L'importanza della reputazione anche nel digitale, dopo che il proprio il digitale ha cambiato le carte in tavola per molte aziende.
Questa è la quarta parte del corso interno
Quali sono le qualità che deve possedere chi si accinge ad affrontare progetti legati al modo del web 2.0?
Quale preparazione occorre?
Qual'è l'impegno richiesto?
E' possibile improvvisare?
Le slide del seminario "Pillole di web reputationper le imprese e per chi sta cercando lavoro”, intervento curato da Metis42 svolto nell'ambito della prima edizione della Fiera del Lavoro Sociale curata dal Cospes Salesiani Sardegna. Forniamo alcuni consigli pratici per usare al meglio il web e i social network per accrescere la propria notorietà e popolarità e fare della presenza online un elemento di successo e crescita.
Quali sono le qualità che deve possedere chi si accinge ad affrontare progetti legati al modo del web 2.0?
Quale preparazione occorre?
Qual'è l'impegno richiesto?
E' possibile improvvisare?
Le slide del seminario "Pillole di web reputationper le imprese e per chi sta cercando lavoro”, intervento curato da Metis42 svolto nell'ambito della prima edizione della Fiera del Lavoro Sociale curata dal Cospes Salesiani Sardegna. Forniamo alcuni consigli pratici per usare al meglio il web e i social network per accrescere la propria notorietà e popolarità e fare della presenza online un elemento di successo e crescita.
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)Venturini.biz
La versione estesa della mia presentazione alla Social Media Week 2015.
Cosa sono le PR Digitali? Come si fanno? Cosa è lecito attendersi? Blogger e influencer, come ricompensarli? Come misurare?
Riflessioni sulla formazione nella società interconnessa - Seminario AIF nel ciclo "Dialogare con il digitale: apprendimento e nuove tecnologie" svolto il 6 maggio 2014 in CFMT - Via Palestro 32, Roma
Relatore: Fabrizio Faraco
Coordinatore: Roberto Vardisio
LinkedIn è diventato il nostro “nuovo” CRM, cioè contiene praticamente tutti i nostri Clienti e Prospect permettendoci di:
• Cercare, scegliere i nominativi, conoscerli in anticipo, contattarli con un’e-mail;
• Catalogare meglio i nominativi divenuti nostri collegamenti di 1° grado;
• Ottenere molteplici informazioni su un’azienda e le sue persone.
Il workshop vuole costituire un momento di riflessione e approfondimento sul tema della comunicazione nell’impatto sulle logiche dello sviluppo di comunità; gruppi, reti, conflitti e dinamiche partecipative. Metodologicamente verranno intrecciati spazi e tempi dedicati all’inquadramento teorico, all’esplosione delle esperienze e dei punti di vista dei partecipanti, lavori di gruppo e condivisione in plenaria attorno ad alcuni nodi della discussione su comunicazione e social media con la presentazione di esperienze in materia.
Cosa è il Personal Branding? Come si coltiva? Immagine, bio, obiettivi, strategie, relazioni, social network, content editing altri strumenti per promuovere sè e il proprio brand
Cosa è il Personal Branding? A cosa serve? Come si costruisce? Quali sono gli obiettivi, le strategie, gli strumenti? Content editing, bio, image, social networking e altri utili strumenti per coltivare il proprio brand e la propria immagine professionale
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...Tommaso Sorchiotti
Quali sono le opportunità della Rete oggi? Cos'è il Personal Brand e come si lavora per raggiungere i propri obiettivi? Come si fa comunicazione di se stessi? Quali strumenti ho a disposizione?
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...Chiara Bottini
La mia presentazione all'interno della due giorni sulla comunicazione interna tenuto il 25 e 26 settembre 2014 a Milano. Grazie ai partecipanti e ai colleghi che hanno reso bello il nostro lavorare insieme. E grazie a chi la guarderà per la sua attenzione.
I social network sono un mutamento sociale che ha trasformato il tempo libero e la vita privata arrivando ad impattare sul mondo delle organizzazioni e delle imprese.
Quali sono le conseguenze per gli studenti che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro?
Cos'è e cosa sarà il Social Business per loro?
La mia presentazione del 15 novembre 2014 a Bolzano per BdiBlogger e il materiale di stimolo per il workshop con aziende e blogger che ha concluso la giornata.
Per quale motivo in un momento di crisi mi rivolgo al digitale? E nella fattispecie, perché proprio linkedin? In questo primo file vediamo ci si può approcciare.
Cercare è utili su Linkedin, ma farsi trovare è decisamente meglio. Specie se si stanno cercando clienti potenziali
Questo è il secondo file del gruppo
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)Venturini.biz
La versione estesa della mia presentazione alla Social Media Week 2015.
Cosa sono le PR Digitali? Come si fanno? Cosa è lecito attendersi? Blogger e influencer, come ricompensarli? Come misurare?
Riflessioni sulla formazione nella società interconnessa - Seminario AIF nel ciclo "Dialogare con il digitale: apprendimento e nuove tecnologie" svolto il 6 maggio 2014 in CFMT - Via Palestro 32, Roma
Relatore: Fabrizio Faraco
Coordinatore: Roberto Vardisio
LinkedIn è diventato il nostro “nuovo” CRM, cioè contiene praticamente tutti i nostri Clienti e Prospect permettendoci di:
• Cercare, scegliere i nominativi, conoscerli in anticipo, contattarli con un’e-mail;
• Catalogare meglio i nominativi divenuti nostri collegamenti di 1° grado;
• Ottenere molteplici informazioni su un’azienda e le sue persone.
Il workshop vuole costituire un momento di riflessione e approfondimento sul tema della comunicazione nell’impatto sulle logiche dello sviluppo di comunità; gruppi, reti, conflitti e dinamiche partecipative. Metodologicamente verranno intrecciati spazi e tempi dedicati all’inquadramento teorico, all’esplosione delle esperienze e dei punti di vista dei partecipanti, lavori di gruppo e condivisione in plenaria attorno ad alcuni nodi della discussione su comunicazione e social media con la presentazione di esperienze in materia.
Cosa è il Personal Branding? Come si coltiva? Immagine, bio, obiettivi, strategie, relazioni, social network, content editing altri strumenti per promuovere sè e il proprio brand
Cosa è il Personal Branding? A cosa serve? Come si costruisce? Quali sono gli obiettivi, le strategie, gli strumenti? Content editing, bio, image, social networking e altri utili strumenti per coltivare il proprio brand e la propria immagine professionale
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...Tommaso Sorchiotti
Quali sono le opportunità della Rete oggi? Cos'è il Personal Brand e come si lavora per raggiungere i propri obiettivi? Come si fa comunicazione di se stessi? Quali strumenti ho a disposizione?
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...Chiara Bottini
La mia presentazione all'interno della due giorni sulla comunicazione interna tenuto il 25 e 26 settembre 2014 a Milano. Grazie ai partecipanti e ai colleghi che hanno reso bello il nostro lavorare insieme. E grazie a chi la guarderà per la sua attenzione.
I social network sono un mutamento sociale che ha trasformato il tempo libero e la vita privata arrivando ad impattare sul mondo delle organizzazioni e delle imprese.
Quali sono le conseguenze per gli studenti che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro?
Cos'è e cosa sarà il Social Business per loro?
La mia presentazione del 15 novembre 2014 a Bolzano per BdiBlogger e il materiale di stimolo per il workshop con aziende e blogger che ha concluso la giornata.
Per quale motivo in un momento di crisi mi rivolgo al digitale? E nella fattispecie, perché proprio linkedin? In questo primo file vediamo ci si può approcciare.
Cercare è utili su Linkedin, ma farsi trovare è decisamente meglio. Specie se si stanno cercando clienti potenziali
Questo è il secondo file del gruppo
Una semplice analisi di un test che ho condotto per tre mesi.
Molto utile vedere come funziona l'algoritmo di lnkedin
Questa è il terzo file del corso.
Perché su Linkedin è tanto importante avere un buon network? Come lo credo? Questo filo risponde a queste domande.
Questo è il settimo file del corso interno
Una veloce carrellata sull'utilizzo di LinkedIn per lavoro.
Sono partito dal perché siamo (quasi) costretti ad utilizzarlo al come utilizzare gli strumenti che la piattaforma ci mette a disposizione.
2. Mai come in questo momento storico
Brand e Reputazione
vanno indissolubilmente a braccetto
3. Uno degli effetti della situazione che stiamo vivendo è l’annullamento delle barriere reputazionali costruite nel tempo,
soprattutto grazie a lavoro, studio ed esperienza. Il potersi muovere solo online è di fatto un modo per livellare e limitare i
player sul mercato.
Essere tanto limitati in termini di azioni push è una mannaia per chi è più in alto nella scala gerarchica della reputazione.
La gabbia in cui siamo rinchiusi non ci permette vie di uscita classiche, quanto meno per come siamo abituati a conoscerle.
E’ vero che il brand è forte quando è primo nella mente di un potenziale cliente per una data categoria, ma è pur vero che
variando le condizioni, variano anche le posizioni nella mente del cliente. Proprio perché cambia le mente del cliente,
variano le priorità, variano gli approcci, variano i comportamenti.
Tutte queste variazioni hanno condotto tutti verso il digitale, ambiente che risente di una reputazione già conquistata e
consolidata, ma che al tempo stesso può prestarsi a scossoni improvvisi che possono rimettere tutto in discussione.
Bisogna quindi rendere costanti tutti queste variabili.
4. La grande novità del terzo millennio è che la reputazione è diventata il principale asset immateriale di individui,
aziende, enti e istituzioni.
Il miglior luogo (digitale) per curare la reputazione di individui e azienda è, nel caso del B2B, LinkedIn.
Il nostro lavoro quindi ha sì effetto sulla comunicazione personale e aziendale, ma fondamentalmente sta potenziando la
reputazione individuale e la reputazione aziendale.
Stiamo iniziando a rendere costanti alcune variabili
5. La reputazione è quindi l’insieme di credenze, valutazioni e percezioni che un contesto sociale formula a proposito di
un individuo, un’azienda, un’istituzione. Presuppone un ambiente in cui il giudizio viene elaborato, comunicato,
modificato. Si forma nelle conversazioni e nelle interazioni, emerge dal network di relazioni in cui il l’individuo,
l’azienda, l’istituzione sono inseriti, dunque per natura è condivisa. Viene tessuta ogni giorno: da un lato con le
intenzioni e i comportamenti personali, le interazioni, dall’altro con le interpretazioni che si generano nella
comunità. In questa prospettiva, la reputazione raccoglie la storia del soggetto e come storia può essere narrata.
Chieffi, Daniele, La reputazione ai tempi dell'infosfera
Che cos’è quindi questa reputazione?
Soffermiamoci un attimo su queste frasi
6. L’insieme di credenze, valutazioni e percezioni che un contesto sociale formula a proposito di un individuo, un’azienda,
un’istituzione
Quindi la reputazione (che si ha di noi) risiede in un contesto sociale (quindi anche fuori da noi) ed è composta da:
• Credenze: il background appartenente ad un contesto sociale, per quanto granitiche possono, quanto meno,
essere evitate, riuscendo così ad aggirare un ostacolo
• Valutazioni: la scala valoriale di ognuno di noi che porta con sé, contesto sociale incluso, non conviene mai
andarci contro in maniera frontale
• Percezioni: legato al primo impatto, quindi in parte gestibile da noi, ma non completamente controllabile; è
legato inoltre alla comunicazione, inficiata dal mezzo attraverso cui viene propagato il messaggio
Quindi la reputazione è mia, ma me la affibbi tu
7. Presuppone un ambiente in cui il giudizio viene elaborato, comunicato, modificato
E così spieghiamo il perché abbiamo scelto di focalizzarci su LinkedIn, luogo in cui dal punto di vista
professionale possiamo giocarci le nostre carte per (far) costruire la nostra reputazione, ossia un giudizio che
viene
• Elaborato: quindi, fortunatamente, non è la percezione che fa da driver e soprattutto non è l’unico attore
in scienza
• Comunicato: è grazie a questo meccanismo che guadagno o perdo terreno agli occhi di questo ambiente
• Modificato: fortunatamente, l’essere umano cambia idea, mai contare troppo su questa facoltà, anche
perché non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione
La reputazione possiamo costruirla e trarne vantaggio ma in un ambiente ben delineato
8. Si forma nelle conversazioni e nelle interazioni, emerge dal network di relazioni in cui il l’individuo, l’azienda, l’istituzione
sono inseriti, dunque per natura è condivisa
Dal punto di vista professionale non potrebbe esserci luogo migliore di LinkedIn, un social network, per
costruire e rinforzare questa reputazione e relazione individuo-azienda:
• Conversazioni: non è un caso che iniziando a scrivere un post, LinkedIn ci chieda «Di cosa vuoi parlare»;
anziché avere persone sedute ad un tavolo ad una fiera, le abbiamo davanti ad un pc, dall’altra parte del
mondo, sempre conversazioni sono
• Interazioni: se ad una fiera o un evento ci scambiamo un biglietto da vista, su LinkedIn possiamo scrivere un
messaggio privato e scambiarci mail e telefono: cambia solo la forma
• Relazioni: è la relazione che permette a credenze, valutazioni e percezioni, di far nascere la reputazione, il
rapportarsi con l’altro
Un network di relazioni è ciò che possiamo costruire su LinkedIn, questo gioverà sia a noi singolarmente che all’azienda
9. Viene tessuta ogni giorno: da un lato con le intenzioni e i comportamenti personali, le interazioni, dall’altro con le
interpretazioni che si generano nella comunità
Non dobbiamo passare intere giornate su LinkedIn, dal punto di vista professionale è addirittura controproducente,
ma dobbiamo sempre tenere a mente che, nel momento in cui iniziamo a frequentare quell’ambiente, la nostra
reputazione verrà costruita e con le nostre azioni (slide precedente) e da interpretazioni e azioni altrui*.
Meglio quindi fare un giro e farsi vedere anche per soli 5 minuti, che scomparire del tutto per parecchio tempo,
atteggiamento, guarda un po’, molto simile a quello che si potrebbe tenere ad una fiera.
Quindi meglio poco ma costantemente che molto ma una volta l’anno
interpretazioni e azioni altrui*: anche in nostra assenza le persone possono leggere i nostri post (interpretazioni) e/o commentarli, condividerli, apprezzarli (azioni); è meglio sapere che non
sta succedendo nulla, che non sapere del pandemonio
10. La reputazione raccoglie la storia del soggetto e come storia può essere narrata
Questo costrutto di credenze, valutazioni e percezioni di cui siamo oggetto in questo ambiente chiamato LinkedIn
permette la formazione della nostra reputazione che dobbiamo costruire attraverso un network di relazioni da
curare costantemente.
Questo costituirà la nostra narrazione, ovvero ciò che andremo a condividere sulla piattaforma e che utilizzeremo
per rafforzare la nostra reputazione. In buona sostanza, senza inventare nulla, racconteremo noi stessi, il nostro
modo di essere e di fare inerente il mondo del lavoro.
12. Siamo costretti ad allargare il campo considerato, non basta parlare di social network, tanto meno limitarsi a considerare il
solo LinkedIn.
Dobbiamo parlare di digitale e, ancora meglio di Infosfera, un nuovo ambiente dove il digitale ha permeato il reale
modificandolo e aumentandolo.
L’infosfera è un unicum completamente trasparente in cui reale e virtuale sono collassati. Ogni soggetto – persona, azienda,
istituzione, organizzazione, media – è interconnesso e interdipendente in interazioni esposte di reciproca costruzione di
senso e significato*. E ne è consapevole e condizionato.
Un meccanismo come questo conviene dominarlo e non subirlo, sia come individui che come brand.
LinkedIn è quindi il luogo perfetto per difendere la nostra leadership, è il luogo perfetto per replicare la nostra reputazione.
Questa duplice natura, attiva e passiva, della reputazione rischia di complicarci un po’ la vita. Da un singolo ambiente, una
singola piattaforma, si passa a infinite modalità di propagare un contenuto digitale (es. basta uno screenshot di un
commento e posso inviarlo via mail, postarlo su facebook, descriverlo e commentarlo a voce via podcast e così via).
*Chieffi, Daniele, La reputazione ai tempi dell'infosfera
13. Non dimentichiamoci che questo ambiente, che seguendo Chieffi chiamiamo infosfera, chiede a chi godeva di una
leadership formale di ricostruire la propria leadership informale nel nuovo contesto, pena l’essere spazzati via.
Infosfera e Covid-19 rischiano di giocare contro chi ha lavorato in maniera estenuante per conquistare la fiducia dei
clienti e la conseguente leadership.
Esempio che tutti capiamo: usciamo dal mondo della plastica e chiediamo a tutti «che cos’è il K», scopriremo che nessuno
lo sa, magari susciterà in noi un po’ di ilarità.
Rientriamo nel mondo della plastica e porgiamo la stessa domanda «che cos’è il K» agli operatori di settore,
probabilmente ora l’ilarità sarà suscitata in chi risponde.
Questo esempio sta semplicemente a dire che, mutatis mutandis, quanto avviene offline potrebbe essere stravolto
online. Il digitale, grazie alla tecnologia, ha cambiato le carte in tavola, il Covid-19 rischia di amplificare e far impazzire
questo cambiamento.
Per rendere costanti tutte queste variabili, dobbiamo semplicemente curare la nostra reputazione in un luogo tutto
sommato vergine, con le modalità che abbiamo visto.
L’interazione Individuo-azienda sarà la vera chiave di volta per spazzare via possibili problemi.
15. RIEPILOGHIAMO
• Stiamo vivendo un quadro mutato nelle regole e nelle condizioni
• In queste situazioni si genera caos, che potrebbe creare qualche problema
• Solo presentandosi in maniera coerente al brand e a ciò che siamo possiamo (ri)mettere ordine
• L’ordine ci aiuta ad affrontare un luogo quasi nuovo per noi come LinkedIn
• Siamo «quasi» obbligati ad utilizzare questo luogo digitale perché attualmente è il più frequentato (ed è il solo con
caratteristiche congeniali al B2B)
• LinkedIn permette di difendere la Leadership guadagnata sul campo
• Questa leadership si nutre del pubblico di nostro riferimento (clienti acquisiti), del know how aziendale (le persone
che fanno parte dell’azienda stessa), i prossimi potenziali clienti, grazie alla reputazione
• Appare evidente che su LinkedIn dobbiamo soltanto riproporre quella leadership aziendale che abbiamo
contribuito a costruire e grazie alla quale veniamo individualmente percepiti come portatori di leadership
• Curare la nostra reputazione non farà altro che difendere la posizione di mercato già guadagnata, confermare
anche online quanto già decretato dal mercato e preparare il terreno a prossime opportunità di business.
16. Non fare il sofista, parla chiaro!
• Ricordate che online, il «branco» è premiante: quindi sostenere il post di un collega con un semplice like è cosa buona, un
semplice commento è ottimo
• Create relazioni (cfr. slide 8!) che fanno bene a voi e alla reputazione: vostra e aziendale
• Prendete i biglietti da visita e scegliete le persone giuste, controllate i contatti che vi suggerisce LinkedIn (a volte sono
molto validi), cercate persone di vostro interesse, mettete un like alle aziende con cui avete avuto a che fare, così da avere
aggiornamenti e magare poter vedere cosa fa la concorrenza (ma su questo punto ci torneremo con più calma)
Se avete un dubbio su cosa condividere o meno, provate a farvi queste tre domande
Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa al tuo capo?
Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa al tuo cliente?
Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa davanti alla concorrenza?
In caso di tre si, certi e sicuri, problemi non ce ne sono. Se tentennate o se anche solo ad una domanda rispondete con
un no, meglio lasciar stare.
17. Usate il tasto CONDIVIDI quando condividete un post
dalla nostra pagina!
Non pensate solo alle metriche, non preoccupatevi di
fare migliaia di visualizzazioni o di like. Nel nostro
ambiente non servono (cfr. slide 9).
Preoccupiamoci di ricostruire la reputazione, nostra e
del brand, quella farà la differenza.