SlideShare a Scribd company logo
1 of 6
Download to read offline
Lo Stadio Olimpico di Roma
Lo stadio Olimpico è il principale e più capiente impianto sportivo di Roma e, con 73 261 posti
complessivi, è il secondo stadio italiano per capienza dopo lo stadio Giuseppe Meazza di Milano.
Sorge all'interno del complesso sportivo del Foro Italico, nella parte nordoccidentale della città.
Patrimonio del CONI, la struttura è destinata principalmente al calcio (vi si svolgono le gare
interne di Lazio e Roma ed è la sede della finale di Coppa Italia) e
all'atletica leggera, ma occasionalmente ospita concerti di musica leggera e altri eventi di vario genere.
La Nazionale italiana di rugby ha disputato le sue gare interne del Sei Nazioni.
Nel corso della sua storia è stato sottoposto a tre sostanziali ristrutturazioni e ad un completo
restyling.
1932: lo Stadio dei Cipressi
Nella sua prima forma lo stadio (all'epoca chiamato Stadio dei Cipressi) fu progettato e costruito
nell'ambito del più ampio progetto della Città dello Sport chiamata Foro Mussolini (rinominata Foro
Italico dopo la guerra).
I lavori iniziarono nel 1927, su progetto dell'architetto Enrico Del Debbio; venne inaugurato nel 1932,
parzialmente, sino al primo anello. Non era prevista la realizzazione di opere murarie, ma solo la
sistemazione del gigantesco invaso e delle tribune costituite da terrazze erbose a somiglianza di piazza
di Siena
I lavori vennero ripresi nel 1937 a opera degli ingegneri Frisa e Pintonello.
L'impianto ospitò manifestazioni ginnico-sportive, ma i lavori si interruppero nel 1940 a causa dello
scoppio del secondo conflitto bellico.
1953: lo stadio dei Centomila[
Panoramica dello stadio dei Centomila in una cartolina d'epoca
A dicembre del 1950 si riaprì nuovamente il cantiere per il completamento dello stadio. Il progetto fu
affidato all'ingegnere Carlo Roccatelli, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si
avvalse dei consigli dell'architetto Cesare Valle .
In un primo momento, si pensò di costruire una struttura più complessa di quella effettivamente
realizzata, ma la scarsità di fondi e le caratteristiche ambientali della zona indussero a una versione
meno ambiziosa. Alla morte di Roccatelli nel 1951, la direzione dei lavori fu affidata
all'architetto Annibale Vitellozzi. Si raggiunse così la capienza di circa 100 000 persone (da cui la
denominazione Stadio dei Centomila, con la quale l'impianto fu chiamato prima del 1960), in vista
dei XVII Giochi olimpici.
La struttura venne inaugurata il 17 maggio 1953 con la partita di calcio Italia-Ungheria e l'arrivo della
tappa Napoli-Roma del Giro d'Italia.
1960: lo stadio Olimpico
Durante i Giochi olimpici estivi del 1960 lo stadio fu la sede delle cerimonie
di apertura e di chiusura, e delle competizioni di atletica leggera. Furono
eliminati i posti in piedi, con il risultato di portare la capienza effettiva a
65 000 spettatori.
In seguito ospitò varie edizioni dei campionati italiani di atletica leggera,
i Mondiali di atletica leggera del 1987 e tuttora ospita annualmente il
meeting del Golden Gala.
Lo stadio Olimpico prima dei Giochi del 1960
La principale caratteristica dell'Olimpico fu la sua sorprendentemente bassa elevazione da terra, a
dispetto della sua rilevante capienza, così come erano stati previsti gli stadi da Enrico Del Debbio nel
suo progetto del Piano regolatore del Foro Italico. Questo risultato fu ottenuto grazie alla parziale
sottoelevazione del terreno di gioco, sfruttando inoltre la forma naturale a conca del terreno attorno
ad esso. Grazie a questi accorgimenti l'impianto si integrava perfettamente con l'ambiente circostante,
offrendo un impatto visivo gradevole e contenuto. I seggiolini furono inizialmente costruiti in legno,
sostituiti in seguito da altri in pietra di colore verde chiaro.
Non era presente una copertura delle gradinate, ad eccezione di una piccola struttura (aggiunta in
seguito) che, oltre a coprire una piccola parte della Tribuna Monte Mario, ospitava i giornalisti per le
Radiocronache e le sale stampa. L'unica critica mossa negli anni allo stadio fu l'eccessiva lontananza
delle curve dal campo di gioco, che penalizzava notevolmente la visione delle partite di calcio, dovuta
alla presenza della pista di atletica e alla necessità di ricalcare il perimetro della struttura
preesistente.
1990: ristrutturazione e copertura dello stadio
La nuova copertura dell'Olimpico, realizzata in occasione di Italia '90.
In vista dei Mondiali di calcio di Italia '90, dei quali l'Olimpico era lo stadio
principale, furono previsti radicali interventi di ristrutturazione. A causa dei
lavori, durante il campionato 1989-90 le squadre capitoline della Lazio e
della Roma giocarono le loro gare interne allo Stadio Flaminio. I lavori furono
affidati a un'imponente squadra di progettisti, fra cui lo stesso progettista
originario Annibale Vitellozzi, l'arch. Maurizio Clerici, l'ing. Paolo Teresi e l'ing.
Antonio Michetti (strutture).
Dal 1987 al 1990 il piano di intervento subì numerose modifiche, con la
conseguente lievitazione dei costi. In definitiva, l'impianto fu quasi interamente
demolito e ricostruito in cemento armato, ad eccezione della Tribuna
Tevere ampliata con l'aggiunta di ulteriori gradinate; le curve furono avvicinate
al campo di nove metri.
Tutti i settori dello stadio furono integralmente coperti con una copertura in tensostruttura bianca
progettata dallo studio Zucker dopo che un ricorso al T.A.R. del Lazio aveva fatto bocciare la copertura
prevista in origine. Furono installati seggiolini senza schienale in plastica azzurra. Due maxischermi,
costruiti nel 1987 per i Mondiali di atletica, furono montati all'interno delle curve.
Al termine dei lavori la nuova versione dell'Olimpico superò gli 82.922 posti, e fu così il 14º stadio al
mondo per numero di posti tra gli stadi usati per il calcio, il 29º fra tutti gli stadi ed il secondo
in Italia, di poco dietro allo stadio Meazza di Milano. I lavori di ristrutturazione, pur con il risultato di
un impianto indubbiamente imponente e affascinante, non tennero conto dell'impatto sull'ambiente
circostante. L'innalzamento delle gradinate e la realizzazione della copertura stravolsero
completamente i principi secondo i quali il precedente stadio era stato pensato e costruito.
L'Olimpico ospitò le prime 5 partite dell'Italia nel Mondiale e la finale tra Germania Ovest e Argentina,
che consacrò i tedeschi campioni del Mondo.
2008: restyling dello stadio
L'impianto dopo il restyling del 2008
Nel 2007 è stato avviato un vasto piano di restyling riguardante l'interno dello stadio, per renderlo
conforme alle norme UEFA, in vista della finale di Champions League che si è disputata il 27
maggio 2009. I lavori, conclusi nel 2008, hanno contemplato la messa a norma delle strutture - con
miglioramenti per la sicurezza - l'adeguamento di spogliatoi e sala stampa, la sostituzione completa dei
sedili, l'installazione di nuovi maxischermi digitali ad alta definizione, l'arretramento delle panchine, la
parziale rimozione delle barriere in plexiglas tra gli spalti e il terreno di gioco, e una riduzione dei posti
fino alla capienza attuale di 73 261 posti. Al fine di aumentare il comfort degli spettatori una parte dei
lavori di ammodernamento dello stadio hanno riguardato l'aumento dei punti di ristoro e l'adeguamento
dei servizi igienici.
Questi interventi hanno permesso allo Stadio Olimpico di rientrare nella categoria quattro (Elite) degli
stadi europei.

More Related Content

More from pastoregabriella (20)

News
NewsNews
News
 
A scuola di open coesione copia
A scuola di open coesione   copiaA scuola di open coesione   copia
A scuola di open coesione copia
 
A scuola di open coesione Liceo Machiavelli Roma
A scuola di open coesione   Liceo Machiavelli RomaA scuola di open coesione   Liceo Machiavelli Roma
A scuola di open coesione Liceo Machiavelli Roma
 
Missione n 123
Missione n 123Missione n 123
Missione n 123
 
Missione n 124
Missione n 124Missione n 124
Missione n 124
 
Missione n125
Missione n125Missione n125
Missione n125
 
Missione 136
Missione 136Missione 136
Missione 136
 
6 le olimpiadi antiche complete
6  le olimpiadi antiche complete6  le olimpiadi antiche complete
6 le olimpiadi antiche complete
 
Missione n 100
Missione n 100Missione n 100
Missione n 100
 
Missione n 104
Missione n 104Missione n 104
Missione n 104
 
Missione 118 bis
Missione 118 bisMissione 118 bis
Missione 118 bis
 
Missione 118
Missione 118Missione 118
Missione 118
 
Missione n 106
Missione n 106Missione n 106
Missione n 106
 
Missione 102 medicine per le piante
Missione 102 medicine per le pianteMissione 102 medicine per le piante
Missione 102 medicine per le piante
 
Missione n
Missione nMissione n
Missione n
 
Fertilizzanti (1)
Fertilizzanti (1)Fertilizzanti (1)
Fertilizzanti (1)
 
Missione i sapori della vita
Missione  i sapori della vitaMissione  i sapori della vita
Missione i sapori della vita
 
Piatti tipici del lazio
Piatti tipici del lazioPiatti tipici del lazio
Piatti tipici del lazio
 
Spettacolino sul cibo 2
Spettacolino sul cibo 2Spettacolino sul cibo 2
Spettacolino sul cibo 2
 
Testo
TestoTesto
Testo
 

Lo stadio olimpico

  • 1. Lo Stadio Olimpico di Roma Lo stadio Olimpico è il principale e più capiente impianto sportivo di Roma e, con 73 261 posti complessivi, è il secondo stadio italiano per capienza dopo lo stadio Giuseppe Meazza di Milano. Sorge all'interno del complesso sportivo del Foro Italico, nella parte nordoccidentale della città. Patrimonio del CONI, la struttura è destinata principalmente al calcio (vi si svolgono le gare interne di Lazio e Roma ed è la sede della finale di Coppa Italia) e all'atletica leggera, ma occasionalmente ospita concerti di musica leggera e altri eventi di vario genere. La Nazionale italiana di rugby ha disputato le sue gare interne del Sei Nazioni. Nel corso della sua storia è stato sottoposto a tre sostanziali ristrutturazioni e ad un completo restyling.
  • 2. 1932: lo Stadio dei Cipressi Nella sua prima forma lo stadio (all'epoca chiamato Stadio dei Cipressi) fu progettato e costruito nell'ambito del più ampio progetto della Città dello Sport chiamata Foro Mussolini (rinominata Foro Italico dopo la guerra). I lavori iniziarono nel 1927, su progetto dell'architetto Enrico Del Debbio; venne inaugurato nel 1932, parzialmente, sino al primo anello. Non era prevista la realizzazione di opere murarie, ma solo la sistemazione del gigantesco invaso e delle tribune costituite da terrazze erbose a somiglianza di piazza di Siena I lavori vennero ripresi nel 1937 a opera degli ingegneri Frisa e Pintonello. L'impianto ospitò manifestazioni ginnico-sportive, ma i lavori si interruppero nel 1940 a causa dello scoppio del secondo conflitto bellico.
  • 3. 1953: lo stadio dei Centomila[ Panoramica dello stadio dei Centomila in una cartolina d'epoca A dicembre del 1950 si riaprì nuovamente il cantiere per il completamento dello stadio. Il progetto fu affidato all'ingegnere Carlo Roccatelli, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si avvalse dei consigli dell'architetto Cesare Valle . In un primo momento, si pensò di costruire una struttura più complessa di quella effettivamente realizzata, ma la scarsità di fondi e le caratteristiche ambientali della zona indussero a una versione meno ambiziosa. Alla morte di Roccatelli nel 1951, la direzione dei lavori fu affidata all'architetto Annibale Vitellozzi. Si raggiunse così la capienza di circa 100 000 persone (da cui la denominazione Stadio dei Centomila, con la quale l'impianto fu chiamato prima del 1960), in vista dei XVII Giochi olimpici. La struttura venne inaugurata il 17 maggio 1953 con la partita di calcio Italia-Ungheria e l'arrivo della tappa Napoli-Roma del Giro d'Italia.
  • 4. 1960: lo stadio Olimpico Durante i Giochi olimpici estivi del 1960 lo stadio fu la sede delle cerimonie di apertura e di chiusura, e delle competizioni di atletica leggera. Furono eliminati i posti in piedi, con il risultato di portare la capienza effettiva a 65 000 spettatori. In seguito ospitò varie edizioni dei campionati italiani di atletica leggera, i Mondiali di atletica leggera del 1987 e tuttora ospita annualmente il meeting del Golden Gala. Lo stadio Olimpico prima dei Giochi del 1960 La principale caratteristica dell'Olimpico fu la sua sorprendentemente bassa elevazione da terra, a dispetto della sua rilevante capienza, così come erano stati previsti gli stadi da Enrico Del Debbio nel suo progetto del Piano regolatore del Foro Italico. Questo risultato fu ottenuto grazie alla parziale sottoelevazione del terreno di gioco, sfruttando inoltre la forma naturale a conca del terreno attorno ad esso. Grazie a questi accorgimenti l'impianto si integrava perfettamente con l'ambiente circostante, offrendo un impatto visivo gradevole e contenuto. I seggiolini furono inizialmente costruiti in legno, sostituiti in seguito da altri in pietra di colore verde chiaro. Non era presente una copertura delle gradinate, ad eccezione di una piccola struttura (aggiunta in seguito) che, oltre a coprire una piccola parte della Tribuna Monte Mario, ospitava i giornalisti per le Radiocronache e le sale stampa. L'unica critica mossa negli anni allo stadio fu l'eccessiva lontananza delle curve dal campo di gioco, che penalizzava notevolmente la visione delle partite di calcio, dovuta alla presenza della pista di atletica e alla necessità di ricalcare il perimetro della struttura preesistente.
  • 5. 1990: ristrutturazione e copertura dello stadio La nuova copertura dell'Olimpico, realizzata in occasione di Italia '90. In vista dei Mondiali di calcio di Italia '90, dei quali l'Olimpico era lo stadio principale, furono previsti radicali interventi di ristrutturazione. A causa dei lavori, durante il campionato 1989-90 le squadre capitoline della Lazio e della Roma giocarono le loro gare interne allo Stadio Flaminio. I lavori furono affidati a un'imponente squadra di progettisti, fra cui lo stesso progettista originario Annibale Vitellozzi, l'arch. Maurizio Clerici, l'ing. Paolo Teresi e l'ing. Antonio Michetti (strutture). Dal 1987 al 1990 il piano di intervento subì numerose modifiche, con la conseguente lievitazione dei costi. In definitiva, l'impianto fu quasi interamente demolito e ricostruito in cemento armato, ad eccezione della Tribuna Tevere ampliata con l'aggiunta di ulteriori gradinate; le curve furono avvicinate al campo di nove metri. Tutti i settori dello stadio furono integralmente coperti con una copertura in tensostruttura bianca progettata dallo studio Zucker dopo che un ricorso al T.A.R. del Lazio aveva fatto bocciare la copertura prevista in origine. Furono installati seggiolini senza schienale in plastica azzurra. Due maxischermi, costruiti nel 1987 per i Mondiali di atletica, furono montati all'interno delle curve. Al termine dei lavori la nuova versione dell'Olimpico superò gli 82.922 posti, e fu così il 14º stadio al mondo per numero di posti tra gli stadi usati per il calcio, il 29º fra tutti gli stadi ed il secondo in Italia, di poco dietro allo stadio Meazza di Milano. I lavori di ristrutturazione, pur con il risultato di un impianto indubbiamente imponente e affascinante, non tennero conto dell'impatto sull'ambiente circostante. L'innalzamento delle gradinate e la realizzazione della copertura stravolsero completamente i principi secondo i quali il precedente stadio era stato pensato e costruito. L'Olimpico ospitò le prime 5 partite dell'Italia nel Mondiale e la finale tra Germania Ovest e Argentina, che consacrò i tedeschi campioni del Mondo.
  • 6. 2008: restyling dello stadio L'impianto dopo il restyling del 2008 Nel 2007 è stato avviato un vasto piano di restyling riguardante l'interno dello stadio, per renderlo conforme alle norme UEFA, in vista della finale di Champions League che si è disputata il 27 maggio 2009. I lavori, conclusi nel 2008, hanno contemplato la messa a norma delle strutture - con miglioramenti per la sicurezza - l'adeguamento di spogliatoi e sala stampa, la sostituzione completa dei sedili, l'installazione di nuovi maxischermi digitali ad alta definizione, l'arretramento delle panchine, la parziale rimozione delle barriere in plexiglas tra gli spalti e il terreno di gioco, e una riduzione dei posti fino alla capienza attuale di 73 261 posti. Al fine di aumentare il comfort degli spettatori una parte dei lavori di ammodernamento dello stadio hanno riguardato l'aumento dei punti di ristoro e l'adeguamento dei servizi igienici. Questi interventi hanno permesso allo Stadio Olimpico di rientrare nella categoria quattro (Elite) degli stadi europei.