2.
Un notevole impulso produttivo e
commerciale si concretizzò nei
secoli XV e XVI per la costruzione
di bagli e torri. Il trasporto avveniva
via mare con vuzzi, chiatte a vela
dalla pirriera alla zona marina.
Si svolgeva anche via terra attraverso
l’utilizzo del carretto.
Il trasporto
3.
Attilio Guccione ci fornisce elementi
utili riguardo il carro.
L’artefice principale del carro veniva
chiamato carradore , ‘’carruzzeri’’.
Diverse figure contribuivano
alla sua costruzione,
come ad esempio il fabbro,
l’intagliatore e alcuni garzoni.
Il carretto
4. Giuseppe Pitrè descrive così la ‘’carretta’’:
‘’questa caretta, di originaria grandezza, è di
quelle alle quali si attacca un cavallo, un mulo,
un somaro e serve per il trasporto di: vino, zolfo,
carbone, paglia, sommacco, verdure, pietre,
sabbia, calce, mattoni e perfino spazzatura.
Serve anche al trasporto di
persone per feste ed altro…
5. …la sua forma è tradizionale in tutta
l’isola; le spallette laterali ‘’masciddara’’
sono più alte, perché sono sormontate
da sbarre verticali e queste legate
da un’asse longitudinale.
La carretta si compone della cascia,
cassa, delle ruote e delle aste che sono
piantate tra l’una e le altre.
6. Lavorano successivamente alla fabbricazione e
alla pittura della carretta: carruzzeri, che la fabbrica
di tutto punto; lo ‘nnuraturi, indoratore, che la
colora tutta in giallo e prepara i vari
scompartimenti; e il pitturi, che dipinge nei
masciddara quattro scene di una storia e le figure
più importanti della scena.