Una lezione su come interagire con i media, in qualità di esperti scientifici, quando bisogna comunicare i rischi su temi ambientali e sanitari, anche in situazioni di crisi o di emergenza. La lezione è stata preparata per il corso ECM Ambiente, salute e la comunicazione all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, 3 settembre 2015, Legnaro (PD).
Giornalismo scientifico in era digitale - Lezione 1
Il rischio, l'ambiente, la salute e i casi di studio del giornalismo scientifico
1. Il rischio, l’ambiente, la salute e i casi
di studio del giornalismo scientifico
Corso ECM – Ambiente, salute e la
comunicazione del rischio
3 settembre 2015
Legnaro (PD)
Nico Pitrelli
Master in Comunicazione della
Scienza
Sissa Trieste
3. Il gesto del ministro John Gummer durante la crisi
della mucca pazza negli anni ‘90 in UK riflette una visione precisa
del ruolo dell’expertise scientifica
4. Il deficit model a supporto dell’approccio
tecnocratico
Scienziati
Pubblico
comunicazione
Alfabetizzazione
scientifica
5. La questione mucca pazza non si poteva ridurre unicamente
alle sue componenti tecnico-scientifiche, ma doveva coinvolgere altre forme
d’expertise
10. • I mass media sono utili per informare, sensibilizzare, creare consapevolezza pubblica dei rischi; la
loro capacità di indurre cambiamenti comportamentali o valoriali è invece più limitata, soprattutto a
breve termine
•I mass media agiscono come watchdog delle agenzie governative e delle istituzioni
•I media non educano. I media non promuovono l’immagine istituzionale
• Per favorire un cambiamento di comportamento sono determinanti i canali di comunicazione
interpersonale e la pressione del gruppo dei pari (compagni di scuola o di lavoro, famiglie, sindacati,
comunità etniche o religiose, ecc.)
12. Conflitti: il caso dell’influenza
aviaria
Gli esperti che comunicano:
•Scarsa propensione alle relazioni coi
media, sospetto di omertà. Ma anche
ricerca di visibilità.
•Parole rassicuranti, ma poco
comprensibili
Una situazione complessa:
•I media: la scienza è senza risposte
•Il Ministero: pollo italiano sicuro ma sulla
pandemia sappiamo poco
•I ricercatori: abbiamo scoperto il vaccino
•I complottisti: superpotenze e case
farmaceutiche
13. Quello che vogliono i giornalisti
Risposte rapide e puntuali
(Non perdere tempo.
Dare l’allarme)
Accesso ad esperti
(anche: Individuare un
portavoce autorevole e
credibile)
Supporti audiovisivi
(essere aperti
all’informazione)
14. Quello che chiedono i giornalisti
durante un’emergenza
-Che cosa accade adesso?
-Chi è responsabile?
-Ci sono feriti o dispersi? Chi li sta aiutando?
-La crisi è contenuta?
-Che cosa ci dobbiamo aspettare?
-Che cosa dovrebbero fare o cosa non dovrebbero fare le persone?
-Perché è accaduto (fornire dati)?
-C’era stato qualche segnale premonitore?
-Perché non è stato evitato?
-Cos’altro è andato storto?
-Quando hai iniziato a lavorare all’emergenza?
-Cosa significano i dati/risultati/informazioni in tuo possesso?
-Quali altre cattive notizie ci stai tenendo nascoste?
-Norme comportamentali: Non liquidare la paura, non mostratevi
distaccati, evitate sovrarassicurazioni.
15. Japan: Radiation and Health,
preparazione e trasparenza
nell’interazione coi media
• Nella comunicazione dell’incertezza il pubblico richiede comunque informazioni;
• Altri comunicheranno al posto vostro se non lo fate voi;
• Dichiarate quello che sapete e quello che non sapete.
17. I mass media costituiscono un’arena di
discussione pubblica sui rischi non limitata ai
saperi esperti
L’ecosistema della comunicazione pubblica è
un’intricata rete di canali comunicativi tra
molteplici gruppi sociali
I giornalisti non sono avversari, ma professionisti
che hanno una funzione importante nella
comunicazione pubblica del rischio e durante la
gestione di una crisi
Riassunto
19. Riferimenti bibliografici
-Bucchi, M. (2012), Scienza e società, Raffaello Cortina, Milano
-Greco P., Pitrelli N. (2009), Scienza e media ai tempi della
globalizzazione, Codice, Torino
-Crisis and Emergency Risk Communication (CERC) 2014 Edition,
disponibile all’indirizzo web:
http://www.bt.cdc.gov/cerc/resources/pdf/cerc_2014edition.pdf
-Ingrosso M. (2008) (a cura di), La salute comunicata, Franco Angeli,
Milano
-Wynne B. (1992), Misunderstood misunderstanding: Social identities
and public uptake of science, Public Understanding of Science 1: 281-
304
-Wynne, B. (1995), Public Understanding of Science, in S. Jasanoff,
G.E. Markel, J.C. Petersen e T. Pinch (a cura di), Handbook of Science
and Technology Studies, SAGE, Londra, pp. 361-88