1. | testo | ilaria romano | foto | luigi giannetti, nick de marco gente del Frusinate. Così, seguendo gli artisti,
i modelli ciociari si spostarono a Parigi e poi a
dalla ciociaria alla caledonia suto di pastorizia, producendo un formaggio ti- Londra. Uno di loro, Orazio Cervi, fu il tramite
e ritorno: emigranti di successo pico (in attesa del riconoscimento di prodotto per cui nel 1919 arrivò da queste parti anche
riscoprono la terra degli avi. dop) che porta in giro per il mondo gli aromi lo scrittore David Herbert Lawrence. “Lo scul-
delle sue erbe selvatiche. tore per cui Cervi aveva posato voleva capire se
“
G
radisce una tazza di tè? Qui in paese Come molti luoghi di montagna, anche que- Picinisco poteva essere adatto per le vacanze di
lo facciamo molto buono, sa?” sorride sto ha conosciuto spopolamento e abbandono: sua figlia, e mandò Lawrence in avanscoperta a
un anziano salutando dalla porta di “Nel 1972 nella valle vivevano 37mila persone, casa dell’ex modello”, racconta Romina Pacitti,
casa. In effetti, se gli stemmi comunali rappre- ora siamo 18mila”, dice il sindaco, Giancarlo che con la sua famiglia è proprietaria del casale
sentassero località italiane sotto forma di cibi e Ferrera. Ma l’emigrazione ha anche trasforma- in cui fu ospitato lo scrittore. Oggi si chiama
bevande, forse il tè delle cinque meriterebbe un to questo borgo in un’enclave anglosassone nel Casa Lawrence ed è un agriturismo e un’azien-
posto sulla bandiera di Picinisco (Fr), accanto cuore della Ciociaria. E oggi, per rilanciare il da casearia. “All’epoca era una villa vittoriana
ai due alimenti per cui è famoso: il pecorino territorio, Picinisco punta sulla fratellanza con in cui si faceva una vita del tutto pastorale. Lo
locale e il fish and chips. i compaesani sparsi nel Regno Unito, soprat- scrittore capì che il luogo non era adatto a una
Se l’abbinamento vi sembra insolito siete tutto in Scozia. signora inglese, ma ne restò colpito e vi am-
giustificati. Infatti siamo in Ciociaria, e Pici- La storia comincia da lontano: dall’Otto- bientò alcune pagine del suo romanzo La ra-
Tra le famiglie di origine ciociara a Edimburgo,
nisco è un paesino di 1.200 abitanti affaccia- cento, quando gli uomini e le donne della zona gazza perduta”. ci sono i Crolla, una dinastia di ristoratori
to sulla Val di Comino, nel Parco nazionale lavoravano come modelli per artisti italiani e I modelli furono raggiunti da amici e parenti premiati per il loro fish and chips. Qui, la signora
Pierina con due figlie. Anche l’autore di queste
d’Abruzzo, Lazio e Molise. Una terra isolata, a stranieri che nei loro viaggi lungo l’Appennino in cerca di fortuna. In Inghilterra molti di loro foto, Nick De Marco è un oriundo. Nella pagina
due ore d’auto da Roma, che per secoli ha vis- o a Roma rimanevano affascinati dai volti della trovarono lavoro nella ristorazione e si specia- accanto, un corteo nuziale a Picinisco.
picinisco chiama scozia
un sorriso tra l’ammirato e l’ironico. Sposalizi
e offerte per le feste paesane hanno sostituito
i grandi investimenti di un tempo, quando il
cambio con la sterlina era favorevole. Memoria
ne sono le ville che ancora punteggiano la Val di
Comino. Il sindaco, ingegnere, ne ha progettate
diverse: “Tra gli anni Settanta e il 2000 gli scoz-
zesi hanno riversato nell’edilizia qualcosa come
15 milioni di euro -racconta-. Ma quell’epoca è
finita. Un po’ per la crisi, un po’ per il ricambio
generazionale: i giovani prevedono di vivere in
Scozia, quindi investono lì. E a dire la verità il
tenore di vita del paese ne ha risentito”.
Ma il piccolo borgo ci tiene a mantenere vivi
i rapporti con le comunità dei suoi emigrati e
a farne uno strumento per conservare e rilan-
ciare il territorio. Da tempo Picinisco vorrebbe
lizzarono nel fish and chips. Come commer- di automobili targate Uk, le villette delle vacan- suggellare la “parentela” con Glasgow tramite
cianti di pesce e patatine approdarono prima a ze riaprono le persiane dai colori pastello e le un gemellaggio, ma l’impresa non è ancora ri-
Manchester e poi in Scozia a Edimburgo e Gla- strade risuonano di conversazioni in inglese e uscita. Intanto, un avvocato scozzese-ciociaro,
sgow, dove oggi vive la più popolosa comunità in dialetto. Cesidio Di Ciacca, ha deciso di ristrutturare un
piciniscana all’estero: 2mila persone, più degli “I voli low cost hanno semplificato il viag- palazzo del centro storico e di farne un albergo
abitanti del paese d’origine. gio e moltiplicato le occasioni di contatto”, da 20 posti (apertura prevista: primavera 2012).
Picinisco ha emigrati in tutto il mondo, ma ammette il sindaco, che fa spesso la spola con Il progetto è quello di richiamare una clientela
gli “scozzesi” hanno conservato più di altri il l’Oltre Manica e non nasconde di guardare con internazionale a cui offrire tutti i comfort, ma
legame con la madrepatria, grazie alla relativa favore al progetto dell’aeroporto di Frosinone, anche (in collaborazione con aziende del po-
vicinanza geografica e al benessere economico contestato dagli ambientalisti. Già ora che si sto) una finestra sul mondo agropastorale, i
acquisito negli anni. Qualcuno è tornato a vi- atterra a Ciampino, comunque, “tanti scozzesi saperi tradizionali e i prodotti locali. Una parte
vere qui, come Antonio Pia, novantenne, e suo ci raggiungono per la ricorrenza dei Morti o in dell’edificio sarà a disposizione della cittadina
figlio Tommaso, 52 anni. “Mio padre era pa- agosto per la Madonna di Canneto, una festa per manifestazioni e convegni. E Picinisco spera
store, è partito per Edimburgo nei primi anni pastorale molto sentita -spiega il primo citta- in nuove opportunità.
Sessanta -racconta Tommaso-. Con un fratello dino-. Amano le nostre tradizioni e con la loro A memoria di piciniscano è la prima volta
di mia madre che era lì da un decennio misero nostalgia ne sono i custodi più fedeli. E doman- che uno “scozzese” investe per la promozione
su un negozio di fish and chips. Io ho conti- dano di sposarsi qui”. Con il rito cattolico e le del luogo d’origine. “Sono stato semplicemente
nuato l’attività. I miei figli anche. In passato usanze dei nonni, “dalla serenata alla cerimo- il primo ad avere l’opportunità di farlo -sorri-
c’era diffidenza verso gli italiani, poi le cose nia in cui la sposa visita la futura casa -in questi de Di Ciacca-. La generazione di mio padre ha
sono migliorate. Ho sempre avuto nostalgia di casi quella delle vacanze- per portarvi il corre- patito la seconda guerra mondiale. La mia ha
Picinisco e nel ‘92 sono tornato. I ragazzi in- do”. E con sfarzo: “carrozze trainate da cavalli disimparato l’italiano. Però non abbiamo perso
vece resteranno lì”. Ma vengono in visita. So- bianchi, cortei di due o trecento invitati con i ricordi e ora, come le rondini, torniamo. There
prattutto d’estate, quando Picinisco si riempie cornamuse e kilt”, racconta una ragazza con is something special about Picinisco”.
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