YouTube e Instagram) e pubblicati
aggiornamenti su ciò che sta accadendo (principalmente su Twitter).
21. Presenza fisica agli eventi
be.Beap oltre che essere un progetto online, partecipa in prima persona a
numerosi eventi artistici e culturali.
!
•
Promuove gli eventi attraverso i canali già analizzati e saltuariamente ne
organizza collaborando con altre realtà.
•
È presente in diverse manifestazioni, concerti, spettacoli, letture,
mostre, etc… allo scopo di pubblicizzarsi e di mantenere un contatto
fisico con il suo pubblico (potenziale e consolidato).