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FATTORI COMUNI                                                 Pubblicazioni/Autori
                      INTRODUZIONE                                            fisico e psicologico e inibisce o rallenta                                              Rallentamento ritmo respiratorio                               Brown and Gerbarg, 2005; Gilbert, 2003
      La maggior parte della letteratura considera                            l’attività del corpo ristorandolo (Cahn and                                             Riduzione del battito cardiaco e del                           Rubia, 2006; Neubauer et al. 2001; Rai et
      l’attività di immersione subacquea un’attività                          Polich, 2006). Dall’altro si ha un decremento                                           metabolismo dell’ossigeno                                      al.2008.
      che induce stress e sconsigliata per le                                 dell’attività   cardiaca      simpatica   (SNS)                                                                                                        Cahn and Polich, 2006; Chouchou, 2009; Schipke
      persone con un’elevata tendenza all’ansia                               (Chouchou et al. 2009), che, al contrario,                                              Incremento attività SNP e decremento SNS                       and Pelzer, 2001.
                                                                                                                                                                                                                                     Kjellgren et al. 2001; Nishimura and Onodera,
      (Morgan et al. 2004). Tale prospettiva non                              eccita o facilita l’attività del corpo ed è un
                                                                                                                                                                      Riduzioni tensioni muscolari                                   2000; Dehdari et al. 2009
      evidenza gli effetti psicologici positivi delle                         veicolo primario della risposta “fight or                                               Incremento percezione del proprio corpo                        Gargiuolo, 2002
      immersioni, se svolte in determinate                                    flight”. Secondo, attraverso un’analisi
                                                                                                                                                                      Sviluppo sensibilità propriocettiva                            Tsang and Hui-Chan, 2003; Wong and Lan, 2008
      condizioni. Una volta che la persona è                                  comparativa tra le immersioni subacquee e le                                            Attenzione al respiro                                          Kabat-Zinn, 1996
      immersa, infatti, vengono coinvolti una serie                           discipline meditative-tecniche basate sul                                               Importanti meccanismi di biofeedback
      di meccanismi biopsicofisiologici che                                   corpo emergono importanti similitudini che                                              posturali/propriocettivi                                       Meuret et al. 2004; Meuret et al. 2001
      potrebbero favorire una condizione di                                   avvalorano l’ipotesi che l’attività subacquea                                           Tab. 1 Fattori comuni tra l’attività subacquea e le pratiche di meditazione/tecniche basate sul corpo
      benessere. Primo, in riferimento alla Teoria                            possa indurre il soggetto in uno stato
      Polivagale di Stephen W. Porges si evidenzia                            meditativo        e      di      consapevolezza,                                                                                          Allo stato dell’arte
      l’importanza        dello stato viscerale nel                           promuovendo il benessere. La Meditazione è
      determinarsi di una condizione di benessere;                            essenzialmente uno stato fisiologico in cui è                                        1. predominante attivazione parasimpatica e decremento di quella simpatica durante la
      l’esistenza      di      una    comunicazione                           stata dimostrata una riduzione dell’attività                                            pratica subacquea (Chouchou, 2009);
      bidirezionale tra gli organi periferici e il                            metabolica che elicita il rilassamento mentale                                       2. relazione tra l’incremento del SNP e gli stati psicologici, quali rilassamento, riposo,
      sistema nervoso centrale, tra l’esperienza                              e fisico migliorando l’equilibrio psicologico e                                         equilibrio emotivo, sviluppo autostima, buffer dalle minacce (Rubia, 2009; Lazar et
      psicologica e la regolazione fisiologica                                apportando stabilità emotiva (Schimd et al.                                             al. 2000)
      (Porges, 2001; 2009). Vari fattori sono                                 2010). Nelle tecniche meditative come nella                                          3. non ci sono studi sulla relazione tra stati psicologici “positivi” e attività subacquea
      coinvolti durante l’immersione subacquea                                pratica di immersione, l’attenzione verso il
      nella modulazione dell’attività del sistema                             respiro e la consapevolezza corporea
      nervoso autonomo. Si ha da un lato un                                   rivestono un ruolo fondamentale (Brown and
      incremento       dell’attività  del    sistema                          Gerbarg, 2005). In tabella 1 sono illustrati i
      parasimpatico (SNP), che corrisponde a                                  principali fattori in comune riscontrati.
      sensazioni di calma, induce rilassamento
                                                                                                                                                                                                                     OBIETTIVI e IPOTESI
                                                                                                                                                                    Lo scopo dello studio è stato quello di indagare la relazione tra attività subacquea e stati
                                                                                                                                                                    psicologici.
                                                                                                                                                                    Nello specifico abbiamo ipotizzato che le immersioni subacquee, se svolte correttamente
                                                                                                                                                                    in determinate condizioni, possano promuovere il benessere psicologico e aumentare la
                                                                                                                                                                    consapevolezza.

                                                       METODO e MATERIALI
     120 soggetti sono stati reclutati in un luogo di vacanza: 61 hanno svolto attività subacquea (gruppo sperimentale,
     età media 41); 59 hanno svolto altre attività, tranne quella subacquea (gruppo di controllo, età media 40). Non ci
     sono differenze significative tra i due gruppi per le variabili di interesse alla baseline. Le variabili psicologiche sono
     state valutate con: State-Trait Anxiety Inventory (Spielberger, 1983); Profile of Mood States (McNair et al., 1971) ;
     Five Facet Mindfulness Questionnaire (Baer et. al. 2006). Sono state svolte le misurazioni in due momenti distinti: il
     giorno di arrivo nella struttura turistica (tempo 1) e il giorno prima di partire (tempo 2) con un intervallo di tempo di
     una settimana. Il 31% dei partecipanti ha mostrato livelli di ansia elevati alla prima misurazione (punteggio Ansia di
     Tratto >39). Sono state calcolate le differenze statisticamente significative nei punteggi tra il tempo 1 ed il tempo 2
     (T test per campioni appaiati) ed i risultati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi (test non parametrio U di
     Mann-Whitney). In tal modo abbiamo potuto annullare l’ ”effetto vacanza”. I gruppi sono stati inoltre suddivisi per
     genere e le analisi condotte indipendentemente.




                                                                                                                                                                               Fig.1 e 2
                                                                                                                                                                               Confronto tra sottogruppi “ansiosi” con punteggi al test STAI-TRATTO >39 alla prima misurazione
                                                                                                                                                                               (T1) e dopo una settimana di vacanza (T2) per le variabili Mindfulness (sub + 4,4%, controlli -1,3%,
   Tab.2) Confronto tra gruppi (T2<T1) con il test U di Mann–Whitney (** p <0,01; * p <0,05).                                                                                  test U di Mann-Whitney p: 0,001) e Ansia di Tratto (sub -9,03%, controlli –2,78%, test U di Mann
                                                                                                                                                                               Whitney p: 0,005).

                                                                                                                            DISCUSSIONE/CONCLUSIONI
       Le persone coinvolte nell’attività subacquea hanno mostrato un maggior miglioramento dello stato psicologico rispetto a coloro che non hanno svolto tale attività. Dopo una settimana di immersioni, i
       subacquei hanno ridotto significativamente il livello di ansia: non solo percepiscono meno minacce e rispondono ad esse con minor intensità, ma anche mostrano una minor tendenza all’ansia. Inoltre,
       le persone che hanno mostrato tratti di ansia elevati alla baseline migliorano significativamente, al contrario dei controlli che non riportano nessun cambiamento significativo. Pertanto sembrerebbe
       che le trasformazioni psicologiche che avvengono mentre ci si immerge, non solo interessano lo stato momentaneo del soggetto, calmando e ristorando il corpo e la mente, ma anche interessa i tratti
       permanenti di personalità promuovendo una profonda trasformazione che conduce ad una minore tendenza all’ansia, una miglior risposta alle situazioni e riduce la possibilità di avere un attacco di
       panico. Infine gli effetti positivi negli uomini subacquei sulla stabilità emotiva, e nelle donne subacquee e nel gruppo degli “ansiosi” sulla capacità di consapevolezza mostrano ulteriormente le
       potenzialità che tale attività potrebbe avere per il raggiungimento rapido di uno stato di benessere.
       Questo primo studio sperimentale vuole introdurre una innovativa tecnica per il raggiungimento del benessere. Ciò suggerisce di considerare questa attività, svolta in determinate condizioni, come un
       nuovo metodo per promuovere il benessere e per migliorare l’abilità di far fronte efficacemente alle differenti richieste ambientali


                                                                  BIBLIOGRAFIA                                                                           Medicine, 25(4):314-22.
Brown R.P. & Gerbarg P.L., (2005). Sudarshan Kriya yogic breathing in the treatment of stress, anxiety, and depression: part I-neurophysiologic model.   Porges, S. W. (2001). The polyvagal theory: Phylogenetic substrates of a social nervous System. International Journal of Psychophysiology, 42, 123-
Journal of Alternative and Complementary Medicine;11(1):189-201.                                                                                         146.
Cahn B.R. & Polich J. (2006). Meditation states and traits: EEG, ERP, and neuroimaging studies. Psychological Bulletin, 132(2):180-211                   Porges S.W. (2009), Reciprocal influences between body and brain in the perception and expression of affect, Tr. it. in G. Amadei, C. Di Credico, R.
Chouchou F., Pichot V., Garet M., Barthélémy J.C. & Roche F., (2009). Dominance in cardiac parasympathetic activity during real recreational SCUBA       Gatto (a cura di) Attraversare le emozioni, vol.1, ed., Mimesis Edizioni, pp. 117-143 , in press.
diving. European Journal of Applied Physiology;106(3):345-52.                                                                                            Rubia K., (2009). The neurobiology of Meditation and its clinical effectiveness in psychiatric disorders. Biological Psychology; 82: 1-11.
Lazar S.W., Bush G., Gollub R.I., Fricchione G.L., Khalsa G. & Benson H., (2000). Functional brain mapping or the relaxation response and                Schmid A.A., Van Puymbroeck M. & Koceja D.M., (2010). Effect of a 12-week yoga intervention on fear of falling and balance in older adults: a pilot
meditation. NeuroReport. 11 (7), 1581-1585.                                                                                                              study. Archives of Physical Medicine Rehabilitation. 91(4):576-83.
Lovallo W.R. and Sollers J.J. (2000). Autonomic nervous system. Encyclopedia of Stress, 1, 275-284.
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Poster effetti psicologici diving

  • 1. FATTORI COMUNI Pubblicazioni/Autori INTRODUZIONE fisico e psicologico e inibisce o rallenta Rallentamento ritmo respiratorio Brown and Gerbarg, 2005; Gilbert, 2003 La maggior parte della letteratura considera l’attività del corpo ristorandolo (Cahn and Riduzione del battito cardiaco e del Rubia, 2006; Neubauer et al. 2001; Rai et l’attività di immersione subacquea un’attività Polich, 2006). Dall’altro si ha un decremento metabolismo dell’ossigeno al.2008. che induce stress e sconsigliata per le dell’attività cardiaca simpatica (SNS) Cahn and Polich, 2006; Chouchou, 2009; Schipke persone con un’elevata tendenza all’ansia (Chouchou et al. 2009), che, al contrario, Incremento attività SNP e decremento SNS and Pelzer, 2001. Kjellgren et al. 2001; Nishimura and Onodera, (Morgan et al. 2004). Tale prospettiva non eccita o facilita l’attività del corpo ed è un Riduzioni tensioni muscolari 2000; Dehdari et al. 2009 evidenza gli effetti psicologici positivi delle veicolo primario della risposta “fight or Incremento percezione del proprio corpo Gargiuolo, 2002 immersioni, se svolte in determinate flight”. Secondo, attraverso un’analisi Sviluppo sensibilità propriocettiva Tsang and Hui-Chan, 2003; Wong and Lan, 2008 condizioni. Una volta che la persona è comparativa tra le immersioni subacquee e le Attenzione al respiro Kabat-Zinn, 1996 immersa, infatti, vengono coinvolti una serie discipline meditative-tecniche basate sul Importanti meccanismi di biofeedback di meccanismi biopsicofisiologici che corpo emergono importanti similitudini che posturali/propriocettivi Meuret et al. 2004; Meuret et al. 2001 potrebbero favorire una condizione di avvalorano l’ipotesi che l’attività subacquea Tab. 1 Fattori comuni tra l’attività subacquea e le pratiche di meditazione/tecniche basate sul corpo benessere. Primo, in riferimento alla Teoria possa indurre il soggetto in uno stato Polivagale di Stephen W. Porges si evidenzia meditativo e di consapevolezza, Allo stato dell’arte l’importanza dello stato viscerale nel promuovendo il benessere. La Meditazione è determinarsi di una condizione di benessere; essenzialmente uno stato fisiologico in cui è 1. predominante attivazione parasimpatica e decremento di quella simpatica durante la l’esistenza di una comunicazione stata dimostrata una riduzione dell’attività pratica subacquea (Chouchou, 2009); bidirezionale tra gli organi periferici e il metabolica che elicita il rilassamento mentale 2. relazione tra l’incremento del SNP e gli stati psicologici, quali rilassamento, riposo, sistema nervoso centrale, tra l’esperienza e fisico migliorando l’equilibrio psicologico e equilibrio emotivo, sviluppo autostima, buffer dalle minacce (Rubia, 2009; Lazar et psicologica e la regolazione fisiologica apportando stabilità emotiva (Schimd et al. al. 2000) (Porges, 2001; 2009). Vari fattori sono 2010). Nelle tecniche meditative come nella 3. non ci sono studi sulla relazione tra stati psicologici “positivi” e attività subacquea coinvolti durante l’immersione subacquea pratica di immersione, l’attenzione verso il nella modulazione dell’attività del sistema respiro e la consapevolezza corporea nervoso autonomo. Si ha da un lato un rivestono un ruolo fondamentale (Brown and incremento dell’attività del sistema Gerbarg, 2005). In tabella 1 sono illustrati i parasimpatico (SNP), che corrisponde a principali fattori in comune riscontrati. sensazioni di calma, induce rilassamento OBIETTIVI e IPOTESI Lo scopo dello studio è stato quello di indagare la relazione tra attività subacquea e stati psicologici. Nello specifico abbiamo ipotizzato che le immersioni subacquee, se svolte correttamente in determinate condizioni, possano promuovere il benessere psicologico e aumentare la consapevolezza. METODO e MATERIALI 120 soggetti sono stati reclutati in un luogo di vacanza: 61 hanno svolto attività subacquea (gruppo sperimentale, età media 41); 59 hanno svolto altre attività, tranne quella subacquea (gruppo di controllo, età media 40). Non ci sono differenze significative tra i due gruppi per le variabili di interesse alla baseline. Le variabili psicologiche sono state valutate con: State-Trait Anxiety Inventory (Spielberger, 1983); Profile of Mood States (McNair et al., 1971) ; Five Facet Mindfulness Questionnaire (Baer et. al. 2006). Sono state svolte le misurazioni in due momenti distinti: il giorno di arrivo nella struttura turistica (tempo 1) e il giorno prima di partire (tempo 2) con un intervallo di tempo di una settimana. Il 31% dei partecipanti ha mostrato livelli di ansia elevati alla prima misurazione (punteggio Ansia di Tratto >39). Sono state calcolate le differenze statisticamente significative nei punteggi tra il tempo 1 ed il tempo 2 (T test per campioni appaiati) ed i risultati ottenuti sono stati confrontati tra i due gruppi (test non parametrio U di Mann-Whitney). In tal modo abbiamo potuto annullare l’ ”effetto vacanza”. I gruppi sono stati inoltre suddivisi per genere e le analisi condotte indipendentemente. Fig.1 e 2 Confronto tra sottogruppi “ansiosi” con punteggi al test STAI-TRATTO >39 alla prima misurazione (T1) e dopo una settimana di vacanza (T2) per le variabili Mindfulness (sub + 4,4%, controlli -1,3%, Tab.2) Confronto tra gruppi (T2<T1) con il test U di Mann–Whitney (** p <0,01; * p <0,05). test U di Mann-Whitney p: 0,001) e Ansia di Tratto (sub -9,03%, controlli –2,78%, test U di Mann Whitney p: 0,005). DISCUSSIONE/CONCLUSIONI Le persone coinvolte nell’attività subacquea hanno mostrato un maggior miglioramento dello stato psicologico rispetto a coloro che non hanno svolto tale attività. Dopo una settimana di immersioni, i subacquei hanno ridotto significativamente il livello di ansia: non solo percepiscono meno minacce e rispondono ad esse con minor intensità, ma anche mostrano una minor tendenza all’ansia. Inoltre, le persone che hanno mostrato tratti di ansia elevati alla baseline migliorano significativamente, al contrario dei controlli che non riportano nessun cambiamento significativo. Pertanto sembrerebbe che le trasformazioni psicologiche che avvengono mentre ci si immerge, non solo interessano lo stato momentaneo del soggetto, calmando e ristorando il corpo e la mente, ma anche interessa i tratti permanenti di personalità promuovendo una profonda trasformazione che conduce ad una minore tendenza all’ansia, una miglior risposta alle situazioni e riduce la possibilità di avere un attacco di panico. Infine gli effetti positivi negli uomini subacquei sulla stabilità emotiva, e nelle donne subacquee e nel gruppo degli “ansiosi” sulla capacità di consapevolezza mostrano ulteriormente le potenzialità che tale attività potrebbe avere per il raggiungimento rapido di uno stato di benessere. Questo primo studio sperimentale vuole introdurre una innovativa tecnica per il raggiungimento del benessere. Ciò suggerisce di considerare questa attività, svolta in determinate condizioni, come un nuovo metodo per promuovere il benessere e per migliorare l’abilità di far fronte efficacemente alle differenti richieste ambientali BIBLIOGRAFIA Medicine, 25(4):314-22. Brown R.P. & Gerbarg P.L., (2005). Sudarshan Kriya yogic breathing in the treatment of stress, anxiety, and depression: part I-neurophysiologic model. Porges, S. W. (2001). The polyvagal theory: Phylogenetic substrates of a social nervous System. International Journal of Psychophysiology, 42, 123- Journal of Alternative and Complementary Medicine;11(1):189-201. 146. Cahn B.R. & Polich J. (2006). Meditation states and traits: EEG, ERP, and neuroimaging studies. Psychological Bulletin, 132(2):180-211 Porges S.W. (2009), Reciprocal influences between body and brain in the perception and expression of affect, Tr. it. in G. Amadei, C. Di Credico, R. Chouchou F., Pichot V., Garet M., Barthélémy J.C. & Roche F., (2009). Dominance in cardiac parasympathetic activity during real recreational SCUBA Gatto (a cura di) Attraversare le emozioni, vol.1, ed., Mimesis Edizioni, pp. 117-143 , in press. diving. European Journal of Applied Physiology;106(3):345-52. Rubia K., (2009). The neurobiology of Meditation and its clinical effectiveness in psychiatric disorders. Biological Psychology; 82: 1-11. Lazar S.W., Bush G., Gollub R.I., Fricchione G.L., Khalsa G. & Benson H., (2000). Functional brain mapping or the relaxation response and Schmid A.A., Van Puymbroeck M. & Koceja D.M., (2010). Effect of a 12-week yoga intervention on fear of falling and balance in older adults: a pilot meditation. NeuroReport. 11 (7), 1581-1585. study. Archives of Physical Medicine Rehabilitation. 91(4):576-83. Lovallo W.R. and Sollers J.J. (2000). Autonomic nervous system. Encyclopedia of Stress, 1, 275-284. Morgan W.P., Raglin J.S. & O'Connor P.J. (2004). Trait anxiety predicts panic behavior in beginning scuba students. International Journal of Sports CONTATTI: chiaradicredico@hotmail.com