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Commons &
CommonSpaces
Un Meta Web delle esperienze di apprendimento basate sul Digital
Heritage per valorizzare i da un lato i contenuti gli uenti dei BBCC
S.Lariccia P.G. Feliciati, E. Salvatori, M.Montanari
GARR 2016
I beni comuni immateriali
• La teoria dei beni comuni (commons) di Elinor Ostrom
• sviluppata da Rifkin, appoggiandosi a numerosi autori, nella
direzione dell’avvento di una società in cui prevale il diritto
all’accesso rispetto al diritto di proprietà.
• prefigura una società post-capitalistica nella quale anche i grandi
operatori commerciali investiranno più nel diritto di accedere e,
quindi, di partecipare alla costruzione della conoscenza piuttosto
che al suo semplice possesso
• Che equivale, in fondo, al diritto di escludere (per mezzo dei
“recinti” di proprietà) da tale processo gli altri..
• 11/30/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
1.2
Il cambiamento di paradigma, la lezione dei
Social Media
• Quale iniziativa sensata, quale movimento dal basso, quale progetto dovrebbe
promuovere un operatore come l’università confronti di questo stato di cose?
• Come operare per facilitare la circolazione libera di artefatti di conoscenza, in
una rete libera da influenze e recinti attuali o potenziali? :
• La risposta, come spesso accade, è venuta maturando gradualmente, con la
crescente consapevolezza di questi obiettivi:
• L’università (e l’intera filiera della formazione) dovrebbe agire in una
sostanziale integrità di scopi con la società civile ed il mondo dell’economia
reale, orientando i propri sforzi di completamento del ciclo formativo, verso
l’inserimento progressivo dei diplomati e laureati nel mondo del lavoro;
• L’università (e l’intera filiera della formazione) dovrebbe pienamente accettare
il ruolo primario della società della conoscenza, tanto maggiore quanto
maggiore è la proiezione di questa in una “maturità” digitale e
computazionale, nel produrre conoscenza, nel generare reti di creazione di
conoscenza, reti di senso;
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
1.3
Il cambiamento di paradigma, la lezione dei
Social Media
• L’università dovrebbe agire come ente certificatore della bontà e dell’autonomia delle pratiche
indipendenti di creazione di conoscenza e di senso;
• Nessun progetto con capitali pubblici potrebbe mai competere con i giganteschi apparati governati
dalle piattaforme post-digitali; di conseguenza la ricerca pubblica o dovrebbe orientarsi verso
soluzioni diverse, non in competizione diretta ma aspirare a funzioni superiori di verifica e
governo
• Uno o più meta-Web sono però possibili ed è plausibile che nascano in seno alla ricerca pubblica,
in nome del bene comune. È possibile riprendere a nome del CommonS, il governo degli
algoritmi che hanno fornito il potenziale economico apparentemente irresistibile dei colossi
dell’economia digitale.
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
1.4
Il cambiamento di paradigma, la lezione dei
Social Media, 2
• Un esempio di MetaWeb vicino alla sua release ufficiale. Come
funziona oggi la piattaforma CommonSpaces, come è plausibile
che evolva nel progetto UpP2U
• All’interno del progetto CommonS sono previste dei Learning
Analytics che in maniera semplificata rispetto a xAPI forniscono
dati sulle attività degli utenti all’interno della piattaforma per
l’apprendimento che è il cuore del progetto Erasmus+
CommonSpaces.
• I limiti di questa tecnologia, come delle altre finora disponibili, è
sempre stata la relativa rigidità nella gestione. Per esempio,
all’interno di CommonS, che è un progetto educativo basato
sulle comunità di conoscenza che si impegnano al loro interno
per costruire insieme nuovo sapere, è possibile tracciare le
attività dei singoli membri all’interno del progetto di
appartenenza.
•
1.5
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Il cambiamento di paradigma, la lezione dei
Social Media, 2
• Un esempio di MetaWeb vicino alla sua release ufficiale. Come
funziona oggi la piattaforma CommonSpaces, come è plausibile
che evolva nel progetto UpP2U
• I dati disponibili in seguito agli sperimenti condotti mostrano
come, effettivamente, i Learning Analytics contribuiscono a
rappresentare le attività degli utenti fornendo un apporto
importante nella fase di valutazione del lavoro svolto. Il limite
però è l’ambito di questi dati che possono essere raccolti solo
all’interno di CommonS stesso. Non sarà cioè possibile, con le
attuali tecnologie, sapere se un membro abbia o meno svolto
delle attività al di fuori della piattaforma CommonS, per
esempio accedendo a Wikipedia. xAPI si propone proprio di
risolvere questo problema.
•
1.6
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Condivisione del Tracciamento di esperienze
di apprendimento
• Per capire il possibile ruolo nel vicino futuro di xAPI (sia in
CommonSpaces, la piattaforma di CommonS, che in progetti appena
finanziati come Up2u) è utile presentare qui una proposta di adozione
da parte del progetto Horizon 2020 UP2U. Qui si prevede la
realizzazione di alcuni laboratori virtuali in collaborazione, tra gli altri,
del CERN coinvolgendo come fruitori sperimentali studenti delle scuole
superiori.
• In questo contesto, xAPI permetterà al server del CERN di comunicare al
server della scuola partner, o di un’autorità terza, cosa un determinato
utente abbia visitato nel sito ufficiale del CERN e, più in dettaglio,
• come abbia impiegato il suo tempo nella visita,
• con chi abbia interagito visitando una risorsa,
• quali risultati abbia conseguito in eventuali verifiche in progress o finali,
• permettendo quindi di tracciarne le attività e attestarne lo svolgimento
al fine di facilitare il compito dell’assessment formativo basato su una
federazione di autorità
•
•
1.7
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
• Il tipo di informazione che il server LRS del CERN sarà in grado di condividere
con altri server sarà sostanzialmente di questo tipo: "Actor", "Verb", "Object",
"Result", e Context".
• <data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto>
•
1.8
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
• La stessa cosa potrebbe essere ipotizzabile nel contesto museale più classico, per esempio coinvolgendo il Museo dei Gessi
dell’Università La Sapienza di Roma. Qui le scuole sarebbero coinvolte nell’osservazione sia in realtà che a distanza dei
calchi dei vari capolavori della statuaria classica.
•
< data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto>
•
1.9
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI, esempi
• La stessa cosa potrebbe essere ipotizzabile nel contesto museale più classico, per esempio coinvolgendo il Museo dei Gessi
dell’Università La Sapienza di Roma. Qui le scuole sarebbero coinvolte nell’osservazione sia in realtà che a distanza dei
calchi dei vari capolavori della statuaria classica.
•
< data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto>
•
1.10
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI, esempi
• Un ulteriore esempio potrebbe essere modellizzato sulla base della interazione con un museo di matematica o con una
associazione che riunisce volontari dedicati alla diffusione della cultura del pensiero computazionale, come ad esempio,
CoderDojo, attiva nell’ambito delle comunità per l’insegnamento dell’informatica in CommonS.
•
< data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto>
•
1.11
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI esempi
• Un altro esempio di applicazione si potrebbe immaginare relativamente ad un museo della musica …
•
•
•
•
< data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto>
•
1.12
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI esempi
• Un esempio basato sulla possibile interazione con un “simulatore”, per esempio di un Museo / Laboratorio di
Scienze, di Matematica o di Abilità Cognitive, ad una comunità CoderDojo…
•
•
•
< data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto>
•
1.13
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI esempi
• Come accennato all’inizio di questo contributo, il nostro progetto può considerarsi:
• una maniera di anticipare l’attenzione sui modelli e sui contenuti evitando di attendere la disponibilità di grandi fondi per procedere a
lavorare con architetture che necessitano radicali rivoluzioni di competenze e di comportamento nei responsabili e nei volontari.
• Ma cosa è possibile, cosa intendiamo fare con la creazione di un MetaWeb dei Beni Culturali?
•
1.14
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Il concetto di MetaWeb del Digital Heritage
• Attraverso un MetaWeb è possibile modellare i diversi tipi di interazione e di comportamenti formalizzati tra persone, tra agenti automatici (demoni http per primi) e oggetti/aggregati virtuali (che a volte sono rappresentazioni di oggetti del
mondo tangibile, come è spesso nel caso delle “collezioni digitali” dei BBCC.it); ma altre volte sono oggetti/aggregati virtuali che rappresentano mondi regolati (Newell,A & Simon,H.A.)
1.15
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
MetaWeb e Tracciabilità delle Attività di
apprendimento Tracciabilità delle Attività di
apprendimento via xAPI esempi
• La creazione, condivisione e promozione di risorse digitali contestualizzate relative al patrimonio culturale sono attività che assumono nel panorama attuale
un ruolo cruciale, se si guarda alla mission degli istituti GLAM con la lente della Convenzione di Faro.
• in un quadro in cui in molti si investe sull’idea che il valore del patrimonio culturale debba essere nel suo essere davvero eredità, Heritage, nella sua
conoscenza e uso effettivo da parte delle comunità.
1.16
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
MetaWeb e Tracciabilità delle Attività di
apprendimento Tracciabilità delle Attività di
apprendimento via xAPI esempi
• Il panorama, rispetto a dieci anni fa, quando i ministeri della cultura europei si impegnavano nel network MINERVA per diffondere nel mondo GLAM, specie tra
gli istituti piccoli e medi, che rappresentano il vero core dell’offerta culturale italiana, le basi per partecipare al Web,
• Il panorama, oggi, è evoluto in senso social, semantico (LOD) e mobile, lasciando in molti casi alle imprese il compito di dettare l’agenda, le soluzioni e i
canali.
1.17
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
MetaWeb e Tracciabilità delle Attività di
apprendimento Tracciabilità delle Attività di
apprendimento via xAPI esempi
• Quindi, le keywords diventano sempre più condivisione, qualità d’uso e facilità di ri-uso
degli oggetti di cultura, anche in funzione creativa
1.18
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI esempi
• Nel progetto CommonSpaces, e nel suo sviluppo successivo in Up2U è quindi utile prevedere un sostegno ai produttori di contenuti,
• Produttori di contenuti che rischiano nuovamente di restare spiazzati dalla velocità di avvicendamento e dalla vastità delle soluzioni pompate dal mercato.
1.19
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI, casi e funzionalità
• Il progetto include quindi un WG dedicato a sostenere i musei e gli altri istituti GLAM, con tracciati descrittivi, linee guida, seminari, vocabolari controllati, strumenti di collaborazione e
soluzioni software semplificate, nella produzione delle collezioni digitali, senza discostarsi dagli standard catalografici e descrittivi ma garantendo al patrimonio immateriale digitale prodotto:
• un ciclo di vita sufficientemente monitorato, ovvero la conservazione digitale a medio-lungo termine
1.20
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI, esempi
• un ciclo di vita sufficientemente monitorato, ovvero la
conservazione digitale a medio-lungo termine
• una qualità non solo tecnica (formati, tracciati, scalabilità,
etc.) ma anche relativa all’esperienza d’uso da parte degli
utenti finali, perché l’UX non sia risolta solo con una
soluzione grafica ma su basi su un paradigma di concezione,
progettazione e aggregazione user-centred
1.21
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Tracciabilità delle Attività di apprendimento
via xAPI esempi
• la creazione e/o il sostegno ad una comunità di cultural digital
creators & curators distribuiti sul territorio, connessi e
abituati ad usare strumenti di lavoro collaborativi
• L’organizzazione del lavoro da parte delle comunità di
apprendimento è, in previsione, gestibile attraverso
strumenti messi a disposizione dall’azione convergente dei
diversi centri di ricerca impegnati a fornire modalità di
interazione, formazione e eMentoring verso i docenti delle
secondarie.
•
1.22
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Conclusoni, proposte
Abbiamo tracciato un possibile scenario degli sviluppi possibili nel campo dell’esperienza dell’utente nella fruizione / riuso delle risorse dei Beni Culturali
italiani
• alla luce dell’introduzione di un recente protocollo, xAPI , sviluppato sulla base di una lunga esperienza pregressa nel campo dell’e-learning
• per garantire l’interoperabilità e l’armonizzazione sincronica dei dati per il tracciamento delle azioni svolte da soggetti identificati su risorse identificate, anche mediante
interscambi collaborativi con altri soggetti.
1.23
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Conclusoni, proposte
• Abbiamo tracciato alcuni esempi di ciò che si potrebbe ottenere mediante la collaborazione in questa direzione di operatori che rappresentano il punto di vista:
• del mondo dell’educazione e della formazione e di operatori che rappresentano dall’altra parte
• del mondo delle istituzioni culturali responsabili dell’innovazione e della valorizzazione delle collezioni digitali.
1.24
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Conclusoni, proposte
• Siamo convinti che attraverso l’adozione di questo nuovo protocollo sia possibile istituire un circuito a “doppio rinforzo” tra collezioni digitali e universo dei protagonisti della formazione.
• Un circuito che rappresenta in un certo senso ciò che rappresentano le banche e le agenzie per la promozione finanziaria nei confronti dei risparmiatori e degli investitori.
1.25
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Conclusoni, proposte
• La maggiore disponibilità di risorse digitali (il risparmio, nella metafora bancaria), la conseguente crescente formazione di un
mondo di pro-sumers digitali, in particolare nel mondo dell’educazione e della formazione (gli investitori) rende possibile e
doverosa l’istituzione di un circuito che esalti gli interessi reciproci delle due categorie.
• Il vantaggio sarà reciproco e duraturo, generando per ciascuna delle due parti i seguenti benefici:
1.26
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Conclusoni, proposte
• migliore capacità di analisi e comprensione delle priorità da parte del gestore di collezioni digitali: migliore “profilazione” degli utenti, maggiore massa critica nei
confronti del social marketing, migliore capacità di orientare l’attenzione del pubblico verso la fruizione ed il riuso delle risorse digitali
• migliore capacità di analisi e comprensione dell’efficacia dell’apprendimento nell’interazione educativa
• valorizzazione delle risorse digitali alla luce della capacità di attrazione e delle politiche di gestione adottate dalle autorità
•
1.27
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Conclusoni, proposte
• Siamo convinti che il GARR potrebbe svolgere un ruolo di primo piano, così come sino ad oggi ha fatto nel mondo dell’Università e della scuola, anche nel mondo delle istituzioni culturali in forza di una azione
pianificata, da avviare presumibilmente con la Direzione Innovazione e Ricerca del Ministero dei Beni Culturali.
• Una delle possibili linee guida di tale convenzione potrebbe secondo noi essere identificata proprio nella gestione di un servizio nazionale di LRS (Learning Repository Systems) in favore di Scuola e Istruzione
1.28
11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
Bibliografia
I. Assange, Julian, Jacob Appelbaum, Andy Muller-Maguhn, Cypherpunks: Freedom and the Future of the Internet,
OR Books, 2012.
II. Berking, Peter, Choosing a Learning Record Store (LRS), 2015. Connell, Georgianne L., Deborah A. Donovan,
Timothy G. Chambers, «Increasing the use of student-centered pedagogies from moderate to high improves
student learning and attitudes about biology», CBE Life Sciences Education, vol. 15, fasc. 1, 2016.
III. Johnson, Andy, Gare Moko, Lj Wolford, Experience API, s.d.
IV. Newell, Allen., Herbert A. (Herbert Alexander) Simon, Human problem solving, Englewood Cliffs N.J., Prentice-
Hall, 1972.
V. Ostrom, Elinor, «A General Framework for Analyzing Sustainability of Social-Ecological Systems», Science, vol.
325, fasc. 5939, 2009.
VI. Ostrom, Elinor, Charlotte Hess, Paolo Ferri, La conoscenza come bene comune: dalla teoria alla pratica, B.
Mondadori, 2009.
VII. Rifkin, Jeremy, The Zero Marginal Cost Society: The Internet of Things, the Collaborative Commons, and the
Eclipse of Capitalism, Palgrave MacMillan, New York, NY, USA, Palgrave MacMillan, 2014
11/30/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza
3.29

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Garr 2016 present lariccia common s &amp; commonspaces 2

  • 1. Commons & CommonSpaces Un Meta Web delle esperienze di apprendimento basate sul Digital Heritage per valorizzare i da un lato i contenuti gli uenti dei BBCC S.Lariccia P.G. Feliciati, E. Salvatori, M.Montanari GARR 2016
  • 2. I beni comuni immateriali • La teoria dei beni comuni (commons) di Elinor Ostrom • sviluppata da Rifkin, appoggiandosi a numerosi autori, nella direzione dell’avvento di una società in cui prevale il diritto all’accesso rispetto al diritto di proprietà. • prefigura una società post-capitalistica nella quale anche i grandi operatori commerciali investiranno più nel diritto di accedere e, quindi, di partecipare alla costruzione della conoscenza piuttosto che al suo semplice possesso • Che equivale, in fondo, al diritto di escludere (per mezzo dei “recinti” di proprietà) da tale processo gli altri.. • 11/30/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 1.2
  • 3. Il cambiamento di paradigma, la lezione dei Social Media • Quale iniziativa sensata, quale movimento dal basso, quale progetto dovrebbe promuovere un operatore come l’università confronti di questo stato di cose? • Come operare per facilitare la circolazione libera di artefatti di conoscenza, in una rete libera da influenze e recinti attuali o potenziali? : • La risposta, come spesso accade, è venuta maturando gradualmente, con la crescente consapevolezza di questi obiettivi: • L’università (e l’intera filiera della formazione) dovrebbe agire in una sostanziale integrità di scopi con la società civile ed il mondo dell’economia reale, orientando i propri sforzi di completamento del ciclo formativo, verso l’inserimento progressivo dei diplomati e laureati nel mondo del lavoro; • L’università (e l’intera filiera della formazione) dovrebbe pienamente accettare il ruolo primario della società della conoscenza, tanto maggiore quanto maggiore è la proiezione di questa in una “maturità” digitale e computazionale, nel produrre conoscenza, nel generare reti di creazione di conoscenza, reti di senso; 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza 1.3
  • 4. Il cambiamento di paradigma, la lezione dei Social Media • L’università dovrebbe agire come ente certificatore della bontà e dell’autonomia delle pratiche indipendenti di creazione di conoscenza e di senso; • Nessun progetto con capitali pubblici potrebbe mai competere con i giganteschi apparati governati dalle piattaforme post-digitali; di conseguenza la ricerca pubblica o dovrebbe orientarsi verso soluzioni diverse, non in competizione diretta ma aspirare a funzioni superiori di verifica e governo • Uno o più meta-Web sono però possibili ed è plausibile che nascano in seno alla ricerca pubblica, in nome del bene comune. È possibile riprendere a nome del CommonS, il governo degli algoritmi che hanno fornito il potenziale economico apparentemente irresistibile dei colossi dell’economia digitale. 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza 1.4
  • 5. Il cambiamento di paradigma, la lezione dei Social Media, 2 • Un esempio di MetaWeb vicino alla sua release ufficiale. Come funziona oggi la piattaforma CommonSpaces, come è plausibile che evolva nel progetto UpP2U • All’interno del progetto CommonS sono previste dei Learning Analytics che in maniera semplificata rispetto a xAPI forniscono dati sulle attività degli utenti all’interno della piattaforma per l’apprendimento che è il cuore del progetto Erasmus+ CommonSpaces. • I limiti di questa tecnologia, come delle altre finora disponibili, è sempre stata la relativa rigidità nella gestione. Per esempio, all’interno di CommonS, che è un progetto educativo basato sulle comunità di conoscenza che si impegnano al loro interno per costruire insieme nuovo sapere, è possibile tracciare le attività dei singoli membri all’interno del progetto di appartenenza. • 1.5 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 6. Il cambiamento di paradigma, la lezione dei Social Media, 2 • Un esempio di MetaWeb vicino alla sua release ufficiale. Come funziona oggi la piattaforma CommonSpaces, come è plausibile che evolva nel progetto UpP2U • I dati disponibili in seguito agli sperimenti condotti mostrano come, effettivamente, i Learning Analytics contribuiscono a rappresentare le attività degli utenti fornendo un apporto importante nella fase di valutazione del lavoro svolto. Il limite però è l’ambito di questi dati che possono essere raccolti solo all’interno di CommonS stesso. Non sarà cioè possibile, con le attuali tecnologie, sapere se un membro abbia o meno svolto delle attività al di fuori della piattaforma CommonS, per esempio accedendo a Wikipedia. xAPI si propone proprio di risolvere questo problema. • 1.6 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 7. Condivisione del Tracciamento di esperienze di apprendimento • Per capire il possibile ruolo nel vicino futuro di xAPI (sia in CommonSpaces, la piattaforma di CommonS, che in progetti appena finanziati come Up2u) è utile presentare qui una proposta di adozione da parte del progetto Horizon 2020 UP2U. Qui si prevede la realizzazione di alcuni laboratori virtuali in collaborazione, tra gli altri, del CERN coinvolgendo come fruitori sperimentali studenti delle scuole superiori. • In questo contesto, xAPI permetterà al server del CERN di comunicare al server della scuola partner, o di un’autorità terza, cosa un determinato utente abbia visitato nel sito ufficiale del CERN e, più in dettaglio, • come abbia impiegato il suo tempo nella visita, • con chi abbia interagito visitando una risorsa, • quali risultati abbia conseguito in eventuali verifiche in progress o finali, • permettendo quindi di tracciarne le attività e attestarne lo svolgimento al fine di facilitare il compito dell’assessment formativo basato su una federazione di autorità • • 1.7 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 8. Tracciabilità delle Attività di apprendimento • Il tipo di informazione che il server LRS del CERN sarà in grado di condividere con altri server sarà sostanzialmente di questo tipo: "Actor", "Verb", "Object", "Result", e Context". • <data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto> • 1.8 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 9. Tracciabilità delle Attività di apprendimento • La stessa cosa potrebbe essere ipotizzabile nel contesto museale più classico, per esempio coinvolgendo il Museo dei Gessi dell’Università La Sapienza di Roma. Qui le scuole sarebbero coinvolte nell’osservazione sia in realtà che a distanza dei calchi dei vari capolavori della statuaria classica. • < data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto> • 1.9 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 10. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI, esempi • La stessa cosa potrebbe essere ipotizzabile nel contesto museale più classico, per esempio coinvolgendo il Museo dei Gessi dell’Università La Sapienza di Roma. Qui le scuole sarebbero coinvolte nell’osservazione sia in realtà che a distanza dei calchi dei vari capolavori della statuaria classica. • < data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto> • 1.10 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 11. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI, esempi • Un ulteriore esempio potrebbe essere modellizzato sulla base della interazione con un museo di matematica o con una associazione che riunisce volontari dedicati alla diffusione della cultura del pensiero computazionale, come ad esempio, CoderDojo, attiva nell’ambito delle comunità per l’insegnamento dell’informatica in CommonS. • < data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto> • 1.11 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 12. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • Un altro esempio di applicazione si potrebbe immaginare relativamente ad un museo della musica … • • • • < data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto> • 1.12 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 13. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • Un esempio basato sulla possibile interazione con un “simulatore”, per esempio di un Museo / Laboratorio di Scienze, di Matematica o di Abilità Cognitive, ad una comunità CoderDojo… • • • < data e luogo> <attore> <verbo> <oggetto> • 1.13 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 14. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • Come accennato all’inizio di questo contributo, il nostro progetto può considerarsi: • una maniera di anticipare l’attenzione sui modelli e sui contenuti evitando di attendere la disponibilità di grandi fondi per procedere a lavorare con architetture che necessitano radicali rivoluzioni di competenze e di comportamento nei responsabili e nei volontari. • Ma cosa è possibile, cosa intendiamo fare con la creazione di un MetaWeb dei Beni Culturali? • 1.14 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 15. Il concetto di MetaWeb del Digital Heritage • Attraverso un MetaWeb è possibile modellare i diversi tipi di interazione e di comportamenti formalizzati tra persone, tra agenti automatici (demoni http per primi) e oggetti/aggregati virtuali (che a volte sono rappresentazioni di oggetti del mondo tangibile, come è spesso nel caso delle “collezioni digitali” dei BBCC.it); ma altre volte sono oggetti/aggregati virtuali che rappresentano mondi regolati (Newell,A & Simon,H.A.) 1.15 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 16. MetaWeb e Tracciabilità delle Attività di apprendimento Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • La creazione, condivisione e promozione di risorse digitali contestualizzate relative al patrimonio culturale sono attività che assumono nel panorama attuale un ruolo cruciale, se si guarda alla mission degli istituti GLAM con la lente della Convenzione di Faro. • in un quadro in cui in molti si investe sull’idea che il valore del patrimonio culturale debba essere nel suo essere davvero eredità, Heritage, nella sua conoscenza e uso effettivo da parte delle comunità. 1.16 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 17. MetaWeb e Tracciabilità delle Attività di apprendimento Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • Il panorama, rispetto a dieci anni fa, quando i ministeri della cultura europei si impegnavano nel network MINERVA per diffondere nel mondo GLAM, specie tra gli istituti piccoli e medi, che rappresentano il vero core dell’offerta culturale italiana, le basi per partecipare al Web, • Il panorama, oggi, è evoluto in senso social, semantico (LOD) e mobile, lasciando in molti casi alle imprese il compito di dettare l’agenda, le soluzioni e i canali. 1.17 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 18. MetaWeb e Tracciabilità delle Attività di apprendimento Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • Quindi, le keywords diventano sempre più condivisione, qualità d’uso e facilità di ri-uso degli oggetti di cultura, anche in funzione creativa 1.18 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 19. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • Nel progetto CommonSpaces, e nel suo sviluppo successivo in Up2U è quindi utile prevedere un sostegno ai produttori di contenuti, • Produttori di contenuti che rischiano nuovamente di restare spiazzati dalla velocità di avvicendamento e dalla vastità delle soluzioni pompate dal mercato. 1.19 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 20. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI, casi e funzionalità • Il progetto include quindi un WG dedicato a sostenere i musei e gli altri istituti GLAM, con tracciati descrittivi, linee guida, seminari, vocabolari controllati, strumenti di collaborazione e soluzioni software semplificate, nella produzione delle collezioni digitali, senza discostarsi dagli standard catalografici e descrittivi ma garantendo al patrimonio immateriale digitale prodotto: • un ciclo di vita sufficientemente monitorato, ovvero la conservazione digitale a medio-lungo termine 1.20 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 21. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI, esempi • un ciclo di vita sufficientemente monitorato, ovvero la conservazione digitale a medio-lungo termine • una qualità non solo tecnica (formati, tracciati, scalabilità, etc.) ma anche relativa all’esperienza d’uso da parte degli utenti finali, perché l’UX non sia risolta solo con una soluzione grafica ma su basi su un paradigma di concezione, progettazione e aggregazione user-centred 1.21 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 22. Tracciabilità delle Attività di apprendimento via xAPI esempi • la creazione e/o il sostegno ad una comunità di cultural digital creators & curators distribuiti sul territorio, connessi e abituati ad usare strumenti di lavoro collaborativi • L’organizzazione del lavoro da parte delle comunità di apprendimento è, in previsione, gestibile attraverso strumenti messi a disposizione dall’azione convergente dei diversi centri di ricerca impegnati a fornire modalità di interazione, formazione e eMentoring verso i docenti delle secondarie. • 1.22 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 23. Conclusoni, proposte Abbiamo tracciato un possibile scenario degli sviluppi possibili nel campo dell’esperienza dell’utente nella fruizione / riuso delle risorse dei Beni Culturali italiani • alla luce dell’introduzione di un recente protocollo, xAPI , sviluppato sulla base di una lunga esperienza pregressa nel campo dell’e-learning • per garantire l’interoperabilità e l’armonizzazione sincronica dei dati per il tracciamento delle azioni svolte da soggetti identificati su risorse identificate, anche mediante interscambi collaborativi con altri soggetti. 1.23 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 24. Conclusoni, proposte • Abbiamo tracciato alcuni esempi di ciò che si potrebbe ottenere mediante la collaborazione in questa direzione di operatori che rappresentano il punto di vista: • del mondo dell’educazione e della formazione e di operatori che rappresentano dall’altra parte • del mondo delle istituzioni culturali responsabili dell’innovazione e della valorizzazione delle collezioni digitali. 1.24 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 25. Conclusoni, proposte • Siamo convinti che attraverso l’adozione di questo nuovo protocollo sia possibile istituire un circuito a “doppio rinforzo” tra collezioni digitali e universo dei protagonisti della formazione. • Un circuito che rappresenta in un certo senso ciò che rappresentano le banche e le agenzie per la promozione finanziaria nei confronti dei risparmiatori e degli investitori. 1.25 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 26. Conclusoni, proposte • La maggiore disponibilità di risorse digitali (il risparmio, nella metafora bancaria), la conseguente crescente formazione di un mondo di pro-sumers digitali, in particolare nel mondo dell’educazione e della formazione (gli investitori) rende possibile e doverosa l’istituzione di un circuito che esalti gli interessi reciproci delle due categorie. • Il vantaggio sarà reciproco e duraturo, generando per ciascuna delle due parti i seguenti benefici: 1.26 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 27. Conclusoni, proposte • migliore capacità di analisi e comprensione delle priorità da parte del gestore di collezioni digitali: migliore “profilazione” degli utenti, maggiore massa critica nei confronti del social marketing, migliore capacità di orientare l’attenzione del pubblico verso la fruizione ed il riuso delle risorse digitali • migliore capacità di analisi e comprensione dell’efficacia dell’apprendimento nell’interazione educativa • valorizzazione delle risorse digitali alla luce della capacità di attrazione e delle politiche di gestione adottate dalle autorità • 1.27 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 28. Conclusoni, proposte • Siamo convinti che il GARR potrebbe svolgere un ruolo di primo piano, così come sino ad oggi ha fatto nel mondo dell’Università e della scuola, anche nel mondo delle istituzioni culturali in forza di una azione pianificata, da avviare presumibilmente con la Direzione Innovazione e Ricerca del Ministero dei Beni Culturali. • Una delle possibili linee guida di tale convenzione potrebbe secondo noi essere identificata proprio nella gestione di un servizio nazionale di LRS (Learning Repository Systems) in favore di Scuola e Istruzione 1.28 11/30/16GARR 2016 S.Lariccia Sapienza
  • 29. Bibliografia I. Assange, Julian, Jacob Appelbaum, Andy Muller-Maguhn, Cypherpunks: Freedom and the Future of the Internet, OR Books, 2012. II. Berking, Peter, Choosing a Learning Record Store (LRS), 2015. Connell, Georgianne L., Deborah A. Donovan, Timothy G. Chambers, «Increasing the use of student-centered pedagogies from moderate to high improves student learning and attitudes about biology», CBE Life Sciences Education, vol. 15, fasc. 1, 2016. III. Johnson, Andy, Gare Moko, Lj Wolford, Experience API, s.d. IV. Newell, Allen., Herbert A. (Herbert Alexander) Simon, Human problem solving, Englewood Cliffs N.J., Prentice- Hall, 1972. V. Ostrom, Elinor, «A General Framework for Analyzing Sustainability of Social-Ecological Systems», Science, vol. 325, fasc. 5939, 2009. VI. Ostrom, Elinor, Charlotte Hess, Paolo Ferri, La conoscenza come bene comune: dalla teoria alla pratica, B. Mondadori, 2009. VII. Rifkin, Jeremy, The Zero Marginal Cost Society: The Internet of Things, the Collaborative Commons, and the Eclipse of Capitalism, Palgrave MacMillan, New York, NY, USA, Palgrave MacMillan, 2014 11/30/16Informatica Umanistica e Web Science 2016 S.Lariccia Sapienza 3.29