SlideShare a Scribd company logo
2
3
PREMESSA 4
1. Scheda macchina AFFETTATRICE ……………… 5
2. Scheda macchina TRITACARNE ……………….. 8
3. Scheda macchina MESCOLATRICE
PLANETARIA …………………………………………… 11
4. Scheda macchina FRULLATORI SBATTITORI
PORTATILI ………………………………………………. 14
5. Scheda macchina TAGLIAVERDURA …………. 17
6. Scheda macchina IMPASTATRICE …………….. 20
7. Scheda macchina PELAVERDURA …………….. 24
8. Scheda macchina FRULLATORE ……………….. 27
9. Scheda macchina LAVASTOVIGLIE …………… 29
Igiene delle attrezzature …………………………… 32
4
Questo manuale fa parte del materiale informativo predisposto dal
Dipartimento Medico di Prevenzione della ASL di Milano per l’evento
EXPO 2015.
Il manuale prende in considerazione una serie di attrezzature ali-
mentari spiegandone il loro utilizzo, il funzionamento e fornendo le
indicazioni normative di riferimento riferite all’uso e alla manutenzio-
ne. Inoltre evidenzia i rischi e le rispettive misure di sicurezza legate
all’utilizzo di queste attrezzature.
Per ogni macchina analizzata, è stata confezionata una scheda
tecnica nella quale, per facilitare la comprensione dei contenuti,
sono state inserite alcune immagini esplicative che identificano i vari
elementi costruttivi e le zone di pericolo più evidenti.
Le macchine prese in esame in questo manuale sono:
È stato così possibile avere una panoramica generale delle macchine
che include riferimenti specifici dei rischi ai quali vanno incontro gli ope-
ratori del settore alimentare, quando utilizzano questo genere di attrez-
zature.
Il contenuto di questo opuscolo integra l’informazione e la formazione
dei lavoratori e dei preposti tentando così di ridurre il fenomeno infortu-
nistico che caratterizza questo settore.
5
DESCRIZIONE
Questa macchina consiste di: una base, una lama, un coprilama, un anello
paralama, un affilatoio, un piano spessimetro, un piatto porta merce, un car-
rello a movimento alternato, un pressa-merce e componenti elettrici di co-
mando
UTILIZZO E TIPOLOGIE
Sono utilizzate nei negozi, nei ristoranti, nei supermercati e nelle mense,
quelle industriali sono invece usate nelle industrie per la lavorazione del-
la carne e nei salumifici.
6
Si distinguono due tipologie: l’affettatrice verticale, nella quale il pro-
dotto viene spinto orizzontalmente verso la lama, e l’affettatrice a gra-
vità nella quale il piatto porta-merce è inclinato rispetto al piano oriz-
zontale e il prodotto da tagliare si muove verso la lama per gravità.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La Norma EN 1974:2009 specifica i requisiti si sicurezza e di igiene per la
progettazione e la costruzione di macchine affettatrici, trasportabili,
con lama tagliente circolare, azionate da motore e con carrello a mo-
vimento alternato.
RISCHI E PERICOLI
PARADITA PIANO SPESSIMETRO
ANELLO PARALAMA
COPRILAMA
PARA
POLLICE
ZONE PERICOLOSE
DANNI POSSIBILI: tagli di dita, mani,
braccia, piedi (nella fase di ma-
nipolazione della lama)
7
Pericoli principali Misure di sicurezza
Contatto con la lama che
può provocare tagli o re-
cisioni.
� piatto spessimetro/piastra paralama
� anello paralama
� piatto porta merce
� dispositivo di affilatura
Imprigionamento tra pia-
no di appoggio e lama.
� piastra di protezione.
La protezione non deve coprire la zo-
na di taglio della lama e deve essere
regolabile.
Intrappolamento e perfora-
zione causata dagli arpioni
della pinza;
Imprigionamentodellamano
nelmeccanismoperdeporre
lefette(dispositivoautomati-
codimanipolazione).
� Protezioni per ridurre i rischi associati
agli arpioni del meccanismo di tra-
sporto.
� Protezione interbloccata adeguata
per la trappola, formata tra l’impila-
tore che toglie il prodotto affettato
dagli arpioni sul meccanismo di tra-
sporto e il telaio del meccanismo di
trasporto.
Imprigionamento tra cin-
ghia nel trasportatore e rulli
terminali o di tensione.
� protezione che impedisca che un
dito possa rimanere intrappolato tra
la cinghia del trasportatore e qual-
siasi puleggia finale o puleggia di
tensionamento.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanto antitaglio durante la pulizia della lama;
� Guanti, occhiali e grembiule impermeabile durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
8
DESCRIZIONE
E’ costituita da una base, un involucro della coclea, una coclea, un
piatto o una tramoggia di alimentazione, un convogliatore a vite
(oppure un miscelatore a vite aggiunto nella tramoggia), un gruppo di
taglio, un dispositivo di bloccaggio, un dispositivo di carico, una trasmis-
sione e, secondo i tipi di macchina, componenti elettrici, idraulici e
pneumatici.
Sopra il canale di alimentazione viene installato un vassoio porta merce
sul quale viene adagiato il prodotto da lavorare; questo viene convo-
gliato al tubo di alimentazione per mezzo di un utensile, il premicarne
che ne aiuta la discesa verso la coclea.
È possibile trovare anche macchine, i biriduttori, che oltre ad avere fun-
zione di tritacarne hanno anche quella di grattugia. Queste attrezzature
sono provviste di un perno di traino alle cui estremità vengono innestati
gli utensili; all’avviamento della macchina il perno di traino è messo in
funzione consentendo così il contemporaneo utilizzo sia dell’applicazio-
ne tritacarne che dell’applicazione grattugia.
9
UTILIZZO
La macchine è utilizzata per ridurre le dimensioni della carne fresca o
congelata, dei prodotti a base di carne e pesce mediante una serie di
utensili da taglio.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma EN 12331: 2010 specifica i requisiti per la progettazione e la
fabbricazione delle macchine tritacarne utilizzate in una posizione fissa.
RISCHI E PERICOLI
ZONE PERICOLOSE
DANNI POSSIBILI: pericolo cesoia-
mento e intrappolamento ma-
ni e dita
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Scarpe antinfortunistiche
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia.
10
Pericoli principali Misure di sicurezza
Intrappolamento, ce-
soiamento o taglio dita
o mano.
� Protezione dell’accesso alla coclea at-
traverso il collo di alimentazione.
Intrappolamento, cesoia-
mento o taglio delle dita,
della mano o dell’avam-
braccio.
L’accesso alle zone di pericolo del convogliato-
re a vite nella tramoggia di alimentazione deve
essere impedito o reso sicuro; l’accesso è impe-
dito mediante:
� tramogge della bocca di alimentazio-
ne di tipo chiuso;
� utilizzando ripari (copertura);
� utilizzando ripari fissi e rispettando le di-
stanze di sicurezza
Cesoiamento delle dita.
Si deve impedire o proteggere l’accesso
alla zona di pericolo del coltello dietro
l’ultima piastra forata dal lato dell’apertu-
ra di scarico. Questo si può ottenere me-
diante le seguenti misure:
� una piastra adeguata;
� l’utilizzo di un riparo (per esempio un
cappuccio di protezione).
Schiacciamento delle
mani e dei piedi duran-
te l’installazione e la
rimozione della coclea
e della serie di coltelli.
� Cappuccio di protezione;
� Interblocco alimentazione piastra termi-
nale con azionamento coltelli;
� Interblocco meccanico piastra forata
terminale con azionamento coltelli;
� Tutte le macchine tritacarne devono esse-
re attrezzate con mezzi di allentamento/
estrazione della coclea e del set di coltelli.
Schiacciamento, intrap-
polamento, cesoiamen-
to dita o mano.
Deve essere impedito l’accesso alla zona
di pericolo sul meccanismo di trasmissione
con impiego di ripari fissi/interbloccati.
Le perdite di gas o va-
pore di acqua diretto
possono causare:
� pericoli di asfissia;
� pericoli di ustioni da
caldo o freddo.
Le macchine tritacarne progettate per
essere utilizzate a gas o vapore diretto
devono essere dotate di copertura a te-
nuta, che può essere utilizzata anche co-
me riparo. L’alimentazione dei gas deve
essere dotata di valvola di ingresso inter-
bloccata in modo tale che non sia possi-
bile fornire gas o vapore diretto quando
la copertura è aperta.
11
DESCRIZIONE
UTILIZZO
L’utilizzo previsto riguarda l’operazione di carico dei diversi ingredienti, il
loro trattamento in una vasca fissa per mezzo di appositi sbattitori, lo
scarico e la pulizia. Il trattamento avviene per cicli di durata variabile,
può essere controllato manualmente o automaticamente, in cicli singoli
o in cicli ripetuti. Talvolta è anche necessario aggiungere gli ingredienti
manualmente senza fermare lo sbattitore. Sulle macchine dotate di di-
spositivo di sollevamento ed abbassamento della vasca la posizione di
funzionamento è quella in cui lo sbattitore si trova il più vicino possibile al
fondo della vasca.
12
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma EN 452:2009 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la
progettazione e la fabbricazione delle macchine mescolatrici planeta-
rie con vasca fissa, suddivise in tre categorie, con capacità comprese
tra 5L e 500L, per il trattamento, mediante cicli di durata variabile, di vari
ingredienti quali cacao, farina, zucchero, oli e grassi, carne tritata, uova
ed altri ingredienti, nell’industria alimentare e nei negozi.
RISCHI E PERICOLI
ZONA PERICOLOSA
SBATTITORE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Scarpe antinfortunistiche
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia.
13
Pericoli
principali
Misure di sicurezza
Intrappolamento in
base al tipo di me-
scolatrice
Classe 1: l’accesso alla vasca non deve essere
impedito ma essere almeno ristretto.
Classe 2: deve essere dotata di una protezione
mobile di interblocco o di una o più barre sensibili.
Classe 2 e 3: una mescolatrice planetaria di classe
2 priva di barra sensibile o una mescolatrice plane-
taria di classe 3 devono essere dotate di protezione
mobile di interblocco che impedisca l’accesso al
volume interno della vasca.
Intrappolamento,
quando la macchi-
na viene utilizzata
con vasche di gran-
dezze differenti.
Per quelle fornite con più vasche, per la vasca
più grande devono essere soddisfatti i requisiti
delle mescolatrici di classe 1, 2 e 3. Nella posizio-
ne di funzionamento tutte le vasche fornite con
un mescolatore devono avere i bordi superiori
non più di 15 mm al di sotto del riparo.
Intrappolamento. I dispositivi di arresto azionati dal riparo devono
arrestare lo sbattitore (con vasca vuota) in un
tempo breve (massimo 4 s). Quando si utilizza
una barra sensibile i dispositivi di arresto devono
bloccare lo sbattitore con la vasca vuota in un
tempo massimo di 2 s.
Cesoiamento e in-
trappolamento.
L’albero di trasmissione su cui sono montati gli
accessori non deve sporgere dalla struttura della
macchina e deve essere dotato di coperchio
che non può essere rimosso dalla macchina.
Intrappolamento e
schiacciamento.
Il meccanismo di guida e controllo del movi-
mento verticale della vasca deve essere protet-
to utilizzando un riparo fisso.
Intrappolamento e
schiacciamento.
La distanza minima tra vasca/struttura e la leva
per il sollevamento/abbassamento deve essere
di 50 mm, al fine di evitare lesioni durante l’azio-
namento della leva.
Esposizione ripetuta
alle polveri.
L’emissione di polvere di farina deve essere ri-
dotta al minimo. In particolare per le mescolatri-
ci di classe 3 la riduzione dell’emissione può es-
sere ottenuta con uno dei metodi dati di seguito
come esempio:
- utilizzo di un coperchio pieno;
- utilizzo di un temporizzatore;
- utilizzo di un dispositivo di estrazione della pol-
vere.
14
DESCRIZIONE
Queste macchine sono apparecchi il cui utensile viene impiegato per
trattare un prodotto alimentare in un contenitore. Gli utensili sono pro-
gettati per schiacciare, mescolare, ridurre in poltiglia, emulsionare dei
prodotti alimentari come per esempio le verdure nelle zuppe, passate,
puré, salse, maionese, creme, prodotti caseari e, più in generale, per
trattare tutti i prodotti alimentari solidi, liquidi, pastosi o polverosi per ot-
tenere un fluido omogeneo.
15
TIPOLOGIE DI MACCHINE
Si possono distinguere tre tipologie di macchine:
 azionate a mano, utilizzando una o entrambe le mani, per l’intera
operazione;
 che funzionano stando appoggiate sul fondo del contenitore;
 fisse o posizionate su uno speciale supporto che può essere adat-
to al contenitore.
Il supporto agisce come sostituto dell’operatore per operazioni che ri-
chiedono tempi lunghi o per trattamenti alimentari che possono presen-
tare rischi di ustioni (vapore o schizzi).
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma EN 12853:2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la
progettazione e la fabbricazione di macchine per la lavorazione di frul-
latori e sbattitori portatili utilizzati nella ristorazione collettiva e istituziona-
le e nei negozi alimentari.
RISCHI E PERICOLI
ZONE PERICOLOSE
DANNI POSSIBILI: lesioni da
schiacciamento delle mani,
lesioni da taglio, elettrocu-
zione
16
Pericoli principali Misure di sicurezza
Pericoli di natura meccani-
ca: di impatto, taglio, in-
trappolamento, schiaccia-
mento, sono dovuti al con-
tatto delle mani con le parti
rotanti.
Possono essere causati dai
seguenti fattori:
1) azionamento involonta-
rio da parte del lavoratore;
2) eiezione di parti dovuta
a scoppio o rottura durante
il funzionamento, oppure
distaccamento di parti;
3) caduta della macchina.
1) L’interruttore deve essere posizio-
nato in modo tale da prevenire qual-
siasi azionamento involontario duran-
te la manipolazione prevedibile della
macchina.
2) Gli accessori rotanti della machina
devono essere dimensionati in modo
da evitare il rischio di scoppio duran-
te la rotazione per effetto dell’ener-
gia cinetica.
3) La zona dell’impugnatura e le im-
pugnature stesse del frullatore devo-
no essere strutturate in modo che le
mani dell’operatore siano tenute lon-
tane dalla zona di pericolo formata
dal movimento dell’utensile; lo sbatti-
tore invece deve essere fornito di un
riparo per evitare lo scivolamento
accidentale della mano nell’utensile.
L’ustione delle mani e delle
braccia possono sorgere
da :
 contatto con spruzzi
dell’alimento trattato
bollente, vapore o ra-
diazioni termiche;
 contatto con l’impu-
gnatura bollente.
I pericoli dovuti al trattamento di
prodotti alimentari caldi con tempe-
rature da 90°C a 100°C devono esse-
re prevenuti in modo efficace, te-
nendo in considerazione i mezzi di
protezione.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanto anticalore;
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
17
DESCRIZIONE
UTILIZZO
Le tagliaverdure hanno funzioni di taglio, sminuzzatura, preparazione
cubetti, bastoncini e grattugia di prodotti alimentari conformemente
alle specifiche del fabbricante qualunque sia il movimento di taglio.
Generalmente contengono i seguenti elementi di progettazione:
 un dispositivo di alimentazione del prodotto nella macchina;
 uno o più utensili: piastre taglienti o lame composte da uno o più bor-
di taglienti fissati ad un telaio;
 un espulsore;
 un’apertura d’evacuazione;
 dei dispositivi di comando.
18
UTILIZZO
Esistono inoltre diversi tipi di dispositivi di alimentazione del prodotto rela-
tivi a queste macchine :
 con tramoggia: in cui il prodotto della tramoggia giunge ai coltelli
generalmente per gravità e/o mediante dispositivi di alimentazione;
 con pressore: il cui il prodotto in piccole quantità è introdotto in un
canale di alimentazione e accompagnato verso i coltelli premendo il
pressore;
 con stantuffo: in cui il prodotto viene accompagnato manualmente
verso i coltelli, con l’aiuto di uno stantuffo.
Si distinguono tre tipologie di macchine tagliaverdure:
 a coltelli rotanti;
 a tamburo rotante;
 a coltelli con movimento alternativo orizzontale .
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma EN 1678:2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la
progettazione e la fabbricazione di macchine tagliaverdure trasportabili
e aventi potenza massima nominale minore di 3kW.
RISCHI E PERICOLI
ZONE PERICOLOSE
DANNI POSSIBILI: pericolo
di taglio e trascinamen-
to delle mani 1. ACCESSO LUNGO IL CONDOTTO
DI ALIMENTAZIONE
2. ACCESSO DALL’APER-
TURA DI EVACUAZIONE
19
Pericoli principali Misure di sicurezza
Taglio o trascinamen-
to
Impedire all’operatore di accedere alle
aperture di alimentazione, e subire lesioni da
coltelli.
Taglio e trascinamen-
to della mano duran-
te le operazioni di puli-
zia e manutenzione.
 Se l’accesso avviene mediante un presso-
re dotato di riparo con comando avvia-
mento il tempo di arresto deve essere mi-
nore di 2 s.
 Quando l’apertura dei coperchi e/o delle tra-
mogge azionano l’interruttore interbloccato,
esso deve provocare l’arresto completo degli
organi mobili che presentano pericolo di natu-
ra meccanica in meno di 4 s.
 Le parti che danno accesso ad utensili pe-
ricolosi devono essere interbloccate, e l’a-
pertura di queste parti deve fermare la
macchina in 4s.
Schiacciamento e
trascinamento.
 Per le macchine con disco rotante controllare
che la profilatura della faccia inferiore del col-
tello o della piastra di espulsione sia fatta in
modo che il solo contatto sarebbe con una
superficie liscia o con una superficie che ten-
derebbe a deflettere le dita lontano dalla zo-
na della lama o da altre zone pericolose.
 Il risalto del deflettore deve avere una
estremità arrotondata per eliminare l’in-
trappolamento tra questo e la copertura
della macchina.
Schiacciamento e
trascinamento.
Tutti gli accessi alle zone pericolose devono
essere impediti con ripari fissi.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanti antitaglio per la movimentazione dei dischi porta-
lame;
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
20
DESCRIZIONE
Solitamente le impastatrici sono composte dai seguenti elementi:
 una struttura che sostiene gli organi motore e i dispositivi di comando;
 una vasca contenente i prodotti da impastare; la vasca ruota mec-
canicamente o grazie all’azione dell’utensile sulla pasta; inoltre può
essere mobile o basculante;
 uno o più utensili di impasto su un asse fisso verticale o inclinato, o
due bracci che miscelano l’impasto. Talvolta questi dispositivi si posso-
no sollevare per consentire di togliere la vasca o l’alimento in prepa-
razione.
21
UTILIZZO
Queste impastatrici sono utilizzate per lavorare i vari ingredienti, come la
farina, lo zucchero, i grassi, il sale, l’acqua, ed altri ingredienti nell’indu-
stria e nei negozi alimentari.
L’utilizzo comune della macchina consiste nel versamento dei diversi
ingredienti, impasto dei medesimi mediante un utensile, scarico e puli-
zia. Il funzionamento è suddiviso solitamente in cicli di durata variabile.
Talvolta sono necessarie delle operazioni manuali per prelevare cam-
pioni, raschiare la vasca o aggiungere degli ingredienti.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma EN 453:2009 specifica i requisiti di sicurezza e igiene per la pro-
gettazione e la fabbricazione delle macchine impastatrici con vasca
rotativa con capacità comprese tra 5L e 500L.
RISCHI E PERICOLI
ZONE PERICOLOSE
22
Pericoli principali Misure di sicurezza
Contatto con gli elementi
mobili che partecipano alla
lavorazione, per prelevare i
campioni, aggiungere gli
ingredienti, raschiare l’inter-
no della vasca o togliere
della pasta per verificare la
consistenza o misurarne la
temperatura.
 L’accesso dall’alto deve essere impedi-
to mediante l’utilizzo di un riparo mobile
interbloccato che ricopre la parte supe-
riore della vasca in movimento.
 I ripari (incernierati o mobili) devono
essere collegati a rivelatori di posizio-
ne azionabili meccanicamente fun-
zionanti in modo positivo.
Schiacciamento, cesoia-
mento trascinamento, urto.
La zona di apertura deve essere collocata
sul lato vasca opposto alla zona dell’uten-
sile impastatore. Se il riparo è forato i fori
devono essere di dimensioni tali che
quando si preleva un campione di pa-
sta durante l’impasto non ci siano peri-
coli.
Schiacciamento, cesoia-
mento, urto, trascinamento.
 I dispositivi di arresto attivati dal riparo
devono fermare l’impastatrice a vasca
vuota entro 4s dall’apertura del riparo.
 L’apertura del riparo deve essere
impedita fino all’arresto del movi-
mento della vasca.
Trascinamento.  Il meccanismo di azionamento deve
essere protetto con un riparo fisso o
un riparo interbloccato.
 Il movimento del meccanismo di
azionamento dell’utensile e della va-
sca non deve poter funzionare se la
vasca non è in posizione.
Cesoiamento, trascinamen-
to, urto e schiacciamento.
 Il dispositivo di azionamento deve
essere protetto da ripari fissi o da ri-
pari interbloccati.
 L’utensile impastatore deve girare
solo quando è in posizione di funzio-
namento nella vasca.
 La discesa motorizzata dell’utensile
deve essere ottenuta con un coman-
do ad azione mantenuta. L’utilizzo di
un dispositivo sensibile che arresti la
discesa in caso di ostacolo può esse-
re una soluzione alternativa.
23
Trascinamento o intrappola-
mento.
Utilizzo di ripari fissi che impediscano
l’accesso tra la vasca e i cuscinetti.
Pericolo di schiacciamento Utilizzo di:
 un dispositivo sensibile collocato sul
riparo
 un comando ad azione mantenuta
per far funzionare il riparo.
Esposizione a polvere con-
tenente farina ed ingredien-
ti che possono causare
danni alla salute.
L’emissione di polvere di farina deve
essere ridotta al minimo.
Per una vasca di diametro maggiore di
30 mm, la riduzione della polvere di
farina può essere assicurata con uno
dei seguenti metodi:
 utilizzo di un coperchio pieno;
 utilizzo di un dispositivo temporizzato-
re che regola automaticamente la
velocità della macchina negli stadi
iniziali del suo funzionamento;
 dispositivo di estrazione della polvere.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
24
DESCRIZIONE
UTILIZZO
Il pelaverdure è utilizzato per pelare diversi tipi di tuberi e verdure quali
patate, carote, salsefica, rape, sedano e cipolle.
Un pelaverdure è composto da: una base contenente il sistema di tra-
smissione e il motore, che sostiene la camera di pelatura, struttura cilin-
drica dotata di un alimentatore con tramoggia o coperchio, al cui inter-
no è presente una piastra rotante removibile; la piastra può essere rico-
perta con materiale abrasivo come carburo di silice o carborundio, o
dotata di una grattugia.
Sotto la piastra vi è un vassoio per raccogliere i rifiuti e l’acqua di scarto.
25
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma EN 13208: 2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per
la progettazione e la fabbricazione dei pelaverdure utilizzati nell’indu-
stria della ristorazione collettiva e nei negozi di alimentari.
RISCHI E PERICOLI
Per questo tipo di macchine i pericoli di natura meccanica sono ridotti,
perché il ciclo di funzionamento non richiede alcun intervento manuale
all’interno della camera durante la pelatura.
ZONE PERICOLOSE
26
Pericoli principali Misure di sicurezza
Sono di natura meccanica e derivano dal rischio di contatto con le
parti rotanti:
schiacciamento delle dita Lo spazio tra la piastra rotante e le
pareti della camera di pelatura non
deve essere maggiore di 8 mm;
schiacciamento dita e
mani;
La forma della piastra deve impedire la
generazione di una zona di schiaccia-
mento tra la piastra e il bordo dell’apertu-
ra;
abrasione, taglio, intrappo-
lamento di dita e mani;
La piastra rotante non deve presenta-
re parti acuminate accessibili all’ope-
ratore, ne creare punti di taglio con
le pareti della camera di pelatura;
schiacciamento, intrappola-
mento di dita e mani;
L’accesso alla zona di pericolo deve
essere impedito per mezzo di ripari
fissi;
schiacciamento, intrappo-
lamento di dita e mani;
Non deve essere possibile che un dito ab-
bia accesso a qualsiasi spazio tra le superfi-
ci sotto la piastra rotante, e tra la piastra
rotante o i componenti della sua trasmissio-
ne;
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
27
DESCRIZIONE
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma la norma EN 12852:2010 specifica i requisiti di sicurezza e di
igiene per la progettazione e la fabbricazione di macchine per la lavo-
razione di alimenti e frullatori aventi un contenitore con volume minore
o uguale a 150L .
RISCHI E PERICOLI
Danni possibili: tagli delle di-
ta, schiacciamento delle
mani, pericolo di taglio o di
penetrazione nel corpo
ZONE PERICOLOSE
28
Pericoli principali Misure di sicurezza
Taglio delle dita;
Schiacciamento delle
mani;
Schiacciamento delle
braccia e delle mani;
Taglio o penetrazione
nel corpo.
 L’utilizzo di ripari integrati oppure me-
diante coperture o coperchi amovibili di
interblocco.
 Il tempo di arresto deve essere minore di
4 secondi quando la macchina è in fun-
zione a vuoto.
 Le coperture devono essere associate
ad un dispositivo di interblocco. Se il
contenitore è amovibile, un dispositivo
di interblocco deve impedire alla mac-
china di avviarsi con il contenitore instal-
lato in modo non corretto. Il contenitore
deve essere ribaltato solo mediante
un’azione volontaria dell’operatore;
quando il ribaltamento è azionato elet-
tricamente , il movimento della macchi-
na deve essere controllato con un co-
mando ad azione mantenuta situato
esternamente alla zona pericolosa. Il
contenitore quando si arresta deve ri-
manere stabile in tutte le posizioni.
 La forma e il fissaggio delle lame deve
impedire una espulsione accidentale di
queste ultime.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
29
DESCRIZIONE
Una lavastoviglie con convogliatore è generalmente composta da: un
telaio, sportelli che consentono l’accesso alle zone di pericolo, un nastro
motorizzato o convogliatore di cestelli e un dispositivo di riscaldamento e
circolazione dell’acqua.
La lavastoviglie può essere cosi suddivisa in diverse aree di lavoro:
 area di carico;
 comparto di lavaggio;
 scomparto di risciacquo;
 scomparto di asciugatura;
 dispositivo di scarico del vapore;
 scomparti elettrici e/o elettronici;
 pannello di controllo;
 dosatore;
 area di scarico.
30
UTILIZZO
Quando si utilizza la lavastoviglie è utile:
 asportare preventivamente dalla stessa gli avanzi solidi ed even-
tuali masse oleose;
 fare un ammollo preventivo alle posate ad anche ai piatti quan-
do vengono lavati dopo lungo tempo dall’utilizzo;
 sistemare le stoviglie negli appositi cestelli.
Durante il lavaggio è importante seguire alcune avvertenze:
 non immergere le mani nude nell’acqua con il detersivo e calda del-
le vasche. Questo potrebbe causare scottature ed irritazioni cuta-
nee. Se ciò accadesse risciacquarle subito ed abbondantemente
con acqua corrente;
 quando la macchina è in funzione non aprire troppo rapidamente
le portine di ispezione;
 utilizzare solo detersivi antischiumogeni specifici per lavastoviglie
commerciali;
 disattivare l’apparecchiatura in caso di guasto o malfunziona-
mento;
 periodicamente fermare la macchina, togliere i filtri della vasca e
liberarli dai rifiuti che si saranno depositati;
 controllare che le temperature dell’acqua si mantengano nei va-
lori prestabiliti.
Al termine delle operazioni di lavaggio:
 premere il pulsante di spegnimento;
 disattivare l’apparecchiatura togliendo la tensione e chiudere il
rubinetto di alimentazione idrica;
 svuotare le vasche ed estrarre i filtri per pulirli;
 lavare le vasche con un getto d’acqua;
 per macchine con condensa vapori togliere il filtro di aspirazione
e pulirlo;
 pulire l’esterno della macchina con una spugna umida;
 rimontare tutti i dispositivi nella propria sede;
 al fine di evitare la formazione di cattivi odori, lasciare le porte
aperte.
Per quanto riguarda eventuali manutenzioni, sanificazioni e disincrosta-
zioni, ricordarsi sempre di disinserire la macchina dalla rete di alimenta-
zione
31
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma e EN 14957: 2010 specifica i requisiti di sicurezza e igiene per la
progettazione e la fabbricazione delle macchine lavastoviglie multifun-
zione con convogliatore. Queste prevedono il passaggio dei cestelli at-
traverso nastri motorizzati o convogliatori a carrello. Le macchine tratta-
te dalla norma sono destinate al lavaggio, risciacquo ed eventualmen-
te asciugatura delle stoviglie e degli utensili da cucina utilizzati nelle
strutture di consumo di alimenti come locali di preparazione e sommini-
strazione alimentare.
Pericoli principali Misure di sicurezza
Zona di carico-
scarico:
schiacciamento,
cesoiamento,
trascinamento.
 Impedire l’accesso involontario su entrambi i lati
del nastro mediante elementi fissi.
 Nell’area di carico, lo schiacciamento tra il na-
stro e gli elementi di trasporto deve essere impe-
dito mediante un riparo fisso.
 Alla fine dell’area di scarico, lo schiacciamento
tra il nastro e l’elemento in tensione deve essere
impedito mediante:
- riparo interbloccato fisso o mobile;
- dispositivo sensibile che arresta il movimento
del nastro, quando parte del corpo entra in
zona di pericolo.
Zona di accesso
alle parti
meccaniche:
schiacciamento,
cesoiamento,
trascinamento.
Per entrambi i tipi di macchina, l’accesso alle par-
ti meccaniche deve essere impedito mediante
interblocco mobile o ripari fissi.
L’apertura di ripari mobili deve arrestare le parti
meccaniche, mentre i ripari fissi devono poter es-
sere rimossi solamente con l’utilizzo di utensili.
Area di asciuga-
tura.
Le parti mobili accessibili dalle ventole devono
essere protette mediante una griglia progettata
come un riparo fisso.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
� Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia;
� Scarpe antinfortunistiche.
32
Asportazione dei residui grossolani: rimozione dei residui grossolani
mediante scopa, straccio o carta monouso.
Detersione: rimozione dello sporco dalle superfici; è effettuata tra-
mite l’utilizzo di una sostanza chimica (detergente), in grado di
staccare i residui dalle superfici, prima del definitivo risciacquo
con acqua.
Disincrostazione: detersione di sporco inorganico (residui di calca-
re o ruggine), effettuata tramite l’utilizzo di acidi (disincrostanti).
Riguarda quelle superfici che vengono in contatto prolungato con
l’acqua (esempio: pentole, cuoci pasta, bagnomaria, ecc.)
Disinfezione: operazione finalizzata alla distruzione della maggior
quantità di microorganismi, in particolare di quelli patogeni.
Può essere condotta con il calore (umido o secco) o con agenti
chimici specifici(ad esempio composti a base di cloro o sali di am-
monio quaternari).
L’efficacia della disinfezione chimica è determinata da:
 corretta detersione (assenza di residui che possono inibire l’azione
del disinfettante).
 corretto dosaggio del disinfettante (indicato nella scheda tecni-
ca del prodotto).
 rispetto dei tempi di contatto (indicati nei piani di sanificazione e
nella scheda tecnica di prodotto).
Risciacquo: eliminazione, per mezzo dell’acqua, dei residui chimi-
ci dei principi attivi usati nelle operazioni di detersione, disincrosta-
zione, disinfezione; è vietato utilizzare getti diretti di acqua sulle
attrezzature con componenti elettriche o su componenti impianti-
stiche.
Asciugatura: eliminazione dell’acqua residua del risciacquo,
con panni tipo microfibra, carta monouso.
33 34
QUADERNO TECNICO
DATORI DI LAVORO
CANTIERI EXPO MILANO 2015
Prodotto dal Servizio Prevenzione e Sicurezza
negli Ambienti di Lavoro - ASL Milano
Realizzato da: Nicola Delussu, T. Mandelli
Coordinamento: Susanna Cantoni
Grafica a cura di: Flavia Borello, Veronica Cassinelli
Novembre 2014

More Related Content

What's hot

Corso art37 Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMA
Corso art37   Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMACorso art37   Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMA
Corso art37 Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMA
SISTEMA SRL
 
Le procedure utilizzo delle scale, di Veronica Galli
Le procedure utilizzo delle scale, di Veronica GalliLe procedure utilizzo delle scale, di Veronica Galli
Le procedure utilizzo delle scale, di Veronica Galli
PrimariaLSantucci
 
22 08022018 scale portatili
22    08022018  scale portatili22    08022018  scale portatili
22 08022018 scale portatili
http://www.studioingvolpi.it
 
183 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
183   2015  expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde183   2015  expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
183 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
http://www.studioingvolpi.it
 
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. Tarlon
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. TarlonSICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. Tarlon
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. Tarlon
eAmbiente
 
Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05
Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05
Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05
SISTEMA SRL
 
Rischio meccanico - Materiale didattico 1
Rischio meccanico - Materiale didattico 1Rischio meccanico - Materiale didattico 1
Rischio meccanico - Materiale didattico 1
seagruppo
 
Corso art37 - Corso Trattori - ANTEPRIMA
Corso art37  - Corso Trattori - ANTEPRIMACorso art37  - Corso Trattori - ANTEPRIMA
Corso art37 - Corso Trattori - ANTEPRIMA
SISTEMA SRL
 
Corso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMA
Corso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMACorso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMA
Corso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMA
SISTEMA SRL
 
SEAGRUPPO - Rischio meccanico
SEAGRUPPO - Rischio meccanicoSEAGRUPPO - Rischio meccanico
SEAGRUPPO - Rischio meccanicoseagruppo
 

What's hot (16)

Corso art37 Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMA
Corso art37   Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMACorso art37   Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMA
Corso art37 Corso carrelli elevatori - ANTEPRIMA
 
122 2015 ucm-portstg_098597
122   2015   ucm-portstg_098597122   2015   ucm-portstg_098597
122 2015 ucm-portstg_098597
 
72 ple cantieri inail marche
72   ple cantieri inail marche72   ple cantieri inail marche
72 ple cantieri inail marche
 
271 1363691080 ple-cantieri
271   1363691080 ple-cantieri271   1363691080 ple-cantieri
271 1363691080 ple-cantieri
 
371 inail scale portat ili
371   inail scale portat ili371   inail scale portat ili
371 inail scale portat ili
 
Le procedure utilizzo delle scale, di Veronica Galli
Le procedure utilizzo delle scale, di Veronica GalliLe procedure utilizzo delle scale, di Veronica Galli
Le procedure utilizzo delle scale, di Veronica Galli
 
22 08022018 scale portatili
22    08022018  scale portatili22    08022018  scale portatili
22 08022018 scale portatili
 
183 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
183   2015  expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde183   2015  expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
183 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
 
162 2015 inail trabattelli
162   2015   inail trabattelli162   2015   inail trabattelli
162 2015 inail trabattelli
 
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. Tarlon
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. TarlonSICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. Tarlon
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. Tarlon
 
03 121218 assoservizi-scale_portatili
03   121218 assoservizi-scale_portatili03   121218 assoservizi-scale_portatili
03 121218 assoservizi-scale_portatili
 
Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05
Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05
Corso art37 - Corso macchine movimento terra - ANTEPRIMA - rev 2013-05
 
Rischio meccanico - Materiale didattico 1
Rischio meccanico - Materiale didattico 1Rischio meccanico - Materiale didattico 1
Rischio meccanico - Materiale didattico 1
 
Corso art37 - Corso Trattori - ANTEPRIMA
Corso art37  - Corso Trattori - ANTEPRIMACorso art37  - Corso Trattori - ANTEPRIMA
Corso art37 - Corso Trattori - ANTEPRIMA
 
Corso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMA
Corso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMACorso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMA
Corso art73 comma5 - Corso gru su autocarro - ANTEPRIMA
 
SEAGRUPPO - Rischio meccanico
SEAGRUPPO - Rischio meccanicoSEAGRUPPO - Rischio meccanico
SEAGRUPPO - Rischio meccanico
 

Similar to 248 2015 expo sicurezza lavoro macchine alimenti

89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
http://www.studioingvolpi.it
 
229 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
229   2015   expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde229   2015   expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
229 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
http://www.studioingvolpi.it
 
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
http://www.studioingvolpi.it
 
News SSL 24 2014
News SSL 24 2014News SSL 24 2014
News SSL 24 2014
Roberta Culiersi
 
Sicurezza lavoro
Sicurezza lavoroSicurezza lavoro
Sicurezza lavoro
vvfitaliait
 
News SSL 44 2017
News SSL 44 2017News SSL 44 2017
News SSL 44 2017
Roberta Culiersi
 
286 2015 sicurezza in agricoltura italiano e sardo
286   2015   sicurezza in agricoltura italiano e sardo286   2015   sicurezza in agricoltura italiano e sardo
286 2015 sicurezza in agricoltura italiano e sardo
http://www.studioingvolpi.it
 
Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...
Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...
Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...
mariobianchiit12
 
it wash g5 manual italian
it wash g5 manual italianit wash g5 manual italian
it wash g5 manual italian
Jonas29516
 
Corso escavatore idraulico
Corso escavatore idraulicoCorso escavatore idraulico
Corso escavatore idraulico
djmayhem78
 
Consigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentare
Consigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentareConsigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentare
Consigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentare
Impastatrici Planetarie
 
Progetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3M
Progetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3MProgetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3M
Progetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3M
Acquaxcasa S.r.l.
 
Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1
Alsako Electrodomésticos
 
Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1
Alsako Electrodomésticos
 
La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...
La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...
La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...Emitro
 
STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...
STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...
STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...
PuntoG Head Shop Vape Shop Hemp shop
 
Congelador AEG A92300HLW0
Congelador AEG A92300HLW0Congelador AEG A92300HLW0
Congelador AEG A92300HLW0
Alsako Electrodomésticos
 

Similar to 248 2015 expo sicurezza lavoro macchine alimenti (20)

167 expo quaderno-tecnico_imprese_pulizia
167  expo quaderno-tecnico_imprese_pulizia167  expo quaderno-tecnico_imprese_pulizia
167 expo quaderno-tecnico_imprese_pulizia
 
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
 
229 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
229   2015   expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde229   2015   expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
229 2015 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
 
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde89   2016    expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
89 2016 expo-quaderno_tecnico_manutenzione_verde
 
News SSL 24 2014
News SSL 24 2014News SSL 24 2014
News SSL 24 2014
 
Sicurezza lavoro
Sicurezza lavoroSicurezza lavoro
Sicurezza lavoro
 
214 opuscolo sicurezza immigrati
214  opuscolo sicurezza immigrati214  opuscolo sicurezza immigrati
214 opuscolo sicurezza immigrati
 
News SSL 44 2017
News SSL 44 2017News SSL 44 2017
News SSL 44 2017
 
286 2015 sicurezza in agricoltura italiano e sardo
286   2015   sicurezza in agricoltura italiano e sardo286   2015   sicurezza in agricoltura italiano e sardo
286 2015 sicurezza in agricoltura italiano e sardo
 
Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...
Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...
Calandra Oleodinamica: quali sono i consigli di sicurezza che devi seguire me...
 
it wash g5 manual italian
it wash g5 manual italianit wash g5 manual italian
it wash g5 manual italian
 
Corso escavatore idraulico
Corso escavatore idraulicoCorso escavatore idraulico
Corso escavatore idraulico
 
433 check list-escavatoreidraulico
433   check list-escavatoreidraulico433   check list-escavatoreidraulico
433 check list-escavatoreidraulico
 
Consigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentare
Consigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentareConsigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentare
Consigli per l'arredo del proprio locale o industria alimentare
 
Progetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3M
Progetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3MProgetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3M
Progetto osmosi inversa a produzione diretta ROD3M
 
Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1
 
Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1Nevera AEG SCD81800S1
Nevera AEG SCD81800S1
 
La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...
La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...
La sicurezza in agricoltura riccia 30 settembre 2011 novit+á normative e fina...
 
STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...
STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...
STORZ & BICKEL - VAPORIZZATORE VOLCANO CLASSIC E DIGIT - Istruzioni per l uso...
 
Congelador AEG A92300HLW0
Congelador AEG A92300HLW0Congelador AEG A92300HLW0
Congelador AEG A92300HLW0
 

More from http://www.studioingvolpi.it

88 _ responsabilita del coordinatore sicurezza
88 _ responsabilita del  coordinatore sicurezza88 _ responsabilita del  coordinatore sicurezza
88 _ responsabilita del coordinatore sicurezza
http://www.studioingvolpi.it
 
87 cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...
87   cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...87   cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...
87 cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...
http://www.studioingvolpi.it
 
85 vie di fuga libere
85   vie di fuga libere85   vie di fuga libere
85 vie di fuga libere
http://www.studioingvolpi.it
 
86 vdr-formazione
86  vdr-formazione86  vdr-formazione
86 vdr-formazione
http://www.studioingvolpi.it
 
84 verifica itp
84   verifica itp84   verifica itp
83 linee guida posture
83 linee guida posture83 linee guida posture
83 linee guida posture
http://www.studioingvolpi.it
 
82 mancata formazione
82   mancata formazione82   mancata formazione
82 mancata formazione
http://www.studioingvolpi.it
 
81 incidenti stradali in occasione di lavoro
81   incidenti stradali in occasione di lavoro81   incidenti stradali in occasione di lavoro
81 incidenti stradali in occasione di lavoro
http://www.studioingvolpi.it
 
80 sicurezza guida mezzi pesanti
80   sicurezza guida mezzi pesanti80   sicurezza guida mezzi pesanti
80 sicurezza guida mezzi pesanti
http://www.studioingvolpi.it
 
78 inail promozione salute
78   inail promozione salute78   inail promozione salute
78 inail promozione salute
http://www.studioingvolpi.it
 
77 contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia
77    contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia77    contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia
77 contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia
http://www.studioingvolpi.it
 
76 carenze dvr resp datore e rspp
76   carenze dvr resp datore e rspp76   carenze dvr resp datore e rspp
76 carenze dvr resp datore e rspp
http://www.studioingvolpi.it
 
74 rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...
74   rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...74   rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...
74 rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...
http://www.studioingvolpi.it
 
73 cassazione penale 1871 caduta dalla scala
73   cassazione penale 1871   caduta dalla scala73   cassazione penale 1871   caduta dalla scala
73 cassazione penale 1871 caduta dalla scala
http://www.studioingvolpi.it
 
72 ambienti confinati indicazioni operative
72 ambienti confinati indicazioni operative72 ambienti confinati indicazioni operative
72 ambienti confinati indicazioni operative
http://www.studioingvolpi.it
 
71 2018 bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture
71    2018   bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture71    2018   bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture
71 2018 bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture
http://www.studioingvolpi.it
 
66 linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici
66    linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici66    linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici
66 linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici
http://www.studioingvolpi.it
 
67 m alattie professionali
67   m alattie professionali67   m alattie professionali
67 m alattie professionali
http://www.studioingvolpi.it
 
62 inail segheria sicura 2017
62   inail segheria sicura 201762   inail segheria sicura 2017
62 inail segheria sicura 2017
http://www.studioingvolpi.it
 
61 testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...
61   testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...61   testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...
61 testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...
http://www.studioingvolpi.it
 

More from http://www.studioingvolpi.it (20)

88 _ responsabilita del coordinatore sicurezza
88 _ responsabilita del  coordinatore sicurezza88 _ responsabilita del  coordinatore sicurezza
88 _ responsabilita del coordinatore sicurezza
 
87 cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...
87   cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...87   cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...
87 cassazione civile, sez. lav., 07 febbraio 2018, n. 2978 - infortunio sul...
 
85 vie di fuga libere
85   vie di fuga libere85   vie di fuga libere
85 vie di fuga libere
 
86 vdr-formazione
86  vdr-formazione86  vdr-formazione
86 vdr-formazione
 
84 verifica itp
84   verifica itp84   verifica itp
84 verifica itp
 
83 linee guida posture
83 linee guida posture83 linee guida posture
83 linee guida posture
 
82 mancata formazione
82   mancata formazione82   mancata formazione
82 mancata formazione
 
81 incidenti stradali in occasione di lavoro
81   incidenti stradali in occasione di lavoro81   incidenti stradali in occasione di lavoro
81 incidenti stradali in occasione di lavoro
 
80 sicurezza guida mezzi pesanti
80   sicurezza guida mezzi pesanti80   sicurezza guida mezzi pesanti
80 sicurezza guida mezzi pesanti
 
78 inail promozione salute
78   inail promozione salute78   inail promozione salute
78 inail promozione salute
 
77 contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia
77    contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia77    contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia
77 contenitori pesanti olio cuoca aggravamento patologia
 
76 carenze dvr resp datore e rspp
76   carenze dvr resp datore e rspp76   carenze dvr resp datore e rspp
76 carenze dvr resp datore e rspp
 
74 rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...
74   rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...74   rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...
74 rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sic...
 
73 cassazione penale 1871 caduta dalla scala
73   cassazione penale 1871   caduta dalla scala73   cassazione penale 1871   caduta dalla scala
73 cassazione penale 1871 caduta dalla scala
 
72 ambienti confinati indicazioni operative
72 ambienti confinati indicazioni operative72 ambienti confinati indicazioni operative
72 ambienti confinati indicazioni operative
 
71 2018 bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture
71    2018   bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture71    2018   bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture
71 2018 bando tipo 1-2017 schema di disciplinare per servizi e forniture
 
66 linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici
66    linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici66    linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici
66 linee-guida-per-una-corretta-progettazione-acustica-di-ambienti-scolastici
 
67 m alattie professionali
67   m alattie professionali67   m alattie professionali
67 m alattie professionali
 
62 inail segheria sicura 2017
62   inail segheria sicura 201762   inail segheria sicura 2017
62 inail segheria sicura 2017
 
61 testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...
61   testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...61   testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...
61 testo-ufficiale-accordo-stato-regioni-del-7-7-16-sulla-formazione-degli-...
 

Recently uploaded

Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO TizianoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI AndreaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA BiancaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI AlfredoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA FrancescoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Servizi a rete
 
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdf
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdfBIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdf
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdf
Nicola Furcolo
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI MarcoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA AlessioConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO LuigiaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Servizi a rete
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO YuriConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Servizi a rete
 

Recently uploaded (10)

Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO TizianoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ORSENIGO Tiziano
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI AndreaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | NERELLI Andrea
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA BiancaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | UBERTI FOPPA Bianca
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI AlfredoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | RUGGIERI Alfredo
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA FrancescoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | VEIRANA Francesco
 
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdf
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdfBIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdf
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdf
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI MarcoConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | CARNI Marco
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA AlessioConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | BERTELLA Alessio
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO LuigiaConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | TROIANO Luigia
 
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO YuriConvegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
Convegno SPEKTRA da A2A - 28 maggio 2024 | ALESIANO Yuri
 

248 2015 expo sicurezza lavoro macchine alimenti

  • 1. 2
  • 2. 3 PREMESSA 4 1. Scheda macchina AFFETTATRICE ……………… 5 2. Scheda macchina TRITACARNE ……………….. 8 3. Scheda macchina MESCOLATRICE PLANETARIA …………………………………………… 11 4. Scheda macchina FRULLATORI SBATTITORI PORTATILI ………………………………………………. 14 5. Scheda macchina TAGLIAVERDURA …………. 17 6. Scheda macchina IMPASTATRICE …………….. 20 7. Scheda macchina PELAVERDURA …………….. 24 8. Scheda macchina FRULLATORE ……………….. 27 9. Scheda macchina LAVASTOVIGLIE …………… 29 Igiene delle attrezzature …………………………… 32 4 Questo manuale fa parte del materiale informativo predisposto dal Dipartimento Medico di Prevenzione della ASL di Milano per l’evento EXPO 2015. Il manuale prende in considerazione una serie di attrezzature ali- mentari spiegandone il loro utilizzo, il funzionamento e fornendo le indicazioni normative di riferimento riferite all’uso e alla manutenzio- ne. Inoltre evidenzia i rischi e le rispettive misure di sicurezza legate all’utilizzo di queste attrezzature. Per ogni macchina analizzata, è stata confezionata una scheda tecnica nella quale, per facilitare la comprensione dei contenuti, sono state inserite alcune immagini esplicative che identificano i vari elementi costruttivi e le zone di pericolo più evidenti. Le macchine prese in esame in questo manuale sono: È stato così possibile avere una panoramica generale delle macchine che include riferimenti specifici dei rischi ai quali vanno incontro gli ope- ratori del settore alimentare, quando utilizzano questo genere di attrez- zature. Il contenuto di questo opuscolo integra l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei preposti tentando così di ridurre il fenomeno infortu- nistico che caratterizza questo settore.
  • 3. 5 DESCRIZIONE Questa macchina consiste di: una base, una lama, un coprilama, un anello paralama, un affilatoio, un piano spessimetro, un piatto porta merce, un car- rello a movimento alternato, un pressa-merce e componenti elettrici di co- mando UTILIZZO E TIPOLOGIE Sono utilizzate nei negozi, nei ristoranti, nei supermercati e nelle mense, quelle industriali sono invece usate nelle industrie per la lavorazione del- la carne e nei salumifici. 6 Si distinguono due tipologie: l’affettatrice verticale, nella quale il pro- dotto viene spinto orizzontalmente verso la lama, e l’affettatrice a gra- vità nella quale il piatto porta-merce è inclinato rispetto al piano oriz- zontale e il prodotto da tagliare si muove verso la lama per gravità. NORMATIVA DI RIFERIMENTO La Norma EN 1974:2009 specifica i requisiti si sicurezza e di igiene per la progettazione e la costruzione di macchine affettatrici, trasportabili, con lama tagliente circolare, azionate da motore e con carrello a mo- vimento alternato. RISCHI E PERICOLI PARADITA PIANO SPESSIMETRO ANELLO PARALAMA COPRILAMA PARA POLLICE ZONE PERICOLOSE DANNI POSSIBILI: tagli di dita, mani, braccia, piedi (nella fase di ma- nipolazione della lama)
  • 4. 7 Pericoli principali Misure di sicurezza Contatto con la lama che può provocare tagli o re- cisioni. � piatto spessimetro/piastra paralama � anello paralama � piatto porta merce � dispositivo di affilatura Imprigionamento tra pia- no di appoggio e lama. � piastra di protezione. La protezione non deve coprire la zo- na di taglio della lama e deve essere regolabile. Intrappolamento e perfora- zione causata dagli arpioni della pinza; Imprigionamentodellamano nelmeccanismoperdeporre lefette(dispositivoautomati- codimanipolazione). � Protezioni per ridurre i rischi associati agli arpioni del meccanismo di tra- sporto. � Protezione interbloccata adeguata per la trappola, formata tra l’impila- tore che toglie il prodotto affettato dagli arpioni sul meccanismo di tra- sporto e il telaio del meccanismo di trasporto. Imprigionamento tra cin- ghia nel trasportatore e rulli terminali o di tensione. � protezione che impedisca che un dito possa rimanere intrappolato tra la cinghia del trasportatore e qual- siasi puleggia finale o puleggia di tensionamento. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanto antitaglio durante la pulizia della lama; � Guanti, occhiali e grembiule impermeabile durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche. 8 DESCRIZIONE E’ costituita da una base, un involucro della coclea, una coclea, un piatto o una tramoggia di alimentazione, un convogliatore a vite (oppure un miscelatore a vite aggiunto nella tramoggia), un gruppo di taglio, un dispositivo di bloccaggio, un dispositivo di carico, una trasmis- sione e, secondo i tipi di macchina, componenti elettrici, idraulici e pneumatici. Sopra il canale di alimentazione viene installato un vassoio porta merce sul quale viene adagiato il prodotto da lavorare; questo viene convo- gliato al tubo di alimentazione per mezzo di un utensile, il premicarne che ne aiuta la discesa verso la coclea. È possibile trovare anche macchine, i biriduttori, che oltre ad avere fun- zione di tritacarne hanno anche quella di grattugia. Queste attrezzature sono provviste di un perno di traino alle cui estremità vengono innestati gli utensili; all’avviamento della macchina il perno di traino è messo in funzione consentendo così il contemporaneo utilizzo sia dell’applicazio- ne tritacarne che dell’applicazione grattugia.
  • 5. 9 UTILIZZO La macchine è utilizzata per ridurre le dimensioni della carne fresca o congelata, dei prodotti a base di carne e pesce mediante una serie di utensili da taglio. NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma EN 12331: 2010 specifica i requisiti per la progettazione e la fabbricazione delle macchine tritacarne utilizzate in una posizione fissa. RISCHI E PERICOLI ZONE PERICOLOSE DANNI POSSIBILI: pericolo cesoia- mento e intrappolamento ma- ni e dita DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Scarpe antinfortunistiche � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia. 10 Pericoli principali Misure di sicurezza Intrappolamento, ce- soiamento o taglio dita o mano. � Protezione dell’accesso alla coclea at- traverso il collo di alimentazione. Intrappolamento, cesoia- mento o taglio delle dita, della mano o dell’avam- braccio. L’accesso alle zone di pericolo del convogliato- re a vite nella tramoggia di alimentazione deve essere impedito o reso sicuro; l’accesso è impe- dito mediante: � tramogge della bocca di alimentazio- ne di tipo chiuso; � utilizzando ripari (copertura); � utilizzando ripari fissi e rispettando le di- stanze di sicurezza Cesoiamento delle dita. Si deve impedire o proteggere l’accesso alla zona di pericolo del coltello dietro l’ultima piastra forata dal lato dell’apertu- ra di scarico. Questo si può ottenere me- diante le seguenti misure: � una piastra adeguata; � l’utilizzo di un riparo (per esempio un cappuccio di protezione). Schiacciamento delle mani e dei piedi duran- te l’installazione e la rimozione della coclea e della serie di coltelli. � Cappuccio di protezione; � Interblocco alimentazione piastra termi- nale con azionamento coltelli; � Interblocco meccanico piastra forata terminale con azionamento coltelli; � Tutte le macchine tritacarne devono esse- re attrezzate con mezzi di allentamento/ estrazione della coclea e del set di coltelli. Schiacciamento, intrap- polamento, cesoiamen- to dita o mano. Deve essere impedito l’accesso alla zona di pericolo sul meccanismo di trasmissione con impiego di ripari fissi/interbloccati. Le perdite di gas o va- pore di acqua diretto possono causare: � pericoli di asfissia; � pericoli di ustioni da caldo o freddo. Le macchine tritacarne progettate per essere utilizzate a gas o vapore diretto devono essere dotate di copertura a te- nuta, che può essere utilizzata anche co- me riparo. L’alimentazione dei gas deve essere dotata di valvola di ingresso inter- bloccata in modo tale che non sia possi- bile fornire gas o vapore diretto quando la copertura è aperta.
  • 6. 11 DESCRIZIONE UTILIZZO L’utilizzo previsto riguarda l’operazione di carico dei diversi ingredienti, il loro trattamento in una vasca fissa per mezzo di appositi sbattitori, lo scarico e la pulizia. Il trattamento avviene per cicli di durata variabile, può essere controllato manualmente o automaticamente, in cicli singoli o in cicli ripetuti. Talvolta è anche necessario aggiungere gli ingredienti manualmente senza fermare lo sbattitore. Sulle macchine dotate di di- spositivo di sollevamento ed abbassamento della vasca la posizione di funzionamento è quella in cui lo sbattitore si trova il più vicino possibile al fondo della vasca. 12 NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma EN 452:2009 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la progettazione e la fabbricazione delle macchine mescolatrici planeta- rie con vasca fissa, suddivise in tre categorie, con capacità comprese tra 5L e 500L, per il trattamento, mediante cicli di durata variabile, di vari ingredienti quali cacao, farina, zucchero, oli e grassi, carne tritata, uova ed altri ingredienti, nell’industria alimentare e nei negozi. RISCHI E PERICOLI ZONA PERICOLOSA SBATTITORE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Scarpe antinfortunistiche � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia.
  • 7. 13 Pericoli principali Misure di sicurezza Intrappolamento in base al tipo di me- scolatrice Classe 1: l’accesso alla vasca non deve essere impedito ma essere almeno ristretto. Classe 2: deve essere dotata di una protezione mobile di interblocco o di una o più barre sensibili. Classe 2 e 3: una mescolatrice planetaria di classe 2 priva di barra sensibile o una mescolatrice plane- taria di classe 3 devono essere dotate di protezione mobile di interblocco che impedisca l’accesso al volume interno della vasca. Intrappolamento, quando la macchi- na viene utilizzata con vasche di gran- dezze differenti. Per quelle fornite con più vasche, per la vasca più grande devono essere soddisfatti i requisiti delle mescolatrici di classe 1, 2 e 3. Nella posizio- ne di funzionamento tutte le vasche fornite con un mescolatore devono avere i bordi superiori non più di 15 mm al di sotto del riparo. Intrappolamento. I dispositivi di arresto azionati dal riparo devono arrestare lo sbattitore (con vasca vuota) in un tempo breve (massimo 4 s). Quando si utilizza una barra sensibile i dispositivi di arresto devono bloccare lo sbattitore con la vasca vuota in un tempo massimo di 2 s. Cesoiamento e in- trappolamento. L’albero di trasmissione su cui sono montati gli accessori non deve sporgere dalla struttura della macchina e deve essere dotato di coperchio che non può essere rimosso dalla macchina. Intrappolamento e schiacciamento. Il meccanismo di guida e controllo del movi- mento verticale della vasca deve essere protet- to utilizzando un riparo fisso. Intrappolamento e schiacciamento. La distanza minima tra vasca/struttura e la leva per il sollevamento/abbassamento deve essere di 50 mm, al fine di evitare lesioni durante l’azio- namento della leva. Esposizione ripetuta alle polveri. L’emissione di polvere di farina deve essere ri- dotta al minimo. In particolare per le mescolatri- ci di classe 3 la riduzione dell’emissione può es- sere ottenuta con uno dei metodi dati di seguito come esempio: - utilizzo di un coperchio pieno; - utilizzo di un temporizzatore; - utilizzo di un dispositivo di estrazione della pol- vere. 14 DESCRIZIONE Queste macchine sono apparecchi il cui utensile viene impiegato per trattare un prodotto alimentare in un contenitore. Gli utensili sono pro- gettati per schiacciare, mescolare, ridurre in poltiglia, emulsionare dei prodotti alimentari come per esempio le verdure nelle zuppe, passate, puré, salse, maionese, creme, prodotti caseari e, più in generale, per trattare tutti i prodotti alimentari solidi, liquidi, pastosi o polverosi per ot- tenere un fluido omogeneo.
  • 8. 15 TIPOLOGIE DI MACCHINE Si possono distinguere tre tipologie di macchine:  azionate a mano, utilizzando una o entrambe le mani, per l’intera operazione;  che funzionano stando appoggiate sul fondo del contenitore;  fisse o posizionate su uno speciale supporto che può essere adat- to al contenitore. Il supporto agisce come sostituto dell’operatore per operazioni che ri- chiedono tempi lunghi o per trattamenti alimentari che possono presen- tare rischi di ustioni (vapore o schizzi). NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma EN 12853:2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la progettazione e la fabbricazione di macchine per la lavorazione di frul- latori e sbattitori portatili utilizzati nella ristorazione collettiva e istituziona- le e nei negozi alimentari. RISCHI E PERICOLI ZONE PERICOLOSE DANNI POSSIBILI: lesioni da schiacciamento delle mani, lesioni da taglio, elettrocu- zione 16 Pericoli principali Misure di sicurezza Pericoli di natura meccani- ca: di impatto, taglio, in- trappolamento, schiaccia- mento, sono dovuti al con- tatto delle mani con le parti rotanti. Possono essere causati dai seguenti fattori: 1) azionamento involonta- rio da parte del lavoratore; 2) eiezione di parti dovuta a scoppio o rottura durante il funzionamento, oppure distaccamento di parti; 3) caduta della macchina. 1) L’interruttore deve essere posizio- nato in modo tale da prevenire qual- siasi azionamento involontario duran- te la manipolazione prevedibile della macchina. 2) Gli accessori rotanti della machina devono essere dimensionati in modo da evitare il rischio di scoppio duran- te la rotazione per effetto dell’ener- gia cinetica. 3) La zona dell’impugnatura e le im- pugnature stesse del frullatore devo- no essere strutturate in modo che le mani dell’operatore siano tenute lon- tane dalla zona di pericolo formata dal movimento dell’utensile; lo sbatti- tore invece deve essere fornito di un riparo per evitare lo scivolamento accidentale della mano nell’utensile. L’ustione delle mani e delle braccia possono sorgere da :  contatto con spruzzi dell’alimento trattato bollente, vapore o ra- diazioni termiche;  contatto con l’impu- gnatura bollente. I pericoli dovuti al trattamento di prodotti alimentari caldi con tempe- rature da 90°C a 100°C devono esse- re prevenuti in modo efficace, te- nendo in considerazione i mezzi di protezione. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanto anticalore; � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche.
  • 9. 17 DESCRIZIONE UTILIZZO Le tagliaverdure hanno funzioni di taglio, sminuzzatura, preparazione cubetti, bastoncini e grattugia di prodotti alimentari conformemente alle specifiche del fabbricante qualunque sia il movimento di taglio. Generalmente contengono i seguenti elementi di progettazione:  un dispositivo di alimentazione del prodotto nella macchina;  uno o più utensili: piastre taglienti o lame composte da uno o più bor- di taglienti fissati ad un telaio;  un espulsore;  un’apertura d’evacuazione;  dei dispositivi di comando. 18 UTILIZZO Esistono inoltre diversi tipi di dispositivi di alimentazione del prodotto rela- tivi a queste macchine :  con tramoggia: in cui il prodotto della tramoggia giunge ai coltelli generalmente per gravità e/o mediante dispositivi di alimentazione;  con pressore: il cui il prodotto in piccole quantità è introdotto in un canale di alimentazione e accompagnato verso i coltelli premendo il pressore;  con stantuffo: in cui il prodotto viene accompagnato manualmente verso i coltelli, con l’aiuto di uno stantuffo. Si distinguono tre tipologie di macchine tagliaverdure:  a coltelli rotanti;  a tamburo rotante;  a coltelli con movimento alternativo orizzontale . NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma EN 1678:2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la progettazione e la fabbricazione di macchine tagliaverdure trasportabili e aventi potenza massima nominale minore di 3kW. RISCHI E PERICOLI ZONE PERICOLOSE DANNI POSSIBILI: pericolo di taglio e trascinamen- to delle mani 1. ACCESSO LUNGO IL CONDOTTO DI ALIMENTAZIONE 2. ACCESSO DALL’APER- TURA DI EVACUAZIONE
  • 10. 19 Pericoli principali Misure di sicurezza Taglio o trascinamen- to Impedire all’operatore di accedere alle aperture di alimentazione, e subire lesioni da coltelli. Taglio e trascinamen- to della mano duran- te le operazioni di puli- zia e manutenzione.  Se l’accesso avviene mediante un presso- re dotato di riparo con comando avvia- mento il tempo di arresto deve essere mi- nore di 2 s.  Quando l’apertura dei coperchi e/o delle tra- mogge azionano l’interruttore interbloccato, esso deve provocare l’arresto completo degli organi mobili che presentano pericolo di natu- ra meccanica in meno di 4 s.  Le parti che danno accesso ad utensili pe- ricolosi devono essere interbloccate, e l’a- pertura di queste parti deve fermare la macchina in 4s. Schiacciamento e trascinamento.  Per le macchine con disco rotante controllare che la profilatura della faccia inferiore del col- tello o della piastra di espulsione sia fatta in modo che il solo contatto sarebbe con una superficie liscia o con una superficie che ten- derebbe a deflettere le dita lontano dalla zo- na della lama o da altre zone pericolose.  Il risalto del deflettore deve avere una estremità arrotondata per eliminare l’in- trappolamento tra questo e la copertura della macchina. Schiacciamento e trascinamento. Tutti gli accessi alle zone pericolose devono essere impediti con ripari fissi. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanti antitaglio per la movimentazione dei dischi porta- lame; � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche. 20 DESCRIZIONE Solitamente le impastatrici sono composte dai seguenti elementi:  una struttura che sostiene gli organi motore e i dispositivi di comando;  una vasca contenente i prodotti da impastare; la vasca ruota mec- canicamente o grazie all’azione dell’utensile sulla pasta; inoltre può essere mobile o basculante;  uno o più utensili di impasto su un asse fisso verticale o inclinato, o due bracci che miscelano l’impasto. Talvolta questi dispositivi si posso- no sollevare per consentire di togliere la vasca o l’alimento in prepa- razione.
  • 11. 21 UTILIZZO Queste impastatrici sono utilizzate per lavorare i vari ingredienti, come la farina, lo zucchero, i grassi, il sale, l’acqua, ed altri ingredienti nell’indu- stria e nei negozi alimentari. L’utilizzo comune della macchina consiste nel versamento dei diversi ingredienti, impasto dei medesimi mediante un utensile, scarico e puli- zia. Il funzionamento è suddiviso solitamente in cicli di durata variabile. Talvolta sono necessarie delle operazioni manuali per prelevare cam- pioni, raschiare la vasca o aggiungere degli ingredienti. NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma EN 453:2009 specifica i requisiti di sicurezza e igiene per la pro- gettazione e la fabbricazione delle macchine impastatrici con vasca rotativa con capacità comprese tra 5L e 500L. RISCHI E PERICOLI ZONE PERICOLOSE 22 Pericoli principali Misure di sicurezza Contatto con gli elementi mobili che partecipano alla lavorazione, per prelevare i campioni, aggiungere gli ingredienti, raschiare l’inter- no della vasca o togliere della pasta per verificare la consistenza o misurarne la temperatura.  L’accesso dall’alto deve essere impedi- to mediante l’utilizzo di un riparo mobile interbloccato che ricopre la parte supe- riore della vasca in movimento.  I ripari (incernierati o mobili) devono essere collegati a rivelatori di posizio- ne azionabili meccanicamente fun- zionanti in modo positivo. Schiacciamento, cesoia- mento trascinamento, urto. La zona di apertura deve essere collocata sul lato vasca opposto alla zona dell’uten- sile impastatore. Se il riparo è forato i fori devono essere di dimensioni tali che quando si preleva un campione di pa- sta durante l’impasto non ci siano peri- coli. Schiacciamento, cesoia- mento, urto, trascinamento.  I dispositivi di arresto attivati dal riparo devono fermare l’impastatrice a vasca vuota entro 4s dall’apertura del riparo.  L’apertura del riparo deve essere impedita fino all’arresto del movi- mento della vasca. Trascinamento.  Il meccanismo di azionamento deve essere protetto con un riparo fisso o un riparo interbloccato.  Il movimento del meccanismo di azionamento dell’utensile e della va- sca non deve poter funzionare se la vasca non è in posizione. Cesoiamento, trascinamen- to, urto e schiacciamento.  Il dispositivo di azionamento deve essere protetto da ripari fissi o da ri- pari interbloccati.  L’utensile impastatore deve girare solo quando è in posizione di funzio- namento nella vasca.  La discesa motorizzata dell’utensile deve essere ottenuta con un coman- do ad azione mantenuta. L’utilizzo di un dispositivo sensibile che arresti la discesa in caso di ostacolo può esse- re una soluzione alternativa.
  • 12. 23 Trascinamento o intrappola- mento. Utilizzo di ripari fissi che impediscano l’accesso tra la vasca e i cuscinetti. Pericolo di schiacciamento Utilizzo di:  un dispositivo sensibile collocato sul riparo  un comando ad azione mantenuta per far funzionare il riparo. Esposizione a polvere con- tenente farina ed ingredien- ti che possono causare danni alla salute. L’emissione di polvere di farina deve essere ridotta al minimo. Per una vasca di diametro maggiore di 30 mm, la riduzione della polvere di farina può essere assicurata con uno dei seguenti metodi:  utilizzo di un coperchio pieno;  utilizzo di un dispositivo temporizzato- re che regola automaticamente la velocità della macchina negli stadi iniziali del suo funzionamento;  dispositivo di estrazione della polvere. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche. 24 DESCRIZIONE UTILIZZO Il pelaverdure è utilizzato per pelare diversi tipi di tuberi e verdure quali patate, carote, salsefica, rape, sedano e cipolle. Un pelaverdure è composto da: una base contenente il sistema di tra- smissione e il motore, che sostiene la camera di pelatura, struttura cilin- drica dotata di un alimentatore con tramoggia o coperchio, al cui inter- no è presente una piastra rotante removibile; la piastra può essere rico- perta con materiale abrasivo come carburo di silice o carborundio, o dotata di una grattugia. Sotto la piastra vi è un vassoio per raccogliere i rifiuti e l’acqua di scarto.
  • 13. 25 NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma EN 13208: 2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la progettazione e la fabbricazione dei pelaverdure utilizzati nell’indu- stria della ristorazione collettiva e nei negozi di alimentari. RISCHI E PERICOLI Per questo tipo di macchine i pericoli di natura meccanica sono ridotti, perché il ciclo di funzionamento non richiede alcun intervento manuale all’interno della camera durante la pelatura. ZONE PERICOLOSE 26 Pericoli principali Misure di sicurezza Sono di natura meccanica e derivano dal rischio di contatto con le parti rotanti: schiacciamento delle dita Lo spazio tra la piastra rotante e le pareti della camera di pelatura non deve essere maggiore di 8 mm; schiacciamento dita e mani; La forma della piastra deve impedire la generazione di una zona di schiaccia- mento tra la piastra e il bordo dell’apertu- ra; abrasione, taglio, intrappo- lamento di dita e mani; La piastra rotante non deve presenta- re parti acuminate accessibili all’ope- ratore, ne creare punti di taglio con le pareti della camera di pelatura; schiacciamento, intrappola- mento di dita e mani; L’accesso alla zona di pericolo deve essere impedito per mezzo di ripari fissi; schiacciamento, intrappo- lamento di dita e mani; Non deve essere possibile che un dito ab- bia accesso a qualsiasi spazio tra le superfi- ci sotto la piastra rotante, e tra la piastra rotante o i componenti della sua trasmissio- ne; DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche.
  • 14. 27 DESCRIZIONE NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma la norma EN 12852:2010 specifica i requisiti di sicurezza e di igiene per la progettazione e la fabbricazione di macchine per la lavo- razione di alimenti e frullatori aventi un contenitore con volume minore o uguale a 150L . RISCHI E PERICOLI Danni possibili: tagli delle di- ta, schiacciamento delle mani, pericolo di taglio o di penetrazione nel corpo ZONE PERICOLOSE 28 Pericoli principali Misure di sicurezza Taglio delle dita; Schiacciamento delle mani; Schiacciamento delle braccia e delle mani; Taglio o penetrazione nel corpo.  L’utilizzo di ripari integrati oppure me- diante coperture o coperchi amovibili di interblocco.  Il tempo di arresto deve essere minore di 4 secondi quando la macchina è in fun- zione a vuoto.  Le coperture devono essere associate ad un dispositivo di interblocco. Se il contenitore è amovibile, un dispositivo di interblocco deve impedire alla mac- china di avviarsi con il contenitore instal- lato in modo non corretto. Il contenitore deve essere ribaltato solo mediante un’azione volontaria dell’operatore; quando il ribaltamento è azionato elet- tricamente , il movimento della macchi- na deve essere controllato con un co- mando ad azione mantenuta situato esternamente alla zona pericolosa. Il contenitore quando si arresta deve ri- manere stabile in tutte le posizioni.  La forma e il fissaggio delle lame deve impedire una espulsione accidentale di queste ultime. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche.
  • 15. 29 DESCRIZIONE Una lavastoviglie con convogliatore è generalmente composta da: un telaio, sportelli che consentono l’accesso alle zone di pericolo, un nastro motorizzato o convogliatore di cestelli e un dispositivo di riscaldamento e circolazione dell’acqua. La lavastoviglie può essere cosi suddivisa in diverse aree di lavoro:  area di carico;  comparto di lavaggio;  scomparto di risciacquo;  scomparto di asciugatura;  dispositivo di scarico del vapore;  scomparti elettrici e/o elettronici;  pannello di controllo;  dosatore;  area di scarico. 30 UTILIZZO Quando si utilizza la lavastoviglie è utile:  asportare preventivamente dalla stessa gli avanzi solidi ed even- tuali masse oleose;  fare un ammollo preventivo alle posate ad anche ai piatti quan- do vengono lavati dopo lungo tempo dall’utilizzo;  sistemare le stoviglie negli appositi cestelli. Durante il lavaggio è importante seguire alcune avvertenze:  non immergere le mani nude nell’acqua con il detersivo e calda del- le vasche. Questo potrebbe causare scottature ed irritazioni cuta- nee. Se ciò accadesse risciacquarle subito ed abbondantemente con acqua corrente;  quando la macchina è in funzione non aprire troppo rapidamente le portine di ispezione;  utilizzare solo detersivi antischiumogeni specifici per lavastoviglie commerciali;  disattivare l’apparecchiatura in caso di guasto o malfunziona- mento;  periodicamente fermare la macchina, togliere i filtri della vasca e liberarli dai rifiuti che si saranno depositati;  controllare che le temperature dell’acqua si mantengano nei va- lori prestabiliti. Al termine delle operazioni di lavaggio:  premere il pulsante di spegnimento;  disattivare l’apparecchiatura togliendo la tensione e chiudere il rubinetto di alimentazione idrica;  svuotare le vasche ed estrarre i filtri per pulirli;  lavare le vasche con un getto d’acqua;  per macchine con condensa vapori togliere il filtro di aspirazione e pulirlo;  pulire l’esterno della macchina con una spugna umida;  rimontare tutti i dispositivi nella propria sede;  al fine di evitare la formazione di cattivi odori, lasciare le porte aperte. Per quanto riguarda eventuali manutenzioni, sanificazioni e disincrosta- zioni, ricordarsi sempre di disinserire la macchina dalla rete di alimenta- zione
  • 16. 31 NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norma e EN 14957: 2010 specifica i requisiti di sicurezza e igiene per la progettazione e la fabbricazione delle macchine lavastoviglie multifun- zione con convogliatore. Queste prevedono il passaggio dei cestelli at- traverso nastri motorizzati o convogliatori a carrello. Le macchine tratta- te dalla norma sono destinate al lavaggio, risciacquo ed eventualmen- te asciugatura delle stoviglie e degli utensili da cucina utilizzati nelle strutture di consumo di alimenti come locali di preparazione e sommini- strazione alimentare. Pericoli principali Misure di sicurezza Zona di carico- scarico: schiacciamento, cesoiamento, trascinamento.  Impedire l’accesso involontario su entrambi i lati del nastro mediante elementi fissi.  Nell’area di carico, lo schiacciamento tra il na- stro e gli elementi di trasporto deve essere impe- dito mediante un riparo fisso.  Alla fine dell’area di scarico, lo schiacciamento tra il nastro e l’elemento in tensione deve essere impedito mediante: - riparo interbloccato fisso o mobile; - dispositivo sensibile che arresta il movimento del nastro, quando parte del corpo entra in zona di pericolo. Zona di accesso alle parti meccaniche: schiacciamento, cesoiamento, trascinamento. Per entrambi i tipi di macchina, l’accesso alle par- ti meccaniche deve essere impedito mediante interblocco mobile o ripari fissi. L’apertura di ripari mobili deve arrestare le parti meccaniche, mentre i ripari fissi devono poter es- sere rimossi solamente con l’utilizzo di utensili. Area di asciuga- tura. Le parti mobili accessibili dalle ventole devono essere protette mediante una griglia progettata come un riparo fisso. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI � Guanti e grembiule impermeabili durante la pulizia; � Scarpe antinfortunistiche. 32 Asportazione dei residui grossolani: rimozione dei residui grossolani mediante scopa, straccio o carta monouso. Detersione: rimozione dello sporco dalle superfici; è effettuata tra- mite l’utilizzo di una sostanza chimica (detergente), in grado di staccare i residui dalle superfici, prima del definitivo risciacquo con acqua. Disincrostazione: detersione di sporco inorganico (residui di calca- re o ruggine), effettuata tramite l’utilizzo di acidi (disincrostanti). Riguarda quelle superfici che vengono in contatto prolungato con l’acqua (esempio: pentole, cuoci pasta, bagnomaria, ecc.) Disinfezione: operazione finalizzata alla distruzione della maggior quantità di microorganismi, in particolare di quelli patogeni. Può essere condotta con il calore (umido o secco) o con agenti chimici specifici(ad esempio composti a base di cloro o sali di am- monio quaternari). L’efficacia della disinfezione chimica è determinata da:  corretta detersione (assenza di residui che possono inibire l’azione del disinfettante).  corretto dosaggio del disinfettante (indicato nella scheda tecni- ca del prodotto).  rispetto dei tempi di contatto (indicati nei piani di sanificazione e nella scheda tecnica di prodotto). Risciacquo: eliminazione, per mezzo dell’acqua, dei residui chimi- ci dei principi attivi usati nelle operazioni di detersione, disincrosta- zione, disinfezione; è vietato utilizzare getti diretti di acqua sulle attrezzature con componenti elettriche o su componenti impianti- stiche. Asciugatura: eliminazione dell’acqua residua del risciacquo, con panni tipo microfibra, carta monouso.
  • 17. 33 34 QUADERNO TECNICO DATORI DI LAVORO CANTIERI EXPO MILANO 2015 Prodotto dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro - ASL Milano Realizzato da: Nicola Delussu, T. Mandelli Coordinamento: Susanna Cantoni Grafica a cura di: Flavia Borello, Veronica Cassinelli Novembre 2014