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ANALISI METACOGNITIVA E DELLE COMPETENZE NEUROPSICOLOGICHE (MEMORIA/ATTENZIONE)
Motivazione intrinseca
Motivazione estrinseca
Attenzione alla richiesta
Mantenimento del compito
Pensiero finalizzato (tutte le forme di attività mentale volte a uno scopo congruo in cui il controllo della coscienza è costante)
Pensiero associativo (forme di pensiero che non hanno una finalità per lo meno non a livello consapevole)
Capacità di fare inferenze :
-deduzione (quando si passa dal generale al particolare – es: tutti gli elefanti hanno la proboscide, questo animale ha la proboscide e dunque è un
elefante)
-induzione (quando si passa dal particolare al generale – es:tutti gli elefanti che ho visto finora hanno la proboscide quindi tutti gli elefanti hanno la
proboscide)
informazioni presenti nelle conclusioni tratte
-deduttive (inferenze in cui vengono ricavate conclusioni implicitamente presenti nelle premesse date)
-induttive(inferenze nelle quali le conclusioni aggiungono informazioni rispetto alle premesse date)
limiti della capacità di memoria e attenzione
bias nel valutare o nel produrre inferenze sulla base di credenze
capacità di comprendere le premesse
tipi di soluzione:
soluzione per prove ed errori (le operazioni che non hanno successo vengono eliminate e altre in seguito al rinforzo positivo vengono
riutilizzate)
soluzione riproduttiva (utilizzazione di procedure già utilizzate sulla base di un piano mentale che richiede una concatenazione di applicazioni
ovvero l’applicazione di una sequenza appresa a situazioni analoghe, un trasferimento di competenze in contesti diversificati)
-soluzione produttiva (soluzioni creative che vengono date a problemi e/o situazioni nuove, ovvero una ristrutturazione cognitiva dei dati
disponibili in base a criteri creativi)
-fissità funzionale (il pensiero tende a fissarsi sulla funzione tipica di un elemento, ciò impedisce l’utilizzazione di quell’elemento per gli scopi del
problema)
-effetti negativi dei fattori di organizzazione formale (quando agli elementi di un insieme viene imposta una struttura sulla base di principi di
organizzazione visiva è difficile scoprire le strutture alternative)
analisi visiva dei dati ai fini risolutori del compito
strategie di soluzione
-analisi mezzi-fini (suddivisione del problema in sotto-problemi, con mete parziali da raggiungere/soddisfare volta per volta)
-pianificazione (eliminazione degli elementi di dettaglio e costruzione di modelli astratti che specificano le operazioni che possono essere adottate
nelle condizioni reali)
-strategie a ritroso (ripercorrere a ritroso il problema dalla soluzione al punto di partenza, importanti le immagini mentali nel prefigurare una
configurazione finale)
-strategie euristiche (strategie probabilistiche che sono economiche in quanto permettono di saltare alcune delle operazioni richieste da una strategia
algoritmica)
valutazione delle probabilita’ di eventi (la valutazione delle probabilità con cui un evento può verificarsi è spesso basata su informazioni incomplete
e inattendibili , per effettuare tali valutazioni gli individui fanno ricorso a strategie dette euristiche ovvero procedure molto efficienti ma responsabili
di biases ciò distorsioni sistematiche nei giudizi e nelle stime)
monitoraggio delle fasi del problema
autocorrezione autonoma o indotta
verifica dei risultati

teoria triadica dell’ intelligenza (Robert J. Sternberg)
problem solving ovvero:
I)FASE OSSERVATIVA (IDENTIFICARE IL PROBLEMA/OBIETTIVO
1. definire l’obiettivo;
2. analizzare gli ostacoli.
II)FASE CREATIVA (TROVARE LE SOLUZIONI)
1. definire l’obiettivo;
2. analizzare gli ostacoli.
III)FASE CRITICA-REALISTICA (VALUTARE E PIANIFICARE)
1.Valutare efficacia, fattibilità e conseguenze;
2. scegliere la soluzione;
3. pianificare (chi, cosa, quando, come e con quali risorse).
IV)FASE ESECUTIVA (METTERE IN PRATICA)
1. Eseguire il piano;
2. valutare i risultati.
Tra le competenze interiorizzate si apprezza:
AMBITO LOGICO-MATEMATICO
•
giudizio di numerosità con rappresentazione concreta e astratta in raggruppamento lineare
(non emerge tale abilità per gli insiemi ordinati e disordinati);
•
rappresentazione digitale del numero relativo alla propria età (4) e del 5;
•
enumerazione con rapporto biunivoco corretto dito - elemento 1…10;
•
lettura della prima decina numerica ad eccezione del 7;
•
iniziale comprensione e produzione del simbolismo numerico, circoscritto alle due unità (corrispondenza segno - quantità o quantità – quantità );
•
conoscenza di molteplici quantificatori (tutti, alcuni, nessuno );
•
classificazioni funzionali e quantitative (piccolo, medio, grande );
•
raggruppamenti percettivi tenendo conto di tre criteri simultanei (colore, forma, dimensione);
•
acquisizione di reperi spaziali assoluti e relativi (si osserva anche una primissima manipolazione di quelli temporali).
L’analisi dei problemi presentati in termini di mappa cognitiva prevede i seguenti punti:
-CONTENUTO (problemi che richiedono soluzioni sia di tipo percettivo, senso motorio, operatorio concreto senza un particolare coinvolgimento del
repertorio linguistico che di tipo rappresentativo, deduttivo, induttivo, con coinvolgimento del canale espressivo-verbale);
-MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DEL PROBLEMA (figurative e verbali )
-FUNZIONI COGNITIVE IMPLICATE nella risoluzione del problema e valutate nei seguenti tre livelli: input, elaborazione e output.
Tale modalità di assessment serve successivamente a formulare poi una mappa esauriente degli apprendimenti del piccolo.
Le strategie impiegate all’interno del compito (tassonomia NEWELL & SIMON) sono miste, ovvero:
 casuali di tipo sistematico (tentativi ed errori);
 euristiche (analisi mezzo-fini per imitazione e analogia).
L’emergere di una procedura sistemica complessa (planning o problem solving) è possibile parzialmente e solo attraverso il supporto esterno poiché
permangono difficoltà nel recupero e nell’integrazione di molteplici macrostrategie (monitoraggio, verifica, revisione, autocorrezione).
I processi che sottendono la qualità del compito difatti sono piuttosto deficitari, nello specifico ci riferiamo a:
discriminazione( rilevare stimoli diversi e diversificare la risposta);
generalizzaione( estensione dell’uso di una strategia di risposta);
problem-solving (costruzione di una strategia di risposta, individuazione e definizione del problema, recupero di una gamma di competenze atte al
successo della prova, valutazione dei pro e dei contro, scelta dell’ipotesi probabilmente efficace, applicazione della stessa , verifica degli esiti.
Lo stile di approccio cognitivo è caratterizzato dallo scarso mantenimento della consegna, da un analisi visiva dei contenuti spesso frammentata e
frettolosa influenzata negativamente dalla facile distraibilità e dalla impulsività nella risposta.
Si è posta una particolare attenzione su alcune competenze di supporto al compito, che hanno permesso sia l’ analisi del processo
di apprendimento attraverso alcuni fondamentali macroindicatori che la valutazione qualitativa delle potenzialità della bambina
ovvero:


stile attentivo assunto all’interno della richiesta didattica
sostanzialmente ristretto e frammentato, caratterizzato da una discreta instabilità dell’ attenzione selettiva ( focalizzare un singolo oggetto
o stimolo), dell’ attenzione sostenuta: ( mantenere il focus necessario all’esecuzione per un periodo stabilito); della attenzione divisa
(prestare attenzione a più stimoli o compiti contemporaneamente);dello "shifting of attention" (spostare l’attenzione da un compito o uno
stimolo ad un altro);



motivazione
prevale l’ investimento estrinseco rispetto a quello intrinseco (la motivazione prolungata nel tempo e rivolta ai compiti più complessi
spesso viene raggiunta mediante tutta una serie di strategie metodologiche da parte dell’operatore ( il rinforzo positivo, il rinforzo
negativo, le tecniche di time-out e di eliminazione all’interno del setting di molti distrattori sia fisici che contestuali);



interessi situazionali, dipendenti dalle specifiche caratteristiche di un di un oggetto situato in un determinato contesto e dunque sostanzialmente
selettivi.

MODELLAGGIO: metodo d’insegnamento individualizzato volto a costruire un’abilitàdel tutto
assente in un soggetto, iniziando a rinforzare comportamenti che si avvicinano a quell’abilitàe
continuando a rinforzare le approssimazioni successive di quei comportamenti.
Si articola in 5 fasi:
1.Scelta dell’obiettivo;
2.Scelta
del
comportamento
iniziale;
3.Scelta dei rinforzatori;
4.Rinforzamento del comportamento
iniziale;
5.Rinforzamento delle approssimazioni successive.
GENERALIZZAZIONE DELLE ABILITA’ACQUISITE: èla capacitàdi emettere la stessa risposta
anche in presenza di stimoli diversida quelli con i quali èavvenuto l’apprendimento.
Ogni nostra abilitàdiventa significativa nel momento in cui è parzialmente generalizzata.

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  • 1. ANALISI METACOGNITIVA E DELLE COMPETENZE NEUROPSICOLOGICHE (MEMORIA/ATTENZIONE) Motivazione intrinseca Motivazione estrinseca Attenzione alla richiesta Mantenimento del compito Pensiero finalizzato (tutte le forme di attività mentale volte a uno scopo congruo in cui il controllo della coscienza è costante) Pensiero associativo (forme di pensiero che non hanno una finalità per lo meno non a livello consapevole) Capacità di fare inferenze : -deduzione (quando si passa dal generale al particolare – es: tutti gli elefanti hanno la proboscide, questo animale ha la proboscide e dunque è un elefante) -induzione (quando si passa dal particolare al generale – es:tutti gli elefanti che ho visto finora hanno la proboscide quindi tutti gli elefanti hanno la proboscide) informazioni presenti nelle conclusioni tratte -deduttive (inferenze in cui vengono ricavate conclusioni implicitamente presenti nelle premesse date) -induttive(inferenze nelle quali le conclusioni aggiungono informazioni rispetto alle premesse date) limiti della capacità di memoria e attenzione bias nel valutare o nel produrre inferenze sulla base di credenze capacità di comprendere le premesse tipi di soluzione: soluzione per prove ed errori (le operazioni che non hanno successo vengono eliminate e altre in seguito al rinforzo positivo vengono riutilizzate) soluzione riproduttiva (utilizzazione di procedure già utilizzate sulla base di un piano mentale che richiede una concatenazione di applicazioni ovvero l’applicazione di una sequenza appresa a situazioni analoghe, un trasferimento di competenze in contesti diversificati) -soluzione produttiva (soluzioni creative che vengono date a problemi e/o situazioni nuove, ovvero una ristrutturazione cognitiva dei dati disponibili in base a criteri creativi) -fissità funzionale (il pensiero tende a fissarsi sulla funzione tipica di un elemento, ciò impedisce l’utilizzazione di quell’elemento per gli scopi del problema) -effetti negativi dei fattori di organizzazione formale (quando agli elementi di un insieme viene imposta una struttura sulla base di principi di organizzazione visiva è difficile scoprire le strutture alternative) analisi visiva dei dati ai fini risolutori del compito strategie di soluzione -analisi mezzi-fini (suddivisione del problema in sotto-problemi, con mete parziali da raggiungere/soddisfare volta per volta) -pianificazione (eliminazione degli elementi di dettaglio e costruzione di modelli astratti che specificano le operazioni che possono essere adottate nelle condizioni reali) -strategie a ritroso (ripercorrere a ritroso il problema dalla soluzione al punto di partenza, importanti le immagini mentali nel prefigurare una configurazione finale) -strategie euristiche (strategie probabilistiche che sono economiche in quanto permettono di saltare alcune delle operazioni richieste da una strategia algoritmica) valutazione delle probabilita’ di eventi (la valutazione delle probabilità con cui un evento può verificarsi è spesso basata su informazioni incomplete e inattendibili , per effettuare tali valutazioni gli individui fanno ricorso a strategie dette euristiche ovvero procedure molto efficienti ma responsabili di biases ciò distorsioni sistematiche nei giudizi e nelle stime) monitoraggio delle fasi del problema autocorrezione autonoma o indotta verifica dei risultati teoria triadica dell’ intelligenza (Robert J. Sternberg) problem solving ovvero: I)FASE OSSERVATIVA (IDENTIFICARE IL PROBLEMA/OBIETTIVO 1. definire l’obiettivo; 2. analizzare gli ostacoli. II)FASE CREATIVA (TROVARE LE SOLUZIONI) 1. definire l’obiettivo; 2. analizzare gli ostacoli. III)FASE CRITICA-REALISTICA (VALUTARE E PIANIFICARE) 1.Valutare efficacia, fattibilità e conseguenze; 2. scegliere la soluzione; 3. pianificare (chi, cosa, quando, come e con quali risorse). IV)FASE ESECUTIVA (METTERE IN PRATICA) 1. Eseguire il piano; 2. valutare i risultati. Tra le competenze interiorizzate si apprezza: AMBITO LOGICO-MATEMATICO • giudizio di numerosità con rappresentazione concreta e astratta in raggruppamento lineare (non emerge tale abilità per gli insiemi ordinati e disordinati); • rappresentazione digitale del numero relativo alla propria età (4) e del 5; • enumerazione con rapporto biunivoco corretto dito - elemento 1…10; • lettura della prima decina numerica ad eccezione del 7; • iniziale comprensione e produzione del simbolismo numerico, circoscritto alle due unità (corrispondenza segno - quantità o quantità – quantità ); • conoscenza di molteplici quantificatori (tutti, alcuni, nessuno ); • classificazioni funzionali e quantitative (piccolo, medio, grande ); • raggruppamenti percettivi tenendo conto di tre criteri simultanei (colore, forma, dimensione); • acquisizione di reperi spaziali assoluti e relativi (si osserva anche una primissima manipolazione di quelli temporali). L’analisi dei problemi presentati in termini di mappa cognitiva prevede i seguenti punti: -CONTENUTO (problemi che richiedono soluzioni sia di tipo percettivo, senso motorio, operatorio concreto senza un particolare coinvolgimento del repertorio linguistico che di tipo rappresentativo, deduttivo, induttivo, con coinvolgimento del canale espressivo-verbale); -MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DEL PROBLEMA (figurative e verbali ) -FUNZIONI COGNITIVE IMPLICATE nella risoluzione del problema e valutate nei seguenti tre livelli: input, elaborazione e output. Tale modalità di assessment serve successivamente a formulare poi una mappa esauriente degli apprendimenti del piccolo. Le strategie impiegate all’interno del compito (tassonomia NEWELL & SIMON) sono miste, ovvero:
  • 2.  casuali di tipo sistematico (tentativi ed errori);  euristiche (analisi mezzo-fini per imitazione e analogia). L’emergere di una procedura sistemica complessa (planning o problem solving) è possibile parzialmente e solo attraverso il supporto esterno poiché permangono difficoltà nel recupero e nell’integrazione di molteplici macrostrategie (monitoraggio, verifica, revisione, autocorrezione). I processi che sottendono la qualità del compito difatti sono piuttosto deficitari, nello specifico ci riferiamo a: discriminazione( rilevare stimoli diversi e diversificare la risposta); generalizzaione( estensione dell’uso di una strategia di risposta); problem-solving (costruzione di una strategia di risposta, individuazione e definizione del problema, recupero di una gamma di competenze atte al successo della prova, valutazione dei pro e dei contro, scelta dell’ipotesi probabilmente efficace, applicazione della stessa , verifica degli esiti. Lo stile di approccio cognitivo è caratterizzato dallo scarso mantenimento della consegna, da un analisi visiva dei contenuti spesso frammentata e frettolosa influenzata negativamente dalla facile distraibilità e dalla impulsività nella risposta. Si è posta una particolare attenzione su alcune competenze di supporto al compito, che hanno permesso sia l’ analisi del processo di apprendimento attraverso alcuni fondamentali macroindicatori che la valutazione qualitativa delle potenzialità della bambina ovvero:  stile attentivo assunto all’interno della richiesta didattica sostanzialmente ristretto e frammentato, caratterizzato da una discreta instabilità dell’ attenzione selettiva ( focalizzare un singolo oggetto o stimolo), dell’ attenzione sostenuta: ( mantenere il focus necessario all’esecuzione per un periodo stabilito); della attenzione divisa (prestare attenzione a più stimoli o compiti contemporaneamente);dello "shifting of attention" (spostare l’attenzione da un compito o uno stimolo ad un altro);  motivazione prevale l’ investimento estrinseco rispetto a quello intrinseco (la motivazione prolungata nel tempo e rivolta ai compiti più complessi spesso viene raggiunta mediante tutta una serie di strategie metodologiche da parte dell’operatore ( il rinforzo positivo, il rinforzo negativo, le tecniche di time-out e di eliminazione all’interno del setting di molti distrattori sia fisici che contestuali);  interessi situazionali, dipendenti dalle specifiche caratteristiche di un di un oggetto situato in un determinato contesto e dunque sostanzialmente selettivi. MODELLAGGIO: metodo d’insegnamento individualizzato volto a costruire un’abilitàdel tutto assente in un soggetto, iniziando a rinforzare comportamenti che si avvicinano a quell’abilitàe continuando a rinforzare le approssimazioni successive di quei comportamenti. Si articola in 5 fasi: 1.Scelta dell’obiettivo; 2.Scelta del comportamento iniziale; 3.Scelta dei rinforzatori; 4.Rinforzamento del comportamento iniziale; 5.Rinforzamento delle approssimazioni successive. GENERALIZZAZIONE DELLE ABILITA’ACQUISITE: èla capacitàdi emettere la stessa risposta anche in presenza di stimoli diversida quelli con i quali èavvenuto l’apprendimento. Ogni nostra abilitàdiventa significativa nel momento in cui è parzialmente generalizzata.