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PROCESSI CULTURALI E
COMUNICATIVI
Paradigma

Il paradigma è il quadro di riferimento teorico
che orienta e dà senso all’attività scientifica.

Il paradigma è la cornice, all’interno della
quale lo scienziato individua i problemi e i
metodi che, in una certa fase del cammino
scientifico, sono riconosciuti come validi e
legittimi.
Paradigma
Nel 1962 Thomas Khun introduce i concetti di
     “scienza normale'', “paradigma
 scientifico'' e “rivoluzioni scientifiche''.


Secondo Kuhn, gli scienziati normalmente operano
  entro specifici paradigmi, che coincidono con
   descrizioni delle modalità di funzionamento
   del mondo. Nelle fasi di scienza normale si
        raccolgono dati entro il contesto
             del paradigma esistente.
Paradigma

  Il paradigma detta quale tipo di esperimenti condurre e
  quali dati raccogliere e come interpretare i dati.
  Nella visione di Kuhn il cambiamento reale avviene
  quando:

1. si accumula una grande massa di dati che i paradigmi
   esistenti non possono spiegare.

2. si scopre un paradigma alternativo che può spiegare le
   discrepanze fra i vecchi paradigmi e le osservazioni.
Paradigma

I paradigmi determinano
  i modi, la gamma dei
  problemi e i modelli di
  soluzione accettati da
una comunità scientifica
    di un determinato
         periodo




            T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Paradigma
           «Ciò che vedete dipende dalle teorie che usate per
                         interpretare le vostre osservazioni.»
                                               Albert Einstein


              Incommensurabilità

              I sostenitori di paradigmi opposti
                   conducono le loro ricerche
              all’interno di mondi differenti, ciò
                  significa che i due gruppi di
                scienziati vedono cose diverse
                quando guardano dallo stesso
                 punto, nella stessa direzione


T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Paradigma
Nel mutamento paradigmatico
  alcuni vecchi problemi possono
venire trasferiti a un’altra scienza o
addirittura dichiarati non scientifici




    La teoria che poneva la terra al centro
dell’universo era il risultato di un paradigma
di stampo religioso, che rimase in vigore fino
    a quando la scienza non fu in grado di
 rendersi autonoma dal potere ecclesiastico


                T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
I paradigmi
della
Comunicazione
Paradigmi comunicativi
Due differenti proposte teoriche:

   approccio scientifico, basato su un forte sforzo di
concettualizzazione. Si parla di trasporto (di informazione)
non di trasformazione (Claude Ellwood Shannon )


   approccio coinvolgente, riflette una chiara prospettiva
umanistica. La generazione di significato implica un
processo di trasformazione, mutamento (Ivor Armstrong Richards)

«Sebbene non necessariamente contraddittorie fra loro, nessuna delle due
    definizioni fa riferimento agli interessi evocati dall’altro autore.»
                                                       (Em Griffin)
Paradigmi
comunicativi

Il paradigma informazionale
ha subito un processo di usura
maggiore rispetto al paradigma
relazionale.

Nato alla fine degli anni ’40 ha subito un gran successo

Nel corso degli anni ’50 sembra poter assumere la guida
degli studi sulla comunicazione, superando l’ amalgama
tra approccio umanistico e scientifico, natura e cultura,
uomo e macchina, che li caratterizzava.
Paradigmi comunicativi
La sua rapida ascesa è stata seguita però da un
altrettanto rapido declino e da critiche relative al suo
eccessivo legame con il mondo delle macchine e le
scienze dure, che rendeva il paradigma insufficiente e
inadeguato per l’analisi della comunicazione tipicamente
umana.
Paradigmi comunicativi

Il paradigma relazionale, invece, pur essendo più attento alla
comunicazione umana e agli effetti degli scambi comunicativi,
non sempre ha avuto gli strumenti adeguati per analizzali o
misurarli con esattezza.
Paradigmi
 I paradigmi relativi alla Comunicazione,
secondo Le Scienze della Comunicazione,
                 sono 2 :




       Il                       Il
   paradigma               paradigma
 informazionale            relazionale
Movimento e mutamento
Le definizioni possono essere pensate come mattoni
costruiti con due materiali fondamentali: movimento e
mutamento.

L’attenzione viene data al movimento quando ci si
preoccupa unicamente del processo trasmissivo di un atto
comunicativo, concedendo molta attenzione alla tecnologia
adoperata e al funzionamento del processo.

Le definizioni costruite con il mutamento, invece, si
concentrano sulle conseguenze del processo comunicativo,
sulle trasformazioni indotte su emittente e destinatario.
Paradigmi
          COMUNICAZIONE

   movimento                     mutamento

Trasporto di qualcosa da        Modificazione della
  un punto a un altro           situazione esistente



INFORMAZIONALE                  RELAZIONALE
Paradigmi
            rispetto alle definizioni

      movimento                   mutamento



1. trasferimento di risorse         1. condivisione
       2. influenza
                                  2. relazione sociale
   3. scambio di valori
     4. trasmissione
Informazione
Informazione

Informazione s.f. (der. di
informare, sul modello del lat.
Informatio –onis “nozione, idea,
rappresentazione” e in epoca tarda
“istruzione, educazione, cultura”). –
1 (ant., non com.) L’azione di dar       G. Devoto, C.G. Oli
forma a qualche cosa. 2. (fig.) a.       Nuovo vocabolario
Atto dell’informare o dell’informarsi,   illustrato della lingua
nel senso di dare o ricevere notizie:    italiana, Milano, Selezione
libertà di informazione.                 dal Reader’s Digest, 1987
                                         Ia edizione
Informazione
Informazione s.f. b. Notizia,
dato o elemento che consente di
avere conoscenza di fatti,
situazioni, modi di essere, ecc.:
dare, chiedere, ricevere un’ i;
ufficio informazioni. c. L’insieme
delle persone e delle strutture          G. Devoto, C.G. Oli
(giornali, reti radiotelevisive, ecc.)   Nuovo vocabolario
attive nella produzione e diffusione     illustrato della lingua
delle informazioni, spec.                italiana, Milano, Selezione
giornalistiche: il mondo                 dal Reader’s Digest, 1987
                                         Ia edizione
dell’informazione.
Informazione
Informazione s.f. 3. (biol.) I.
genetica, l’insieme dei messaggi
ereditari contenuti nei geni dei
cromosomi di una cellula. 4 (inform.)
Dato elaborato o memorizzato
all’interno di un’unità di
elaborazione. 5. Teoria dell’i.,        G. Devoto, C.G. Oli
scienza che studia i messaggi in        Nuovo vocabolario
quanto successioni statistiche di       illustrato della lingua
eventi, a ciascuno dei quali è          italiana, Milano, Selezione
                                        dal Reader’s Digest, 1987
associata una certa quantità
                                        Ia edizione
d’informazione. 6. (giur.) I. di
garanzia, denominazione…
Paradigmi
   Privilegio del movimento
Neutralizzazione del mutamento




      Paradigma
    Informazionale
Movimento

"La visione trasmissiva della comunicazione è la più comune nella nostra
        cultura(...) E' definita da termini quali 'impartire', 'mandare',
   'trasmettere'(...) Viene formata dalla metafora della geografia o del
  trasporto(...)Il centro di questa idea(...) è la trasmissione di segnali o
         messaggi sulla distanza con il proposito del controllo(...).


  La comunicazione era vista come un processo e una tecnologia che
avrebbe, talvolta per scopi religiosi, distribuito, trasmesso e disseminato
  conoscenza, idee e informazioni più lontano e più velocemente con
             l'obiettivo di controllare lo spazio e le persone."


                                                      James Carey
Paradigma informazionale




Esaltazione del valore dell’informazione.

Grande attenzione al processo di            Dal latino:
trasmissione.                               Informo
                                                =
Scarsa attenzione agli effetti successivi   Do forma
alla ricezione del messaggio.                  =
                                            plasmo
Paradigma informazionale

    Metafora del viaggio

   Caratteristiche principali:

1. trasporto di informazioni
   preconfezionate

2. trasmissione di significati
Paradigma informazionale
La comunicazione informazionale è una comunicazione
finalizzata, intenzionale, ma che per contro non è né
“persuasiva” né “d’influenza”. Taluni dicono che è
“scientifica” – a condizione che s’intenda chiaramente che
si applica a tutte le scienze: umane, sociali, esatte e
applicate. Il che le conferisce un carattere neutrale o
universale.

La comunicazione informazionale ha una componente
“trasmissione” che non può essere ignorata (modello
E-R), poiché l’autore utilizza tutti i mezzi tecnici possibili
per raggiungere il suo obiettivo di farsi conoscere
Paradigma informazionale

I significati della
comunicazione sono
prodotti in un luogo
esterno ad essa e da qui
trasferiti diffusivamente
nello spazio circostante
per esercitarvi forme di
controllo e di influenza
Relazione
Relazione
relazione s.f. (dal lat. Relatio –
onis, der. di referre “riferire”). – 1.
a. L’azione e il fatto di riferire il
testo stesso con cui si riferisce, e
la sua forma: fare, presentare una
r.; di un viaggio, di una spedizione
scientifica; r. su un’inchiesta; r.
introduttiva. b. Illustrazione con
cui il governo o un’assemblea             G. Devoto, C.G. Oli
legislativa accompagna un disegno         Nuovo vocabolario
                                          illustrato della lingua
di legge…; c. (giur.) Esposizione         italiana, Milano, Selezione
dello svolgimento di un                   dal Reader’s Digest, 1987
processo…;                                Ia edizione
Relazione
relazione s.f. 2. Connessione o
corrispondenza che intercorre in
modo essenziale o accidentale, tra
due o più enti: tra i due fatti
sussiste una precisa r. di causa e di
effetto; ma in che…;
3. a. Con riferimento a persone o a
gruppi, rapporto, legame o vincolo      G. Devoto, C.G. Oli
reciproco: r. di parentela, di          Nuovo vocabolario
amicizia, di lavoro, di affari. °       illustrato della lingua
                                        italiana, Milano, Selezione
                                        dal Reader’s Digest, 1987
                                        Ia edizione
Relazione
relazione s.f. Espressioni: essere in
buone r., o rompere, troncare le r.
con qualcuno; r. sociali, le forme
elementari soggettive, di
interconnessione tra due o più
soggetti, individuali o collettivi;
pubbliche r. (traduz. dall’inglese
public relations), i rapporti e i
contatti che un ente ha con il                          G. Devoto, C.G. Oli
pubblico e con i rappresentanti di                      Nuovo vocabolario
                                                        illustrato della lingua
altri enti o gruppi: ufficio di                         italiana, Milano, Selezione
pubbliche r.; vita di r.; il complesso                  dal Reader’s Digest, 1987
delle funzioni vitali…                                  Ia edizione

       Processi culturali e comunicativi   16/10/2009                   Pagina 30
Paradigma relazionale
Privilegio del mutamento
(presupposti etici della Koinè e del discorso)
Neutralizzazione del movimento
(Disattenzione per gli aspetti tecnologici)



Paradigma
Relazionale
Paradigma relazionale

Esaltazione del valore della relazione. Elemento fondativo
                                        della socialità
Grande attenzione agli effetti
successivi alla ricezione
del messaggio.

Scarsa attenzione al processo di
trasmissione.
Paradigma relazionale
    Caratteristiche principali:

Forma di comunione, rito collettivo.

Metafora del legame.

Mantenimento dell’integrazione sociale
di una cultura nel tempo.

Significati non recepiti nella forma in
cui vengono prodotti dalla fonte, ma
risultato di una costruzione
intersoggettiva.
Mutamento


"Nella definizione rituale, la comunicazione è congiunta a
termini       come       'condivisione',    'partecipazione',
'associazione', 'fratellanza' e 'il possesso di una fede
comune'(....)Una visione rituale della comunicazione non è
diretta all'estensione di messaggi nello spazio, ma verso la
conservazione della società nel tempo(...)verso la
rappresentazione di credenze condivise(...)Vede l'originale
e più elevata manifestazione di comunicazione(...)nella
costruzione e nel mantenimento di un mondo culturale
ordinato e significativo che possa servire da controllo e
contenitore per l'azione umana."
                                           James Carey
Paradigma relazionale
 Interpretazione
 continua
 (ermeneutica): la
 ricerca del senso non
 avviene all’interno del
 segnale per ricostruire
 l’intenzione
 dell’emittente, ma
 nella rete contestuale
 ed extratestuale
 attivata dal ricevente
Differenze tra i paradigmi

Una sinossi che contrappone analiticamente i
due paradigmi permette di coglierne le
differenze in termini di :

• modalità comunicativa,
• connessione del rapporto,
• ruolo dei soggetti coinvolti nel processo
  comunicativo,
• struttura del messaggio e del codice.
Modalità comunicativa

              Nel paradigma
 informazionale la modalità
comunicativa è il monologo
          flusso comunicativo
      unidirezionale, direttivo

                         Nel paradigma relazionale la
                         modalità comunicativa è il
                         dialogo    flusso comunicativo
                         bidirezionale.
Modalità comunicativa

     Informazione                  Relazione
    monologo                       dialogo




Trasmissione di idee            Confronto di idee
 Carattere monologico:         Pratica dialogica:
   ricevente con un ruolo,     interlocutori
      esaltazione del ruolo    impegnati in senso
             dell’emittente    attivo
Connessione del rapporto

Nel paradigma informazionale la connessione del
rapporto è morfologica.


Per morfologica intendiamo una comunicazione in
cui è necessario prestare attenzione alla
corrispondenza tra il senso che si intende
comunicare e il mezzo che veicola il messaggio. Il
problema in quest’ottica è il confezionamento del
messaggio, affinché sia chiaro per il destinatario.
Connessione del rapporto

Morfologica: l’atto comunicativo è contenuto nella
trasmissione e non può differire da esso

Funzionale: l’atto comunicativo punta al
raggiungimento di uno o più obiettivi e può essere
modulato in funzione di essi
Connessione del rapporto
Nel paradigma relazionale la connessione del
rapporto è funzionale.

La connessione funzionale è quella che si instaura
tra i parlanti in un processo comunicativo
bidirezionale, tramite il quale emittente e
destinatario mettono in relazione i segni
comunicabili (significanti) con le loro esperienze
(significati).
Connessione del rapporto
  Morfologica                       Funzionale

      segnale                         segno

      La forma del         Ogni messaggio prevede una
  messaggio che deve       distinzione tra significante e
  essere trasmesso è       significato. L’operazione che
legata al tipo di mezzo     permette di abbinare i due
che viene utilizzato per     termini è funzionale alla
    la trasmissione                comunicazione
Ruolo del soggetto

Passivo                  Attivo
Ruolo del soggetto

Il carattere monologico della comunicazione
iscritta nel paradigma informazionale relega il
ricevente ad un ruolo rigido e passivo,
rispetto all’emittente.

Il contesto della conversazione presupposto dal
paradigma relazionale indica
necessariamente un coinvolgimento
attivo degli interlocutori.

  Processi culturali e comunicativi   16/10/2009   Pagina 44
Struttura messaggio e codice

Il paradigma informazionale presuppone la
condivisione del codice da parte di emittente e
destinatario, dunque una struttura del codice
e del messaggio di tipo isomorfico.

Nel paradigma relazionale, invece, la
comunicazione è considerata un processo
interpretativo, dunque la struttura del codice e
del messaggio è di tipo ermeneutico.


 Processi culturali e comunicativi   16/10/2009   Pagina 45
Struttura messaggio e codice

    Isomorfica                                             Ermeneutica




                                                    Il significato nasce dalla
 Pratiche comunicative e codici                 interpretazione, o meglio dalla
standardizzati e univoci e con una                 sistematica cooperazione
  densità semantica assai povera                   interpretativa dovuta alla
                                             interazione tra emittente e ricevente

         Processi culturali e comunicativi    16/10/2009               Pagina 46
Paradigmi comunicativi


                             Informazionale Relazionale
Modalità comunicativa       Informazione   Discorso
Connessione del rapporto    Morfologica    Funzionale
Ruolo del soggetto          Passivo        Attivo
Struttura messaggio e codice Isomorfica    Ermeneutica

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18.31.22 i paradigmi della comunicazione

  • 2. Paradigma Il paradigma è il quadro di riferimento teorico che orienta e dà senso all’attività scientifica. Il paradigma è la cornice, all’interno della quale lo scienziato individua i problemi e i metodi che, in una certa fase del cammino scientifico, sono riconosciuti come validi e legittimi.
  • 3. Paradigma Nel 1962 Thomas Khun introduce i concetti di “scienza normale'', “paradigma scientifico'' e “rivoluzioni scientifiche''. Secondo Kuhn, gli scienziati normalmente operano entro specifici paradigmi, che coincidono con descrizioni delle modalità di funzionamento del mondo. Nelle fasi di scienza normale si raccolgono dati entro il contesto del paradigma esistente.
  • 4. Paradigma Il paradigma detta quale tipo di esperimenti condurre e quali dati raccogliere e come interpretare i dati. Nella visione di Kuhn il cambiamento reale avviene quando: 1. si accumula una grande massa di dati che i paradigmi esistenti non possono spiegare. 2. si scopre un paradigma alternativo che può spiegare le discrepanze fra i vecchi paradigmi e le osservazioni.
  • 5. Paradigma I paradigmi determinano i modi, la gamma dei problemi e i modelli di soluzione accettati da una comunità scientifica di un determinato periodo T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
  • 6. Paradigma «Ciò che vedete dipende dalle teorie che usate per interpretare le vostre osservazioni.» Albert Einstein Incommensurabilità I sostenitori di paradigmi opposti conducono le loro ricerche all’interno di mondi differenti, ciò significa che i due gruppi di scienziati vedono cose diverse quando guardano dallo stesso punto, nella stessa direzione T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
  • 7. Paradigma Nel mutamento paradigmatico alcuni vecchi problemi possono venire trasferiti a un’altra scienza o addirittura dichiarati non scientifici La teoria che poneva la terra al centro dell’universo era il risultato di un paradigma di stampo religioso, che rimase in vigore fino a quando la scienza non fu in grado di rendersi autonoma dal potere ecclesiastico T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
  • 9. Paradigmi comunicativi Due differenti proposte teoriche: approccio scientifico, basato su un forte sforzo di concettualizzazione. Si parla di trasporto (di informazione) non di trasformazione (Claude Ellwood Shannon ) approccio coinvolgente, riflette una chiara prospettiva umanistica. La generazione di significato implica un processo di trasformazione, mutamento (Ivor Armstrong Richards) «Sebbene non necessariamente contraddittorie fra loro, nessuna delle due definizioni fa riferimento agli interessi evocati dall’altro autore.» (Em Griffin)
  • 10. Paradigmi comunicativi Il paradigma informazionale ha subito un processo di usura maggiore rispetto al paradigma relazionale. Nato alla fine degli anni ’40 ha subito un gran successo Nel corso degli anni ’50 sembra poter assumere la guida degli studi sulla comunicazione, superando l’ amalgama tra approccio umanistico e scientifico, natura e cultura, uomo e macchina, che li caratterizzava.
  • 11. Paradigmi comunicativi La sua rapida ascesa è stata seguita però da un altrettanto rapido declino e da critiche relative al suo eccessivo legame con il mondo delle macchine e le scienze dure, che rendeva il paradigma insufficiente e inadeguato per l’analisi della comunicazione tipicamente umana.
  • 12. Paradigmi comunicativi Il paradigma relazionale, invece, pur essendo più attento alla comunicazione umana e agli effetti degli scambi comunicativi, non sempre ha avuto gli strumenti adeguati per analizzali o misurarli con esattezza.
  • 13. Paradigmi I paradigmi relativi alla Comunicazione, secondo Le Scienze della Comunicazione, sono 2 : Il Il paradigma paradigma informazionale relazionale
  • 14. Movimento e mutamento Le definizioni possono essere pensate come mattoni costruiti con due materiali fondamentali: movimento e mutamento. L’attenzione viene data al movimento quando ci si preoccupa unicamente del processo trasmissivo di un atto comunicativo, concedendo molta attenzione alla tecnologia adoperata e al funzionamento del processo. Le definizioni costruite con il mutamento, invece, si concentrano sulle conseguenze del processo comunicativo, sulle trasformazioni indotte su emittente e destinatario.
  • 15. Paradigmi COMUNICAZIONE movimento mutamento Trasporto di qualcosa da Modificazione della un punto a un altro situazione esistente INFORMAZIONALE RELAZIONALE
  • 16. Paradigmi rispetto alle definizioni movimento mutamento 1. trasferimento di risorse 1. condivisione 2. influenza 2. relazione sociale 3. scambio di valori 4. trasmissione
  • 18. Informazione Informazione s.f. (der. di informare, sul modello del lat. Informatio –onis “nozione, idea, rappresentazione” e in epoca tarda “istruzione, educazione, cultura”). – 1 (ant., non com.) L’azione di dar G. Devoto, C.G. Oli forma a qualche cosa. 2. (fig.) a. Nuovo vocabolario Atto dell’informare o dell’informarsi, illustrato della lingua nel senso di dare o ricevere notizie: italiana, Milano, Selezione libertà di informazione. dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
  • 19. Informazione Informazione s.f. b. Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni, modi di essere, ecc.: dare, chiedere, ricevere un’ i; ufficio informazioni. c. L’insieme delle persone e delle strutture G. Devoto, C.G. Oli (giornali, reti radiotelevisive, ecc.) Nuovo vocabolario attive nella produzione e diffusione illustrato della lingua delle informazioni, spec. italiana, Milano, Selezione giornalistiche: il mondo dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione dell’informazione.
  • 20. Informazione Informazione s.f. 3. (biol.) I. genetica, l’insieme dei messaggi ereditari contenuti nei geni dei cromosomi di una cellula. 4 (inform.) Dato elaborato o memorizzato all’interno di un’unità di elaborazione. 5. Teoria dell’i., G. Devoto, C.G. Oli scienza che studia i messaggi in Nuovo vocabolario quanto successioni statistiche di illustrato della lingua eventi, a ciascuno dei quali è italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 associata una certa quantità Ia edizione d’informazione. 6. (giur.) I. di garanzia, denominazione…
  • 21. Paradigmi Privilegio del movimento Neutralizzazione del mutamento Paradigma Informazionale
  • 22. Movimento "La visione trasmissiva della comunicazione è la più comune nella nostra cultura(...) E' definita da termini quali 'impartire', 'mandare', 'trasmettere'(...) Viene formata dalla metafora della geografia o del trasporto(...)Il centro di questa idea(...) è la trasmissione di segnali o messaggi sulla distanza con il proposito del controllo(...). La comunicazione era vista come un processo e una tecnologia che avrebbe, talvolta per scopi religiosi, distribuito, trasmesso e disseminato conoscenza, idee e informazioni più lontano e più velocemente con l'obiettivo di controllare lo spazio e le persone." James Carey
  • 23. Paradigma informazionale Esaltazione del valore dell’informazione. Grande attenzione al processo di Dal latino: trasmissione. Informo = Scarsa attenzione agli effetti successivi Do forma alla ricezione del messaggio. = plasmo
  • 24. Paradigma informazionale Metafora del viaggio Caratteristiche principali: 1. trasporto di informazioni preconfezionate 2. trasmissione di significati
  • 25. Paradigma informazionale La comunicazione informazionale è una comunicazione finalizzata, intenzionale, ma che per contro non è né “persuasiva” né “d’influenza”. Taluni dicono che è “scientifica” – a condizione che s’intenda chiaramente che si applica a tutte le scienze: umane, sociali, esatte e applicate. Il che le conferisce un carattere neutrale o universale. La comunicazione informazionale ha una componente “trasmissione” che non può essere ignorata (modello E-R), poiché l’autore utilizza tutti i mezzi tecnici possibili per raggiungere il suo obiettivo di farsi conoscere
  • 26. Paradigma informazionale I significati della comunicazione sono prodotti in un luogo esterno ad essa e da qui trasferiti diffusivamente nello spazio circostante per esercitarvi forme di controllo e di influenza
  • 28. Relazione relazione s.f. (dal lat. Relatio – onis, der. di referre “riferire”). – 1. a. L’azione e il fatto di riferire il testo stesso con cui si riferisce, e la sua forma: fare, presentare una r.; di un viaggio, di una spedizione scientifica; r. su un’inchiesta; r. introduttiva. b. Illustrazione con cui il governo o un’assemblea G. Devoto, C.G. Oli legislativa accompagna un disegno Nuovo vocabolario illustrato della lingua di legge…; c. (giur.) Esposizione italiana, Milano, Selezione dello svolgimento di un dal Reader’s Digest, 1987 processo…; Ia edizione
  • 29. Relazione relazione s.f. 2. Connessione o corrispondenza che intercorre in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti: tra i due fatti sussiste una precisa r. di causa e di effetto; ma in che…; 3. a. Con riferimento a persone o a gruppi, rapporto, legame o vincolo G. Devoto, C.G. Oli reciproco: r. di parentela, di Nuovo vocabolario amicizia, di lavoro, di affari. ° illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
  • 30. Relazione relazione s.f. Espressioni: essere in buone r., o rompere, troncare le r. con qualcuno; r. sociali, le forme elementari soggettive, di interconnessione tra due o più soggetti, individuali o collettivi; pubbliche r. (traduz. dall’inglese public relations), i rapporti e i contatti che un ente ha con il G. Devoto, C.G. Oli pubblico e con i rappresentanti di Nuovo vocabolario illustrato della lingua altri enti o gruppi: ufficio di italiana, Milano, Selezione pubbliche r.; vita di r.; il complesso dal Reader’s Digest, 1987 delle funzioni vitali… Ia edizione Processi culturali e comunicativi 16/10/2009 Pagina 30
  • 31. Paradigma relazionale Privilegio del mutamento (presupposti etici della Koinè e del discorso) Neutralizzazione del movimento (Disattenzione per gli aspetti tecnologici) Paradigma Relazionale
  • 32. Paradigma relazionale Esaltazione del valore della relazione. Elemento fondativo della socialità Grande attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio. Scarsa attenzione al processo di trasmissione.
  • 33. Paradigma relazionale Caratteristiche principali: Forma di comunione, rito collettivo. Metafora del legame. Mantenimento dell’integrazione sociale di una cultura nel tempo. Significati non recepiti nella forma in cui vengono prodotti dalla fonte, ma risultato di una costruzione intersoggettiva.
  • 34. Mutamento "Nella definizione rituale, la comunicazione è congiunta a termini come 'condivisione', 'partecipazione', 'associazione', 'fratellanza' e 'il possesso di una fede comune'(....)Una visione rituale della comunicazione non è diretta all'estensione di messaggi nello spazio, ma verso la conservazione della società nel tempo(...)verso la rappresentazione di credenze condivise(...)Vede l'originale e più elevata manifestazione di comunicazione(...)nella costruzione e nel mantenimento di un mondo culturale ordinato e significativo che possa servire da controllo e contenitore per l'azione umana." James Carey
  • 35. Paradigma relazionale Interpretazione continua (ermeneutica): la ricerca del senso non avviene all’interno del segnale per ricostruire l’intenzione dell’emittente, ma nella rete contestuale ed extratestuale attivata dal ricevente
  • 36. Differenze tra i paradigmi Una sinossi che contrappone analiticamente i due paradigmi permette di coglierne le differenze in termini di : • modalità comunicativa, • connessione del rapporto, • ruolo dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo, • struttura del messaggio e del codice.
  • 37. Modalità comunicativa Nel paradigma informazionale la modalità comunicativa è il monologo flusso comunicativo unidirezionale, direttivo Nel paradigma relazionale la modalità comunicativa è il dialogo flusso comunicativo bidirezionale.
  • 38. Modalità comunicativa Informazione Relazione monologo dialogo Trasmissione di idee Confronto di idee Carattere monologico: Pratica dialogica: ricevente con un ruolo, interlocutori esaltazione del ruolo impegnati in senso dell’emittente attivo
  • 39. Connessione del rapporto Nel paradigma informazionale la connessione del rapporto è morfologica. Per morfologica intendiamo una comunicazione in cui è necessario prestare attenzione alla corrispondenza tra il senso che si intende comunicare e il mezzo che veicola il messaggio. Il problema in quest’ottica è il confezionamento del messaggio, affinché sia chiaro per il destinatario.
  • 40. Connessione del rapporto Morfologica: l’atto comunicativo è contenuto nella trasmissione e non può differire da esso Funzionale: l’atto comunicativo punta al raggiungimento di uno o più obiettivi e può essere modulato in funzione di essi
  • 41. Connessione del rapporto Nel paradigma relazionale la connessione del rapporto è funzionale. La connessione funzionale è quella che si instaura tra i parlanti in un processo comunicativo bidirezionale, tramite il quale emittente e destinatario mettono in relazione i segni comunicabili (significanti) con le loro esperienze (significati).
  • 42. Connessione del rapporto Morfologica Funzionale segnale segno La forma del Ogni messaggio prevede una messaggio che deve distinzione tra significante e essere trasmesso è significato. L’operazione che legata al tipo di mezzo permette di abbinare i due che viene utilizzato per termini è funzionale alla la trasmissione comunicazione
  • 44. Ruolo del soggetto Il carattere monologico della comunicazione iscritta nel paradigma informazionale relega il ricevente ad un ruolo rigido e passivo, rispetto all’emittente. Il contesto della conversazione presupposto dal paradigma relazionale indica necessariamente un coinvolgimento attivo degli interlocutori. Processi culturali e comunicativi 16/10/2009 Pagina 44
  • 45. Struttura messaggio e codice Il paradigma informazionale presuppone la condivisione del codice da parte di emittente e destinatario, dunque una struttura del codice e del messaggio di tipo isomorfico. Nel paradigma relazionale, invece, la comunicazione è considerata un processo interpretativo, dunque la struttura del codice e del messaggio è di tipo ermeneutico. Processi culturali e comunicativi 16/10/2009 Pagina 45
  • 46. Struttura messaggio e codice Isomorfica Ermeneutica Il significato nasce dalla Pratiche comunicative e codici interpretazione, o meglio dalla standardizzati e univoci e con una sistematica cooperazione densità semantica assai povera interpretativa dovuta alla interazione tra emittente e ricevente Processi culturali e comunicativi 16/10/2009 Pagina 46
  • 47. Paradigmi comunicativi Informazionale Relazionale Modalità comunicativa Informazione Discorso Connessione del rapporto Morfologica Funzionale Ruolo del soggetto Passivo Attivo Struttura messaggio e codice Isomorfica Ermeneutica