Schema delle prescrizioni del Ministero dell'Ambiente, con relative norme, tempi e ambiti di riferimento da rispettare, per l'attuazione del Piano regolatore del porto commerciale della Spezia
Schema delle prescrizioni del Ministero dell'Ambiente, con relative norme, tempi e ambiti di riferimento da rispettare, per l'attuazione del Piano regolatore del porto commerciale della Spezia
B12 lettera a direzione regionale per interventi in aree esterne della piazza...Marco Grondacci
Lettera inviata alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e alla Soprintendenza della Regione Liguria sugli interventi in aree esterne della Piazza Verdi - 24-11-2013
Relazione con riferimenti storici tenuta al Convegno all'Ordine degli Architetti di Bergamo il 21/06/2019 redatta dagli architetti Antonio Cortinovis e Alfredo Verzeri con l'obiettivo di evidenziare la primogenitura del concorso e progetto architettonico e urbanistico del Nuovo Centro al piano a fine '800, oltre le mura venete, della città di Bergamo da parte dell'Ing. Giuseppe Murnigotti da Martinengo, dove è studiata ed evidenziata la sua figura progettuale e imprenditoriale significativa.
Murnigotti per primo di fatto pose le basi dell’attuale centro sin dal 1891, proponendo la dismissione della storica Fiera e un originale assetto urbano: venne dichiarato dal Comune di Bergamo vincitore del 1° concorso nel 1893.
Tuttavia, tutto si arenò; fu ripreso solo nella seconda riedizione del successivo concorso urbanistico nel 1906/7 vinto dall'ing. Giuseppe Quaroni con l’arch. Marcello Piacentini. Ulteriori successive modifiche prodotte, risaltano evidenti similitudini a quello precedente di Murnigotti: oggi si direbbe una specie di copia-incolla.
Tale concorso venne assegnato e poi attribuito esclusivamente, quanto impropriamente, al solo Piacentini, che peraltro non considerò il senso urbano, paesaggistico e innovativo del Murnigotti, che proponeva, tra l'altro, i tetti giardino. Il noto, ma disconosciuto conterraneo, era deceduto a Nizza nel 1903.
Quindi si ri-propone un suo riconoscimento, pur tardivo, ma veritativo e meritorio della sua originaria creatività.
Nella nostra contemporaneità, questa mancata consapevolezza, ovvero alterata titolarità autoriale, ha escluso nella edizione del cosiddetto concorso per il Piacentiniano del 2017, i temi più ampi e organici al sistema urbano e storico che potevano, forse dovevano, andare oltre ai meri ri-arredi superficiali del sito.
Temi e problematiche per impatto di traffico, arretratezza infrastrutturale e urbanistica limitanti la fruizione di incontro e reale pedonalizzazione, quindi una vera funzione e fruizione del capoluogo.
Vedi www.infrabg.it
”RICOSTRUZIONE SOCIALE” attraverso il recupero di strutture abbandonate di proprietà comunale Ex Sercom e Centro Polifunzionale di Paganica e valorizzazione dei Progetti C.A.S.E. di Pagliare di Sassa (area n. 4) e Paganica 2 (area 24) e avvio della residenzialità per disabilità grave “Campus della Vita
B12 lettera a direzione regionale per interventi in aree esterne della piazza...Marco Grondacci
Lettera inviata alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e alla Soprintendenza della Regione Liguria sugli interventi in aree esterne della Piazza Verdi - 24-11-2013
Relazione con riferimenti storici tenuta al Convegno all'Ordine degli Architetti di Bergamo il 21/06/2019 redatta dagli architetti Antonio Cortinovis e Alfredo Verzeri con l'obiettivo di evidenziare la primogenitura del concorso e progetto architettonico e urbanistico del Nuovo Centro al piano a fine '800, oltre le mura venete, della città di Bergamo da parte dell'Ing. Giuseppe Murnigotti da Martinengo, dove è studiata ed evidenziata la sua figura progettuale e imprenditoriale significativa.
Murnigotti per primo di fatto pose le basi dell’attuale centro sin dal 1891, proponendo la dismissione della storica Fiera e un originale assetto urbano: venne dichiarato dal Comune di Bergamo vincitore del 1° concorso nel 1893.
Tuttavia, tutto si arenò; fu ripreso solo nella seconda riedizione del successivo concorso urbanistico nel 1906/7 vinto dall'ing. Giuseppe Quaroni con l’arch. Marcello Piacentini. Ulteriori successive modifiche prodotte, risaltano evidenti similitudini a quello precedente di Murnigotti: oggi si direbbe una specie di copia-incolla.
Tale concorso venne assegnato e poi attribuito esclusivamente, quanto impropriamente, al solo Piacentini, che peraltro non considerò il senso urbano, paesaggistico e innovativo del Murnigotti, che proponeva, tra l'altro, i tetti giardino. Il noto, ma disconosciuto conterraneo, era deceduto a Nizza nel 1903.
Quindi si ri-propone un suo riconoscimento, pur tardivo, ma veritativo e meritorio della sua originaria creatività.
Nella nostra contemporaneità, questa mancata consapevolezza, ovvero alterata titolarità autoriale, ha escluso nella edizione del cosiddetto concorso per il Piacentiniano del 2017, i temi più ampi e organici al sistema urbano e storico che potevano, forse dovevano, andare oltre ai meri ri-arredi superficiali del sito.
Temi e problematiche per impatto di traffico, arretratezza infrastrutturale e urbanistica limitanti la fruizione di incontro e reale pedonalizzazione, quindi una vera funzione e fruizione del capoluogo.
Vedi www.infrabg.it
”RICOSTRUZIONE SOCIALE” attraverso il recupero di strutture abbandonate di proprietà comunale Ex Sercom e Centro Polifunzionale di Paganica e valorizzazione dei Progetti C.A.S.E. di Pagliare di Sassa (area n. 4) e Paganica 2 (area 24) e avvio della residenzialità per disabilità grave “Campus della Vita
Novità di legislazione ambientale da gazzetta italiana e UE e le sentenza della corte di giustizia UE e della corte costituzionale pubblicate nel mese di Novembre 2020
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Poteri sindacali in materia di prevenzione nella tutela della salute pubblicaMarco Grondacci
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6 esposto relazione storica allegata a bando 8 7-2013
1. PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale Penale della Spezia
A titolo personale ed anche nella qualità di aderenti al costituito COMITATO denominato
“Per Piazza Verdi (SP)”,
i sottoscritti cittadini espongono quanto segue
In data 17/7/2009 è stato predisposto, da parte del Comune della Spezia, un bando con il
quale il Comune della Spezia, nell’ambito del finanziamento europeo POR-FESR 20082013, in collaborazione con il premio P.A.A.L.M.A. (Premio Artista Architetto La Marrana
Arte Ambientale) bandiva un “Concorso di progettazione in due gradi per la
riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Giuseppe Verdi”.
Secondo l’articolo 2 di detto atto: “I concorrenti nelle loro proposte progettuali dovranno
tener conto dell’importante ruolo storico-artistico e urbanistico che la piazza riveste per il
centro storico della Spezia e del fatto che il progetto è inserito in un Programma
Integrato di rigenerazione del Centro città proposto nell’ambito del bando regionale
POR-FESR, i cui elementi principali sono descritti ed illustrati nella relazione allegata al
presente bando.”
La Relazione allegata a tale atto, firmata dalla dott.sa Marzia Ratti, nella qualità di
Direttore della Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia, riguarda la
Genesi e storia di Piazza Verdi alla Spezia.
Tale relazione costituisce atto integrativo al bando e quindi atto giuridicamente fondativo
dei parametri per la presentazione dei progetti in gara e della scelta del contraente da parte
della apposita Commissione nominata.
Nella relazione si legge a pag. 4 (VEDI ALLEGATO 1). “Nel 1933 la facies della piazza può
dirsi conclusa: le due cortine nord e sud sono state realizzate, il collegamento con via
Veneto è stato attuato e l’unica direttrice via Chiodo-via Veneto è ben percepibile dalla
piazza che non ha alberature centrali, che saranno messe a dimora solo nel dopoguerra
con incomprensione totale del senso della piazza stessa e delle prospettive che da essa si
aprivano su via Chiodo da una parte e su via Veneto dall’altra. La piazza come
completata negli anni Trenta si presentava come slargo delimitato dalle cortine continue
dei palazzi pubblici e privati ed aveva dei larghi marciapiedi centrali, in luogo degli
attuali pini marittimi che furono collocati circa dieci anni dopo la seconda guerra
mondiale.”
Ora risulta agli atti conosciuti dagli scriventi e di seguito citati ed allegati al presente
esposto, che le alberature centrali costituiscono, attualmente, elementi fondanti
l’interesse storico architettonico e culturale della P.za Verdi; infatti detta Piazza avendo
una età di realizzazione superiore ai 70 anni è in tutte le sue attuali componenti storiche
immobili soggetto ex lege al vincolo storico architettonico avendo età di realizzazione
superiore ai 70 anni (comma 1 articolo 12 Codice Beni Culturali).
Questa ultima norma letta in combinato disposto con la lettera g) comma 4 articolo 10
dello stesso Codice prevede che con apposita procedura di verifica si valuti la sussistenza
dell'interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
2. La Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici con atto dello scorso 17/6/2013
(VEDI ALLEGATO 2) ha disposto: “non procedere ad opere riguardanti la demolizione,
o rimozione di componenti il cui interesse culturale non sia definitivamente accertato”.
L’intervento ai sensi dell’articolo 28 del Codice dei Beni Culturali ha prodotto una
sospensione della esecuzione dei lavori. Con atto del 21/6/2013 (VEDI ALLEGATO 3)
detta Soprintendenza ha precisato che sono sospesi in particolare gli interventi di
esecuzione dei lavori del progetto che ha vinto il bando sopra citato, relativamente alle:
“opere interessanti l’area centrale della Piazza e le componenti arboree ivi presenti”.
Le componenti arboree centrali della piazza riguardano quindi proprio i pini che insieme
con il resto della immobile sono attualmente ex lege sottoposti a vincolo storico
architettonico e culturale e che, con il resto della piazza dovranno essere sottoposti alla
istruttoria prevista dall’articolo 12 del Codice dei Beni Culturali.
Quanto sopra conferma una grave carenza nella stesura della relazione della Dott.sa
Marzia Ratti che ha in primo luogo rimosso il legame storico delle componenti arboree
della parte centrale della piazza con l’insieme della stessa come invece confermato dai
sopra citati atti della Soprintendenza.
Non solo ma la dichiarata non ultrasettantennalità delle componenti arboree della parte
centrale della Piazza, secondo la relazione della Dott.sa Marzia Ratti, appare in palese ed
indiscutibile contraddizione con la seguente documentazione ufficiale:
1. Verbale n 14 della Commissione Edilizia del 17 dicembre 1937 con il quale viene
approvata la proposta dell’Ispettorato Municipale dei Giardini per “la piantagione
di n. 12 piante di pino domestico lungo l’asse maggiore della piazza in perfetto
allineamento con le colonne della illuminazione pubblica elettrica” (VEDI
ALLEGATO 4)
2. delibera del 3/7/1939 del Podestà della Spezia (13/547) che rende esecutivo il
pagamento delle fatture per la “piantagione di un filare di pini in Piazza Giuseppe
Verdi” (ALLEGATO 5)
3. numerose fotografie della fine degli anni 30 del secolo scorso che confermano la
presenza dei pini in Piazza Verdi (VEDI ALLEGATO 6)
4. I filmati dell’Istituto Luce che riprendono dall’alto la città prima di un
bombardamento del 1944, e che riprendono le truppe Alleate nel 1945 mostrano
chiaramente la presenza dei pini già alti (VEDI FOTO ALLEGATO 7)
Tutti documenti facilmente reperibili anche negli archivi pubblici, in particolare della
biblioteca Mazzini inquadrata nella Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della
Spezia, e che visto il ruolo ricoperto dalla Dott.sa sia all’epoca della stesura della Relazione
che attualmente, non potevano non essere ricercati e utilizzati in detta stesura.
Quanto sopra considerata l’importanza di questa relazione come affermato dal citato
articolo 2 del bando di concorso. Infatti la relazione costituiva un parametro storico
architettonico fondamentale sia per la predisposizione dei progetti da presentare al
concorso sia per la successiva valutazione e scelta del progetto vincitore.
Esposto quanto sopra i sottoscritti chiedono che la S.V. Ill.ma verifichi se, nei fatti narrati,
emergano responsabilità penali, in particolare con riferimento ai seguenti reati:
a) Articolo 479 CP falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici
b) Articolo 316ter indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato
c) Articolo 353 turbata libertà degli incanti
d) Articolo 353bis turbata libertà del procedimento di scelta del contraente
3. Tutto quanto sopra premesso, gli Esponenti chiedono alla S. V. Ill.ma di voler esaminare
quanto sopra eccepito e dedotto ed esperire le indagini meglio viste e ritenute per valutare
la sussistenza dei reati sopra evidenziati o di altre eventuali ipotesi di reato, anche alla luce
della documentazione allegata e della normativa vigente
Ai sensi dell'art. 408 c.p.p., si chiede di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione
del presente procedimento.
Si chiede altresì, ai sensi dell'art. 406 comma 3 c.p.p., di essere informati dell'eventuale
richiesta di proroga delle indagini.
La Spezia 8/7/2013
Per il presente procedimento si elegge domicilio presso
Studio Legale Avv. Massimo Lombardi Foro della Spezia Via Rattazzi 60
NOME – COGNOME - DOCUMENTO
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