2. COMUNICAZIONE NON VERBALE
Quando Quando la
siamo di comunicazione
verbale è
fronte all’altro
sospesa
entra in gioco questo diventa
il anche il molto più
nostro non evidente: ci
verbale ritroviamo
“dentro” il non
verbale; il
nostro e
dell’altro
3. LINEE GUIDA PER L’ESPERIENZA CHE
STIAMO PER VIVERE QUESTA
ESPERIENZA
Ascolto
Tollerare il silenzio e l’ansia che emerge da noi e
dalla persona di fronte a noi
Ottenere silenzio esterno e silenzio interno: bisogna
agire, ma è essenziale essere in una posizione
recettiva, di osservazione, di sospensione di
giudizio, di conduzione senza imporre i propri
schemi di pensiero all’altro
4. SILENZIO
Aspetto più vulnerabile
della comunicazione non
verbale
Sia paziente che terapeuta
spesso sono ansiosi di
produrre qualcosa
Il silenzio dona la
possibilità di osservare la
relazione che si sta
innescando e valutare
serenamente, emozioni, vi
ssuti, comportamenti
5. EMPATIA
Mettersi nei panni di…
Sperimentare
internamente emozioni
sentimenti, stati
d’animo appartenenti al
nostro
interlocutore, distingue
ndoli dai propri, con un
distanziamento emotivo
e una risposta
6. SINTONIZZAZIONE
Far risuonare lo stato d’animo, sentire l’atmosfera
che si sta creando
Matching: ricalco
Pacing: andare al passo con le emozioni
assecondandole
Leading: guidare condurre la persona verso una
nuova direzione
(Scardovelli)