3. Atti della
Seconda Conferenza Internazionale
Lotta all’amianto:
il diritto incontra la scienza
Roma, 20 – 21 marzo 2014
Auletta dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati
Sala Tirreno, Regione Lazio
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali
Prima edizione: 30 giugno 2014
ISBN 978-88-909105-5-5
4. Organizzazione del Convegno
Comitato Scientifico
Claudio Bianchi
Ezio Bonanni
Ronald E. Gordon
Luciano Mutti
Pietro Sartorelli
Morando Soffritti
Giancarlo Ugazio
Segreteria Organizzativa
Silvia Arata
Anna Corbi
Atti a cura di
Lorenza Fiumi
Michele Rucco
Hanno contribuito
Paola Ceccarel
Nicoletta Corio
Carlo Meoni
Laura Pirelli
6. Programma dei lavori del 20 marzo 2014
Camera dei Deputati Auletta dei Gruppi Parlamentari
Presiede
Modera la Dott.ssa Valentina Renzopaoli, giornalista
Indirizzo di benvenuto
Dott. Michele Rucco - Segretario Generale Osservatorio Nazionale
Amianto Pag. 1-3
PRIMA PARTE:
Il ruolo delle istituzioni risp
On.le Luigi Di Maio Vice Presidente della Camera dei Deputati Pag. 4-6
La proposta di legge n. 1366 del 16 luglio 2013 in materia di
amianto
à, Capogruppo del Movimento 5 Stelle alla
Camera dei Deputati Pag. 7-10
Il ruolo del legislatore in materia di amianto
On.le Dott. Alberto Zolezzi. Deputato
Pag.11-15
La legislazione e nuove prospettive per la tutela delle vittime
On.le Edmondo Cirielli, Deputato Pag.16-18
Ruolo del sindacato nella tutela della salute di lavoratori e
cittadini
Dott. Paolo Varesi, Vicesegretario Confederale Nazionale UGL
SECONDA PARTE:
Amiantopoli: la lobby assassina. Nascondere la realtà per
continuare ad uccidere
Avv. Ezio Bonanni,
Pag.19-24
Quale migliore percorso per rendere possibile la risoluzione
del problema amianto?
Arch. Giampiero Cardillo, Generale in congedo del Corpo dei
Carabinieri Pag. 25-37
7. Le patologie asbesto correlate come dose dipendenti: miti e
verità
Dose response and asbestos related carcinogenesis: myths and
truths
Prof. Ronald E. Gordon, Direttore del Dipartimento di Patologia
Mount Sinai School of Medicine di New York Pag. 38-42
►
Il mesotelioma quale patologia dose dipendente
Prof. Morando Soffritti, Presidente Onorario dell’Istituto Ramazzini
di Bologna
►
Indicatori biologici di pregressa esposizione ad asbesto
Prof. Pietro Sartorelli, ordinario di Medicina del Lavoro presso
l’Università di Siena e membro del Comitato Tecnico Scientifico
dell’ONA Pag. 43-48
►
Il diritto alla salute e al lavoro salubre
Prof. Avv. Gaetano Veneto, ordinario di Diritto del Lavoro, Facoltà di
Giurisprudenza, Università di Bari Pag.49-50
►
Metodi investigativi per la identificazione dei responsabili di
crimini legati all’esposizione all’amianto
Dott. Paolo Rivella, commercialista e consulente delle Procure della
Repubblica di Torino, di Milano e di Trieste Pag.51-56
►
Metodi investigativi del Pubblico Ministero in caso di patologie
asbesto correlate
Dott. Sergio Dini, Sostituto Procuratore della Repubblica di Padova
►
Nuove scoperte nella biologia delle patologie neoplastiche
causate dall’amianto
New insights in biology of asbestos related tumors
Prof. Ronald E. Gordon, Direttore del Dipartimento di Patologia
Mount Sinai School of Medicine di New York
►
Nesso causale e colpa in materia di amianto
Dott. Maurizio Ascione, Sostituto Procuratore della Repubblica di
Milano Pag.57-82
►
L’amianto e i tumori gastroenterici e dell’apparato urinario
Prof. Fiorella Belpoggi, Direttore del Centro di Ricerca sul Cancro
Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini di Bologna Pag.83-109
►
Amianto: l’esposizione continua! - Atti di indirizzo e benefici
contributivi
Dott. Paolo Pitotto, medico del lavoro, consulente della Procura della
Repubblica di Milano, membro del Comitato Tecnico Scientifico
dell’ONA Pag. 110-125
8. TERZA PARTE:
Prevenzione primaria, diagnosi e cura delle patologie asbesto
correlate
►
Patologie da esposizione a fibrille di asbesto in ambiente di
lavoro e/o in ambiente di vita
Prof. Giancarlo Ugazio, già ordinario di Patologia Generale presso
l’Università di Torino, Presidente del G.R.I.P.P.A - Gruppo di Ricerca
per la Prevenzione della Patologia Ambientale, membro del
Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA Pag. 126-158
►
L'epidemia di mesotelioma: evoluzione e caratteristiche
Prof. Claudio Bianchi, anatomopatologo, consulente di diversi Uffici
Giudiziari, Presidente della Lega Italiana Per La Lotta Contro I
Tumori - Sez. Gorizia Pag. 159-159
►
L’Italia e la verità: le lobby e il negazionismo
Dott. Aristide Lombardi, Generale in congedo, già Direttore della
Scuola di Sanità Militare e membro del Comitato Tecnico Scientifico
dell’ONA Pag.160-162
►
Fusione e demolizione molecolare: i due principi chimico-fisici
impiegati nel processo di "inertizzazione" dell'amianto
Prof. Renato Sinno, Professore Emerito dell’Università di Napoli in
mineralogia, membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA Pag. 163-178
►
Integrazione di tecniche e dati per lo studio della presenza di
cemento amianto sul territorio
Dott.ssa Lorenza Fiumi, ricercatrice CNR, membro del Comitato
Tecnico Scientifico dell’ONA Pag.179-186
►
La ricerca sul mesotelioma pleurico: dal laboratorio alla
pratica clinica
Prof. Luciano Mutti, Direttore di medicina generale e del laboratorio
di oncologia clinica ASL 11 Vercelli e membro del Comitato Tecnico
Scientifico dell’ONA
►
Ruolo della chirurgia nel mesotelioma pleurico
Prof. Vittore Pagan, Direttore Chirurgia Oncologica Polmonare di
Aviano Pag. 187-187
►
Verso un modello teorico ed applicativo di prevenzione ed
affiancamento nel rischio ambientale in età evolutiva
Prof. Matteo Villanova, Presidente Osservatorio Laboratorio
Rispetto Emozionale Età Evolutiva (OLTREEE), Docente di Medicina
preventiva e psicopatologia forense presso l’ Università Roma Tre e
membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA Pag. 188-190
9. ►
Ricorso alla Corte Europea di Strasburgo per la salvaguardia
Dei Diritti Dell'Uomo. La Sentenza ECHR069 (2014) dell’11
marzo 2014
Avv. Mario Item, Avvocato in Lugano; Membro del Comitato Centrale e
Presidente Regione Lombardia della Lega dei Diritti dell’Uomo Pag.191-195
►
Conclusioni
Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale sull’Amianto .
10. Programma dei lavori del 21 marzo 2014
Regione Lazio – Sala Tirreno
Presiede l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale sull’Amianto
Modera la Dott.ssa Valentina Renzopaoli, giornalista
►
Indirizzo di benvenuto
Dott. Michele Rucco - Segretario Generale Osservatorio Nazionale
Amianto Pag. 196-198
►
Una proposta di legge in materia di amianto per la Regione
Lazio
On.le Fabrizio Santori, Consigliere Regionale del Lazio e
componente del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale dell’ONA
►
La legge regionale amianto per la Sicilia
On.le Giuseppe Gianni, Consigliere Regionale della Sicilia e
componente del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale dell’ONA
►
L’amianto nella Regione Abruzzo e la risposta delle istituzioni
On.le Gianluca Castaldi, Senatore Pag.199-205
►
Una nuova legge nazionale per l’abolizione della decadenza
INAIL e per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad
amianto
On.le Ivana Simeoni, Senatrice
►
Come trasformare il problema amianto in risorsa
Arch. Giampiero Cardillo, Generale in congedo del Corpo dei
Carabinieri
►
L’ONA e l’azione di contrasto alle lobby dell’amianto
Dott. Aristide Lombardi, Generale in congedo, già Direttore della
Scuola di Sanità Militare e membro del Comitato Tecnico
Scientifico dell’ONA .
►
Il ruolo della Magistratura nella tutela della salute e
dell’ambiente e nella repressione dei crimini ambientali
Dott. Maurizio Ascione, Sostituto Procuratore della Repubblica di
Milano
►
Il significato clinico dei biomarkers molecolari nella
sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad asbesto
Prof.ssa Lory Santarelli, Medicina del Lavoro - Dipartimento
Scienza Clinica e Molecolare, Università Politecnica delle Marche, Pag.206-213
11. "Ospedali Riuniti di Ancona" Policlinico Universitario
►
Linee guida per il trattamento multimodale del mesotelioma
pleurico
Prof. Luciano Mutti e Prof. Vittore Pagan, rispettivamente Direttore
di medicina generale e del laboratorio di oncologia clinica ASL 11
Vercelli e membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA,
Direttore Chirurgia Oncologica Polmonare di Aviano
►
Linee guida dell’ONA Onlus per la diagnosi e cura delle
patologie asbesto correlate non neoplastiche
Dott. Paolo Pitotto, medico del lavoro, consulente della Procura
della Repubblica di Milano, membro del Comitato Tecnico
Scientifico dell’ONA Pag.214-220
►
I servizi dell’ambulatorio oncologico on-line dell’ONA
Dott. Roberto Valenza, Primario del reparto di Oncologia Medica
dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela e membro del
Comitato Tecnico Scientifio dell’ONA Pag. 221-221
►
Come quantificare l’esposizione a polveri e fibre di amianto, ai
fini del conseguimento dei benefici contributivi per
esposizione ad amianto per prepensionamento e/o
rivalutazione delle prestazioni pensionistiche
Ing. Flavio Domenichini, membro del Comitato Tecnico Scientifico
dell’ONA Pag. 222-229
►
La Consulenza Tecnica d’Ufficio come mezzo di prova per la
sussistenza dell’esposizione qualificata all’amianto:
metodologia d’indagine e criteri di accertamento
Ing. Giuseppe Infusini, Consulente Tecnico d’Ufficio presso i
Tribunali di Cosenza e Castrovillari e membro dell’Ufficio Tecnico
dell’ONA Pag.230-246
►
La quantificazione dei danni differenziali in caso di patologie
asbesto correlate
Avv. Massimiliano Fabiani del Foro di Bologna Pag. 247-258
►
La triade interattiva. Come l'azione di multipli agenti
inquinanti conduce ad un intreccio di patologie importanti
Prof. Giancarlo Ugazio, già ordinario di Patologia Generale presso
l’Università di Torino, Presidente del G.R.I.P.P.A - Gruppo di
Ricerca per la Prevenzione della Patologia Ambientale, membro del
Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA
►
Modalità operative per la bonifica e la decontaminazione degli
ambienti di vita e di lavoro
Ing. Riccardo Tagliapini, Coordinatore del Dipartimento bonifica e
decontaminazione dei siti ambientali e lavorativi dell’ONA Pag. 259-263
12. ►
Quando uno studioso abbraccia una vittima dell'amianto
Prof. Renato Sinno, Professore Emerito dell’Università di Napoli in
mineralogia, membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA Pag. 264-270
►
Le testimonianze delle vittime
Pag. 271-274
►
Gli interventi delle associazioni e dei rappresentanti
territoriali dell’ONA Pag. 275-285
►
Considerazioni conclusive
Prof. Giancarlo Ugazio Pag. 286-294
13. Appendice n. 1
PRESENTAZIONI - SLIDES
Dott. Michele Rucco Slide 311-314
►
Dott. Federico D’Incà Slide 315-329
►
Dott. Alberto Zolezzi Slide 330-367
►
Avv. Ezio Bonanni Slide 368-392
►
Arch. Giampiero Cardillo Slide 393-442
►
Prof. Ronald E. Gordon Slide 443-486
►
Prof. Morando Soffritti Slide 487-518
►
Prof. Pietro Sartorelli Slide 519-555
►
Dott. Paolo Rivella Slide 556-563
►
Prof. Ronald E. Gordon Slide 564-584
►
Dott. Paolo Pitotto Slide 585-604
►
Prof. Claudio Bianchi Slide 605-660
►
Prof. Renato Sinno Slide 661-679
►
Arch. Lorenza Fiumi Slide 680-686
►
Prof. Luciano Mutti Slide 687-723
►
Prof. Vittore Pagan Slide 724-739
►
Prof. Lory Santarelli Slide 740-768
►
Prof. Luciano Mutti e Prof . Vittore Pagan Slide 769-781
►
Dott. Roberto Valenza Slide 782-795
14. ►
Ing. Flavio Domenichini Slide 796-813
Ing. Giuseppe Infusini Slide 814-854
Prof: Giancarlo Ugazio Slide 855-883
►
Prof. Renato Sinno Slide 884-890
►
Appendice n. 2
ATTI LEGISLATIVI
►
Proposta di legge n. 52 del 15 marzo 2013 presentata dal deputato
Edmondo Cirielli
Slide 892-900
►
Proposta di legge n. 1336 del 16 luglio 2013 presentata dal deputato
Federico D’Incà e da altri 83 deputati del Movimento 5 Stelle
Slide 901-921
►
Disegno di legge n. 1268 del 29 gennaio 2014 presentata dalla senatrice
Ivana Simeoni e da altri 10 senatori del Movimento 5 Stelle
Slide 922-934
►
Atti di sindacato ispettivo effettuati dai deputati del Movimento 5 Stelle
nel corso della 17° legislatura
Slide 935-943
Proposta di risoluzione n. 7/00335 dell’ 8 aprile 2014, presentata
dall’onorevole Alberto Zolezzi alla VIII Commissione Permanente
(Ambiente, territorio e lavori pubblici) Slide 944-949
Resoconto stenografico della seduta del 7 maggio 2014 della VIII
Commissione Permanente (Ambiente, territorio e lavori pubblici)
Slide 950-956
►
Legge Regione Sicilia n. 10 del 29 aprile 2014
Slide 957-964
►
Proposta di legge della Regione Lazio n. 24 del 9 maggio 2013
presentata dall’on. Fabrizio Santori
Slide 965-983
►
Lettera inviata dall’ONA a tutti i parlamentari
Slide 984-1018
Sintesi del Piano Nazionale Amianto dell’Osservatore Nazionale
sull’Amianto – ONA Onlus
Slide 1019-1023
20. La proposta di legge n. 1366 del 16 luglio 2013
in materia di amianto
Dott. Federico D’Incà
21.
22. recepimento della direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 30 novembre 2009,
sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con
un’esposizione all’amianto durante il lavoro,
per la bonifica dell’amianto e dei materiali contenenti
amianto nei locali pubblici o aperti al pubblico,
per la progressiva sostituzione dei materiali in amianto con altri
prodotti di uso equivalente, nonché in materia di eguaglianza nell’accesso ai
benefìci previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto
23. Art. 1
Nei LOCALI PUBBLICI e aperti al pubblico,
compresi scuole e ospedali,
è fatto OBBLIGO ALLE AMMINISTRAZIONI
COMPETENTI E AI PROPRIETARI PRIVATI di
PROVVEDERE ALLA BONIFICA dell’amianto o dei
materiali con- tenenti amianto ENTRO IL 1°
GENNAIO 2020
24. Art. 2
Nei LUOGHI DI LAVORO dove i lavoratori sono, o
possono essere, esposti alla polvere proveniente
da amianto o da materiali contenenti amianto ivi
presente, IL DATORE DI LAVORO, DEVE
PROVVEDERE ALLA BONIFICA DI TALI MATERIALI
ENTRO IL 1° GENNAIO 2020.
25. Art. 3
OPERAZIONI DI BONIFICA dell’amianto o dei materiali contenenti
amianto di cui agli articoli 1 e 2, gli interventi di rimozione di coperture, tettoie e
altri rivestimenti di immobili su edifici esistenti sono eseguiti in modo che le
successive azioni di verifica, manutenzione e
riparazione delle opere stesse e
delle loro pertinenze, comprese le componenti tecnologiche,
avvengano in condizioni di sicurezza per i lavoratori
50 decessi all’anno per caduta da tetti di amianto
sfondati
26. Art. 4
Fuori dei casi previsti dagli articoli 1 e 2,
è fatto obbligo di diminuire progressivamente il rischio di
esposizione all’amianto
attraverso la progressiva sostituzione dei materiali in
amianto
con altri prodotti di uso equivalente non contenenti amianto e
altre sostanze cancerogene
27. Art. 5
Entro il 1° gennaio 2015, la PRESENZA DI AMIANTO, in qualunque
luogo, deve essere evidenziata con l’apposizione di un’etichetta chiara e
visibile recante l’indicazione della presenza di amianto e il simbolo del teschio
raffigurante la morte.
Entro la stessa data terminare la mappatura
28. ART. 6.
Riaperti i termini di richiesta dei benefìci
previdenzialiai lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto che intendono
ottenere il riconoscimento dei benefìci di cui al comma 1 dell’articolo 47 del decreto
legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
novembre 2003, n. 326, devono presentare domanda agli enti previdenziali presso i
quali sono iscritti entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Per gli addetti alle bonifiche o per coloro che lavorano in ambienti nei
quali sono presenti fibre di amianto, al fine del riconoscimento dei benefìci di cui al
citato comma 1 dell’articolo 47 del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con
modificazioni, dalla legge n. 326 del 2003, non è fissato nessun
termine per la presentazione della relativa
domanda.
29. ART. 7.
Collocazione in pensione dei lavoratori affetti da
patologie asbesto correlate.
1. I lavoratori affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale, qua-
lora non abbiano ancora raggiunto i requisiti per la maturazione del diritto alla
pensione, anche dopo la rivalutazione del periodo contributivo ai sensi
dell’articolo 13, comma 7, legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive
modificazioni, possono comunque accedere al pensionamento anticipato, con il
sistema contributivo
Decessi di malati ancora al lavoro il giorno del
pensionamento
30. ART. 9 e 10.
(Maggiorazioni contributive per il personale militare).
Gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di
polizia, compresi l’Arma dei carabinieri e il
Corpo della guardia di finanza,
che nel corso dell’attività di servizio prestata nelle installazioni o a bordo
di naviglio dello Stato sono stati esposti all’amianto per
oltre dieci annihanno
maggiorazioni contributive con un coefficiente pari all’1,5
del periodo di esposizione, lo stesso vale per la stessa tipologia di
soggetti a cui sia stata diagnosticata una patologia
professionale
31. ART. 11.
Istituzione del Registro nazionale dei lavoratori
esposti all’amianto e dei casi accertati di patologie
asbesto-correlate.
1. È istituito, d’intesa con le regioni, il Registro nazionale dei lavoratori esposti
all’amianto e dei casi accertati di patologie asbesto-correlate, realizzato mediante
la raccolta e l’analisi dei dati rilevati a livello
territoriale, dei dati contenuti nei registri tumori
e dei dati rilevati delle associazioni delle vittime
dell’amianto.
32. Art. 12
Rimozione dell’amianto da edifici privati
Inserimento dell’intervento fra le spese detraibili per interventi di recupero del
patrimonio edilizio
72% defiscalizzazione
33. ART. 13.
PRESTAZIONI SANITARIE PER I LAVORATORI ESPOSTI
ED EX ESPOSTI ALL’AMIANTO.
I lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto hanno
diritto a fruire gratuitamente dei necessari controlli
sanitari ai fini della diagnosi precoce e, in caso di
patologia ai trattamenti sanitari specifici.
34. ART. 14.
FONDO per il RISANAMENTO DEI LOCALI PUBBLICI
E APERTI AL PUBBLICO
Per l’attuazione della bonifica dei locali pubblici e aperti al pubblico di cui
all’articolo 1, presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare è istituito un apposito fondo. La dotazione del fondo è stabilita in 100
milioni di euro
fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015,
nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da
ripartire » dello stato di previsione del MEF
35. Il ruolo del legislatore in materia di amianto
Dott. Alberto Zolezzi
36. Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza
CONFERENZA INTERNAZIONALE
20 marzo 2014,
Aula dei Gruppi Parlamentari, Montecitorio, Roma
Il RUOLO DEL LEGISLATORE in materia di AMIANTO
Alberto Zolezzi,
Commissione Ambiente,
Camera,
Movimento 5 Stelle
37. UN PO’ DI STORIA
1906: prima sentenza in cui venne riconosciuta la “pericolosità”
dell’amianto
Regio Decreto 442/1909: necessità di evitare l’esposizione dei bimbi
all’amianto
Legge 455/1943: riconoscimento dell’asbestosi come patologia professionale
Legge 257/1992: vietata la produzione e la lavorazione dell’amianto,
Interventi previdenziali per i lavoratori esposti
38. IL TRIBUNALE DI TORINO, CON UNA SENTENZA DEL
1908,
aveva definito la causa iscritta al n. 1197/1906, promossa
dalla società anonima The British Asbestos company
Limitedcontro l’avvocato Carlo Pich,
aveva rigettato la domanda risarcitoria sul presupposto che « le acquisizioni del
Congresso internazionale di Milano sulle malattie
professionali indicavano fra le cause le polveri fibrose fra cui
spicca l’amianto”
39. Procedure infrazione:
L’Italia non aveva recepito la direttiva 83/477/
CEE, « Sulla protezione dei lavoratori contro i
rischi connessi con una esposizione ad amianto
durante il lavoro », entro il termine del 1o
gennaio 1987
43. DATI SANITARI:
LINEE GUIDA DEFINITE,
MA TRATTAMENTI DISOMOGENEI SUL TERRITORIO
NAZIONALE,
COSTI VARIABILI DEI DIVERSI INTERVENTI E PRESIDI,
MANCA REPORT E REGISTRO DEGLI OUTCOME, QUALITÀ E
QUANTITÀ DI VITA,
Ad esempio DEI CIRCA 80 INTERVENTI ALL’ANNO DI PLEUROPNEUMONECTOMIA
EXTRAPLEURICA,
NEOPLASIE PLEURICHE PATOLOGIA RARA, CIRCA 1300 CASI ALL’ANNO,
UN REGISTRO AIUTEREBBE A RENDERE PIÙ OMOGENEO IL TRATTAMENTO E A
INDIRIZZARE GLI INVESTIMENTI IN ASSISTENZA
(PERSONALE, ASSISTENZA OSPEDALIERA E DOMICILIARE), E IN RICERCA
44. PREDISPORRE PIANO SANITARIO MIRATO,
Gli AFFETTI DA GRAVE PATOLOGIA PROFESSIONALE
AMIANTO CORRELATA
SONO STATI Già OFFESI DALLA RAGIONE DI STATO,
RICORDO LA SENTENZA DEL 1906, i dati erano ben
noti durante tutto il periodo in cui sono stati
esposti tutti gli attuali malati
Per cui lo Stato dovrebbe farsi carico dell’assistenza
ai malati rivalendosi sulle imprese italiane e
straniere coinvolte in questa strage di Stato
45. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA
Necessario potenziamento dei registri mesoteliomi
Attuale approccio volontaristico, questionari che
tenderanno ad essere incompleti e imprecisi se non
supportati da personale dedicato
Importanza di avere il REFERTO EPIDEMIOLOGICO
della popolazione per avere indicazioni sullo stato di
salute della popolazione
46. DATI:
Cosa ci dicono i centri operativi regionali (COR)
che afferiscono i dati al registro mesoteliomi
nazionale (RENAM) INAIL?
In Liguria circa 1600 mesoteliomi pleurici
maligni stimati fra il 1993 e il 2008
600 casi in lavoratori della cantieristica navale
Ministero della Difesa
47.
48. Il Fatto Quotidiano
18 gennaio 2014
Stefano Feltri
Interrogazione Zolezzi et
al. n. 501767
Dati ONA
49. Inchiesta di Torino e di Padova
È necessario dare sicurezza ai lavoratori e
riconoscere loro i diritti previdenziali
50. Dati produttivi
L’Italia è stata uno dei maggiori produttori ed utilizzatori di amianto fino alla fine
degli anni ‘80. Dal dopoguerra al bando del 1992 sono state prodotte 3.748.550
tonnellate di amianto grezzo. Il periodo tra il 1976 ed il 1980 è
quello di picco nei livelli di produzione con più di
160.000 tonnellate-anno prodotte. Fino al 1987 la
produzione non è mai scesa sotto le 100.000
tonnellate-anno per poi decrescere rapidamente fino al bando. Le
importazioni italiane di amianto grezzo sono state pure molto consistenti
mantenendosi superiori alle 50.000 tonnellate-anno fino al 1991.
Complessivamente l’Italia dal dopoguerra al 1992 ha importato 1.900.885
tonnellate di amianto. Per il costo contenuto e l’ampia disponibilità, l’utilizzo
dell’amianto è avvenuto in numerosissime applicazioni industriali sfruttando le
proprietà di resistenza al fuoco, di isolamento e insonorizzazione.
51.
52.
53. Quante fibre respirate durante la manutenzione
in ambito militare senza dispositivi di protezione
individuale?
Esistono ambiti civili dove ancora si manipola
sistematicamente amianto senza avere
informazioni i nmerito?
54. 40mila siti in Italia con presenza di amianto,
400 ad elevato rischio
Riduzione del rischio
Dove stoccare l’amianto?
Discariche a norma di legge, studiare situazione
estera, dati Germania
Dove a breve non sarà più possibile inviare amianto
Gallerie dismesse?
Evitare stoccaggi insicuri (cave), senza fondo
consolidato
55. Regioni prive di discariche
È necessaria una filiera corta di smaltimento
(rischio da trasporto, speculazioni, ribonifica ecc)
Richiesta di dati regionali in merito ai siti
individuati
Necessaria comunicazione puntuale
Partecipazione della popolazione
Sicilia e Calabria nessun dato di mappatura
amianto
56. SCUOLE
Al 2012 SOLO 6 REGIONI HANNO COMUNICATO
I DATI
REGIO DECRETO DEL 1908…
ONA stima 2400 scuole italiane con presenza
di amianto
Latenza malattia
58. Proposta di legge Reati ambientali nel codice
penale (passaggio al Senato)
Mio Ordine del giorno accolto il 26 febbraio in
merito all’inserimento della frode ambientale nel
codice penale
Amianto mescolato in maniera truffaldina con
altri materiali, speculazione sulla gestione, 300
euro a tonnellata di MCA
59. INERTIZZAZIONE
Incentivare la ricerca
Obbligo di pubblicazione dei dati, anche degli studi
eseguiti in ambito militare
Accedere ai dati stranieri, sicurezza dei lavoratori e
degli ambienti limitrofi
Ne parleranno ottimi relatori in seguito
60. recepimento della direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 30 novembre 2009,
sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con
un’esposizione all’amianto durante il lavoro,
per la bonifica dell’amianto e dei materiali contenenti
amianto nei locali pubblici o aperti al pubblico,
per la progressiva sostituzione dei materiali in amianto con altri
prodotti di uso equivalente, nonché in materia di eguaglianza nell’accesso ai
benefìci previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto
61. Art. 1
Nei LOCALI PUBBLICI e aperti al pubblico,
compresi scuole e ospedali,
è fatto OBBLIGO ALLE AMMINISTRAZIONI
COMPETENTI E AI PROPRIETARI PRIVATI di
PROVVEDERE ALLA BONIFICA dell’amianto o dei
materiali con- tenenti amianto ENTRO IL 1°
GENNAIO 2020
62. Art. 2
Nei LUOGHI DI LAVORO dove i lavoratori sono, o
possono essere, esposti alla polvere proveniente
da amianto o da materiali contenenti amianto ivi
presente, IL DATORE DI LAVORO, DEVE
PROVVEDERE ALLA BONIFICA DI TALI MATERIALI
ENTRO IL 1° GENNAIO 2020.
63. Art. 3
OPERAZIONI DI BONIFICA dell’amianto o dei materiali contenenti
amianto di cui agli articoli 1 e 2, gli interventi di rimozione di coperture, tettoie e
altri rivestimenti di immobili su edifici esistenti sono eseguiti in modo che le
successive azioni di verifica, manutenzione e
riparazione delle opere stesse e
delle loro pertinenze, comprese le componenti tecnologiche,
avvengano in condizioni di sicurezza per i lavoratori
50 decessi all’anno per caduta da tetti di amianto
sfondati
64. Art. 4
Fuori dei casi previsti dagli articoli 1 e 2,
è fatto obbligo di diminuire progressivamente il rischio di
esposizione all’amianto
attraverso la progressiva sostituzione dei materiali in
amianto
con altri prodotti di uso equivalente non contenenti amianto e
altre sostanze cancerogene
65. Art. 5
Entro il 1° gennaio 2015, la PRESENZA DI AMIANTO, in qualunque
luogo, deve essere evidenziata con l’apposizione di un’etichetta chiara e
visibile recante l’indicazione della presenza di amianto e il simbolo del teschio
raffigurante la morte.
Entro la stessa data terminare la mappatura
66. ART. 6.
Riaperti i termini di richiesta dei benefìci
previdenzialiai lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto che intendono
ottenere il riconoscimento dei benefìci di cui al comma 1 dell’articolo 47 del decreto
legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
novembre 2003, n. 326, devono presentare domanda agli enti previdenziali presso i
quali sono iscritti entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Per gli addetti alle bonifiche o per coloro che lavorano in ambienti nei
quali sono presenti fibre di amianto, al fine del riconoscimento dei benefìci di cui al
citato comma 1 dell’articolo 47 del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con
modificazioni, dalla legge n. 326 del 2003, non è fissato nessun
termine per la presentazione della relativa
domanda.
67. ART. 7.
Collocazione in pensione dei lavoratori affetti da
patologie asbesto correlate.
1. I lavoratori affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale, qua-
lora non abbiano ancora raggiunto i requisiti per la maturazione del diritto alla
pensione, anche dopo la rivalutazione del periodo contributivo ai sensi
dell’articolo 13, comma 7, legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive
modificazioni, possono comunque accedere al pensionamento anticipato, con il
sistema contributivo
Decessi di malati ancora al lavoro il giorno del
pensionamento
68. ART. 9 e 10.
(Maggiorazioni contributive per il personale militare).
Gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di
polizia, compresi l’Arma dei carabinieri e il
Corpo della guardia di finanza,
che nel corso dell’attività di servizio prestata nelle installazioni o a bordo
di naviglio dello Stato sono stati esposti all’amianto per
oltre dieci annihanno
maggiorazioni contributive con un coefficiente pari all’1,5
del periodo di esposizione, lo stesso vale per la stessa tipologia di
soggetti a cui sia stata diagnosticata una patologia
professionale
69. ART. 11.
Istituzione del Registro nazionale dei lavoratori
esposti all’amianto e dei casi accertati di patologie
asbesto-correlate.
1. È istituito, d’intesa con le regioni, il Registro nazionale dei lavoratori esposti
all’amianto e dei casi accertati di patologie asbesto-correlate, realizzato mediante
la raccolta e l’analisi dei dati rilevati a livello
territoriale, dei dati contenuti nei registri tumori
e dei dati rilevati delle associazioni delle vittime
dell’amianto.
70. Art. 12
Rimozione dell’amianto da edifici privati
Inserimento dell’intervento fra le spese detraibili per interventi di recupero del
patrimonio edilizio
72% defiscalizzazione
71. ART. 13.
PRESTAZIONI SANITARIE PER I LAVORATORI ESPOSTI
ED EX ESPOSTI ALL’AMIANTO.
I lavoratori esposti ed ex esposti all’amianto hanno
diritto a fruire gratuitamente dei necessari controlli
sanitari ai fini della diagnosi precoce e, in caso di
patologia ai trattamenti sanitari specifici.
72. ART. 14.
FONDO per il RISANAMENTO DEI LOCALI PUBBLICI
E APERTI AL PUBBLICO
Per l’attuazione della bonifica dei locali pubblici e aperti al pubblico di cui
all’articolo 1, presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare è istituito un apposito fondo. La dotazione del fondo è stabilita in 100
milioni di euro
fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015,
nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da
ripartire » dello stato di previsione del MEF
73. Amiantopoli: la lobby assassina.
Nascondere la realtà per continuare ad uccidereNascondere la realtà per continuare ad uccidere
Avv. Ezio Bonanni
74. Seconda Conferenza Internazionale
Osservatorio Nazionale Amianto
“Lotta all’amianto:
il diritto incontra la scienza”
Camera dei Deputati – Auletta dei GruppiCamera dei Deputati – Auletta dei Gruppi
Parlamentari - 20 marzo 2014
75. Il Tribunale di Torino
affermò per la prima
volta che le fibre di
Sentenza del Tribunale di Torino
31 ottobre 1906
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
3
amianto sono
dannose per la
salute umana con la
Sentenza del 31
ottobre 1906.
76. Sentenza della Corte di Appello
di Torino del 1907
Nel 1907,
la Corte d'Appello di
Torino conferma la
decisione del Tribunale, e
rigettava definitivamente le
richieste risarcitorie avanzate
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
4
richieste risarcitorie avanzate
da industriali dell’amianto e ha
assolto l’editore e il direttore del
giornale “Il progresso del
Canavese e delle Valli di Stura”
che avevano sostenuto le
rivendicazioni dei lavoratori
dell’amianto, affermando che le
loro aspettative di vita erano di
molto inferiori rispetto al resto
della cittadinanza.
77. Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
“E’ … certo ed incontestabile che l’integrità
personale dell’uomo e la sua salute (sommi beni
che trascendono dalla sfera dell’individuo per
assurgere ad importanza sociale, come
necessaria premessa della conservazione e del
miglioramento della specie) sono protette non
soltanto dal contratto, ma altresì da numerose
Sentenza della Corte di Cassazione
28 Aprile 1936 n. 2107
Il diritto alla salute nella
sua dimensione individuale e collettiva
5
soltanto dal contratto, ma altresì da numerose
leggi di pulizia sanitaria e perfino dal Codice
Penale” (Corte di Cassazione Civile, Sentenza
n. 2107 del 28.04.1936, pubblicata il
17.06.1936), e “le forme assicurative
predisposte per garantire gli operai contro talune
malattie professionali tassativamente elencate,
non dispensano i datori di lavoro dall’obbligo
contrattuale di usare la dovuta diligenza nella
propria azienda, per evitare danni ai lavoratori
(anche se compresi nella previdenza
assicurativa), adottando tutti i mezzi protettivi
prescritti o suggeriti dalla tecnica e dalla
scienza”.
78. Il dovere di prevenzione, che l’art. 17 r.d. 14
aprile 1927, n. 530, sull’igiene del lavoro,
impone per il lavoro che si svolga in ‘locali
chiusi’ va osservato in tutti quei casi in cui il
luogo di lavoro, pur non essendo
completamente chiuso, non sia tale da
permettere comodamente e senza pericolo la
uscita dei vapori e di qualsiasi materia
nociva”: la colpa risiede nell’assenza di
“aspiratori” in “locali non perfettamente
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
6
“aspiratori” in “locali non perfettamente
chiusi” e di “maschere per i lavoratori” e nella
negligenza e imprudenza rispetto “allarme
dato dagli scienziati” sulla pericolosità delle
polveri (Cass. Sent. n. 682 del 20.01.1941,
pubblicata il 10.03.1941, Soc. acciaierie
elettr. c. Panceri) …
Sentenza della Corte di Cassazione
20 gennaio1941 n. 682
Il rispetto delle norme di
prevenzione tecnica e protezione individuale
79. Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
“…né può costituire un esonero il fatto che “gli
operai non avevano mai denunziato disturbi […]
perché la silicosi insidia insensibilmente
l’organismo del lavoratore fino alle manifestazioni
gravi che causano l’incapacità al lavoro sicché il
lavoratore non è in grado di accorgersene in
precedenza”, poiché l’art. 2 del r.d. 530 del 1927,
“prescrive al datore di lavoro di avvertire
preventivamente il lavoratore del pericolo, di
indicargli i mezzi di prevenzione adatti” e l’art. 17
Sentenza della Corte di Cassazione
7 gennaio1941 n. 686
7
indicargli i mezzi di prevenzione adatti” e l’art. 17
“prescrive l’aspirazione della polvere
immediatamente vicino al luogo ove viene
prodotta” (Corte di Cassazione, II^ Sezione
Civile, Sentenza n. 686 del 17.01.1941), cui
corrisponde la norma di chiusura di cui all’art.
2087 c.c. (r.d. 16.03.1942, n. 262), con la quale
si impone all’imprenditore di “adottare
nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo
la particolarità del lavoro, l'esperienza e la
tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità
fisica e la personalità morale dei prestatori di
lavoro”.
80. Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
poiché per le “malattie professionali
Sentenza della Corte di Cassazione
17 gennaio1941
Obbligo di riconoscimento ed indennizzo
anche per le malattie non inserite nelle tabelle
8
poiché per le “malattie professionali
non garantite da assicurazione
obbligatoria il datore di lavoro non
può esimersi da responsabilità se
l’evento dannoso si sia prodotto per
sua colpa” (Corte di Cassazione,
Sentenza 17.01.1941, Soc. off.
elettroferro Tallero c. Massara)
81. Con la legge n. 455
del 12.04.1943,
l’asbestosi viene
contemplata tra le
malattie di origine
professionale
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
9
professionale
indennizzabili
dall’INAIL.
82. PRODUZIONE E IMPORTAZIONE DI AMIANTO
IN ITALIA DAL 1946 AL 1992
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
Fonte: O.N.A. 10
83. Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
Orange:
United States
Produzione nazionale di amianto grezzo Italia e
Stati Uniti d'America; tonnellate; anni: 1945-1992
11
United States
Red:
Italy
84. L’amianto in Italia
Materiali contenenti amianto in matrice
compatta 32 milioni di tonnellate
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
12
Amianto friabile alcuni milioni di
tonnellate
Amianto bonificato 500mila tonnellate
(meno del 2% del totale)
85. Principio
di precauzione
e rischio zero come
forma di prevenzione
primaria.
Patologia
Ambientale
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
13
Mondo pulito = Salute
Mondo inquinato = Malattia
(René Truhaut e Giancarlo Ugazio)
Salute
Ambientale
87. Dati pubblicati nel 2012 nel “Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM – Inail - ISPESL) –
Quarto Rapporto”, che mostra l’aumento dei casi di mesoteliomi in Italia:
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
15
89. I dati dell’epidemia in corso:
Source O.N.A. 2010
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
E’ confermato che in Italia più di 5.000 persone ogni anno perdono la vita in
seguito a patologie asbesto correlate (stime prudenziali che non tengono conto
delle altre patologie asbesto correlate).
17
Stime ONA
90. La lobby dell'amianto (1)
Relazione scritta il 20 dicembre
1976, da Ermanno Martini,
ingegnere e dipendente della
ditta "Amiantifera" di
Balangero (Torino). La relazione
è stata utilizzata nel corso
tenuto a Neuss(Dusseldorf)
dal 13 al 18 dicembre
1976 a Wirtschaftsverband Asb
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
18
1976 a Wirtschaftsverband Asb
estzement e V. (WVAZ)
[Unione dei produttori di
cemento-amianto], organizzato
da Stephan Schmidheiny. In
questo rapporto è possibile
leggere la frase
"Dissociarsi da ogni
discussione delle idee del
dottor Selikoff e astenersi
dal citarlo".
Vi fa riferimento la Sentenza
del Tribunale di Torino n. 565
del 2012 (caso Eternit)
91. La lobby dell'amianto è
riuscita ad influenzare le
decisioni del Governo Italiano
affinché in Italia non fossero
introdotti i limiti di soglia:
Nota scritta a mano su un
"incontro" presso
la "Assocemento" di Roma, il
17 novembre 1978.Questa nota è
stata trovata fra le carte del
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
19
stata trovata fra le carte del
Consiglio di Amministrazione della
società"Amiantifera di
Balangero" (Torino) e ora si
tiene presso l'Archivio di Stato di
Torino. (Società di produzione di
amianto chiedere di rallentare la
questione della normativa sui limiti
di esposizione legati alla
produzione dei
lavoratori, "l'ENPI ha aderito a
questa richiesta ... Il ministro della
Salute ha confermato questo
fatto." - Torino, Archivio di Stato).
92. Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
Il Tribunale di Torino,
con la Sentenza n.
565 del 2012, ha
condannato Stephan
Schmidheiny a sedici
anni di reclusione.
20
anni di reclusione.
La decisione è stata
poi confermata dalla
Corte di Appello di
Torino, che ha
aggravato la pena a
18 anni di reclusione.
Il Dott. Stephan Schmidheiny insieme con il più volte
Presidente del Consiglio e già Presidente dell’Unione
Europea, Prof. Romano Prodi
93. Piano nazionale amianto del Governo Monti
Termine della mappatura;
Sensibilizzazione ed informazione;
Studio del problema amianto, per cercare una soluzione;
Utilizzo delle discariche;
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
21
Utilizzo delle discariche;
Sottovalutazione dei dati relativi alla presenza di amianto e
dell’epidemia in corso;
Limitazione del problema amianto ai soli siti Eternit (e a
pochi altri).
94. Piano nazionale amianto dell’ONA Onlus
I. PREVENZIONE PRIMARIA.
Decontaminazione dei luoghi di vita e di lavoro, con la
bonifica, attraverso un piano pluriennale nazionale di
modernizzazione infrastrutturale e di rilancio industriale,
attraverso la detrazione fiscale delle spese, l’utilizzo dei fondi
strutturali europei, e dei finanziamenti della cassa depositi e
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
22
strutturali europei, e dei finanziamenti della cassa depositi e
prestiti;
Governo pubblico dell’economia, attraverso una costituzione
dell’economia, che detti regole precise, con lo Stato arbitro, in
grado di intervenire per interdire eventuali distorsioni del
libero mercato e per fini sociali;
Valorizzazione delle autonomie locali e della sussidiarietà.
95. Piano nazionale amianto dell’ONA Onlus
II. PREVENZIONE SECONDARIA.
Ricerca scientifica, con la valorizzazione delle esperienze e
dei risultati conseguiti a livello internazionale;
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
23
Sorveglianza sanitaria per i cittadini e lavoratori esposti a
fibre di amianto;
Istituzione di una cabina di regia, per la costituzione di un
unico protocollo nazionale, applicabile ai casi di patologie
asbesto correlate.
96. Piano nazionale amianto dell’ONA Onlus
III. PREVENZIONE TERZIARIA E TUTELA GIURIDICA DELLE VITTIME
DELL’AMIANTO.
Indagini epidemiologiche riferite a tutte le patologie asbesto correlate;
Istituzione del Registro degli esposti ad amianto;
Aggiornamento delle tabelle INAIL, con l’indennizzo di tutte le patologie
asbesto correlate;
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
24
asbesto correlate;
Istituzione di una Procura nazionale per la sicurezza sul lavoro;
Riforma legislativa, che porti all’abrogazione della norma di cui all’art. 254 del
D.Lgs. 81/08;
Abrogazione del termine di decadenza per i benefici contributivi per
esposizione ad amianto per coloro che non hanno presentato la domanda entro il
15 giugno 2005;
Pensionamento anticipato per coloro che hanno patologie asbesto correlate,
anche qualora non abbiano ancora età pensionabile.
97. “Quante vite
umane
potevano
essere salvate
se gli studi di
Gardner non
fossero stati
Seconda conferenza internazionale: “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”
25
fossero stati
censurati!”
(Abrams)
Grazie.
98. Quale migliore percorso per rendere possibile
la risoluzione del problema amianto?
Arch. Giampiero Cardillo
99. An innovative strategy for re-imaging
an urban region The IBA Emscher Park in the Ruhr
1. The Ruhr: A Brief Introduction
2. Challenges of Revitalizing the Ruhr
3. International Building Exhibitions
4. The IBA Emscher Park Strategy
5. After the IBA Emscher Park
6. Ruhr 2010: Cultural Capital of Europe
7. What can be Leant from the Strategy
Lecture series:
Spatial Strategies
for Urban Regions
Academia di
architettura,
Università della
Svizzera Italiana
Mendrisio,
14-04-2010
Contents
Klaus R. Kunzmann
101. The Ruhr
• Population 5,2 Mio > Declining Population
• 11 Cities and 4 counties >Dortmund, Essen, Duisburg, Bochum etc,
• No regional capital, no regional administration
• Structural change from the secondary to the tertiary sector >high unemployment
May be a not so great urban region!
1
Klaus R. Kunzmann
102. The urban landscape of
the Ruhr is the outcome
of a century of coal and
steel production
Brownfields all over
(~ 30 %)
Klaus R. Kunzmann
4
103. Socio-Economic Challenges
• Long dominance of large corporations
• Qualification deficits
• High unemployment 2010: 12 to 16%
• Derelict industries and brownfields all over >high transaction costs of revitalization
• Little inward investment and not much demand for land
• Selective outmigration, ethnic polarization and demographic aging
• Traditional reliance on state subsidies
Politico-Administrative Challenges
• One dominant political party...considerable clientilism >guanxi
• Strong unions (co-determination)
• Insu!cient regional co-operation >no regional spirit
• Extreme pragmatism >no visionary power
• Inward looking attitudes >parochialism
Image
• Negative image. >di!cult regional and urban marketing
• Low quality of architecture and townscape
• Little tourism > no show-up in international tourist guides
The Ruhr: Challenges of Revitalization
5
Klaus R. Kunzmann
104. International Building Exhibitions
A mainly German Tradition In Germany
World exhibitions >1851 London, 1889 Paris 1989 /1900, later in Chicago,, Antwerp, Brussels
1899-1914 Darmstadt > Mathildenhöhe, werkbund
1903 Dresden >Die deutschen Städte
1910 Berlin >Allgemeine Städtebau-Ausstellung, followed by exhibitions in Duesseldorf
and Berlin
1927 Stuttgart>Weissenhofsiedlung
1931 Berlin>Die deutsche Bauausstellung
1932 Cologne >Die Neue Zeit, Werkbund
1951 Hanover > Constructa
1957 Berlin >INTERBAU
Quelle: disp 174/Ursula von Petz
6
Klaus R. Kunzmann
105. International Building Exhibitions since 1979
1979-1987 Berlin > IBA neu, (new urban design), IBA alt (urban regeneration)
1989-1999 Ruhr >IBA Emscher Park
2000-2012 Niederlausitz/ Brandenburg/Saxony >IBA Fürst Pückler Land
2002-2010 IBA Saxony-Anhalt >Stadtumbau
2007-2013 IBA Hamburg >Sprung über die Elbe
2009-2020 IBA Basel
And more cities are considering to host an IBA >Frankfurt, Heidelberg, Berlin
51
Klaus R. Kunzmann
106. A holistic ten years (1989 to 1999) top-down initiative /strategy with a grassroots
philosophy to re-imagine the Ruhr
1. What were the Goals?
2. Which Principles did Guide the Implementation?
3. How was the Strategy Formed?
4. Who Formed the Strategy?
5. Who Financed the Strategy?
6. What were the Highlights of the Strategy?
7. Architectural Flagships of the Strategy
The IBA Emscher Park Strategy
A Model for Strategic Regional Development? For Revitalization?
8
Klaus R. Kunzmann
107. IBA Emscher Park Strategy
Goals of the strategy
Integrated Regional development
Environmental regeneration, environmental renewal as a prerequisite for future economic
development
The fundamental elements of the environmental strategy were: (Karl Ganser)
! No further land-exploitation, but rather the transition to the reutilization of land. No
projects from the city drawers. >Brownfield instead of greenfield development
! The prolongation of the life spans of buildings and production facilities through
maintenance, modernization and re-use; new construction based on principles of
environmentally friendly building practices. >Green architecture
! The transformation of the production structure in the region towards environmentally
friendly products and manufacturing methods >Green production processes
Integrated projects: Each project must contribute to the achievement of environmental, social
architectural and economic goals
The plan learns from the projects, whereas in traditional planning schemes, the plan is given.
9
Klaus R. Kunzmann
108. IBA Emscher Park Strategy
Principles of the Strategy
Karl Ganser in: VI. Architecture Biennale Venice 1996
! Urban planning generates architecture >Prosper III in Bottrop
! Architecture organizes urban planning >A housing project for single mothers
! Landscaping shapes settlements > BUGA Gelsenkirchen
! Architecture demands landscape >Siedlung Schüngelberg
! Architecture stimulates investors >Siedlung Küppersbusch
! Architecture as a catalyst for technical innovation > Mont Cenis
> No quality without competition!
Klaus R. Kunzmann
10
109. IBA Emscher Park Strategy
54
Who formed the strategy?
• A top down initiative from the state government
• A prime minister fully endorsing and supporting the project
• A young state minister of urban planning
• A small agency >deliberately outside of existing institutions, with a charismatic project
manager and young enthusiastic sta"
• Four advisory and decison-making boards >political, regional and local professionals
and multi-disciplinary scientists
• Groups of the civil society responding to the call
Klaus R. Kunzmann
11
110. IBA Emscher Park Strategy
Who financed the strategy?
• A small budget for the IBA Agency for financing running costs, competitions, as well as
comprehensive information and communication activities, and with seed money for
innovative projects
• Various state ministries contributed to the financing of individual projects
• A revolving land property fund for brownfields
• Emscehr Programm??ß
12
Klaus R. Kunzmann
111. IBA Emscher Park Strategy
Five phases of strategic development
More than 20 years: 1999 to 2010
First an idea and a memorandum.
Than, over time, the strategy evolved in the process of realizing the idea and when spreading the
message regionally
Klaus R. Kunzmann
•5Consolidation
• Consolidating
projects and
spreading the
approach to
other regions
>Regionale
•4Networking
• Linking single
projects and
creating regional
networks
•3Profiling
• Concentrating
activities at
selected future
locations
>flagships
•2Dissemination
Implementing
first projects and
disseminating
the strategy
message
regionally
•1Exploration
• Exploring the
regional territory
and identifying
suitable projects
13
112. • Conservation of the industrial heritage
• Considerable brownfield redevelopment
• New energy promotional achievements
• A regional landscape park
• Technology parks in the Green
• The re-naturalisation of the Emscher river
• New approaches to a"ordable housing
• The arts, seen as an engine for change
• New quality standards
• Change of regional image
•
Principles were > Process rather the plans and blue prints
> Civil society rather than public sector
> Incrementalism with a perspective
> Quality rather than quality
> Brownfields rather than green fields
> Small rather than big
A big learning project!
What has been done?
14
Klaus R. Kunzmann
116. Emscher Science &Technology Parks
18
19 modern commerce, service and science
and technology parks, promoted as "working
in the park” have been built on brownfields
by the IBA Emscher Park. Implemented as
public and private Investment joint ventures,
these projects, have a large proportion of
open and green space, and high ecological
and architectural standards.
Klaus R. Kunzmann
117. Housing
25 public housing projects with 2500 new and
3,000 refurbished housing units were initiated
with higher ecological, social, and architectural
standards. Thereby various forms of owner-
occupied a"ordable and self-help housing were
experimented.
The Siedlung Küppersbusch and Schlüngelberg are
two examples
Klaus R. Kunzmann
19
121. • Hafen Duisburg
• Landschafts-Park Duisburg
• Zeche Zollverein
• Nordstern Park Gelsenkirchen
• Mont Cenis Herne
• Jahrhunderthalle Bochum
• Gasometer Oberhausen
IBA Emscher Park Flagship Projects
23
Klaus R. Kunzmann
122. History
Gas storage facility closed in 1988 and listed as historical monument
A structure of a larger steel works complex
….in the geographical centre of Oberhausen…. demolished in 1990
Today a new flagship and symbol (industrial cathedral) of the Ruhr
A much acclaimed exhibition space and a panorama tower …117m
Special exhibitions: History of the Ruhr, Christo “The Wall”, History of Television”, “Blue Water”,
“Wind of Hope” etc.
Europe’s biggest shopping centre
…… with an outdoor dining promenade,
an aquarium and an amusement park
Gasometer (Centro)
24
Klaus R. Kunzmann
123. History
The most modern and largest pit in 1932 >design: Fritz Schupp and Martin Kremmer
15.000 miners when it was closed in 1986
Coking Plant built in 1950
2001 UNESCO World Heritage Site
………..as representative example of the development of heavy industry in Europe
Today…….on an area of 1 million m#, master planned by Rem Koolhaas
• Visitor centre and convention space
• Design centre NRW
• The NRW Design Museum …in a former boiler house >design: Norman Foster
• The Zollverein School of Management and Design >design: SANAA, Tokyo
• The Ruhr Museum in the old coal washing facilities >design: Rem Kohlhaas
• Workshops for creative industries
• A creative village…o!ces, studios, apartments, restaurants and a plaza
• The NRW centre for modern dance
• Casino Restaurant
• Triple Z Future Centre…studios, o!ces, workshops for creative industries
• Coking plant as space for the arts and entertainment
• A public park ….40 ha of pioneer forests and industrial nature
Essen:Zeche Zollverein
25
Klaus R. Kunzmann
126. History
1902 built as a a state-of-the art exhibition hall for at the Duesseldorf exhibition
Returned to Bochum to serve as a production space for “Bochumer Verein” ….steel industry
1993 saved and renovated as a stage for performing arts and concerts
Today
A new urban park (Westpark) …opening up the “forbidden city”
2003 modernised and turned into the new concert hall
……….one of the key venues of the Triennale Ruhr Festival
Spaces near the city centre waiting for new housing and o!ce development
Jahrhunderthalle Bochum
Klaus R. Kunzmann
28
127. History
1978 end of coal production on the site
Today
Training academy of the Ministry of Interior of NRW with seminar facilities, meeting rooms,
accommodation facilities, a restaurant, a gymnasium, a library, a civic hall and leisure
facilities. It started with a two stage competition in 1991 won by the French architects
Jourda & Perraudin. In a second stage of this competition the German architects Hegger,
Hegger Schleif joined the design team.
Herne: Mont-Cenis Academy
Very innovative solar energy
production integrated into the roof.
The biggest such structure in the
world.
Klaus R. Kunzmann
29
128. Hisitory
Colliery closed in 1993
1997 Bundesgartenschau
Today
• Public park
•
• Entertainment space
• A new modern bridge
• A jetty for boat tours long the canals
• Open air amphitheatre
• Large Children Playground
• Miniature Railway Museum
• Headquarter of THS ….
Since 1920 Corporation for Miner’s
Housing
Nordstern Park
Klaus R. Kunzmann
130. History
Part of the largest inland harbour of Europe
Since 1900: Centre of the German corn market
Harbour mills and silos: food storage facilities for the Ruhr
Listed warehouses
Today a new working, residential and leisure area
• Waterfront promenade
• Küppersmühle Museum of Contemporary Art
• O!ces
• Jewish Museum
• Waterfront residences
• ATLANTIS. A museum for children
• 2001: Marina for 133 yachts
• Restaurants, bistros and bars
……………a new heart of the city!
Innenhafen Duisburg
Klaus R. Kunzmann
32
131. History
1985 closure of the steelworks
one furnace demolished, one sold to India
1989 City of Duisburg decides to develop a landscape park on the site
1990 competition among landscape architects 1994 Park is opened to the public
Today a successful public park
• Mountain climbing training area
• Panorama platform
• Concert hall
• Open air theatre
• Discotheque
• Gasometer, a training ground
for rescue divers
• Open air events
Landschaftspark Duisburg
Klaus R. Kunzmann
33
132. History
1985 closure of the steelworks
one furnace demolished, one sold to India
1989 City of Duisburg decides to develop
a landscape park on the site
1990 competition among landscape architects
1994 Park is opened to the public
Today a successful public park
• Concert hall
• Open air theatre
• Discotheque
• Theatre
• Open air events
• Gasometer turned into a training ground for rescue divers
• Mountain climbing training area
• Panorama platform
Landschaftspark Duisburg
Klaus R. Kunzmann
34
134. The Cultural Capital of Europe 2010
Programme Philosophy
! The Ruhr Mythology
! Redesigning the metropolis
! Discovering Images
! Changing Stages
! Living Music
! Exploring Language
! Boosting the Creative Industries
! A Time to Celebrate
! Moving Europe
36
Klaus R. Kunzmann
136. The Cultural Capital of Europe 2010
Re-designing the Metropolis
How do we want to live? This is a question which concerns us all. The vision of RUHR.2010 is
for the Ruhr region to become a new kind of metropolis. Just like Europe is becoming a unity
made up of many countries, the 53 towns and cities with their 5.3 million inhabitants are
forming a new entity. Following on from the Emscher Park International Building Exhibition,
RUHR.2010 is all about enhancing the quality of life in this polycentric urban agglomeration.
RUHR.2010 has encouraged local, national and international designers, planners, architects
and artists to think outside the box. Exponents of the fine arts and town planning, landscape
gardening and architecture are all collaborating in new ways. The thoroughfares between the
towns are to be turned into conduits of inspiring experience. New cultural sites are emerging.
And artistic interventions are driving the momentum for change.
Boosting the Creative Industry
The strategy of RUHR.2010 is to pursue cultural and political innovation, particularly within
"Boosting the Creative Industry". RUHR.2010 encourages the development of "Creative
Quarters" and structures with a long-term impact in all genres of the "Creative Class". And
with "2010lab" it has given rise to the first internet and television platform catering for all
types of categories and topics for artists and creative minds with online resources. The
funding strategies focus on people, markets and the media.
Klaus R. Kunzmann
38
137. Das Stahlwerk aus Dortmund auf dem Weg nach China
Klaus R. Kunzmann
139. Phoenix = 200 ha site of a former steelwork south of the city centre >closed in 2001
• Part of the city’s concept of “Future locations”
>six huge development areas
137 Mio $ project aims at establishing prime
locations for innovative industries and housing
• Key feature: development of an artificial lake on the
eastern part of the site
• Involvement of a large group of public, semi-public
and private actors from
local, regional and state level
Dortmund: Location Phoenix
Klaus R. Kunzmann
141. Moving Europe
What does our future look like? The European Union is deeply rooted in the Ruhr region, not
least because of the major part the Ruhr played in the creation and operation of the European
Coal and Steel Community (ECSC), forerunner of the European Union. The Ruhr’s experience of
150 years of immigration has imparted to it a vital spark. With TWINS as the largest twin town
project in the history of Europe and MELEZ as a festival and laboratory of cultural diversity,
RUHR.2010 highlights both sides of European identity: internationality and interculturality.
Scientific reflection and looking ahead to future decades are a vital part of the fabric of the
Capital of Culture year, the aim being to explore cultural opportunities as an engine for European
social development and find e"ective strategies to enable its realisation.
The Cultural Capital of Europe 2010
Klaus R. Kunzmann
43
142. The Cultural Capital of Europe 2010
Re-designing the Metropolis
How do we want to live? This is a question which concerns us all. The vision of RUHR.2010 is
for the Ruhr region to become a new kind of metropolis. Just like Europe is becoming a unity
made up of many countries, the 53 towns and cities with their 5.3 million inhabitants are
forming a new entity. Following on from the Emscher Park International Building Exhibition,
RUHR.2010 is all about enhancing the quality of life in this polycentric urban agglomeration.
RUHR.2010 has encouraged local, national and international designers, planners, architects
and artists to think outside the box. Exponents of the fine arts and town planning, landscape
gardening and architecture are all collaborating in new ways. The thoroughfares between the
towns are to be turned into conduits of inspiring experience. New cultural sites are emerging.
And artistic interventions are driving the momentum for change.
Boosting the Creative Industry
The strategy of RUHR.2010 is to pursue cultural and political innovation, particularly within
"Boosting the Creative Industry". RUHR.2010 encourages the development of "Creative
Quarters" and structures with a long-term impact in all genres of the "Creative Class". And
with "2010lab" it has given rise to the first internet and television platform catering for all
types of categories and topics for artists and creative minds with online resources. The
funding strategies focus on people, markets and the media.
Klaus R. Kunzmann
44
143. • Problems clearly turned into regional assets
• The image of the region has changed, a new identity is
• The industrial heritage is preserved and used
• The IBA projects have become a splendid source of inspiration and a quarry of ideas on
innovative regional modernisation., locally, nationally and internationally
• The IBA has become a globally acclaimed model for creative regeneration and is being copied
• The huge landscape park is under implementation
• The re-naturalisation of the Emscher is gradually taking place
• Regional expertise in revitalizing brownfields has been developed and has become a
marketable service New locations in the region have emerged
• New jobs in creative and service industries have been recreated
• New architectural and environmental standards are being applied
• Private developers are demonstrating more courage
• Attitudes of the large corporations have slightly changed
• Many citizens of the Ruhr have become ambassadors of the region
• Essen has been selected as Cultural City of Europe 2010
IBA Emscher Park 2010. What is left?
Klaus R. Kunzmann
45
144. Die Erfahrung:
.......große Aufmerksamkeit, viele Veröffentlichungen, Besuche im Ruhrgebiet
> Sondernummer von Urban Planning International
> Beijing ?
Interesse an IBA Erfahrungen für die Umstrukturierung von alten Industrieanlagen in
der Stadt. Inzwischen auch bereit Teile alter Industrienanlagen zu erhalten
> Shanghai ? Interesse an IBA für ein Gelände der EXPO
> Chungchen ? An Erfahrungen der Umstrukturierung des Ruhrgebiets und der Rolle der IBA
interessiert
Klaus R. Kunzmann
145. • Strategic planning does not require a plan, but an open strategic concept
An open concept ....call for projects, for ideas is better than a master plan
• Transformation is a long process and requires both vision and pragmatism, and leadership
• Problems and projects can be turned into potentials and assets
• Project screening >high quality standards for architecture, landscape and energy e!ciency
pays o" in the long run
• Process not only project management is essential
• Culture and events are important change agents
• Images matter! > architecture, sculptures, landscape
• Courage to experiment rewards
The IBA Strategy: What can be learnt?
Klaus R. Kunzmann
47
146. and soon IBA-Emschertal 2020
Just (April2010) o!cially announced:
Zukunftswerkstatt IBA !!
More financial means for the Emscher Region
Volume: 200 Million $ > 250 Mio SFr
in additon to. 2.8 billion $ already promised!
For innovative and sustainable development of brownfields (new housing concepts,
integration projects etc) on both banks of the renaturalized Emscher river by internationally
renowned architects and planners
Klaus R. Kunzmann
48
147. You wish to see more? http://www.essen-fuer-das-ruhrgebiet.ruhr2010.de/en Just Come!
Klaus R. Kunzmann
46
148. Dose response and asbestos related carcinogenesis: myths and truths
(Le patologie asbesto correlate come dose dipendenti: miti e verità)
Prof. Ronald E. Gordon
151. ORGAN DATE REFERENCE
UPPER AIRWAYS 1973 Stell and McGill, 1973
PLEURA 1964 , 1980 Churg et al, 1964, Sabastien et al, 1980
LUNGS 1964, 1973 Churg et al, 1964, Churg et al, 1973
ORAL 1990 Piolatto et al, 1990
ESOPHAGUS 1987, 1992 Kobayashi et al, 1987
STOMACH & SMALL
INTESTINES
1987
LARGE INTESTINES 1985 Ehrlich et al, 1985
PERITONEUM 1980's no fiber or body reports
OVARIES, UTERUS &
FALLOPIAN TUBES
1996 Heller et al., 1996
LYMPH NODES 1960, 1970, 1990 Keal, 1960, Godwin & Jagatic, 1970, Dodson et al, 1990
LIVER 1974 Langer, 1974
KIDNEY 1974, 1980 Langer, 1974, Auerbach et al, 1980
152. TRUTH
• HAS TO BE ABLE TO GET TO THE TARGET
TISSUE
BREATHED
INGESTED
PUSHED IN
TRANSPORTED FROM ONE TISSUE SITE
TO ANOTHER
153. MECHANISMS OF FIBER DEPOSITION IN
TISSUE
• Oral cavity - Dentists
• Upper Airways – Contaminated air flow
• Lower Airways and lung parenchyma – smaller fibers
deposited
• Spearing of lung cells by fibers during inhalation
• Active phagocytosis of fibers by lung cells
• Active phagocytosis of fibers by macrophages
• Migration of macrophages containing fibers to lymph
nodes and pleura and on to other tissues from LNs
• Swallowing by drinking
154. MECHANISMS OF FIBER DEPOSITION IN
TISSUE CONT.
• Mucociliary escalator with swallowing
• Passage of fibers from GI tract to peritoneum
• Sexual intercourse by contaminated penis
• Asbestos in talc as applications for dryness
• Talc treated condoms
185. MYTH
• ONE EXPOSURE OR SERIES OF EXPOSURES IS
THE ONLY CAUSE
• HAVE TO REACH A THRESHOLD
• ONLY AMPHIBOLES CAN CAUSE TUMORS
186. COMPARISON OF FIBER #
• Years ago - 20-30years Fibers found in millions
of fibers/gm with exposure histories
• Today – in the thousands or in some cases
hundreds
188. TRUTH
• ALL ASBESTOS FIBER EXPOSURES COUNT
• MORE FIBERS , STATISTICALLY GREATER
CHANCE FOR TUMOR INTIATION
• MORE FIBERS, GREATER EFFECT FOR
PROMOTION OF TUMOR
189. DOSE TO TIME RELATIONSHIP
• HIGH DOSE LONG EXPOSURE TIME
• HIGH DOSE SHORT EXPOSURE TIME
• LOWER DOSE LONG EXPOSURE TIME
• LOWER DOSE SHORT EXPOSURE TIME
190. TRUTH
FIBER TYPE & DOSE RELATIONSHIP
• CROCIDOLITE - HIGH
• CROCIDOLITE - LOW
• AMOSITE - HIGH
• AMOSITE – LOW
• MIXED FIBER TYPES – HIGH
• MIXED FIBER TYPES – LOW
• ANTHOPHYLLITE/TREMOLITE – HIGH
• ANTHOPHYLLITE/TREMOLITE – LOW
• CHRYSOTILE - HIGH
• CHRYSOTILE - LOW
191. SUMMARY
• ALL ASBESTOS EXPOSURES ARE SIGNIFICANT AND
CONTRIBUTORY TO THE PRODUCTION OF
CANCER
• IT DOES NOT EVEN MATTER IF THE EXPOSURES
ARE HIGH OR LOW, IF THE WORKER/PATIENT
LIVES LONG ENOUGH HE/SHE IS A CANDIDATE
FOR AN ASBESTOS RELATED TUMOR.
• IF THE EXPOSURE IS LOW, SHORT OR LONG TERM
THE PATIENT/WORKER IS MORE SUSCEPTABLE TO
DEVELOP CANCER THAT ASBESTOSIS
193. Istituto Nazionale “B. Ramazzini”
Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni
20 Marzo 2014
ROMA
Il mesotelioma
quale patologia
dose dipendente
Morando Soffritti, MD
194. 3
Amianto: definizione e classificazione delle fibre
Amianto o asbesto (le due parole sono
interscambiabili) è il nome generico di una
serie di silicati fibrosi naturali, molto
diffusi in natura, che possono essere
classificati in due gruppi primari: il gruppo
della roccia serpentina e quello degli
anfiboli
195. 4
Tabella 2. Gli impieghi industriali dell’amianto
Si stima che l’amianto venga utilizzato per la
produzione di oltre 3.000 tipi di prodotti che
riguardano settori industriali quali:
• cemento amianto
• materiale isolante
• materiale di frizione
• carte e cartoni
• tessuti
• plastiche
• guarnizioni
• filtri
196. 5
Tabella 3. Le popolazioni esposte
Categorie di lavoratori:
• gli addetti all’estrazione
• gli addetti alla produzione e lavorazione dei
manufatti
• gli addetti alla installazione dei manufatti
• gli addetti alla manutenzione
• gli addetti alla demolizione ed alla bonifica
La popolazione generale a causa
dell’inquinamento ambientale
197. 6
Tabella 4. Nuova valutazione della IARC sui rischi
cancerogeni da amianto, 2009
Sede o tipo di tumore
con sufficiente evidenza
per l’uomo
Altre sedi con limitata
evidenza per l’uomo
Polmone
Mesotelioma
Laringe
Ovaia
Colonretto
Faringe
Stomaco
199. 8
Cancerogenicità dei vari tipi di fibre di amianto
Crocidolite (UICC)b 25
Amosite (UICC) 25
Antofillite (UICC) 25
Crisotilo (Rodesia, UICC) 25
Crisotilo (Canada, UICC) 25
Crisotilo (California) 25
Acqua 0
97,5
90,0
82,5
82,5
80,0 – 75,0
72,5
-
Materiale Dose (mg) Animali con mesotelioma
pleurico (%)
Saggi sperimentali di cancerogenicità a lungo termine di diversi tipi di amianto, mediante
iniezione intraperitoneale in ratti Sprague-Dawley, condotti presso i laboratori del CRC/IR (BT
2101)a
aDa: C. Maltoni e F. Minardi, 1989
bUICC = Unione Internazionale Contro il Cancro
200. Cancerogenicità dei vari tipi di fibre di amianto
9
Saggi sperimentali di cancerogenicità a lungo termine di 2 tipi di amianto, mediante iniezione intrapleurica in
ratti Sprague-Dawley, condotti presso i laboratori del CRC/IRa (BT 2101)
Materiale Dose (mg) Animale Animali con mesotelioma
pleurico (%)
Latenza (settimane)
Crocidoliteb
Crisotilo
(Canada, UICC)
Acqua
(controlli)
104,825
25
25
M F M+F
20
20
20
20
20
20
40
40
40
M
103,4
109,6
F M+F
108,4
112,7 111,9
M
65,0
70,0
F M+F
25,0
60,0
45,0
65,0
aDa: F. Minardi e C. Maltoni, 1989
bUICC = Unione Internazionale Contro il Cancro
201. 10
Il crisotilo costituisce circa il 90% della produzione
di amianto
Le fibre di crisotilo sono chimicamente e
fisicamente molto più reattive delle fibre
anfiboliche e per questa reattività tissutale,
perdono le loro caratteristiche strutturali e si
frammentano in fibrille più piccole
Tali fibrille possono essere rimosse dal polmone ed
esalate attraverso le vie bronchiali o rimosse dal
sistema linfatico e veicolate ad altri organi del
corpo (Marten et al. 1989; Davis et al. 1986)
Clearance delle fibre di amianto: ciò che sappiamo (Parte I)
CRC/R ‘04
202. 11
Questo può spiegare il fatto che se cessa
l’esposizione nel tempo, la concentrazione
tissutale di fibre può diminuire e quindi, ne
deriva, anche il rischio cancerogeno
Questo inoltre può spiegare perché può
capitare che in persone esposte ad amianto
e decedute per neoplasie polmonari,
frequentemente non viene riscontrata la
presenza di corpi d’asbesto
Clearance delle fibre di amianto: ciò che sappiamo (Parte II)
CRC/R ‘04
203. 12
Negli esposti ad amianto è stato osservato, a partire almeno
dal 1989 (Berry et al. 1989), che tutti i tipi di fibre di asbesto
possono essere rimossi compresa la crocidolite per la quale è
stato stimato , in uno studio di coorte australiano, un tempo di
dimezzamento nel polmone di 92 mesi (de Klerk et al. 1996)
Per quanto riguarda il crisotilo, la grande maggioranza delle
fibre viene rimossa nel volgere di alcuni mesi, mentre le altre
hanno tempi più lunghi (Churg e Wright, 1994)
Uno studio inglese più recente conferma questi dati (Berry et
al, 2009)
Clearance delle fibre di amianto: evidenza
epidemiologica
CRC/R ‘04
Evidenza epidemiologica
204. 13
I maschi trattengono le fibre più a lungo delle femmine
La permanenza delle fibre aumenta con la dose cumulativa
Il tempo di permanenza del crisotilo è inferiore a quello degli
anfiboli
La quantità di fibre accumulate nel polmone in 6 mesi di
esposizione alle dosi studiate, risulta potenzialmente eliminata
dopo 18 mesi di sospensione del trattamento (74%, 73% e 41%
rispettivamente per amosite, crocidolite e antofillite)
Clearance delle fibre di amianto: evidenza
sperimentale
CRC/R ‘04
Evidenza sperimentale su ratti Wistar trattati per via inalatoria (Wagner,
1974)
205. 14
I dati biofisici delle varie fibre di amianto, i dati
epidemiologici e sperimentali riguardanti la possibilità di
rimozione dal corpo delle fibre di amianto inalate,
indicano che se cessa o diminuisce l’esposizione, il
rischio può diminuire
Ciò è in contrasto con il principio della Trigger dose
Ogni ritardo ad intraprendere interventi di bonifica o di
protezione per evitare/ridurre l’esposizione, costituisce
una responsabilità personale ineludibile
CRC/R ‘04
206. 15
Le fibre catalizzano la formazione di radicali liberi che possono
causare un danno di tipo genotossico interagendo col DNA
Le fibre interferiscono con il fuso mitotico alterando la migrazione
dei cromosomi nelle due cellule figlie durante la riproduzione
cellulare
Le fibre stimolano la proliferazione cellulare come risposta ad
un’azione tossica
L’asbesto un agente cancerogeno completo (I Parte)
CRC/R ‘04
Le capacità dell’asbesto di essere un agente genotossico (DNA-reattivo)
ed anche tossico (con conseguente aumento della proliferazione cellulare
rigenerativa, lo rendono di fatto un agente cancerogeno completo (IARC,
1996 e 2012) attraverso i seguenti meccanismi:
207. 16
Le fibre provocano una reazione infiammatoria cronica che porta al
rilascio di radicali liberi, citochine e fattori di crescita a livello
polmonare
Le fibre hanno un ruolo di cocancerogenesi come veicolo di
cancerogeni chimici
L’asbesto un agente cancerogeno completo (II Parte)
CRC/R ‘04
I meccanismi proposti per la cancerogenicità delle fibre
attengono dunque sia alle fasi iniziali (iniziazione) che alle fasi
finali (promozione e progressione)
Ciò è in contrasto con il principio della Trigger dose
209. 18
I primi tumori della pleura furono osservati e descritti
da E. Wagner nel 1870 ma soltanto nel 1908 venne
coniato da Adami il termine mesotelioma; nel 1931
Klemperer e Rabin fissarono le caratteristiche
patologiche e la diagnostica di questa neoplasia
La patologia ha una latenza temporale particolarmente
elevata, che va dai 15 ai 45 anni
La diagnosi di mesotelioma si basa su riscontri clinici,
radiologici e istologici
La prognosi è infausta. Questa neoplasia consente una
sopravvivenza media di 7,7 mesi dal momento della
diagnosi
Il mesotelioma: dati storici
CRC/R ‘04
210. 19
Nel periodo 1995-2002 in Italia si sono
avuti circa 1000 decessi l’anno per tumore
maligno della pleura (Marinaccio et al. 2002)
concentrati nelle aree del paese
caratterizzate dalla presenza dei principali
insediamenti di produzione di manufatti in
cemento-amianto e della cantieristica
navale, delle raffinerie, dei poli chimici e
petrolchimici, delle industrie tessili e degli
stabilimenti per la produzione e riparazione
Il mesotelioma in Italia (Parte II)
CRC/R ‘04
211.
212. 21
La correlazione uomo-modello sperimentale
CRC/R ‘04
Il processo cancerogenetico del
mesotelioma nel modello sperimentale
dell’istituto Ramazzini riproduce, per quanto
riguarda la dose-dipendenza della
incidenza, la correlazione dose espositiva-
durata della latenza, oltre che per i vari tipi
istopatologici e le caratteristiche biologiche,
la situazione umana
214. 23
Relazione dose-risposta fra livello di esposizione ad
amianto, stimato in base alle mansioni svolte ed
insorgenza di mesotelioma nei lavoratori del settore
tessile (Newhouse, 1969)
Relazione fra esposizione cumulativa all’amianto e
mortalità per mesotelioma fra i minatori di crocidolite in
Australia (Armstrong et al. 1988)
Relazione significativa tra rischio di mesotelioma e
concentrazioni di fibre nel tessuto polmonare (Rogers et
al, 1998)
Relazione significativa tra esposizione ed incidenza di
mesotelioma pleurico in una coorte di 5000 soggetti
L’evidenza epidemiologica
215. 24
L’evidenza sperimentale
Materiale Trattamento
Crisotilo canadese
modificato (N..5)
10 50,0
Mesoteliomi peritoneali
Animali
N
%
10
a Dati non ancora disponibili
mg/cc Sesso N
20
M+F 40 0
1
0
20 11 55,0F
M
M+F 40
0
17,2
M
M+F
M
M+F
M
F
F
F
5 20
20
40
20
20
40
20
20
4
3
7
0
0
0
0
21
20,0
15,0
52,5
Incidenza di mesoteliomi peritoneali osservati macroscopicamente all’autopsia in ratti Sprague-Dawley trattati con Crisotilo
canadese modificato (N.5) per via iniettiva e seguiti fino a morte spontanea (Esp. BT2111) a
217. 26
Il rischio cresce in funzione del tempo di
latenza: in modo più veloce per i soggetti
con maggiore esposizione cumulativa
(Seidman et al., 1986; Hansen et al., 1998)
La dose influenza la velocità con cui i casi si
manifestano nell’unità di tempo. La casistica
di Bianchi a Monfalcone evidenzia che i
coibentatori avevano tempi di latenza più
brevi di quelli addetti a mansioni con livelli
espositivi più bassi
L’evidenza epidemiologica: effetto della dose sul
tempo di comparsa del mesotelioma (Parte I)
218. 27
In considerazione della lunga latenza del mesotelioma (è di 46
anni la latenza media in Italia) sono poche le coorti seguite
per un tempo adeguato per valutare l’andamento del rischio
dopo la cessazione della esposizione. Alcuni studi
evidenziano:
- un numero di mesoteliomi inferiore in lavoratori dopo
almeno 34 anni
dalla cessazione rispetto a quanto prevedevano i modelli
(Berry et
al., 2004)
- Una diminuzione del rischio per latenze di oltre 50 anni
(Seidman e
Selikoff, 1990)
- Risultati analoghi sono stati riportati da Magnani et al.
(2008) fra i
L’evidenza epidemiologica: effetto della dose sul
tempo di comparsa del mesotelioma (Parte II)
219. 28
Evidenza sperimentale
Materiale Trattamento
Crisotilo canadese modificato
(N..5)
25 15,0
Mesoteliomi peritoneali
Animali
N
Latenza (sett.)
3
mg/cc Sesso N
20
40 1
5
1
20 3 15,0F
M
M+F 40
1
79,8
M
M+F
M
M+F
F
F
10 20
20
40
20
20
40
20
20
3
2
5
2
1
3
0
6
74,0
88,5
15,0
Incidenza e tempo di latenza di mesoteliomi peritoneali in Topi Swiss trattati con Crisotilo canadese modificato per via iniettiva
e seguiti fino a morte spontanea (Esp. BT2111)
%
58,3
53,3
55,7
15,0
10,0
78,0
M
F
M+F
M+F
M
F
20
20
40
0
0
0
10,0
5,0
7,5
12,5
79,0
78,0
5,0
2,5
92,0
92,0
0
220. 29
Numero di mesoteliomi riscontrati: 41
- Età al momento dell’arruolamento: 16-29
(prevalentemente
e marinai di leva fra 18-20 anni
- Congedati dopo il periodo di leva (durata espositiva
da 1-6
anni): 14
- Congedati in età pensionabile (durata espositiva da
15-46 anni)
(prevalentemente 25-35 anni): 27
Latenza in esposti per 1-6 anni: 14 (34%)
- < 40 anni: 9 casi (64%)
Casi di mesotelioma riscontrati in 100 soggetti della Marina
Militare con patologie asbesto correlate (Parte I)
221. 30
Latenza in congedati in età pensionabile: 27 (65%)
- < 40 anni: 8 casi (29%)
- > 40 anni: 19 casi (70%)
I casi di mesotelioma con esposizione più prolungata sono il
65% ed il 70% hanno una latenza > 40 anni
I casi con esposizione più breve sono il 34% ed il 35% hanno
una latenza > 40 anni
Casi di mesotelioma riscontrati in 100 soggetti della Marina
Militare con patologie asbesto correlate (Parte I)
222. 31
L’amianto è un cancerogeno completo
Non c’è differenza sulla cancerogenicità dei
vari tipi di fibre
Esiste una correlazione dose-dipendente
tra esposizione ad amianto, incidenza e
periodo di latenza
L’amianto, veicolato ai vari tessuti e organi,
può indurre vari tipi di tumore
Conclusioni (Parte I)
223. 32
Il mesotelioma, come tutti gli altri tipi di
tumore, dipende dalla predisposizione, dalla
esposizione (dose x durata), dall’età
all’inizio dell’esposizione e dalla attesa di
vita
Non ci sono basi scientifiche che possano
giustificare la teoria della Trigger dose
L’amianto, se cessa l’esposizione, può
essere rimosso e quindi, in prospettiva, può
diminuire il rischio
Conclusioni (Parte II)
225. Prof. Pietro Sartorelli
Medicina del Lavoro - Dipartimento di Scienze Mediche
Chirurgiche e Neuroscienze
Università degli Studi di Siena
INDICATORI BIOLOGICI DI PREGRESSA
ESPOSIZIONE AD ASBESTO
226. Le indagini radiologiche forniscono risultati
importanti ma non decisivi per la diagnosi
le informazioni che si rilevano non sono così
specifiche delle patologie asbesto-correlate perché
queste non differiscono dalla patologia comune
la diagnosi eziologica deve essere posta
considerando prima di tutto l’esposizione
professionale
227. I dati storici esistenti risalgono
prevalentemente agli anni ’80
quando le esposizioni si erano
già notevolmente ridotte
mentre i pochi dati precedenti
sono spesso di
difficile interpretazione per le
tecniche di campionamento
utilizzate
Mancanza di dati
relativi alle esposizioni
professionali a fibre di
amianto in molti
settori
228. Inoltre
esposizione ad asbesto intermittente per
molti lavoratori (elettricisti, saldatori e
manutentori)
esposizioni occulte o atipiche non rare
229. Si rendono di grande utilità indicatori biologici
di esposizione pregressa
corpuscoli dell’asbesto (CA) nel tessuto
polmonare, nel liquido di lavaggio
broncoalveolare (BALF) e nell’escreato
fibre di asbesto nel tessuto polmonare e nel
BALF
230. La determinazione dei corpuscoli d’asbesto in
MO e delle fibre nude in ME nel BALF e nel
tessuto polmonare permette di valutarne i depositi
La metodica in ME non è sufficientemente
standardizzata per cui ogni laboratorio dovrebbe
analizzare un campione sufficientemente ampio di
controlli
Helsinki Criteria 1997
231. Asbestos exposure assessment by
mineralogical analysis of BALF
Esame mineralogico del BALF in TEM con
sonda di microanalisi su
108 lavoratori professionalmente esposti
57 soggetti di controllo sottoposti a
broncoscopia per vari motivi presso reparti
pneumologici
Sartorelli e coll. JOEM 2001
232. Differenza significativa tra concentrazione
di fibre nel BALF nei lavoratori esposti
e nei controlli
la concentrazione delle fibre nel BALF permette di
distinguere popolazioni professionalmente esposte
dalle non professionalmente esposte
233. tutti gli esposti sono risultati positivi per
fibre
il 17,8% degli esposti presentava una
concentrazione di CA < limite di rivelabilità
nel 65,5 % dei controlli si evidenziava una
concentrazione di fibre > limite di
rivelabilità
235. CORPUSCOLI DELL’ASBESTO NEL BALF
non riflettono il contenuto polmonare di
crisotilo
utilizzabili per valutare l’esposizione ad
anfiboli
clearance polmonare dei CA più rapida
rispetto a quella delle fibre nude con maggior
riduzione del contenuto alveolare in tempi
lunghi
236. Una concentrazione di corpuscoli > 1/ml di
BALF viene considerata come indicativa di
pregressa esposizione
237. FREQUENZA PERCENTUALE DELLE CLASSI DI
CONCENTRAZIONI DI CORPUSCOLI DI ASBESTO IN
SOGGETTI PROFESSIONALMENTE ESPOSTI E NEI
CONTROLLI
0
20
40
60
80
100
NR 1-4 5-10 11-100 101-202
Classi di concentrazioni di corpuscoli di asbesto (CA/ml)
%diosservazioni
esposti
non esposti
238. MEASUREMENT OF ASBESTOS
FIBRE CONCENTRATIONS IN
FLUID OF REPEATED
BRONCHOALVEOLAR LAVAGES
OF EXPOSED WORKERS
Sartorelli e coll. Ann Occup Hyg 2007
239. Scopo dello studio
Stimare l'affidabilità della concentrazione delle
fibre di asbesto nel BALF come indicatore di
esposizione passata ad asbesto nei singoli casi
effettuando in 22 pazienti l'analisi mineralogica
a distanza di tempo e confrontando i risultati
l'assenza di una differenza significativa tra la prima
e la seconda misurazione avrebbe dimostrato una
buona riproducibilità dell’esame
240. • Nel 63,4% dei casi riduzione delle fibre di
crisotilo nel secondo BAL
• Nel 61,5% dei casi riduzione delle fibre di
anfiboli nel secondo BAL
Tali differenze NON risultavano significative
241. 3 classi di esposizione in base alle concentrazioni di
tutte le fibre di amianto nel BALF:
1) > 650 ff/ml totali: esposizione professionale all'amianto certa
2) < 650 ff/ml e > 182 ff/ml totali: esposizione professionale
all'amianto incerta
3) < 182 ff/ml totali: soggetti non professionalmente esposti
solo in 2 casi (9,1%) la classe di esposizione era
diversa nel secondo BALF
242. non possono essere spiegate sulla base
della clearance del polmone
Le differenze osservate non sono in
rapporto al tempo intercorso fra 1° e 2°
BAL
243. INCERTEZZE LEGATE ALL’ESAME
MINERALOGICO DEL BALF
• Alto CV per concentrazione di fibre basse
• Clearance polmonare
• Diversa impregnazione del polmone in sedi
differenti (anche limitrofe)
• Osservazione di una parte ridotta del campione
che si presuppone essere rappresentativa di tutto il
campione
244. L’analisi mineralogica del BALF sembra più
appropriata a un approccio di tipo semiquantativo
(esposizione Alta/Media/Bassa)
piuttosto che ad una reale stima quantitativa
dell’esposizione
↓
indispensabile il confronto con l’anamnesi lavorativa
245. • caratterizzazione del rischio nei diversi
settori lavorativi per individuare
protocolli di sorveglianza sanitaria
ottimizzati in base al profilo di rischio
individuale
• impiego del SEM per la determinazione
della concentrazione di fibre nel BALF (in
precedenza TEM)
• studio dell’eventuale esistenza di un
rapporto tra mesotelina ed intensità di
esposizione
Montomoli e coll. 75° Congresso Nazionale SIMLII - Bergamo 17-19 ottobre 2012
SCOPO DELLO STUDIO
246. SessoNumero di
soggetti maschi femmine
Età media Fumo Risultati esami radiologici
n.. 158 n. 154 n. 4 59 8 aa
n. 47 no
n. 79 ex
n. 28 si
n. 49 patologia asbesto correlata
- n. 31 placche pleuriche
- n. 18 asbestosi
247. RISULTATI
Corpuscoli
Cristotilo
Anfiboli
Fibre totali
No patologia
Patologia asbesto-correlata0
200
400
600
800
1000
1200
MGconcentrazione/mldiBALF
Esame mineralogico BALF
No patologia
Patologia asbesto-correlata
No patologia 1,1 1,12 9,14 193,3
Patologia asbesto-correlata 0,94 1,31 271,04 1000,59
Corpuscoli Cristotilo Anfiboli Fibre totali
248.
249. LIMITE
INFERIORE
LIMITE
SUPERIORE
Aeronautica 37 266
Cemento-amianto 202 565
Chimica 280 512
Produzione energia 184 328
Metalmeccanica leggera 169 678
Metalmeccanica pesante 124 301
Scoibentazione carrozze FS 516 1097
Altro 243 533
ASBESTOSI 386 718
Intervallo di confidenza (95%) delle concentrazioni degli anfiboli nel
BALF dei lavoratori suddivisi in base al settore lavorativo e della
popolazione di pazienti affetti da asbestosi
250. CONCLUSIONI
• differenza significativa della concentrazione
degli anfiboli tra lavoratori affetti e non affetti da
patologia asbesto-correlata e tra i diversi settori
lavorativi
• relazione tra anfiboli e patologia asbesto-
correlata
• corpuscoli influenzati dalla presenza di falsi
negativi (clearance più rapida rispetto alle fibre)
251. • scoibentazione delle carrozze ferroviarie,
metalmeccanica leggera, industria chimica,
produzione di cemento-amianto
→ burden polmonare di anfiboli sovrapponibile
a quello rilevato nei pazienti affetti da asbestosi
• valori di mesotelina non differenti nei vari gruppi
divisi per patologia e per settore → non sono
correlati con il burden di fibre polmonari
CONCLUSIONI
252. Necessaria all’interpretazione dei dati l’analisi in SEM di
un nuovo set di campioni di BALF provenienti da
soggetti non professionalmente esposti ad amianto
(popolazione di riferimento)
↓
CCM 2012 Assistenza delle persone esposte ad amianto
attraverso la creazione di sportelli informativi e la
sorveglianza epidemiologica
CONCLUSIONI
253. ATTRIBUZIONE DEL CANCRO
POLMONARE ALL’ESPOSIZIONE AD
ASBESTO
Il numero di casi di cancro del polmone
professionale attualmente del tutto sottostimato
L’asbestosi costituisce il marker più consistente
del cancro del polmonare asbesto-correlato
254. Al momento attuale non esiste
dimostrazione che le placche pleuriche
possano essere associate ad un eccesso di
rischio di cancro polmonare
Le placche pleuriche possono derivare da
basse esposizioni per cui non sono di per sé
indicatori di una pregressa esposizione di
intensità rilevante
255. E’ possibile porre diagnosi di
cancro polmonare asbesto-correlato
anche in assenza di altre patologie da amianto
quando l’esposizione è provata dalla
presenza di alte concentrazioni di CA e fibre di
asbesto nel tessuto polmonare
256. • 924 casi chirurgici non selezionati di cancro del
polmone
• determinazione dei CA ed esame istologico
• 56 asbestosi di I° grado (circa 6% della
popolazione)
• stima di circa 2000 casi annuali in Italia di
cancro polmonare asbesto-correlato
Mollo e coll. 2002
257. ATTRIBUZIONE DEI TUMORI
POLMONARI ALL’ESPOSIZIONE
OCCUPAZIONALE AD ASBESTO
• 87 casi di cancro polmonare (67 maschi e 20
femmine, età media 68,4 ± 8,4 anni)
• determinazione in MO della concentrazione
di CA nel tessuto polmonare
Sartorelli e coll. G Ital Med Lav Erg 2006
258. • 64 casi (73,6%) con concentrazione
CA > limite di rilevabilità
• 6 casi (maschi) con esposizione lavorativa
anamnestica certa
• in 5 casi su 6 l’esposizione professionale
era confermata da elevate concentrazioni
di CA nel polmone (da 955 a 2.698 per g
tessuto secco)
259. Dei 5 pazienti con esposizione ad amianto confermata
dalla concentrazione dei CA nel polmone
• 3 appartenevano al settore dell’edilizia
• 2 all’industria manifatturiera
Frequenza di neoplasie polmonari asbesto-correlate
pari al 5,75%
necessità di intraprendere una ricerca attiva delle patologie
asbesto-correlate in particolar modo neoplastiche
260.
261. Metodi investigativi per la identificazione dei responsabili
di crimini legati all’esposizione all’amianto
Dott. Paolo Rivella
262.
263.
264.
265.
266.
267.
268.
269. New insights in biology of asbestos related tumors
(Nuove scoperte nella biologia delle patologie neoplastiche causate dall’amianto)
Prof. Ronald E. Gordon
271. POINTS OF DISCUSSION
• Determining complete mechanisms of
interactions of molecules within cells following
asbestos exposure, direct and indirect
• Identification of molecules that are early
predictors of tumor development
• Targeting of mechanisms to interfere with specific
interactions to inhibit or control of tumor growth
272.
273. • Determining complete mechanisms of
interactions of molecules within cells
following asbestos exposure, direct and
indirect
274.
275. Activated Macrophages release TGF-β, PDGF,
TNF-α & IL-1β
AECs undergo APOPTOSIS WITH RELEASE OF INTEGRINS
WHICH IN TURN STIMULATE TGF-β
Within both types of cells ROS are produced which then
can directly cause mitochondrial DNA and nuclear DNA
damage in the form of mutations and once mutated
and proliferative have a high risk of tumor
285. BIO MARKERS
• HYALURONAN
• N-ERC/MESOTHELIN
• MESOTHELIN
MESOTHELIN IS A SURFACE COMPONENT THAT
WHEN PRODUCED IN EXCESS IS DETECTABLE
IN THE BLOOD
286. NEW TREATMENT OF PATIENTS WITH
MESOTHELIOMAS
• DR. MUTTI IS THE EXPERT HERE
• REVERSE PROLIFERATION
• INCREASE APOPTOSIS WITHOUT PRODUCING
FIBROSIS
287. • REVERSE PROLIFERATION
• INCREASE APOPTOSIS
BORTEZOMIB INHIBITS NF-ΚB
INHIBITION OF MESOTHELIN Anti-MSLN miRNA
MINOR GROVE BINDERS ie H342
288. USE OF NANOTECHNOLOGY FOR DELIVERY OF BOTH
GENETIC MATERIAL AND CHEMOTHERAPY FOR
TARGETED TREATMENT
GOLD & IRON PARTICLES COATED WITH DNA COATED WITH
LIPIDS
OR CHEMOTHERAPEUTIC
MOLECULES
SPECIFIC RECEPTORS INTEGRATED INTO THE LIPID LAYER