Teorie Della Comunicazione Di Massa V2.4 Marcobinotto
1. Teorie della comunicazione di massa
Corso di Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Sede di Pomezia – anno accademico 2007-2008
2. Sommario
Corso di Teorie della comunicazione di massa
1. Teorie della comunicazione di massa
1. Sommario
2. Struttura delle lezioni
2. Teorie, media, società
1. Le teorie
2. Studiare le teorie
3. I mezzi di comunicazione di massa
4. I grandi contesti teorici
• Riassumendo
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
3. Struttura delle lezioni
Teorie della comunicazione di massa
1. Presentazioni
• Gli studenti
a. Motivazioni
b. Interessi
c. Consumi mediali
• Il corso
a. L’approccio (sociologia della conoscenza)
b. Il metodo (lettura diretta)
2. Lezioni introduttive
3. Il corso
1. Lezioni su “Società di massa e industria culturale”
2. Lezioni su “Tecnologia come forma culturale”
4. Breve illustrazione dei testi in programma
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
4. Modalità d’esame
Teorie della comunicazione di massa
• Frequentanti
Esame orale su una serie di testi classici (almeno 4)
•
1. Due testi su “Società di massa e industria culturale”
2. Due testi su “Tecnologia come forma culturale”
• La lista dei testi, presentati nel corso delle lezioni, sarà
pubblicata sulla webcattedra
• Non frequentanti
• Esame orale su:
1. Un testo su “Società di massa e industria culturale”
2. Un testo su “Tecnologia come forma culturale”
3. Un testo a scelta tra quelli non scelti delle liste precedenti
• La lista dei testi verrà pubblicata a breve sulla webcattedra e solo in
parte coinciderà con quella dello scorso anno.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
5. Teorie, media, società
Le teorie
Corso di Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Sede di Pomezia – anno accademico 2007-2008
6. Cos’è una teoria?
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7. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ 1 formulazione astratta e sistematica dei principi di una branca
del sapere: t. generale metafisica; insieme di ipotesi relative alla
spiegazione di uno o più fenomeni: una nuova t. sull’origine
dell’universo
2 estens., insieme di norme e precetti volti a guidare una pratica:
dare l’esame di t. per la patente
3 estens., in contrapposizione alla pratica, l’astrazione rispetto
alla concretezza della realtà, il pensiero rispetto all’azione
4 modo di pensare; spec. al pl., idee, concezioni: ha delle teorie
alquanto bizzarre
5a TS stor., nell’antica Grecia, delegazione inviata da ciascuna
polis alle cerimonie religiose, ai giochi ginnici e sim. 5b LE
estens., fila, lunga serie
”
Dizionario della lingua italiana, DeMauro-Paravia.
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8. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ Dal lat. tardo theori°a(m), che è dal gr. theo¯ría, deriv. di theo¯rêin
'contemplare, meditare' (ma anche 'assistere a una sfilata o a giochi
pubblici', donde il sign. 4)
s. f.
1 formulazione sistematica di principi filosofici o scientifici o artistici o
culturali; insieme di ipotesi volte a spiegare un determinato fenomeno o
un ordine di fenomeni: formulare una teoria; teoria della relatività,
quantistica; teoria della conoscenza, gnoseologia
2 (estens.) insieme di norme e precetti che servono di guida alla pratica |
in teoria, teoricamente
3 modo di pensare; idea, concezione: le sue teorie politiche sono
completamente astratte
”
4 (lett.) processione, corteo, fila: una lunga teoria di automobili.
Dizionario Italiano, Garzanti.
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9. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e
quindi, in origine, “delegazione di teori”; nel sign. 1,
attraverso il lat. tardo theorĭa]. –
1. a. Formulazione logicamente coerente (in termini di
concetti ed enti più o meno astratti) di un insieme di
definizioni, principî e leggi generali che consente di
descrivere, interpretare, classificare, spiegare, a varî livelli
di generalità, aspetti della realtà naturale e sociale, e delle
varie forme di attività umana.
”
Treccani, Lingua e linguaggi.
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10. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ In genere le teorie stabiliscono il vocabolario stesso
mediante il quale descrivono i fenomeni e gli oggetti
indagati, riconducono tali aspetti ad alcune leggi o
proprietà generali da cui essi appaiono deducibili come
casi particolari (in questo senso li “spiegano”) e, talvolta
(soprattutto nelle scienze naturali), consentono di
prevedere la loro evoluzione futura in condizioni
controllate (ovvero in cui sono state eliminate quelle che la
teoria stessa indica come circostanze disturbanti): la t. della
relatività; le t. correnti delle particelle elementari; la t.
darwiniana dell'evoluzione delle specie; e, anche, la t. marxiana
dell'accumulazione capitalistica; la t. psicanalitica; le t.
dell'apprendimento; la t. della visione;
”
Treccani, Lingua e linguaggi.
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11. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ Il termine teoria (dal greco theorein, composto da thea, quot;spettacoloquot; e
horao, quot;osservoquot;, ovvero quot;guardare uno spettacoloquot;) indica, nel linguaggio
comune, un'idea nata in base ad una qualche ipotesi, congettura,
speculazione o supposizione, anche astratte rispetto alla realtà. [...]
Gli esseri umani costruiscono teorie per spiegare, predire e comprendere
appieno vari fenomeni (per esempio oggetti inanimati, eventi, o il
comportamento degli animali). In molti casi, si tratta di modelli della
realtà. Una teoria fa delle generalizzazioni a partire da alcune
osservazioni, e consiste di un insieme coerente e legato di idee.
Una teoria deve contenere un qualche elemento che possa essere
verificato: per esempio, si può teorizzare che una mela cadrà se lasciata
sospesa a mezz'aria, e quindi procedere con l'esperimento per vedere
cosa succede.
”
Voce Teoria su Wikipedia (ver. italiana, http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria, ultima cons.: 3 nov. 2007)
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12. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ The word theory has a number of distinct meanings in different fields of
knowledge, depending on their methodologies and the context of
discussion.
In science, a theory is a mathematical or logical explanation, or a testable
model of the manner of interaction of a set of natural phenomena,
capable of predicting future occurrences or observations of the same
kind, and capable of being tested through experiment or otherwise
falsified through empirical observation. It follows from this that for
scientists quot;theoryquot; and quot;factquot; do not necessarily stand in opposition. [...]
In common usage, people often use the word theory to signify a
conjecture, an opinion, or a speculation. In this usage, a theory is not
necessarily based on facts; in other words, it is not required to be
consistent with true descriptions of reality. This usage of theory leads to
the common statement quot;It's not a fact, it's only a theory.quot;
”
Voce Theory su Wikipedia (ver. inglese, http://en.wikipedia.org/wiki/Theory, ultima cons.: 3 nov. 2007)
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13. Cos’è la teoria?
Definizioni
“ La parola teoria ha distinti significati in differenti campi della
conoscenza, che dipendono dalla loro metodologia e dal contesto della
discussione.
Nella scienza, una teoria è una spiegazione matematica o logica, o un
modello verificabile della maniera in cui interagisce una serie di
fenomeni naturali, capace di predirne le conseguenze future o qualche
tipo di osservazioni, e capace di essere testato attraverso esperimenti o
altrimenti falsificato attraverso osservazioni empiriche. È in conseguenza
di ciò che per gli scienziati “teorie” e “fatti” non necessariamente sono in
opposizione [...]
Nell’uso comune, le persone usano spesso il termine teoria per
identificare una congettura, una opinione, o un speculazione. Nel suo
uso, una teoria non è necessariamente basata su fatti; in altre parole, non
richiede per essere coerente con l’autentica descrizione della realtà.
Quest’uso di teoria comporta l’uso della frase «non è un fatto, è solo una
teoria».
”
Voce Theory su Wikipedia (ver. inglese, http://en.wikipedia.org/wiki/Theory, ultima cons.: 3 nov. 2007)
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14. Cos’è una teoria?
Un popolo di mediologi /1
“ Si dice comunemente che tutti gli italiani siano allenatori
di calcio, nel senso che nel ritrovarsi al bar ciascuno ha da
dire la sua su come l’allenatore di questa o di quella
squadra dovrebbe comportarsi. [...] Questo è possibile
grazie alla grande popolarità che permette agli
appassionati di questo sport di elaborare «teorie» personali
su modalità e strategie di gioco esibendo – o millantando –
competenze e conoscenze da «esperti».
”
F. Boni, Teorie dei media, Il Mulino, Bologna 2006, p. 13.
Pagina 17
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15. Cos’è una teoria?
Un popolo di mediologi /2
“ Ebbene se c’è un altro ambito nel quale tutte le persone
(forse più ancora degli appassionati di calcio) esibiscono
conoscenze e competenze da esperti è quello dei media, e –
almeno oggi – della televisione in particolare. Anche in
questo caso, ognuno di noi si sente legittimato a dire la
propria su quello che fa e non fa la televisione, a partire da
considerazioni sulla qualità o meno di ciò che passa tutti i
gironi sui nostri schermi (o che appare sulle pagine di
giornali o periodici)
”
F. Boni, Teorie dei media, Il Mulino, Bologna 2006, p. 13.
Pagina 18
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
16. Cos’è una teoria?
Un popolo di mediologi /3
“ Per arrivare a conclusioni più o meno catastrofiche o
entusiastiche sulle conseguenze «nella testa» di noi
spettatori, o lettori, o ascoltatori. Insomma, si direbbe che
oltre a essere un «popolo di allenatori» siamo anche un
«popolo di mediologi».
”
F. Boni, Teorie dei media, Il Mulino, Bologna 2006, p. 13.
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17. Cos’è una teoria?
I tipi di conoscenza sui media
• La conoscenza di senso comune
• Prodotta quotidianamente sulla base dell’esperienza (di fruizione
dei media)
• Viene costruita impiegando conoscenze anche inconsapevoli e
riflesse
• E spesso fondata su «quello che tutti sanno»
• La conoscenza di tipo professionale
• Vengono costruite da chi lavora nel campo dei media
• Come per il «senso comune» spesso non è esplicitato
• Spesso tali “filosofie” non trovano riscontro nella realtà
• La conoscenza scientifica
• Deriva dalla ricerca scientifica
• Spesso è inserita in un approccio o paradigma più generale
F. Boni, Teorie dei media, Il Mulino, Bologna 2006, p. 14-5.
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18. Teorie, media, società
Studiare le teorie
Corso di Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Sede di Pomezia – anno accademico 2007-2008
19. Cosa spiega la teoria?
E. Doyle McCarthy, La conoscenza come cultura, Meltemi, Roma 2004 (or. 1996), p. 55.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
20. La comunicazione di massa
Cosa spiega la teoria?
• Come nascono i media
• Perché nascono i media
• Quale effetto hanno le tecnologie di comunicazione
• Quale effetto hanno i contenuti dei mezzi di comunicazione
• Come funzionano i mezzi di comunicazione di massa
• A chi o cosa servono
• …
Pagina 27
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
21. La comunicazione di massa
Alcune teorie: “la tv cattiva maestra”
Pagina 28
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
22. La comunicazione di massa
Alcune teorie: “la tv cattiva maestra”
“ Non manca dunque chi sia in grado di distinguere che
cosa è bene e che cosa no dal punto di vista educativo. Ed
è perciò possibile applicare questo genere di competenza
per far nascere anche una produzione televisiva migliore,
anche se dobbiamo sapere che non sarà facile e che è un
compito per persone di talento quello di realizzare cose
interessanti e buone.
”
Karl R. Popper, Una patente per fare la tv, in Popper, Condry, Cattiva maestra televisione, Reset, Milano 1996,
p. 35
Pagina 29
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
23. La comunicazione di massa
Alcune teorie: “la tv cattiva maestra”
“ Questo è il problema fondamentale, ma ce n’è un
secondo, altrettanto importante: quello che vi sono troppe
stazioni emittenti in competizione. Per che cosa
competono? Ovviamente per accaparrarsi i telespettatori
e non, mi si lasci dire così, per un fine educativo. Non
fanno certamente a gara per produrre programmi di
solida qualità morale, per produrre trasmissioni che
insegnino ai bambini qualche genere di etica.
”
Karl R. Popper, Una patente per fare la tv, in Popper, Condry, Cattiva maestra televisione, Reset, Milano 1996,
p. 35
Pagina 30
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
24. La comunicazione di massa
Alcune teorie: “L’impresa multinazionale”
Pagina 31
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25. La comunicazione di massa
Le definizioni e le teorie
• Le definizioni di comunicazione
• Avete già avuto modo di studiare le definizioni di comunicazione
(cultura della comunicazione)
• E il modo in cui sono legate ad alcune teorie (istituzioni di
sociologia della comunicazione)
• Definizione di Comunicazione «–» Teoria
• Nasce prima la teoria?
• La teoria nasce sulla base della definizione?
• La teoria nasce sulla base del momento storico?
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
26. La comunicazione
Le definizioni e le teorie
“ Ogni epoca storica e ogni tipo di società hanno la
configurazione comunicazionale che meritano. Una
configurazione che, con i suoi diversi livelli (di carattere
economico, sociale, tecnico e mentale) e le sue varie scale
(di ordine locale, nazionale, regionale o internazionale),
produce un concetto di comunicazione egemonico.
”
Armand Mattelart, L’invenzione della comunicazione, 1998, pp. 11-2.
Pagina 33
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
27. La sociologia della conoscenza
Analisi delle definizioni e delle strutture di pensiero
• Analisi qualitativa e «non formalista» delle
strutture, prospettiva o corrente «di
pensiero»:
1. Analisi dei concetti impiegati;
2. Il fenomeno della contrapposizione dei
concetti;
3. La mancanza di certi concetti;
4. La struttura dell’apparato categoriale;
5. I modelli dominanti di pensiero;
6. Il livello di astrazione;
7. L’ontologia che viene presupposta
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 267.
Pagina 34
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28. La libertà
Cosa significa?
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 267.
Pagina 35
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
29. La libertà
1. Analisi dei concetti impiegati
“ Inizieremo con il fatto che la stessa parola, o, in molti casi,
lo stesso concetto significhino cose del tutto diverse se
vengono adoperati da persone differentemente situate
nella società.
”
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 267.
Pagina 36
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
30. La libertà
1. Analisi dei concetti impiegati
•Il «conservatore tedesco» dei primi del XIX secolo:
• Il diritto che ciascuno ha di vivere in conformità del proprio censo;
• Se romantico e Protestante: «libertà interiore» è il diritto che spetta al
singolo di condursi secondo la propria natura
Una concezione qualitativa della libertà: «il diritto di conservare la propria
•
individualità storica e interiore»
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 267.
Pagina 37
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
31. La libertà
1. Analisi dei concetti impiegati
• Il liberale:
• Libertà da quei privilegi che il conservatore considera fondamento
dell’ordine liberale
• Modificare l’ordine che non permette quei diritti
Una concezione egualitaria della libertà: essere liberi presuppone che tutti
•
gli uomini dispongano degli stessi diritti fondamentali
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 267.
Pagina 38
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
32. La libertà
2. Il fenomeno della contrapposizione dei concetti
•Idea conservatrice:
• «Uno strato sociale che non desiderava alcun mutamento nell’ordine
delle cose».
• Per mantenere le cose com’erano essi dovettero trasferire le questioni
dal dominio politico a quello «interiore e non politico»
•L’idea liberale:
• Si propone un cambiamento della situazione
L’analisi delle categorie presenti in un dato schema concettuale
•
forniscono un mezzo per avvicinarsi alle prospettive dei diversi
gruppi
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 268-9.
Pagina 39
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
33. La libertà
3. La mancanza di certi concetti
•L’assenza di certi concetti indica:
• Mancanza di alcuni punti di vista
• Mancanza di un impulso a venire a contatto con certi problemi della vita
•Ad esempio, ai conservatori manca il concetto
• “del sociale”
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 268.
Pagina 40
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
34. La libertà
4. La struttura dell’apparato categoriale
•Il punto di vista conservatore:
• Era morfologico
• “vede le forma della totalità dell’esperienza”
•Il punto di vista liberale e «di sinistra»:
• Era analitico
• Spezzare ogni totalità in unità più semplici e generali
• Le Studia con le categorie
• della causalità o
• dell’integrazione funzionale
•Perché?
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 268.
Pagina 41
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
35. La libertà
4. La struttura dell’apparato categoriale
“ Tutto ciò rende oltremodo chiaro come anche le categorie
astratte e i principi che organizzano l’esperienza pur
apparendo molto lontani dalla lotta politica, abbiano la
loro origine nella natura pragmatica della mente umana e
nei più profondi recessi della psiche e della coscienza.
Parlare qui di consapevoli deformazioni, nel senso che è
proprio delle ideologie, esula dalla questione.
”
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 269.
Pagina 42
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
36. La libertà
5. I modelli dominanti di pensiero
•«Il modello presente alla mente di una persona, quand’essa procede a
riflettere sulla realtà»:
• I modelli vengono dalla «tipologia della realtà» formulata dalle scienze
naturali (le concezioni meccanicistico-atomistica dei fenomeni sociali)
•Cambiamento non omogeneo:
• Non tutti gli strati sociali furono consultati
• No: «nobiltà terriera e gente di campagna»
• La loro concezione del mondo non era modellata sui principi delle
scienze naturali
• Avevano un «Modello organicistico o personalistico»
•Sono interessate:
Classi, ma anche generazioni, ceti, sette, gruppi di lavoro, le scuole…
•
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 269-70.
Pagina 43
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
37. La libertà
6. Il livello di astrazione
•«oltre cui una data teoria non progredisce, oppure nel grado di resistenza
ch’essa oppone ad un’impostazione teoretica o sistematica»
La concezione «borghese-liberale»
•
• L’idea di libertà non supera un modo «astratto e generalizzante» di
osservazione.
• Allo stesso modo la sociologia formale «evita di occuparsi in maniera
storica, concreta o individuale dei problemi della società».
• La (questione della) libertà riguarda «sempre i diritti politici più che
quelli sociali»
• Si evidenzierebbero i «fattori di proprietà e la posizione di classe»:
chiare le questioni di eguaglianza.
•Il livello su cui precede l’astrazione è legato «alla realtà sociale»
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 271-2.
Pagina 44
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
38. La libertà
6. Il livello di astrazione
“ Il modo di affrontare un problema, il livello su cui
procede la sua formulazione, il grado di astrazione e di
concretezza che si spera di ottenere sono tutti, e allo
stesso modo, legati alla realtà sociale.
”
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 272.
Pagina 45
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
39. La libertà
7. L’ontologia che viene presupposta
• «Sarebbe infine conveniente occuparsi del
Sostrato che sta a fondamento di tutti i modi di pensare
•
delle ontologie che questi presuppongono e
•
delle loro differenziazioni sociali
•
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 272.
Pagina 46
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
40. La libertà
6. Il livello di astrazione
“ Non è un caso che una certa teoria non riesca, in tutto o in
parte, a svilupparsi oltre un certo grado di relativa
astrazione e si opponga alle nuove tendenze verso una
maggiore concretezza, contrastandola o giudicandola
irrilevante. Anche in questo caso la posizione sociale del
pensatore è importante.
”
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 271.
Pagina 48
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
41. La comunicazione di massa
Le definizioni e le teorie
•Analisi delle definizioni e delle strutture di pensiero (analisi qualitativa e
«non formalista» delle strutture, prospettiva o corrente «di pensiero»):
1. Analisi dei concetti impiegati;
2. Il fenomeno della contrapposizione dei concetti;
3. La mancanza di certi concetti;
4. La struttura dell’apparato categoriale;
5. I modelli dominanti di pensiero;
6. Il livello di astrazione;
7. L’ontologia che viene presupposta
Karl Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino , Bologna 1957 (ed. or. 1953), p. 267.
Pagina 49
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
42. La comunicazione di massa
Qual è l’oggetto delle teorie delle comunicazioni di massa?
“ Occorre aggiungere la presenza di
un’oscillazione – abbastanza costante nelle teorie
dei media – che riguarda l’oggetto stesso delle
teorie. A volte esso è costituito dai mezzi di
comunicazione di massa, in altri casi invece, dalla
cultura di massa.
”
M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 1985, p. 16.
Pagina 50
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
43. Teorie, media, società
I mezzi di comunicazione di massa
Corso di Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Sede di Pomezia – anno accademico 2007-2008
44. I media
Cosa sono i mezzi di comunicazione di massa?
Pagina 52
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
45. I media
Cosa sono i mezzi di comunicazione di massa?
• È il plurale del latino medium:
• «Mezzo», «strumento»
• Mass media
• Latinismo + inglese
• Mezzi di massa
• In «ordine di apparizione»
• La stampa
• La radio
• La televisione
• Il computer
• Ma anche
• Il telefono
• I videogiochi
F. Boni, Teorie dei media, Il Mulino, Bologna 2006, p. 18-9.
Pagina 53
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
46. I media
Cosa vuol dire di massa?
Pagina 54
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
47. I media
Cosa vuol dire di massa?
•Quando si parla di «mezzi di comunicazione» si pensa ad un insieme
specifico di istituzioni e prodotti:
• Libri, giornali, programmi televisivi e radiofonici, compact disc, …
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 41.
Pagina 55
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
48. I media
Cosa vuol dire di massa?
“ Che l’espressione «comunicazione di massa» sia infelice lo
si è detto spesso. È in particolare il termine «massa» ad
apparire fuorviante. Ci induce ad immaginare un pubblico
vasto, composto di molte migliaia e persino milioni di
individui. [...]; ma non descrive certo in modo accurato la
situazione della maggioranza dei prodotti dei media,
passati e presenti. Al tempo dei primi sviluppi della
stampa periodica e in alcuni settori dell’industria della
comunicazione di oggi [...] il pubblico era e resta
relativamente circoscritto e specializzato.
”
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 41.
Pagina 56
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
49. I media
Cosa vuol dire di massa?
1.Interpretiamo il vocabolo massa in termini quantitativi
• Non è importante che sia ricevuto da un certo numero di cittadini
• piuttosto sono i prodotti «accessibili in linea di principio a una pluralità
di destinatari»
2.Pensiamo ai riceventi come «un mare vasto e indifferenziato di individui
passivi»
• Non sono sempre battuti
• Il processo di ricezione non è «non problematico»
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 41-42.
Pagina 57
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
50. I media
E il termine comunicazione?
•Per certi aspetti anche il termine comunicazione «è ingannevole»:
• I «tipi di trasmissione» nella comunicazione di massa sono molto
differenti dalla «conversazione ordinaria»
• Nelle interazioni «faccia a faccia»: «il flusso di comunicazione è in genere
a due direzioni»
• Nella comunicazione di massa è «prevalentemente unidirezionale»
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 42-43.
Pagina 58
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
51. I media
E il termine comunicazione?
•«I messaggi sono prodotti da un insieme di individui»,
• e quindi
«trasmessi ad altri»
• collocati in genere in
«ambienti spazialmente e temporalmente lontani dal contesto originario»
• I destinatari non sono «partner alla pari della relazione»
• Tuttavia mantengono una certa capacità di intervenire/contribuire
• (nelle circostanze strutturate)
•Cosa possono fare?
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 42-43.
Pagina 59
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
52. I media
E il termine comunicazione?
1.Per quanto il processo comunicativo sia asimmetrico
• non è un monologo solo «unidirezionale»
2.Cambiano i tipi di comunicazione mediale
• Non esistono più solo «giornali a grande tiratura o i programmi televisivi
e radiofonici»
• Nuove reti informative e comunicative
«comunicazione mediata»
«Media»
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 43.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
53. I media
Cosa intendere allora per comunicazione di massa?
“ Consiste in una serie di fenomeni emersi nel corso della
storia, grazie allo sviluppo di istituzioni che hanno cercato
di sfruttare nuove opportunità per raccogliere e registrare
informazioni, per produrre e riprodurre forme simboliche
[verso] una pluralità di destinatari in cambio di un qualche
tipo di compenso finanziario. [...]
La produzione istituzionalizzata e la diffusione generalizzata di
merci simboliche attraverso la fissazione e la trasmissione di
informazioni e contenuti simbolici.
”
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 44, corsivo nel testo.
Pagina 61
Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
54. La comunicazione di massa
Quali caratteristiche ?
1.Mezzi tecnici e istituzionali di produzione e diffusione
2.Realizza una «mercificazione delle forme simboliche»
3.«Istituisce una separazione strutturale tra la produzione delle forme
simboliche e la loro ricezione»
4.Estende «l’accessibilità delle forme simboliche nello spazio e nel tempo»
5.Implica la «circolazione pubblica delle forme simboliche»
J. B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità. Una teoria sociale dei media, Il Mulino, Bologna 1998
(ed. or. 1995), p. 44-50.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
55. Teorie, media, società
Le teorie dei media
Corso di Teorie e tecniche delle comunicazioni di massa
Marco Binotto
Sede di Pomezia – anno accademico 2007-2008
56. Le teorie dei media
Qual è l’oggetto delle teorie delle comunicazioni di massa?
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
57. Le teorie dei media
La Communication Research
“ La prima testimonianza sull’apparato concettuale della corrente
della Mass Communication Research risale al 1927: si tratta del
libro, di Harold D: Lasswell (1902-1978), Propaganda Techniques in
the Wold War, che trae alcune considerazioni dall’esperienza
della guerra 1914-1918, la prima guerra “totale”.
In questo contesto i mezzi di diffusione delle informazione sono
apparsi come strumenti indispensabili alla “gestione governativa
delle opinioni”, tanto quelle delle popolazioni alleate quanto
delle nemiche.
”
A. E M. Mattelard, Storia delle teorie della comunicazione, Lupetti, Milano 1997.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
58. Le teorie dei media
La Communication Research
“ Teorie della trasmissione, cioè teorie che spiegano il processo
comunicativo riferendosi principalmente alla sua
dimensione “trasmissiva”. I concetti soggiacenti, in altri
termini, sono quelli che fanno riferimento all’idea di
“trasporto fisico” del segnale e di “trasmissione” di
informazione da un soggetto a un altro (o a un gruppo,
più o meno vasto, di individui).
”
M. Sorice, I media. La prospettiva sociologica, Carocci,Roma 2005, p. 39.
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59. Le teorie dei media
La Communication Research
•Idea liberale-pluralista della società
•Prospettiva funzionalista
•Effetti: modello di trasmissione lineare
•Media potenti modificati dalle relazioni di gruppo
•Ricerca quantitativa
•I media visti come problema sociale
•Metodo comportamentista e individualista
D. McQuali, Sociologia dei media (tit. or. Theory of mass communication. An introdution), Il Mulino, Bologna
2007, p. 61.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
60. Le teorie dei media
Qual è l’oggetto delle teorie delle comunicazioni di massa?
“ Occorre aggiungere la presenza di un’oscillazione –
abbastanza costante nelle teorie dei media – che riguarda
l’oggetto stesso delle teorie. A volte esso è costituito dai
mezzi di comunicazione di massa, in altri casi invece, dalla
cultura di massa.
”
M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 1985, p. 16.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
61. La comunicazione di massa
Qual è il punto di vista delle teorie dei media?
Scegliere un medium e un tecnologia importante: Quale conseguenze ha avuto? Perché è nato/a?
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
62. La comunicazione di massa
Qual è il punto di vista delle teorie dei media?
“ Esistono due principali differenze di prospettiva in
rapporto a mass media e società.
Una di queste separa gli approcci «media-centrici» da
quelli «sociocentrici». Se il primo riconosce
un’autonomia e un’influenza molto forti alla
comunicazione e si concentra sulla sfera di attività
propria dei media, per il secondo i media sono un
riflesso delle forze politiche ed economiche.
”
D. McQuali, Sociologia dei media (tit. or. Theory of mass communication. An introdution), Il Mulino, Bologna
2007, p. 21.
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Teorie delle comunicazioni di massa - Marco Binotto
63. Riassumendo
•Se due sono gli oggetti delle teorie due saranno gli approcci che
seguiremo:
1. Lo studio della cultura di massa
2. Lo studio dei mezzi di comunicazione di massa
1.Approccio storico. Società di massa e industria culturale
2.Approccio mediologico. Le tecnologie come forme culturali
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