SlideShare a Scribd company logo
Digital.it
Something
04 Digitale e Reputazione
Mai come in questo momento storico
Brand e Reputazione
vanno indissolubilmente a braccetto
Uno degli effetti della situazione che stiamo vivendo è l’annullamento delle barriere reputazionali costruite nel tempo,
soprattutto grazie a lavoro, studio ed esperienza. Il potersi muovere solo online è di fatto un modo per livellare e limitare i
player sul mercato.
Essere tanto limitati in termini di azioni push è una mannaia per chi è più in alto nella scala gerarchica della reputazione.
La gabbia in cui siamo rinchiusi non ci permette vie di uscita classiche, quanto meno per come siamo abituati a conoscerle.
E’ vero che il brand è forte quando è primo nella mente di un potenziale cliente per una data categoria, ma è pur vero che
variando le condizioni, variano anche le posizioni nella mente del cliente. Proprio perché cambia le mente del cliente,
variano le priorità, variano gli approcci, variano i comportamenti.
Tutte queste variazioni hanno condotto tutti verso il digitale, ambiente che risente di una reputazione già conquistata e
consolidata, ma che al tempo stesso può prestarsi a scossoni improvvisi che possono rimettere tutto in discussione.
Bisogna quindi rendere costanti tutti queste variabili.
La grande novità del terzo millennio è che la reputazione è diventata il principale asset immateriale di individui,
aziende, enti e istituzioni.
Il miglior luogo (digitale) per curare la reputazione di individui e azienda è, nel caso del B2B, LinkedIn.
Il nostro lavoro quindi ha sì effetto sulla comunicazione personale e aziendale, ma fondamentalmente sta potenziando la
reputazione individuale e la reputazione aziendale.
Stiamo iniziando a rendere costanti alcune variabili
La reputazione è quindi l’insieme di credenze, valutazioni e percezioni che un contesto sociale formula a proposito di
un individuo, un’azienda, un’istituzione. Presuppone un ambiente in cui il giudizio viene elaborato, comunicato,
modificato. Si forma nelle conversazioni e nelle interazioni, emerge dal network di relazioni in cui il l’individuo,
l’azienda, l’istituzione sono inseriti, dunque per natura è condivisa. Viene tessuta ogni giorno: da un lato con le
intenzioni e i comportamenti personali, le interazioni, dall’altro con le interpretazioni che si generano nella
comunità. In questa prospettiva, la reputazione raccoglie la storia del soggetto e come storia può essere narrata.
Chieffi, Daniele, La reputazione ai tempi dell'infosfera
Che cos’è quindi questa reputazione?
Soffermiamoci un attimo su queste frasi
L’insieme di credenze, valutazioni e percezioni che un contesto sociale formula a proposito di un individuo, un’azienda,
un’istituzione
Quindi la reputazione (che si ha di noi) risiede in un contesto sociale (quindi anche fuori da noi) ed è composta da:
• Credenze: il background appartenente ad un contesto sociale, per quanto granitiche possono, quanto meno,
essere evitate, riuscendo così ad aggirare un ostacolo
• Valutazioni: la scala valoriale di ognuno di noi che porta con sé, contesto sociale incluso, non conviene mai
andarci contro in maniera frontale
• Percezioni: legato al primo impatto, quindi in parte gestibile da noi, ma non completamente controllabile; è
legato inoltre alla comunicazione, inficiata dal mezzo attraverso cui viene propagato il messaggio
Quindi la reputazione è mia, ma me la affibbi tu
Presuppone un ambiente in cui il giudizio viene elaborato, comunicato, modificato
E così spieghiamo il perché abbiamo scelto di focalizzarci su LinkedIn, luogo in cui dal punto di vista
professionale possiamo giocarci le nostre carte per (far) costruire la nostra reputazione, ossia un giudizio che
viene
• Elaborato: quindi, fortunatamente, non è la percezione che fa da driver e soprattutto non è l’unico attore
in scienza
• Comunicato: è grazie a questo meccanismo che guadagno o perdo terreno agli occhi di questo ambiente
• Modificato: fortunatamente, l’essere umano cambia idea, mai contare troppo su questa facoltà, anche
perché non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione
La reputazione possiamo costruirla e trarne vantaggio ma in un ambiente ben delineato
Si forma nelle conversazioni e nelle interazioni, emerge dal network di relazioni in cui il l’individuo, l’azienda, l’istituzione
sono inseriti, dunque per natura è condivisa
Dal punto di vista professionale non potrebbe esserci luogo migliore di LinkedIn, un social network, per
costruire e rinforzare questa reputazione e relazione individuo-azienda:
• Conversazioni: non è un caso che iniziando a scrivere un post, LinkedIn ci chieda «Di cosa vuoi parlare»;
anziché avere persone sedute ad un tavolo ad una fiera, le abbiamo davanti ad un pc, dall’altra parte del
mondo, sempre conversazioni sono
• Interazioni: se ad una fiera o un evento ci scambiamo un biglietto da vista, su LinkedIn possiamo scrivere un
messaggio privato e scambiarci mail e telefono: cambia solo la forma
• Relazioni: è la relazione che permette a credenze, valutazioni e percezioni, di far nascere la reputazione, il
rapportarsi con l’altro
Un network di relazioni è ciò che possiamo costruire su LinkedIn, questo gioverà sia a noi singolarmente che all’azienda
Viene tessuta ogni giorno: da un lato con le intenzioni e i comportamenti personali, le interazioni, dall’altro con le
interpretazioni che si generano nella comunità
Non dobbiamo passare intere giornate su LinkedIn, dal punto di vista professionale è addirittura controproducente,
ma dobbiamo sempre tenere a mente che, nel momento in cui iniziamo a frequentare quell’ambiente, la nostra
reputazione verrà costruita e con le nostre azioni (slide precedente) e da interpretazioni e azioni altrui*.
Meglio quindi fare un giro e farsi vedere anche per soli 5 minuti, che scomparire del tutto per parecchio tempo,
atteggiamento, guarda un po’, molto simile a quello che si potrebbe tenere ad una fiera.
Quindi meglio poco ma costantemente che molto ma una volta l’anno
interpretazioni e azioni altrui*: anche in nostra assenza le persone possono leggere i nostri post (interpretazioni) e/o commentarli, condividerli, apprezzarli (azioni); è meglio sapere che non
sta succedendo nulla, che non sapere del pandemonio
La reputazione raccoglie la storia del soggetto e come storia può essere narrata
Questo costrutto di credenze, valutazioni e percezioni di cui siamo oggetto in questo ambiente chiamato LinkedIn
permette la formazione della nostra reputazione che dobbiamo costruire attraverso un network di relazioni da
curare costantemente.
Questo costituirà la nostra narrazione, ovvero ciò che andremo a condividere sulla piattaforma e che utilizzeremo
per rafforzare la nostra reputazione. In buona sostanza, senza inventare nulla, racconteremo noi stessi, il nostro
modo di essere e di fare inerente il mondo del lavoro.
Stiamo proseguendo a rendere costanti le tante variabili
Siamo costretti ad allargare il campo considerato, non basta parlare di social network, tanto meno limitarsi a considerare il
solo LinkedIn.
Dobbiamo parlare di digitale e, ancora meglio di Infosfera, un nuovo ambiente dove il digitale ha permeato il reale
modificandolo e aumentandolo.
L’infosfera è un unicum completamente trasparente in cui reale e virtuale sono collassati. Ogni soggetto – persona, azienda,
istituzione, organizzazione, media – è interconnesso e interdipendente in interazioni esposte di reciproca costruzione di
senso e significato*. E ne è consapevole e condizionato.
Un meccanismo come questo conviene dominarlo e non subirlo, sia come individui che come brand.
LinkedIn è quindi il luogo perfetto per difendere la nostra leadership, è il luogo perfetto per replicare la nostra reputazione.
Questa duplice natura, attiva e passiva, della reputazione rischia di complicarci un po’ la vita. Da un singolo ambiente, una
singola piattaforma, si passa a infinite modalità di propagare un contenuto digitale (es. basta uno screenshot di un
commento e posso inviarlo via mail, postarlo su facebook, descriverlo e commentarlo a voce via podcast e così via).
*Chieffi, Daniele, La reputazione ai tempi dell'infosfera
Non dimentichiamoci che questo ambiente, che seguendo Chieffi chiamiamo infosfera, chiede a chi godeva di una
leadership formale di ricostruire la propria leadership informale nel nuovo contesto, pena l’essere spazzati via.
Infosfera e Covid-19 rischiano di giocare contro chi ha lavorato in maniera estenuante per conquistare la fiducia dei
clienti e la conseguente leadership.
Esempio che tutti capiamo: usciamo dal mondo della plastica e chiediamo a tutti «che cos’è il K», scopriremo che nessuno
lo sa, magari susciterà in noi un po’ di ilarità.
Rientriamo nel mondo della plastica e porgiamo la stessa domanda «che cos’è il K» agli operatori di settore,
probabilmente ora l’ilarità sarà suscitata in chi risponde.
Questo esempio sta semplicemente a dire che, mutatis mutandis, quanto avviene offline potrebbe essere stravolto
online. Il digitale, grazie alla tecnologia, ha cambiato le carte in tavola, il Covid-19 rischia di amplificare e far impazzire
questo cambiamento.
Per rendere costanti tutte queste variabili, dobbiamo semplicemente curare la nostra reputazione in un luogo tutto
sommato vergine, con le modalità che abbiamo visto.
L’interazione Individuo-azienda sarà la vera chiave di volta per spazzare via possibili problemi.
Infosfera
LinkedIn
Brand
RIEPILOGHIAMO
• Stiamo vivendo un quadro mutato nelle regole e nelle condizioni
• In queste situazioni si genera caos, che potrebbe creare qualche problema
• Solo presentandosi in maniera coerente al brand e a ciò che siamo possiamo (ri)mettere ordine
• L’ordine ci aiuta ad affrontare un luogo quasi nuovo per noi come LinkedIn
• Siamo «quasi» obbligati ad utilizzare questo luogo digitale perché attualmente è il più frequentato (ed è il solo con
caratteristiche congeniali al B2B)
• LinkedIn permette di difendere la Leadership guadagnata sul campo
• Questa leadership si nutre del pubblico di nostro riferimento (clienti acquisiti), del know how aziendale (le persone
che fanno parte dell’azienda stessa), i prossimi potenziali clienti, grazie alla reputazione
• Appare evidente che su LinkedIn dobbiamo soltanto riproporre quella leadership aziendale che abbiamo
contribuito a costruire e grazie alla quale veniamo individualmente percepiti come portatori di leadership
• Curare la nostra reputazione non farà altro che difendere la posizione di mercato già guadagnata, confermare
anche online quanto già decretato dal mercato e preparare il terreno a prossime opportunità di business.
Non fare il sofista, parla chiaro!
• Ricordate che online, il «branco» è premiante: quindi sostenere il post di un collega con un semplice like è cosa buona, un
semplice commento è ottimo
• Create relazioni (cfr. slide 8!) che fanno bene a voi e alla reputazione: vostra e aziendale
• Prendete i biglietti da visita e scegliete le persone giuste, controllate i contatti che vi suggerisce LinkedIn (a volte sono
molto validi), cercate persone di vostro interesse, mettete un like alle aziende con cui avete avuto a che fare, così da avere
aggiornamenti e magare poter vedere cosa fa la concorrenza (ma su questo punto ci torneremo con più calma)
Se avete un dubbio su cosa condividere o meno, provate a farvi queste tre domande
Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa al tuo capo?
Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa al tuo cliente?
Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa davanti alla concorrenza?
In caso di tre si, certi e sicuri, problemi non ce ne sono. Se tentennate o se anche solo ad una domanda rispondete con
un no, meglio lasciar stare.
Usate il tasto CONDIVIDI quando condividete un post
dalla nostra pagina!
Non pensate solo alle metriche, non preoccupatevi di
fare migliaia di visualizzazioni o di like. Nel nostro
ambiente non servono (cfr. slide 9).
Preoccupiamoci di ricostruire la reputazione, nostra e
del brand, quella farà la differenza.
Something Digital

More Related Content

Similar to 04 digitale e reputazione

Social Media Marketing Retail
Social Media Marketing RetailSocial Media Marketing Retail
Social Media Marketing Retail
sFormati Digitali
 
Olmr Communities, influencers e brand reputation
Olmr Communities, influencers e brand reputationOlmr Communities, influencers e brand reputation
Olmr Communities, influencers e brand reputation
Daniele Chieffi
 
Introduzione alla Web reputation
Introduzione alla Web reputationIntroduzione alla Web reputation
Introduzione alla Web reputation
Claudia Zarabara
 
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)
Venturini.biz
 
Social che? Seminario Aif
Social che?  Seminario AifSocial che?  Seminario Aif
Social che? Seminario Aif
Fabrizio Faraco
 
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personalePersonal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Tommaso Sorchiotti
 
Personal Branding con Linkedin
Personal Branding con LinkedinPersonal Branding con Linkedin
Personal Branding con Linkedin
Stefano Dovier
 
Your Social Ambassador
Your Social AmbassadorYour Social Ambassador
Your Social Ambassador
MartaFornasiero1
 
Come utilizzo LinkedIn
Come utilizzo LinkedInCome utilizzo LinkedIn
Come utilizzo LinkedIn
Faq400 - la Community IBM i italiana
 
Metodi - Comunicazione e Comunità
Metodi - Comunicazione e Comunità Metodi - Comunicazione e Comunità
Metodi - Comunicazione e Comunità
Stefano Besana
 
Progettare e gestire community online
Progettare e gestire community onlineProgettare e gestire community online
Progettare e gestire community onlineValeria Baudo
 
Project Work Master ISTUD: Incontro con Enrico Loccioni
Project Work Master ISTUD: Incontro con Enrico LoccioniProject Work Master ISTUD: Incontro con Enrico Loccioni
Project Work Master ISTUD: Incontro con Enrico Loccioni
Free Your Talent
 
Personal branding_Anna Fata
Personal branding_Anna FataPersonal branding_Anna Fata
Personal branding_Anna Fata
Anna Fata
 
Personal branding - AnnaFata
Personal branding - AnnaFataPersonal branding - AnnaFata
Personal branding - AnnaFata
Anna Fata
 
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Tommaso Sorchiotti
 
Vitamina comunicazione 2013 slideshare
Vitamina comunicazione 2013 slideshareVitamina comunicazione 2013 slideshare
Vitamina comunicazione 2013 slideshare
Eleonora Polacco
 
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog..."Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...
Chiara Bottini
 
Olmr 1
Olmr 1Olmr 1
Il social business spiegato agli studenti
Il social business spiegato agli studentiIl social business spiegato agli studenti
Il social business spiegato agli studenti
Giuseppe Leoni
 
La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...
La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...
La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...
Flavia Rubino | The Talking Village
 

Similar to 04 digitale e reputazione (20)

Social Media Marketing Retail
Social Media Marketing RetailSocial Media Marketing Retail
Social Media Marketing Retail
 
Olmr Communities, influencers e brand reputation
Olmr Communities, influencers e brand reputationOlmr Communities, influencers e brand reputation
Olmr Communities, influencers e brand reputation
 
Introduzione alla Web reputation
Introduzione alla Web reputationIntroduzione alla Web reputation
Introduzione alla Web reputation
 
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)
 
Social che? Seminario Aif
Social che?  Seminario AifSocial che?  Seminario Aif
Social che? Seminario Aif
 
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personalePersonal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
Personal Branding: utilizzo strategico del Web 2.0 per la promozione personale
 
Personal Branding con Linkedin
Personal Branding con LinkedinPersonal Branding con Linkedin
Personal Branding con Linkedin
 
Your Social Ambassador
Your Social AmbassadorYour Social Ambassador
Your Social Ambassador
 
Come utilizzo LinkedIn
Come utilizzo LinkedInCome utilizzo LinkedIn
Come utilizzo LinkedIn
 
Metodi - Comunicazione e Comunità
Metodi - Comunicazione e Comunità Metodi - Comunicazione e Comunità
Metodi - Comunicazione e Comunità
 
Progettare e gestire community online
Progettare e gestire community onlineProgettare e gestire community online
Progettare e gestire community online
 
Project Work Master ISTUD: Incontro con Enrico Loccioni
Project Work Master ISTUD: Incontro con Enrico LoccioniProject Work Master ISTUD: Incontro con Enrico Loccioni
Project Work Master ISTUD: Incontro con Enrico Loccioni
 
Personal branding_Anna Fata
Personal branding_Anna FataPersonal branding_Anna Fata
Personal branding_Anna Fata
 
Personal branding - AnnaFata
Personal branding - AnnaFataPersonal branding - AnnaFata
Personal branding - AnnaFata
 
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
Il Personal Branding - La valorizzazione del talento e dell'unicità della Per...
 
Vitamina comunicazione 2013 slideshare
Vitamina comunicazione 2013 slideshareVitamina comunicazione 2013 slideshare
Vitamina comunicazione 2013 slideshare
 
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog..."Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...
"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisog...
 
Olmr 1
Olmr 1Olmr 1
Olmr 1
 
Il social business spiegato agli studenti
Il social business spiegato agli studentiIl social business spiegato agli studenti
Il social business spiegato agli studenti
 
La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...
La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...
La collaborazione tra aziende e blogger: The Talking Village per BdiBlogger, ...
 

More from Francesco Ruggeri

01 linked in in momenti di crisi
01 linked in in momenti di crisi01 linked in in momenti di crisi
01 linked in in momenti di crisi
Francesco Ruggeri
 
02 settare il profilo linkedin
02 settare il profilo linkedin02 settare il profilo linkedin
02 settare il profilo linkedin
Francesco Ruggeri
 
03 analisi contenuti linkedin
03 analisi contenuti linkedin03 analisi contenuti linkedin
03 analisi contenuti linkedin
Francesco Ruggeri
 
05 gli effetti digitali del corona virus
05 gli effetti digitali del corona virus05 gli effetti digitali del corona virus
05 gli effetti digitali del corona virus
Francesco Ruggeri
 
07 l'importanza del network
07 l'importanza del network07 l'importanza del network
07 l'importanza del network
Francesco Ruggeri
 
06 cosa condividere e come farlo
06 cosa condividere e come farlo06 cosa condividere e come farlo
06 cosa condividere e come farlo
Francesco Ruggeri
 
Cannon web presence, from websites to social media
Cannon web presence, from websites to social mediaCannon web presence, from websites to social media
Cannon web presence, from websites to social media
Francesco Ruggeri
 
Digital marketing tools - internal training
Digital marketing tools - internal trainingDigital marketing tools - internal training
Digital marketing tools - internal training
Francesco Ruggeri
 

More from Francesco Ruggeri (8)

01 linked in in momenti di crisi
01 linked in in momenti di crisi01 linked in in momenti di crisi
01 linked in in momenti di crisi
 
02 settare il profilo linkedin
02 settare il profilo linkedin02 settare il profilo linkedin
02 settare il profilo linkedin
 
03 analisi contenuti linkedin
03 analisi contenuti linkedin03 analisi contenuti linkedin
03 analisi contenuti linkedin
 
05 gli effetti digitali del corona virus
05 gli effetti digitali del corona virus05 gli effetti digitali del corona virus
05 gli effetti digitali del corona virus
 
07 l'importanza del network
07 l'importanza del network07 l'importanza del network
07 l'importanza del network
 
06 cosa condividere e come farlo
06 cosa condividere e come farlo06 cosa condividere e come farlo
06 cosa condividere e come farlo
 
Cannon web presence, from websites to social media
Cannon web presence, from websites to social mediaCannon web presence, from websites to social media
Cannon web presence, from websites to social media
 
Digital marketing tools - internal training
Digital marketing tools - internal trainingDigital marketing tools - internal training
Digital marketing tools - internal training
 

04 digitale e reputazione

  • 2. Mai come in questo momento storico Brand e Reputazione vanno indissolubilmente a braccetto
  • 3. Uno degli effetti della situazione che stiamo vivendo è l’annullamento delle barriere reputazionali costruite nel tempo, soprattutto grazie a lavoro, studio ed esperienza. Il potersi muovere solo online è di fatto un modo per livellare e limitare i player sul mercato. Essere tanto limitati in termini di azioni push è una mannaia per chi è più in alto nella scala gerarchica della reputazione. La gabbia in cui siamo rinchiusi non ci permette vie di uscita classiche, quanto meno per come siamo abituati a conoscerle. E’ vero che il brand è forte quando è primo nella mente di un potenziale cliente per una data categoria, ma è pur vero che variando le condizioni, variano anche le posizioni nella mente del cliente. Proprio perché cambia le mente del cliente, variano le priorità, variano gli approcci, variano i comportamenti. Tutte queste variazioni hanno condotto tutti verso il digitale, ambiente che risente di una reputazione già conquistata e consolidata, ma che al tempo stesso può prestarsi a scossoni improvvisi che possono rimettere tutto in discussione. Bisogna quindi rendere costanti tutti queste variabili.
  • 4. La grande novità del terzo millennio è che la reputazione è diventata il principale asset immateriale di individui, aziende, enti e istituzioni. Il miglior luogo (digitale) per curare la reputazione di individui e azienda è, nel caso del B2B, LinkedIn. Il nostro lavoro quindi ha sì effetto sulla comunicazione personale e aziendale, ma fondamentalmente sta potenziando la reputazione individuale e la reputazione aziendale. Stiamo iniziando a rendere costanti alcune variabili
  • 5. La reputazione è quindi l’insieme di credenze, valutazioni e percezioni che un contesto sociale formula a proposito di un individuo, un’azienda, un’istituzione. Presuppone un ambiente in cui il giudizio viene elaborato, comunicato, modificato. Si forma nelle conversazioni e nelle interazioni, emerge dal network di relazioni in cui il l’individuo, l’azienda, l’istituzione sono inseriti, dunque per natura è condivisa. Viene tessuta ogni giorno: da un lato con le intenzioni e i comportamenti personali, le interazioni, dall’altro con le interpretazioni che si generano nella comunità. In questa prospettiva, la reputazione raccoglie la storia del soggetto e come storia può essere narrata. Chieffi, Daniele, La reputazione ai tempi dell'infosfera Che cos’è quindi questa reputazione? Soffermiamoci un attimo su queste frasi
  • 6. L’insieme di credenze, valutazioni e percezioni che un contesto sociale formula a proposito di un individuo, un’azienda, un’istituzione Quindi la reputazione (che si ha di noi) risiede in un contesto sociale (quindi anche fuori da noi) ed è composta da: • Credenze: il background appartenente ad un contesto sociale, per quanto granitiche possono, quanto meno, essere evitate, riuscendo così ad aggirare un ostacolo • Valutazioni: la scala valoriale di ognuno di noi che porta con sé, contesto sociale incluso, non conviene mai andarci contro in maniera frontale • Percezioni: legato al primo impatto, quindi in parte gestibile da noi, ma non completamente controllabile; è legato inoltre alla comunicazione, inficiata dal mezzo attraverso cui viene propagato il messaggio Quindi la reputazione è mia, ma me la affibbi tu
  • 7. Presuppone un ambiente in cui il giudizio viene elaborato, comunicato, modificato E così spieghiamo il perché abbiamo scelto di focalizzarci su LinkedIn, luogo in cui dal punto di vista professionale possiamo giocarci le nostre carte per (far) costruire la nostra reputazione, ossia un giudizio che viene • Elaborato: quindi, fortunatamente, non è la percezione che fa da driver e soprattutto non è l’unico attore in scienza • Comunicato: è grazie a questo meccanismo che guadagno o perdo terreno agli occhi di questo ambiente • Modificato: fortunatamente, l’essere umano cambia idea, mai contare troppo su questa facoltà, anche perché non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione La reputazione possiamo costruirla e trarne vantaggio ma in un ambiente ben delineato
  • 8. Si forma nelle conversazioni e nelle interazioni, emerge dal network di relazioni in cui il l’individuo, l’azienda, l’istituzione sono inseriti, dunque per natura è condivisa Dal punto di vista professionale non potrebbe esserci luogo migliore di LinkedIn, un social network, per costruire e rinforzare questa reputazione e relazione individuo-azienda: • Conversazioni: non è un caso che iniziando a scrivere un post, LinkedIn ci chieda «Di cosa vuoi parlare»; anziché avere persone sedute ad un tavolo ad una fiera, le abbiamo davanti ad un pc, dall’altra parte del mondo, sempre conversazioni sono • Interazioni: se ad una fiera o un evento ci scambiamo un biglietto da vista, su LinkedIn possiamo scrivere un messaggio privato e scambiarci mail e telefono: cambia solo la forma • Relazioni: è la relazione che permette a credenze, valutazioni e percezioni, di far nascere la reputazione, il rapportarsi con l’altro Un network di relazioni è ciò che possiamo costruire su LinkedIn, questo gioverà sia a noi singolarmente che all’azienda
  • 9. Viene tessuta ogni giorno: da un lato con le intenzioni e i comportamenti personali, le interazioni, dall’altro con le interpretazioni che si generano nella comunità Non dobbiamo passare intere giornate su LinkedIn, dal punto di vista professionale è addirittura controproducente, ma dobbiamo sempre tenere a mente che, nel momento in cui iniziamo a frequentare quell’ambiente, la nostra reputazione verrà costruita e con le nostre azioni (slide precedente) e da interpretazioni e azioni altrui*. Meglio quindi fare un giro e farsi vedere anche per soli 5 minuti, che scomparire del tutto per parecchio tempo, atteggiamento, guarda un po’, molto simile a quello che si potrebbe tenere ad una fiera. Quindi meglio poco ma costantemente che molto ma una volta l’anno interpretazioni e azioni altrui*: anche in nostra assenza le persone possono leggere i nostri post (interpretazioni) e/o commentarli, condividerli, apprezzarli (azioni); è meglio sapere che non sta succedendo nulla, che non sapere del pandemonio
  • 10. La reputazione raccoglie la storia del soggetto e come storia può essere narrata Questo costrutto di credenze, valutazioni e percezioni di cui siamo oggetto in questo ambiente chiamato LinkedIn permette la formazione della nostra reputazione che dobbiamo costruire attraverso un network di relazioni da curare costantemente. Questo costituirà la nostra narrazione, ovvero ciò che andremo a condividere sulla piattaforma e che utilizzeremo per rafforzare la nostra reputazione. In buona sostanza, senza inventare nulla, racconteremo noi stessi, il nostro modo di essere e di fare inerente il mondo del lavoro.
  • 11. Stiamo proseguendo a rendere costanti le tante variabili
  • 12. Siamo costretti ad allargare il campo considerato, non basta parlare di social network, tanto meno limitarsi a considerare il solo LinkedIn. Dobbiamo parlare di digitale e, ancora meglio di Infosfera, un nuovo ambiente dove il digitale ha permeato il reale modificandolo e aumentandolo. L’infosfera è un unicum completamente trasparente in cui reale e virtuale sono collassati. Ogni soggetto – persona, azienda, istituzione, organizzazione, media – è interconnesso e interdipendente in interazioni esposte di reciproca costruzione di senso e significato*. E ne è consapevole e condizionato. Un meccanismo come questo conviene dominarlo e non subirlo, sia come individui che come brand. LinkedIn è quindi il luogo perfetto per difendere la nostra leadership, è il luogo perfetto per replicare la nostra reputazione. Questa duplice natura, attiva e passiva, della reputazione rischia di complicarci un po’ la vita. Da un singolo ambiente, una singola piattaforma, si passa a infinite modalità di propagare un contenuto digitale (es. basta uno screenshot di un commento e posso inviarlo via mail, postarlo su facebook, descriverlo e commentarlo a voce via podcast e così via). *Chieffi, Daniele, La reputazione ai tempi dell'infosfera
  • 13. Non dimentichiamoci che questo ambiente, che seguendo Chieffi chiamiamo infosfera, chiede a chi godeva di una leadership formale di ricostruire la propria leadership informale nel nuovo contesto, pena l’essere spazzati via. Infosfera e Covid-19 rischiano di giocare contro chi ha lavorato in maniera estenuante per conquistare la fiducia dei clienti e la conseguente leadership. Esempio che tutti capiamo: usciamo dal mondo della plastica e chiediamo a tutti «che cos’è il K», scopriremo che nessuno lo sa, magari susciterà in noi un po’ di ilarità. Rientriamo nel mondo della plastica e porgiamo la stessa domanda «che cos’è il K» agli operatori di settore, probabilmente ora l’ilarità sarà suscitata in chi risponde. Questo esempio sta semplicemente a dire che, mutatis mutandis, quanto avviene offline potrebbe essere stravolto online. Il digitale, grazie alla tecnologia, ha cambiato le carte in tavola, il Covid-19 rischia di amplificare e far impazzire questo cambiamento. Per rendere costanti tutte queste variabili, dobbiamo semplicemente curare la nostra reputazione in un luogo tutto sommato vergine, con le modalità che abbiamo visto. L’interazione Individuo-azienda sarà la vera chiave di volta per spazzare via possibili problemi.
  • 15. RIEPILOGHIAMO • Stiamo vivendo un quadro mutato nelle regole e nelle condizioni • In queste situazioni si genera caos, che potrebbe creare qualche problema • Solo presentandosi in maniera coerente al brand e a ciò che siamo possiamo (ri)mettere ordine • L’ordine ci aiuta ad affrontare un luogo quasi nuovo per noi come LinkedIn • Siamo «quasi» obbligati ad utilizzare questo luogo digitale perché attualmente è il più frequentato (ed è il solo con caratteristiche congeniali al B2B) • LinkedIn permette di difendere la Leadership guadagnata sul campo • Questa leadership si nutre del pubblico di nostro riferimento (clienti acquisiti), del know how aziendale (le persone che fanno parte dell’azienda stessa), i prossimi potenziali clienti, grazie alla reputazione • Appare evidente che su LinkedIn dobbiamo soltanto riproporre quella leadership aziendale che abbiamo contribuito a costruire e grazie alla quale veniamo individualmente percepiti come portatori di leadership • Curare la nostra reputazione non farà altro che difendere la posizione di mercato già guadagnata, confermare anche online quanto già decretato dal mercato e preparare il terreno a prossime opportunità di business.
  • 16. Non fare il sofista, parla chiaro! • Ricordate che online, il «branco» è premiante: quindi sostenere il post di un collega con un semplice like è cosa buona, un semplice commento è ottimo • Create relazioni (cfr. slide 8!) che fanno bene a voi e alla reputazione: vostra e aziendale • Prendete i biglietti da visita e scegliete le persone giuste, controllate i contatti che vi suggerisce LinkedIn (a volte sono molto validi), cercate persone di vostro interesse, mettete un like alle aziende con cui avete avuto a che fare, così da avere aggiornamenti e magare poter vedere cosa fa la concorrenza (ma su questo punto ci torneremo con più calma) Se avete un dubbio su cosa condividere o meno, provate a farvi queste tre domande Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa al tuo capo? Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa al tuo cliente? Mostrerei questa foto/scriverei (o direi) questa cosa davanti alla concorrenza? In caso di tre si, certi e sicuri, problemi non ce ne sono. Se tentennate o se anche solo ad una domanda rispondete con un no, meglio lasciar stare.
  • 17. Usate il tasto CONDIVIDI quando condividete un post dalla nostra pagina! Non pensate solo alle metriche, non preoccupatevi di fare migliaia di visualizzazioni o di like. Nel nostro ambiente non servono (cfr. slide 9). Preoccupiamoci di ricostruire la reputazione, nostra e del brand, quella farà la differenza.