TCP/IP networking essential course in the healthcare area for the Karl Storz Endoskope Italia technical crew
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L’Università di Pisa investe da anni in tecnologie e infrastrutture di rete e può contare su circa 3000 Km di fibra di proprietà, la connettività del progetto GARR-X, un backbone a 10G in MPLS/BGP e l’accesso per la maggior parte degli utenti a 100Mb/s. Tuttavia alla fine del 2012 l’organizzazione dei servizi e della rete all’in- terno del campus era legata ad un modello organizzativo dell’Ateneo dove ogni struttura godeva di autonomia nel gestire le proprie risorse. Questa situazione ha determinanto negli anni un’elevata disomogenità dei servizi e un’eccessiva frammentazione delle risorse sia sul piano tecnico che sul piano amministrativo. Nel 2013 in se- guito alla necessità di razionalizzare le risorse dell’Ateneo è sorta l’esigenza di riprogettare la connettività e i meccanismi di erogazione dei servizi. La presentazione illustra il modello e gli aspetti tecnici del nuovo Servi- zio di Connettività d’Ateneo, in cui l’automazione per una rete vasta e complessa come qeulla dell’Università di Pisa svolge un ruolo determinante.
Il servizio di connettività d’Ateneo (SCA) offre connettività (Wired/Wireless ) e servizi correlati a tutte le strut- ture universitarie ed ai data center dell’Ateneo. Il nuovo modello organizzativo è un sistema composto da 7 Ac- cess Provider e un Carrier: ogni access provider si occupa di gestire la connettività e i servizi per il proprio bacino di utenti, il carrier si occupa di erogare la connettività, fornire le infrastrutture di gestione ed erogazio- ne dei servizi a tutti gli access provider. L’università è stata suddivisa in 7 bacini d’utenza uno per ogni Access Provider, in ogni area è stato definito un dominio di routing nel quale transita il traffico proveniente dalle strut- ture afferenti. Gli apparati di distribuzione su cui insistono i domini di routing sono magliati tra di loro e con i due router che costituiscono il backbone. Ogni router d’area viene affiancato da un nodo delegato ad erogare i servizi secondo una logica multi-tenant.
L’infrastruttura dei servizi di rete (a.k.a. progetto belfagor), consiste di una piattaforma cloud privata i cui nodi sono connessi da un anello in fibra ottica con protezione ERPS, su cui transita esclusivamente traffico di ma- nagement dell’infrastruttura stessa. Ogni componente dell’anello è costituita da due swtich in stack e due nodi della piattaforma di cloud computing basata su KVM/openstack. Ogni nodo di computing esegue le istanze vir- tuali nelle quali sono configurati e attivi i servizi in rapporto 1:1, una istanza un servizio. Si può pensare ai servizi come a delle vere e proprie App, il cui contesto di esecuzione è la piattaforma di cloud, che insieme agli strumenti di automazione effettua il provisioning dei servizi relativi ad un’area specifica.
Le App/Servizi sono idempotenti ovvero non avendo necessità di storage persistente possono essere ricreate infinite volte senza perd
TCP/IP networking essential course in the healthcare area for the Karl Storz Endoskope Italia technical crew
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L’Università di Pisa investe da anni in tecnologie e infrastrutture di rete e può contare su circa 3000 Km di fibra di proprietà, la connettività del progetto GARR-X, un backbone a 10G in MPLS/BGP e l’accesso per la maggior parte degli utenti a 100Mb/s. Tuttavia alla fine del 2012 l’organizzazione dei servizi e della rete all’in- terno del campus era legata ad un modello organizzativo dell’Ateneo dove ogni struttura godeva di autonomia nel gestire le proprie risorse. Questa situazione ha determinanto negli anni un’elevata disomogenità dei servizi e un’eccessiva frammentazione delle risorse sia sul piano tecnico che sul piano amministrativo. Nel 2013 in se- guito alla necessità di razionalizzare le risorse dell’Ateneo è sorta l’esigenza di riprogettare la connettività e i meccanismi di erogazione dei servizi. La presentazione illustra il modello e gli aspetti tecnici del nuovo Servi- zio di Connettività d’Ateneo, in cui l’automazione per una rete vasta e complessa come qeulla dell’Università di Pisa svolge un ruolo determinante.
Il servizio di connettività d’Ateneo (SCA) offre connettività (Wired/Wireless ) e servizi correlati a tutte le strut- ture universitarie ed ai data center dell’Ateneo. Il nuovo modello organizzativo è un sistema composto da 7 Ac- cess Provider e un Carrier: ogni access provider si occupa di gestire la connettività e i servizi per il proprio bacino di utenti, il carrier si occupa di erogare la connettività, fornire le infrastrutture di gestione ed erogazio- ne dei servizi a tutti gli access provider. L’università è stata suddivisa in 7 bacini d’utenza uno per ogni Access Provider, in ogni area è stato definito un dominio di routing nel quale transita il traffico proveniente dalle strut- ture afferenti. Gli apparati di distribuzione su cui insistono i domini di routing sono magliati tra di loro e con i due router che costituiscono il backbone. Ogni router d’area viene affiancato da un nodo delegato ad erogare i servizi secondo una logica multi-tenant.
L’infrastruttura dei servizi di rete (a.k.a. progetto belfagor), consiste di una piattaforma cloud privata i cui nodi sono connessi da un anello in fibra ottica con protezione ERPS, su cui transita esclusivamente traffico di ma- nagement dell’infrastruttura stessa. Ogni componente dell’anello è costituita da due swtich in stack e due nodi della piattaforma di cloud computing basata su KVM/openstack. Ogni nodo di computing esegue le istanze vir- tuali nelle quali sono configurati e attivi i servizi in rapporto 1:1, una istanza un servizio. Si può pensare ai servizi come a delle vere e proprie App, il cui contesto di esecuzione è la piattaforma di cloud, che insieme agli strumenti di automazione effettua il provisioning dei servizi relativi ad un’area specifica.
Le App/Servizi sono idempotenti ovvero non avendo necessità di storage persistente possono essere ricreate infinite volte senza perd
Progetto e sviluppo del modulo server per una applicazione mhp per la gestione di prenotazioni di prestazioni sanitarie - Marco Dodaro - AA 2007-2008 Relatori: Prof. Vito Cappellini, Dr. Roberto Caldelli, Ing. Rudy Becarelli, Ing. Francesco Filippini, Ing. Franco Dalle Mura
This document discusses software services and cloud computing architectures. It begins by providing context on the growing service economy and how businesses are increasingly offering services rather than products. It then defines software-as-a-service (SaaS) and describes how SaaS delivers software applications over the internet, with updates and management occurring remotely. Finally, the document discusses service-oriented architectures and how they support the development and delivery of software services.
The document discusses architecture-centric software development processes. It describes traditional waterfall and iterative development models, and notes that iterative models allow for more flexibility to changing requirements. Agile development methods like eXtreme Programming (XP) are discussed, which emphasize iterative development, collaboration, and rapid delivery of working software. Key practices of XP are outlined, including user stories, testing, pair programming, refactoring, and continuous integration. The role of architecture in agile processes is also addressed.
This document discusses software product lines and product line architectures. It defines a software product line as a set of software systems that share a common set of features addressing a particular market segment. Product lines are developed from a common set of core assets in a prescribed way to reduce costs and increase reuse. A product line architecture is a common framework that standardizes components and maximizes reuse potential. It specifies common functionality and identifies variation points across related products. Variability management is important for providing flexibility without compromising commonality.
6 - Architetture Software - Model transformationMajong DevJfu
This document discusses model transformations in Model-Driven Architecture (MDA). It defines computation independent models (CIMs), platform independent models (PIMs), and platform specific models (PSMs). It explains that model transformations are used to map between these different abstraction levels and ensure consistency. It also discusses model mappings, approaches to transformations, and tools like EMF and ATL that support transformations in Eclipse.
5 - Architetture Software - Metamodelling and the Model Driven ArchitectureMajong DevJfu
The document discusses metamodeling and the Model Driven Architecture (MDA). It covers topics such as model driven engineering, metamodeling, metamodeling in UML, and the OMG technologies that support MDA. Metamodeling involves modeling modeling elements and their relationships. Metamodels define the structure of models, while models are instances that conform to metamodels. The MDA uses metamodels and models to develop and transform systems.
This document provides an overview of software architectures by presenting examples of architectures from various software systems. It begins with an introduction to software architecture and what it entails. It then shows numerous diagrams and visualizations of architectures for different types of systems, such as editors, compilers, operating systems, middleware, and web applications. These examples are intended to demonstrate common architectural patterns and styles. The document discusses analyzing and comparing the architectures visually and recognizing patterns within them.
The document discusses architectural styles and decomposition techniques for software systems. It describes layering and tiering as basic decomposition approaches, with layers representing different levels of abstraction and tiers representing peer modules within the same layer. Several common architectural styles are then introduced, including pipes and filters, repository, client/server, model-view-controller, service-oriented, and peer-to-peer. Closed and open layered architectures are contrasted, and examples of layered systems like virtual machines and the OSI model are provided. Finally, the document notes that complete decompositions often involve both layering and partitioning techniques.
The document discusses key concepts in software architecture, including:
1) Software architecture establishes the overall structure and organization of a system, including its components and relationships.
2) Architectural design involves decomposing a system into subsystems or modules to improve modifiability, reusability, and portability.
3) Key principles for architectural design include simplicity, modularity, low coupling, separation of concerns, abstraction, and postponing decisions.
1 - Architetture Software - Software as a productMajong DevJfu
This document discusses software as a product and industry. It covers how software is a key component in modern technologies and industries. The software industry has grown significantly in recent decades. The document discusses different types of software such as embedded software, middleware, and software as a service. It also covers topics like software architecture, engineering, components, ecosystems, and the challenges in developing software. Overall, the document provides an overview of software as an industrial product and the software development industry.
10 - Architetture Software - More architectural stylesMajong DevJfu
The Microkernel pattern partitions an operating system into isolated, minimal components that communicate through a small, fixed message-passing interface, allowing components to be developed and upgraded independently while maintaining overall system stability and security.
The document discusses architectural UML and provides information on:
1) The elements of a software architecture including views, models, and diagrams.
2) How UML can be used to represent different architectural views including design, process, development, and physical views.
3) An example of using UML models and diagrams to represent different views of a chess game architecture.
UML allows for extending diagrams and modeling elements through three main techniques:
1. Stereotypes allow applying tags to existing modeling elements like classes, associations, etc. to add domain-specific meaning.
2. Profiles extend UML with new modeling elements tailored for specific domains or platforms.
3. Extension mechanisms allow precisely defining new constructs that integrate with the UML metamodel. Together these techniques make UML extensible for multiple domains.
The document discusses metamodeling and the Model Driven Architecture (MDA). It provides an overview of model driven engineering and metamodeling. Specifically, it discusses how metamodels define the structure of models through concepts like classes and relationships. The Model Driven Architecture uses metamodels and modeling to develop software systems from models.
Here are the key differences between objects and classes in UML:
- Classes define the general characteristics (attributes and operations) that objects of that class will have. Objects are specific instances of a class.
- Classes are static definitions, while objects are dynamic instances of classes that exist at run time.
- In class diagrams, classes are represented as boxes containing the attributes and operations. Objects are represented as boxes with the class name followed by a colon and the object name (e.g. Person:John).
- Classes define the common properties for a set of objects, while each object is a unique instance of a class with its own identity and particular values for attributes.
- Classes are abstractions,
The document discusses architectural styles and decomposition techniques. It describes layers as hierarchical sets of subsystems that provide related services by utilizing underlying layers. Tiers partition a system into peer subsystems responsible for classes of services. Common architectural styles include pipes and filters, repository, client/server, model-view-controller, service-oriented, and peer-to-peer. Layers and tiers are often combined for complete decomposition, with subsystems divided into tiers and each tier organized into layers. The pipe and filter style focuses on dynamic interaction by processing data streams through filters connected by pipes.
- Reference architectures that provide templates for common system types
- Design patterns that capture successful solutions to recurring problems
- Architectural patterns that describe best practices for system organization
- Legacy applications that can be analyzed for reusable architectural elements
This document discusses software as a product and the software industry. It covers topics such as why software is important, emerging technologies according to Gartner's hype cycle from 2005-2010, software being an industrial product, the size of the worldwide software industry, different types of software including embedded software and software as a service. It also discusses software components, software architecture and engineering issues, producing software is difficult due to complexity, low productivity in the industry, the software development process, different process models, lifecycle differences around the world, development activities, process models, and software standards.
This short document contains 5 headings but provides no other details or context. It lists the headings "My Heading Here First Second Third Fourth Fifth" but does not elaborate on or explain these headings.
This document provides an overview of various types of architectural standards including conceptual standards like IEEE 1471 and DoDAF that define viewpoints and views, notational standards like UML and SysML, and process standards like TOGAF and RUP. It discusses the benefits of standards in promoting interoperability and network effects while also noting drawbacks like limiting flexibility. The document advises deciding when to adopt a standard based on whether in the early or late phase of a project.
3. “La nebulosa Internet”
Ma cos’è INTERNET (1)?
Un entità trasparente per Client/Server
CLIENT
SERVER
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.3
4. Ma cos’è INTERNET (2)?
Un insieme di componenti interni
router PC/workstation
• Host server
mobile
ISP locale
• Link di comunicazione
ISP regionale
• Router
rete
aziendale
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.4
5. Obiettivi dell’infrastruttura di Internet
• Obiettivo globale:
– Connettere un qualsiasi numero di reti indipendenti
ed eterogenee
• Scelte fondamentali del progetto:
– Multiplexing ottenuto mediante rete packet switched
invece che circuit switched
– Componenti (router) con funzionalità di store and
forward tra le reti
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.5
6. Principi di progetto
• Survivability
– Se tra i due host esiste un qualsiasi percorso, la
comunicazione deve poter continuare (in modo
trasparente per i livelli superiori)
• Forma a clessidra
– IP effettua minime assunzioni sui mezzi di trasporto
sottostanti e deve funzionare per tutti I tipi di
applicazioni di rete
• Mancanza di “stato”
– La “intelligenza” è mantenuta ai bordi della rete (host)
– Facilita la survivability
• Autonomous systems
– Ogni rete è posseduta e gestita da un ente diverso
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.6
7. L’organizzazione “interna” di Internet
Architettura lascamente gerarchica
• Gli host terminali sono connessi ad Internet Service
Provider (ISP) locali
• Gli ISP locali sono collegati a ISP regionali (tipicamente
nazionali)
• Gli ISP regionali sono collegati a ISP internazionali, detti
National Backbone Provider (NBP) o National Service
Provider (NSP)
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.7
8. Gestori accessi e trasmissioni Internet
Gestori dei backbone internazionali:
EBone, SEABone, UUnet,...
Gestori dei backbone nazionali:
GARR, InterBusiness, ...
Fornitori di accesso (Local ISP):
Mclink, Tin, Libero, ...
POP POP
POP
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.8
9. Local area network
135.104.52.3 135.104.52.117
Ethernet
135.104.52.2 135.104.52.10 135.104.52.118
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.9
10. Local area network connessa a
Internet mediante router
Verso Internet
135.104.52.1
135.104.52.3 135.104.52.117 (router)
Ethernet
135.104.52.2 135.104.52.10 135.104.52.118
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.10
11. Local area network connessa a
Internet mediante modem
Rete
telefonica
Verso Internet
M M M
135.104.52.1
135.104.52.3 135.104.52.117 (router)
Ethernet
135.104.52.2 135.104.52.10 135.104.52.118
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.11
13. Router che collegano LAN
Ad eccezione di alcuni router
gateway che hanno per default
un solo router, gli altri router
hanno un elenco di router
alternativi a cui inoltrare i pacchetti
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.13
14. Infrastruttura di Internet
• ISP locali
– Ciascun Internet Service Provider (ISP) ha dei Points-Of-
Presence (POP) tramite cui si collegano gli utenti privati o aziendali
– A loro volta gli ISP locali si connettono agli ISP regionali (nazionali)
mediante linee (almeno T3) tramite i Network Access Points (NAP),
gestiti da ISP regionali
• ISP regionali
– Noleggiano accesso ai NBP ovvero provider intercontinentali
• National/international backbone provider (NBP)
– Es., BBN/GTE, Sprint, AT&T, Verizon, UUNet
ISP ISP ISP
locale locale locale
ISP regionale ISP regionale
NBP
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.14
15. National Backbone Provider
(es., BBN/GTE provider US)
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.15
16. UUNET Backbones (MCI)
(Backbone continentali e intercontinentali)
155Mbps
622Mbps
34Mbps
Courtesy of UUNET, 2000
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.16
17. Telekom Backbone (World)
Aprile 2008
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.17
18. Telekom Backbone (Europa)
Aprile 2008
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.18
19. Verizon
• ex UUNET, ex MCI
• Il più grande IP backbone provider del mondo
• Cavi terrestri e sottomarini per 485.000 miglia (18
volte il giro del mondo)
• 8 satelliti
• Uso di tecnologia OC-768 (40 Gbps)
• 24/7 network operation centers
• Uno dei realizzatori di Trans-Pacific Express
– Capacità iniziale: 1,28 Tbps, poi 5 Tbps
– Copletato nel settembre 2008 – Costi: 500M US$
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.19
20. Bande di alcune tecnologie trasmissive
GSM 9.4-14.4 Kbps
POTS fino a 56 Kbps
GPRS 56-114 Kbps
ISDN 64-128 Kbps
NOTA: bande di picco teoriche
Satellite 382 Kbps
Frame relay 56 Kbps – 1.544 Mbps
T-1 1.544 Mbps
UMTS fino a 2 Mbps (14,4 Mbps con HSDPA)
IBM Token Ring 4 – 16 Mbps
T-2 6.312 Mbps
DSL - DSL2+ 512 Kbps – 50 Mbps
Modem via cavo 512 Kbps – 52 Mbps
Ethernet 10 Mbps
T-3 44.736 Mbps
OC-1 (ottica) 51.84 Mbps
Fast Ethernet 100 Mbps
FDDI 100 Mbps
OC-3 155.52 Mbps
OC-12 622.08 Mbps
Gigabit Ethernet 1 Gbps
OC-198 10 Gbps
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.20
21. Riepilogo bande di trasmissione
(per il collegamento degli host)
• Fisse
• 10 Mbps (Ethernet)
• 100 Mbps (Fast Ethernet)
• 1 Gbps (Gigabit Ethernet)
• Dialup
• mediante modem fino a router (56 Kbps, connessione analogica)
• ISDN, Integrated Services Digital Network (128 Kbps, connessione digitale)
• Dialup ADSL (Asymmetric Digital Subscriver Line)
• fino a 4 Mbps da casa al router
• fino a 20 Mbps dal router a casa
• Wireless e satellitari
• satellitari: fino a 500 Kbps
• wireless: fino a 2 Mbps (UMTS)
• WiFi: fino a 54 Mbps
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.21
22. Due storiche dorsali nazionali
GARR
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.22
23. Mappa reti e NAP principali
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.23
24. Cos’è INTERNET (3)?
DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO:
Insieme di più di 20000 Autonomous Systems
AS AS
AS AS
AS AS
AS
AS
AS
AS
AS AS AS
AS AS
AS AS AS
AS AS
AS AS
AS AS AS
AS
AS
AS AS
AS AS
AS AS
AS
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.24
25. Autonomous Systems
• Internet non è un insieme di router “sparsi”
casualmente nel mondo che vengono
interconnessi tra di loro
I router sono aggregati in regioni, chiamate
Autonomous Systems (AS)
“Un insieme di reti IP (network prefix) e di
router sotto il controllo di una organizzazione
(o consorzio di) nell’ambito del quale si
utilizza una politica di interior routing. Gli AS
sono le unità delle politiche di exterior routing,
come nel caso del BGP” [RFC 1930]
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.25
26. Autonomous Systems
• Non tutti i router sono uguali per potenza, per
configurazione e modalità di azione
• Tuttavia, tutti i router all’interno dello stesso
AS usano lo stesso algoritmo di
instradamento dei messaggi (routing) e si
scambiano continue informazioni con gli altri
router
• Gli Autonoums Systems dall’esterno vengono
visti come un’unica entità
Gerarchia architettura Internet: 2 livelli
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.26
27. Situazione degli AS
• Il traffico Internet si distribuisce tra più di 20000
Autonomous Systems (AT&T, UUNET, @Home, BBN
Planet, Sprint, Earthlink, RoadRunner, …)
• Ciascun Autonomous System è caratterizzato da:
– un numero identificativo su 2 byte (2^16=65536), in realtà compreso
fra 1 e 64511 perché alcuni sono riservati, assegnato IANA di
registrazione
– uno o più network ID o network prefix (es., 120.240.0.0 nel casp di
indirizzo di classe B)
NOTA IMPORTANTE:
• Nessun AS gestisce più del 5% del traffico
• La stragrande maggioranza degli AS gestisce molto
meno dell’1% del traffico
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.27
28. INTERCONNESSIONI TRA AUTONOMOUS SYSTEMS
Euro
pa
Su
dA
m
er
ica
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.28
29. Interconnessioni tra AS
Gli ISP “regionali” (nazionali) ISP ISP ISP
e internazionali sono locale locale locale
collegati tra di loro al più alto ISP regionale ISP regionale
livello della gerarchia,
mediante peering point NBP B
(privati) oppure mediante
peering
Internet Exchange Point IXP point IXP
(IXP o IX), una volta
chiamati Network Access NBP A
Point (NAP) ISP regionale
ISP
locale
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.29
30. Interconnessioni tra AS
• Gli AS sono collegati tra di loro mediante due tipi di “centri di
interscambio” traffico:
– peering point (privati) oppure
– Internet Exchange Point (IXP), una volta chiamati
Network Access Point (NAP)
• Peering è una interconnessione stabilita tra peer (in questo
caso, AS) con lo scopo di scambiarsi il traffico dei relativi
utenti
• Inizialmente era definizione implicita che nessuno dei due
contraenti pagava l’altro (“sender keeps all”, inteso pagato
dai propri utenti)
• Attualmente, è più opportuno definire “settlement-free
peering” quando ci si vuole riferire ad una situazione di
peering senza pagamenti
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.30
31. Peering e IXP
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.31
32. Peering point (oggi)
• Transit (o pay): tu AS paghi un altro AS per avere accesso o
transito su Internet; si accetta chiaramente traffico interno
ma anche traffico esterno in transito
• Peering (o swap): Due AS si scambiano il traffico dei
rispettivi utenti senza costi, per reciproco interesse:
– non solo per evitare costi,
– ma anche per aumentare affidabilità creando strade alternative,
– e per diminuire la lunghezza dei percorsi creandone uno diretto
• Customer (o sell): Un altro AS paga te AS per avere
accesso a Internet
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.32
34. Internet Exchange Point (IXP o IX)
• Tipicamente consorzi indipendenti senza scopo di lucro
• Creati fra AS, talvolta supportati da finanziamenti pubblici
• Spesso sono Metropolitan Area Exchange (MAE)
• Offrono servizio tra gli associati, ma anche ad altri
• Elenco (non completo) dei principali IXP mondiali:
1. Amsterdam Internet Exchange (AMS-IX) – 259 partner, 218
Gbps di banda massima
2. London Internet Exchange (LINX) – 221 partner, 221 Gbps di
banda massima
3. Deutscher Commercial Internet Exchange (DE-CIX) – 189
partner, 189 Gbps di banda massima
12. New York International Internet Exchange (NYIIX) – 98 partner,
21 Gbps di banda
13. Milan Internet Exchange (MIX) – 59 partner, 21 Gpbs di banda
39. Athens Internet Exchange (AIX) – 14 partner, 2 Gbps di banda
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.34
35. Alcuni IX
LINX (Londra)
AMS-IX
(Amsterdam)
NYIIX (New York)
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.35
36. Tecnologia dei centri di interscambio
• Poiché trasferiscono enormi quantita di traffico Internet, i
centri di interscambio sono costituiti da elementi di
switching molto potenti e replicati
• La tecnologia tipica di un centro di interscambio (peering o
IX) consiste di uno o più centri stella ai quali vengono
collegati i router dei vari partecipanti shared switch
fabric
• Si stabiliscono così dei peering tra i router che consentono
agli AS di scambiarsi traffico mediante protocollo BGP [si
studierà in seguito]
• La tecnologia di switching più utilizzata nei punti di
interscambio è passata da ATM a Gigabit Ethernet
• Costi (Italia): si va dai 5000€ ai 55000€ all’anno per una
connessione rispettivamente di 10 Mbps e 10 Gbps
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.36
37. Esempi di architettura di AMS-IX
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.37
38. Sintesi: first mile, peering point, last mile
backbone
Autonomous
Last mile System First mile
backbone backbone
(>10Gbps)
Internet
Client eXchange Server
Point
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.38
39. Ma cos’è INTERNET (4)?
Un’organizzazione gerarchica di nomi e
di domini per gli host (DNS)
it uk com edu
unimo tin govt
economia
ing mat serv dept
dii dim
IL DNS SI APPROFONDIRA’
IN SEGUITO
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.39
40. In sintesi: cos’è Internet?
DAL PUNTO DI VISTA DELLE APPLICAZIONI DI RETE:
Un’entità trasparente, nella maggior parte dei casi
DAL PUNTO DI VISTA “FISICO”:
Un insieme di componenti interne (host, link, router), in cui
ciascun nodo è caratterizzato da un indirizzo IP strutturato in 4
Byte (16 Byte per IPv6), es. 158.24.80.57
DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO:
• Un insieme di Autonomous Systems (guardando ai router)
• Un insieme di nomi e domini (guardando agli host)
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.40
41. How do IP packets find their way through this mess?
Reti di Calcolatori 2009/2010 – Architettura e Protocolli di Internet 4.41