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…“Arte e Design”…
18 Novembre 2013
n.179

Area Research e Investor Relations
Monte dei Paschi di Siena
Gae Aulenti
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Prevedibilità dell'oggetto, imprevedibilità della vita.
Paulo Mendes da Rocha

Paulo Mendes da Rocha (Paulo Archias Mendes da
Rocha) (Vitória, 25 ottobre 1928) è un architetto e
urbanista brasiliano.
Fa parte della classe di architetti modernisti
capitanata da João Batista Vilanova Artigas.
Nell'ultimo decennio ha assunto una posizione di
spicco nell'architettura brasiliana contemporanea, ed
è stato onorato nell'anno 2006 con il Premio Pritzker,
importante riconoscimento internazionale.
È autore di progetti polemici e che costantemente
dividono la critica specialistica, come quello del museo
brasiliano di scultura e del portico nella Praça do
Patriarca, entrambi nella città di San Paolo. In questa
città l'architetto ha trascorso gran parte della sua vita.

Paulo Mendes da Rocha
Fonte:
http://editora.cosacnaify.com.br/blog/index.php?s=paulo
+mendes+da+rocha

A cura della Dott.ssa Elena Benicchi

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 2
Andamento mensile del Mps Art Market Value Index degli ultimi tre anni
(18/11/2010 – 18/11/2013)
170

+59.9%

150

+49.9%

130

Matrice di correlazione
(X): MPS Index Vs. S&P 500
(Y): MPS Index Vs. FTSE Mib

110
90

-11.9%

70

X
+83.3%

Y
+31.0%

50
30

Mps Art Market Value

FTSE Mib

S&P 500

Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da
info provider.

Il rendimento espresso dall’MPS Art Market Value Index resta
superiore agli altri due indici considerati, raggiungendo nel
triennio la performance del +59.9%, rispetto al +49.9% dello
S&P500 e al dato del -11.9% di Piazza Affari.
Con riferimento alle performance dei 3 indici dall’inizio dell’anno
(01/01/2013) ad oggi, si registrano le seguenti variazioni: miglior
performer il MPS Art Market Value Index (+43.8%) seguito dal
S&P500 (+23.0%), chiude il Ftse Mib (+14.2%).

L’analisi mensile del MPS Art Market Value Index* mostra
negli ultimi tre anni (Novembre 2010 – Novembre 2013)
una correlazione con il Ftse Mib** diretta (+31,0%);
rimane positiva la correlazione con il principale indice del
mercato americano S&P 500, il cui dato aggiornato
sull’ultima settimana si attesta a: +83.3%.

* Indice costruito su un paniere di 10 società quotate su mercati finanziari internazionali e operanti nel comparto artistico, ponderato per le capitalizzazioni medie giornaliere; l’indice è
espresso in dollari poiché il fatturato del mercato artistico è realizzato prevalentemente in tale valuta (principio di competenza territoriale).
** Tutti e tre gli indici sono espressi in dollari

Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 3
Andamento settimanale del Mps Art Market Value Index
(dal 11/11/2013 al 15/11/2013)
In calo il FTSE Mib (-1.23%). In Italia l’indice
Ftsemib è risultato il peggiore in Europa con
una perdita superiore all’1%. A pesare sul
listino le forti vendite che hanno interessato il
comparto bancario, anche se la maglia nera è
stata Mediaset con un ribasso di quasi l’8%. In
mattinata apertura in deciso rialzo per i listini
europei sulla scia della chiusura positiva di
Wall Street.
In salita l’ S&P 500 (+1.56%). Negli Usa
ennesima seduta dei record per i listini
azionari con l’indice S&P 500 che si avvicina
sempre di più alla soglia psicologica dei 1800
punti. Le parole
del probabile neogovernatore Fed, Yellen, in favore di un
mantenimento degli stimoli monetari, hanno
riassicurato gli operatori e ridimensionato le
attese di un tapering già nella riunione di
dicembre. Tutti i settori hanno beneficiato del
movimento al rialzo ad eccezione di quello
tecnologico sui cui ha pesato il calo di oltre il
10% registrato da Cisco Systems dopo i conti
trimestrali.

103

+1.56%

101
+ 0.35%
-1.23%

99

97
11/11/2013
apertura
lunedì

12/11/13

13/11/13

Mps Art Market Value

14/11/13

S&P 500

15/11/13

Prezzo di
chiusura
venerdì

Ftse Mib

Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info provider.

Cristie’s, New York, trittico di Francis Bacon
venduto a 142,4 milioni di dollari

Settimana positiva per il Mps Art Market Value Index (+0.35%).
Tra le aste della settimana spicca la Contemporary art con risultati importanti:
- per Christie’s storici risultati per l’asta “Post-War and Contemporary
Evening Sale” battuta a Rockefeller Plaza di New York ha realizzato oltre $
691 milioni di dollari con un tasso di sold per lotto del 98% e del 91% per
valore.
- per Sotheby’s eccezionali risultati nell’asta ” Contemporary Art Evening
Auction”, presentata a New York il 13 Novembre realizzando $380,642,000.

Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 4
Andamento semestrale del Mps Art Global Painting Index negli ultimi sette anni
(01/01/2006 – 30/06/2013)
MPS Global Painting Art Index
(in $)

400
350
300
250
200
150
100
50
0

Confronto
1H13 vs 1H12
-18,4%

 I risultati consuntivi del I semestre 2013 mostrano
un lieve calo rispetto al precedente semestre e dopo la
fase di assestamento degli ultimi 3 anni: il MPS Global
Painting Index è in diminuzione del -18,4 % su a.p.
 Il mercato resta ancora lontano dal picco del 2008,
favorito dal boom dell’arte contemporanea e
dall’effetto valuta, e la ripresa sembra oggi ostacolata
nei segmenti a maggior capitalizzazione: MPS Art Prewar Index (-35,3% su a.p.) e Mps Art Post war Index (4,6% su a.p.) in ribasso nonostante i record mondiali di
questo semestre.

Fonte: il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti
delle principali case d’aste.

 Il catalogo fa la differenza: la clientela è molto più attenta ed esigente
rispetto alla fase euforica del 2008. Bene le opere di qualità, a conferma di
un pubblico orientato per i capolavori di rilevanza storica.
 Il rafforzamento del $ sulla sterlina, ha influito negativamente sulla
performance complessiva dell’indice globale, anche se l’effetto è stato
parzialmente compensato dalla crescita dell’Euro.

Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito:
http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 5
Il DESIGN in ASTA
Solo durante quest’ultimo anno il
fatturato delle aste di design delle
maggiori case d’asta per questo
segmento, Sotheby’s, Christie’s e Phillips,
ha superato i 63 milioni di dollari.
I pezzi che hanno fatto la storia del
design hanno meccanismi di vendita
molto simili a quelli dell’arte, con una
grande importanza del nome dell’autore,
grande valore estetico unito a quello
storico, a volte pezzi unici, tutte variabili
che influenzano i prezzi finali; ma le
opere di design assolvono anche ad una
funzione nella quotidianità, cosa che
rende il mercato potenzialmente molto
più ampio rispetto a quello dell’arte.
A cavallo tra arte e design sono le opere
di Francois-Xavier Lalanne, scultore e
designer cresciuto nella Parigi degli anni
’40-’50, che ha sempre lavorato insieme
alla moglie Claude su temi naturali, in
particolare legati al mondo animale.
Conosciuto nel mondo delle aste
soprattutto per i suoi moutons, gruppi di
sculture che negli ultimi anni sono state
spesso proposte nelle aste di design ma
anche di arte contemporanea; nel 2013
sono state proposti 37 pezzi di Lalanne
per oltre 6 milioni e mezzo di dollari di
fatturato già realizzati, con una
percentuale di invenduto inferiore al
www.sothebys.com
www.christies.com A cura della Dott.ssa Manuela Porcu
www.phillips.com

1/3
10%. Il record di vendita è stato realizzato
grazie all’aggiudicazione un gruppo di dieci
moutons durante un’asta di 20th Century
Design di Christie’s New York del 2011, per
ben $7,474,500, rispetto ad una stima
iniziale di $600,000-$900,000. Un altro
gruppo, il più numeroso mai passato in asta,
era composto da 34 moutons ed era stato
aggiudicato a Novembre 2012, durante una
Post War and Contemporary Evening Sale di
Christie’s, per $ 5,682,500. Parte della
Gunter Sachs Collection e venduto tramite
Sotheby’s London nel Maggio del 2012 per
£1,609,250 (stima pre-asta di £250,000 350,000), un gruppo di tre sgabelli a forma

della caratteristica pecora e un altro gruppo
di 12 moutons, esposti al Centre Georges
Pompidou di Parigi insieme a quelli della
collezione del museo in occasione della
retrospettiva dei Lalanne, è stato
aggiudicato invece per € 1,744,750 durante
un’asta di Arts Décoratifs du XXe siècle &
Design Contemporain da Christie’s Paris.
Alcuni pezzi sono adesso esposti in una
selling exhibition dedicata proprio alle
sculture dei Lalanne, curata da Paul Kasmin
(gallerista che rappresenta i Lalanne) e
Michael Shvo, alla S|2, la galleria di
Sotheby’s dedicata alle trattative private,
fino al 22 Novembre.

FRANÇOIS-XAVIER LALANNE, Moutons de laine
Lana, alluminio e legno su rotelle, con la testa 86 x 100 x
47cm
Credits: Sotheby’s

FRANÇOIS-XAVIER LALANNE, Moutons de Pierre
Dieci pecore in pietra dipinta e bronzo patinato, disegnate
nel 1979, ognuna 85 x 33 x 94 cm.
Credits: Christie’s

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 6
Il DESIGN in ASTA

2/3

Un grande classico delle aste dedicate al design sono anche i pezzi
di Tiffany Studios, in assoluto tra gli oggetti più richiesti del
mercato e offerti anche in aste tematiche completamente
dedicate. Il record è stato realizzato dalla vendita, nel 2005, di una
lampada da terra con base in bronzo e vetro con decorazioni a
magnolia, battuto per $2,032,000 da Christie’s New York durante
un’asta di 20th Century Decorative Art and Design.

Una lampada da tavolo con decorazioni a grappolo d’uva,
stimata $ 400,000 - 600,000, è stata invece aggiudicata per $
1,202,500 in occasione di un’asta di Important Tiffany tenuta
da Sotheby’s nel 2010 e, sempre nel 2010, battuta da
Christie’s New York una vetrata decorata con motivi di peonia,
per $ 962,500, rispetto ad una stima iniziale di $ 100,000 150,000. Altra vendita eccezionale, quella della lampada da
tavolo con base in bronzo e paralume in vetro decorato con
fiori di melo, stimata $ 250,000 - 350,000 e aggiudicata da
Christie’s New York durante un’asta di Important 20th
Century Design per $ 932,500. Nelle proposte delle case d’asta
non manca nemmeno il design italiano. Dello stesso periodo
delle lampade Tiffany sono le creazioni di Carlo Bugatti, che
utilizzò legno esotico, rame, pergamene e anche madreperla
nella creazione dei suoi pezzi di arredamento, di cui anche il
MOMA conserva uno scrittoio nella collezione del museo.
Uno scrittoio di Bugatti, disegnato circa nel 1900 e stimato $
100,000 - 150,000, ha superato il milione di dollari di
aggiudicazione nel 2007, durante la vendita della collezione di
Allan Stone, da Christie’s New York. Durante la stessa asta,
realizzato anche un altro prezzo record per il designer, grazie
ad un cabinet aggiudicato per $253,000, i cui prezzi medi in
asta viaggiano intorno ai 20-25 mila dollari. Si tratta comunque
di pezzi abbastanza rari per il mercato, con soli 96 passaggi in
asta negli ultimi 15 anni.

TIFFANY STUDIOS , 'Magnolia' Leaded Glass and Bronze Floor Lamp, circa 1910, 198.1 x 71.2 cm
Credits: Christie’s

www.sothebys.com
www.christies.com A cura della Dott.ssa Manuela Porcu
www.phillips.com

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 7
Il DESIGN in ASTA

3/3

Altro nome importante per il design italiano è quello di Gio Ponti,
che ha realizzato un record con la vendita di una ceramica, un
urna monumentale Le Funi, prodotta da Richard Ginori,
aggiudicata per £91,250, rispetto a una stima pre-asta di £ 30,000
- 50,000 da Christie’s, a Londra. Gio Ponti aveva concepito la
decorazione per questo vaso nell’estate del 1926, per la Triennale
di Monza del 1927, dove era stato esposto simmetricamente
insieme al secondo vaso con la stessa decorazione, tutt’ora
esistente, conservato in una collezione privata a Verona. Nella
stessa asta era stato battuto anche un altro vaso, La Venatoria,
del 1930, stimato £ 25,000-30,000, e aggiudicato per £ 46,850; le
quotazioni delle opere di Gio Ponti partono generalmente da un
minimo di $10,000, ma la media si aggira più frequentemente
intorno ai $20-25 mila, soprattutto per pezzi come sedute, coffee
table, desks, lampade, che vengono, rispetto alle rare ceramiche,
più frequentemente proposti in asta.

Piero Fornasetti, Giardino Settecentesco
Stampa litografica trasferita su legno dipinto,
acero, ottone, 1954, 199.40 x 79.70 x 51.10 cm
Credits: Phillips

Probabilmente prossimo ad
una rivalutazione sul mercato,
il visionario decoratore e
designer Piero Fornasetti, che
pare aver prodotto oltre 11
mila oggetti nell’arco della sua
vita. La sua opera più
importante è stata battuta lo
scorso giugno dalla casa d’aste
Phillips New York, per $
179,000, quasi quadruplicando
la stima massima pre-asta; era
un guardaroba “Giardino
Settecentesco”
proveniente
dalla camera da letto di Piero
Fornasetti, da Villa Fornasetti,
a Varenna. Le opere più
valutate al momento sul
mercato sono i trumeau,
alcuni venduti intorno ai $90
mila, mentre altri pezzi sono
quotati anche sotto i $10 mila.
La Triennale Design Museum
di Milano gli ha dedicato la
mostra 100 anni di follia
pratica, curata dal figlio
Barnaba Fornasetti, visitabile
fino al 9 Febbraio 2014.

GIO PONTI, Le Funi, terracotta dipinta e smaltata, 1927, 48 x 40.5 cm approx.
Credits: Christie’s

www.sothebys.com
www.christies.com A cura della Dott.ssa Manuela Porcu
www.phillips.com

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 8
In copertina:
TDM, il Museo del Design di Milano
«Il nostro essere “post” o postumi, in tutti i
sensi, ci legittima a creare cose che siano
contemporaneamente utili e inutili, pregne di
significato e insignificanti, con una forma e
informi».
Gae Aulenti
(architetto e designer)
Uno stretto legame unisce Milano al design
italiano. Un legame dalle radici centenarie che
muove i primi passi a partire dall'Esposizione
Universale di Milano del 1906. Nei settori
dell'arredamento e dell'automobile il design
inizia la sua scalata, cattura l'attenzione anche
di artisti d'avanguardia. I futuristi creano nuove
“ambientazioni” - termine da loro inventato realizzando arredi, oggetti d'uso, installazioni:
nel 1915 Giacomo Balla progetta e sperimenta
“la camera di bambini” per la figlia Elica e una
stanza soggiorno, entrambi decorati con la
linea della velocità.
Attualmente il design investe diversi settori
produttivi, primo fra tutti, parlando di Milano,
quello della moda, e comprende una gamma
estesa e variegata di prodotti, tendenze, idee,
tecnologie in grado di soddisfare le esigenze
della collettività, diversamente di condizionare
esperienze e percezioni.
Negli anni Venti entra in scena la Triennale di
Milano. Nel 1923 la Biennale delle arti
decorative, promossa da Guido Marangoni,
apre al pubblico le porte della storica sede di
Villa Reale a Monza.
Qualche anno più tardi, nel 1933, la V Triennale
di Milano darà inizio al ciclo delle Triennali

milanesi, con sede nel Palazzo
dell'Arte, specchio della civiltà
contemporanea.
Artisti
come
Giorgio De Chirico, Mario Sironi,
Massimo Campigli e Carlo Carrà
partecipano esponendo opere.
Vetrina privilegiata dell'innovativo
ambiente italiano, la Triennale
dialoga da sempre sull'interazione
tra industria, mondo produttivo,
cultura, arti applicate. Nel periodo
di ricostruzione post-bellica, nasce
in Triennale l'interesse per la
pianificazione
urbanistica,
le
innovazioni tecnologiche in campo
edile, il disegno industriale,
diventando luogo privilegiato per
importanti esposizioni, tra le quali
il Premio Compasso d'oro, istituito
dalla Rinascente nel 1954 per
valorizzare
i
prodotti
di
arredamento migliori in termini di
funzionalità ed essenzialità. Negli
anni Sessanta, l'inaugurazione della
prima edizione del Salone del
Mobile presso la Fiera di Milano
offre al panorama internazionale
un'altra occasione privilegiata di
dialogo e incontro sulle innovazioni
nel campo del design industriale.
Oggi come allora, in occasione
della Milano Design Week, la
Triennale dialoga con le iniziative in
programma:
eventi,
mostre,
performance si alternano (Segue)

A cura della Dott.ssa Giuseppina Greci
http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum

1/3

Oggetto esposto nella mostra RECUPERO
(Hidalgo – Daniel Casas)

Il MAXXI ricorda Gae Aulenti:
Gae Aulenti, architetto e designer di fama
internazionale, prima progettista donna ad
affermarsi nell’architettura italiana del
dopoguerra, si è spenta la scorsa notte a
Milano. Laureata nel 1953 al Politecnico, vicina
a Gregotti e a Rogers, dal 1955 collabora a
“Casabella-Continuità”. In uno scenario
dominato dalle “questioni urbane” Aulenti
manifesta grande interesse anche per la
piccola scala, dall’edificio agli interni,
dall’allestimento all’oggetto. La sua carriera si
sviluppa lungo tre linee principali: il design, gli
allestimenti espositivi e teatrali, le architetture
museali. Nel design trova il massimo successo
con oggetti solidamente moderni che
contribuiscono ancora oggi ad allargare il
pubblico del disegno industriale d’autore. Nel
campo dell’architettura si afferma soprattutto
per i progetti di spazi espositivi, dalla celebre
Gare D’Orsay al Beaubourg alla sistemazione
iniziale di Palazzo Grassi e alle Scuderie del
Quirinale. Collaboratrice costante di Ronconi
per le scenografie teatrali, Aulenti è stata
insignita di numerosi premi internazionali,
culminati nella la Medaglia d’Oro alla carriera
conferitale solo due settimane fa dalla
Triennale di Milano.
www.fondazionemaxxi.it

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 9
In copertina:

all'interno del Palazzo dell'Arte e
nei giardini esterni, fornendo
un'anticipazione della nuova
esposizione annuale del TDM. Il
progetto per un Museo del design
prende forma nel 2003. Iniziati i
lavori nel 2004, il
Triennale
Design Museum viene inaugurato
nel 2007. Ad oggi, esso è
conosciuto come uno dei più
importi musei di design del
mondo.
Identità
separata
all'interno del Palazzo dell'Arte, Il
TDM occupa l'ala curvilinea ad
Est. Dal grande scalone centrale si
accede all'ingresso del museo,
una grande vetrata, sintesi di
ariosità e spazialità, preceduta da
un ponte amovibile in legno di
bamboo, acciaio e vetro. Il ponte,
elemento sorpresa del progetto
di Michele De Lucchi, sottolinea la
forte identità indipendente del
Museo all'interno della struttura
e, al contempo, simboleggia
metaforicamente un passaggio
tra presente e futuro, la distanza
tra il mondo dei consumi e quello
della conservazione. Il concetto
espositivo del TDM si fonda sulla
riflessione del design italiano non
solo da un punto di vista tecnico,
progettuale ed estetico –
elementi che lo trasformerebbero
in un museo di “nicchia” - ma

anche approfondendo il contesto
storico, sociale e l'elemento
umano che lo caratterizza. La
storia del design é strettamente
correlata alla società ad esso
contemporanea e alle relazioni
umane che vi intercorrono.
Costante del museo l'accento sul
rapporto contesto–oggetto e
sull'eterno
legame
artefunzionalità-design.
L'osservazione degli oggetti,
inoltre, viene accompagnata dalla
definizione di persone, aziende e
valori che hanno caratterizzato il
nostro stile italiano nel mondo.
Attraverso le varie edizioni sfilano
i nomi delle società che hanno
fatto dell'industrial design il loro
strumento
di
affermazione:
Olivetti,
nel
campo
delle
macchine
da
scrivere
e
calcolatrici, Fiat – Alfa Romeo –
Lancia,
nel
campo
delle
automobili, Kartell, nel campo
dell'arredamento con materie
plastiche, Alessi, nel campo degli
accessori domestici, per citarne
alcuni. Altro elemento focale,
l'immedesimazione del visitatore
nel
ruolo
del progettista,
rivivendo i passaggi che dall'idea
conducono alla realizzazione degli
oggetti, diventati nel nostro
quotidiano di “uso comune”.

A cura della Dott.ssa Giuseppina Greci
http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum

2/3

Non tutti sanno che.....

TDM, il Museo del Design di Milano
Non tutti sanno che.....
La parola inglese “design”,
abbreviazione dell'espressione
industrial
design,
significa
“progettazione”,
sintesi tra
funzionalità ed estetica. Si tratta
di un processo articolato che
dalle prime fasi di generazione di
un'idea (o “concept design”)
giunge alla definizione finale di
un prodotto e alla sua
collocazione sul mercato. Nel
XIX secolo, l’industrial design
soddisfa l'esigenza di elevare,
soprattutto dal punto di vista
estetico, gli oggetti industriali
fabbricati in serie al livello di
quelli, più raffinati e costosi,
prodotti dall’artigianato artistico.
Quando un oggetto già esistente
viene solo “rivisitato” a livello
estetico,
senza
variazioni
tecniche
o
funzionali
significative, si parla di redesign
o styling. Fino agli anni Trenta,
in Italia il design viene
considerato “arte decorativa” e
solo nel secondo dopoguerra si
inizia a parlare di “progettazione
industriale”. La Vespa disegnata
da
Coraddino
D'ascanio,
prodotta dalla Piaggio nel 1945,
darà inizio all'era d'oro del
design italiano. La dicitura
"Made in Italy" è diventata negli
anni un vero e proprio brand, il
terzo al mondo per popolarità,
dopo Coca-Cola e VISA.

Red Elvis // 1962 // Courtesy The Brant Foundation,
Greenwich, CT, USA //
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts
Inc. by SIAE 2013
Fonte: www.museoscienza.org
Musei di design nel mondo. Suggerimenti:
•A Londra, Victoria & Albert Museum (http://www.vam.ac.uk/) e
Design Museum (http://designmuseum.org/)
•Design Museum di Holom, in Israele
(http://www.dmh.org.il/default.aspx).
•Vitra Design Museum di Basilea, (http://www.designmuseum.de/en/sprachmicrosites/italian.html)
•Museo del design industriale di Oslo
(http://www.visitnorway.com/it/Product/?pid=45429)
•Smithsonian Cooper-Hewitt , National Design Museum di New York
(http://www.cooperhewitt.org/)
•Designmuseo di Helsinki (http://www.designmuseum.fi/en/)
•Bauhaus-Archiv/Museum di Berlino
(http://www.bauhaus.de/index+M52087573ab0.html)

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 10
In copertina:
TDM, il Museo del Design di Milano
In sintesi, nessun ordinamento
cronologico o per autore: il museo
intende essere fortemente innovativo,
dinamico,
un
museo-laboratorio
capace di rinnovarsi ogni 12 o 18 mesi
nei temi, negli allestimenti e negli
oggetti. Duemila metri di spazi
espositivi e oltre quattrocento oggetti
del design internazionale, integrati,
all'occorrenza, con altri provenienti da
raccolte pubbliche e private e degli
archivi e musei presenti sull'intero
territorio nazionale, come lo Studio
Museo Achille Castiglioni. Una
collezione “infinita” che emoziona e
solletica nel visitatore il desiderio di
ritornare.
Nel corso degli anni, accanto alle
esposizioni temporanee annuali di
punta, il Museo ha sviluppato
un'offerta di ampio respiro, alternando
tributi a celebri personalità del mondo
dell'arte, dell'architettura e del design
– da pochi mesi si é conclusa la
personale dedicata a Gae Aulenti ed é
attualmente in corso la mostra
dedicata all'artista Piero Fornasetti – a
eventi espositivi legati a progetti
innovativi come l'attuale selezione di
oggetti, dal titolo RECUPERO, sul tema
dell'ecodesign e dell'autoproduzione,
organizzata in collaborazione con
“Artwo”, associazione impegnata in
percorsi formativi all'interno di
strutture di detenzione.

Sopra stand Kartell, Salone
Internazionale del Mobile 2013
Al centro: particolare della
mostra dedicata a Piero
Fornasetti
Sotto: particolare del percorso
espositivo de “La Sindrome
dell'influenza”

A cura della Dott.ssa Giuseppina Greci
http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum

3/3
La sesta edizione del TDM, inaugurata in aprile e
visitabile fino a febbraio 2014, ha per titolo “La
Sindrome dell'influenza”. Momento espositivo che si
snoda in tre parti, dal dopoguerra ai giorni nostri.
Ventidue designer internazionali dialogano all'interno
di un percorso ragionato di installazioni,
appositamente realizzate per l'occasione.
Assimilazione, curiosità, desiderio di confrontarsi con
linguaggi e culture sono elementi cardine del design
attuale, con l'intento di superare ciò che di meglio ha
prodotto il passato, in abbinamento alle tecnologie e
ai materiali artificiali o naturali dell'oggi.
“Le domande che ci siamo posti, nel momento in cui
abbiamo dovuto capire quale lato mostrare del
design, sono state semplici ma costitutive. Perché
esiste il design italiano? Che cosa lo nutre? Quali sono
state le condizioni che ne hanno influenzato gli
sviluppi? Come è arrivato a rappresentare un
fenomeno internazionale veicolando una identità
italiana? E quali sono le virtù italiane che il design
rielabora guardando alle grandi avanguardie?”
racconta il curatore Pierluigi Nicolin.
Nella prima sezione, intitolata all'invenzione del
design italiano, sono presenti dieci installazioni
dedicate a maestri degli anni Cinquanta-Sessanta, da
Vico Magistretti a Roberto Sambonet, da Carlo Scarpa
a Joe Colombo. Nella seconda sezione ad installazioni
dedicate ai maestri del dopoguerra -icone del design
radicale e non- si alternano schermi con interviste
capaci di evocare il design di quegli anni.
La terza sezione è dedicata ai nuovi brand del design
“made in Italy”, esposti all'interno di dodici enormi
teche bianche, che portano a conoscenza del
visitatore filosofia, strategia produttiva, immagine e
scelta del designer.
ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 11
IL DESIGN-ART: di Duccio Trassinelli
Con questa sezione del report si è voluto interrogare alcuni tra i maggiori
operatori nazionali ed internazionali del mondo dell’arte e della cultura,
al fine di lasciare loro esprimere un proprio personale punto di vista sulle
tendenze attuali del settore, le aspettative future.
*****
La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli
che spesso sia utile sentire voci diverse, per riconoscere meglio la propria.

Se riflettiamo brevemente su cosa è il design
dobbiamo fare riferimento sia alla post-rivoluzione
industriale, quando nacque la prima scuola di
design in Germania nella prima metà del ‘900 con
Walter Gropius, ma anche alle origini stesse
dell’uomo perché è identificato uomo nel momento
in cui questo animale ha dimostrato di possedere
una struttura morfologica e una intelligenza che gli
permetteva di disegnare ( vedi i tanti graffiti), di
progettare degli oggetti che gli semplificassero
razionalmente la vita, come ad esempio il più
semplice e il più rivoluzionario: la ruota. Quale
forma più perfetta, anche se estrapolata dalla
natura, poteva pensare l’uomo? Il cerchio come
disegno e la ruota come applicazione tecnologica è
forse il primo grande esempio di come una forma
possa razionalizzare e semplificare le azioni nella
vita dell’uomo. Tuttavia, come per tutte le cose non
sempre l’uso avviene in modo corretto, ciò accade
anche per il design quando esso diventa strumento
e disciplina in ambiti anche estremamente distanti
quali, ad esempio, le guerre o il consumismo
sfrenato. Tralasciando il disegno di una pistola o di
un cannone, oggetti creati esclusivamente per
uccidere altri uomini, pensiamo all’uso del design
come mezzo di induzione all’acquisto e al consumo,
cioè come espediente per convincere l’utente ad
A cura di Vernice Progetti culturali
http://www.ducciotrassinelli.com/index.html
www.verniceprogetti.it

1/2

un acquisto sfruttando una forma accattivante, magari convalidata da una griffe, anche se
l’oggetto in se stesso ha scarse o nulle funzionalità. Dopo gli anni ’60-’70 il design si è
spersonalizzato, a mio avviso perdendo in parte la sua matrice storica; oggi fa design una
marca e fa design un nome comese fosse una marca, ma non ci sono più i Castiglioni, i
Sottsass, gli Zanuso e con essi giovani emergenti, ecco perché forse vale la pena vedere il
design sotto nuovi aspetti. (Segue)
Duccio Trassinelli è nato nel 1945
a Firenze e vive a Greve in Chianti
Frequenta l'I.S.I.A. ( Istituto
Superiore di Disegno Industriale)
dove poi insegna Metodologia
della Progettazione per un decennio. Nel
1970 è fondatore dello Studio A.R.D.I.T.I. ,
incominciando ad interessarsi di design nel
campo dell'arredamento. Sviluppa con gli
altri componenti del gruppo una ricerca su
oggetti con caratteristiche formali originali
ed una nuova filosofia d'uso; alcuni di essi
sono poi presenti in numerose esposizioni
nazionali ed internazionali . Nel 1973 la
rivista Bolaffi Casa premia come "Design del
Mese " la poltrona Memoria ,prodotta da
Cassina nel 1972 . Eurodomus 1972, 15°
Triennale Milano , "Made in Cassina" ,
Triennale Milano 2008 , collezione
permanente
del
Museo
CASSINA.
Tra i primi a sperimentare la bassa tensione ,
proponendo lampade che non solo
illuminano, ma giocano con le superfici e lo
spazio; la lampada B.T. prodotta da SORMANI
nel 1972 è presente nella collezione del
MoMA, Museum of Modern Art , New York.
Cura gli allestimenti show-room CASSINA a
Milano e New York per presentazione
prodotti.

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 12
IL DESIGN-ART: di Duccio Trassinelli
Con questa sezione del report si è voluto interrogare alcuni tra i maggiori
operatori nazionali ed internazionali del mondo dell’arte e della cultura,
al fine di lasciare loro esprimere un proprio personale punto di vista sulle
tendenze attuali del settore, le aspettative future.
*****
La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli
che spesso sia utile sentire voci diverse, per riconoscere meglio la propria.

A cura di Vernice Progetti culturali
http://www.ducciotrassinelli.com/index.html
www.verniceprogetti.it

2/2

Da pochi anni la tendenza di alcuni designer è
la creazione di pezzi unici e semiartigianali a
metà strada tra arte e design. Questa
contaminazione, fortemente giusta per
rivalutare il design stesso, nasce dall’esigenza
del designer di riappropriarsi di un progetto e
far si che lo stesso parta da stimoli
intellettuali e funzionali non dettati da
precisa committenza. Un’altra ragione di
questa corrente è, a mio parere, l’attuale crisi
economica associata alla ricerca di una nuova
filosofia di vita con nuovi modelli esistenziali
che non siano legati al consumismo. Gli anni
del boom economico hanno incoraggiato
consumi spregiudicati e oggi siamo in uno
stadio di saturazione assoluta, oggi il mercato
ha necessità di beni reali e non fittizi.
Per quanto mi riguarda, dopo molteplici
esperienze anche di industrial design e dopo
aver affrontato produzioni eterogenee, ho
abbracciato
questa
nuova
tendenza
dedicandomi alle luci, settore che è stato il
primo con cui mi sono confrontato e che mi
ha permesso di entrare con alcuni pezzi nelle
collezioni permanenti dei più importanti
Musei come il MoMA, il Centro Pompidou e il
Vitra Design Museum.
Realizzare pezzi unici o piccole serie
semiartigianali stimola costantemente la
ricerca di tecnologie nuove comunque
autogestibili
e
soluzioni
alternative
avvicinandomi a materiali magari fino ad

allora non utilizzati. Mi permette di
sperimentare e di realizzare un oggetto
con caratteristiche uniche e con un
valore aggiunto; il farlo poi in maniera
quasi artigianale, penso sia utile a
riscoprire il connubio tra tradizione e
creatività, tipiche del nostro Paese e
che possono essere il motore di una
sana rinascita.

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 13
Casi Seriali: dal concetto di mobili a quello di “équipement”
Principalmente il Design è innovazione di idee e solitamente “l'idea più semplice è
anche la migliore”
(cit: Bruno Munari ndr)

La vita di un essere umano è
caratterizzata da tappe più o meno uguali
per tutti: istruzione, sport, famiglia,
lavoro, casa. Ed è proprio in quest'ultima
che il lavoro degli architetti e dei designer
si è impegnato oramai da secoli per
renderla accogliente e spaziosa: da
sempre l'accrescimento di una famiglia
porta all'acquisto di una nuova casa o di
nuovo mobilio per rendere più funzionale
l'arrivo di una due o più piccole nuove
persone. Si può dire che la casa sia teatro
di vita quotidiana, accompagna infatti
nella crescita tutti i membri di una
famiglia fotografandone i ricordi dentro
alle pareti, perchè allora non darle la
giusta importanza che merita? Sin dai
primi anni del '900 ci si è posti il
problema dell'adeguamento dello spazio,
sostituendo ai mobili barocchi e oggi
considerati “d'antiquariato” soluzioni
modulari semplici e minimali: questo è
ciò che si propose Le Corbusier
(all'anagrafe Charles-Eduard Jeanneret)
celebre architetto d'inizio secolo. Invece
di “mobili”, parola che per il Maestro
suonava come “qualcosa di vago e
trascurato”, Le Corbusier parlò di
“équipement”: un'equipaggiamento per la
casa, che diveniva così “macchina da

abitare”, qualcosa che regolasse,
dividesse, , standardizzasse lo spazio
delle grandi costruzioni in cemento
armato di quegli anni, senza
appesantirne ulteriormente la struttura
con muri di divisione delle stanze.
La prima presentazione di questi
“casier standard” fu all'"Exposition
Internationale des Arts Décoratifs et
Industriels Modernes" a Parigi nel
1925, nel suo "Pavillon de l'Esprit
Nouveau". Le Corbusier presentò una
casa suddivisa solo da questi
contenitori modulari di forma
rettangolare con funzione di credenze,
armadi, divisori componibili realizzati
in metallo, invece che in legno, da
aziende produttrici di mobili per
ufficio. Il pubblico di quegli anni però
non apprezzò molto l'idea considerata
bizzarra ed esteticamente sgradevole
non dandole il successo che meritava,
successo che è arrivato sotto forma di
ispirazione in tempi più recenti con il
minimalismo nell'arredo d'interni, la
filosofia oggi preferita dai designers di
tutto il mondo; oppure con la
rivisitazione dei “casier standard”
proposta da Cassina, importante
azienda produttrice di mobili italiana.

Le Corbusier, pseudonimo di
Charles-Edouard Jeanneret-Gris
(La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre
1887 – Roquebrune-Cap-Martin,
27 agosto 1965), è stato un
architetto, urbanista, pittore e
designer svizzero naturalizzato
francese. Tra le figure più
influenti della storia
dell'Architettura, viene ricordato
– assieme a Ludwig Mies van der
Rohe, Walter Gropius, Frank Lloyd
Wright e Alvar Aalto – come
maestro del Movimento
Moderno. Pioniere nell'uso del
calcestruzzo armato per
l'architettura, è stato anche uno
dei padri dell'urbanistica
contemporanea. Membro
fondatore dei Congrès
Internationaux d'Architecture
moderne, fuse l'architettura con i
bisogni sociali dell'uomo medio,
rivelandosi geniale pensatore
della realtà del suo tempo.
In alto casier standard salone d'automne, al centro casier
standard cassina, in basso casier standard le corbusier.
Fonte: www.waitfashion.com

A cura della Dott.ssa Benedetta Burroni
ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 14
Collezionisti: Intervista a Giuseppina Panza
“La Villa di Varese è stata la nostra casa, la ragione e lo scrigno perfetto per la collezione di nostro padre”
La rubrica “Collezionisti” è dedicata ad
approfondire, di volta in volta, il pensiero, le
scelte e le opere dei principali collezionisti
d'arte contemporanea del territorio
nazionale.
IDENTIKIT
Nome e cognome: Maria Giuseppina Panza
Luogo e data di nascita: Milano, 29 dicembre
1958
Città di residenza: Milano
Attività lavorativa: Direttore della Collezione
Panza
Stato civile: Coniugata con Gabriele Caccia
Dominioni; 3 figli, Chiara di 30 anni, Pietro
di 28 anni e Giulia di 22 anni.
Prima opera acquistata: Un "cubetto" di
Stuart Arends

Giuseppina, sei figlia del Conte mecenate
Giuseppe Panza di Biumo. Che tipo era
tuo padre e quanto c’è di autobiografico
nella sua celeberrima raccolta avviata,
negli Anni Cinquanta, legando la sua
abitazione di Varese, Villa Panza, alla
propria
collezione
d'arte
contemporanea?
Sono la secondogenita ed unica figlia
femmina di un nutrito numero di figli
(cinque) di Giuseppe e Giovanna Panza.
Mio padre era un uomo unico, taciturno e
meditativo, ma anche allegro e divertente
quando era con noi. Era un uomo che
parlava poco ma, quando lo faceva, era
chiaro e semplice.
A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone
www.fondoambiente.it

Giuseppina Panza
Foto credit Enrico Minasso, Acqui Terrne

Sapeva esattamente cosa doveva dire e
non aveva bisogno di tante parole inutili.
Era un papà affettuoso, forse non tanto
presente come noi avremmo voluto
(soprattutto per i tre fratelli più piccoli)
però, quando avevamo bisogno, lui era lì.
Dovevamo essere noi ad andare da lui,
quindi difficile per dei bambini e degli
adolescenti ma fantastico per noi adulti.
Tutta la sua collezione ed il suo
collezionare ruotano intorno alla casa di
Varese, il luogo che lui ha amato più di
ogni altro. Lo diceva sempre che si era

sentito in perfetta sintonia con
quella casa e con quel giardino fin
dalla prima volta, all’età di nove
anni, che andarono a vederla
(ancora prima che mio nonno la
comprasse). Questo amore poi è
durato tutta la vita: le opere che
comprava erano pensate per quegli
spazi, per quelle stanze, per quella
luce unica che ancora oggi avvolge
quella casa. Proprio negli ultimi
anni si divertiva a fotografare i cieli
ed i tramonti che vedeva dalla
finestra del suo studio ed amava
passeggiare per le sue stanze e per
il suo giardino. Anche se la casa era
diventata del FAI, nel suo cuore era
sempre sua.
Di quanti pezzi è composta oggi la
raccolta che trova posto a Villa
Panza? Che tipo di rapporto lega le
opere allo spazio?
Al FAI sono state donate circa 200
opere, in fasi successive per
ripensamenti e spazi vuoti che
andavano riempiti. Tutte le opere
sono state scelte da mio padre e
posizionate secondo sua volontà.
Tutta l’esposizione ruota intorno
alle sue due grandi passioni: la luce
e il colore. Facendo la visita nella
Villa ci si rende conto di questo e lo
si percepisce molto bene specie

1/3

F.A.I - Fondo ambiente italiano
Promuovere un turismo di
qualità, permettendo agli italiani
di scoprire l’unicità del nostro
Paese e le straordinarie bellezze
del patrimonio artistico e
naturalistico mondiale. E' questo
uno degli obiettivi più importanti
del FAI che, nell'ottica di
diffondere la conoscenza e
l'amore per la bellezza, offre agli
italiani e agli
stranieri una
serie
di
opportunità in
Italia e nei più
affascinanti
Paesi
del
mondo.

quando si arriva nei rustici con
le opere al neon molto
colorate e negli ambienti sitespecific. E' un tipo di arte
complessa ed emotivamente
travolgente,
ma
bisogna
lasciarsi travolgere ed io credo
che questo avvenga solo alla
fine del giro, per questa
ragione
bisognerebbe
ritornare all’inizio per poi
capire il tutto. Come si sa gli
artisti esposti sono quasi tutti
americani (con qualche rara
eccezione di italiani), sono

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 15
Collezionisti: Intervista a Giuseppina Panza
“La Villa di Varese è stata la nostra casa, la ragione e lo scrigno perfetto per la collezione di nostro padre”
artisti che ancora non tutti
conoscono, eccetto quelli nell’ala dei
rustici, e non più tanto giovani. Più
che collezionare artisti giovani come
età, mio padre sceglieva degli artisti
che erano ancora sconosciuti. Per lui
collezionare era un lavoro: l’arte
andava cercata, capita, amata. A lui
piaceva studiare le opere e
sviscerarle fino nel loro intimo più
profondo. L’opera non doveva
svelargli tutta se stessa subito, ma
continuare a parlargli anche dopo
anni, il dialogo doveva essere
continuo. In questo modo ha sfidato
le mode e le critiche, spesso a
ragione. Biumo è sempre stata la
ragione del suo collezionare, lo
scrigno perfetto per esporre le sue
opere. La casa era sempre in
mutamento e questo era per tutti noi
un’avventura,
una
sfida,
un
immergersi
in
emozioni
ed
esperienze sempre nuove. Oggi la
casa è più ferma, come sospesa,
senza tempo, ma il FAI la tiene viva
con mostre ed avvenimenti sempre
diversi.
Tu avverti un senso di responsabilità
personale nei confronti della
Collezione e di Villa Panza?
La Villa è stata la nostra casa e la
passione di nostro padre, è una parte
di noi, ed anche se fisicamente non ci

appartiene più affettivamente noi le
apparteniamo ancora. Perché è difficile
staccarsi da qualcosa che si ama. Mia
madre ed io siamo le più coinvolte: lei
perché ha ereditato la parte che
spettava a mio padre di controllo su
quello che vi viene fatto, ed io perché
nominata nel gruppo dei garanti come
membro della famiglia. Io lavoro anche
nella "Panza Collection", mi occupo
della gestione e delle pubbliche
relazioni, insieme a mia cognata, ad
una mia cugina e a mio figlio.
Oltre che a Villa Panza, dove trova
posto oggi la vostra Collezione?
La collezione si trova in varie istituzioni:
in Italia a Varese e a Sassuolo nel
Palazzo Ducale, all’estero invece al
MOCA di Los Angeles, al Guggenheim di
New York, all’Albright-Knox di Buffalo,
all’Hirshhorn di Washington, al
SFMOMA di San Francisco e al Museo
Cantonale di Lugano. La prima parte del
nostro archivio è ora al Getty Institute
di Los Angeles.

A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone
www.fondoambiente.it

2/3

David Simpson - Alchemical Origins (First of triptych), 1992, Silver Pearl (Second of
triptych), 1992, Lockdown-Stainless Steel (Third of triptych), 1992, Gold Violet Shift, 1992
- FAI Fondo Ambiente Italiano, Villa e Collezione Panza, Varese, Donazione 1996.
Foto credit Alessandro Zambianchi - Simply.it, Milano - FAI - Villa Panza, Varese

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 16
Collezionisti: Intervista a Giuseppina Panza
“La Villa di Varese è stata la nostra casa, la ragione e lo scrigno perfetto per la collezione di nostro padre”
Quali sono, secondo te, le maggiori
difficoltà che si incontrano, in Italia, nel
concedere un prestito a lunga durata
oppure nel mettere a disposizione le
proprie opere, sotto forma di
donazione, di qualche Istituzione?
Mio padre ha sempre desiderato che la
nostra casa e le sue opere potessero
essere viste anche da altri. Per anni,
quando la casa era ancora un’abitazione
privata, abbiamo vissuto con visitatori
che arrivavano inaspettatamente, da
tutto il mondo. Poi, man mano che essa
cresceva, è subentrata la necessità di
farla vedere a più persone. I depositi in
casa erano diventati un problema quindi,
dopo le prime vendite, arrivarono i primi
prestiti a lungo termine. Il primo fu per
l'allora costruendo Museo di Rovereto
diretto dalla Dottoressa Belli. Fu un
fantastico comodato che durò per più di
dieci anni, speriamo di poterlo ripetere
con la Dottoressa Collu. Poi fu la volta
del prestito per cinque anni al Palazzo
Ducale di Gubbio, voluto dall’allora
soprintendente Dottoressa Caterina Bon
Valsassina, alla sua scadenza non fu
rinnovato anche per un cambio di
direzione
e
quindi
di
gusto.
Sassuolo,
prima
di
donare
definitivamente le opere, fu un
comodato voluto, anche qui, dall’allora
soprintendente di Modena, il Dottor
Filippo Trevisani.
A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone
www.fondoambiente.it

James Turrell - Sky Window I , Varese
1976 - The Solomon R. Guggenheim
Foundation, New York - Collezione Panza,
Dono 1992, prestito permanente a FAI Fondo Ambiente Italiano. Foto credit
Alessandro Zambianchi - Simply.it, Milano
- FAI - Villa Panza, Varese

Ma non dimentichiamoci di Rivoli e di
come, all’ultimo momento, la città
cambiò idea per pressioni sia
politiche che di alcuni artisti italiani
contrari ad avere opere americane
nella loro città (avrebbero ora tutta
la collezione del MOCA, una serie di
capolavori che tutto il mondo ci
invidierebbe). L’Italia è un paese
difficile dove si costruiscono musei
per l’arte contemporanea senza che
abbiano una collezione, dove si lascia
che le maggiori collezioni vengano
vendute all’estero oppure, quando
vengono donate, finiscono negli
scantinati o in un angolo per
mancanza di spazio e di interesse. I
musei potrebbero trarre grandi
benefici dalle donazioni e dai prestiti,
diventerebbero competitivi con
quelli all’estero e potrebbero
usufruire di opere per mostre e
scambi.
Quale è il futuro della Collezione e di
Villa Panza? E i nuovi progetti che
state realizzando?
La collezione è finita con la morte di
mio padre, mia madre non se la
sente di continuare da sola anche per
il gran numero di opere ancora
presenti e da gestire.
Noi continuiamo a curarla, a
promuoverla imprestando opere a
mostre.

3/3

Non è facile, sia per il momento di
grande crisi in cui ci troviamo, sia
per la qualità delle opere così
diverse dal gusto comune.
Però, nonostante tutto, tra pochi
giorni inaugureremo un prestito a
lungo termine con la Come Next di
Lomazzo (poche opere per volta
cambiandole di anno in anno), un
centro studi gestito dalla Camera di
Commercio di Como. Poi a Venezia,
a Febbraio, inaugureremo a Ca’
Pesaro la prima grande mostra
dedicata a mio padre ed alla sua
collezione: un viaggio all’interno
della sua storia, dei suoi grandi
amori passati e recenti sperando
che questo assaggio della sua arte
possa far capire quanto studio,
amore, pazienza e passione vi si
possano trovare. Da noi a Varese
inoltre, a fine mese, si inaugurerà
una mostra dedicata a Robert Irwin
e James Turrell con opere ed
installazioni
nuove
che
si
affiancheranno a quelle già presenti
nella Villa. Sarà emozionante riavere
questi due uomini, così importanti
per mio padre, insieme a Biumo. E'
stato proprio grazie a Irwin che
papà scoprì "gli artisti della luce" di
Los Angeles, da lui tanto amati.

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 17
Creathead: La creatività che fa Community
Creathead è una community on
line , il luogo virtuale ideale, una
finestra sul “mondo” per
persone, agenzie e aziende che
ruotano nel mondo della
creatività per farsi conoscere e
per promuovere la propria
attività.
Per entrare a far parte della
Community
è
sufficiente
iscriversi
gratuitamente
e
allestire la vetrina con i propri
migliori lavori e i dati che
permetteranno
di
essere
facilmente contattati.
Un numero crescente di utenti si
sta radunando
intorno
a
Creathead. I numeri parlano
chiaro: più di 25.000 gli iscritti tra
creativi, agenzie e aziende
provenienti da tutto il Mondo,
che operano nel campo della
comunicazione e della creatività,
con oltre 4 milioni di visite alle
vetrine.
Il segreto di tanto riscontro?
Ogni ricetta vincente è fatta di
più ingredienti… Creathead è il
filo conduttore che porta dal
produttore (di creatività si
intende!) al consumatore. 35.000
aziende sono costantemente

informate dei movimenti della
Community: visitano le vetrine,
cercano nuove collaborazioni e
nuove soluzioni comunicative. Si
affidano a Creathead come nuovo
“motore di ricerca” specializzato in
materia, per soddisfare le loro
esigenze di creatività. Linfa vitale
per la Community sono i contest
creativi. Il loro obiettivo consiste
nell’offrire ai creativi opportunità di
lavoro e di confronto coniugate ad
una possibilità di guadagno.
Lanciando una gara creativa con
Creathead le aziende possono
realizzare campagne pubblicitarie,
video, spot, loghi, progetti, naming,
packaging e molto altro ancora…

1/2

Antonio Leo Fotografo
Italy > Lecce
http://www.creathead.it/italian/creativi
/fotografo/lecce/42608/antonio-leolecce

Francesca Cattozzo
Interior Designer
Italy > Bologna
http://www.creathead.it/italian/creativi
/interiordesigner/bologna/3058/francescacattozzo

M.Peraita Artista
Spain > Madrid
http://www.creathead.it/itali
an/creativi/artista/madrid/44
179/mperaita

www.creathead.it info@creathead.it; Tel: 02.8435443
A cura del Dott. Paolo Ceccherini, in collaborazione con la Dott.ssa Federica Bocchino

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 18
Creathead: La creatività che fa Community
Le realtà aziendali che ricorrono alle
gare creative su Creathead sono le
più disparate. Solitamente si tratta di
multinazionali
alla
ricerca
di
innovazione e opportunità, ma si
stanno avvicinando sempre più a
questa modalità anche le piccolemedie imprese, gli enti e le
associazioni.
Grandi nomi quali il Comitato
Centrale
per
l’Albo
degli
Autotrasportatori, la Fondazione
Arena di Verona, Microsoft, Bosch,
Wacom, OKI, Mars, Blu, Alphabet
BMW, Psion, NoLimits, Tombolo
Talasso Resort, TS Packaging ed altre
importanti realtà hanno già lavorato
con Creathead ottenendo grandissimi
risultati.
Creathead è accattivante, creativa e
dinamica, ma soprattutto funzionale,
pratica e ricca di informazioni. È il
portale che vede in primo piano la
creatività nelle sue più infinite
sfaccettature:
una
piattaforma
dedicata a tutti gli operatori della
creatività e agli utenti che godono
delle opportunità, delle informazioni
e delle occasioni che, ogni giorno,
mette a disposizione nelle sue
pagine.
Immagini, video e parole: un mosaico
di comunicazione, pubblicità e
marketing che inonda il portale di
arte e creatività.

2/2

Paola Di Serio
Italy > Matera
http://www.creathead.it/italian/creativi
/interior-designer/matera/9288/paoladi-serio

Elisa Colombano
Italy > Cuneo
Interior Designer
http://www.creathead.it/italian/
creativi/interiordesigner/cuneo/42067/elisacolombano

http://www.creathead.it/ info@creathead.it Tel: 02.8435443
A cura del Dott. Paolo Ceccherini, in collaborazione con la Dott.ssa Federica Bocchino

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 19
L’arte per la lavorazione del ferro: Kostas Fosteris

«Kostas Fosteris è nato ad Atene nel 1953
dove vive e lavora.
Si laurea in architettura a Firenze dove vive
dal 1971 al 1983 con Adolfo Natalini con una
tesi sull’architettura e comportamento. La
sua è una storia di famiglia legata alla
lavorazione del ferro,da tre generazioni, e
una vocazione a seguire le vicende dell’arte
contemporanea con passione e curiosità .
Kostas Fosteris è un personaggio anomalo,in
cui gli stimoli e le diverse anime della sua
formazione culturale e professionale
concorrono a definire la figura di un artista
che non dimentica le regole dell’architettura.
Le sue opere si caratterizzano per la sintesi
creativa di arte e tecnica e per l’estrema cura
del dettaglio e dell’invenzione. Ha esposto in
numerose mostre n Grecia e all’estero.

Whitford Fine Art è una delle più
importanti gallerie d'arte internazionali
di Londra, specializzata in pittura del
20th Century francese, britannica e la
scultura, con particolare attenzione per
il cubismo, il Modernismo e Pop Art.
Fondata nel 1973 da Adrian Mibus e
Louise Whitford, la galleria offre quasi
40 anni di esperienza per l’acquisto, la
vendita e la consulenza su opere d’arte.
Whitford Fine Art partecipa a fiere
d'arte internazionali a Londra, Bruxelles,
New York e Palm Beach ed è membro
della Society of London Art Dealers.

“L’opera d’arte è un enigma che vive
e risiede nel limite tra presenza e
assenza,che racconta viaggi in luoghi
lontani,metamorfosi poetiche.
Questo lavoro che presento è una
scultura che si priva del suo peso
anche quando l’incontro con la sua
materialità sembra essere più forte
perché è attratta continuamente dai
richiami che provengono dai luoghi
del vuoto.
Per questo la scultura non si
incontra mai con il pavimento lungo
il suo percorso,a volte si avvicina e a
volte si allontana da esso.
Quello che la scultura non può
accarezzare oltre i limiti della sua
forma può abbracciarlo con la sua
presenza.”
Kostas Fosteris

Web Source:
http://www.whitfor
dfineart.com/

Kostas Fosteris: Consolle 2005 Ferro martellato
1,60 x 60x74cm Pezzo unico esposta alla Whitford
Fine Art

A cura della Dott.ssa Paola Gribaudo
http://paolagribaudo.org/

http://paolagribau
do.org/

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 20
ART 7 ARTS presenta:
TRACES un viaggio tra arte, design e architettura
Se volessimo definire con
un'unica parola arte, design e
architettura non potremmo
che
usare
TRACES,
un
percorso, un viaggio, tracce
d'Italia che ci guideranno in
questa esposizione innovativa
e unica che avrà luogo nel
magnifico contesto di Palazzo
Bocconi, in corso Venezia 48 a
Milano, sede di Azimut
Consulenza Sim Spa – sede di
area- , una delle più
grandi
realtà finanziarie
indipendente nel mercato
italiano. Lo scopo dell'evento
sarà quello di farci scoprire il
panorama dell'arte italiana
contemporanea seguendo le
tracce delle 7 arti che, in
un'esperienza non soltanto
visiva,
cercheranno
di
coinvolgere tutti i nostri sensi
per avvolgerci in un abbraccio
di emozioni, dove verrà
appagata la nostra vista, il
nostro udito e il nostro gusto
più raffinato.
Ad accoglierci, nell’androne
esterno tra un romantico
giardino e le arcate del
colonnato un’installazione di
Maria Aminta Daniele e Giulio
Volpe dove suono e video
proietteranno allo spettatore

A cura della Dott.ssa Grisca Grava

tutta la carica emozionale e lo
spirito unico di Traces che
aprirà un percorso astratto,
materico
con
le
opere
ntrospettive che troveremo al
piano terra
di
Barbara
Colombo. Le innovazioni e
dinamismi
di
Riccardo
Gusmaroli e le sperimentazioni
delle superfici impregnate di
energia e colore di Davide
Nido, artisti che uniscono
tecnica e novità, grazie anche
all’utilizzo di materiali non
convenzionali come la colla a
caldo, polveri di materiale
ferroso, carta di riso e tela che
creano
forme
dissolute,
macchie di colore che liberano
l'occhio dello spettatore da
ogni freno interpretativo. Non
manca la poesia e il
romanticismo di Tania Peli in
cui le realizzazioni in ceramica
e la manualità artigianale
dell’artista si confronta con
l’antica tecnica giapponese
“raku”. Passeggiando per il
terzo piano Pier Paolo Maggini
renderà protagoniste ombra e
solitudine, folle indistinte di
persone, di “signori nessuno”
dove non si distingueranno
volti ma masse di macchie e
pixel di colori.

1/2
Poco più avanti colpiscono anche le
opere dello scultore Massimo De
Caria che, partendo da una porzione
limitata di materia dove il residuo è
posto a reggere una tensione che
non potrebbe nel suo piccolo
sostenere, invita gli ospiti di Traces a
completare
attorno
questo
frammento la figura costruendo una
forma.
Niente è lasciato al caso e, dopo
questo tripudio di colori e forme,
scopriremo con Gloc Digital Art la
fusione perfetta tra fotografia e arte
digitale fino ad arrivare al terzo
piano,
dove
le
tracce
si
ramificheranno.
Qui cinque splendidi salottini saranno
la casa di Vincenzo Pazzi, Alessio
Girella, Gian Piero Gasparini, Claudia
Scarsella e No Curves, che
rivisiteranno, passando dalla tecnica
più tradizionale all’inconsueta “tape
art”, un pilastro del disegno e della
pittura : il ritratto, sguardi intensi e
allusivi o stolti e inespressivi, visi
talmente noti da risultare ai nostri
occhi irreali.
Passeggiando per il terzo piano Pier
Paolo Maggini renderà protagoniste
ombra e solitudine, folle indistinte di
persone, di “signori nessuno” dove
non si distingueranno volti ma masse
di macchie e pixel di colori.
ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 21
ART 7 ARTS presenta:
TRACES un viaggio tra arte, design e architettura

2/2

L’arte contemporanea è stata
fondamentale, specie con le
avanguardie, nel suggerire al lavoro
dell’architetto
un
approccio
artistico, Traces vuole far trasparire
il concetto in cui arte e architettura
sono più che mai vicine, ed è grazie
a Urban Group e Metrogramma, due
studi di architettura milanesi che si
occupano di progetti urbani,
industrial design e architettura
d’interni che, nella sala conferenze
del quarto piano, potremmo
assistere ad un intervento dove
Architetto e Critico d’Arte ci faranno
riflettere sulla relazione tra questi
due mondi e le opere fotografiche di
Alessio Belloni, artista che lavora
nella città e nel paesaggio con un
atteggiamento
fortemente
progettuale che mira a costruire
spazi
architettonici
utopici,
accompagneranno questa relazione.
Dal 27 Novembre 2013 al 3
Dicembre 2013 in Corso Venezia 48
a Milano, Azimut Consulenza Sim
Spa – sede di area- Art7Arts
associazione culturale no profit e
mARTina art advisor faranno vivere
un’esperienza
artistica
incomparabile che farà perdere lo
sguardo ed esplorare con la mente
spazi urbani, architettonici ed
artistici.

A cura della Dott.ssa Grisca Grava

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 22
“Reaching art” è la rubrica in
collaborazione con Artribune, dedicata ad
un approfondimento sul pensiero e le
opere degli artisti esposti nelle principali
mostre
organizzate
sul
territorio
nazionale.
Questa settimana:
Francesco Clemente: Frontiera di
immagini
Palazzo Sant’ Elia, Palermo
24 novembre 2013 – 2 marzo 2014
Francesco Clemente (Napoli, 1952)
incentra il proprio lavoro sulla citazione
di elementi iconografici di paesi lontani,
sottoposti a variazioni e innesti con
immagini e simboli della tradizione
mediterranea, della cultura classica e di
quella contemporanea dei mass media.
Oriente e Occidente, Nord e Sud del
mondo, civiltà antiche e pensiero
moderno si mescolano e si confondono
nelle opere dell’artista all’interno di una
ricerca che molto condivide con la storia
e l’identità culturale stessa della Sicilia,
formatasi
attraverso
conquiste,
invasioni e il confronto stringente tra
popoli e civiltà, diversi per provenienza,
etnia, tradizioni e religione. Il percorso
espositivo nei prestigiosi saloni di
Palazzo sant’Elia segue la riflessione
dell’artista e il suo procedere per cicli
successivi di lavoro, nei quali i lunghi
soggiorni in India e i viaggi in Europa, nei
Caraibi, Egitto, Sud America, Giamaica

Place of Power I, 1989, cm. 213,36x340,36; pigmenti su tela

danno vita a un vocabolario costantemente in divenire. Un
grande laboratorio di ideogrammi ed emblemi apotropaici, in cui
gli opposti convivono, di simbologie e associazioni, spesso messe
in scena dall'artista attraverso il proprio autoritratto, che dalla
fine degli anni ‘70 costituisce la cifra della sua poetica. Tra le
opere presenti in mostra: “Place of Power I”, ispirato alle
camere funerarie della Valle dei Re, visitate dall'artista a fine
1986; i quadri della serie “Tandoori Satori”, che coniugano il
Buddismo Zen e la cucina dell'Asia meridionale con le
stilizzazioni underground della New York Anni Ottanta, segnata
dalla pittura di Keith Haring.

A cura di Claudia Giraud
www.artribune.com

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 23
Il calendario delle Aste della settimana di ArtsLife
18 Novembre – 24 Novembre 2013
18 novembre
Piasa Parigi Philolaos (1923 - 2010), Sculture e mobili
Sotheby's Parigi Dipinti e sculture orientali e arte islamica
Wannenes Genova Gioielli e orologi
Wannenes Genova Argenti icone e arte russa
Wannenes Genova Maioliche e porcellane
19 novembre
Artcurial Parigi Gioielli e Orologi
Bonhams Londra Orologi
Bonhams Londra Arte moderna inglese e irlandese
Bonhams Londra Stampe
Bonhams New York, Dinosauri e fossili
Christie's Londra Interni (anche il 20)
Christie's New York Arte Latino Americana (anche il 20)
Dorotheum Vienna Antiquariato e Dipinti
Piasa Parigi Fotografia antica, moderna e contemporanea
Sotheby’s Londra Arte irlandese e inglese
Tajan Parigi Fotografia Collezione Buhl
Wannenes Genova Maioliche Rinascimentali
Wannenes Genova Arredi e arti decorative
20 novembre
Bonhams Londra Arte Moderna inglese e irlandese
Bonhams Londra Mobili inglesi
Christie's Amsterdam Arte antica e del XIX secolo (anche il 21)
Christie's Londra Manoscritti e libri
Christie's Londra Collezione Mrs T.S. Eliot
Christie's Londra Arte marittima
Christie's Londra Arte moderna inglese e irlandese
Dorotheum Vienna Monete, medaglie e carta moneta (anche il 21)
Piasa Parigi Lettere e manoscritti autografati
Sotheby's Londra Dipinti europei del XIX secolo

www.artslife.com
A cura di ArtsLife, portale di critica ed economia dell’arte

Sotheby's New York Arte Latino Americana
Tajan Parigi Fotografia
Tajan Parigi Arte Contemporanea
21 novembre
Bonhams Londra Ritratti
Christie's Londra Arte moderna inglese e irlandese (Day Sale)
Christie's Londra Arti decorative e design
Galleria Pace Milano, Asta d'arte moderna e contemporanea
Phillips New York Arte Latino Americana
Sotheby's New York L'arte dell'Automobile
22 novembre
Bloomsbury Londra Fotografie e fotolibri
Christie's Hong Kong Vini (anche il 23 e il 24)
Dorotheum Vienna Onoreficenze e decorazioni
23 novembre
Blindarte Napoli Collezione d'arte della Tirrenia
Christie's Hong Kong Arte asiatica del XX secolo e contemporanea (Evening
Sale)
Dorotheum Praga Arte e antiquariato
Dorotheum Praga Oggetti in vetro
Meeting Art Opere dell'arte Moderna e Contemporanea
Sotheby's New York Oggetti realizzati dai designers Jonathan Ive e Marc
Newson
24 novembre
Blindarte Napoli Arte Moderna e Contemporanea
Blindarte Napoli Oggetti d’arte, gioielli e orologi
Blindarte Napoli Dipinti Antichi, XIX-XX secolo
Christie's Hong Kong, Arte contemporanea asiatica (Day Sale)
Meeting Art Opere dell'arte Moderna e Contemporanea

www.artslife.com/tv
ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 24
Banca MPS presenta:
Arte, Cultura e Creatività Al Tempo Della Crisi

Banca Monte dei Paschi di Siena
Arte, Cultura e Creatività al Tempo della Crisi
La classificazione delle industrie culturali
Economia, creatività e cultura al tempo della crisi
I numeri della cultura in Italia
Il crowdfunding come finanziamento alternativo

…Il potere non è nella
forza, ma nella
conoscenza…
A. Gramsci

Interverranno:
Francesco Fanti, Responsabile Area Private Banking, Banca Monte dei
Paschi di Siena
Paolo Cuccia, Presidente Gambero Rosso Holding S.p.A. (Gambero
Rosso), Presidente Artribune s.r.l.
Paola Gribaudo, Curatore editoriale, Chevalier de l’Ordre des Arts et
des Lettres
Luca Fiorito, Docente di Economia, Università degli Studi di Palermo
Paolo Ceccherini, Area Research e Investor Relations, Banca Monte
dei Paschi di Siena
Al termine del convegno seguirà un brindisi di saluti

Venerdì 13 Dicembre 2013
ore 6:00 p.m.

Luiss Guido Carli
Viale Pola 12 Roma- Aula n. 13
Info: 0577-298424

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 25
Gli Appuntamenti In Evidenza Della Settimana

“Se sapessi raccontare una storia con le parole non avrei bisogno di trascinarmi dietro una macchina fotografica”
Lewis Hine

LEWIS HINE
Costruire una nazione.
Geografia umana e ideale.
20 Novembre 2013 - 02 Febbraio 2014
CMC - Centro Culturale di Milano, via Zebedia 2

Lewis Hine - Operaio addetto al gancio sull’Empire State Building
New York, 1931, foto dalla serie Empire State Building

www.clponline.it

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 26
…nel prossimo numero…

The Art of Automobile
Sotheby’s: 1955 Lincoln Indianapolis Concept Car

Traguardo bandiera a scacchi

ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013

pag. 27
CONTATTI
Responsabile Area Pianificazione Strategica, Research & Investor Relations
Alessandro Santoni, PhD
Email: alessandro.santoni@banca.mps.it
Tel:+39 0577-293753

Autori della Pubblicazione
Paolo Ceccherini
Responsabile Art Weekly Report
Email: paolo.ceccherini@banca.mps.it
Tel:+39 0577-29-8424

Si ringrazia, il Dott. Simone D’Onofrio e il Dott. Claudio Coniglio per la preziosa collaborazione alla realizzazione del report
I grafici sono frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste e dai principali infoprovider.

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DISCLAIMER: La presente analisi è stata predisposta esclusivamente a fini d’informazione. Il presente documento non costituisce offerta o invito alla
vendita o all’acquisto di titoli o di qualsivoglia altro bene, esercizio o attività in esso descritti, né potrà costituire la base di alcun contratto. Nessun
affidamento potrà essere fatto per alcuna finalità sulle predette informazioni. Banca Monte dei Paschi non ha provveduto a verifica indipendente delle
informazioni e non intende fornire alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, in merito all’accuratezza o completezza delle informazioni
contenute nel presente documento. Nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, la Società (inclusi suoi amministratori, partner, dipendenti, consulenti o
altri soggetti) declina ogni responsabilità in relazione a qualsivoglia informazione ovvero omissione di cui al presente documento, ovvero all’eventuale
affidamento che possa esservi fatto da alcuno. Banca Monte dei Paschi non si assume alcun impegno a fornire al destinatario alcun accesso ad
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utilizzate senza il previo consenso di Banca Monte dei Paschi. La ricezione delle presenti informazioni da parte di qualsivoglia soggetto e le informazioni
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soggetto da parte di Banca Monte dei Paschi. In nessuna circostanza, Banca Monte dei Paschi, ovvero qualsivoglia azionista, controllata o dipendente della
stessa, potrà essere contattato direttamente in relazione alle presenti informazioni.
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  • 1. …“Arte e Design”… 18 Novembre 2013 n.179 Area Research e Investor Relations Monte dei Paschi di Siena Gae Aulenti www.fondazionemaxxi.it Seguici anche su
  • 2. Nero su Bianco Prevedibilità dell'oggetto, imprevedibilità della vita. Paulo Mendes da Rocha Paulo Mendes da Rocha (Paulo Archias Mendes da Rocha) (Vitória, 25 ottobre 1928) è un architetto e urbanista brasiliano. Fa parte della classe di architetti modernisti capitanata da João Batista Vilanova Artigas. Nell'ultimo decennio ha assunto una posizione di spicco nell'architettura brasiliana contemporanea, ed è stato onorato nell'anno 2006 con il Premio Pritzker, importante riconoscimento internazionale. È autore di progetti polemici e che costantemente dividono la critica specialistica, come quello del museo brasiliano di scultura e del portico nella Praça do Patriarca, entrambi nella città di San Paolo. In questa città l'architetto ha trascorso gran parte della sua vita. Paulo Mendes da Rocha Fonte: http://editora.cosacnaify.com.br/blog/index.php?s=paulo +mendes+da+rocha A cura della Dott.ssa Elena Benicchi ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 2
  • 3. Andamento mensile del Mps Art Market Value Index degli ultimi tre anni (18/11/2010 – 18/11/2013) 170 +59.9% 150 +49.9% 130 Matrice di correlazione (X): MPS Index Vs. S&P 500 (Y): MPS Index Vs. FTSE Mib 110 90 -11.9% 70 X +83.3% Y +31.0% 50 30 Mps Art Market Value FTSE Mib S&P 500 Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info provider. Il rendimento espresso dall’MPS Art Market Value Index resta superiore agli altri due indici considerati, raggiungendo nel triennio la performance del +59.9%, rispetto al +49.9% dello S&P500 e al dato del -11.9% di Piazza Affari. Con riferimento alle performance dei 3 indici dall’inizio dell’anno (01/01/2013) ad oggi, si registrano le seguenti variazioni: miglior performer il MPS Art Market Value Index (+43.8%) seguito dal S&P500 (+23.0%), chiude il Ftse Mib (+14.2%). L’analisi mensile del MPS Art Market Value Index* mostra negli ultimi tre anni (Novembre 2010 – Novembre 2013) una correlazione con il Ftse Mib** diretta (+31,0%); rimane positiva la correlazione con il principale indice del mercato americano S&P 500, il cui dato aggiornato sull’ultima settimana si attesta a: +83.3%. * Indice costruito su un paniere di 10 società quotate su mercati finanziari internazionali e operanti nel comparto artistico, ponderato per le capitalizzazioni medie giornaliere; l’indice è espresso in dollari poiché il fatturato del mercato artistico è realizzato prevalentemente in tale valuta (principio di competenza territoriale). ** Tutti e tre gli indici sono espressi in dollari Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito: http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 3
  • 4. Andamento settimanale del Mps Art Market Value Index (dal 11/11/2013 al 15/11/2013) In calo il FTSE Mib (-1.23%). In Italia l’indice Ftsemib è risultato il peggiore in Europa con una perdita superiore all’1%. A pesare sul listino le forti vendite che hanno interessato il comparto bancario, anche se la maglia nera è stata Mediaset con un ribasso di quasi l’8%. In mattinata apertura in deciso rialzo per i listini europei sulla scia della chiusura positiva di Wall Street. In salita l’ S&P 500 (+1.56%). Negli Usa ennesima seduta dei record per i listini azionari con l’indice S&P 500 che si avvicina sempre di più alla soglia psicologica dei 1800 punti. Le parole del probabile neogovernatore Fed, Yellen, in favore di un mantenimento degli stimoli monetari, hanno riassicurato gli operatori e ridimensionato le attese di un tapering già nella riunione di dicembre. Tutti i settori hanno beneficiato del movimento al rialzo ad eccezione di quello tecnologico sui cui ha pesato il calo di oltre il 10% registrato da Cisco Systems dopo i conti trimestrali. 103 +1.56% 101 + 0.35% -1.23% 99 97 11/11/2013 apertura lunedì 12/11/13 13/11/13 Mps Art Market Value 14/11/13 S&P 500 15/11/13 Prezzo di chiusura venerdì Ftse Mib Fonte: Il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti da info provider. Cristie’s, New York, trittico di Francis Bacon venduto a 142,4 milioni di dollari Settimana positiva per il Mps Art Market Value Index (+0.35%). Tra le aste della settimana spicca la Contemporary art con risultati importanti: - per Christie’s storici risultati per l’asta “Post-War and Contemporary Evening Sale” battuta a Rockefeller Plaza di New York ha realizzato oltre $ 691 milioni di dollari con un tasso di sold per lotto del 98% e del 91% per valore. - per Sotheby’s eccezionali risultati nell’asta ” Contemporary Art Evening Auction”, presentata a New York il 13 Novembre realizzando $380,642,000. Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito: http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 4
  • 5. Andamento semestrale del Mps Art Global Painting Index negli ultimi sette anni (01/01/2006 – 30/06/2013) MPS Global Painting Art Index (in $) 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Confronto 1H13 vs 1H12 -18,4%  I risultati consuntivi del I semestre 2013 mostrano un lieve calo rispetto al precedente semestre e dopo la fase di assestamento degli ultimi 3 anni: il MPS Global Painting Index è in diminuzione del -18,4 % su a.p.  Il mercato resta ancora lontano dal picco del 2008, favorito dal boom dell’arte contemporanea e dall’effetto valuta, e la ripresa sembra oggi ostacolata nei segmenti a maggior capitalizzazione: MPS Art Prewar Index (-35,3% su a.p.) e Mps Art Post war Index (4,6% su a.p.) in ribasso nonostante i record mondiali di questo semestre. Fonte: il grafico è frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste.  Il catalogo fa la differenza: la clientela è molto più attenta ed esigente rispetto alla fase euforica del 2008. Bene le opere di qualità, a conferma di un pubblico orientato per i capolavori di rilevanza storica.  Il rafforzamento del $ sulla sterlina, ha influito negativamente sulla performance complessiva dell’indice globale, anche se l’effetto è stato parzialmente compensato dalla crescita dell’Euro. Per poter accedere a tutti i lavori sul mercato dell’arte visita il sito: http://www.mps.it/Investor+Relations/ResearchAnalisis/Settori/MercatoArte/default.htm ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 5
  • 6. Il DESIGN in ASTA Solo durante quest’ultimo anno il fatturato delle aste di design delle maggiori case d’asta per questo segmento, Sotheby’s, Christie’s e Phillips, ha superato i 63 milioni di dollari. I pezzi che hanno fatto la storia del design hanno meccanismi di vendita molto simili a quelli dell’arte, con una grande importanza del nome dell’autore, grande valore estetico unito a quello storico, a volte pezzi unici, tutte variabili che influenzano i prezzi finali; ma le opere di design assolvono anche ad una funzione nella quotidianità, cosa che rende il mercato potenzialmente molto più ampio rispetto a quello dell’arte. A cavallo tra arte e design sono le opere di Francois-Xavier Lalanne, scultore e designer cresciuto nella Parigi degli anni ’40-’50, che ha sempre lavorato insieme alla moglie Claude su temi naturali, in particolare legati al mondo animale. Conosciuto nel mondo delle aste soprattutto per i suoi moutons, gruppi di sculture che negli ultimi anni sono state spesso proposte nelle aste di design ma anche di arte contemporanea; nel 2013 sono state proposti 37 pezzi di Lalanne per oltre 6 milioni e mezzo di dollari di fatturato già realizzati, con una percentuale di invenduto inferiore al www.sothebys.com www.christies.com A cura della Dott.ssa Manuela Porcu www.phillips.com 1/3 10%. Il record di vendita è stato realizzato grazie all’aggiudicazione un gruppo di dieci moutons durante un’asta di 20th Century Design di Christie’s New York del 2011, per ben $7,474,500, rispetto ad una stima iniziale di $600,000-$900,000. Un altro gruppo, il più numeroso mai passato in asta, era composto da 34 moutons ed era stato aggiudicato a Novembre 2012, durante una Post War and Contemporary Evening Sale di Christie’s, per $ 5,682,500. Parte della Gunter Sachs Collection e venduto tramite Sotheby’s London nel Maggio del 2012 per £1,609,250 (stima pre-asta di £250,000 350,000), un gruppo di tre sgabelli a forma della caratteristica pecora e un altro gruppo di 12 moutons, esposti al Centre Georges Pompidou di Parigi insieme a quelli della collezione del museo in occasione della retrospettiva dei Lalanne, è stato aggiudicato invece per € 1,744,750 durante un’asta di Arts Décoratifs du XXe siècle & Design Contemporain da Christie’s Paris. Alcuni pezzi sono adesso esposti in una selling exhibition dedicata proprio alle sculture dei Lalanne, curata da Paul Kasmin (gallerista che rappresenta i Lalanne) e Michael Shvo, alla S|2, la galleria di Sotheby’s dedicata alle trattative private, fino al 22 Novembre. FRANÇOIS-XAVIER LALANNE, Moutons de laine Lana, alluminio e legno su rotelle, con la testa 86 x 100 x 47cm Credits: Sotheby’s FRANÇOIS-XAVIER LALANNE, Moutons de Pierre Dieci pecore in pietra dipinta e bronzo patinato, disegnate nel 1979, ognuna 85 x 33 x 94 cm. Credits: Christie’s ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 6
  • 7. Il DESIGN in ASTA 2/3 Un grande classico delle aste dedicate al design sono anche i pezzi di Tiffany Studios, in assoluto tra gli oggetti più richiesti del mercato e offerti anche in aste tematiche completamente dedicate. Il record è stato realizzato dalla vendita, nel 2005, di una lampada da terra con base in bronzo e vetro con decorazioni a magnolia, battuto per $2,032,000 da Christie’s New York durante un’asta di 20th Century Decorative Art and Design. Una lampada da tavolo con decorazioni a grappolo d’uva, stimata $ 400,000 - 600,000, è stata invece aggiudicata per $ 1,202,500 in occasione di un’asta di Important Tiffany tenuta da Sotheby’s nel 2010 e, sempre nel 2010, battuta da Christie’s New York una vetrata decorata con motivi di peonia, per $ 962,500, rispetto ad una stima iniziale di $ 100,000 150,000. Altra vendita eccezionale, quella della lampada da tavolo con base in bronzo e paralume in vetro decorato con fiori di melo, stimata $ 250,000 - 350,000 e aggiudicata da Christie’s New York durante un’asta di Important 20th Century Design per $ 932,500. Nelle proposte delle case d’asta non manca nemmeno il design italiano. Dello stesso periodo delle lampade Tiffany sono le creazioni di Carlo Bugatti, che utilizzò legno esotico, rame, pergamene e anche madreperla nella creazione dei suoi pezzi di arredamento, di cui anche il MOMA conserva uno scrittoio nella collezione del museo. Uno scrittoio di Bugatti, disegnato circa nel 1900 e stimato $ 100,000 - 150,000, ha superato il milione di dollari di aggiudicazione nel 2007, durante la vendita della collezione di Allan Stone, da Christie’s New York. Durante la stessa asta, realizzato anche un altro prezzo record per il designer, grazie ad un cabinet aggiudicato per $253,000, i cui prezzi medi in asta viaggiano intorno ai 20-25 mila dollari. Si tratta comunque di pezzi abbastanza rari per il mercato, con soli 96 passaggi in asta negli ultimi 15 anni. TIFFANY STUDIOS , 'Magnolia' Leaded Glass and Bronze Floor Lamp, circa 1910, 198.1 x 71.2 cm Credits: Christie’s www.sothebys.com www.christies.com A cura della Dott.ssa Manuela Porcu www.phillips.com ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 7
  • 8. Il DESIGN in ASTA 3/3 Altro nome importante per il design italiano è quello di Gio Ponti, che ha realizzato un record con la vendita di una ceramica, un urna monumentale Le Funi, prodotta da Richard Ginori, aggiudicata per £91,250, rispetto a una stima pre-asta di £ 30,000 - 50,000 da Christie’s, a Londra. Gio Ponti aveva concepito la decorazione per questo vaso nell’estate del 1926, per la Triennale di Monza del 1927, dove era stato esposto simmetricamente insieme al secondo vaso con la stessa decorazione, tutt’ora esistente, conservato in una collezione privata a Verona. Nella stessa asta era stato battuto anche un altro vaso, La Venatoria, del 1930, stimato £ 25,000-30,000, e aggiudicato per £ 46,850; le quotazioni delle opere di Gio Ponti partono generalmente da un minimo di $10,000, ma la media si aggira più frequentemente intorno ai $20-25 mila, soprattutto per pezzi come sedute, coffee table, desks, lampade, che vengono, rispetto alle rare ceramiche, più frequentemente proposti in asta. Piero Fornasetti, Giardino Settecentesco Stampa litografica trasferita su legno dipinto, acero, ottone, 1954, 199.40 x 79.70 x 51.10 cm Credits: Phillips Probabilmente prossimo ad una rivalutazione sul mercato, il visionario decoratore e designer Piero Fornasetti, che pare aver prodotto oltre 11 mila oggetti nell’arco della sua vita. La sua opera più importante è stata battuta lo scorso giugno dalla casa d’aste Phillips New York, per $ 179,000, quasi quadruplicando la stima massima pre-asta; era un guardaroba “Giardino Settecentesco” proveniente dalla camera da letto di Piero Fornasetti, da Villa Fornasetti, a Varenna. Le opere più valutate al momento sul mercato sono i trumeau, alcuni venduti intorno ai $90 mila, mentre altri pezzi sono quotati anche sotto i $10 mila. La Triennale Design Museum di Milano gli ha dedicato la mostra 100 anni di follia pratica, curata dal figlio Barnaba Fornasetti, visitabile fino al 9 Febbraio 2014. GIO PONTI, Le Funi, terracotta dipinta e smaltata, 1927, 48 x 40.5 cm approx. Credits: Christie’s www.sothebys.com www.christies.com A cura della Dott.ssa Manuela Porcu www.phillips.com ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 8
  • 9. In copertina: TDM, il Museo del Design di Milano «Il nostro essere “post” o postumi, in tutti i sensi, ci legittima a creare cose che siano contemporaneamente utili e inutili, pregne di significato e insignificanti, con una forma e informi». Gae Aulenti (architetto e designer) Uno stretto legame unisce Milano al design italiano. Un legame dalle radici centenarie che muove i primi passi a partire dall'Esposizione Universale di Milano del 1906. Nei settori dell'arredamento e dell'automobile il design inizia la sua scalata, cattura l'attenzione anche di artisti d'avanguardia. I futuristi creano nuove “ambientazioni” - termine da loro inventato realizzando arredi, oggetti d'uso, installazioni: nel 1915 Giacomo Balla progetta e sperimenta “la camera di bambini” per la figlia Elica e una stanza soggiorno, entrambi decorati con la linea della velocità. Attualmente il design investe diversi settori produttivi, primo fra tutti, parlando di Milano, quello della moda, e comprende una gamma estesa e variegata di prodotti, tendenze, idee, tecnologie in grado di soddisfare le esigenze della collettività, diversamente di condizionare esperienze e percezioni. Negli anni Venti entra in scena la Triennale di Milano. Nel 1923 la Biennale delle arti decorative, promossa da Guido Marangoni, apre al pubblico le porte della storica sede di Villa Reale a Monza. Qualche anno più tardi, nel 1933, la V Triennale di Milano darà inizio al ciclo delle Triennali milanesi, con sede nel Palazzo dell'Arte, specchio della civiltà contemporanea. Artisti come Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Massimo Campigli e Carlo Carrà partecipano esponendo opere. Vetrina privilegiata dell'innovativo ambiente italiano, la Triennale dialoga da sempre sull'interazione tra industria, mondo produttivo, cultura, arti applicate. Nel periodo di ricostruzione post-bellica, nasce in Triennale l'interesse per la pianificazione urbanistica, le innovazioni tecnologiche in campo edile, il disegno industriale, diventando luogo privilegiato per importanti esposizioni, tra le quali il Premio Compasso d'oro, istituito dalla Rinascente nel 1954 per valorizzare i prodotti di arredamento migliori in termini di funzionalità ed essenzialità. Negli anni Sessanta, l'inaugurazione della prima edizione del Salone del Mobile presso la Fiera di Milano offre al panorama internazionale un'altra occasione privilegiata di dialogo e incontro sulle innovazioni nel campo del design industriale. Oggi come allora, in occasione della Milano Design Week, la Triennale dialoga con le iniziative in programma: eventi, mostre, performance si alternano (Segue) A cura della Dott.ssa Giuseppina Greci http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum 1/3 Oggetto esposto nella mostra RECUPERO (Hidalgo – Daniel Casas) Il MAXXI ricorda Gae Aulenti: Gae Aulenti, architetto e designer di fama internazionale, prima progettista donna ad affermarsi nell’architettura italiana del dopoguerra, si è spenta la scorsa notte a Milano. Laureata nel 1953 al Politecnico, vicina a Gregotti e a Rogers, dal 1955 collabora a “Casabella-Continuità”. In uno scenario dominato dalle “questioni urbane” Aulenti manifesta grande interesse anche per la piccola scala, dall’edificio agli interni, dall’allestimento all’oggetto. La sua carriera si sviluppa lungo tre linee principali: il design, gli allestimenti espositivi e teatrali, le architetture museali. Nel design trova il massimo successo con oggetti solidamente moderni che contribuiscono ancora oggi ad allargare il pubblico del disegno industriale d’autore. Nel campo dell’architettura si afferma soprattutto per i progetti di spazi espositivi, dalla celebre Gare D’Orsay al Beaubourg alla sistemazione iniziale di Palazzo Grassi e alle Scuderie del Quirinale. Collaboratrice costante di Ronconi per le scenografie teatrali, Aulenti è stata insignita di numerosi premi internazionali, culminati nella la Medaglia d’Oro alla carriera conferitale solo due settimane fa dalla Triennale di Milano. www.fondazionemaxxi.it ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 9
  • 10. In copertina: all'interno del Palazzo dell'Arte e nei giardini esterni, fornendo un'anticipazione della nuova esposizione annuale del TDM. Il progetto per un Museo del design prende forma nel 2003. Iniziati i lavori nel 2004, il Triennale Design Museum viene inaugurato nel 2007. Ad oggi, esso è conosciuto come uno dei più importi musei di design del mondo. Identità separata all'interno del Palazzo dell'Arte, Il TDM occupa l'ala curvilinea ad Est. Dal grande scalone centrale si accede all'ingresso del museo, una grande vetrata, sintesi di ariosità e spazialità, preceduta da un ponte amovibile in legno di bamboo, acciaio e vetro. Il ponte, elemento sorpresa del progetto di Michele De Lucchi, sottolinea la forte identità indipendente del Museo all'interno della struttura e, al contempo, simboleggia metaforicamente un passaggio tra presente e futuro, la distanza tra il mondo dei consumi e quello della conservazione. Il concetto espositivo del TDM si fonda sulla riflessione del design italiano non solo da un punto di vista tecnico, progettuale ed estetico – elementi che lo trasformerebbero in un museo di “nicchia” - ma anche approfondendo il contesto storico, sociale e l'elemento umano che lo caratterizza. La storia del design é strettamente correlata alla società ad esso contemporanea e alle relazioni umane che vi intercorrono. Costante del museo l'accento sul rapporto contesto–oggetto e sull'eterno legame artefunzionalità-design. L'osservazione degli oggetti, inoltre, viene accompagnata dalla definizione di persone, aziende e valori che hanno caratterizzato il nostro stile italiano nel mondo. Attraverso le varie edizioni sfilano i nomi delle società che hanno fatto dell'industrial design il loro strumento di affermazione: Olivetti, nel campo delle macchine da scrivere e calcolatrici, Fiat – Alfa Romeo – Lancia, nel campo delle automobili, Kartell, nel campo dell'arredamento con materie plastiche, Alessi, nel campo degli accessori domestici, per citarne alcuni. Altro elemento focale, l'immedesimazione del visitatore nel ruolo del progettista, rivivendo i passaggi che dall'idea conducono alla realizzazione degli oggetti, diventati nel nostro quotidiano di “uso comune”. A cura della Dott.ssa Giuseppina Greci http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum 2/3 Non tutti sanno che..... TDM, il Museo del Design di Milano Non tutti sanno che..... La parola inglese “design”, abbreviazione dell'espressione industrial design, significa “progettazione”, sintesi tra funzionalità ed estetica. Si tratta di un processo articolato che dalle prime fasi di generazione di un'idea (o “concept design”) giunge alla definizione finale di un prodotto e alla sua collocazione sul mercato. Nel XIX secolo, l’industrial design soddisfa l'esigenza di elevare, soprattutto dal punto di vista estetico, gli oggetti industriali fabbricati in serie al livello di quelli, più raffinati e costosi, prodotti dall’artigianato artistico. Quando un oggetto già esistente viene solo “rivisitato” a livello estetico, senza variazioni tecniche o funzionali significative, si parla di redesign o styling. Fino agli anni Trenta, in Italia il design viene considerato “arte decorativa” e solo nel secondo dopoguerra si inizia a parlare di “progettazione industriale”. La Vespa disegnata da Coraddino D'ascanio, prodotta dalla Piaggio nel 1945, darà inizio all'era d'oro del design italiano. La dicitura "Made in Italy" è diventata negli anni un vero e proprio brand, il terzo al mondo per popolarità, dopo Coca-Cola e VISA. Red Elvis // 1962 // Courtesy The Brant Foundation, Greenwich, CT, USA // © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2013 Fonte: www.museoscienza.org Musei di design nel mondo. Suggerimenti: •A Londra, Victoria & Albert Museum (http://www.vam.ac.uk/) e Design Museum (http://designmuseum.org/) •Design Museum di Holom, in Israele (http://www.dmh.org.il/default.aspx). •Vitra Design Museum di Basilea, (http://www.designmuseum.de/en/sprachmicrosites/italian.html) •Museo del design industriale di Oslo (http://www.visitnorway.com/it/Product/?pid=45429) •Smithsonian Cooper-Hewitt , National Design Museum di New York (http://www.cooperhewitt.org/) •Designmuseo di Helsinki (http://www.designmuseum.fi/en/) •Bauhaus-Archiv/Museum di Berlino (http://www.bauhaus.de/index+M52087573ab0.html) ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 10
  • 11. In copertina: TDM, il Museo del Design di Milano In sintesi, nessun ordinamento cronologico o per autore: il museo intende essere fortemente innovativo, dinamico, un museo-laboratorio capace di rinnovarsi ogni 12 o 18 mesi nei temi, negli allestimenti e negli oggetti. Duemila metri di spazi espositivi e oltre quattrocento oggetti del design internazionale, integrati, all'occorrenza, con altri provenienti da raccolte pubbliche e private e degli archivi e musei presenti sull'intero territorio nazionale, come lo Studio Museo Achille Castiglioni. Una collezione “infinita” che emoziona e solletica nel visitatore il desiderio di ritornare. Nel corso degli anni, accanto alle esposizioni temporanee annuali di punta, il Museo ha sviluppato un'offerta di ampio respiro, alternando tributi a celebri personalità del mondo dell'arte, dell'architettura e del design – da pochi mesi si é conclusa la personale dedicata a Gae Aulenti ed é attualmente in corso la mostra dedicata all'artista Piero Fornasetti – a eventi espositivi legati a progetti innovativi come l'attuale selezione di oggetti, dal titolo RECUPERO, sul tema dell'ecodesign e dell'autoproduzione, organizzata in collaborazione con “Artwo”, associazione impegnata in percorsi formativi all'interno di strutture di detenzione. Sopra stand Kartell, Salone Internazionale del Mobile 2013 Al centro: particolare della mostra dedicata a Piero Fornasetti Sotto: particolare del percorso espositivo de “La Sindrome dell'influenza” A cura della Dott.ssa Giuseppina Greci http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum 3/3 La sesta edizione del TDM, inaugurata in aprile e visitabile fino a febbraio 2014, ha per titolo “La Sindrome dell'influenza”. Momento espositivo che si snoda in tre parti, dal dopoguerra ai giorni nostri. Ventidue designer internazionali dialogano all'interno di un percorso ragionato di installazioni, appositamente realizzate per l'occasione. Assimilazione, curiosità, desiderio di confrontarsi con linguaggi e culture sono elementi cardine del design attuale, con l'intento di superare ciò che di meglio ha prodotto il passato, in abbinamento alle tecnologie e ai materiali artificiali o naturali dell'oggi. “Le domande che ci siamo posti, nel momento in cui abbiamo dovuto capire quale lato mostrare del design, sono state semplici ma costitutive. Perché esiste il design italiano? Che cosa lo nutre? Quali sono state le condizioni che ne hanno influenzato gli sviluppi? Come è arrivato a rappresentare un fenomeno internazionale veicolando una identità italiana? E quali sono le virtù italiane che il design rielabora guardando alle grandi avanguardie?” racconta il curatore Pierluigi Nicolin. Nella prima sezione, intitolata all'invenzione del design italiano, sono presenti dieci installazioni dedicate a maestri degli anni Cinquanta-Sessanta, da Vico Magistretti a Roberto Sambonet, da Carlo Scarpa a Joe Colombo. Nella seconda sezione ad installazioni dedicate ai maestri del dopoguerra -icone del design radicale e non- si alternano schermi con interviste capaci di evocare il design di quegli anni. La terza sezione è dedicata ai nuovi brand del design “made in Italy”, esposti all'interno di dodici enormi teche bianche, che portano a conoscenza del visitatore filosofia, strategia produttiva, immagine e scelta del designer. ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 11
  • 12. IL DESIGN-ART: di Duccio Trassinelli Con questa sezione del report si è voluto interrogare alcuni tra i maggiori operatori nazionali ed internazionali del mondo dell’arte e della cultura, al fine di lasciare loro esprimere un proprio personale punto di vista sulle tendenze attuali del settore, le aspettative future. ***** La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli che spesso sia utile sentire voci diverse, per riconoscere meglio la propria. Se riflettiamo brevemente su cosa è il design dobbiamo fare riferimento sia alla post-rivoluzione industriale, quando nacque la prima scuola di design in Germania nella prima metà del ‘900 con Walter Gropius, ma anche alle origini stesse dell’uomo perché è identificato uomo nel momento in cui questo animale ha dimostrato di possedere una struttura morfologica e una intelligenza che gli permetteva di disegnare ( vedi i tanti graffiti), di progettare degli oggetti che gli semplificassero razionalmente la vita, come ad esempio il più semplice e il più rivoluzionario: la ruota. Quale forma più perfetta, anche se estrapolata dalla natura, poteva pensare l’uomo? Il cerchio come disegno e la ruota come applicazione tecnologica è forse il primo grande esempio di come una forma possa razionalizzare e semplificare le azioni nella vita dell’uomo. Tuttavia, come per tutte le cose non sempre l’uso avviene in modo corretto, ciò accade anche per il design quando esso diventa strumento e disciplina in ambiti anche estremamente distanti quali, ad esempio, le guerre o il consumismo sfrenato. Tralasciando il disegno di una pistola o di un cannone, oggetti creati esclusivamente per uccidere altri uomini, pensiamo all’uso del design come mezzo di induzione all’acquisto e al consumo, cioè come espediente per convincere l’utente ad A cura di Vernice Progetti culturali http://www.ducciotrassinelli.com/index.html www.verniceprogetti.it 1/2 un acquisto sfruttando una forma accattivante, magari convalidata da una griffe, anche se l’oggetto in se stesso ha scarse o nulle funzionalità. Dopo gli anni ’60-’70 il design si è spersonalizzato, a mio avviso perdendo in parte la sua matrice storica; oggi fa design una marca e fa design un nome comese fosse una marca, ma non ci sono più i Castiglioni, i Sottsass, gli Zanuso e con essi giovani emergenti, ecco perché forse vale la pena vedere il design sotto nuovi aspetti. (Segue) Duccio Trassinelli è nato nel 1945 a Firenze e vive a Greve in Chianti Frequenta l'I.S.I.A. ( Istituto Superiore di Disegno Industriale) dove poi insegna Metodologia della Progettazione per un decennio. Nel 1970 è fondatore dello Studio A.R.D.I.T.I. , incominciando ad interessarsi di design nel campo dell'arredamento. Sviluppa con gli altri componenti del gruppo una ricerca su oggetti con caratteristiche formali originali ed una nuova filosofia d'uso; alcuni di essi sono poi presenti in numerose esposizioni nazionali ed internazionali . Nel 1973 la rivista Bolaffi Casa premia come "Design del Mese " la poltrona Memoria ,prodotta da Cassina nel 1972 . Eurodomus 1972, 15° Triennale Milano , "Made in Cassina" , Triennale Milano 2008 , collezione permanente del Museo CASSINA. Tra i primi a sperimentare la bassa tensione , proponendo lampade che non solo illuminano, ma giocano con le superfici e lo spazio; la lampada B.T. prodotta da SORMANI nel 1972 è presente nella collezione del MoMA, Museum of Modern Art , New York. Cura gli allestimenti show-room CASSINA a Milano e New York per presentazione prodotti. ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 12
  • 13. IL DESIGN-ART: di Duccio Trassinelli Con questa sezione del report si è voluto interrogare alcuni tra i maggiori operatori nazionali ed internazionali del mondo dell’arte e della cultura, al fine di lasciare loro esprimere un proprio personale punto di vista sulle tendenze attuali del settore, le aspettative future. ***** La riflessione vuole essere uno “spazio libero di espressione”, consapevoli che spesso sia utile sentire voci diverse, per riconoscere meglio la propria. A cura di Vernice Progetti culturali http://www.ducciotrassinelli.com/index.html www.verniceprogetti.it 2/2 Da pochi anni la tendenza di alcuni designer è la creazione di pezzi unici e semiartigianali a metà strada tra arte e design. Questa contaminazione, fortemente giusta per rivalutare il design stesso, nasce dall’esigenza del designer di riappropriarsi di un progetto e far si che lo stesso parta da stimoli intellettuali e funzionali non dettati da precisa committenza. Un’altra ragione di questa corrente è, a mio parere, l’attuale crisi economica associata alla ricerca di una nuova filosofia di vita con nuovi modelli esistenziali che non siano legati al consumismo. Gli anni del boom economico hanno incoraggiato consumi spregiudicati e oggi siamo in uno stadio di saturazione assoluta, oggi il mercato ha necessità di beni reali e non fittizi. Per quanto mi riguarda, dopo molteplici esperienze anche di industrial design e dopo aver affrontato produzioni eterogenee, ho abbracciato questa nuova tendenza dedicandomi alle luci, settore che è stato il primo con cui mi sono confrontato e che mi ha permesso di entrare con alcuni pezzi nelle collezioni permanenti dei più importanti Musei come il MoMA, il Centro Pompidou e il Vitra Design Museum. Realizzare pezzi unici o piccole serie semiartigianali stimola costantemente la ricerca di tecnologie nuove comunque autogestibili e soluzioni alternative avvicinandomi a materiali magari fino ad allora non utilizzati. Mi permette di sperimentare e di realizzare un oggetto con caratteristiche uniche e con un valore aggiunto; il farlo poi in maniera quasi artigianale, penso sia utile a riscoprire il connubio tra tradizione e creatività, tipiche del nostro Paese e che possono essere il motore di una sana rinascita. ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 13
  • 14. Casi Seriali: dal concetto di mobili a quello di “équipement” Principalmente il Design è innovazione di idee e solitamente “l'idea più semplice è anche la migliore” (cit: Bruno Munari ndr) La vita di un essere umano è caratterizzata da tappe più o meno uguali per tutti: istruzione, sport, famiglia, lavoro, casa. Ed è proprio in quest'ultima che il lavoro degli architetti e dei designer si è impegnato oramai da secoli per renderla accogliente e spaziosa: da sempre l'accrescimento di una famiglia porta all'acquisto di una nuova casa o di nuovo mobilio per rendere più funzionale l'arrivo di una due o più piccole nuove persone. Si può dire che la casa sia teatro di vita quotidiana, accompagna infatti nella crescita tutti i membri di una famiglia fotografandone i ricordi dentro alle pareti, perchè allora non darle la giusta importanza che merita? Sin dai primi anni del '900 ci si è posti il problema dell'adeguamento dello spazio, sostituendo ai mobili barocchi e oggi considerati “d'antiquariato” soluzioni modulari semplici e minimali: questo è ciò che si propose Le Corbusier (all'anagrafe Charles-Eduard Jeanneret) celebre architetto d'inizio secolo. Invece di “mobili”, parola che per il Maestro suonava come “qualcosa di vago e trascurato”, Le Corbusier parlò di “équipement”: un'equipaggiamento per la casa, che diveniva così “macchina da abitare”, qualcosa che regolasse, dividesse, , standardizzasse lo spazio delle grandi costruzioni in cemento armato di quegli anni, senza appesantirne ulteriormente la struttura con muri di divisione delle stanze. La prima presentazione di questi “casier standard” fu all'"Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes" a Parigi nel 1925, nel suo "Pavillon de l'Esprit Nouveau". Le Corbusier presentò una casa suddivisa solo da questi contenitori modulari di forma rettangolare con funzione di credenze, armadi, divisori componibili realizzati in metallo, invece che in legno, da aziende produttrici di mobili per ufficio. Il pubblico di quegli anni però non apprezzò molto l'idea considerata bizzarra ed esteticamente sgradevole non dandole il successo che meritava, successo che è arrivato sotto forma di ispirazione in tempi più recenti con il minimalismo nell'arredo d'interni, la filosofia oggi preferita dai designers di tutto il mondo; oppure con la rivisitazione dei “casier standard” proposta da Cassina, importante azienda produttrice di mobili italiana. Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 – Roquebrune-Cap-Martin, 27 agosto 1965), è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Tra le figure più influenti della storia dell'Architettura, viene ricordato – assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto – come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell'uso del calcestruzzo armato per l'architettura, è stato anche uno dei padri dell'urbanistica contemporanea. Membro fondatore dei Congrès Internationaux d'Architecture moderne, fuse l'architettura con i bisogni sociali dell'uomo medio, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo. In alto casier standard salone d'automne, al centro casier standard cassina, in basso casier standard le corbusier. Fonte: www.waitfashion.com A cura della Dott.ssa Benedetta Burroni ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 14
  • 15. Collezionisti: Intervista a Giuseppina Panza “La Villa di Varese è stata la nostra casa, la ragione e lo scrigno perfetto per la collezione di nostro padre” La rubrica “Collezionisti” è dedicata ad approfondire, di volta in volta, il pensiero, le scelte e le opere dei principali collezionisti d'arte contemporanea del territorio nazionale. IDENTIKIT Nome e cognome: Maria Giuseppina Panza Luogo e data di nascita: Milano, 29 dicembre 1958 Città di residenza: Milano Attività lavorativa: Direttore della Collezione Panza Stato civile: Coniugata con Gabriele Caccia Dominioni; 3 figli, Chiara di 30 anni, Pietro di 28 anni e Giulia di 22 anni. Prima opera acquistata: Un "cubetto" di Stuart Arends Giuseppina, sei figlia del Conte mecenate Giuseppe Panza di Biumo. Che tipo era tuo padre e quanto c’è di autobiografico nella sua celeberrima raccolta avviata, negli Anni Cinquanta, legando la sua abitazione di Varese, Villa Panza, alla propria collezione d'arte contemporanea? Sono la secondogenita ed unica figlia femmina di un nutrito numero di figli (cinque) di Giuseppe e Giovanna Panza. Mio padre era un uomo unico, taciturno e meditativo, ma anche allegro e divertente quando era con noi. Era un uomo che parlava poco ma, quando lo faceva, era chiaro e semplice. A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone www.fondoambiente.it Giuseppina Panza Foto credit Enrico Minasso, Acqui Terrne Sapeva esattamente cosa doveva dire e non aveva bisogno di tante parole inutili. Era un papà affettuoso, forse non tanto presente come noi avremmo voluto (soprattutto per i tre fratelli più piccoli) però, quando avevamo bisogno, lui era lì. Dovevamo essere noi ad andare da lui, quindi difficile per dei bambini e degli adolescenti ma fantastico per noi adulti. Tutta la sua collezione ed il suo collezionare ruotano intorno alla casa di Varese, il luogo che lui ha amato più di ogni altro. Lo diceva sempre che si era sentito in perfetta sintonia con quella casa e con quel giardino fin dalla prima volta, all’età di nove anni, che andarono a vederla (ancora prima che mio nonno la comprasse). Questo amore poi è durato tutta la vita: le opere che comprava erano pensate per quegli spazi, per quelle stanze, per quella luce unica che ancora oggi avvolge quella casa. Proprio negli ultimi anni si divertiva a fotografare i cieli ed i tramonti che vedeva dalla finestra del suo studio ed amava passeggiare per le sue stanze e per il suo giardino. Anche se la casa era diventata del FAI, nel suo cuore era sempre sua. Di quanti pezzi è composta oggi la raccolta che trova posto a Villa Panza? Che tipo di rapporto lega le opere allo spazio? Al FAI sono state donate circa 200 opere, in fasi successive per ripensamenti e spazi vuoti che andavano riempiti. Tutte le opere sono state scelte da mio padre e posizionate secondo sua volontà. Tutta l’esposizione ruota intorno alle sue due grandi passioni: la luce e il colore. Facendo la visita nella Villa ci si rende conto di questo e lo si percepisce molto bene specie 1/3 F.A.I - Fondo ambiente italiano Promuovere un turismo di qualità, permettendo agli italiani di scoprire l’unicità del nostro Paese e le straordinarie bellezze del patrimonio artistico e naturalistico mondiale. E' questo uno degli obiettivi più importanti del FAI che, nell'ottica di diffondere la conoscenza e l'amore per la bellezza, offre agli italiani e agli stranieri una serie di opportunità in Italia e nei più affascinanti Paesi del mondo. quando si arriva nei rustici con le opere al neon molto colorate e negli ambienti sitespecific. E' un tipo di arte complessa ed emotivamente travolgente, ma bisogna lasciarsi travolgere ed io credo che questo avvenga solo alla fine del giro, per questa ragione bisognerebbe ritornare all’inizio per poi capire il tutto. Come si sa gli artisti esposti sono quasi tutti americani (con qualche rara eccezione di italiani), sono ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 15
  • 16. Collezionisti: Intervista a Giuseppina Panza “La Villa di Varese è stata la nostra casa, la ragione e lo scrigno perfetto per la collezione di nostro padre” artisti che ancora non tutti conoscono, eccetto quelli nell’ala dei rustici, e non più tanto giovani. Più che collezionare artisti giovani come età, mio padre sceglieva degli artisti che erano ancora sconosciuti. Per lui collezionare era un lavoro: l’arte andava cercata, capita, amata. A lui piaceva studiare le opere e sviscerarle fino nel loro intimo più profondo. L’opera non doveva svelargli tutta se stessa subito, ma continuare a parlargli anche dopo anni, il dialogo doveva essere continuo. In questo modo ha sfidato le mode e le critiche, spesso a ragione. Biumo è sempre stata la ragione del suo collezionare, lo scrigno perfetto per esporre le sue opere. La casa era sempre in mutamento e questo era per tutti noi un’avventura, una sfida, un immergersi in emozioni ed esperienze sempre nuove. Oggi la casa è più ferma, come sospesa, senza tempo, ma il FAI la tiene viva con mostre ed avvenimenti sempre diversi. Tu avverti un senso di responsabilità personale nei confronti della Collezione e di Villa Panza? La Villa è stata la nostra casa e la passione di nostro padre, è una parte di noi, ed anche se fisicamente non ci appartiene più affettivamente noi le apparteniamo ancora. Perché è difficile staccarsi da qualcosa che si ama. Mia madre ed io siamo le più coinvolte: lei perché ha ereditato la parte che spettava a mio padre di controllo su quello che vi viene fatto, ed io perché nominata nel gruppo dei garanti come membro della famiglia. Io lavoro anche nella "Panza Collection", mi occupo della gestione e delle pubbliche relazioni, insieme a mia cognata, ad una mia cugina e a mio figlio. Oltre che a Villa Panza, dove trova posto oggi la vostra Collezione? La collezione si trova in varie istituzioni: in Italia a Varese e a Sassuolo nel Palazzo Ducale, all’estero invece al MOCA di Los Angeles, al Guggenheim di New York, all’Albright-Knox di Buffalo, all’Hirshhorn di Washington, al SFMOMA di San Francisco e al Museo Cantonale di Lugano. La prima parte del nostro archivio è ora al Getty Institute di Los Angeles. A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone www.fondoambiente.it 2/3 David Simpson - Alchemical Origins (First of triptych), 1992, Silver Pearl (Second of triptych), 1992, Lockdown-Stainless Steel (Third of triptych), 1992, Gold Violet Shift, 1992 - FAI Fondo Ambiente Italiano, Villa e Collezione Panza, Varese, Donazione 1996. Foto credit Alessandro Zambianchi - Simply.it, Milano - FAI - Villa Panza, Varese ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 16
  • 17. Collezionisti: Intervista a Giuseppina Panza “La Villa di Varese è stata la nostra casa, la ragione e lo scrigno perfetto per la collezione di nostro padre” Quali sono, secondo te, le maggiori difficoltà che si incontrano, in Italia, nel concedere un prestito a lunga durata oppure nel mettere a disposizione le proprie opere, sotto forma di donazione, di qualche Istituzione? Mio padre ha sempre desiderato che la nostra casa e le sue opere potessero essere viste anche da altri. Per anni, quando la casa era ancora un’abitazione privata, abbiamo vissuto con visitatori che arrivavano inaspettatamente, da tutto il mondo. Poi, man mano che essa cresceva, è subentrata la necessità di farla vedere a più persone. I depositi in casa erano diventati un problema quindi, dopo le prime vendite, arrivarono i primi prestiti a lungo termine. Il primo fu per l'allora costruendo Museo di Rovereto diretto dalla Dottoressa Belli. Fu un fantastico comodato che durò per più di dieci anni, speriamo di poterlo ripetere con la Dottoressa Collu. Poi fu la volta del prestito per cinque anni al Palazzo Ducale di Gubbio, voluto dall’allora soprintendente Dottoressa Caterina Bon Valsassina, alla sua scadenza non fu rinnovato anche per un cambio di direzione e quindi di gusto. Sassuolo, prima di donare definitivamente le opere, fu un comodato voluto, anche qui, dall’allora soprintendente di Modena, il Dottor Filippo Trevisani. A cura della Dott.ssa Marianna Agliottone www.fondoambiente.it James Turrell - Sky Window I , Varese 1976 - The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York - Collezione Panza, Dono 1992, prestito permanente a FAI Fondo Ambiente Italiano. Foto credit Alessandro Zambianchi - Simply.it, Milano - FAI - Villa Panza, Varese Ma non dimentichiamoci di Rivoli e di come, all’ultimo momento, la città cambiò idea per pressioni sia politiche che di alcuni artisti italiani contrari ad avere opere americane nella loro città (avrebbero ora tutta la collezione del MOCA, una serie di capolavori che tutto il mondo ci invidierebbe). L’Italia è un paese difficile dove si costruiscono musei per l’arte contemporanea senza che abbiano una collezione, dove si lascia che le maggiori collezioni vengano vendute all’estero oppure, quando vengono donate, finiscono negli scantinati o in un angolo per mancanza di spazio e di interesse. I musei potrebbero trarre grandi benefici dalle donazioni e dai prestiti, diventerebbero competitivi con quelli all’estero e potrebbero usufruire di opere per mostre e scambi. Quale è il futuro della Collezione e di Villa Panza? E i nuovi progetti che state realizzando? La collezione è finita con la morte di mio padre, mia madre non se la sente di continuare da sola anche per il gran numero di opere ancora presenti e da gestire. Noi continuiamo a curarla, a promuoverla imprestando opere a mostre. 3/3 Non è facile, sia per il momento di grande crisi in cui ci troviamo, sia per la qualità delle opere così diverse dal gusto comune. Però, nonostante tutto, tra pochi giorni inaugureremo un prestito a lungo termine con la Come Next di Lomazzo (poche opere per volta cambiandole di anno in anno), un centro studi gestito dalla Camera di Commercio di Como. Poi a Venezia, a Febbraio, inaugureremo a Ca’ Pesaro la prima grande mostra dedicata a mio padre ed alla sua collezione: un viaggio all’interno della sua storia, dei suoi grandi amori passati e recenti sperando che questo assaggio della sua arte possa far capire quanto studio, amore, pazienza e passione vi si possano trovare. Da noi a Varese inoltre, a fine mese, si inaugurerà una mostra dedicata a Robert Irwin e James Turrell con opere ed installazioni nuove che si affiancheranno a quelle già presenti nella Villa. Sarà emozionante riavere questi due uomini, così importanti per mio padre, insieme a Biumo. E' stato proprio grazie a Irwin che papà scoprì "gli artisti della luce" di Los Angeles, da lui tanto amati. ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 17
  • 18. Creathead: La creatività che fa Community Creathead è una community on line , il luogo virtuale ideale, una finestra sul “mondo” per persone, agenzie e aziende che ruotano nel mondo della creatività per farsi conoscere e per promuovere la propria attività. Per entrare a far parte della Community è sufficiente iscriversi gratuitamente e allestire la vetrina con i propri migliori lavori e i dati che permetteranno di essere facilmente contattati. Un numero crescente di utenti si sta radunando intorno a Creathead. I numeri parlano chiaro: più di 25.000 gli iscritti tra creativi, agenzie e aziende provenienti da tutto il Mondo, che operano nel campo della comunicazione e della creatività, con oltre 4 milioni di visite alle vetrine. Il segreto di tanto riscontro? Ogni ricetta vincente è fatta di più ingredienti… Creathead è il filo conduttore che porta dal produttore (di creatività si intende!) al consumatore. 35.000 aziende sono costantemente informate dei movimenti della Community: visitano le vetrine, cercano nuove collaborazioni e nuove soluzioni comunicative. Si affidano a Creathead come nuovo “motore di ricerca” specializzato in materia, per soddisfare le loro esigenze di creatività. Linfa vitale per la Community sono i contest creativi. Il loro obiettivo consiste nell’offrire ai creativi opportunità di lavoro e di confronto coniugate ad una possibilità di guadagno. Lanciando una gara creativa con Creathead le aziende possono realizzare campagne pubblicitarie, video, spot, loghi, progetti, naming, packaging e molto altro ancora… 1/2 Antonio Leo Fotografo Italy > Lecce http://www.creathead.it/italian/creativi /fotografo/lecce/42608/antonio-leolecce Francesca Cattozzo Interior Designer Italy > Bologna http://www.creathead.it/italian/creativi /interiordesigner/bologna/3058/francescacattozzo M.Peraita Artista Spain > Madrid http://www.creathead.it/itali an/creativi/artista/madrid/44 179/mperaita www.creathead.it info@creathead.it; Tel: 02.8435443 A cura del Dott. Paolo Ceccherini, in collaborazione con la Dott.ssa Federica Bocchino ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 18
  • 19. Creathead: La creatività che fa Community Le realtà aziendali che ricorrono alle gare creative su Creathead sono le più disparate. Solitamente si tratta di multinazionali alla ricerca di innovazione e opportunità, ma si stanno avvicinando sempre più a questa modalità anche le piccolemedie imprese, gli enti e le associazioni. Grandi nomi quali il Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori, la Fondazione Arena di Verona, Microsoft, Bosch, Wacom, OKI, Mars, Blu, Alphabet BMW, Psion, NoLimits, Tombolo Talasso Resort, TS Packaging ed altre importanti realtà hanno già lavorato con Creathead ottenendo grandissimi risultati. Creathead è accattivante, creativa e dinamica, ma soprattutto funzionale, pratica e ricca di informazioni. È il portale che vede in primo piano la creatività nelle sue più infinite sfaccettature: una piattaforma dedicata a tutti gli operatori della creatività e agli utenti che godono delle opportunità, delle informazioni e delle occasioni che, ogni giorno, mette a disposizione nelle sue pagine. Immagini, video e parole: un mosaico di comunicazione, pubblicità e marketing che inonda il portale di arte e creatività. 2/2 Paola Di Serio Italy > Matera http://www.creathead.it/italian/creativi /interior-designer/matera/9288/paoladi-serio Elisa Colombano Italy > Cuneo Interior Designer http://www.creathead.it/italian/ creativi/interiordesigner/cuneo/42067/elisacolombano http://www.creathead.it/ info@creathead.it Tel: 02.8435443 A cura del Dott. Paolo Ceccherini, in collaborazione con la Dott.ssa Federica Bocchino ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 19
  • 20. L’arte per la lavorazione del ferro: Kostas Fosteris «Kostas Fosteris è nato ad Atene nel 1953 dove vive e lavora. Si laurea in architettura a Firenze dove vive dal 1971 al 1983 con Adolfo Natalini con una tesi sull’architettura e comportamento. La sua è una storia di famiglia legata alla lavorazione del ferro,da tre generazioni, e una vocazione a seguire le vicende dell’arte contemporanea con passione e curiosità . Kostas Fosteris è un personaggio anomalo,in cui gli stimoli e le diverse anime della sua formazione culturale e professionale concorrono a definire la figura di un artista che non dimentica le regole dell’architettura. Le sue opere si caratterizzano per la sintesi creativa di arte e tecnica e per l’estrema cura del dettaglio e dell’invenzione. Ha esposto in numerose mostre n Grecia e all’estero. Whitford Fine Art è una delle più importanti gallerie d'arte internazionali di Londra, specializzata in pittura del 20th Century francese, britannica e la scultura, con particolare attenzione per il cubismo, il Modernismo e Pop Art. Fondata nel 1973 da Adrian Mibus e Louise Whitford, la galleria offre quasi 40 anni di esperienza per l’acquisto, la vendita e la consulenza su opere d’arte. Whitford Fine Art partecipa a fiere d'arte internazionali a Londra, Bruxelles, New York e Palm Beach ed è membro della Society of London Art Dealers. “L’opera d’arte è un enigma che vive e risiede nel limite tra presenza e assenza,che racconta viaggi in luoghi lontani,metamorfosi poetiche. Questo lavoro che presento è una scultura che si priva del suo peso anche quando l’incontro con la sua materialità sembra essere più forte perché è attratta continuamente dai richiami che provengono dai luoghi del vuoto. Per questo la scultura non si incontra mai con il pavimento lungo il suo percorso,a volte si avvicina e a volte si allontana da esso. Quello che la scultura non può accarezzare oltre i limiti della sua forma può abbracciarlo con la sua presenza.” Kostas Fosteris Web Source: http://www.whitfor dfineart.com/ Kostas Fosteris: Consolle 2005 Ferro martellato 1,60 x 60x74cm Pezzo unico esposta alla Whitford Fine Art A cura della Dott.ssa Paola Gribaudo http://paolagribaudo.org/ http://paolagribau do.org/ ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 20
  • 21. ART 7 ARTS presenta: TRACES un viaggio tra arte, design e architettura Se volessimo definire con un'unica parola arte, design e architettura non potremmo che usare TRACES, un percorso, un viaggio, tracce d'Italia che ci guideranno in questa esposizione innovativa e unica che avrà luogo nel magnifico contesto di Palazzo Bocconi, in corso Venezia 48 a Milano, sede di Azimut Consulenza Sim Spa – sede di area- , una delle più grandi realtà finanziarie indipendente nel mercato italiano. Lo scopo dell'evento sarà quello di farci scoprire il panorama dell'arte italiana contemporanea seguendo le tracce delle 7 arti che, in un'esperienza non soltanto visiva, cercheranno di coinvolgere tutti i nostri sensi per avvolgerci in un abbraccio di emozioni, dove verrà appagata la nostra vista, il nostro udito e il nostro gusto più raffinato. Ad accoglierci, nell’androne esterno tra un romantico giardino e le arcate del colonnato un’installazione di Maria Aminta Daniele e Giulio Volpe dove suono e video proietteranno allo spettatore A cura della Dott.ssa Grisca Grava tutta la carica emozionale e lo spirito unico di Traces che aprirà un percorso astratto, materico con le opere ntrospettive che troveremo al piano terra di Barbara Colombo. Le innovazioni e dinamismi di Riccardo Gusmaroli e le sperimentazioni delle superfici impregnate di energia e colore di Davide Nido, artisti che uniscono tecnica e novità, grazie anche all’utilizzo di materiali non convenzionali come la colla a caldo, polveri di materiale ferroso, carta di riso e tela che creano forme dissolute, macchie di colore che liberano l'occhio dello spettatore da ogni freno interpretativo. Non manca la poesia e il romanticismo di Tania Peli in cui le realizzazioni in ceramica e la manualità artigianale dell’artista si confronta con l’antica tecnica giapponese “raku”. Passeggiando per il terzo piano Pier Paolo Maggini renderà protagoniste ombra e solitudine, folle indistinte di persone, di “signori nessuno” dove non si distingueranno volti ma masse di macchie e pixel di colori. 1/2 Poco più avanti colpiscono anche le opere dello scultore Massimo De Caria che, partendo da una porzione limitata di materia dove il residuo è posto a reggere una tensione che non potrebbe nel suo piccolo sostenere, invita gli ospiti di Traces a completare attorno questo frammento la figura costruendo una forma. Niente è lasciato al caso e, dopo questo tripudio di colori e forme, scopriremo con Gloc Digital Art la fusione perfetta tra fotografia e arte digitale fino ad arrivare al terzo piano, dove le tracce si ramificheranno. Qui cinque splendidi salottini saranno la casa di Vincenzo Pazzi, Alessio Girella, Gian Piero Gasparini, Claudia Scarsella e No Curves, che rivisiteranno, passando dalla tecnica più tradizionale all’inconsueta “tape art”, un pilastro del disegno e della pittura : il ritratto, sguardi intensi e allusivi o stolti e inespressivi, visi talmente noti da risultare ai nostri occhi irreali. Passeggiando per il terzo piano Pier Paolo Maggini renderà protagoniste ombra e solitudine, folle indistinte di persone, di “signori nessuno” dove non si distingueranno volti ma masse di macchie e pixel di colori. ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 21
  • 22. ART 7 ARTS presenta: TRACES un viaggio tra arte, design e architettura 2/2 L’arte contemporanea è stata fondamentale, specie con le avanguardie, nel suggerire al lavoro dell’architetto un approccio artistico, Traces vuole far trasparire il concetto in cui arte e architettura sono più che mai vicine, ed è grazie a Urban Group e Metrogramma, due studi di architettura milanesi che si occupano di progetti urbani, industrial design e architettura d’interni che, nella sala conferenze del quarto piano, potremmo assistere ad un intervento dove Architetto e Critico d’Arte ci faranno riflettere sulla relazione tra questi due mondi e le opere fotografiche di Alessio Belloni, artista che lavora nella città e nel paesaggio con un atteggiamento fortemente progettuale che mira a costruire spazi architettonici utopici, accompagneranno questa relazione. Dal 27 Novembre 2013 al 3 Dicembre 2013 in Corso Venezia 48 a Milano, Azimut Consulenza Sim Spa – sede di area- Art7Arts associazione culturale no profit e mARTina art advisor faranno vivere un’esperienza artistica incomparabile che farà perdere lo sguardo ed esplorare con la mente spazi urbani, architettonici ed artistici. A cura della Dott.ssa Grisca Grava ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 22
  • 23. “Reaching art” è la rubrica in collaborazione con Artribune, dedicata ad un approfondimento sul pensiero e le opere degli artisti esposti nelle principali mostre organizzate sul territorio nazionale. Questa settimana: Francesco Clemente: Frontiera di immagini Palazzo Sant’ Elia, Palermo 24 novembre 2013 – 2 marzo 2014 Francesco Clemente (Napoli, 1952) incentra il proprio lavoro sulla citazione di elementi iconografici di paesi lontani, sottoposti a variazioni e innesti con immagini e simboli della tradizione mediterranea, della cultura classica e di quella contemporanea dei mass media. Oriente e Occidente, Nord e Sud del mondo, civiltà antiche e pensiero moderno si mescolano e si confondono nelle opere dell’artista all’interno di una ricerca che molto condivide con la storia e l’identità culturale stessa della Sicilia, formatasi attraverso conquiste, invasioni e il confronto stringente tra popoli e civiltà, diversi per provenienza, etnia, tradizioni e religione. Il percorso espositivo nei prestigiosi saloni di Palazzo sant’Elia segue la riflessione dell’artista e il suo procedere per cicli successivi di lavoro, nei quali i lunghi soggiorni in India e i viaggi in Europa, nei Caraibi, Egitto, Sud America, Giamaica Place of Power I, 1989, cm. 213,36x340,36; pigmenti su tela danno vita a un vocabolario costantemente in divenire. Un grande laboratorio di ideogrammi ed emblemi apotropaici, in cui gli opposti convivono, di simbologie e associazioni, spesso messe in scena dall'artista attraverso il proprio autoritratto, che dalla fine degli anni ‘70 costituisce la cifra della sua poetica. Tra le opere presenti in mostra: “Place of Power I”, ispirato alle camere funerarie della Valle dei Re, visitate dall'artista a fine 1986; i quadri della serie “Tandoori Satori”, che coniugano il Buddismo Zen e la cucina dell'Asia meridionale con le stilizzazioni underground della New York Anni Ottanta, segnata dalla pittura di Keith Haring. A cura di Claudia Giraud www.artribune.com ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 23
  • 24. Il calendario delle Aste della settimana di ArtsLife 18 Novembre – 24 Novembre 2013 18 novembre Piasa Parigi Philolaos (1923 - 2010), Sculture e mobili Sotheby's Parigi Dipinti e sculture orientali e arte islamica Wannenes Genova Gioielli e orologi Wannenes Genova Argenti icone e arte russa Wannenes Genova Maioliche e porcellane 19 novembre Artcurial Parigi Gioielli e Orologi Bonhams Londra Orologi Bonhams Londra Arte moderna inglese e irlandese Bonhams Londra Stampe Bonhams New York, Dinosauri e fossili Christie's Londra Interni (anche il 20) Christie's New York Arte Latino Americana (anche il 20) Dorotheum Vienna Antiquariato e Dipinti Piasa Parigi Fotografia antica, moderna e contemporanea Sotheby’s Londra Arte irlandese e inglese Tajan Parigi Fotografia Collezione Buhl Wannenes Genova Maioliche Rinascimentali Wannenes Genova Arredi e arti decorative 20 novembre Bonhams Londra Arte Moderna inglese e irlandese Bonhams Londra Mobili inglesi Christie's Amsterdam Arte antica e del XIX secolo (anche il 21) Christie's Londra Manoscritti e libri Christie's Londra Collezione Mrs T.S. Eliot Christie's Londra Arte marittima Christie's Londra Arte moderna inglese e irlandese Dorotheum Vienna Monete, medaglie e carta moneta (anche il 21) Piasa Parigi Lettere e manoscritti autografati Sotheby's Londra Dipinti europei del XIX secolo www.artslife.com A cura di ArtsLife, portale di critica ed economia dell’arte Sotheby's New York Arte Latino Americana Tajan Parigi Fotografia Tajan Parigi Arte Contemporanea 21 novembre Bonhams Londra Ritratti Christie's Londra Arte moderna inglese e irlandese (Day Sale) Christie's Londra Arti decorative e design Galleria Pace Milano, Asta d'arte moderna e contemporanea Phillips New York Arte Latino Americana Sotheby's New York L'arte dell'Automobile 22 novembre Bloomsbury Londra Fotografie e fotolibri Christie's Hong Kong Vini (anche il 23 e il 24) Dorotheum Vienna Onoreficenze e decorazioni 23 novembre Blindarte Napoli Collezione d'arte della Tirrenia Christie's Hong Kong Arte asiatica del XX secolo e contemporanea (Evening Sale) Dorotheum Praga Arte e antiquariato Dorotheum Praga Oggetti in vetro Meeting Art Opere dell'arte Moderna e Contemporanea Sotheby's New York Oggetti realizzati dai designers Jonathan Ive e Marc Newson 24 novembre Blindarte Napoli Arte Moderna e Contemporanea Blindarte Napoli Oggetti d’arte, gioielli e orologi Blindarte Napoli Dipinti Antichi, XIX-XX secolo Christie's Hong Kong, Arte contemporanea asiatica (Day Sale) Meeting Art Opere dell'arte Moderna e Contemporanea www.artslife.com/tv ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 24
  • 25. Banca MPS presenta: Arte, Cultura e Creatività Al Tempo Della Crisi Banca Monte dei Paschi di Siena Arte, Cultura e Creatività al Tempo della Crisi La classificazione delle industrie culturali Economia, creatività e cultura al tempo della crisi I numeri della cultura in Italia Il crowdfunding come finanziamento alternativo …Il potere non è nella forza, ma nella conoscenza… A. Gramsci Interverranno: Francesco Fanti, Responsabile Area Private Banking, Banca Monte dei Paschi di Siena Paolo Cuccia, Presidente Gambero Rosso Holding S.p.A. (Gambero Rosso), Presidente Artribune s.r.l. Paola Gribaudo, Curatore editoriale, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres Luca Fiorito, Docente di Economia, Università degli Studi di Palermo Paolo Ceccherini, Area Research e Investor Relations, Banca Monte dei Paschi di Siena Al termine del convegno seguirà un brindisi di saluti Venerdì 13 Dicembre 2013 ore 6:00 p.m. Luiss Guido Carli Viale Pola 12 Roma- Aula n. 13 Info: 0577-298424 ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 25
  • 26. Gli Appuntamenti In Evidenza Della Settimana “Se sapessi raccontare una storia con le parole non avrei bisogno di trascinarmi dietro una macchina fotografica” Lewis Hine LEWIS HINE Costruire una nazione. Geografia umana e ideale. 20 Novembre 2013 - 02 Febbraio 2014 CMC - Centro Culturale di Milano, via Zebedia 2 Lewis Hine - Operaio addetto al gancio sull’Empire State Building New York, 1931, foto dalla serie Empire State Building www.clponline.it ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 26
  • 27. …nel prossimo numero… The Art of Automobile Sotheby’s: 1955 Lincoln Indianapolis Concept Car Traguardo bandiera a scacchi ART WEEKLY – 18 NOVEMBRE 2013 pag. 27
  • 28. CONTATTI Responsabile Area Pianificazione Strategica, Research & Investor Relations Alessandro Santoni, PhD Email: alessandro.santoni@banca.mps.it Tel:+39 0577-293753 Autori della Pubblicazione Paolo Ceccherini Responsabile Art Weekly Report Email: paolo.ceccherini@banca.mps.it Tel:+39 0577-29-8424 Si ringrazia, il Dott. Simone D’Onofrio e il Dott. Claudio Coniglio per la preziosa collaborazione alla realizzazione del report I grafici sono frutto di elaborazione dell’Area Research, sulla base di dati provenienti dai siti delle principali case d’aste e dai principali infoprovider. Vuoi ricevere gratuitamente via Email l’Art Weekly Report? DISCLAIMER: La presente analisi è stata predisposta esclusivamente a fini d’informazione. Il presente documento non costituisce offerta o invito alla vendita o all’acquisto di titoli o di qualsivoglia altro bene, esercizio o attività in esso descritti, né potrà costituire la base di alcun contratto. Nessun affidamento potrà essere fatto per alcuna finalità sulle predette informazioni. Banca Monte dei Paschi non ha provveduto a verifica indipendente delle informazioni e non intende fornire alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, in merito all’accuratezza o completezza delle informazioni contenute nel presente documento. Nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, la Società (inclusi suoi amministratori, partner, dipendenti, consulenti o altri soggetti) declina ogni responsabilità in relazione a qualsivoglia informazione ovvero omissione di cui al presente documento, ovvero all’eventuale affidamento che possa esservi fatto da alcuno. Banca Monte dei Paschi non si assume alcun impegno a fornire al destinatario alcun accesso ad informazioni aggiuntive ovvero ad aggiornarle o correggerle. Le presenti informazioni non potranno essere estratte, riassunte, distribuite, riprodotte o utilizzate senza il previo consenso di Banca Monte dei Paschi. La ricezione delle presenti informazioni da parte di qualsivoglia soggetto e le informazioni stesse di cui al presente documento non costituiscono, né dovranno essere ritenute come costituenti, prestazione di consulenza all’investimento a detto soggetto da parte di Banca Monte dei Paschi. In nessuna circostanza, Banca Monte dei Paschi, ovvero qualsivoglia azionista, controllata o dipendente della stessa, potrà essere contattato direttamente in relazione alle presenti informazioni.