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Federica Pantò

ABSTRACT
Tesi di Laurea

L’ALTRA FACCIA DELL’ANTITERRORISMO
Unione Europea e Stati Uniti tra terrorismo e diritti umani
Le difficoltà a cui andiamo incontro sono molteplici, dall’oggettiva problematicità di monitorare
reti di organizzazioni che sono diventate sempre più “globalizzate” con strutture di comando
decentralizzate, all’enorme gamma di possibili obiettivi da proteggere, fino alle nuove tecnologie
impiegate negli attentati.
Le autorità di ogni Paese dovrebbero essere in grado di raccogliere tutte le informazioni necessarie
per poter prevenire gli attacchi terroristici e coordinare le indagini a livello globale, così come
dovrebbero essere in grado di garantire giusti processi e fissare tutte le garanzie costituzionali
necessarie, allo scopo di trovare l’opportuno equilibrio tra “punizione e giustizia”, considerando
l’implicazione che la lotta al terrorismo ha con le libertà civili, i diritti umani e le relazioni
internazionali1.
Nel rapporto finale della Commissione di inchiesta istituita dal Congresso americano a seguito degli
attentati dell’11 settembre 2001, si sostiene che solo integrando tutte le “componenti di sovranità
nazionale, come la diplomazia, l’intelligence, le operazioni sotto copertura, le attività di repressione
dei reati, la politica economica, gli aiuti esterni, la politica estera e la difesa nazionale”2 si possa
affrontare in maniera efficace la minaccia del terrorismo.
In questo rapporto viene ripetutamente sottolineato come sia impossibile, se non deleterio, pensare
di poter impiegare questi strumenti indipendentemente gli uni dagli altri.
Un aspetto molto importante che, però, non viene menzionato nel documento è l’impegno che la
Comunità internazionale deve assumersi nella creazione e nella attuazione di norme universalmente
accettate contro il terrorismo.
E’ importante capire che reagire al terrorismo con gli strumenti messi a disposizione dalla giustizia
penale è possibile, anche se a volte in contrasto con le politiche interne degli stati.
Una riforma dei sistemi penali basata sugli accordi internazionali darà risultati forse meno evidenti
nel breve periodo ma sicuramente più efficaci e, di conseguenza, più duraturi nel lungo periodo.
Questo lavoro si inserisce nel panorama brevemente illustrato, con l’obiettivo di analizzare il
fenomeno del terrorismo, da un punto di vista sia teorico sia pratico, e sviluppare uno studio delle
1

S. Betti, Le armi del diritti contro il terrorismo, Ed. Franco Angeli, Milano, 2008
National Commission on Terrorism Attacks, “Finale report of the National Commission on Terrorism Attacks upon
the United States”, New York, Norton, 2004, pagg. 363-364
2
normative più importanti emanate al riguardo a livello internazionale, con particolare attenzione per
l’adeguamento delle normative statali a tali trattati e convenzioni.
La prima parte della tesi è dedicata ad un’analisi teorica del fenomeno “terrorismo”, dell’azione
terroristica e della figura del terrorista stesso, a cui seguirà una riflessione su quali siano i diritti
umani inderogabili e perché, allo scopo di spiegare il più chiaramente possibile quali siano i limiti
che le legislazioni antiterrorismo non possono superare.
Nella seconda parte della tesi vengono trattate le legislazioni più importanti in materia prodotte
dalle più grandi Istituzioni internazionali, ossia l’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’Unione
Europea, in modo da comprendere pienamente come sia stata regolamentata la lotta al terrorismo
nel mondo moderno, con particolare riguardo per gli avvenimenti seguiti all’11 settembre 2001.
Nella terza parte, verrà analizzato un caso concreto di applicazione di leggi antiterrorismo,
proponendo un attento esame della legislazione degli Stati Uniti d’America e del famoso carcere di
massima sicurezza di Guantanamo.
La scelta degli Stati Uniti naturalmente non è casuale, essendo uno dei più famosi e controversi casi
degli ultimi anni.
L’obiettivo è cercare di capire perché la legislazione statunitense venga criticata da numerosi e
importanti osservatori internazionali e perché il carcere di Guantanamo sia da sempre oggetto di
numerose polemiche e denunce.
Nelle conclusioni verranno analizzati sia gli aspetti positivi sia gli aspetti negativi dell’operato degli
Stati e delle grandi Istituzioni internazionali, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza,
nella prospettiva di una riforma delle legislazioni vigenti, affinché esse diventino, finalmente, più
giuste e più eque nei confronti di tutti.

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  • 2. normative più importanti emanate al riguardo a livello internazionale, con particolare attenzione per l’adeguamento delle normative statali a tali trattati e convenzioni. La prima parte della tesi è dedicata ad un’analisi teorica del fenomeno “terrorismo”, dell’azione terroristica e della figura del terrorista stesso, a cui seguirà una riflessione su quali siano i diritti umani inderogabili e perché, allo scopo di spiegare il più chiaramente possibile quali siano i limiti che le legislazioni antiterrorismo non possono superare. Nella seconda parte della tesi vengono trattate le legislazioni più importanti in materia prodotte dalle più grandi Istituzioni internazionali, ossia l’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’Unione Europea, in modo da comprendere pienamente come sia stata regolamentata la lotta al terrorismo nel mondo moderno, con particolare riguardo per gli avvenimenti seguiti all’11 settembre 2001. Nella terza parte, verrà analizzato un caso concreto di applicazione di leggi antiterrorismo, proponendo un attento esame della legislazione degli Stati Uniti d’America e del famoso carcere di massima sicurezza di Guantanamo. La scelta degli Stati Uniti naturalmente non è casuale, essendo uno dei più famosi e controversi casi degli ultimi anni. L’obiettivo è cercare di capire perché la legislazione statunitense venga criticata da numerosi e importanti osservatori internazionali e perché il carcere di Guantanamo sia da sempre oggetto di numerose polemiche e denunce. Nelle conclusioni verranno analizzati sia gli aspetti positivi sia gli aspetti negativi dell’operato degli Stati e delle grandi Istituzioni internazionali, evidenziandone punti di forza e punti di debolezza, nella prospettiva di una riforma delle legislazioni vigenti, affinché esse diventino, finalmente, più giuste e più eque nei confronti di tutti.